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L'OSSERVATORE ROMANO - La Santa Sede

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L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

Unicuique suum<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

Non praevalebunt<br />

Anno CLII n. 219 (46.165) Città del Vaticano domenica 23 settembre 2012<br />

.<br />

Ai democratici cristiani il Papa richiama il fondamento etico della politica e dell’economia<br />

Tutela internazionale<br />

per matrimonio e famiglia<br />

Benedetto XVI chiede rispetto per la vita dal concepimento fino al suo esito naturale<br />

Se mancano l’impegno nella ricerca<br />

di un solido fondamento etico<br />

nell’agire sociale e una decisa protezione<br />

in ambito internazionale della<br />

famiglia, sarà difficile uscire dall’attuale<br />

crisi globale. Richiamando il<br />

Vangelo, il Vaticano II, il Catechismo<br />

della Chiesa, la Centesimus annus<br />

e gli insegnamenti del suo magistero,<br />

lo ha ribadito Benedetto XVI<br />

in occasione dell’udienza al comitato<br />

esecutivo dell’Internazionale democratico-cristiana<br />

ricevuto sabato mattina,<br />

22 settembre, nella sala degli<br />

Svizzeri del Palazzo Apostolico a<br />

Castel Gandolfo. Il Pontefice ha sottolineato<br />

la responsabilità di politici<br />

affinché continuino «ad assumere<br />

come centrale e imprescindibile» il<br />

bene comune e «la tutela inalienabile<br />

della dignità della persona», anziché<br />

limitarsi «a rispondere alle ur-<br />

Vertice tra Merkel e Hollande<br />

Francia e Germania<br />

insieme per l’E u ro p a<br />

BE R L I N O, 22. Unione bancaria e<br />

misure di austerità: questi i due argomenti<br />

sul tavolo del vertice franco-tedesco<br />

che si è tenuto oggi a<br />

Ludwigsburg, in Germania. Il presidente<br />

francese, François Hollande,<br />

e il cancelliere tedesco, Angela<br />

Merkel, si sono incontrati per celebrare<br />

i cinquant’anni del discorso<br />

di De Gaulle alla gioventù tedesca.<br />

Alle cerimonie ufficiali hanno preso<br />

parte alcune migliaia di persone:<br />

rappresentanze dei giovani dei due<br />

Paesi e numerosi abitanti di Ludwigsburg,<br />

prima città tedesca a<br />

stringere un gemellaggio con un’altra<br />

città francese, Montbéliard, dopo<br />

la fine della seconda guerra<br />

mondiale. «L’amicizia francotedesca<br />

— ha ricordato Hollande nel<br />

Vincent Van Gogh, «Primi passi» (1890)<br />

suo discorso — è alla base dell’Europa»<br />

e solo grazie a essa si potrà<br />

superare la crisi. I due leader hanno<br />

avuto un pranzo di lavoro in<br />

cui sono state discusse numerose<br />

questioni legate alla crisi economica:<br />

dal ruolo della Bce al nuovo<br />

meccanismo anti spread, dalle trattative<br />

sul debito greco all’incertezza<br />

sulla Spagna. Al centro c’è stata<br />

anche la fusione tra i gruppi Eads<br />

e Bae Systems, come ha rivelato il<br />

portavoce di Merkel, Steffen Sebeirt,<br />

il quale avverte che non è<br />

prevista nessuna decisione definitiva.<br />

Eads e Bae hanno tempo fino<br />

al prossimo 10 ottobre per decidere<br />

la fusione, sulla quale i due Governi,<br />

entrambi azionisti di Eads, hanno<br />

diritto di veto.<br />

Merkel e Hollande a Ludwigsburg sede del vertice franco-tedesco (Afp)<br />

genze di una logica di mercato». Un<br />

comportamento quest’ultimo che ha<br />

fatto sì che siano state date sino ad<br />

ora «purtroppo molte e rumorose»<br />

offerte di «risposte sbrigative, superficiali<br />

e di breve respiro, ai bisogni<br />

più fondamentali e profondi della<br />

persona». Evocando la lettera a Timoteo<br />

Benedetto XVI mette in guardia<br />

dal fatto che potrebbe venire il<br />

giorno in cui «non si sopporterà più<br />

la sana dottrina, ma, pur di udire<br />

qualcosa, gli uomini, si circonderanno<br />

di maestri secondo i propri capricci,<br />

rifiutando di dare ascolto alla<br />

verità per perdersi dietro le favole».<br />

Dunque il richiamo a prestare maggiore<br />

attenzione nel momento in cui<br />

si è chiamati a fare «scelte fondamentali<br />

inerenti il senso della vita e<br />

la ricerca della felicità». In primo<br />

luogo ha chiesto dunque un rinnovato<br />

impegno per il rispetto della vita<br />

«in tutte le sue fasi, dal concepimento<br />

al suo esito naturale». Impegno<br />

questo che si «intreccia con<br />

quello del rispetto del matrimonio<br />

come unione indissolubile tra un uomo<br />

e una donna e come fondamento<br />

a sua volta della comunità familiare».<br />

Proprio verso la famiglia c’è bisogno<br />

di una maggiore tutela, perché<br />

essa è alla base «della convivenza<br />

sociale». Un autentico progresso<br />

della società umana «non potrà prescindere<br />

— ha concluso il Papa — da<br />

politiche di tutela e promozione del<br />

matrimonio e della comunità che ne<br />

deriva». Politiche, ha precisato che<br />

«spetterà non solo agli Stati ma alla<br />

stessa comunità internazionale adottare,<br />

al fine di invertire la tendenza<br />

di un crescente isolamento dell’individuo,<br />

fonte di sofferenza e di inaridimento<br />

sia per il singolo, sia per la<br />

stessa comunità». È ciò di cui si devono<br />

occupare quanti hanno responsabilità<br />

sociali.<br />

PAGINA 7<br />

Dopo i sanguinosi disordini scatenati dagli estremisti in Pakistan<br />

Massima allerta a Islamabad<br />

ISLAMABAD, 22. Forze di sicurezza<br />

ancora in massima allerta nella città<br />

di Islamabad, all’indomani degli<br />

scontri scoppiati in tutto il Pakistan<br />

per il film Innocence of Muslims in<br />

cui almeno 26 persone sono morte e<br />

oltre 200 sono rimaste ferite.<br />

Le manifestazioni delle comunità<br />

musulmane nel venerdì di preghiera<br />

si sono però svolte in numerosi Paesi,<br />

dall’Europa occidentale al subcontinente<br />

indiano, in maniera pacifica.<br />

In totale, centinaia di migliaia<br />

di manifestanti si sono riversati nelle<br />

strade per protestare non solo contro<br />

il film ma anche per le vignette<br />

pubblicate dal giornale satirico<br />

«Charlie Hebdo», che hanno sollevato<br />

un’ondata di risentimento antifrancese<br />

costringendo il Governo di<br />

Parigi a chiudere le proprie sedi diplomatiche<br />

per timore di assalti degli<br />

estremisti.<br />

«Siamo in massima allerta per affrontare<br />

ogni problema dovesse verificarsi<br />

anche oggi», ha dichiarato<br />

una fonte della polizia della capitale<br />

pakistana all’agenzia d’informazione<br />

Dpa. <strong>La</strong> polizia è schierata a difesa<br />

della cosiddetta «Zona Rossa»,<br />

l’area della capitale pakistana dove<br />

si trovano la maggior parte delle sedi<br />

diplomatiche occidentali e che è<br />

off-limits per i manifestanti. «Posso<br />

assicurare che ai dimostranti non sarà<br />

permesso di entrare nella Zona<br />

Rossa o in ogni altro luogo sensibi-<br />

Pubblicato il catalogo<br />

dei manoscritti islamici<br />

della Collezione Kahle<br />

I tesori del prussiano<br />

affascinato dall’O riente<br />

ROSSELLA FABIANI A PA G I N A 4<br />

Delude il film «Prometheus»<br />

di Ridley Scott<br />

Pessima idea<br />

sfidare gli dei<br />

GA E TA N O VALLINI A PA G I N A 4<br />

le», ha aggiunto la fonte. A<br />

Islamabad, Karachi, Peshawar e<br />

Rawalpindi i manifestanti hanno incendiato<br />

cinema, mezzi della polizia<br />

e assaltato banche e negozi. Nella<br />

provincia di Kyber Pakhtunkhwa gli<br />

estremisti hanno dato fuoco alla<br />

chiesa luterana a Sarhadi.<br />

Intanto, un drone ha attaccato un<br />

veicolo in una zona tribale nel nordovest<br />

del Pakistan uccidendo i quattro<br />

occupanti. Lo hanno riferito<br />

fonti dell’intelligence di Islamabad.<br />

Il raid è avvenuto nell’area di Datta<br />

Khel del Waziristan settentrionale,<br />

dove operano milizie talebane agli<br />

ordini di Hafiz Gul Bahadar. L’aereo<br />

senza pilota ha lanciato due<br />

missili e successivamente i droni<br />

hanno sorvolato l’area per verificare<br />

che l’obiettivo fosse stato colpito.<br />

Il Governo pakistano ha più volte<br />

protestato con Washington per i ricorrenti<br />

attacchi aerei coordinati<br />

dalla Cia contro i miliziani islamici<br />

sul suo territorio, considerandoli<br />

una violazione della sovranità nazionale.<br />

Nel frattempo, oltre alla Francia<br />

anche gli Stati Uniti — dopo l’uccisione<br />

a Bengasi dell’ambasciatore in<br />

Libia, Chris Stevens, e di altri tre<br />

funzionari statunitensi — hanno ordinato<br />

ieri la chiusura delle ambasciate<br />

in diversi Paesi tra cui l’India,<br />

dove la numerosa minoranza islamica<br />

locale non ha dato vita stavolta<br />

ad alcuna manifestazione di protesta.<br />

Decine di migliaia di dimostranti<br />

sono scesi in piazza — fra<br />

cordoni di polizia — in Yemen, Nigeria,<br />

Egitto, Malaysia, Afghanistan,<br />

Libano, Tunisia e Iran.<br />

In particolare, Tunisi ha superato<br />

indenne una giornata ad altissimo<br />

rischio incidenti alimentati dalla<br />

rabbia dei salafiti contro film e le<br />

vignette sul giornale satirico francese.<br />

Conseguenza, soprattutto, di un<br />

dispiegamento di forze enorme che<br />

ha di fatto blindato il centro della<br />

città (anche grazie a un divieto di<br />

transito agli automezzi). Centinaia<br />

di uomini, sin dalla notte, hanno<br />

preso posizione su avenue Bourghiba,<br />

soprattutto intorno all’ambasciata<br />

di Francia, creando un cordone<br />

sanitario difficile da superare anche<br />

per i passanti, sollecitati, con modi<br />

decisi, a fare in fretta e a liberare i<br />

Incertezza e insicurezza in Libia<br />

Battaglia a Bengasi<br />

tra milizie rivali<br />

TRIPOLI, 22. È di almeno quattro<br />

morti e oltre 40 feriti il bilancio ancora<br />

provvisorio degli scontri scoppiati<br />

venerdì sera a Bengasi che<br />

hanno visto cittadini armati attaccare<br />

i miliziani salafiti e le milizie<br />

islamiche filo-governative.<br />

Le violenze sono iniziate dopo la<br />

marcia di 30.000 persone per la<br />

Giornata del salvataggio di Bengasi,<br />

una protesta contro la presenza<br />

di milizie armate in città e per onorare<br />

l’ambasciatore statunitense in<br />

Libia, Chris Stevens, ucciso la settimana<br />

scorsa. Una parte dei mani-<br />

marciapiedi. Di salafiti se ne sono<br />

visti ben pochi. Solo alcuni, all’uscita<br />

della moschea di Al Fath, loro indiscusso<br />

bastione, hanno tentato di<br />

fare un capannello, subito disperso<br />

dalla polizia. A poca distanza c’è<br />

anche stata una sassaiola, con risposta<br />

di granate lacrimogene, ma si<br />

trattava di giovinastri, intenzionati a<br />

creare il caos per poter saccheggiare<br />

qualche negozio, come nei giorni<br />

della rivolta contro l’ex presidente<br />

Ben Ali. L’assenza di incidenti può,<br />

quindi, essere spiegata dalla massiccia<br />

presenza di polizia, gendarmeria,<br />

esercito, blindati ed elicotteri.<br />

Disordini nella città di Bengasi (Reuters)<br />

festanti ha assaltato in centro la caserma<br />

di Ansar Al Sharia, la milizia<br />

salafita presunta responsabile<br />

dell’attacco al consolato statunitense<br />

e, dopo aver cacciato i miliziani,<br />

ha dato fuoco all’edificio. Poi la<br />

folla si è diretta fuori città alla sede<br />

di Raf Allah Al Sahati, una milizia<br />

islamica di ex ribelli ora sotto il<br />

controllo del ministero della Difesa<br />

e ne sono nati combattimenti di<br />

due ore con razzi e armi leggere.<br />

Negli scontri, conclusisi con la fuga<br />

dei miliziani e il saccheggio della<br />

loro sede, ci sono stati quattro<br />

morti. <strong>La</strong> manifestazione, sostenuta<br />

dal Governo, aveva l’obiettivo di<br />

denunciare l’estremismo e la violenza<br />

e incoraggiare lo scioglimento<br />

dei gruppi armati che si sono rifiutati<br />

di consegnare le armi. Gli<br />

attacchi alle milizie filo-governative<br />

hanno allarmato l’Esecutivo di Tripoli<br />

che ha invitato i manifestanti a<br />

distinguere tra le brigate «illegittime»<br />

e quelle poste sotto il controllo<br />

delle autorità, perché senza queste<br />

ultime si rischierebbe il «caos».<br />

Un appello che evidenzia la contraddizione<br />

della Libia del dopo-<br />

Gheddafi, in cui le autorità sono<br />

costrette a fare affidamento sui<br />

gruppi armati di ex ribelli per garantire<br />

l’ordine pubblico. Le proteste<br />

contro le milizie hanno sovrastato<br />

quelle di poche centinaia di<br />

estremisti islamici che hanno manifestato<br />

contro il film e le vignette<br />

satiriche pubblicate in Francia.<br />

NOSTRE INFORMAZIONI<br />

Il Santo Padre ha ricevuto in<br />

udienza nel pomeriggio di venerdì<br />

21, Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Gerhard<br />

Ludwig Müller, Arcivescovo-Vescovo<br />

emerito di Regensburg<br />

(Repubblica Federale di Germania),<br />

Prefetto della Congregazione<br />

per la Dottrina della<br />

Fe d e .<br />

Il Santo Padre ha ricevuto<br />

questa mattina in udienza le Loro<br />

Eccellenze Reverendissime i<br />

Monsignori:<br />

— Pascal Wintzer, Arcivescovo<br />

di Poitiers (Francia), in visita<br />

«ad limina Apostolorum»;<br />

— Claude Dagens, Vescovo di<br />

Angoulême (Francia), in visita<br />

«ad limina Apostolorum»;<br />

— Bernard Housset, Vescovo<br />

di <strong>La</strong> Rochelle (Francia), in visita<br />

«ad limina Apostolorum»;<br />

— François Kalist, Vescovo di<br />

Limoges (Francia), in visita «ad<br />

limina Apostolorum»;<br />

— Bernard Charrier, Vescovo<br />

di Tulle (Francia), in visita «ad<br />

limina Apostolorum».<br />

Il Santo Padre ha nominato<br />

l’Eminentissimo Cardinale Car-<br />

los Amigo Vallejo, O.F.M., Arcivescovo<br />

emerito di Sevilla (Spagna),<br />

Suo Inviato Speciale alle<br />

celebrazioni conclusive del V<br />

centenario dell’arrivo a Puerto<br />

Rico del primo Vescovo, Don<br />

Alonso Manso, previste nella<br />

città di San Juan (Porto Rico) il<br />

19 novembre 2012.<br />

Il Santo Padre ha nominato<br />

Membro della Congregazione<br />

per i Vescovi Sua Eminenza Reverendissima<br />

il Signor Cardinale<br />

George Pell, Arcivescovo di<br />

Sydney (Australia).<br />

Il Santo Padre ha nominato<br />

Decano del Tribunale della Rota<br />

Romana il Reverendissimo<br />

Monsignore Pio Vito Pinto,<br />

Prelato Uditore del medesimo<br />

Tr i b u n a l e .<br />

Nominati dal segretario generale<br />

con l’approvazione del Papa<br />

Esperti e uditori<br />

al Sinodo dei Vescovi<br />

PAGINA 6


pagina 2 L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

domenica 23 settembre 2012<br />

Attesi per la prossima settimana i dati sul fabbisogno di risorse finanziarie necessarie alle banche spagnole<br />

