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IN FAMIGLIA<br />
VINCERE LA BATTAGLIA, MA PERDERE LA GUERRA<br />
“A<br />
lla fine ce l’ho fatta” mi <strong>di</strong>sse significa che siamo talmente sottomes-<br />
fieramente un mio amico si al nostro ego e alle nostre opinioni,<br />
dopo aver battuto in una che spesso <strong>di</strong>mentichiamo i valori più<br />
<strong>di</strong>scussione un nostro amico comune. importanti, e finiamo così per perdere<br />
“Non ci proverà più con me”, aggiunse. più <strong>di</strong> quanto guadagniamo.<br />
“Non sei felice anche tu per me?”<br />
“Cosa avrei<br />
Visto che non sapevo bene <strong>di</strong> cosa<br />
dovuto<br />
stesse parlando, gli chiesi maggiori<br />
fare?” mi<br />
dettagli. Mi apparve quin<strong>di</strong> chiaro che,<br />
chiese il<br />
nonostante avesse vinto la battaglia, il<br />
mio amico.<br />
mio amico aveva perso la guerra. In<br />
“Non mi<br />
questo caso specifico, aveva vinto la<br />
sembrava<br />
<strong>di</strong>sputa ma aveva anche perso un ami-<br />
che fosse<br />
co.<br />
una questione<br />
<strong>di</strong><br />
Gli riferii il seguente proverbio: “È la<br />
egocentri-<br />
nostra rabbia che ci fa entrare in una<br />
smo, ero<br />
<strong>di</strong>scussione, ed è il nostro ego che ci<br />
convinto<br />
tiene lì”. Gli in<strong>di</strong>vidui sono portati a<br />
che mi sta-<br />
continuare a <strong>di</strong>scutere su certi argovo<br />
battendo per una questione <strong>di</strong> prinmenti<br />
anche quando questi hanno oracipio!”<br />
Gli <strong>di</strong>e<strong>di</strong> quin<strong>di</strong> il seguente conmai<br />
già perso importanza. Lo fanno<br />
siglio: “Quando hai una <strong>di</strong>sputa con<br />
per il gusto <strong>di</strong> avvalorare le proprie<br />
qualcuno, è cosa saggia interpellare<br />
teorie, e per <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> essere i vin-<br />
almeno tre fra i tuoi amici”.<br />
citori della <strong>di</strong>scussione, più che per<br />
<strong>di</strong>mostrare che l’altro aveva torto. Ma Ovviamente, le persone a cui ti rivolgi<br />
<strong>di</strong> solito quello che perde <strong>di</strong> più, è pro- dovrebbero essere ben informate della<br />
prio colui che pensa <strong>di</strong> essere il questione; del resto, non andresti mai<br />
“vincitore”.<br />
a chiedere un consiglio finanziario a un<br />
commerciante che è appena andato in<br />
Come <strong>di</strong>sse il più saggio tra gli uomini,<br />
fallimento, oppure a sollecitare<br />
re Salomone: “Senza strategie una na-<br />
un parere su relazioni interpersonali a<br />
zione è destinata a cadere, ma la sal-<br />
un conoscente asociale.<br />
vezza sta nel buon consiglio dei molti”<br />
(Proverbi 11,14). Secondo me, ciò Inoltre, dovrebbero essere amici il cui<br />
LA PENNA DELL’ANIMA<br />
La lingua è la penna del cuore, il<br />
canto quella dell’anima.<br />
DAL POZZO PIÙ PROFONDO<br />
SCINTILLE IL CANTO<br />
Il canto ha la forza <strong>di</strong> estrarre<br />
l’uomo dal pozzo più profondo.<br />
TRE TIPI DI CANTI<br />
Esistono tre tipi <strong>di</strong> canti:<br />
Un canto stupido<br />
quello che non ha alcun significato.<br />
Un canto <strong>di</strong> preghiera<br />
quello che esce dalla me<strong>di</strong>tazione.<br />
