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Impianti per la Distribuzione degli Agrofarmaci nelle ... - AIIA2011

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Convegno di Medio Termine dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria<br />

Belgirate, 22-24 settembre 2011<br />

memoria n.<br />

IMPIANTI PER LA DISTRIBUZIONE DEGLI AGROFARMACI<br />

NELLE SERRE MEDITERRANEE<br />

A. Conti, S. Balloni, L. Caruso, G. Schil<strong>la</strong>ci<br />

Dip. GeSA, Sez. Meccanica, Università <strong>degli</strong> studi di Catania, via Santa Sofia 100, 95123<br />

Catania; giampaolo.schil<strong>la</strong>ci@unict.it<br />

SOMMARIO<br />

<strong>Impianti</strong> fissi o semi-fissi <strong>per</strong> <strong>la</strong> distribuzione di agrofarmaci divengono sempre più<br />

comuni <strong>nelle</strong> serre siciliane. Come accade <strong>per</strong> le macchine irroratrici, anche questi<br />

impianti dovranno essere soggetti a <strong>per</strong>iodici controlli funzionali (Direttiva 128/2009),<br />

<strong>per</strong> accertare eventuali malfunzionamenti che comportino scarsa efficacia del<br />

trattamento, rischi <strong>per</strong> <strong>la</strong> salute umana e danni ambientali. Con il presente <strong>la</strong>voro si<br />

espongono i risultati di un’indagine effettuata presso aziende dotate di tipologie diverse<br />

di impianti fissi, al fine di accertare <strong>la</strong> reale possibilità di effettuare i controlli previsti<br />

dalle norme vigenti. Si intende altresì porre le basi <strong>per</strong> <strong>la</strong> redazione di linee guida da<br />

mettere a disposizione di quegli o<strong>per</strong>atori che intendano dotarsi di impianti fissi o semi<br />

fissi di distribuzione di agrofarmaci in serra.<br />

La nota riporta i risultati di un’indagine effettuata su aziende con colture protette nel<br />

sud-est del<strong>la</strong> Sicilia. Per ogni sistema di distribuzione sono stato presi in esame i<br />

componenti <strong>degli</strong> impianti e <strong>la</strong> possibilità di accertarne <strong>la</strong> funzionalità, secondo quanto<br />

previsto dal protocollo redatto dal Gruppo di Lavoro Nazionale, nell’ambito di un<br />

progetto attivato dall’ENAMA. Inoltre, <strong>per</strong> ogni azienda sono state condotte<br />

osservazioni sulle pratiche gestionali durante tutte le fasi del trattamento fitoiatrico,<br />

dal<strong>la</strong> preparazione del<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> <strong>degli</strong> agrofarmaci, fino allo smaltimento dei prodotti<br />

reflui del trattamento.<br />

I risultati ottenuti consentono di conoscere <strong>la</strong> situazione esistente nel settore <strong>degli</strong><br />

impianti <strong>per</strong> i trattamenti alle colture protette del<strong>la</strong> costa sud-orientale del<strong>la</strong> Sicilia.<br />

Sono altresì state indicate le soluzioni da adottare <strong>per</strong> costruire impianti a norma e che<br />

consentano quei controlli funzionali <strong>per</strong>iodici, previsti dalle norme stesse e richiesti<br />

dal<strong>la</strong> grande distribuzione organizzata (GDO).<br />

Parole chiave: meccanizzazione, sicurezza, salute, trattamenti, protocollo ENAMA<br />

1 INTRODUZIONE<br />

La direttiva 2009/128/CE, recepita anche in Italia, impone che entro il 2016 tutte le<br />

attrezzature <strong>per</strong> l’applicazione di fitofarmaci <strong>per</strong> uso professionale dovranno essere<br />

ispezionate almeno una volta. Il provvedimento sembra coinvolgere in maniera<br />

partico<strong>la</strong>re le aziende che producono in serra. Infatti, a causa del microclima favorevole<br />

allo sviluppo di organismi patogeni, le colture in serra debbono essere sottoposte a