Rajoy chiede a Bruxelles<br />

di rafforzare la lotta contro la crisi<br />

MADRID, 22. L’Unione Europea attui<br />

«il prima possibile» le azioni<br />

«coraggiose» decise al Consiglio europeo<br />

dello scorso giugno «nell’interesse<br />

di tutti». Lo ha chiesto il presidente<br />

del Governo spagnolo, Mariano<br />

Rajoy, nel corso di un intervento<br />

ieri a Roma. «L’Unione europea<br />

non ha la marcia indietro, non<br />

può andare indietro; per questo<br />

dobbiamo continuare ad andare<br />

avanti» ha aggiunto. Il vice presidente<br />

del Governo spagnolo, Soraya<br />

Sáenz de <strong>Santa</strong>maria, ha smentito<br />

ieri che il Governo stia studiando<br />

misure per congelare le pensioni.<br />

Il commissario Ue alla Concorrenza,<br />

Joaquín Almunia, ha riferito<br />

ieri che la prossima settimana la<br />

Spagna farà sapere nel dettaglio<br />

l’ammontare dei capitali che servono<br />

alle sue banche. «Stiamo lavorando<br />

molto intensamente con le autorità<br />

spagnole — dice Almunia — per fissare<br />

un memorandum di intenti del<br />

settore bancario; penso che la prossima<br />

settimana sapremo di quanti<br />

capitali hanno bisogno».<br />

Secondo gli analisti di Bank of<br />

America (BofA), le banche spagnole<br />

avranno bisogno di circa 52 miliardi<br />

di euro. In attesa dei risultati dei test<br />

stress compiuti sul novanta per<br />

cento del sistema bancario spagnolo,<br />

che la società Oliver Wyman farà<br />

pubblici all’inizio della prossima settimana,<br />

BofA calcola che le banche<br />

finora nazionalizzate in Spagna ri-<br />

Il premier indiano<br />

difende<br />

la liberalizzazione<br />

dei supermercati<br />

NEW DELHI, 22. Il primo ministro<br />

indiano, Manmoan Singh, ha<br />

chiesto il sostegno della Nazione<br />

per il suo piano di riforme, che<br />

comprende anche il contestato via<br />

libera agli investimenti stranieri<br />

nel settore dei supermercati. «È<br />

venuto il momento di decisioni<br />

difficili e per questo ho bisogno<br />

della vostra fiducia, comprensione<br />

e cooperazione», ha detto ieri il<br />

capo dell’Esecutivo di New Delhi<br />

in un discorso trasmesso in diretta<br />

dalla televisione di Stato. <strong>La</strong> riforma<br />

ha innescato un coro di critiche<br />

e polemiche per il forte impatto<br />

che avrà su milioni di piccoli<br />

negozianti e ambulanti di strada.<br />

Singh ha parlato dopo che il<br />

partito regionale del Trinamool<br />

Congress ha ritirato il suo appoggio<br />

al Governo, che è diventato<br />

così un Esecutivo di minoranza.<br />

I sei ministri del Trinamool si<br />

sono dimessi per protesta contro il<br />

piano di riforme annunciato il 14<br />

settembre, che comprende l’aumento<br />

del prezzo del diesel e il<br />

via libera ad investimenti stranieri<br />

nei settori della grande distribuzione,<br />

l’aviazione e la radiotelevisione.<br />

Ieri negozi e uffici sono rimasti<br />

chiusi in molte città dell’India<br />

in uno sciopero di protesta.<br />

Le misure riguardano il via libera<br />

di Investimenti esteri diretti<br />

(Fdi) nei negozi multimarca fino a<br />

un massimo del 51 per cento del<br />

capitale (il 49 per cento apparterrà,<br />

quindi, a un socio indiano) e<br />

fino al 100 per cento per i monomarca.<br />

Inoltre, gli Fdi saranno<br />

possibili nell’Aviazione civile e nel<br />

settore dell’Energia (ma soltanto<br />

fino al 49 per cento). Per quanto<br />

riguarda il commercio, gli investimenti<br />

stranieri sono possibili solo<br />

nelle città con oltre un milione di<br />

abitanti (che sono cinquantuno in<br />

India) e per un minimo di 100 milioni<br />

di dollari. Il 50 per cento di<br />

questa somma dovrà essere spesa<br />

nelle infrastrutture, come la catena<br />

del freddo e il 30 per cento della<br />

merce dovrà provenire da piccole<br />

e medio imprese. Secondo l’opp osizione,<br />

il via libera alla liberalizzazione<br />

dei supermercati porterà<br />

alla rovina milioni di persone. Il<br />

Governo di minoranza indiano<br />

potrà comunque contare sul sostegno<br />

esterno dei ventidue deputati<br />

del partito Samajwadi, dello Stato<br />

settentrionale dell’Uttar Pradesh.<br />

L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

Unicuique suum<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

Non praevalebunt<br />

00120 Città del Vaticano<br />

o r n e t @ o s s ro m .v a<br />

h t t p : / / w w w. o s s e r v a t o re ro m a n o .v a<br />

Il vice presidente del Governo spagnolo Soraya Saenz de <strong>Santa</strong>maria (Ansa)<br />

chiederanno almeno 43,6 miliardi di<br />

euro. Gli stress test avrebbero rilevato,<br />

in particolare, un deficit di capitale<br />

in Bfa/Bankia di 26 miliardi di<br />

euro; in Catalunya Caixa di 7,8 miliardi<br />

di euro; in Novacaixagalicia di<br />

6,4 miliardi; e di tre miliardi nel<br />

Banco de Valencia. <strong>La</strong> società di<br />

consulting avrebbe, inoltre, rilevato<br />

necessità di capitale nel Banco Popolare<br />

(tre miliardi), nel Banco Mare<br />

Nostrum (2,1 miliardi), in Iberca-<br />

GI O VA N N I MARIA VIAN<br />

direttore responsabile<br />

Carlo Di Cicco<br />

v i c e d i re t t o re<br />

Piero Di Domenicantonio<br />

cap oredattore<br />

Gaetano Vallini<br />

segretario di redazione<br />

ja (1,2 miliardi), in Lieberbank (1,1<br />

miliardi) e Unicaja (cento milioni).<br />

Secondo fonti del Banco Popular,<br />

che escludono la necessità di aiuti<br />

pubblici, il rapporto conterrebbe errori<br />

metodologici che alterano il deficit<br />

di capitale. Fra questi, l’inclusione<br />

nel portafogli di credito sotto<br />

stress di venti miliardi di crediti<br />

stranieri e alle amministrazioni pubbliche,<br />

di cui la società Oliver<br />

Wyman non tiene conto nell’e s e rc i -<br />

TIPO GRAFIA VAT I C A N A<br />

EDITRICE L’OS S E R VAT O R E <strong>ROMANO</strong><br />

don Sergio Pellini S.D.B.<br />

direttore generale<br />

Segreteria di redazione<br />

telefono 06 698 83461, 06 698 84442<br />

fax 06 698 83675<br />

s e g re t e r i a @ o s s ro m .v a<br />

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va<br />

Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va<br />

Servizio culturale: cultura@ossrom.va<br />

Servizio religioso: religione@ossrom.va<br />

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998<br />

photo@ossrom.va w w w. p h o t o .v a<br />

zio per gli enti finanziari presi in<br />

esame.<br />

BofA calcola, infine, che gli enti<br />

nazionalizzati trasferiranno alla società<br />

di gestione di attivi tossici o<br />

bad bank attivi problematici collegati<br />

al settore immobiliare per cinquanta<br />

miliardi di euro.<br />

Intanto, un importante sostegno<br />

alle misure assunte dal Governo<br />

Rajoy è arrivato ieri da Berlino. <strong>La</strong><br />

Spagna non ha bisogno di un piano<br />

perché sta facendo la cosa giusta e<br />

ce la farà» ha affermato il ministro<br />

delle Finanze tedesco, Wolfgang<br />

Schäuble, incontrando i corrispondenti<br />

stranieri. «Ciò di cui la Spagna<br />

ha bisogno è la fiducia dei mercati<br />

finanziari, è questo il punto dove<br />

ha veri problemi». Schäuble ha<br />

inoltre definito «pericolosa» l’idea<br />

di versare a Madrid tutti i cento miliardi<br />

messi a disposizione dall’e u ro -<br />

zona se la cifra necessaria a ricapitalizzare<br />

le banche si rivelasse minore.<br />

A proposito della Grecia, Schäuble<br />

ha dichiarato che «nessuno vuole<br />

che Atene abbandoni l’euro, ma la<br />

questione è se abbia o meno rispettato<br />

le condizioni del secondo piano<br />

di aiuti» e ha aggiunto che sarebbe<br />

«molto difficile» convincere i leader<br />

europei a lanciare un terzo salvagente<br />

finanziario al paese ellenico. «<strong>La</strong><br />

Germania avrebbe da perdere più di<br />

ogni altro Paese da un collasso<br />

dell’unione monetaria» ha concluso<br />

il ministro tedesco delle Finanze.<br />

Tariffe di abbonamento<br />

Vaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198<br />

Europa: € 410; $ 605<br />

Africa, Asia, America <strong>La</strong>tina: € 450; $ 665<br />

America Nord, Oceania: € 500; $ 740<br />

Ufficio diffusione: telefono 06 698 99470, fax 06 698 82818,<br />

ufficio diffusione@ossrom.va<br />

Ufficio abbonamenti (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480,<br />

fax 06 698 85164, info@ossrom.va<br />

Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675<br />

Annuncio del primo ministro portoghese<br />

Lisbona potrebbe rivedere<br />

alcune misure<br />

del piano di austerità<br />

LISBONA, 22. Il primo ministro portoghese,<br />

Pedro Passos Coelho, ha<br />

promesso di ascoltare la voce del<br />

popolo, lasciando così intendere<br />

che rivedrà alcune delle nuove misure<br />

di austerità annunciate dal Governo.<br />

«Non siamo insensibili alle<br />

difficoltà che incontra il Paese» ha<br />

dichiarato il premier in un discorso<br />

al Parlamento. Rilevano gli analisti<br />

che comunque non è stato fatto un<br />

riferimento diretto all’i n c re m e n t o<br />

dei contributi a carico dei lavoratori,<br />

che dovrebbero passare dall’undici<br />

per cento al diciotto per cento<br />

nel 2013. Pedro Passos Coelho ha<br />

quindi affermato: «Siamo qui per<br />

risolvere i problemi e abbiamo<br />

l’umiltà di riconoscere che le difficoltà<br />

incontrate dal popolo sono<br />

molto grandi, anche se gli aggiustamenti<br />

che dovremo fare non termineranno<br />

con la fine di quest’anno».<br />

Ricorda l’agenzia di stampa Agi<br />

che il Governo aveva promesso che<br />

le misure di austerità avrebbero dato<br />

i loro frutti entro quest’anno, per<br />

poi dover ammettere che la recessione<br />

proseguirà anche nel 2013.<br />

Nei giorni scorsi la Germania<br />

aveva espresso il propio sostegno<br />

agli sforzi portoghesi diretti a consolidare<br />

il piano di risanamento. Il<br />

ministro delle Finanze tedesco,<br />

Wolfgang Schäuble ha affermato<br />

che il Portogallo è la dimostrazione<br />

Ma restano ancora margini di manovra per completare il complesso programma di risanamento<br />

<strong>La</strong> troika elogia i progressi della Grecia<br />

e punta a un accordo sulla politica economica<br />

ATENE, 22. Vi sono state «discussioni<br />

produttive» con le autorità greche<br />

e sono stati compiuti «buoni<br />

progressi» dall’inizio di settembre.<br />

È quanto afferma la troika (Unione<br />

europea, Banca centrale europea e<br />

Fondo monetario internazionale) in<br />

un comunicato, in cui si conferma<br />

che la missione in corso ad Atene<br />

dai primi giorni del mese farà ora<br />

una breve pausa per riprendere fra<br />

una settimana. Nel frattempo reste-<br />

<strong>La</strong> Wto abbassa<br />

le previsioni<br />

di crescita<br />

del commercio<br />

GINEVRA, 22. <strong>La</strong> World Trade<br />

Organization, (Wto, l’O rganizzazione<br />

mondiale del commercio)<br />

ha abbassato le sue previsioni di<br />

crescita del commercio internazionale,<br />

a causa, soprattutto, della<br />

crisi del debito in Europa, cui<br />

si aggiungono il rallentamento<br />

negli Stati Uniti e in Cina. Per il<br />

2012, l’incremento complessivo<br />

previsto è del 2,5 per cento, secondo<br />

quanto ha comunicato ieri<br />

in una nota ufficiale, Pascal <strong>La</strong>my,<br />

presidente della Wto. Nella<br />

sua ultima previsione, cinque mesi<br />

fa, l’organismo con sede a Ginevra<br />

aveva invece stimato una<br />

crescita del 3,7 per cento. L’O rganizzazione<br />

mondiale del commercio<br />

— che ha come obiettivo<br />

principale l’abolizione o la riduzione<br />

delle barriere tariffarie al<br />

commercio internazionale — ha<br />

anche abbassato le sue previsioni<br />

per il prossimo anno: nel 2013 il<br />

commercio mondiale dovrebbe<br />

infatti crescere solo del 4,5 per<br />

cento, rispetto al più 5,6 inizialmente<br />

previsto. <strong>La</strong> crisi del debito<br />

in Europa ha colpito le aspettative<br />

di una ripresa globale trainata<br />

dalle esportazioni, si legge<br />

nella nota. <strong>La</strong> Wto, inoltre, evidenzia<br />

come il perdurare della<br />

crisi rafforzi il pericolo che i Governi<br />

ricorrano a misure protezionistiche<br />

per salvaguardare le economie<br />

nazionali.<br />

ranno nella capitale greca alcuni<br />

esperti per fornire assistenza tecnica<br />

alle autorità elleniche, mentre continueranno<br />

i contatti a più alto livello.<br />

L’obiettivo della troika è quello<br />

di «raggiungere un accordo su una<br />

serie di politiche economiche che<br />

forniscano la base per un completamento<br />

positivo» della revisione del<br />

programma di risanamento e riforme<br />

sottoscritto da Atene con Bruxelles<br />

e Washington in cambio<br />

dell’assistenza finanziaria. Nei giorni<br />

scorsi il ministro delle Finanze<br />

greco, Yannis Stournaras aveva formulato<br />

cupe previsioni per il Paese,<br />

sottolineando che deficit e recessione<br />

minacciano la ripresa. Il ministro<br />

ha detto di prevedere un aumento<br />

del deficit primario nel 2012 a causa<br />

della recessione. Secondo Stournaras,<br />

il deficit primario, con l’esclusione<br />

dei costi di finanziamento del<br />

debito, salirà all’1,5 per cento del pil<br />

contro l’1 per cento stimato in precedenza.<br />

In termini nominali, il bilancio<br />

2012 dovrebbe comunque rispettare<br />

gli obiettivi concordati con<br />

i creditori internazionali e con la<br />

troika. E dal canto suo, il primo ministro<br />

greco, Antonis Samaras, ha<br />

ribadito che è escluso che l’uscita<br />

dall’euro possa essere un’opzione<br />

per il Paese. Ha quindi aggiunto<br />

che nonostante la recessione, la<br />

Grecia è pronta ad adottare il nuovo<br />

programma di austerità da 11,7<br />

miliardi di euro, considerato necessario<br />

per restare nell’e u ro .<br />

<strong>La</strong> sede del Parlamento ad Atene (Afp)<br />

Sì condizionato della Commissione Ue<br />

all’acquisizione dell’Emi da parte di Universal Music<br />

BRUXELLES, 22. <strong>La</strong> Commissione Ue<br />

ha dato ieri il via libera all’acquisizione<br />

dell’Emi da parte di Universal<br />

Music. <strong>La</strong> luce verde di Bruxelles è<br />

stata vincolata al rispetto di alcune<br />

condizioni, prima fra tutte la concessione<br />

dell’etichetta Parlophone e altre<br />

attività detenute finora da Emi.<br />

Lo ha reso noto la stessa Commissione.<br />

L’operazione ridurrà da quattro a<br />

tre il numero delle tre grandi m a j o rs<br />

che controllano il mercato discografico<br />

mondiale. Ma secondo Bruxelles,<br />

grazie anche alle condizioni poste,<br />

l’Universal Music non avrà un potere<br />

eccessivo nei confronti della sua<br />

clientela diretta, ovvero che rivende<br />

al dettaglio le registrazioni musicali<br />

su supporto magnetico o numerico.<br />

«<strong>La</strong> concorrenza nel campo dell’industria<br />

legata alla musica è essenziale<br />

per tutelare i diritti dei consumatori,<br />

la diversità culturale e l’innovazione»<br />

ha affermato il commissario<br />

Ue alla concorrenza, Joaquín Almunia.<br />

Che ha aggiunto: «Nell’inchiesta<br />

condotta sull’operazione, particolare<br />

attenzione è stata dedicata all’innovazione<br />

nel settore numerico, che sta<br />

rivoluzionando il modo in cui si<br />

ascolta la musica. Gli impegni molto<br />

importanti assunti da Universale permetteranno<br />

di salvaguardare la concorrenza<br />

e i consumatori».<br />

È ora attesa la luce verde della Federal<br />

Trade Commission, il garante<br />

della concorrenza statunitense, che<br />

dovrebbe dare un via libera incondizionato<br />

alla luce dei paletti posti da<br />

Bruxelles, che costringerebbero anche<br />

Universal a vedere alcuni marchi,<br />

tra i quali Sancturi e King<br />

Island. Le cessioni sarebbero pari a<br />

circa il dieci per cento del fatturato<br />

complessivo delle due compagnie e,<br />

secondo i calcoli degli analisti, potrebbero<br />

garantire ricavi per 750 milioni<br />

di sterline: una somma che consentirebbe<br />

alla major californiana di<br />

ridurre il proprio indebitamento.<br />

Concessionaria di pubblicità<br />

Il Sole 24 Ore S.p.A<br />

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Alfonso Dell’Erario, direttore generale<br />

Romano Ruosi, vicedirettore generale<br />

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s e g re t e r i a d i re z i o n e s y s t e m @ i l s o l e 2 4 o re . c o m<br />

che i programmi di aggiustamento<br />

dell’eurozona funzionano e che il<br />

bilancio di Lisbona tornerà nel 2013<br />

al surplus primario. E sempre nei<br />

giorni scorsi il cancelliere tedesco,<br />

Angela Mekel, nel riconoscere le<br />

difficoltà che alcuni Paesi, come appunto<br />

il Portogallo, si trovano ad<br />

affrontare in questo momento assai<br />

delicato, ha messo in evidenza l’importanza<br />

della solidarietà collettiva<br />

da parte dei Paesi della zona euro.<br />

Un concetto ribadito, proprio qualche<br />

giorno fa, dal direttore del Fondo<br />

monetario internazionale (Fmi),<br />

Christine <strong>La</strong>garde, che ha anche invitato<br />

i leader europei ad agire con<br />

rapidità e oculatezza, così da varare<br />

riforme in grado di sostenere una<br />

solida unione monetaria.<br />

Il Governo<br />

svizzero su frode<br />

ed evasione<br />

BERNA, 22. Il Governo svizzero<br />

vuole permettere ai cantoni di<br />

accedere ai dati bancari anche in<br />

caso di evasione fiscale, e non<br />

solo di frode fiscale, come è avvenuto<br />

fino a questo momento.<br />

Riferisce l’agenzia Adnkronos<br />

che il Consiglio federale ha incaricato,<br />

in tal senso, il dipartimento<br />

federale delle finanze (Dff) di<br />

preparare assieme ai cantoni, entro<br />

la primavera del 2013, un<br />

progetto legislativo da inviare<br />

poi in consultazione. L’annuncio<br />

del Consiglio federale sull’armonizzazione<br />

del diritto penale fiscale<br />

ha suscitato fra i partiti diverse<br />

reazioni. L’Unione democratica<br />

di centro ha comunicato<br />

che si batterà contro qualsiasi<br />

ammorbidimento del segreto<br />

bancario. Dal canto suo, segnala<br />

l’Adnkronos, è il Partito socialista,<br />

secondo cui l’annuncio governativo<br />

costituisce un passo<br />

che giunge in ritardo, anche se<br />

va nella giusta direzione. Il Partito<br />

liberale-radicale si è detto favorevole,<br />

in linea di principio, a<br />

una modifica del diritto penale<br />

fiscale, ma ha annunciato che si<br />

opporrà all’abolizione della distinzione<br />

tra frode e evasione.<br />

General Motors<br />

richiama<br />

474.000 vetture<br />

WASHINGTON, 22. General Motors<br />

richiama 474.000 vetture per<br />

un problema di trasmissione. Lo<br />

ha annunciato ieri un comunicato<br />

dell’azienda pubblicato sul sito<br />

dell’agenzia per la sicurezza<br />

stradale americana (Nhtsa). Il richiamo<br />

riguarda soprattutto le<br />

Chevrolet Malibu, Pontiac GT6<br />

e Saturn Aura (426.240 esemplari<br />

saranno richiamati) immatricolate<br />

tra il 2007 e il 2010, con determinati<br />

parametri tecnici pubblicati<br />

sul sito della Nhtsa. Inoltre, un<br />

portavoce del costruttore americano<br />

ha reso noto che — come riporta<br />

l’Afp — circa 40.00 veicoli<br />

sono stati già richiamati per lo<br />

stesso problema in Canada, 5.233<br />

in Messico e in vari Paesi, «tra<br />

cui soprattutto gli Emirati arabi<br />

uniti e Israele». Nelle vetture richiamate<br />

— ha spiegato la nota<br />

dell’azienda di Detroit — un pezzo<br />

dell’albero di trasmissione<br />

può rompersi. Nel caso dovesse<br />

verificarsi una rottura — p ro s e g u e<br />

la nota — il guidatore avrebbe<br />

difficoltà di fermare la vettura.<br />

Inoltre, la macchina potrebbe anche<br />

non ripartire. <strong>La</strong> casa americana<br />

non ha ancora diffuso dettagli<br />

su possibili altri problemi<br />

collegati alla rottura dell’alb ero<br />

della trasmissione sui modelli<br />

considerati.<br />

Aziende promotrici della diffusione de<br />

«L’Osservatore Romano»<br />

Intesa San Paolo<br />

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù<br />

Banca Carige<br />

Società Cattolica di Assicurazione<br />

Credito Valtellinese<br />

Assicurazioni Generali S.p.A


domenica 23 settembre 2012 L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