Un canto chassi<strong>di</strong>co<br />
Quello che porta alla me<strong>di</strong>tazione.<br />
L MASTER DEI CUORI<br />
Ogni serratura ha la sua chiave.<br />
Esiste però quella che le<br />
apre tutte. Questa è il canto<br />
(che apre tutti i cuori).<br />
LEGAME MELODIOSO<br />
Quando si ascolta o si canta<br />
una melo<strong>di</strong>a, ci si lega a colui<br />
che l’ha composta.<br />
ELEVA L’ANIMA<br />
Nel mondo chassi<strong>di</strong>co, il nigun<br />
(melo<strong>di</strong>a chassi<strong>di</strong>ca) è<br />
uno strumento basilare nel<br />
servizio <strong>di</strong> D-o, si canta nel<br />
mezzo della preghiera, o si<br />
può vedere un chassid che<br />
canta seduto a riflettere. Il<br />
nigun eleva l’anima.<br />
L’ANGOLO DELL’ HALACHÀ<br />
ego non sia coinvolto nella questione<br />
e che non abbiano avuto precedenti<br />
<strong>di</strong>verbi con la persona con cui stai <strong>di</strong>scutendo,<br />
altrimenti in questa situazione<br />
il loro giu<strong>di</strong>zio sarebbe parziale.<br />
Non meno importante è il fatto che<br />
debbano essere amici sinceri, che ti<br />
vogliano bene al punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rti ciò<br />
che tu hai bisogno <strong>di</strong> sentire, invece <strong>di</strong><br />
ciò che tu vuoi sentire.<br />
Ricorda che chiedere un consiglio non<br />
è un segno <strong>di</strong> debolezza da parte tua<br />
ma, al contrario, in<strong>di</strong>ca che sei abbastanza<br />
forte per capire che non sei prefetto<br />
e che, proprio perché sei così coinvolto<br />
emotivamente, hai bisogno <strong>di</strong><br />
un suggerimento obiettivo e imparziale.<br />
Sebbene inizialmente sembri piacevole<br />
avere la meglio in un <strong>di</strong>battito, in<br />
verità questo lascia sempre un retrogusto<br />
amaro: colui che “vince” è contemporaneamente<br />
la persona che ne esce<br />
con più per<strong>di</strong>te. Il mio amico dovrebbe<br />
me<strong>di</strong>tare se è pronto a pagare il prezzo<br />
<strong>di</strong> perdere un amico per il frivolo e breve<br />
piacere <strong>di</strong> vincere la battaglia.<br />
Traduzione <strong>di</strong> Daniel Raccah<br />
Di Rav Yaakov Lieder,<br />
Www.Chabad.org<br />
REGOLE DI TU BISHVAT (9 Febbraio)<br />
Tu bishvat è il capodanno degli alberi non<br />
si <strong>di</strong>ce il tachanun (suppliche <strong>di</strong> perdono) poiché<br />
“l’uomo è come l’albero del campo” e<br />
quin<strong>di</strong> la festa degli alberi porta gioia anche<br />
all’uomo.<br />
Si usa mangiare dei frutti dell’albero su cui<br />
si recita la bene<strong>di</strong>zione “borè perì haetz” in<br />
particolare le sette specie d’Israele (grano,<br />
orzo, uva, fichi, melagrane, olive e datteri).<br />
Questi sette frutti vengono riportati nella<br />
<strong>Torà</strong> secondo un or<strong>di</strong>ne d’importanza. Questo<br />
or<strong>di</strong>ne va quin<strong>di</strong> seguito anche nella loro consumazione.<br />
1. Grano (pane e torte)<br />
2. Olive<br />
3. Orzo<br />
4. Datteri<br />
5. Uva<br />
6. Fichi<br />
7. Melagrane<br />
Sul resto della frutta si dà la priorità al frutto<br />
che piace <strong>di</strong> più.<br />
Responsabile: Rav Ronnie Canarutto. Hanno collaborato: P. Bahbout, M. Bentolila, G. Nemni, D. Cohenca, S. Canarutto