A. Conti, S. Balloni, L. Caruso, G. Schil<strong>la</strong>ci<br />

numerose applicazioni di fitofarmaci <strong>per</strong> ogni ciclo colturale e <strong>per</strong> questa ragione si<br />

sono <strong>per</strong>ciò dotate di attrezzature, impianti e macchine irroratrici di varie tipologie<br />

(Bellissima et al., 1998). In partico<strong>la</strong>re, fra le aziende di maggiori dimensioni ubicate<br />

nel territorio partico<strong>la</strong>rmente vocato del<strong>la</strong> costa sud orientale del<strong>la</strong> Sicilia, sono diffusi<br />

da tempo impianti fissi o semi fissi, con lo scopo di ridurre gli impieghi di manodo<strong>per</strong>a<br />

senza sacrificare <strong>la</strong> tempestività dell’intervento (Conti et al., 2010). Con il presente<br />

<strong>la</strong>voro si intende verificare <strong>la</strong> rispondenza di tali impianti al<strong>la</strong> normativa e indicare<br />

prime soluzioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> costruzione di impianti fissi a norma.<br />

Per il controllo <strong>per</strong>iodico delle macchine irroratrici comunemente in uso vige <strong>la</strong> EN<br />

13790, in corso di revisione anche <strong>per</strong>ché non prende in considerazione le varie<br />

tipologie di macchine. Il controllo funzionale <strong>degli</strong> apparati erogatori è pressantemente<br />

richiesto dal<strong>la</strong> GDO anche <strong>per</strong> quelle attrezzature ancora non incluse nel<strong>la</strong> norma<br />

vigente, con l’intento di eliminare il problema dei residui sui prodotti avviati al mercato.<br />

Inoltre, solo assoggettando i processi sotto controllo l’azienda può aspirare al<strong>la</strong><br />

certificazione di qualità ISO 9001 Vision e seguenti.<br />

2 MATERIALI E METODI<br />

L’indagine prosegue quel<strong>la</strong> avviata in precedenza dallo stesso gruppo di <strong>la</strong>voro<br />

(Conti et al) sul medesimo territorio del<strong>la</strong> costa sud-orientale del<strong>la</strong> Sicilia, ove <strong>la</strong><br />

serricoltura è molto diffusa ed ha riguardato 11 aziende dotate di impianti fissi <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

distribuzione dei fitofarmaci. In ciascuna azienda visitata gli impianti sono stati<br />

ispezionati secondo i criteri del<strong>la</strong> verifica funzionale prevista dal protocollo nazionale<br />

(ENAMA, 2007; 2010).<br />

Per <strong>la</strong> corretta distribuzione dei fitofarmaci, <strong>per</strong> lo smaltimento dei reflui del<br />

trattamento e dei contenitori vuoti si è fatto riferimento alle linee guida del progetto<br />

TOPPS, alle raccomandazioni del protocollo GlobalGap e alle norme contenute nel<br />

Testo Unico sul<strong>la</strong> Sicurezza (D.Lgs. 81/2008).<br />

Il campione è costituito da serre “mediterranee” ovvero in acciaio con co<strong>per</strong>tura in<br />

film p<strong>la</strong>stico, tranne in un unico caso (acciaio e vetro). Non sono state prese in<br />

considerazione le serre in legno e film p<strong>la</strong>stico, sebbene ancora piuttosto diffuse.<br />

3 RISULTATI<br />

Preliminarmente occorre sottolineare che nel<strong>la</strong> maggioranza dei casi il cantiere<br />

utilizzato è costituito dal complesso trattrice irroratrice, o<strong>per</strong>ante dall’esterno in<br />

impianti costituiti con paleria di legno (notoriamente con spazi ridotti), dall’interno nel<br />

caso di impianti più moderni in acciaio e film p<strong>la</strong>stico ((figura 1 e 2).<br />