pagina 3<br />

Appello dell’O nu<br />

Scadenze<br />

c ru c i a l i<br />

per il negoziato<br />

sudanese<br />

NEW YORK, 22. Alla vigilia<br />

dell’incontro di domani ad Addis<br />

Abeba tra il presidente sudanese,<br />

Omar Hassam el Bashir, e quello<br />

sudsudanese, Salva Kiir Mayardit,<br />

il segretario generale dell’O nu,<br />

Ban Ki-moon, si è detto incoraggiato<br />

dalla riduzione delle tensioni<br />

tra Sudan e Sud Sudan e ha esortato<br />

le due parti a concludere con<br />

un accordo globale il negoziato<br />

che si protrae da mesi con la mediazione<br />

dell’Unione africana.<br />

All’inizio di agosto, le due parti<br />

avevano raggiunto un’intesa sul<br />

punto di contrasto più importante,<br />

quello sulla divisione delle risorse<br />

petrolifere, ma restano aperte<br />

gran parte delle questioni lasciate<br />

irrisolte sia dall’accordo generale<br />

di pace che il 9 gennaio<br />

2005 pose fine al ventennale conflitto<br />

civile sudanese, uno dei più<br />

cruenti della storia africana, sia<br />

dall’indipendenza del Sud Sudan<br />

proclamata il 9 luglio 2011.<br />

In una nota diffusa dall’O nu,<br />

Ban Ki-moon preme affinché i<br />

presidenti risolvano le questioni<br />

ancora sul tavolo, in modo da dare<br />

il via a una nuova era di pace e<br />

sviluppo. Anche il Consiglio di<br />

Sicurezza dell’Onu ha accolto con<br />

favore la ripresa dei negoziati, incoraggiando<br />

Sudan e Sud Sudan<br />

a continuare il lavoro per risolvere<br />

tutte le questioni in sospeso delineate<br />

nella risoluzione 2046 e nel<br />

piano d’intesa messo a punto<br />

dall’ex presidente subafricano,<br />

Thabo Mbeki, che guida la mediazione<br />

dell’Unione africana. <strong>La</strong><br />

risoluzione 2046 approvata dal<br />

Consiglio di sicurezza in primavera<br />

chiedeva l’immediata fine dei<br />

combattimenti tra i due Paesi, la<br />

ripresa delle trattative sulle questioni<br />

rimaste aperte e l’accesso illimitato<br />

delle organizzazioni umanitarie<br />

alla popolazione civile nelle<br />

regioni del Kordofan meridionale<br />

e del Nilo Azzurro, principali<br />

teatri della ripresa del sanguinoso<br />

conflitto nei mesi scorsi.<br />

Il Consiglio di sicurezza ha richiamato<br />

i due presidenti alla «responsabilità<br />

di esercitare una leadership<br />

costruttiva» e ha ribadito<br />

preoccupazione per la situazione<br />

umanitaria che continua a peggiorare<br />

nel Kordofan meridionale e<br />

nel Nilo Azzurro, sottolineando<br />

altresì la necessità di iniziare immediatamente<br />

le operazioni di<br />

soccorso dei civili colpiti.<br />

Proprio in quell’area si sono verificati<br />

ancora questa settimana<br />

scontri armati tra l’esercito sudanese<br />

e i ribelli Movimento di liberazione<br />

del popolo sudanese -<br />

Nord (Splm-N) considerato legato<br />

al Governo sudsudanese di Juba.<br />

L’esercito di Khartoum ha comunicato<br />

giovedì di aver riassunto il<br />

controllo dell’area contesa di Sarkam,<br />

nel Nilo Azzurro, vicina al<br />

confine con il Sudan del Sud.<br />

Tra i punti ancora da dirimere<br />

nel negoziato ad Addis Abeba, oltre<br />

alla cruciale questione dell’assegnazione<br />

della regione petrolifera<br />

dell’Abyei ancora contesa, c’è<br />

proprio la determinazione dei<br />

confini e di una zona cuscinetto<br />

da istituire lungo la frontiera.<br />

Incriminato<br />

in Sud Africa<br />

leader<br />

d’opp osizione<br />

CITTÀ DEL CA P O, 22. Le autorità<br />

sudafricane hanno reso noto che è<br />

stato emesso un mandato d’a r re s t o<br />

nei confronti di Julius Malema,<br />

l’ex leader dei giovani dell’African<br />

National Congress, il partito al<br />

potere dal quale è stato espulso.<br />

Nel dare la notizia, il quotidiano<br />

«City Press» ha specificato che<br />

questi è accusato di corruzione,<br />

frode e malversazione. Negli ultimi<br />

mesi, Malema era stato tra i<br />

critici più aspri del presidente Jacob<br />

Zuma e aveva chiesto di nazionalizzare<br />

le miniere. Lunedì<br />

scorso le autorità avevano impedito<br />

l’accesso alla miniera di<br />

Marikana, dove gli operai sono<br />

tornati al lavoro dopo sei settimane<br />

di sciopero segnate da scontri<br />

con la polizia che hanno causato<br />

46 morti.<br />

Edifici nella città di Aleppo distrutti nella battaglia (Afp)<br />

Oltre cento morti negli scontri tra esercito siriano e miliziani<br />

Sanguinosi combattimenti ad Aleppo<br />

DA M A S C O, 22. Alta tensione in Siria. È di almeno<br />

150 morti il bilancio dell’ennesimo venerdì di<br />

combattimenti. Lo hanno denunciato ieri gli attivisti<br />

dei Comitati di coordinamento locale citati<br />

dall’emittente «Al Arabiya». Le violenze hanno<br />

interessato soprattutto la città di Aleppo. Questa<br />

mattina si segnalano scontri tra l’esercito siriano e<br />

gruppi di oppositori vicino alla frontiera con la<br />

Giordania, presso il valico di al Nassib, lungo<br />

l’autostrada che collega Damasco e Amman. Secondo<br />

fonti degli attivisti, forze governative hanno<br />

anche bombardato l’area di Yabroud, vicino<br />

Damasco, e alcuni distretti attorno ad Aleppo.<br />

Combattimenti e bombardamenti sono stati segnalati<br />

ieri in diverse località siriane, ma con particolare<br />

intensità ad Aleppo. A documentarlo sono<br />

state organizzazioni vicine all’opposizione, in<br />

particolare l’Osservatorio nazionale per i diritti<br />

umani in Siria (Ondus). I combattimenti — dice<br />

la stessa fonte — hanno interessato nello specifico<br />

la base militare di Hanano e, un po’ fuori da<br />

Aleppo, vicino all’aeroporto militare di Mengh;<br />

bombardamenti sono segnalati sui quartieri di Sakhour,<br />

Badin, Bustan Al Qasr e Khan Al Asal e<br />

anche a Rastan, nella provincia di Homs, oltre<br />

Devastanti conseguenze<br />

delle alluvioni in Niger<br />

Sfollata dal villaggio di Hawkantaki (<strong>La</strong>Presse/Ap)<br />

NI A M E Y, 22. Sono oltre cinque milioni<br />

e mezzo gli abitanti del Niger<br />

colpiti in diverso modo dalle alluvioni<br />

che hanno accompagnato<br />

quest’anno la stagione delle piogge.<br />

Il dato è contenuto in un rapporto<br />

diffuso ieri dall’associazione non<br />

governativa Oxam, che ha catalogato<br />

l’attuale stagione di piogge torrenziali<br />

come la peggiore degli ultimi<br />

ottant’anni. I morti a causa diretta<br />

delle inondazioni accertati da<br />

luglio a settembre sono almeno ottanta.<br />

Le alluvioni, inoltre hanno<br />

nettamente peggiorato le già precarie<br />

condizioni igieniche della popo-<br />

che su alcune località nelle province di Dayr Ezzor<br />

e Daraa.<br />

Il presidente siriano, Bashir Al Assad, ha dichiarato<br />

pochi giorni fa che il regime di Damasco<br />

«non cadrà, l’opposizione armata non riuscirà» e<br />

il cambiamento non può avvenire «eliminando» i<br />

vertici del Governo.<br />

Resta molto difficile la situazione umanitaria.<br />

Sono 1.822 i bambini siriani uccisi dall’inizio della<br />

rivolta (marzo 2011) fino al 31 agosto 2012, secondo<br />

la rete siriana per i diritti umani. <strong>La</strong> ong<br />

stila anche un bilancio dei civili uccisi: 25.869, di<br />

cui 1.918 donne. I siriani torturati sono stati 804.<br />

<strong>La</strong> rete afferma di non essere in grado di fornire<br />

cifre sul numero preciso dei morti tra i militari filo-regime<br />

e gli oppositori. <strong>La</strong> rete siriana per i diritti<br />

umani informa di essere in possesso dei nomi<br />

di tutte le vittime, e in molti casi di fotografie o<br />

video che documentano i massacri. L’imp ossibilità<br />

a fornire dati precisi sul numero dei militari di<br />

entrambi gli schieramenti è dovuta al fatto —<br />

spiega la ong — che alla rete non è permesso avere<br />

accesso in Siria, perché il regime di Damasco<br />

non le ha concesso un visto di entrata.<br />

Alta tensione anche nel Sinai. Ieri un soldato<br />

israeliano e tre miliziani sono rimasti uccisi in<br />

lazione, in particolare delle decine<br />

di migliaia di sfollati. Questo ha favorito<br />

lo sviluppo di un focolaio di<br />

colera che ha già provocato 96 morti.<br />

Anche i danni materiali sono pesantissimi.<br />

Secondo il rapporto di<br />

Oxam, sono state colpletamente distrutte<br />

le coltivazioni di oltre settantamila<br />

ettari di terreni.<br />

Alluvioni, esondazioni, frane causate<br />

dalle piogge hanno colpito gravemente<br />

anche altre nazioni dell’Africa<br />

centrooccidentale, dalla Nigeria<br />

al Camerun, dal Senegal alla<br />

Guinea.<br />

uno scambio a fuoco. Lo hanno riferito i media<br />

israeliani, spiegando che è stato sventato «un<br />

grande attacco terroristico». Un commando armato<br />

con giubbotti antiproiettile e cinture esplosive<br />

ha attaccato una pattuglia israeliana che proteggeva<br />

i lavoratori impegnati nella costruzione<br />

di una barriera di sicurezza sul monte Arif, nella<br />

regione di confine del Ramat Neghev. Nello<br />

scontro a fuoco è rimasto gravemente ferito anche<br />

un altro soldato israeliano. Uno dei tre miliziani<br />

si è fatto saltare in aria mentre gli altri due sono<br />

rimasti uccisi nello scontro a fuoco. Un militare<br />

israeliano ferito allo stomaco è stato portato in<br />

ospedale ed è morto poco dopo. Della pattuglia<br />

israeliana facevano parte anche militari donne.<br />

Non è chiaro quale sia la nazionaltà dei tre miliziani<br />

che — dicono le fonti israeliane — avevano<br />

una grande quantità di armi ed esplosivi.<br />

A luglio le truppe israeliane avevano ucciso un<br />

uomo disarmato e ne avevano ferito un altro, durante<br />

un tentativo di infiltrazione dall’Egitto. Un<br />

mese prima una cellula terroristica era riuscita a<br />

entrare in territorio israeliano dal Sinai e aveva<br />

ucciso un israeliano che lavorava alla costruzione<br />

della barriera di sicurezza.<br />

Generali turchi condannati<br />

per il tentato golpe del 2003<br />

AN KA R A , 22. Tre ex generali sono<br />

stati condannati all’ergastolo al termine,<br />

ieri, del maxi processo per il<br />

tentato golpe in Turchia del 2003.<br />

Tra i condannati, c’è anche Çetin<br />

Doğan, comandante della Prima armata<br />

e considerato l’ideatore del<br />

tentato colpo di Stato per rovesciare<br />

il Governo di Recep Tayyip<br />

Erdoğan. <strong>La</strong> corte speciale di<br />

Silivri, vicino a Istanbul, ha però<br />

precisato che i tre dovranno scontare<br />

solo vent’anni di carcere. Si è<br />

trattato del primo di una lunga serie<br />

di processi che riguardano i tentativi<br />

di golpe orditi da elementi<br />

delle Forze armate, che in un secolo<br />

sono riuscite a rovesciare ben quat-<br />

<strong>La</strong> Costa d’Avorio<br />

chiude la frontiera<br />

con il Ghana<br />

YA M O U S S O U K R O, 22. <strong>La</strong> Costa<br />

d’Avorio ha chiuso nelle scorse<br />

ore il suo confine con il Ghana<br />

dopo che attacchi condotti dal<br />

territorio ghanese hanno causato<br />

10 morti fra militari e poliziotti.<br />

Nel darne notizia, il ministero<br />

dell’Interno ivoriano ha assicurato<br />

che le incursioni sarebbero<br />

state peraltro respinte.<br />

Gli attacchi fanno seguito a<br />

quelli di agosto che avevano preso<br />

di mira una città di confine e<br />

la stessa Abidjan, principale città<br />

del Paese. Anche in questo caso,<br />

le autorità ivoriane attribuiscono<br />

le violenze ai seguaci dell’ex presidente<br />

<strong>La</strong>urent Gbagbo, ma accusano<br />

anche di acquiescenza<br />

quelle del Ghana, dove hanno<br />

trovato rifugio esponenti di spicco<br />

della fazione del deposto capo<br />

di Stato.<br />

tro volte il Governo di Ankara.<br />

L’inchiesta è cominciata due anni<br />

fa. Il processo aveva al proprio<br />

centro il cosiddetto piano<br />

Sledgehammer, messo in piedi<br />

dall’esercito, ma mai applicato, per<br />

destabilizzare il quadro politico nel<br />

Paese, rovesciare l’Esecutivo —<br />

all’epoca da un anno nelle mani del<br />

partito islamico Akp di Erdoğan —<br />

e prendere il potere attraverso un<br />

colpo di Stato. Altri settantotto alti<br />

ufficiali sono stati condannati a diciotto<br />

anni di reclusione, 175 a tredici<br />

anni. Trentaquattro imputati<br />

sono invece stati assolti. Per l’opp osizione<br />

— informa l’agenzia Ansa —<br />

si è trattato di un processo farsa.<br />

L’Aiea sollecita<br />

Pyongyang<br />

a cooperare<br />

sul nucleare<br />

VIENNA, 22. I Paesi membri<br />

dell’Agenzia internazionale per<br />

l’energia atomica (Aiea) hanno deplorato<br />

la decisione della Corea<br />

del Nord di interrompere la cooperazione<br />

con l’Agenzia dell’O nu<br />

e hanno invitato il regime comunista<br />

di Pyongyang a non effettuare<br />

nuovi test nucleari, in una<br />

risoluzione approvata ieri. L’Aiea<br />

sollecita la Corea del Nord a<br />

conformarsi pienamente al Trattato<br />

di non proliferazione nucleare<br />

e a cooperare rapidamente con<br />

l’Agenzia internazionale per<br />

l’energia atomica. Lo scorso 29<br />

febbraio gli Stati Uniti avevano<br />

annunciato un accordo con la Corea<br />

del Nord che prevedeva una<br />

sospensione dei programmi nucleari<br />

e uno stop ai test missilistici<br />

nordcoreani in cambio di aiuti alimentari.<br />

Ma Washington ha sospeso<br />

l’intesa il 13 aprile dopo un<br />

esperimento missilistico del regime<br />

comunista di Pyongyang.<br />

E la Marina militare sudcoreana<br />

ha sparato ieri alcuni colpi di<br />

avvertimento contro pescherecci<br />

nordcoreani perché finiti in acque<br />

territoriali lungo il confine ideale<br />

della Northern Limit Line (Nll),<br />

nel mar Giallo. Lo riporta l’agenzia<br />

Yonhap, citando in forma anonima<br />

funzionari militari di Seoul,<br />

secondo cui si è trattato di una<br />

reazione delle motovedette a incursioni<br />

nordcoreane divenute più<br />

consistenti dalla scorsa settimana.<br />

I pescherecci sono tornati indietro<br />

subito dopo l’esplosione dei colpi.<br />

Decine di arresti<br />

per una protesta<br />

di sciiti<br />

nel Bahrein<br />

MANAMA, 22. Decine di oppositori<br />

appartenenti al movimento sciita<br />

Amal sono stati arrestati ieri in<br />

Bahrein durante gli scontri con le<br />

forze di sicurezza scoppiati nella<br />

capitale Manama. Nel darne notizia,<br />

l’agenzia di stampa Dpn specifica<br />

che le violenze sono incominciate<br />

quando i dimostranti,<br />

che sfidano la famiglia reale degli<br />

Al Khalifa, di confessione sunnita,<br />

hanno tentato di marciare verso la<br />

parte vecchia di Manama. <strong>La</strong> polizia<br />

ha fatto ricorso ai lacrimogeni<br />

per disperdere il gruppo di dimostranti<br />

che si era riunito nella zona<br />

del mercato. Tra gli arrestati figura<br />

Hisham Al Sabaga, uno dei<br />

leader del movimento sciita Amal,<br />

rilasciato peraltro dopo poche ore.<br />

Così non è stato, invece, per un<br />

altro dei più conosciuti attivisti<br />

sciiti, Masouma Al Sayyed, che è<br />

stato trasferito in carcere. <strong>La</strong> manifestazione<br />

era stata indetta dalla<br />

coalizione 14 febbraio, così chiamata<br />

in riferimento all’inizio delle<br />

proteste in quella data dello scorso<br />

anno sull’onda della primavera<br />

araba. <strong>La</strong> frattura tra la maggioranza<br />

sunnita e la minoranza sciita<br />

che denuncia discriminazioni<br />

nei suoi confronti, già in passato è<br />

stata teatro di occasionali fiammate<br />

di violenza e si è fortemente<br />

inasprita negli ultimi mesi.<br />

Per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento di Minsk<br />

Legislative in Bielorussia<br />

MINSK, 22. Oltre sette milioni di<br />

bielorussi sono chiamati domenica<br />

alle urne per rinnovare la Camera<br />

bassa del Parlamento di Minsk, 110<br />

seggi occupati finora da deputati<br />

tutti filo governativi. Quasi il 20 per<br />

cento degli elettori ha già votato anticipatamente.<br />

Lo ha reso noto la<br />

Commissione elettorale centrale, aggiungendo<br />

che finora il voto è tranquillo<br />

e organizzato e che «non si è<br />

verificata alcuna violazione della<br />

legge elettorale». Buone notizie per<br />

il presidente Lukashenko, che sta<br />

cercando di ricucire il dialogo con<br />

l’Ue per evitare l’inasprimento delle<br />

sanzioni. Gli analisti ipotizzano che<br />

la percentuale dei votanti possa arrivare<br />

al 30 per cento, oltre, quindi, il<br />

26 per cento fatto registrare alle precedenti<br />

legislative del 2008. <strong>La</strong> facoltà<br />

di recarsi alle urne in anticipo<br />

non richiede alcuna giustificazione.<br />

Per l’opposizione si tratta solo di<br />

uno dei modi con cui le autorità<br />

condizionerebbero l’esito della consultazione,<br />

assicurandosi, inoltre, il<br />

superamento della soglia del 50 per<br />

cento dell’affluenza, senza la quale<br />

le elezioni non sono valide. A monitorare<br />

le operazioni di voto e di<br />

scrutinio delle legislative ci saranno,<br />

tra gli altri, 349 osservatori dell’O rganizzazione<br />

per la sicurezza e la<br />

cooperazione in Europa (Osce).<br />

Dopo il recente ritiro di due partiti<br />

di opposizione, i candidati per i<br />

110 seggi della Camera bassa sono<br />

passati da 360 a 294 (in sedici seggi,<br />

però, c’è un solo candidato). Nonostante<br />

la grave crisi economica dell’estate<br />

2011, che aveva portato a una<br />

pesante svalutazione del rublo (sino<br />

a due terzi) e a una inflazione record<br />

del 108 per cento, il Paese sta<br />

dando segni di ripresa: nel primo<br />

trimestre 2012 l’economia è infatti<br />

tornata a espandersi in termini reali<br />

(più 3 per cento), mentre il tasso<br />

d’inflazione si è quasi dimezzato.


