L'OSSERVATORE ROMANO - La Santa Sede
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pagina 2 L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />
domenica 23 settembre 2012<br />
Attesi per la prossima settimana i dati sul fabbisogno di risorse finanziarie necessarie alle banche spagnole<br />
Rajoy chiede a Bruxelles<br />
di rafforzare la lotta contro la crisi<br />
MADRID, 22. L’Unione Europea attui<br />
«il prima possibile» le azioni<br />
«coraggiose» decise al Consiglio europeo<br />
dello scorso giugno «nell’interesse<br />
di tutti». Lo ha chiesto il presidente<br />
del Governo spagnolo, Mariano<br />
Rajoy, nel corso di un intervento<br />
ieri a Roma. «L’Unione europea<br />
non ha la marcia indietro, non<br />
può andare indietro; per questo<br />
dobbiamo continuare ad andare<br />
avanti» ha aggiunto. Il vice presidente<br />
del Governo spagnolo, Soraya<br />
Sáenz de <strong>Santa</strong>maria, ha smentito<br />
ieri che il Governo stia studiando<br />
misure per congelare le pensioni.<br />
Il commissario Ue alla Concorrenza,<br />
Joaquín Almunia, ha riferito<br />
ieri che la prossima settimana la<br />
Spagna farà sapere nel dettaglio<br />
l’ammontare dei capitali che servono<br />
alle sue banche. «Stiamo lavorando<br />
molto intensamente con le autorità<br />
spagnole — dice Almunia — per fissare<br />
un memorandum di intenti del<br />
settore bancario; penso che la prossima<br />
settimana sapremo di quanti<br />
capitali hanno bisogno».<br />
Secondo gli analisti di Bank of<br />
America (BofA), le banche spagnole<br />
avranno bisogno di circa 52 miliardi<br />
di euro. In attesa dei risultati dei test<br />
stress compiuti sul novanta per<br />
cento del sistema bancario spagnolo,<br />
che la società Oliver Wyman farà<br />
pubblici all’inizio della prossima settimana,<br />
BofA calcola che le banche<br />
finora nazionalizzate in Spagna ri-<br />
Il premier indiano<br />
difende<br />
la liberalizzazione<br />
dei supermercati<br />
NEW DELHI, 22. Il primo ministro<br />
indiano, Manmoan Singh, ha<br />
chiesto il sostegno della Nazione<br />
per il suo piano di riforme, che<br />
comprende anche il contestato via<br />
libera agli investimenti stranieri<br />
nel settore dei supermercati. «È<br />
venuto il momento di decisioni<br />
difficili e per questo ho bisogno<br />
della vostra fiducia, comprensione<br />
e cooperazione», ha detto ieri il<br />
capo dell’Esecutivo di New Delhi<br />
in un discorso trasmesso in diretta<br />
dalla televisione di Stato. <strong>La</strong> riforma<br />
ha innescato un coro di critiche<br />
e polemiche per il forte impatto<br />
che avrà su milioni di piccoli<br />
negozianti e ambulanti di strada.<br />
Singh ha parlato dopo che il<br />
partito regionale del Trinamool<br />
Congress ha ritirato il suo appoggio<br />
al Governo, che è diventato<br />
così un Esecutivo di minoranza.<br />
I sei ministri del Trinamool si<br />
sono dimessi per protesta contro il<br />
piano di riforme annunciato il 14<br />
settembre, che comprende l’aumento<br />
del prezzo del diesel e il<br />
via libera ad investimenti stranieri<br />
nei settori della grande distribuzione,<br />
l’aviazione e la radiotelevisione.<br />
Ieri negozi e uffici sono rimasti<br />
chiusi in molte città dell’India<br />
in uno sciopero di protesta.<br />
Le misure riguardano il via libera<br />
di Investimenti esteri diretti<br />
(Fdi) nei negozi multimarca fino a<br />
un massimo del 51 per cento del<br />
capitale (il 49 per cento apparterrà,<br />
quindi, a un socio indiano) e<br />
fino al 100 per cento per i monomarca.<br />
Inoltre, gli Fdi saranno<br />
possibili nell’Aviazione civile e nel<br />
settore dell’Energia (ma soltanto<br />
fino al 49 per cento). Per quanto<br />
riguarda il commercio, gli investimenti<br />
stranieri sono possibili solo<br />
nelle città con oltre un milione di<br />
abitanti (che sono cinquantuno in<br />
India) e per un minimo di 100 milioni<br />
di dollari. Il 50 per cento di<br />
questa somma dovrà essere spesa<br />
nelle infrastrutture, come la catena<br />
del freddo e il 30 per cento della<br />
merce dovrà provenire da piccole<br />
e medio imprese. Secondo l’opp osizione,<br />