In questa tipologia di serre, al fine di ridurre il fabbisogno in manodo<strong>per</strong>a e di<br />

semplificare l’organizzazione dei trattamenti, già da tempo vengono presi in<br />

considerazione gli impianti centralizzati (oppure indipendenti) <strong>per</strong> ciascuna serra.<br />

Su 11 impianti visitati, 6 sono del<strong>la</strong> tipologia impianti fissi centralizzati e 5 impianti<br />

semi fissi.<br />

La prima tipologia è diffusa in aziende con grandi apprezzamenti sotto serra. I punti<br />

critici principali sono rappresentati dal serbatoio e dalle tubazioni in pressione che dal<br />

serbatoio si dipartono. Nel<strong>la</strong> metà dei casi il serbatoio è stato costruito in azienda con<br />

blocchi di tufo e rivestito con intonaco cementizio; negli altri tre casi sono stati instal<strong>la</strong>ti


<strong>Impianti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>Distribuzione</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrofarmaci</strong> <strong>nelle</strong> Serre Mediterranee<br />

serbatoi in materia p<strong>la</strong>stica non specifici <strong>per</strong> le miscele di agrofarmaci. Lo stato<br />

manutentivo delle pompe e dei raccordi in qualche caso non è buono e l’agitazione del<strong>la</strong><br />

misce<strong>la</strong> durante l’erogazione è problematica, così come il controllo del livello e <strong>la</strong><br />

pulizia del serbatoio a fine <strong>la</strong>voro. Per i serbatoi auto – costruiti, date le dimensioni, non<br />

è stata prevista una chiusura. Il trasporto del<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> mediante condotte in pressione,<br />

aeree o interrate che siano, rappresenta una fonte di rischio non indifferente.<br />

Figura 1. Movimentazione dell’impianto semi fisso.<br />

Figura 2. Preparazione all’irrorazione.<br />

L’irrorazione avviene in ogni caso mediante <strong>la</strong>ncia portate a mano da un o<strong>per</strong>atore<br />

coadiuvato da un assistente <strong>per</strong> <strong>la</strong> movimentazione del<strong>la</strong> condotta.<br />

Altri punti critici di questa tipologia di impianto sono: <strong>la</strong> preparazione delle miscele<br />

in ambienti non idonei situati nei pressi del serbatoio (4 casi su 6), il trasporto dei<br />

contenitori con <strong>la</strong> misce<strong>la</strong>, quando <strong>la</strong> preparazione viene effettuata altrove (2 su 6).<br />

Nelle altre 5 aziende è stata riscontrata <strong>la</strong> seconda tipologia, costituita da impianti<br />

semi fissi. Fra queste, in 3 aziende di maggiore dimensione e con le serre distanti fra<br />

loro, è prevalsa l’instal<strong>la</strong>zione, in ciascuna serra, di un impianto autonomo, composto da


A. Conti, S. Balloni, L. Caruso, G. Schil<strong>la</strong>ci<br />

un serbatoio in materiale p<strong>la</strong>stico, posto <strong>per</strong> comodità su ruote, di dimensioni sufficienti<br />

(300 – 400 L) e corredato da pompa e condotte. La pulizia dei serbatoi viene effettuata<br />

con diligenza, non senza difficoltà o<strong>per</strong>ative, i contenitori non sono a norma e i filtri<br />

non sono previsti o, se presenti, sono istal<strong>la</strong>ti senza dispositivi che ne consentano <strong>la</strong><br />

<strong>per</strong>lustrazione e <strong>la</strong> pulizia anche in presenza di residui misce<strong>la</strong>, così come richiesto dal<strong>la</strong><br />

norma. L’irrorazione avviene mediante <strong>la</strong>nce portate a mano da un o<strong>per</strong>atore,<br />

coadiuvato da un secondo o<strong>per</strong>aio <strong>per</strong> <strong>la</strong> movimentazione del<strong>la</strong> condotta in pressione.<br />

In un quarto caso l’erogazione avviene tramite una barra irroratrice automatizzata<br />