pagina 4 L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

domenica 23 settembre 2012<br />

P<br />

di ROSSELLA FABIANI<br />

Pubblicato dall’università di Torino il catalogo dei manoscritti islamici della Collezione Kahle<br />

I tesori del prussiano<br />

affascinato dall’O riente<br />

aul Kahle, secondo lo storico<br />

Henry Wassermann,<br />

docente alla Open University<br />

di Israele, fu l’uni-<br />

co accademico tedesco serio<br />

nel campo degli studi ebraici durante<br />

la Repubblica di Weimar. Un<br />

prussiano con la passione per<br />

l’orientalistica. Ancora oggi il suo<br />

nome viene ricordato per l’edizione<br />

della Bibbia ebraica (la cosiddetta<br />

Kittel-Kahle), oltre a essere autore di<br />

alcune tra le opere più rilevanti negli<br />

studi arabi e islamici, tra le quali Th e<br />

Cairo Geniza, The Arabic Readers of<br />

the Koran e Bala’izah, Coptic Texts<br />

from Deir el-Bala’izah in Upper<br />

Egypt, come pure di una serie di articoli<br />

sui luoghi santi musulmani in<br />

Palestina e di diversi studi sui rotoli<br />

del Mar Morto.<br />

Figura centrale dell’orientalistica<br />

della prima metà del Novecento, allo<br />

studioso tedesco è stato reso omaggio<br />

con la pubblicazione del Catalogue<br />

of the Islamic manuscripts from the<br />

Kahle collection in the Department of<br />

Oriental studies of the University of<br />

Tu r i n (Roma, Istituto per l’O riente<br />

Nallino, 2011, pagine 548, euro 280)<br />

a cura del Dipartimento degli Studi<br />

orientali dell’università di Torino. Si<br />

tratta di un primo lavoro per la conservazione<br />

e la valorizzazione di tutto<br />

l’archivio Paul Ernst Kahle, oggi<br />

Raccolta di poesie del mistico egiziano Ibn al-Fārid<br />

(XIII secolo, manoscritto 249)<br />

conservato nell’università torinese.<br />

Oltre cinquecento pagine in cui gli<br />

autori, Roberto Tottoli, Maria Luisa<br />

Russo e Michele Bernardini, forniscono<br />

una descrizione introduttiva<br />

della collezione, dei manoscritti islamici<br />

e della loro storia. Un lavoro<br />

durato quasi dieci anni e che ora è<br />

stato finalmente pubblicato dall’Istituto<br />

per l’Oriente Carlo Alfonso<br />

Nallino in collaborazione con il<br />

Centre national de la recherche<br />

scientifique Mondes Iranien et<br />

Indien.<br />

Nato nella Prussia orientale a<br />

Hohenstein il 21 gennaio del 1875,<br />

Paul Kahle è stato per tutti i suoi 89<br />

anni di vita al servizio della scienza<br />

Al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid<br />

Rinascimento tedesco<br />

Tre pannelli rinascimentali dipinti da Bernhard<br />

Strigel, Christoph Scheller e un anonimo maestro<br />

tedesco, mai esposti prima, saranno in mostra<br />

nella Galleria Villahermosa del Museo<br />

Thyssen-Bornemisza di Madrid a partire da<br />

martedì 25 settembre. Le tavole fanno parte delle<br />

opere che il Thyssen-Bornemisza ha in deposito<br />

presso il Museo Nacional d’Art de Catalunya.<br />

L’An n u n c i a z i o n e di Bernhard Strigel (1515-<br />

1520) comprende due pannelli uniti al centro da<br />

una colonna; il retro è decorato da due bassorilievi<br />

in legno policromo che raffigurano i santi<br />

Paolo e Antonio, attribuiti a Christoph Scheller<br />

(artista attivo a Memmingen dal 1501 al 1530)<br />

appositamente restaurati in occasione della mostra.<br />

Non ha ancora un nome, invece, il maestro<br />

che ha realizzato gli altri due pannelli dipinti a<br />

olio con episodi religiosi su entrambi i lati (risalenti<br />

al 1515 circa): Sant’Anna con la Vergine, il<br />

Bambino e il committente e <strong>Santa</strong> Isabella che dona<br />

pane e vino ai mendicanti, mentre nell’altro sono<br />

riconoscibili l’Adorazione dei pastori ela P re s e n t a -<br />

zione di Gesù al tempio. L’esposizione «Tres artistas<br />

alemanes del Museo Thyssen» è stata allestita<br />

in occasione del ventesimo anniversario del<br />

museo.<br />

pura incarnando il classico tipo<br />

di studioso tedesco del periodo<br />

Guglielmino. Inizia gli<br />

studi in Teologia e in Orientalistica<br />

a Marburg e Halle nel<br />

1894. Dopo il dottorato e approfondite<br />

ricerche su manoscritti<br />

ebraici, samaritani, arabi<br />

e siriaci conservati a Berlino,<br />

Londra, Oxford e Cambridge,<br />

si trasferisce in Egitto<br />

dal 1903 al 1908 lavorando come<br />

pastore luterano nella comunità<br />

tedesca del Cairo.<br />

Nel 1910 ritorna ad Halle,<br />

nel 1914 diventa ordinario a<br />

Gissen e nel 1923 si trasferisce<br />

a Bonn dove ricopre la carica<br />

di direttore dell’Istituto<br />

O rientale.<br />

Nel 1938 deve lasciare la<br />

Germania a causa dell’aiuto<br />

dato dalla sua famiglia a una<br />

donna ebrea dopo la tragica<br />

Notte dei cristalli. Nel frattempo<br />

era stato anche licenziato<br />

dall’università di Bonn<br />

perché aveva come assistente<br />

un rabbino polacco, Yechiel Yaakov<br />

Weinberg. Trova rifugio in Inghilterra<br />

dove nel 1939 inizia a lavorare<br />

nell’università di Oxford.<br />

Soltanto dopo la guerra, Kahle<br />

può tornare in Germania e continuare<br />

a svolgere la sua ricerca come professore<br />

emerito. Muore a Düsseldorf<br />

nel 1964. Qualche tempo dopo uno<br />

dei suoi figli, Theodor,<br />

incontra a<br />

Oxford Franco Bolgiani,<br />

all’epoca professore<br />

di Nuovo Testamento<br />

e Storia della<br />

Chiesa antica all’università<br />

di Torino. Grazie<br />

a questo incontro<br />

Bolgiani viene a sapere<br />

che gli eredi Kahle<br />

stavano cercando di<br />

vendere la biblioteca<br />

paterna.<br />

Bolgiani riesce a<br />

mettere insieme la<br />

somma richiesta, quasi<br />

settanta milioni di lire<br />

equivalenti oggi a seicentomila<br />

euro. Il semitista<br />

Fabrizio Pennacchietti<br />

e la germanista<br />

Nicoletta Ponti<br />

volano a Bonn per verificarne<br />

il valore, e la<br />

biblioteca, nel 1967,<br />

viene finalmente trasferita<br />

a Torino. <strong>La</strong><br />

collezione Kahle comprende<br />

centinaia di libri,<br />

alcuni molto rari,<br />

e altrettanti manoscrit-<br />

ti, la corrispondenza privata e ufficiale<br />

e l’archivio scientifico dello studioso<br />

con bozze, appunti e copie<br />

manoscritte di testi.<br />

Tra i manoscritti più interessanti<br />

spicca quello contenente una versione<br />

unica sulle spade di al-Kindi, appartenuto<br />

a Max Meyerhof, il medico<br />

ebreo tedesco che lavorò al Cairo<br />

nella prima metà del XX secolo.<br />

L’aspetto più rilevante tuttavia è che<br />

si tratta di un patrimonio consistente<br />

e pressoché sconosciuto e che ora è<br />

finalmente a disposizione di tutti. E<br />

se la storia della sua acquisizione e<br />

della sua sopravvivenza è per così<br />

dire curiosa, senza il lavoro di Bruno<br />

Chiesa docente di ebraico all’univer-<br />

Paul Kahle<br />

sità di Torino e di tutto il dipartimento<br />

di Orientalistica, questo enorme<br />

patrimonio cartaceo avrebbe corso<br />

il serio rischio di finire in qualche<br />

sotterraneo, ignorato per sempre.<br />

In una lettera datata 11 gennaio<br />

1975 e scritta dal figlio Theodor al<br />

professore Michele Vallaro, incaricato<br />

di occuparsi del Fondo Kahle<br />

conservato a Torino, che chiedeva<br />

notizie sulla collezione del padre,<br />

emerge che lo studioso tedesco aveva<br />

comprato diversi manoscritti arabi,<br />

persiani e turchi durante il suo<br />

soggiorno in Egitto per mandarli a<br />

Rudolph Haupt al fine di venderli.<br />

Per i casi fortuiti della vita, molti di<br />

questi manoscritti non vennero venduti<br />

e dopo la morte di Erich Haupt<br />

di GA E TA N O VALLINI<br />

Ridley Scott, regista di<br />

Blade Runner e di Al i e n ,<br />

due film che hanno fatto<br />

la storia del genere,<br />

torna alla fantascienza<br />

dopo trent’anni. Lo fa<br />

con l’atteso P ro m e t h e u s ,<br />

pellicola decisamente<br />

ambiziosa, che pone interrogativi<br />

sull’origine<br />

della vita, sull’esistenza<br />

di un Dio creatore. Ma<br />

quello che nelle intenzioni<br />

doveva essere il<br />

p re q u e l di Al i e n — tramutatosi<br />

in corso<br />

d’opera in qualcosa di<br />

più e di diverso, come<br />

ammesso dallo stesso regista —<br />

non regge il peso delle delicate<br />

questioni che pone. E, cinematograficamente,<br />

neppure il paragone<br />

con i due citati titoli, dai quali attinge<br />

non poco ma non sempre in<br />

modo apprezzabile. Così, tra citazioni<br />

proprie e altrui, tutto si risolve<br />

nell’immancabile epica battaglia<br />

tra il bene e il male, ovvero tra gli<br />

umani costretti a combattere esseri<br />

Bernhard Strigel, «Annunciazione» (1515-1520)<br />

i manoscritti che non<br />

erano stati pagati dal<br />

figlio Rudolph tornarono<br />

in possesso di<br />

Kahle restando sugli<br />

scaffali della sua biblioteca<br />

per oltre<br />

vent’anni.<br />

Fino a quando nel<br />

1967 non arrivano a<br />

Torino. Ma bisognerà<br />

aspettare ancora diversi<br />

anni prima che questo<br />

patrimonio abbia il<br />

giusto riconoscimento.<br />

Che arriva quando il<br />

professore Chiesa scopre<br />

una lista, conservata<br />

nell’archivio Kahle<br />

a Torino, composta da<br />

una ventina di pagine<br />

manoscritte che elenca,<br />

in base al loro ar-<br />

gomento, i manoscritti conservati<br />

dallo studioso.<br />

Il catalogo descrive tutti i manoscritti<br />

arabi, persiani e turchi acquistati<br />

da Kahle durante il suo soggiorno<br />

cairota. Complessivamente ci<br />

sono due grossi gruppi. Il primo,<br />

con una numerazione segnata in matita<br />

rossa, è il gruppo di manoscritti<br />

provenienti principalmente dall’Egitto,<br />

ma anche dalla Siria e dalla Palestina.<br />

Il secondo gruppo è costituito<br />

da una minore quantità di manoscritti,<br />

la numerazione è in matita<br />

blu e include alcuni elementi provenienti<br />

dall’India e da Paesi musulmani<br />

dell’Estremo Oriente, come attestato<br />

dal contenuto della carta e<br />

perfino dalla scrittura a mano. Alcuni<br />

manoscritti portano l’indicazione<br />

di diversi nomi in inglese, molto<br />

probabilmente i nomi dei soldati o<br />

dei funzionari che li avevano acquistati<br />

in India.<br />

<strong>La</strong> parte dei manoscritti arabi — la<br />

più consistente dell’intera collezione<br />

— ammonta a 265 opere e documenta<br />

la nota attività letteraria del mondo<br />

musulmano come pure illumina<br />

quello che doveva essere il mercato<br />

antiquario ai tempi in cui Kahle era<br />

in Egitto.<br />

Legge e grammatica appaiono come<br />

gli argomenti preferiti. <strong>La</strong> raccolta<br />

giuridica è la più consistente di<br />

tutte le sezioni del catalogo con testi<br />

provenienti dalle quattro scuole giuridiche,<br />

ma la più rappresentata è<br />

quella di diritto Hanafita seguita da<br />

quella Shafiita. Alcune delle opere<br />

contenute sono relativamente rare.<br />

Per quanto riguarda le scuole Malikita<br />

e Hanbalita, ci sono soltanto<br />

pochi manoscritti. Significativa è pure<br />

la raccolta di testi grammaticali.<br />

Tra le opere più importanti, anche il<br />

famoso poema sulle regole della<br />

grammatica di Ibn Malik, noto co-<br />

Delude il film «Prometheus» di Ridley Scott<br />

Pessima idea sfidare gli dei<br />

mostruosi di altre galassie sacrificandosi<br />

per salvare la Terra, e con<br />

il fallimento dell’ennesimo tentativo<br />

di carpire il segreto dell’immortalità.<br />

Il tutto passando attraverso<br />

la costruzione di una nuova fantascientifica<br />

mitologia, che sembra<br />

affascinare fin troppo Scott.<br />

Ed è proprio la scoperta di questa<br />

mitologia creazionista che, alla<br />

fine del XXI secolo, spinge due<br />

giovani archeologi, Elizabeth<br />

Shaw (Noomi Rapace) e Charlie<br />

Holloway (Logan Marshall-Green)<br />

a elaborare una teoria che potrebbe<br />

porre fine a tre secoli di darwinismo.<br />

Nei pittogrammi rinvenuti<br />

in alcune caverne i due studiosi ritengono<br />

infatti di aver trovato indizi<br />

della venerazione, da parte di<br />

antiche civiltà, di una specie umana<br />

di giganti ritenuti i loro creatori<br />

e uno stesso luogo nello spazio<br />

profondo che celerebbe la loro<br />

provenienza. Shaw è credente, anche<br />

se la collanina con la croce<br />

che indossa appare più un amuleto<br />

che un simbolo di fede, e vuole<br />

incontrare questi esseri in modo<br />

da confermare le sue convinzioni<br />

religiose. Holloway spera, invece,<br />

di sgomberare il campo della razionalità<br />

da ogni intrusione spiritualista;<br />

e un’origine aliena della<br />

vita terrestre dimostrerebbe comunque<br />

l’inutilità di Dio.<br />

Animati, dunque, da aspettative<br />

differenti, convincono una corporation,<br />

la Weyland Industries, a finanziare<br />

la costosa missione;<br />

un’impresa che lascerà il segno<br />

nella storia dell’umanità: un viaggio<br />

intergalattico per incontrare gli<br />

“ingegneri”, ovvero gli esseri superiori<br />

che potrebbero avere generato<br />

la vita sulla Terra. E così,<br />

nell’anno 2093, l’equipaggio della<br />

Qādī ‘Iyād, «al-Šifā’ bi-ta’rīf uqūq al-Mustafà» (XI-XII secolo, raccolta di tradizioni su Maometto, manoscritto 107)<br />

