Costume e Società - Federazione Ginnastica d'Italia
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<strong>Costume</strong> e <strong>Società</strong><br />
AMSICORA, UN NOME NELLA LEGGENDA<br />
Gigi Riva ha restituito ai più,<br />
recentemente, un frammento<br />
della sua memoria:<br />
lo stadio Amsicora nel suo primo,<br />
soffertissimo, giorno in terra sarda<br />
(primi anni 60).<br />
Un campo marrone desolatamente<br />
in terra battuta, circondato da due<br />
gradinate in cemento armato e da<br />
piccole tribune in tubi Innocenti. La<br />
sua fotografia non inquadra il sotto<br />
tribuna: il covo, umido anche di<br />
sudore, dei figli del mitico capo dei<br />
sardi pelliti. I ginnasti in tuta verde,<br />
piccoli eroi amsicorini. Quelli che<br />
smesso il lavoro si allenavano la notte<br />
per inseguire il sogno di una medaglia<br />
e rinverdire i fasti di inizio<br />
‘900. E si, perchè l’altra fidanzata<br />
Il presidente dell'Amsicora Ruggeri riceve il Collare d'oro.<br />
d’Italia, dopo la ricca e seducente<br />
Juventus, nasceva nel 1897 ad opera<br />
di un gruppo di giovani che si radunavano<br />
nel retro bottega di una<br />
macelleria cagliaritana. Troppo angusta<br />
per poter permettere una<br />
qualche attività. Furono i frati sul<br />
Colle di Bonaria ad ospitare i ragazzi,<br />
facendosi da parte a sera in una<br />
stanzetta del convento.<br />
Così mentre si spalancava ai loro<br />
occhi e alle loro speranze il mitico<br />
‘900, finalmente approdarono a<br />
Ponte Vittorio con l’acquisizione di<br />
un ex bagno penale.<br />
E qui ci si tuffò nell’oro di Olimpia<br />
con i ginnasti: Francesco Loi nel<br />
1912 e nel ‘920 fu olimpionico a<br />
squadre, come Michele Mastroma-<br />
rino, come l’istruttore Mario Corrias<br />
(nel ‘924 e nel ‘932).<br />
L’altra foto che Gigi Riva ha regalato<br />
recentemente agli italiani è stata<br />
quella dei giorni della conquista<br />
dello scudetto: lo stadio Amsicora<br />
che festeggia gli eroi di una nuova<br />
leggenda sportiva. La città capoluogo<br />
di un’isola ancora misteriosa<br />
e diffidente si era esaltata e mobilitata<br />
così solo nel 1906, per accogliere<br />
da trionfatori al porto i verdi<br />
ginnasti amsicorini, vincitori del<br />
Concorso Ginnico di Milano. Le foto<br />
più belle inquadrano la via Roma<br />
senza più un posto in piedi.<br />
Furono quelli, gli anni firmati dal<br />
grande Mario Corrias, già campione<br />
italiano all’età di 19 anni, eppoi
istruttore con un filino di barba ma<br />
tanto carismatico e autorevole da<br />
allenare i leggendari Riccardo Agabio,<br />
papà del nostro Riccardino,<br />
Luigi Nieddu e Giacinto Lambiasi.<br />
Il verde era sinonimo di una scuola<br />
di autentico rigore sportivo, la Scuola<br />
Amsicora era per Cagliari la fucina<br />
di campioni e di uomini veri.<br />
Così dominante lo spirito di appartenenza<br />
da esaltare l’orgoglio degli<br />
atleti anche fuori dagli attrezzi.<br />
Basti pensare a Lambiasi, per cinque<br />
volte anche primatista italiano<br />
nel salto con l’asta.<br />
Così il cuore batteva a mille nelle<br />
occasioni speciali: nel ‘924, per<br />
esempio, fu Vittorio Emanuele III,<br />
Re d’Italia ad applaudire i nostri nel<br />
saggio ginnico al campo GIL. Anni<br />
sofferti, quelli del diretto controllo<br />
da parte della Gioventù Italiana del<br />
Littorio: all’Amsicora furono requisiti<br />
campo e palestra; si riuscì però<br />
a non perdere qualche Concorso<br />
(Lugano, Orleans, Liegi, Firenze).<br />
Il verde tornò a risplendere dalle<br />
macerie nel dopoguerra, una città<br />
lacerata e martoriata pian piano restituiva<br />
attrezzi vari e sbarre disseminati<br />
nei sottoscala e nei magazzini<br />
della città. Il tam tam per il re-<br />
Corrias che visita gli azzurri in ritiro (si riconosce Menichelli, secondo da sinistra).<br />
clutamento dei nostri atleti, persuasivo,<br />
filtrava nelle case dei cagliaritani<br />
vogliosi di rimettersi in piedi. E<br />
c’erano pure le donne a ridare coraggio:<br />
due insegnanti, De Gioannis<br />
e Ferrari Fois, riorganizzarono la<br />
sezione femminile e trovarono gli<br />
sponsor per il Concorso Internazionale<br />
di Venezia: Bruna Fanti, Mariolina<br />
Agabio e Rita Murru parteciparono<br />
poi al Concorso di Roma in occasione<br />
dell’Anno Santo.<br />
Ma la palestra sotto la mitica gradinata<br />
di Ponte Vittorio conobbe giorni<br />
indimenticabili sotto la direzione<br />
di due impareggiabili maestri: Ginetto<br />
Urru e Gino Mereu che perfezionò<br />
i talentuosimi Piero Grasso, Riccardino<br />
Agabio e Angelo Zucca.<br />
Straordinario il medagliere di quest’ultimo:<br />
sul padio ai Giochi del Mediterraneo<br />
ad Algeri (1975), tre scudetti<br />
(1976,1977, 1978) dopo la<br />
partecipazione alle Olimpiadi di<br />
Montreal (1976). E negli anni ’70 c’è<br />
lo straordinario impegno di istruttori<br />
come Renzo Mattei e Maria Piera<br />
Ulzega a contrassegnare la continuità<br />
della grande tradizione amsicorina<br />
sino ad attrarre in palestra tantissimi<br />
giovani: Silvia Fara (4° agli assoluti<br />
del 1987), Myosotis Massidda<br />
Mario Corrias agli anelli.<br />
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(azzurra in Italia - Cecoslovacchia)<br />
e Manola Camba tra le altre alimentano<br />
il mito di Amsicora, oggi tirata<br />
a lucido anche negli impianti davvero<br />
all’avanguardia e frequentati mattina<br />
e sera da sempre nuovi puristi<br />
dalla nobile disciplina.<br />
La palestra ora sa di profumo di<br />
tendenza, contaminato da quell’inconfondibile<br />
sudore, unica essenza<br />
della cultura dei sacrifici della<br />
scuola di vita. Di questo radicamento<br />
nella tradizione, seppure rivisitata<br />
e modulata secondo i nostri<br />
tempi, è autentico paladino il<br />
presidentissimo Ruggero Ruggeri,<br />
autentico mecenate di vecchio<br />
stampo, che riesce magicamente<br />
a rinverdire radici e vessillo guardando<br />
avanti sino a proiettare la<br />
“vecchia cartolina” in un incredibile<br />
film a colori.<br />
È l’Amsicora, griffata Ruggeri, nobilitata<br />
dal Collare d’Oro al Merito<br />
Sportivo, che fa sempre più affascinante<br />
la fidanzata d’Italia, quell’eterna<br />
discendente di quell’orgoglioso<br />
guerriero pellita.<br />
di Giorgio Ariu