aspettando il natale - La Voce Ritrovata
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ardo Veneto, aggregata alla provincia<br />
di Vicenza. Tra <strong>il</strong> 25 marzo e <strong>il</strong> 5 giugno<br />
1848 sperimentò una breve esperienza<br />
rivoluzionaria, ma la rioccupazione austriaca<br />
mise fine al governo provvisorio.<br />
Durante l’occupazione austriaca, tuttavia<br />
fu l’unica città veneta non capoluogo di<br />
provincia a cui fu riconosciuto <strong>il</strong> titolo di<br />
“Regia”. Bassano diviene definitivamente<br />
italiana nel 1866, per effetto della pace di<br />
Vienna. <strong>La</strong> prima guerra mondiale vede<br />
Bassano come zona di guerra, paralizzando<br />
ogni attività sino al 1916. <strong>La</strong> disfatta<br />
di Caporetto (1917) vide la città in prima<br />
linea, costringendo all’evacuazione più di<br />
7000 persone. Oltre a ciò, nella città si riversarono<br />
centinaia e centinaia di soldati<br />
seguiti da intere carovane di fuggiaschi<br />
civ<strong>il</strong>i provenienti dai vari paesi invasi dagli<br />
austro-ungarici. Furono giorni terrib<strong>il</strong>i<br />
anche perché gli austriaci giunsero a pochi<br />
ch<strong>il</strong>ometri dalla cittadina, fermando <strong>il</strong><br />
fronte di guerra sul Monte Grappa e nella<br />
Valsugana. A seguito del tragico b<strong>il</strong>ancio<br />
della guerra, 23000 soldati sono sepolti<br />
Viale dei Martiri<br />
sull’Ossario del Grappa, <strong>il</strong> governo fascista<br />
decise nel 1928 di cambiare <strong>il</strong> nome<br />
della città: da Bassano Veneto all’attuale<br />
Bassano del Grappa. <strong>La</strong> nascita, nel 1924,<br />
della Smalteria Metallurgica Veneta fu<br />
l’evento più importante della ripresa economica:<br />
in pochi anni divenne l’azienda<br />
più importante della città. Anche a Bassano<br />
del Grappa, tra <strong>il</strong> 1922 ed <strong>il</strong> 1943, si<br />
17<br />
affermò <strong>il</strong> fascismo e dal 1926 <strong>il</strong> sindaco<br />
venne sostituito da un podestà governativo.<br />
Con lo scoppio della seconda guerra<br />
mondiale e la caduta del fascismo, la<br />
città subì l’invasione tedesca. L’evento<br />
più drammatico che subì la Resistenza fu<br />
<strong>il</strong> rastrellamento del Monte Grappa del<br />
1944 (più di 500 morti e 400 deportati),<br />
che culminò <strong>il</strong> 26 settembre 1944 con 31<br />
impiccagioni nei viali cittadini. Responsab<strong>il</strong>e<br />
di queste atrocità fu <strong>il</strong> vicebrigadiere<br />
delle SS Karl Franz Tausch. Il 17 febbraio<br />
1945 un gruppo di 15 partigiani comandati<br />
da Primo Visentin (nome di battaglia<br />
Masaccio) fece saltare <strong>il</strong> ponte vecchio:<br />
ci furono due vittime. Per rappresaglia i<br />
nazisti prelevarono dalle prigioni 3 partigiani<br />
e li fuc<strong>il</strong>arono sul luogo. Il 28 apr<strong>il</strong>e<br />
1945 anche Bassano del Grappa fu<br />
liberata. Il tragico b<strong>il</strong>ancio alla fine della<br />
guerra valse alla città del Grappa la Medaglia<br />
d’oro al valor m<strong>il</strong>itare per la guerra<br />
di liberazione.<br />
Chino<br />
VECCHIO FIUME BRENTA<br />
Siedo qui, accoccolata tra le tue pietre.<br />
L’odore di muschio mi penetra.<br />
Spruzzi d’acqua mi bagnano <strong>il</strong> volto.<br />
Le gocce sono le tue lacrime?<br />
Con occhi persi scruto <strong>il</strong> tuo andare.<br />
In te s’abbeverarono dinastie :<br />
solchi di secoli, messaggi di genti,<br />
bagliori di guerre e stupore dei vinti.<br />
Tu, pacato o furioso, col tuo scorrere<br />
portasti ombre o luci<br />
col sole che tutto esalta.<br />
Sei una forza che infrange i s<strong>il</strong>enzi.<br />
Sei un nastro impregnato di sogni.<br />
Non m’importa dove tu nasci.<br />
Non m’importa dove tu vai.<br />
Amo le sensazioni che tu mi dai.<br />
Annamaria Marcadella