Dal manifesto del film<br />

nave spaziale Prometheus parte,<br />

inconsapevole di stare in qualche<br />

modo sfidando gli dei. E, come<br />

evoca il personaggio della mitologia<br />

greca da cui l’astronave prende<br />

il nome, sfidare gli dei può rivelarsi<br />

una idea pessima.<br />

Gli scienziati e gli altri componenti<br />

della missione non sono preparati<br />

agli orrori che li attendono<br />

su quella lontana luna. Shaw e<br />

Holloway si aspettano di scoprire<br />

una specie benevola, capace di<br />

fornire risposte al mistero della vi-<br />

Pellicola decisamente ambiziosa<br />

che non regge il peso<br />

delle delicate<br />

questioni sull’origine della vita<br />

ta. Si troveranno, invece, al cospetto<br />

di una razza superiore pericolosa,<br />

per quanto morfologicamente<br />

simile all’uomo. Quello che<br />

dovrebbe essere una sorta di paradiso<br />

è in realtà un mondo freddo,<br />

inospitale, oscuro e spaventoso.<br />

Sul pianeta la squadra incontra<br />

l’unico sopravvissuto di una civiltà<br />

rimasta essa stessa vittima dei devastanti<br />

elementi distruttivi che<br />

avrebbe voluto scatenare contro la<br />

Terra. E che appena “rinato” tenta<br />

immediatamente di portare a termine<br />

quella missione.<br />

A risvegliare quell’essere è David<br />

(Michael Fassbender), un androide<br />

super intelligente, affascinato<br />

dal film <strong>La</strong>wrence d’Ara b i a e<br />

dal protagonista, Peter O’Toole, al<br />

quale cerca di assomigliare nel suo<br />

modo di rapportarsi agli uomini,<br />

ma che richiama fin troppo HAL<br />

me Kitab al-alfiyya, conservato qui in<br />

quattro copie.<br />

Tra i temi presenti nei manoscritti<br />

compaiono anche il Corano, le<br />

scienze coraniche, gli hadith e la tradizione,<br />

la teologia e la dogmatica, il<br />

sufismo e le preghiere, la logica e la<br />

filosofia, la storia, la letteratura, la<br />

medicina, l’occultismo, l’epistolografia,<br />

l’erotismo, l’astrologia, l’armeria,<br />

la lessicografia e la grammatica. Ottimi<br />

indici completano il catalogo<br />

insieme a una lista dei sigilli, a 309<br />

schede descrittive quasi tutte corredate<br />

da un’immagine, tavole a colori<br />

di rilegature e di pagine particolari e<br />

un’ampia bibliografia.<br />

Un catalogo che, oltre a documentare<br />

il valore storico-materiale della<br />

collezione, getta anche nuova luce<br />

nel vasto campo della ricerca sul<br />

mondo culturale islamico cogliendone<br />

i molteplici aspetti da quello privato<br />

a quello pubblico e formativo.<br />

9000 di Kubrick. È programmato<br />

per aiutare i membri umani<br />

dell’equipaggio, ma, pur incuriosito,<br />

ritiene che la missione sia ridicola.<br />

E non nasconde il disprezzo<br />

per i suoi creatori. Salvo offrirsi<br />

alla fine di aiutare l’unica sopravvissuta,<br />

Elizabeth. Che, nonostante<br />

tutto, sembra non perdere la fede;<br />

anche se le sue domande — da<br />

dove veniamo, chi ci ha creati —<br />

restano senza risposta.<br />

Con P ro m e t h e u s , il cui viaggio<br />

dovrebbe in qualche modo simbo-<br />

leggiare la ricerca del soprannaturale<br />

che ciascuno<br />

porta in sé, Scott si allontana<br />

da Cameron, che<br />

con Av a t a r dava spazio a<br />

visioni panteiste nel suo<br />

mondo di Pandora. Ma<br />

non riesce a trovare materia<br />

adeguata, anche per-<br />

ché si lascia prendere dalla complessità<br />

dell’universo che sta<br />

creando restandone intrappolato.<br />

Ne risentono la sceneggiatura, poco<br />

accurata, sostanzialmente senza<br />

sorprese e priva di quella costante<br />

tensione che si respirava in Al i e n , e<br />

la definizione dei personaggi, che<br />

resta troppo superficiale: Ellen Ripley<br />

(Sigourney Weaver) era più<br />

credibile di Elizabeth Shaw.<br />

Da uno come Scott era lecito<br />

attendersi molto di più, anche se,<br />

pur nelle evidenti imperfezioni, il<br />

film riserva comunque alcune sequenze<br />

interessanti e spettacolari.<br />

Ma solo nella scena finale svela il<br />

collegamento con la storia di cui<br />

dovrebbe rappresentare l’antefatto.<br />

Un po’ poco per un p re q u e l . Al<br />

quale occorrerà probabilmente un<br />

sequel. Che ci si augura di qualità<br />

ben più alta.


domenica 23 settembre 2012 L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

pagina 5<br />

Bocciata dalla Camera dei rappresentanti una legge di riforma<br />

Il no dell’Australia<br />

ai matrimoni omosessuali<br />

SY D N E Y, 22. Con 42 voti a favore e<br />

98 contrari la camera dei rappresentanti<br />

australiana ha inferto una pesante<br />

sconfitta alla proposta di legge<br />

che prevedeva la legalizzazione<br />

dei matrimoni omosessuali. Anche i<br />

leader dei due maggiori partiti, il<br />

primo ministro Julia Gillard (presente<br />

alla votazione e che ha lasciato<br />

libertà di coscienza) per il labour<br />

e Tony Abbot per i conservatori,<br />

hanno entrambi espresso voto contrario<br />

alla legge. Soddisfazione per<br />

l’esito del voto è stata espressa da<br />

diverse organizzazioni cristiane australiane,<br />

le quali hanno ringraziato<br />

i membri del Parlamento per aver<br />

garantito che i matrimoni rimangano<br />

tra uomo e donna. <strong>La</strong> maggioranza<br />

dei parlamentari laburisti ha<br />

votato secondo coscienza e non seguendo<br />

le indicazioni del partito,<br />

mentre l’opposizione si è espressa in<br />

modo compatto contro il provvedimento.<br />

«Il voto schiacciante alla Camera<br />

dei Rappresentanti a favore del matrimonio<br />

tra un uomo e una donna<br />

— ha dichiarato Chris Meney, direttore<br />

del Centro per la vita, il matrimonio<br />

e la famiglia dell’Arcidio cesi<br />

di Sydney — è stato molto apprezzato.<br />

È anche un voto che conferma la<br />

verità di come il matrimonio è sempre<br />

stato interpretato: l’unione tra<br />

un uomo e una donna».<br />

Il disegno di legge, noto come<br />

Marriage Amendment Bill 2012, è<br />

stato presentato in Parlamento alla<br />

vigilia del giorno della festa di san<br />

Valentino di quest’anno. Esso prevedeva<br />

alcune modifiche da apportare<br />

alla legge del 1961 (Marriage Act) al<br />

fine di riconoscere e consentire il<br />

Una Messa a Sydney celebrata dal cardinale George Pell<br />

Per i bimbi non nati<br />

SY D N E Y, 22. Più di mille persone<br />

hanno preso parte nei giorni scorsi<br />

in Australia alla prima solenne celebrazione<br />

eucaristica in memoria<br />

dei bambini non nati, presieduta<br />

dal cardinale arcivescovo di Sydney,<br />

George Pell, nella cattedrale<br />

di St. Mary di Sydney. <strong>La</strong> Messa<br />

non è servita solo a ricordare i<br />

bambini non nati, ma anche a offrire<br />

preghiere, consolazione, conforto,<br />

compassione e guarigione a<br />

tutti coloro che sono stati feriti<br />

dalla tragedia dell’ab orto.<br />

Ogni giorno nello Stato del<br />

New South Wales (Nws) almeno<br />

82 bambini muoiono a causa<br />

dell’aborto. Nessuno li ha mai<br />

commemorati. Da qui la necessità<br />

anche di una Messa di suffragio.<br />

«<strong>La</strong> Messa — ha affermato Bernard<br />

Toutounji, responsabile per<br />

l’educazione presso il Centro per<br />

la vita, il matrimonio e la famiglia<br />

(Sydney’s Life, Marriage and Family<br />

Centre) dell’arcidiocesi di<br />

Sydney, che ha contribuito a organizzare<br />

questa prima speciale e importante<br />

celebrazione di suffragio<br />

— è stata molto commovente soprattutto<br />

quando 82 candele sono<br />

state accese in ricordo della vita<br />

nascente, un atto seguito da 82 secondi<br />

di silenzio durante i quali<br />

tutti si sono inginocchiati spontaneamente<br />

a pregare. <strong>La</strong> Messa, che<br />

è stata concelebrata da numerosi<br />

sacerdoti dell’arcidiocesi, è stata<br />

un’iniziativa del cardinale Pell e da<br />

ora in poi sarà un appuntamento<br />

importante del calendario dell’a rc i -<br />

diocesi. Avendo tratto ispirazione<br />

†<br />

Monsignor Vincenzo Paglia e i Vescovi<br />

dell’Umbria partecipano al dolore<br />

per la morte di<br />

S. Em.za il Cardinale<br />

FO R T U N AT O BALDELLI<br />

Lo ricordano zelante servitore della<br />

Chiesa e pregano il Signore Gesù<br />

perché gli conceda il premio promesso<br />

ai servitori fedeli.<br />

Assisi, 22 settembre 2012<br />

dopo essere stato invitato a concelebrare<br />

la Messa annuale di suffragio<br />

per i bambini non nati a Los<br />

Angeles, il cardinale Pell ha riconosciuto<br />

la necessità di una celebrazione<br />

simile a Sydney.<br />

Alla celebrazione, oltre a intere<br />

famiglie colpite dal dramma<br />

dell’aborto, hanno preso parte numerosi<br />

studenti delle scuole e delle<br />

università cattoliche, membri di<br />

tutte le parrocchie dell’arcidio cesi<br />

e rappresentanti di organizzazioni<br />

cattoliche come CatholicCare,<br />

l’Ufficio cattolico per l’educazione<br />

(The Catholic Education Office),<br />

Aiuto alla Gravidanza Australia,<br />

Lega cattolica delle donne, la comunità<br />

maronita e gruppi pro-vita<br />

come Family Life International,<br />

Right to Life Australia e Nws Right<br />

to Life. Inoltre, erano presenti<br />

i membri di Rachel’s Vineyard,<br />

l’istituzione cattolica che si occupa<br />

di offrire conforto e consulenza<br />

gratuita a tutte le donne che hanno<br />

subìto un aborto e sono alle<br />

prese con il dolore e il senso di<br />

colpa.<br />

L’aborto non provoca scompenso<br />

emotivo soltanto alle donne,<br />

anche molti padri devono pagare<br />

un alto prezzo emotivo. Secondo<br />

un recente sondaggio pubblicato<br />

dal «Los Angeles Times», su 3.600<br />

uomini intervistati, circa il 66 per<br />

cento accusa sensi di colpa e ansia<br />

dopo il loro coinvolgimento in un<br />

aborto, sia come genitori che come<br />

parenti stretti. <strong>La</strong> ricerca ha anche<br />

scoperto che gli uomini possono<br />

soffrire di stress post-traumatico,<br />

depressione e rabbia a causa della<br />

perdita del loro bambino. Per molti<br />

padri, questi sentimenti emergono<br />

dopo la nascita del loro primo<br />

figlio e la gioia profonda che provano<br />

scatena dolore per il bambino<br />

che non ha mai avuto la possibilità<br />

di tenere in braccio o di conoscere.<br />

Anche i nonni e i fratelli<br />

possono avvertire un simile disagio<br />

per la perdita di un bambino.<br />

Nell’arcidiocesi di Sydney sono a<br />

disposizione numerose strutture,<br />

come CatholicCare, Pregnancy<br />

Help Australia, e Rachel’s Vineyard,<br />

per coloro che hanno subito<br />

un aborto o che necessitano di un<br />

sostegno e di una consulenza, sia<br />

durante che dopo la gravidanza.<br />

matrimonio tra persone dello stesso<br />

sesso. In quello stesso giorno, il<br />

parlamentare dei verdi, Adam Bandt<br />

e l’indipendente, Andrew Wilkie,<br />

hanno unito le forze e hanno presentato<br />

una proposta di legge con la<br />

quale si chiedeva al Parlamento di<br />

approvare gli emendamenti alla legge<br />

per eliminare i riferimenti discriminatori<br />

basati sull’orientamento<br />

sessuale e l’identità di genere.<br />

Adesso, sette mesi dopo che la<br />

maggioranza in Parlamento ha bocciato<br />

il primo disegno di legge, si<br />

attende che la seconda votazione<br />

confermi l’esito precedente.<br />

Secondo Francine Pirola, membro<br />

del consiglio australiano per il matrimonio<br />

e la famiglia (Australian<br />

Marriage and Family Council) il dibattito<br />

in corso sul matrimonio tra<br />

persone dello stesso sesso nei parlamenti<br />

statali e federali ha provocato<br />

effetti devastanti e minato il matrimonio<br />

stesso. «<strong>La</strong> fiducia delle persone<br />

in ciò che intendono come matrimonio<br />

— ha detto — è minacciata<br />

anche dal numero crescente di divorzi.<br />

<strong>La</strong> gente non si sente più sicura<br />

su ciò che rappresenta il matrimonio<br />

ed è sempre più confusa e<br />

incerta».<br />

Inoltre, le coppie dello stesso sesso<br />

che adottano bambini sono in<br />

continuo aumento e ciò provoca ancora<br />

più confusione. «Il messaggio<br />

che percepiscono oggi gli australiani<br />

— ha aggiunto Pirola — è che il matrimonio<br />

può essere per tutta la vita,<br />

o potrebbe non esserlo. Sentono dire<br />

anche che il matrimonio non è<br />

necessario o importante ai fini della<br />

pro creazione».<br />

Mentre il voto parlamentare sulla<br />

riforma del matrimonio può determinare<br />

una pausa di diversi anni<br />

prima che la questione venga nuovamente<br />

affrontata, ciò non vale, invece,<br />

per i singoli Stati federali. Infatti,<br />

il Governo laburista della Tasmania<br />

ha già in programma di voler<br />

legalizzare il matrimonio tra persone<br />

dello stesso sesso entro i prossimi<br />

mesi. <strong>La</strong> stessa cosa può accadere<br />

anche nel New South Wales,<br />

dove il premier O’Farrell ha intenzione<br />

di mettere al voto una legge<br />

sui matrimoni omosessuali entro la<br />

fine dell’anno.<br />

Te Deum in Cile per l’anniversario della Repubblica<br />

Insieme<br />

per il bene comune<br />

SA N T I A G O, 22. Il clima di malcontento<br />

che germoglia dalla diffidenza<br />

sociale, la sfiducia dei cittadini<br />

nelle istituzioni lacerano il tessuto<br />

umano e rischiano di far crollare<br />

«il perno maestro che regge la polis,<br />

il tempio e la casa». È urgente<br />

allora un lavoro sinergico, una<br />

«nobile mobilitazione nazionale<br />

per ricreare una situazione di fede<br />

e di benevolenza che permetta di<br />

recuperare la fiducia reciproca nella<br />

parola data e la collaborazione.<br />

Ciò renderà possibile il raggiungimento<br />

del bene comune». Lo ha<br />

sottolineato l’arcivescovo di Santiago,<br />

Monsignor Ricardo Ezzati<br />

Andrello, durante il solenne Te<br />

Deum ecumenico in occasione<br />

dell’anniversario della Repubblica<br />

del Cile celebrato nella Cattedrale<br />

di Santiago. Presenti le massime<br />

autorità del Paese, guidate dal pre-<br />

Intervento del cardinale Terrazas Sandoval<br />

Bolivia fra evangelizzazione e nuovi migranti<br />

SA N TA CRUZ, 22. «Molta gente viene<br />

o va via per cercare una migliore situazione<br />

di vita, ma molte volte non<br />

viene rispettata la loro dignità». Il<br />

cardinale Julio Terrazas Sandoval,<br />

arcivescovo di <strong>Santa</strong> Cruz de la Sierra,<br />

nel momento principale della<br />

Giornata nazionale del Migrante, celebrata<br />

nei giorni scorsi a <strong>Santa</strong><br />

Cruz, ha ricordato la situazione in<br />

cui vivono migranti e rifugiati in Bolivia.<br />

«Dobbiamo aprirci ai problemi<br />

dei nostri fratelli migranti — ha sottolineato<br />

il porporato durante l’omelia<br />

— parliamo di quanti sono venuti<br />

a cercare la vita e, grazie a Dio, <strong>Santa</strong><br />

Cruz de la Sierra ha risposto loro<br />

generosamente aprendo degli spazi.<br />

Dobbiamo continuare a farlo, con rispetto<br />

per tutte le persone. Dobbiamo<br />

essere in grado di ricevere tutti,<br />

ma anche di correggere i difetti che<br />

ci possono essere in alcuni che pretendono<br />

ad ogni costo di impossessarsi<br />

di un po’ di terra» .<br />

Crescono consapevolezza dell’emergenza e attenzione alla dottrina sociale della Chiesa<br />