(figura 3), sospesa sopra i bancali e che scorre lungo <strong>la</strong> serra. Un quinto e ultimo caso si<br />

tratta di un impianto con reti di adduzione e distribuzione aerea e erogatori dislocati con<br />

rego<strong>la</strong>rità.<br />

Figura 3. Irroratrice automatizzata.<br />

Negli impianti il più delle volte mancano dispositivi <strong>per</strong> il <strong>la</strong>vaggio dei circuiti, né<br />

sono presenti i serbatoi ausiliari <strong>per</strong> il <strong>la</strong>vaggio delle mani, anche se potrebbe non essere<br />

necessario in serre dotate di impianto idrico sempre in funzione. Come nell’indagine<br />

precedente, sono state prese in considerazione le fasi di preparazione e di trasporto del<strong>la</strong><br />

misce<strong>la</strong> fitoiatrica, di <strong>la</strong>vaggio delle attrezzature di irrorazione (serbatoi, condotte e<br />

<strong>la</strong>nce), nonché lo smaltimento dei reflui del trattamento (misce<strong>la</strong> residua, acque di<br />

<strong>la</strong>vaggio, contenitori di fitofarmaci, PPE contaminati). Al<strong>la</strong> luce del protocollo Global<br />

Gap e delle norme vigenti sono emersi diversi punti critici (Tabel<strong>la</strong> 1).<br />

Punti Critici Rilevati<br />

Preparazione del<strong>la</strong> Misce<strong>la</strong><br />

Global Gap<br />

Attrezzature <strong>per</strong> <strong>la</strong> preparazione del<strong>la</strong> misce<strong>la</strong><br />

CB 8.7.11 – mm<br />

CB 8.9.6 - MM<br />

Conservazione dei prodotti fitosanitari<br />

Contenitori <strong>per</strong> il trasporto<br />

CB 8.7.12 - mm<br />

Lavaggio dopo ogni trattamento CB 8.4.1 – mm CB 8.5.2 - R<br />

Lavaggio dei contenitori CB 8.5.2 – R<br />

Misce<strong>la</strong> residua nel serbatoio CB 8.5.1 – mm<br />

Smaltimento del liquido di risciacquo dei contenitori e dell’acqua di CB 8.9.1 – mm<br />

<strong>la</strong>vaggio, smaltimento dei contenitori vuoti<br />

CB 8.9.7 – mm<br />

Tabel<strong>la</strong> 1. Punti critici rilevati in base ai protocolli Global Gap e delle normative vigenti.


<strong>Impianti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>Distribuzione</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrofarmaci</strong> <strong>nelle</strong> Serre Mediterranee<br />

Per quanto riguarda <strong>la</strong> fase di preparazione del<strong>la</strong> misce<strong>la</strong>, essa dovrà essere<br />

radicalmente riorganizzata, evitando l’uso di attrezzi spesso rudimentali. Dovranno<br />

diffondersi strumentazioni che prevengono le contaminazioni, come il pre-misce<strong>la</strong>tore.<br />

Inoltre, <strong>la</strong> quantità di misce<strong>la</strong> preparata dovrà essere rapportata al fabbisogno con più<br />

cura, <strong>per</strong> evitare consistenti residui da smaltire al termine del trattamento, oltre che i<br />

costi connessi all’acquisto di fitofarmaci in eccesso rispetto alle esigenze.<br />

Visibilmente sottovalutati i rischi connessi al trasporto del<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> dal luogo di<br />

preparazione sino al serbatoio, così come <strong>la</strong> pulizia delle attrezzature impiegate <strong>per</strong> i<br />

trattamenti appare trascurata e molto macchinosa se non disattesa nel caso delle lunghe<br />

condotte presenti negli impianti fissi.<br />

Non conosciuti risultano inoltre quei sistemi presenti in commercio che <strong>per</strong>mettono<br />