il via libera alla liberalizzazione<br />
dei supermercati porterà<br />
alla rovina milioni di persone. Il<br />
Governo di minoranza indiano<br />
potrà comunque contare sul sostegno<br />
esterno dei ventidue deputati<br />
del partito Samajwadi, dello Stato<br />
settentrionale dell’Uttar Pradesh.<br />
L’OSSERVATORE <strong>ROMANO</strong><br />
GIORNALE QUOTIDIANO<br />
Unicuique suum<br />
POLITICO RELIGIOSO<br />
Non praevalebunt<br />
00120 Città del Vaticano<br />
o r n e t @ o s s ro m .v a<br />
h t t p : / / w w w. o s s e r v a t o re ro m a n o .v a<br />
Il vice presidente del Governo spagnolo Soraya Saenz de <strong>Santa</strong>maria (Ansa)<br />
chiederanno almeno 43,6 miliardi di<br />
euro. Gli stress test avrebbero rilevato,<br />
in particolare, un deficit di capitale<br />
in Bfa/Bankia di 26 miliardi di<br />
euro; in Catalunya Caixa di 7,8 miliardi<br />
di euro; in Novacaixagalicia di<br />
6,4 miliardi; e di tre miliardi nel<br />
Banco de Valencia. <strong>La</strong> società di<br />
consulting avrebbe, inoltre, rilevato<br />
necessità di capitale nel Banco Popolare<br />
(tre miliardi), nel Banco Mare<br />
Nostrum (2,1 miliardi), in Iberca-<br />
GI O VA N N I MARIA VIAN<br />
direttore responsabile<br />
Carlo Di Cicco<br />
v i c e d i re t t o re<br />
Piero Di Domenicantonio<br />
cap oredattore<br />
Gaetano Vallini<br />
segretario di redazione<br />
ja (1,2 miliardi), in Lieberbank (1,1<br />
miliardi) e Unicaja (cento milioni).<br />
Secondo fonti del Banco Popular,<br />
che escludono la necessità di aiuti<br />
pubblici, il rapporto conterrebbe errori<br />
metodologici che alterano il deficit<br />
di capitale. Fra questi, l’inclusione<br />
nel portafogli di credito sotto<br />
stress di venti miliardi di crediti<br />
stranieri e alle amministrazioni pubbliche,<br />
di cui la società Oliver<br />
Wyman non tiene conto nell’e s e rc i -<br />
TIPO GRAFIA VAT I C A N A<br />
EDITRICE L’OS S E R VAT O R E <strong>ROMANO</strong><br />
don Sergio Pellini S.D.B.<br />
direttore generale<br />
Segreteria di redazione<br />
telefono 06 698 83461, 06 698 84442<br />
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photo@ossrom.va w w w. p h o t o .v a<br />
zio per gli enti finanziari presi in<br />
esame.<br />
BofA calcola, infine, che gli enti<br />
nazionalizzati trasferiranno alla società<br />
di gestione di attivi tossici o<br />
bad bank attivi problematici collegati<br />
al settore immobiliare per cinquanta<br />
miliardi di euro.<br />
Intanto, un importante sostegno<br />
alle misure assunte dal Governo<br />
Rajoy è arrivato ieri da Berlino. <strong>La</strong><br />
Spagna non ha bisogno di un piano<br />
perché sta facendo la cosa giusta e<br />
ce la farà» ha affermato il ministro<br />
delle Finanze tedesco, Wolfgang<br />
Schäuble, incontrando i corrispondenti<br />
stranieri. «Ciò di cui la Spagna<br />
ha bisogno è la fiducia dei mercati<br />
finanziari, è questo il punto dove<br />
ha veri problemi». Schäuble ha<br />
inoltre definito «pericolosa» l’idea<br />
di versare a Madrid tutti i cento miliardi<br />
messi a disposizione dall’e u ro -<br />
zona se la cifra necessaria a ricapitalizzare<br />
le banche si rivelasse minore.<br />
A proposito della Grecia, Schäuble<br />
ha dichiarato che «nessuno vuole<br />
che Atene abbandoni l’euro, ma la<br />
questione è se abbia o meno rispettato<br />
le condizioni del secondo piano<br />
di aiuti» e ha aggiunto che sarebbe<br />
«molto difficile» convincere i leader<br />
europei a lanciare un terzo salvagente<br />
finanziario al paese ellenico. «<strong>La</strong><br />
Germania avrebbe da perdere più di<br />
ogni altro Paese da un collasso<br />
dell’unione monetaria» ha concluso<br />
il ministro tedesco delle Finanze.<br />
Tariffe di abbonamento<br />
Vaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198<br />
Europa: € 410; $ 605<br />
Africa, Asia, America <strong>La</strong>tina: € 450; $ 665<br />
America Nord, Oceania: € 500; $ 740<br />
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Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675<br />
Annuncio del primo ministro portoghese<br />
Lisbona potrebbe rivedere<br />