I laici cattolici francesi<br />

e l’ecologia presa sul serio<br />

di PAT R I C E DE PLUNKETT<br />

Una “conferenza per l’ambiente” si<br />

è tenuta a Parigi il 14 e il 15 settembre:<br />

il presidente francese e i suoi<br />

ministri di fronte a trecento rappresentanti<br />

delle organizzazioni nongovernative.<br />

François Hollande ha<br />

difeso la “transizione ecologica”:<br />

obiettivi climatici ambiziosi, lotta alla<br />

cementificazione dei territori, agevolazioni<br />

fiscali anti-inquinamento.<br />

Eclissata dal 2009 dalla crisi, la<br />

preoccupazione per l’ambiente fa<br />

dunque ritorno in Francia. Anche<br />

negli ambiti cattolici. Un libro<br />

dell’episcopato ha avuto un’eco mediatica<br />

inusuale nella capitale: s’intitola<br />

Enjeux et défis écologiques pour<br />

l’avenir (Paris, Les Éditions du Cerf,<br />

2012). Presentato da monsignor<br />

Marc Stenger, vescovo di Troyes, e<br />

cofirmato da quattro vescovi e due<br />

arcivescovi, applica con vigore la<br />

dottrina sociale della Chiesa: constatazione<br />

della crisi ambientale,<br />

diagnosi delle sue cause economiche<br />

e morali, proposte di riforme per un<br />

nuovo modello di società. Da parte<br />

sua, monsignor Dominique Rey, vescovo<br />

di Fréjus-Toulon, ha pubblicato<br />

un libro intitolato Peut-on être<br />

catho et écolo?, dando come risposta<br />

alla domanda un «sì».<br />

Poco prima della pubblicazione<br />

di questo libro, nel novembre 2011,<br />

le «prèmieres assises chrétiennes de<br />

l’écologie» (prime assise cristiane<br />

dell’ecologia) si sono riunite a<br />

Saint-Étienne, su iniziativa del vescovo<br />

della diocesi, monsignor Dominique<br />

Lebrun: duemila partecipanti,<br />

tre giorni di lavori, quaranta<br />

laboratori, dieci conferenze-dibattito.<br />

Aperte da un messaggio del cardinale<br />

Peter Kodwo Appiah Turkson,<br />

presidente del Pontificio Consiglio<br />

della giustizia e della pace,<br />

queste assise si sono concluse con<br />

un dibattito ecumenico. È stato un<br />

successo in quanto a scambi intellettuali,<br />

ma anche in quanto a mobilitazione:<br />

e questa nascita della responsabilità<br />

ecologica è una novità<br />

tra i laici cattolici di Francia.<br />

In effetti, molti di essi hanno<br />

ignorato a lungo i tanti appelli<br />

all’impegno cristiano in campo ecologico:<br />

ovvero il messaggio del beato<br />

Giovanni Paolo II del 1° gennaio<br />

1990 [«Sta così formandosi una coscienza<br />

ecologica, che (…) deve essere<br />

(…) favorita»], il suo discorso<br />

durante l’udienza generale del 17<br />

gennaio 2001 [«Occorre (…) stimolare<br />

e sostenere la “conversione ecologica”»],<br />

l’appello di Papa Benedetto<br />

XVI ai giovani il 2 settembre<br />

2007 («ricreare una forte alleanza<br />

tra l’uomo e la terra»), il celebre paragrafo<br />

51 della Caritas in veritate<br />

del 2009 («la società odierna deve<br />

rivedere seriamente il suo stile di vita»),<br />

il suo messaggio del 1° gennaio<br />

2010 («Se vuoi coltivare la pace, custodisci<br />

il creato»), il suo discorso<br />

storico ai deputati tedeschi, nel settembre<br />

2011, dove ha definito «ormai<br />

indiscussa» l’imp ortanza<br />

dell’ecologia ambientale, a cui bisogna<br />

aggiungere l’ecologia umana.<br />

Oggi il cattolico francese sta iniziando<br />

a studiare questi testi. Con<br />

altri documenti del magistero riguardanti<br />

l’ecologia, la scorsa primavera<br />

sono stati raccolti in un numero<br />

della rivista d’imp ostazione<br />

cattolica «Kephas». Da due anni si<br />

«Ci sono persone — ha continuato<br />

il porporato — perseguitate o che devono<br />

fuggire dal loro paese, e arrivano<br />

cercando uno spazio di libertà.<br />

Dio è con noi e incoraggia anche<br />

questi fratelli in situazioni in cui rimane<br />

solo la speranza». A conclusione<br />

dell’omelia, il cardinale Terrazas<br />

Sandoval ha esortato la comunità ad<br />

accogliere tutti, ma ha anche criticato<br />

quanti invadono le terre dei privati<br />

o della proprietà pubblica per appropriarsene.<br />

«Siamo d’accordo con<br />

i migranti, ma non possiamo benedire<br />

le invasioni dei terreni: le leggi si<br />

devono applicare, vogliamo che<br />

quanti sono perseguitati nei loro<br />

paesi riescano a godere qui della libertà<br />

vera e incondizionata, ma devono<br />

sentirsi parte della nostra società».<br />

<strong>La</strong> Chiesa in Bolivia ha celebrato<br />

la Giornata nazionale del migrante<br />

e del rifugiato con lo slogan: «Migrazione<br />

e nuova evangelizzazione».<br />

Questo ha inteso focalizzare l’atten-<br />

vedono crescere embrioni di comunità<br />

nuove: incontratisi su internet<br />

in alcuni forum di discussione, i loro<br />

creatori hanno sentito il bisogno<br />

di concretizzare l’impegno in comunità<br />

vive, con lo sguardo rivolto alle<br />

parro cchie.<br />

È il caso dei «Chrétiens indignés»,<br />

nati nel 2011, divenuti una<br />

fraternità nel febbraio 2012 (come<br />

ha segnalato Radio Vaticana) e incoraggiati<br />

da monsignor André Léonard:<br />

«Mi sento in profonda sintonia<br />

con la vostra azione», ha detto<br />

loro l’arcivescovo di Malines-Bruxelles.<br />

Degna di nota è anche la rete<br />

nata dal blog «Églises et écologie»,<br />

animato dal religioso-giornalistabiologo<br />

Dominique <strong>La</strong>ng. O il<br />

gruppo di riflessione «Chrétiens et<br />

pic de pétrole», attorno al sacerdote<br />

lionese Michel Durand, alla guida<br />

della parrocchia della Croix-Rousse,<br />

zione sul fatto che i migranti boliviani,<br />

quando partono, «portano con sé<br />

la propria cultura religiosa e, allo<br />

stesso tempo, i migranti che arrivano<br />

portano le proprie devozioni» ha<br />

detto il responsabile della pastorale<br />

dei migranti, Mario Videla.<br />

Almeno tre milioni di boliviani sono<br />

emigrati all’estero. L’Argentina è<br />

il Paese che ha accolto il gruppo più<br />

numeroso, con circa 1.200.000 boliviani;<br />

gli altri sono distribuiti in Brasile,<br />

con 600.000 emigrati, Spagna e<br />

Stati Uniti; ci sono boliviani anche<br />

in Svezia, Finlandia e Paesi Bassi.<br />

Nonostante gli sforzi per combattere<br />

la povertà da parte del governo nazionale,<br />

i boliviani stanno lasciando<br />

il Paese perché non ci sono le condizioni<br />

economiche per rimanervi.<br />

In questi giorni, a <strong>Santa</strong> Cruz, si è<br />

svolta la quarta Conferenza Internazionale<br />

sul traffico di persone, alla<br />

quale ha partecipato anche la Pastorale<br />

della mobilità umana.<br />

insieme con i gesuiti lionesi del centro<br />

Saint-Ignace.<br />

Senza dimenticare la «Communauté<br />

de vie chrétienne», di fondazione<br />

più antica, e il raduno interdiocesano<br />

Diaconia 2013: novanta<br />

movimenti e servizi ecclesiali si riuniranno<br />

il prossimo anno a Lourdes<br />

sul tema dell’impegno eco-responsabile;<br />

stanno preparando questa giornata<br />

migliaia di riunioni in tutta la<br />

Fr a n c i a .<br />

Nel cinquantesimo anniversario<br />

del concilio Vaticano II, questi cattolici<br />

francesi stanno prendendo<br />

molto sul serio la dottrina sociale<br />

della Chiesa. Vedono nell’ecologia<br />

uno dei terreni della nuova evangelizzazione.<br />

Ultimi arrivati in questo<br />

campo (dopo i loro correligionari<br />

europei, dalla Scozia all’Italia), i<br />

cattolici dell’Esagono si risvegliano<br />

a una sfida vitale del XXI secolo.<br />

sidente della Repubblica, Sebastián<br />

Piñera.<br />

Secondo l’arcivescovo di Santiago,<br />

per ripristinare le condizioni<br />

oggettive di fiducia e di collaborazione<br />

tra cittadini e istituzioni è<br />

necessario affrontare alcune sfide<br />

che attengono al piano della cultura,<br />

della politica, dell’economia,<br />

della comunicazione e al fenomeno,<br />

ormai diffuso, dell’immigrazione.<br />

Dal punto di vista culturale,<br />

ciclicamente nella storia — ha spiegato<br />

— riaffiora la tentazione originale,<br />

camuffata da varie ideologie,<br />

di relegare la religione nella mera<br />

dimensione intimistica, privata.<br />

Viene esaltato ora il soggettivismo,<br />

ora il collettivismo. Ma il tentativo<br />

è sempre lo stesso: relativizzare la<br />

verità, i principi fondamentali,<br />

condizionare l’opzione primaria<br />

per la vita. Attraverso l’immagine<br />

positiva di «liberazione si cerca di<br />

invadere e condizionare la vita<br />

quotidiana e di sviluppare una<br />

mentalità in cui Dio è, di fatto, assente».<br />

Rvolgendosi alle massime<br />

autorità del Paese, il presule ha ribadito<br />

che «Dio non è di ostacolo<br />

alla crescita umana, al contrario, la<br />

promuove nella sua dimensione integrale,<br />

la stimola verso il bene, la<br />

sostiene, la garantisce e la benedice».<br />

Dal punto di vista politico,<br />

l’arcivescovo ha osservato che una<br />

maggiore consapevolezza da parte<br />

dei cittadini dei propri diritti e dei<br />

propri doveri, che si esprime in<br />

movimenti sociali organizzati o<br />

spontanei, costituisce una sfida alle<br />

forme tradizionali della politica<br />

del partito e inducono a individuare<br />

forme alternative di rappresentanza<br />

per «costruire oggi giorno la<br />

vita civile del Cile». Si tratta allora<br />

di saper ascoltare e integrare,<br />

nell’alveo del diritto e dei principi<br />

costituzionali, le nuove istanze sociali<br />

con le realtà istituzionali evitando,<br />

così, pericolose tentazioni<br />

di anarchia soprattutto nella sua<br />

espressione violenta. Il presule ha<br />

richiamato alla necessità di «rivalutare<br />

la istituzioni fondamentali<br />

del Paese, a cominciare dalla famiglia<br />

e dalla scuola, fino alla magistratura,<br />

al Congresso e la presidenza<br />

della Repubblica».


pagina 6 L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

domenica 23 settembre 2012<br />

Per la celebrazione del 950° anniversario della diocesi di Sapë<br />

Il cardinale Abril y Castelló<br />

inviato speciale<br />

del Papa in Albania<br />

Com’è noto il Papa ha nominato il cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete<br />

della basilica papale di <strong>Santa</strong> Maria Maggiore, suo inviato speciale alla<br />

celebrazione del 950° anniversario della diocesi di Sapë in Albania, in<br />

programma sabato 29 settembre. <strong>La</strong> missione che accompagnerà il cardinale<br />

sarà composta da don Mark Shtjefni, docente del Seminario Maggiore<br />

interdiocesano di Scutari, e da don Gjovalin Sukaj, parroco della cattedrale di<br />

Santo Stefano a Scutari. Pubblichiamo il testo della Lettera Pontificia:<br />

Venerabili Fratri Nostro<br />

SANCTI S.R.E.<br />

Cardinali ABRIL Y CASTELLÓ<br />

Papalis Basilicae<br />

Sanctae Mariae Maioris de Urbe<br />

A rc h i p re s b y t e ro<br />

Praestantiores ob antiquitatem inter<br />

Albaneses ecclesiales communitates<br />

annumerari plane arbitramur dioecesim<br />

Sappensem, cuius ortus mox<br />

feliciter CML anniversarius annus<br />

appetet. Universus inibi catholicus<br />

coetus permagno sane perfundetur<br />

gaudio, cum primordia illius Ecclesiae<br />

commemoret ac simul patrum<br />

fulgida fidei exempla. Id quo magis<br />

in dies adolescat valde optamus, ut<br />

ecclesialis illa familia, ex antiquis<br />

annalibus depromens incitamenta,<br />

necnon recentioribus temporibus<br />

beatae Teresiae Calcuttensis indicia<br />

ob oculos habens, Salvatoris arte<br />

teneat mandata eiusdemque largiter<br />

adipiscatur beneficia.<br />

Aptis sane rationibus suppeditatis<br />

et opportunis subsidiis, cupimus<br />

Nos ut fidelium animi confirmentur<br />

atque «cum Deo et inter se reconcilientur»,<br />

novo inde suscepto vigore<br />

et in christianam actionem studio.<br />

Quocirca libentes et volentes Venerabilis<br />

Fratris Luciani Avgustini,<br />

Episcopi Sappensis, postulata admittere<br />

properamus, qui insignem a<br />

Monsignor Pinto nuovo decano<br />

del Tribunale della Rota Romana<br />

Monsignor Pio Vito Pinto, nominato<br />

da Benedetto XVI, decano del<br />

Tribunale della Rota Romana, è nato<br />

a Noci, in diocesi di Conversano-Monopoli,<br />

il 29 marzo 1941. Appartenente<br />

al clero della diocesi di<br />

Avellino, era stato nominato prelato<br />

uditore del medesimo Tribunale il<br />

25 marzo 1995.<br />

Professore aggregato di Diritto<br />

Canonico alla Pontificia Università<br />

Urbaniana, il 19 luglio 1998, era stato<br />

nominato consultore della Congregazione<br />

per l’Evangelizzazione<br />

Nobis Praesulem poposcit qui memorato<br />

eventui interesset.<br />

Itaque ut celebratio haec festivius<br />

et convenientius peragatur, mittere<br />

virum eminentem statuimus, qui<br />

partes Nostras sustineat Nostramque<br />

pariter benignam mentem<br />

ostendat. Ad te autem, Venerabilis<br />

Frater Noster, cogitationem Nostram<br />

admovimus et animum, qui<br />

videris prorsus par acceptusque ad<br />

officium hoc tuendum et congruenter<br />

explendum. Quapropter te Nostrum<br />

Missum Extraordinarium constituimus,<br />

ut, cum sollemnior fiet<br />

celebratio, mense Septembri die<br />

XXIX, occurrente sancti Michalis Archangeli<br />

festo die, dioecesis patroni,<br />

intersis et ipsam vocem Nostram significes,<br />

unde penitus inde oriantur<br />

renovatae vires et spiritale in fideles<br />

incitamentum.<br />

Palam demum benevolentiam<br />

Nostram declarabis et sollicitudinem,<br />

dum preces pariter fundimus<br />

ut inibi Christi praeconium late<br />

proferatur. Ceterum cum etiam tota<br />

Natio saecularem memoriam recolit<br />

adeptae libertatis, vota facimus ut<br />

in religiosas humanasque quoque<br />

ipsa usque procedat virtutes. Salutationem<br />

tandem fervidam omnibus<br />

porrigas et Benedictionem Nostram<br />

Apostolicam cunctis simul huius<br />

eventus participibus nomine Nostro<br />

Nostraque auctoritate largiaris volumus,<br />

quae sit divinarum gratiarum<br />

nuntia et felicioris aevi signum.<br />

Ex Arce Gandulfi,<br />

die XXI mensis Augusti,<br />

anno MMXII,<br />

Pontificatus Nostri octavo.<br />

Mercoledì 4 ottobre la visita<br />

Benedetto XVI a Loreto<br />

Per affidare all’intercessione<br />

della<br />

beata Vergine Maria<br />

le celebrazioni<br />

del prossimo Sinodo<br />

dei vescovi sulla<br />

nuova evangelizzazione<br />

e l’Anno della<br />

fede, Benedetto<br />

XVI si recherà giovedì<br />

4 ottobre prossimo,<br />

a Loreto. <strong>La</strong><br />

data coincide significativamente<br />

con il<br />

cinquantesimo anniversario<br />

dello storico<br />

pellegrinaggio<br />

compiuto in treno<br />

da Giovanni XXIII<br />

(4 ottobre 1962)<br />

che aveva come mete, oltre a Loreto,<br />

anche Assisi.<br />

Benedetto XVI partirà in elicottero<br />

dal Vaticano, alle 9. L’atterraggio<br />

è previsto dopo un’ora di volo,<br />

presso il centro Giovanni Paolo II<br />

in località Montorso.<br />

In auto il Papa raggiungerà poi<br />

il santuario lauretano, dove sul sagrato<br />

riceverà il saluto di benvenuto<br />

da parte del sindaco e dell’a rc i -<br />

vescovo prelato monsignor Giovanni<br />

Tonucci.<br />

Nel santuario il Pontefice incontrerà<br />

poi la comunità dei frati minori<br />

cappuccini, ai quali è affidata<br />

la cura pastorale del tempio, e i<br />

parroci di Loreto. Quindi celebrerà<br />

la messa sul sagrato. Al termine si<br />

recherà presso il centro Giovanni<br />

Paolo II dove si intratterrà per il<br />

pranzo. Il rientro a Roma è previsto<br />

intorno alle ore 18.<br />

dei Popoli. Incarico che ha mantenuto<br />

fino al 2008.<br />

Membro della Commissione Speciale<br />

per la trattazione delle cause<br />

di scioglimento di matrimonio in<br />

favorem Dei, della Congregazione<br />

per la Dottrina della Fede, dal 1999<br />

era anche docente di giustizia amministrativa<br />

dello Studio Rotale.<br />

Nel 1985, aveva curato il primo<br />

commento in lingua italiana al nuovo<br />

Codice di Diritto Canonico, dal<br />

titolo Commento al Codice di Diritto<br />

Canonico (Roma, Urbaniana University<br />

Press, 1985, pagine L+1163).<br />

Nominati dal segretario generale con l’approvazione del Pontefice in vista della XIII assemblea generale ordinaria<br />

