scarica l'e-book vol.1 - I Sogni nel Cassetto
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e-<strong>book</strong> www.isogni<strong>nel</strong>cassetto.it Rosa, Rosso & Neri – Ferdinando Neri<br />
all’ospedale. Non so se è vero, ne dicono tante. Ma quell’uomo mi<br />
fa paura.<br />
Quando lo guardo, mi sento la gola asciutta. Non ho più un<br />
goccio di saliva. Mi mancano le forze ed ho paura, una paura fisica,<br />
come se lui potesse alzarsi dalla cattedra, avvicinarsi, mollarmi un<br />
pugno allo stomaco e poi…<br />
Poi il mio cervello si rifiuta di continuare, ma tutto il mio<br />
corpo è in tensione, l’uccello ha alzato la testa ed un desiderio<br />
feroce mi sale dentro. Desiderio di che cosa, non lo so. Desiderio e<br />
paura di quelle mani forti, che mi afferrano, mi strappano la<br />
maglietta, desiderio di vederlo spogliarsi, di… Non lo so, non<br />
voglio saperlo.<br />
Quando mi interroga, non lo guardo mai. Se lo guardassi,<br />
smetterei di ragionare. Rispondo sempre tenendo gli occhi bassi.<br />
Ma quando sono al posto, non gli stacco gli occhi di dosso. Sono in<br />
una buona posizione, defilata, seminascosto da Roberto, che mi<br />
copre alla vista degli altri. Fisso il professore tutto il tempo, tranne<br />
quando lui gira lo sguardo dalla mia parte. Allora abbasso gli occhi,<br />
subito. Non oso incontrare quegli occhi grigi. Ho l’impressione che<br />
mi leggerebbe dentro.<br />
Fino a dieci minuti fa, quando ho fatto la cazzata. Non so<br />
perché l’ho fatta. Forse perché la scuola sta per finire, c’è ancora<br />
un’unica lezione di storia. So solo che mentre lui stava spiegando e<br />
guardava ora da una parte, ora dall’altra, io mi sentivo teso,<br />
continuavo a dirmi che tra pochi giorni non lo rivedrò più. Ed<br />
allora, quando lui ha voltato la faccia <strong>nel</strong>la mia direzione, ho fatto<br />
una cosa assurda. Mi sono passato la lingua sulle labbra, prima<br />
sotto, poi sopra, lentamente, senza distogliere lo sguardo. L’ho<br />
fissato in quegli occhi grigi, di ghiaccio, che non mi perdevano di<br />
vista e che non si sono allontanati un attimo, anche se lui ha<br />
continuato a parlare.<br />
Quando mi sono reso conto di quello che avevo fatto, mi<br />
sono sentito male. Per fortuna è suonata la campana, a quella di<br />
inglese ho detto che non stavo bene e sono uscito. Adesso, qui da<br />
solo <strong>nel</strong> cesso, mi sento morire. Mi chiedo che cosa mi è passato per<br />
la mente. Sono stato pazzo. Poi mi dico che non se n’è neanche<br />
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