alcune misure<br />
del piano di austerità<br />
LISBONA, 22. Il primo ministro portoghese,<br />
Pedro Passos Coelho, ha<br />
promesso di ascoltare la voce del<br />
popolo, lasciando così intendere<br />
che rivedrà alcune delle nuove misure<br />
di austerità annunciate dal Governo.<br />
«Non siamo insensibili alle<br />
difficoltà che incontra il Paese» ha<br />
dichiarato il premier in un discorso<br />
al Parlamento. Rilevano gli analisti<br />
che comunque non è stato fatto un<br />
riferimento diretto all’i n c re m e n t o<br />
dei contributi a carico dei lavoratori,<br />
che dovrebbero passare dall’undici<br />
per cento al diciotto per cento<br />
nel 2013. Pedro Passos Coelho ha<br />
quindi affermato: «Siamo qui per<br />
risolvere i problemi e abbiamo<br />
l’umiltà di riconoscere che le difficoltà<br />
incontrate dal popolo sono<br />
molto grandi, anche se gli aggiustamenti<br />
che dovremo fare non termineranno<br />
con la fine di quest’anno».<br />
Ricorda l’agenzia di stampa Agi<br />
che il Governo aveva promesso che<br />
le misure di austerità avrebbero dato<br />
i loro frutti entro quest’anno, per<br />
poi dover ammettere che la recessione<br />
proseguirà anche nel 2013.<br />
Nei giorni scorsi la Germania<br />
aveva espresso il propio sostegno<br />
agli sforzi portoghesi diretti a consolidare<br />
il piano di risanamento. Il<br />
ministro delle Finanze tedesco,<br />
Wolfgang Schäuble ha affermato<br />
che il Portogallo è la dimostrazione<br />
Ma restano ancora margini di manovra per completare il complesso programma di risanamento<br />
<strong>La</strong> troika elogia i progressi della Grecia<br />
e punta a un accordo sulla politica economica<br />
ATENE, 22. Vi sono state «discussioni<br />
produttive» con le autorità greche<br />
e sono stati compiuti «buoni<br />
progressi» dall’inizio di settembre.<br />
È quanto afferma la troika (Unione<br />
europea, Banca centrale europea e<br />
Fondo monetario internazionale) in<br />
un comunicato, in cui si conferma<br />
che la missione in corso ad Atene<br />
dai primi giorni del mese farà ora<br />
una breve pausa per riprendere fra<br />
una settimana. Nel frattempo reste-<br />
<strong>La</strong> Wto abbassa<br />
le previsioni<br />
di crescita<br />
del commercio<br />
GINEVRA, 22. <strong>La</strong> World Trade<br />
Organization, (Wto, l’O rganizzazione<br />
mondiale del commercio)<br />
ha abbassato le sue previsioni di<br />
crescita del commercio internazionale,<br />
a causa, soprattutto, della<br />
crisi del debito in Europa, cui<br />
si aggiungono il rallentamento<br />
negli Stati Uniti e in Cina. Per il<br />
2012, l’incremento complessivo<br />
previsto è del 2,5 per cento, secondo<br />
quanto ha comunicato ieri<br />
in una nota ufficiale, Pascal <strong>La</strong>my,<br />
presidente della Wto. Nella<br />
sua ultima previsione, cinque mesi<br />
fa, l’organismo con sede a Ginevra<br />
aveva invece stimato una<br />
crescita del 3,7 per cento. L’O rganizzazione<br />
mondiale del commercio<br />
— che ha come obiettivo<br />
principale l’abolizione o la riduzione<br />
delle barriere tariffarie al<br />
commercio internazionale — ha<br />
anche abbassato le sue previsioni<br />
per il prossimo anno: nel 2013 il<br />
commercio mondiale dovrebbe<br />
infatti crescere solo del 4,5 per<br />
cento, rispetto al più 5,6 inizialmente<br />
previsto. <strong>La</strong> crisi del debito<br />
in Europa ha colpito le aspettative<br />
di una ripresa globale trainata<br />
dalle esportazioni, si legge<br />
nella nota. <strong>La</strong> Wto, inoltre, evidenzia<br />
come il perdurare della<br />
crisi rafforzi il pericolo che i Governi<br />
ricorrano a misure protezionistiche<br />
per salvaguardare le economie<br />
nazionali.<br />
ranno nella capitale greca alcuni<br />
esperti per fornire assistenza tecnica<br />
alle autorità elleniche, mentre continueranno<br />
i contatti a più alto livello.<br />
L’obiettivo della troika è quello<br />
di «raggiungere un accordo su una<br />
serie di politiche economiche che<br />
forniscano la base per un completamento<br />
positivo» della revisione del<br />
programma di risanamento e riforme<br />
sottoscritto da Atene con Bruxelles<br />