Esperti e uditori<br />

al Sinodo dei vescovi<br />

In vista della XIII assemblea generale<br />

ordinaria del Sinodo dei vescovi, che<br />

avrà luogo in Vaticano dal 7 al 28 ottobre<br />

2012 sul tema <strong>La</strong> nuova evangelizzazione<br />

per la trasmissione della<br />

fede cristiana, a norma di quanto<br />

previsto nell’Ordo Synodi Episcoporu<br />

m , il segretario generale del Sinodo<br />

dei vescovi, con l’approvazione del<br />

Sommo Pontefice, ha nominato i seguenti<br />

Adiutores Secretarii Specialis<br />

(o Esperti):<br />

— Reverenda Suora Beatriz Acosta<br />

Mesa, O.D.N. (Colombia), Superiora<br />

Generale dell’Ordine della<br />

Compagnia di Maria Nostra Signora.<br />

— Professor Mauro Agosto, Docente<br />

di Lingua <strong>La</strong>tina presso la<br />

Pontificia Università <strong>La</strong>teranense di<br />

Roma.<br />

— Reverendo Padre Anthony Alaba<br />

Akinwale, O.P., Rettore del «Dominican<br />

Institute» di Ibadan (Nigeria).<br />

— Reverendo Luiz Alves De Lima,<br />

S.D.B., Membro della Direzione<br />

della Società di Catecheti <strong>La</strong>tino–americani<br />

(Brasile).<br />

— Reverendo Antonio Aranda Lomeña,<br />

Professore Ordinario di Teologia<br />

Dogmatica presso l’Università<br />

di Navarra (Spagna).<br />

— Reverendo Padre George Augustin,<br />

S.A.C., Professore di Teologia<br />

Fondamentale e Dogmatica presso<br />

la «Philosophisch-Theologischen<br />

Hochschule Vallendar» (Repubblica<br />

Federale di Germania).<br />

— Reverendo Padre Paul Béré,<br />

S.I., Professore di Antico Testamento<br />

e di Lingue Bibliche presso l’Università<br />

Cattolica dell’Africa Occidentale<br />

(Burkina Faso).<br />

— Fratel Enzo Bianchi, Priore della<br />

Comunità Monastica di Bose<br />

(Italia).<br />

— Fratel Enzo Biemmi, F.S.F., P re -<br />

sidente dell’Equipe europea dei catecheti<br />

(Italia).<br />

— Reverendo Luca Bressan, Vicario<br />

Episcopale per la Cultura, la Carità,<br />

la Missione e l’Azione sociale<br />

dell’Arcidiocesi Milano.<br />

— Reverenda Suora Sara Butler,<br />

M.S.B.T., Professore nella Facoltà Ecclesiastica<br />

dell’Università «Saint<br />

Mary of the <strong>La</strong>ke», Mundelein (Stati<br />

Uniti d’America); Membro della<br />

Commissione Teologica Internazionale.<br />

— Signora Jessica Joy Candelario,<br />

Coordinatrice della Pastorale giovanile,<br />

«Bukal ng Tipan Pastoral Centre»<br />

(Filippine).<br />

— Professoressa Anna Kai-Yung<br />

Chan, Professore presso «Holy Spirit<br />

Seminary College of Theology<br />

and Philosophy», Hong Kong (Cina).<br />

— Reverenda Suora Luisa Ciupa,<br />

S.A.M.I., Vicepresidente della Commissione<br />

per la catechesi della Chiesa<br />

Greco-Cattolica (Ucraina).<br />

— Reverendo Eamonn Conway,<br />

Capo del Dipartimento di Teologia<br />

e Studi Religiosi del «Mary Immaculate<br />

College» presso l’Università<br />

di Limerick (Irlanda).<br />

— Reverendo Jeremy Driscoll,<br />

O.S.B. (Stati Uniti d’America), Docente<br />

della Facoltà di Teologia presso<br />

il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo<br />

di Roma e Professore di Liturgia<br />

presso il «Mount Angel Seminary,<br />

Saint Benedict», Oregon.<br />

— Dottoressa Caroline Farey, Docente<br />

presso il «Maryvale Institute»,<br />

Birmingham (Gran Bretagna).<br />

— Reverendo Padre Juan Javier<br />

Flores Arcas, O.S.B. (Spagna), Rettore<br />

Magnifico del Pontificio Ateneo<br />

Sant’Anselmo.<br />

— Reverenda Suora Gill Goulding,<br />

C.J., Professore Associato di<br />

Teologia Sistematica e Spiritualità<br />

presso l’Università «Regis College»<br />

di Toronto (Canada).<br />

— Reverendo Monsignor Rafiq<br />

Hanna Khoury, Professore di Liturgia<br />

presso il Seminario Maggiore di<br />

Beit Jala (Territori Palestinesi).<br />

— Reverenda Suora Anna Emmanuela<br />

Klich, O.S.U., D irettore<br />

dell’Istituto Intercongregazionale di<br />

Catechesi in Cracovia (Polonia).<br />

— Reverendo Jaime Alberto Mancera<br />

Casas, Vicario Episcopale per la<br />

Pastorale dell’Arcidiocesi di Bogotá<br />

(Colombia).<br />

— Reverendo Monsignor Ermenegildo<br />

Manicardi, Rettore dell’Almo<br />

Collegio Capranica; Professore presso<br />

il Pontificio Istituto Biblico (Italia).<br />

— Reverendo Thomas Manjaly,<br />

Professore di Sacra Scrittura presso<br />

l’«Oriens Theological College» e<br />

presso l’«Inter-Diocesan Theologate<br />

for North East of India in Shillong»<br />

(India).<br />

— Dottore Ralph Martin, Direttore<br />

dei «Graduate Theological Programs<br />

in the New Evangelization»<br />

presso il «Sacred Heart Seminary»<br />

di Detroit (Stati Uniti d’America).<br />

— Reverendo Padre Paolo Martinelli,<br />

O.F.M. Cap, Preside dell’Istituto<br />

Francescano di Spiritualità presso<br />

la Pontificia Università «Antonianum»<br />

di Roma; Professore di Teologia<br />

Fondamentale presso la Pontificia<br />

Università Gregoriana di Roma.<br />

— Reverendo Krzysztof Mielnicki,<br />

Direttore dell’Ufficio per la Catechesi<br />

della Diocesi di Drohiczyn<br />

(Polonia).<br />

— Reverenda Suora Paula Jean<br />

Miller, F.S.E., Professore presso il Dipartimeno<br />

di Teologia della «University<br />

of Saint Thomas» di Huston<br />

(Stati Uniti d’America).<br />

— Reverendo Joseph-Marie Ndiokalla,<br />

Vice Rettore dell’«Université<br />

Catholique d’Afrique Centrale» di<br />

Yaoundé (Camerun).<br />

— Reverendo Godfrey Igwebuike<br />

Onah (Nigeria), Vice Rettore della<br />

Pontificia Università Urbaniana di<br />

Roma.<br />

— Professore Rodolfo Papa, Docente<br />

di Storia dell’Arte ed Estetica<br />

presso la Pontificia Università Urbaniana<br />

di Roma.<br />

— Reverendo Cleto Pavanetto,<br />

S.D.B., Professore emerito della Facoltà<br />

di Lettere Cristiane e Classiche<br />

presso la Pontificia Università Salesiana<br />

di Roma.<br />

— Dottore Edward Peters, Professore<br />

di Diritto Canonico nella «Edmund<br />

Cardinal Szoka Chair» presso<br />

il «Sacred Heart Major Seminary»<br />

di Detroit (Stati Uniti d’America).<br />

— Reverendo Salvador Pié-Ninot<br />

(Spagna), Professore di Teologia<br />

Fondamentale ed Ecclesiologia presso<br />

la «Facultat de Teologia de Catalunya»;<br />

Professore di Teologia Fondamentale<br />

presso la Pontificia Università<br />

Gregoriana di Roma.<br />

— Reverendo Monsignor Antonio<br />

Pitta, Professore presso la Facoltà di<br />

Teologia della Pontificia Università<br />

<strong>La</strong>teranense di Roma.<br />

— Reverenda Suora Enrica Rosanna,<br />

F.M.A, già Sotto-Segretario della<br />

Congregazione per gli Istituti di Vita<br />

Consacrata e le Società di Vita<br />

Apostolica (Italia).<br />

— Reverendo Padre Marko Ivan<br />

Rupnik, S.I. (Slovenia), Direttore<br />

del Centro Studi e Ricerche «Ezio<br />

Aletti» in Roma.<br />

— Reverendo Padre Samir Khalil<br />

S a m i r, S.I., Professore di Teologia<br />

arabo-cristiana presso il Pontificio<br />

Istituto Orientale di Roma; Professore<br />

di Storia della cultura araba e<br />

di islamologia presso l’Università<br />

«Saint Joseph de Beyrouth» (Libano).<br />

— Reverendo Kinkupu Léonard<br />

Santedi, Professore presso l’Università<br />

Cattolica del Congo, Presidente<br />

della «Fondazione Evangelii nuntiandi»<br />

in Africa; Membro della<br />

Commissione Teologica Internazionale<br />

(Repubblica Democratica del<br />

Congo).<br />

— Reverendo Monsignor Pierangelo<br />

Sequeri, Preside della Facoltà<br />

Teologica dell’Italia Settentrionale;<br />

Membro della Commissione Teologica<br />

Internazionale (Italia).<br />

— Professore Thomas Söding,<br />

Professore di Teologia Biblica presso<br />

l’Università «Bergische» di Wuppertal<br />

(Repubblica Federale di Germania).<br />

— Reverendo Padre Virginio Spicacci,<br />

S.I., impegnato nella pastorale<br />

dell’evangelizzazione nell’Arcidio cesi<br />

di Napoli (Italia).<br />

— Reverendo Padre Mihály Szentmártoni,<br />

S.I. (Serbia), Preside<br />

dell’Istituto di Spiritualità della<br />

Pontificia Università Gregoriana di<br />

Roma.<br />

— Reverendo Giuseppe Tanzella-<br />

Nitti, Ordinario di Teologia Fondamentale<br />

presso la Pontificia Università<br />

della <strong>Santa</strong> Croce di Roma.<br />

— Dottore Petroc Willey, Decano<br />

del «Graduate Research» presso il<br />

«Maryvale Institute» di Birmingham<br />

(Gran Bretagna).<br />

Inoltre, il medesimo segretario generale<br />

del Sinodo dei vescovi, con l’approvazione<br />

del Santo Padre, ha nominato<br />

per la XIII assemblea generale ordinaria<br />

del Sinodo dei vescovi i seguenti<br />

A u d i t o re s (o Uditori):<br />

— Signor Emile Amin Henein,<br />

Direttore di «Truth», Centro di stu-<br />

di politici e strategici di Il Cairo<br />

(Egitto).<br />

— Dottoressa Chiara Amirante<br />

(Italia), Fondatrice e Presidente della<br />

Comunità Nuovi Orizzonti.<br />

— Professore Carl Albert Anderson<br />

(Stati Uniti d’America), Cavaliere<br />

Supremo dell’Ordine dei Cavalieri<br />

di Colombo.<br />

— Reverendo Padre Camilo Bernal<br />

Hadad, C.I.M. (Colombia), Superiore<br />

Generale della Congregazione<br />

di Gesù e Maria (Eudisti).<br />

— Reverenda Suora Maria Antonieta<br />

Bruscato, F.S.P. (Brasile), Superiora<br />

Generale della Pia Società delle<br />

Figlie di San Paolo.<br />

— Professore Guzmán Carriquiry<br />

(Uruguay), Segretario della Pontificia<br />

Commissione per l’America <strong>La</strong>tina.<br />

— Dottore José María Simón Castellví<br />

(Spagna), Presidente della Federazione<br />

Internazionale delle Associazioni<br />

Mediche Cattoliche -<br />

F.I.A.M.C.<br />

— Reverenda Suora Rekha (Mary<br />

Joseph) Chennattu, R.A., P ro f e s s o re<br />

di Nuovo Testamento presso il Pontificio<br />

Istituto di Filosofia e Religione<br />

in Pune (India).<br />

— Reverendo Renato De Guzman,<br />

S.D.B., Assistente Principale<br />

per la Pastorale di «Grade School<br />

and High School Departments, Don<br />

Bosco Technical Institute» di Makati<br />

City (Filippine).<br />

— Dottoressa Florence De Leyritz,<br />

Membro dell’Associazione Alpha<br />

France (Francia).<br />

— Dottore Marc De Leyritz, Presidente<br />

dell’Associazione Alpha France<br />

(Francia).<br />

— Reverendo Ari Luis Do Valle<br />

Ribeiro, Docente al Seminario della<br />

Diocesi di Santo Amaro, Coordinatore<br />

Diocesano della Catechesi (Brasile).<br />

— Signor Mikhail Fateev, Direttore<br />

di produzione presso il canale televisivo<br />

«United Television» a San<br />

Pietroburgo (Federazione Russa).<br />

— Reverenda Suora Inmaculada<br />

Fukasawa, A.C.I. (Giappone), Superiora<br />

Generale delle Ancelle del Sacro<br />

Cuore di Gesù.<br />

— Reverendo Monsignor Enrique<br />

Glennie Graue, Vicario Generale<br />

dell’Arcidiocesi di México (Messico).<br />

— Signor Francisco José Gómez<br />

Argüello Wirtz (Spagna), Co-Fondatore<br />

del Cammino Neocatecumenale.<br />

— Reverendo Jesús Higueras Esteban,<br />

Parroco di <strong>Santa</strong> Maria de Caná,<br />

Madrid (Spagna).<br />

— Professore Marco Impagliazzo<br />

(Italia), Presidente della Comunità<br />

di Sant’Egidio.<br />

— Signora Lydia Jiménez González<br />

(Spagna), Direttrice Generale<br />

dell’Istituto Secolare «Cruzadas de<br />

<strong>Santa</strong> María».<br />

— Dottoressa Ernestine Sikujua<br />

Kinyabuuma, Docente all’Istituto<br />

Universitario Maria Malkia di Lubumbashi,<br />

Membro del Movimento<br />

dei Focolari (Repubblica Democratica<br />

del Congo).<br />

— Dottore Joakim Kipyego<br />

Koech, Responsabile di Comunione<br />

e Liberazione in Kenya.<br />

— Reverendo Zoltán Kunszabó,<br />

Diacono permanente dell’Arcidio cesi<br />

di Esztergom-Budapest (Ungheria).<br />

— Dottoressa Ewa Kusz (Polonia),<br />

già Presidente della Conferenza<br />

Mondiale degli Istituti Secolari -<br />

C.M.I.S.<br />

— Signora Chantal Le Ricque, laica<br />

dell’Arcidiocesi di Parigi (Francia).<br />

— Reverendo Padre Vinko Mamić,<br />

O.C.D., Presidente dell’Unione dei<br />

Superiori e delle Superiore Maggiori<br />

in Croazia.<br />

— Dottore Curtis A. Martin, Fondatore<br />

e Presidente del «Fellowship<br />

of Catholic University Students -<br />

FO CUS» (Stati Uniti d’America).<br />

— Dottore Salvatore Martinez,<br />

Presidente per l’Italia del Rinnovamento<br />

nello Spirito Santo.<br />

— Reverenda Suora Nzenzili Lucie<br />

Mboma, F.M.M. (Repubblica Democratica<br />

del Congo), Direttore<br />

Esecutivo del Servizio di Documentazione<br />

e Studi sulla Missione -<br />

S.E.D.O.S.<br />

— Signora Marylee J. Meehan<br />

(Stati Uniti d’America), Presidente<br />

del Comitato Internazionale Cattolico<br />

delle Infermiere e delle Assistenti<br />

Medico-Sociali - C.I.C.I.A.M.S.<br />

— Signor Franco Miano, Presidente<br />

dell’Azione Cattolica Italiana.<br />

— Signora Gisèle Muchati, Responsabile<br />

regionale del Movimento<br />

«Famiglie Nuove» (Siria).<br />

— Dottore Peter Murphy, Direttore<br />

esecutivo del Segretariato per<br />

l’Evangelizzazione e la Catechesi<br />

della Conferenza Episcopale Cattolica<br />

degli Stati Uniti d’America.<br />

— Signora Patricia Ngozi Nwachukwu,<br />

K.S.M., Membro dei Cavalieri<br />

di San Mulumba (Nigeria).<br />

— Professore Yong Suk Francis<br />

Xavier Oh, Segretario Generale del<br />

«Catholic <strong>La</strong>y Apostolate Council<br />

of Korea».<br />

— Reverendo Piergiorgio Perini,<br />

Presidente dell’Organismo Internazionale<br />

di Servizio per le Cellule<br />

Parrocchiali di Evangelizzazione<br />

(Italia).<br />

— Signora Rita María Petrirena<br />

Hernández, Responsabile del Dipartimento<br />

di Coordinamento Pastorale<br />

della Conferenza Episcopale di Cuba.<br />

— Reverenda Suora Suzanne<br />

Louise Phillips, F.M.M. (Australia),<br />

Superiora Generale delle Suore<br />

Francescane Missionarie di Maria.<br />

— Reverenda Suora Mary Prema<br />

Pierick, M.C. (India), Superiora Generale<br />

delle Missionarie della Carità.<br />

— Professore José Prado Flores,<br />

Fondatore e Direttore internazionale<br />

delle Scuole di Evangelizzazione<br />

Sant’Andrea (Messico).<br />

— Reverenda Suora Yvonne Reungoat,<br />

F.M.A. (Francia), Superiora Generale<br />

delle Figlie di Maria Ausiliatrice,<br />

Salesiane di Don Bosco.<br />

— Fratel Alvaro Antonio Rodríguez<br />

Echeverría, F.S.C. (Costa Rica),<br />

Superiore Generale dei Fratelli delle<br />

Scuole Cristiane.<br />

— Dottore Michel Roy (Francia),<br />

Segretario Generale di «Caritas Internationalis».<br />

— Dottore Raid Sargi, Presidente<br />

della Società di San Vincenzo de<br />

Paoli in Damasco (Siria).<br />

— Signor Tommaso Spinelli, Catechista<br />

del gruppo degli adolescenti<br />

della Parrocchia di <strong>Santa</strong> Melania<br />

Juniore in Roma.<br />

— Signor Manoj Sunny, regista e<br />

giornalista, Membro fondatore del<br />

Movimento «Jesus Youth» (India).<br />

— Fratel Emili Turú Rofes, F.M.S.<br />

(Spagna), Superiore Generale dei<br />

Fratelli Maristi delle Scuole (Piccoli<br />

Fratelli di Maria).<br />

— Reverendo Padre Emmanuel<br />

Typamm, C.M. (Camerun), Segretario<br />

Generale della «Confédération<br />

des Conférences des Supérioeurs<br />

Majeurs d’Afrique et de Madagascar<br />

- C O.S.M.A.M.».<br />

— Dottoressa Maria Voce (Italia),<br />

Presidente del Movimento dei Focolari.<br />

— Reverenda Suora Mary Lou<br />

Wirtz, F.C.J.M. (Stati Uniti d’America),<br />

Presidente dell’Unione Internazionale<br />

delle Superiore Generali -<br />

U.I.S.G.


domenica 23 settembre 2012 L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />

pagina 7<br />

Ai democratici cristiani il Papa richiama il fondamento etico della politica e dell’economia<br />

Tutela internazionale<br />

per matrimonio e famiglia<br />

Benedetto XVI chiede rispetto per la vita dal concepimento fino al suo esito naturale<br />