<strong>la</strong> biodegradazione delle miscele di fitofarmaci residuate dal trattamento <strong>per</strong> errori di<br />

calcolo in eccesso o derivate dal <strong>la</strong>vaggio delle attrezzature. Come osservato con altra<br />

indagine, <strong>la</strong> gestione dei DPI e le o<strong>per</strong>azioni di vestizione e di svestizione sono condotte<br />

con partico<strong>la</strong>re cura attenzione in pochi casi.<br />

4 CONCLUSIONI<br />

L’indagine, effettuata a campione, non è certo esaustiva, ma fornisce alcune<br />

indicazioni che possono essere utili <strong>per</strong> gli agricoltori, <strong>per</strong> le imprese e <strong>per</strong> i tecnici<br />

coinvolti <strong>nelle</strong> o<strong>per</strong>azioni di difesa fitoiatrica e/o nel<strong>la</strong> costruzione dei re<strong>la</strong>tivi impianti.<br />

Con riferimento all’areale di indagine, viene evidenziata <strong>la</strong> eccessiva eterogeneità<br />

delle attrezzature <strong>per</strong> <strong>la</strong> difesa instal<strong>la</strong>te <strong>nelle</strong> serre, nonché una forte propensione del<br />

“fai da te”, con l’intervento dello stesso agricoltore o di piccole imprese artigiane.<br />

Punti critici di tali impianti sono costituiti dal serbatoio, risultato questo quasi<br />

sempre inadatto e carente dal punto di vista funzionale, dalle condotte, aeree o interrate,<br />

utilizzate <strong>per</strong> l’adduzione del<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> dal serbatoio sino al punto di erogazione (specie<br />

negli impianti semi-fissi centralizzati), dalle <strong>la</strong>nce impiegate manualmente <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

distribuzione, attualmente non sottoposte ai controlli <strong>per</strong>iodici e quasi sempre sprovviste<br />

di manometro.<br />

Infatti, solo dopo il controllo funzionale o in contemporanea ad esso le attrezzature<br />

<strong>per</strong> l’irrorazione potranno essere sottoposte ad uno step successivo e cioè al<strong>la</strong><br />

rego<strong>la</strong>zione e/o “taratura”, adattando le modalità di utilizzo delle attrezzature alle<br />

specifiche realtà colturali aziendali.<br />

Per quanto riguarda le procedure, <strong>la</strong> <strong>per</strong>icolosità del<strong>la</strong> fase di preparazione deve essere<br />

abbattuta con l’impiego di dispositivi pre-misce<strong>la</strong>tori; inoltre, l’eventuale trasporto del<strong>la</strong><br />

misce<strong>la</strong> all’interno dell’azienda dovrà avvenire mediante contenitori a chiusura stagna.<br />

Il calcolo quanto più preciso dei volumi da distribuire consentirà di ridurre<br />

drasticamente <strong>la</strong> quantità dei reflui da smaltire; nel caso non sia sufficiente o possibile<br />

distribuzione in campo i volumi comunque residuati dal trattamento, ogni azienda dovrà<br />

acquistare e instal<strong>la</strong>re un impianto adeguato.<br />

Ultimamente, una certa diffusione sta riscontrando una picco<strong>la</strong> irroratrice semovente<br />

cingo<strong>la</strong>ta, del<strong>la</strong> quale è in corso lo sviluppo di versioni con guida semiautomatica e<br />

automatica (Balloni et al. 2009; Longo et al. 2010). Per una più efficiente distribuzione<br />

<strong>degli</strong> agrofarmaci in serra numerose prove sono state già effettuate <strong>per</strong> <strong>la</strong> messa a punto<br />

del<strong>la</strong> barra porta ugelli.


A. Conti, S. Balloni, L. Caruso, G. Schil<strong>la</strong>ci<br />

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ENAMA (2007). Attività di controllo funzionale e rego<strong>la</strong>zione delle macchine irroratrici in Italia.<br />

ENAMA (2010). Attività di controllo funzionale e rego<strong>la</strong>zione delle macchine irroratrici in uso in<br />

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http://www.globalgap.org<br />

http://www.topps-life.org<br />

http://www.enama.it/

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