Protezione internazionale per famiglia,<br />

vita e matrimonio; fiducia e niente<br />

rassegnazione nella ricerca di un solido<br />

fondamento etico per assicurare il bene<br />

comune, rettamente inteso, al di là<br />

delle logiche di mercato. Le ha chieste<br />

il Papa durante l’udienza concessa<br />

sabato mattina, 22 settembre,<br />

al comitato esecutivo dell’Internazionale<br />

democratico-cristiana, ricevuto<br />

nella Sala degli Svizzeri del Palazzo<br />

Apostolico di Castel Gandolfo.<br />

Signor Presidente,<br />

onorevoli Parlamentari,<br />

distinti Signore e Signori!<br />

Sono lieto di ricevervi durante i lavori<br />

del Comitato Esecutivo dell’Internazionale<br />

Democratico-Cristiana,<br />

e desidero, anzitutto, rivolgere un<br />

cordiale saluto alle numerose Delegazioni,<br />

provenienti da tante nazioni<br />

del mondo. Saluto in particolare il<br />

Presidente, On. Pier Ferdinando Casini,<br />

che ringrazio per le cortesi parole<br />

che mi ha rivolto a vostro nome.<br />

È trascorso un lustro dal nostro<br />

precedente incontro ed in questo<br />

tempo l’impegno dei cristiani nella<br />

società non ha cessato di essere vivace<br />

fermento per un miglioramento<br />

delle relazioni umane e delle condizioni<br />

di vita. Questo impegno non<br />

deve conoscere flessioni o ripiegamenti,<br />

ma al contrario va profuso<br />

con rinnovata vitalità, in considerazione<br />

del persistere e, per alcuni versi,<br />

dell’aggravarsi delle problematiche<br />

che abbiamo dinanzi.<br />

Un rilievo crescente assume l’attuale<br />

situazione economica, la cui<br />

complessità e gravità giustamente<br />

preoccupa, ma dinanzi alla quale il<br />

cristiano è chiamato ad agire e ad<br />

esprimersi con spirito profetico, ca-<br />

pace cioè di cogliere nelle trasformazioni<br />

in atto l’incessante quanto misteriosa<br />

presenza di Dio nella storia,<br />

assumendo così con realismo, fiducia<br />

e speranza le nuove emergenti responsabilità.<br />

«<strong>La</strong> crisi ci obbliga a<br />

riprogettare il nostro cammino, a<br />

darci nuove regole e a trovare nuove<br />

forme di impegno, diventando così<br />

occasione di discernimento e di nuova<br />

progettualità» (Enciclica Caritas<br />

in veritate, 21).<br />

È in questa chiave, fiduciosa e<br />

non rassegnata, che l’impegno civile<br />

e politico può ricevere nuovo stimolo<br />

ed impulso nella ricerca di un solido<br />

fondamento etico, la cui assenza<br />

in campo economico ha contribuito<br />

a creare l’attuale crisi finanziaria globale<br />

(Discorso alla Westminster Hall,<br />

Londra, 17 settembre 2010). Il contributo<br />

politico ed istituzionale di cui<br />

voi siete portatori non potrà quindi<br />

limitarsi a rispondere alle urgenze di<br />

una logica di mercato, ma dovrà<br />

continuare ad assumere come centrale<br />

ed imprescindibile la ricerca del<br />

bene comune, rettamente inteso, come<br />

pure la promozione e la tutela<br />

della inalienabile dignità della persona<br />

umana. Oggi risuona quanto mai<br />

attuale l’insegnamento conciliare secondo<br />

cui «nell’ordinare le cose ci si<br />

deve adeguare all’ordine delle persone<br />

e non il contrario» (Gaudium et<br />

spes, 26). Un ordine, questo della<br />

persona, che «ha come fondamento<br />

la verità, si edifica nella giustizia» ed<br />

«è vivificato dall’amore» (Catechismo<br />

della Chiesa Cattolica, 1912) ed il cui<br />

discernimento non può procedere<br />

senza una costante attenzione alla<br />

Parola di Dio ed al Magistero della<br />

Chiesa, particolarmente da parte di<br />

coloro che, come voi, ispirano la<br />

propria attività ai principi ed ai valori<br />

cristiani.<br />

Sono purtroppo molte e rumorose<br />

le offerte di risposte sbrigative, superficiali<br />

e di breve respiro ai bisogni<br />

più fondamentali e profondi della<br />

persona. Ciò fa considerare tristemente<br />

attuale il monito dell’Ap ostolo,<br />

quando mette in guardia il discepolo<br />

Timoteo dal giorno «in cui<br />

non si sopporterà più la sana dottrina,<br />

ma, pur di udire qualcosa, gli<br />

uomini si circonderanno di maestri<br />

secondo i propri capricci, rifiutando<br />

di dare ascolto alla verità per perdersi<br />

dietro alle favole» (2 Tm 4, 3).<br />

Gli ambiti nei quali si esercita<br />

questo decisivo discernimento sono<br />

proprio quelli concernenti gli interessi<br />

più vitali e delicati della persona,<br />

lì dove hanno luogo le scelte<br />

fondamentali inerenti il senso della<br />

vita e la ricerca della felicità. Tali<br />

ambiti peraltro non sono separati,<br />

ma profondamente collegati, sussistendo<br />

tra di essi un evidente continuum<br />

costituito dal rispetto della dignità<br />

trascendente della persona<br />

umana (cfr. Catechismo della Chiesa<br />

Cattolica, 1929), radicata nel suo essere<br />

immagine del Creatore e fine<br />

ultimo di ogni giustizia sociale autenticamente<br />

umana. Il rispetto della<br />

vita in tutte le sue fasi, dal concepimento<br />

fino al suo esito naturale —<br />

con conseguente rifiuto dell’ab orto<br />

procurato, dell’eutanasia e di ogni<br />

pratica eugenetica — è un impegno<br />

che si intreccia infatti con quello del<br />

rispetto del matrimonio, come unione<br />

indissolubile tra un uomo e una<br />

donna e come fondamento a sua<br />

volta della comunità di vita familiare.<br />

È nella famiglia, «fondata sul<br />

matrimonio e aperta alla vita» (Discorso<br />

alle Autorità, Milano, 2 giugno<br />

2012), che la persona sperimenta la<br />

condivisione, il rispetto e l’a m o re<br />

gratuito, ricevendo al tempo stesso<br />

— dal bambino al malato, all’anziano<br />

— la solidarietà che gli occorre. Ed è<br />

ancora la famiglia a costituire il<br />

principale e più incisivo luogo educativo<br />

della persona, attraverso i genitori<br />

che si mettono al servizio dei<br />

figli per aiutarli a trarre fuori («e-duc<br />

e re ») il meglio di sé. <strong>La</strong> famiglia,<br />

cellula originaria della società, è pertanto<br />

radice che alimenta non solo<br />

Il decano del Collegio Cardinalizio presiede le esequie del cardinale Fortunato Baldelli<br />

Operatore di pace alla scuola di Assisi<br />

Un «operatore di pace» che lascia<br />

come preziosa «eredità» la sua stessa<br />

vita, «tutta ispirata alle beatitudini<br />

evangeliche», in uno stile di servizio<br />

e di fedeltà alla <strong>Sede</strong> Apostolica.<br />

È il profilo del cardinale Fortunato<br />

Baldelli, morto il 20 settembre<br />

all’età di settantasette anni, così come<br />

lo traccia il cardinale Angelo<br />

Sodano, decano del Collegio Cardinalizio,<br />

che sabato pomeriggio, 22<br />

settembre, celebra le esequie all’altare<br />

della Cattedra della basilica Vaticana.<br />

Il cardinale Baldelli — per oltre<br />

quarant’anni nel servizio diplomatica<br />

della <strong>Santa</strong> <strong>Sede</strong> e poi penitenziere<br />

maggiore dal 2 giugno 2009 al<br />

5 gennaio 2012 — «fu povero di spirito,<br />

ebbe cioè un cuore da povero,<br />

e fu provato poi da molte afflizioni»<br />

ma «ha sempre sperato nelle<br />

consolazioni del Signore». Il cardinale<br />

Sodano lo ricorda innanzitutto<br />

come un «pastore misericordioso»<br />

che «ha sempre confidato nella misericordia<br />

del Padre. Ci ha insegnato<br />

che questa è la via per essere veramente<br />

chiamati figli di Dio». E ripete<br />

le parole di Benedetto XVI —<br />

nel telegramma di cordoglio subito<br />

inviato al fratello Piero Baldelli —<br />

che ne ha rimarcato l’«esemplare testimonianza<br />

di vita cristiana e sacerdotale»<br />

mostrata attraverso il suo<br />

«solerte e fedele servizio» che ha<br />

suscitato «ovunque apprezzamento<br />

per il suo fervoroso zelo apostolico<br />

e per la fedeltà evangelica».<br />

«Noi oggi siamo qui riuniti in<br />

preghiera — dice il cardinale decano<br />

— per ringraziare il Signore per<br />

averci dato il cardinale Baldelli. <strong>La</strong><br />

vita è un dono di Dio ed è quindi<br />

giusto che, nel prendere congedo<br />

dal nostro cardinale, noi eleviamo a<br />

Lui il nostro Te Deum per la vita e<br />

la testimonianza cristiana che ci ha<br />

lasciato». Una testimonianza sacerdotale<br />

che è stata «dono e mistero».<br />

E, del resto, «dono e mistero è ogni<br />

vita sacerdotale, come scrisse Giovanni<br />

Paolo II in occasione del cinquantesimo<br />

del suo sacerdozio».<br />

«Fin da giovane, il Buon Pastore<br />

— prosegue il cardinale Sodano<br />

nell’omelia — aveva fatto sentire al<br />

cardinale Baldelli la sua voce, dicendogli<br />

“vieni e seguimi” ed egli<br />

aveva risposto generosamente al suo<br />

invito, divenendo ministro di Cristo<br />

nella sua cara Umbria, nella diocesi<br />

di Assisi». Proprio ad Assisi Baldelli<br />

era entrato in seminario nel 1947 e<br />

lì aveva voluto ricevere l’o rd i n a z i o -<br />

ne sacerdotale nel 1961, poi quella<br />

episcopale nel 1983. E «alla scuola<br />

di san Francesco d’Assisi — r i c o rd a<br />

il decano — egli si distinse subito<br />

per le grandi doti di umiltà, di semplicità,<br />

di fraternità che furono poi<br />

una caratteristica costante nel corso<br />

della sua vita». Lo si è potuto toccare<br />

con mano, sono le parole del<br />

cardinale Sodano, nel lavoro che<br />

Fortunato Baldelli ha svolto prima<br />

«in diocesi, poi nel servizio della<br />

<strong>Santa</strong> <strong>Sede</strong> specialmente come nunzio<br />

apostolico in Angola e São Tomé<br />

e Príncipe, nella Repubblica<br />

Dominicana, in Perú e in Francia; e<br />

ultimamente in Curia come penitenziere<br />

maggiore». <strong>La</strong> porpora cardinalizia<br />

l’aveva ricevuta nel concistoro<br />

del 20 novembre 2010 e Benedet-<br />

Fortezza, fede e carità. Sono le tre<br />

virtù che hanno caratterizzato la vita<br />

e la figura di Louis Brisson (1817-<br />

1908) sottolineate dal cardinale Angelo<br />

Amato, prefetto della Congregazione<br />

delle Cause dei Santi, durante<br />

la messa per la beatificazione<br />

del sacerdote francese, fondatore degli<br />

oblati e delle oblate di san Francesco<br />

di Sales, celebrata sabato pomeriggio,<br />

22 settembre, a Troyes a<br />

nome di Benedetto XVI.<br />

Il porporato ha ricordato Brisson<br />

uomo forte, come dimostrano alcuni<br />

episodi della sua vita, a cominciare<br />

fin da quando era un giovane seminarista,<br />

che «si propose di superare<br />

la ribellione per le punizioni ingiuste,<br />

accettando senza lamentarsi<br />

quanto gli capitava». Questa sua<br />

fermezza d’animo, ha continuato «la<br />

esercitò, in seguito, nella fondazione,<br />

nello sviluppo e nella difesa dei<br />

diritti delle sue congregazioni. Prove<br />

e contrarietà furono numerose<br />

nella sua vita. Gli fu sottratto, ad<br />

esempio, l’ufficio di cappellano della<br />

Visitazione, incarico che deteneva<br />

da più di quarant’anni e al quale era<br />

molto legato. Soffrì la perdita delle<br />

sue opere, la dispersione e l’esilio<br />

dei suoi figli, la solitudine totale dei<br />

suoi ultimi giorni». Il beato non<br />

perse mai il coraggio, pur immerso<br />

to XVI gli aveva assegnato la diaconia<br />

di Sant’Anselmo all’Aventino.<br />

«<strong>La</strong> vita è un dono — spiega il<br />

cardinale decano — ma è anche una<br />

missione. Per un ministro di Cristo<br />

è poi una missione molto esigente e<br />

alta è la responsabilità che egli assume<br />

di fronte a Dio e agli uomini.<br />

Purtroppo ognuno di noi può anche<br />

mancare di fedeltà alla missione<br />

ricevuta. Per questo il sacrificio eucaristico<br />

che offriamo al Padre vuole<br />

anche essere una preghiera di suffragio<br />

per il nostro caro confratello,<br />

perché Dio lo accolga subito nelle<br />

sue braccia misericordiose».<br />

Il cardinale Sodano, al momento<br />

dell’ultimo saluto a Baldelli, fa anche<br />

ricorso al sostegno della parola<br />

di Dio. «Sono consolanti le parole<br />

del libro della Sapienza — “le anime<br />

dei giusti sono nelle mani di Dio”<br />

— che rendono meno duro il distacco<br />

da chi ci ha lasciato e contribuiscono<br />

al nostro fiducioso abbandono<br />

alla volontà del Signore». E si<br />

dice certo che il compianto porporato<br />

«avrebbe ben potuto ripetere<br />

con le parole dell’apostolo Paolo<br />

nella seconda lettera a Timoteo:<br />

“Ho combattuto una buona battaglia,<br />

ho terminato la corsa, ho conservato<br />

la fede”». È ancora alla testimonianza<br />

del compianto porporato<br />

che si richiama il cardinale decano<br />

nel ripetere le parole dell’Ap ocalisse:<br />

«Beati fin d’ora coloro che<br />

muoiono nel Signore, le loro opere<br />

infatti li seguiranno». Infine l’ultimo<br />

affidamento alla Vergine «sempre<br />

venerata con amore» dal cardinale<br />

Baldelli.<br />

la singola persona, ma anche le stesse<br />

basi della convivenza sociale.<br />

Correttamente quindi il Beato Giovanni<br />

Paolo II aveva incluso tra i diritti<br />

umani il «diritto a vivere in una<br />

famiglia unita e in un ambiente morale,<br />

favorevole allo sviluppo della<br />

propria personalità» (Enciclica Centesimus<br />

annus, 44).<br />

Un autentico progresso della società<br />

umana non potrà dunque prescindere<br />

da politiche di tutela e promozione<br />

del matrimonio e della comunità<br />

che ne deriva, politiche che<br />

spetterà non solo agli Stati ma alla<br />

stessa Comunità internazionale adottare,<br />

al fine di invertire la tendenza<br />

di un crescente isolamento dell’individuo,<br />

fonte di sofferenza e di inaridimento<br />

sia per il singolo sia per la<br />

stessa comunità.<br />

Onorevoli Signore e Signori, se è<br />

vero che della difesa e della promozione<br />

della dignità della persona<br />

umana «sono rigorosamente e responsabilmente<br />

debitori gli uomini e<br />

le donne in ogni congiuntura della<br />

storia» (Catechismo della Chiesa Cattolica,<br />

1929), è altrettanto vero che<br />

tale responsabilità concerne in modo<br />

particolare quanti sono chiamati a ricoprire<br />

un ruolo di rappresentanza.<br />

Essi, specialmente se animati dalla<br />

fede cristiana, devono essere «capaci<br />

di trasmettere alle generazioni di domani<br />

ragioni di vita e di speranza»<br />

(Gaudium et spes, 31). Utilmente risuona<br />

in questo senso il monito del<br />

libro della Sapienza, secondo cui «il<br />

giudizio è severo contro coloro che<br />

stanno in alto» (Sap 6, 5); monito<br />

dato però non per spaventare, ma<br />

per spronare e incoraggiare i governanti,<br />

ad ogni livello, a realizzare<br />

tutte le possibilità di bene di cui sono<br />

capaci, secondo la misura e la<br />

missione che il Signore affida a ciascuno.<br />

Auguro quindi ad ognuno di voi<br />

di proseguire con entusiasmo e decisione<br />

nell’impegno personale e<br />

pubblico, e assicuro il ricordo nella<br />

preghiera affinché Dio benedica voi<br />

e i vostri familiari. Grazie per l’attenzione.<br />

A Troyes il cardinale Angelo Amato beatifica il sacerdote francese Louis Brissons<br />

Dalla fede alla carità operosa<br />

nelle prove, perché aveva ancorato<br />

«la sua speranza all’amore di Cristo.<br />

Per lui la prova era la garanzia del<br />

successo apostolico». D’altra parte,<br />

quel coraggio non veniva solo dalla<br />

sua indole, ma «era radicato nel suo<br />

spirito di fede».<br />

A proposito di fede, che alimentava<br />

dall’Eucaristia, il beato le attri-<br />

buita un’importanza fondamentale.<br />

Esortava, infatti, a «educare i giovani»<br />

a questa virtù, perché era convinto<br />

che solo chi la possiede «può<br />

trasmetterla agli altri». Era proprio<br />

la fede viva che sosteneva «il suo<br />

zelo per la diffusione del regno di<br />

Dio e per l’unità della Chiesa. Così<br />

si adoperava per la conversione di<br />

tutti coloro che erano separati o che<br />

non conoscevano ancora il Vangelo,<br />

inviando, ad esempio, i suoi religiosi<br />

in Inghilterra, negli Stati Uniti, in<br />

Grecia e nelle missioni in Sud Africa».<br />

Questa fede, ha spiegato il cardinale,<br />

«si manifestava in una carità<br />

discreta e generosa, attinta al cuore<br />

misericordioso di Gesù». Da questa<br />

carità, «sbocciavano, come fiori a<br />

primavera, la sua pazienza nel ministero<br />

della confessione e della direzione<br />

dei giovani; la sua disponibilità<br />

di accoglienza e di ascolto del<br />

prossimo, anche del più molesto; la<br />

sua proverbiale bontà e magnanimità».<br />

Numerosi sono gli episodi di<br />

questa sua carità generosa verso il<br />

prossimo. «Nel 1904 — ha ricordato<br />

— si adoperò per alleviare il più<br />

possibile le difficoltà dei poveri<br />

operai in sciopero. Mostrò magnanimità<br />

verso un ex-seminarista, di nome<br />

France, divenuto vagabondo e<br />

ridotto nella più nera miseria. Gli<br />

assicurò un pasto quotidiano presso<br />

le oblate e ogni mercoledì lo invitava<br />

a pranzo con lui. France era felice<br />

di aver trovato calore umano e<br />

una sistemazione decente. Un giorno,<br />

però, non si presentò a pranzo.<br />

Allarmato, il nostro beato lo mandò<br />

a cercare. Lo trovarono in fin di vita.<br />

Confortato dai sacramenti della<br />

L’omaggio del presidente<br />

Non c’è sana laicità<br />

senza Dio<br />

Il costante impegno a contrastare<br />

le politiche che minacciano l’uomo<br />

è stato confermato dal presidente<br />

dell’Internazionale democratico-cristiana,<br />

(Idc), Pier Ferdinando<br />

Casini, all’inizio dell’incontro<br />

di questa mattina con il<br />

Papa. Confortati e «incoraggiati<br />

dalla testimonianza della Chiesa<br />

— ha detto tra l’altro Casini — e<br />

soprattutto dal suo insegnamento»,<br />

quanti aderiscono all’Idc<br />

continueranno nella loro opera in<br />

difesa della libertà, della dignità<br />

dell’uomo, dell’intangibilità della<br />

vita, per l’affermazione dei diritti<br />

dei più deboli e contro sopraffazione<br />

e violenza. L’orizzonte di<br />

quest’azione si apre su diversi<br />

Paesi del mondo, ovunque la negazione<br />

di ogni istanza morale<br />

provoca una tale «espansione del<br />

concetto di libertà che finisce con<br />

il distruggere la libertà stessa». E<br />

ha fatto alcuni esempi pratici di<br />

questo impegno: «In Asia combattendo<br />

l’integralismo religioso<br />

che limita libertà personali. In<br />

Medio Oriente ove, a Beirut, una<br />

impressionante moltitudine le ha<br />

testimoniato, nei giorni scorsi, la<br />

vitalità e le aspettative di quelle<br />

popolazioni. In Africa lottando<br />

contro diverse forme di povertà<br />

che umiliano la dignità della persona.<br />

In America <strong>La</strong>tina per debellare<br />

lo sfruttamento dei più<br />

deboli e contrastare il populismo<br />

e in Europa per andare oltre il<br />

relativismo e il laicismo estremo<br />

che soffocano l’anelito alla vera<br />

lib ertà».<br />

Infine a proposito della laicità<br />

dello Stato il presidente ha ricordato<br />

che «non c’è sana laicità<br />

senza Dio e senza la religione».<br />

Chiesa e dalla vicinanza fraterna dei<br />

religiosi, France morì serenamente».<br />

Sostenuto dalla fede e dalla carità,<br />

il beato «realizzò alla lettera la<br />

parola di Gesù, che invita tutti ad<br />

accogliere i piccoli, i poveri, i bisognosi,<br />

perché accogliendo gli indigenti<br />

si accoglie Gesù stesso».<br />

L’amore a Cristo era accompagnato<br />

«dalla convinzione della presenza<br />

viva del Signore nel suo vicario in<br />

terra, il Papa. Aveva una devozione<br />

filiale verso il Papa, da lui considerato<br />

come il “perno della fede”».<br />

Il cardinale ha poi concluso sottolineando<br />

come «se tutto attorno a<br />

noi cambia, dentro di noi, però, rimane<br />

un nucleo di valori, come<br />

l’amore, la bontà, l’amicizia, la giustizia».<br />

I santi, ha detto, «sono interpreti<br />

di questa umanità buona,<br />

educata dal Vangelo. Con le loro<br />

virtù fanno risplendere non solo la<br />

Chiesa, ma anche la società, che ha<br />

tanto bisogno di persone buone e<br />

sagge». Infatti, i santi, come il beato<br />

Brisson, «non sono esseri marginali<br />

alla società, ma persone anche<br />

socialmente utili, perché immettono<br />

nella comunità umana energie e<br />

comportamenti positivi, che la fanno<br />

crescere nella comunione e nella<br />

fraternità».

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