e Washington in cambio<br />
dell’assistenza finanziaria. Nei giorni<br />
scorsi il ministro delle Finanze<br />
greco, Yannis Stournaras aveva formulato<br />
cupe previsioni per il Paese,<br />
sottolineando che deficit e recessione<br />
minacciano la ripresa. Il ministro<br />
ha detto di prevedere un aumento<br />
del deficit primario nel 2012 a causa<br />
della recessione. Secondo Stournaras,<br />
il deficit primario, con l’esclusione<br />
dei costi di finanziamento del<br />
debito, salirà all’1,5 per cento del pil<br />
contro l’1 per cento stimato in precedenza.<br />
In termini nominali, il bilancio<br />
2012 dovrebbe comunque rispettare<br />
gli obiettivi concordati con<br />
i creditori internazionali e con la<br />
troika. E dal canto suo, il primo ministro<br />
greco, Antonis Samaras, ha<br />
ribadito che è escluso che l’uscita<br />
dall’euro possa essere un’opzione<br />
per il Paese. Ha quindi aggiunto<br />
che nonostante la recessione, la<br />
Grecia è pronta ad adottare il nuovo<br />
programma di austerità da 11,7<br />
miliardi di euro, considerato necessario<br />
per restare nell’e u ro .<br />
<strong>La</strong> sede del Parlamento ad Atene (Afp)<br />
Sì condizionato della Commissione Ue<br />
all’acquisizione dell’Emi da parte di Universal Music<br />
BRUXELLES, 22. <strong>La</strong> Commissione Ue<br />
ha dato ieri il via libera all’acquisizione<br />
dell’Emi da parte di Universal<br />
Music. <strong>La</strong> luce verde di Bruxelles è<br />
stata vincolata al rispetto di alcune<br />
condizioni, prima fra tutte la concessione<br />
dell’etichetta Parlophone e altre<br />
attività detenute finora da Emi.<br />
Lo ha reso noto la stessa Commissione.<br />
L’operazione ridurrà da quattro a<br />
tre il numero delle tre grandi m a j o rs<br />
che controllano il mercato discografico<br />
mondiale. Ma secondo Bruxelles,<br />
grazie anche alle condizioni poste,<br />
l’Universal Music non avrà un potere<br />
eccessivo nei confronti della sua<br />
clientela diretta, ovvero che rivende<br />
al dettaglio le registrazioni musicali<br />
su supporto magnetico o numerico.<br />
«<strong>La</strong> concorrenza nel campo dell’industria<br />
legata alla musica è essenziale<br />
per tutelare i diritti dei consumatori,<br />
la diversità culturale e l’innovazione»<br />
ha affermato il commissario<br />
Ue alla concorrenza, Joaquín Almunia.<br />
Che ha aggiunto: «Nell’inchiesta<br />
condotta sull’operazione, particolare<br />
attenzione è stata dedicata all’innovazione<br />
nel settore numerico, che sta<br />
rivoluzionando il modo in cui si<br />
ascolta la musica. Gli impegni molto<br />
importanti assunti da Universale permetteranno<br />
di salvaguardare la concorrenza<br />
e i consumatori».<br />
È ora attesa la luce verde della Federal<br />
Trade Commission, il garante<br />
della concorrenza statunitense, che<br />
dovrebbe dare un via libera incondizionato<br />
alla luce dei paletti posti da<br />
Bruxelles, che costringerebbero anche<br />
Universal a vedere alcuni marchi,<br />
tra i quali Sancturi e King<br />
Island. Le cessioni sarebbero pari a<br />
circa il dieci per cento del fatturato<br />
complessivo delle due compagnie e,<br />
secondo i calcoli degli analisti, potrebbero<br />
garantire ricavi per 750 milioni<br />
di sterline: una somma che consentirebbe<br />
alla major californiana di<br />
ridurre il proprio indebitamento.<br />
Concessionaria di pubblicità<br />
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Alfonso Dell’Erario, direttore generale<br />
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s e g re t e r i a d i re z i o n e s y s t e m @ i l s o l e 2 4 o re . c o m<br />
che i programmi di aggiustamento<br />
dell’eurozona funzionano e che il<br />
bilancio di Lisbona tornerà nel 2013<br />
al surplus primario. E sempre nei<br />
giorni scorsi il cancelliere tedesco,<br />
Angela Mekel, nel riconoscere le<br />
difficoltà che alcuni Paesi, come appunto<br />
il Portogallo, si trovano ad<br />
affrontare in questo momento assai<br />
delicato, ha messo in evidenza l’importanza<br />
della solidarietà collettiva<br />
da parte dei Paesi della zona euro.<br />
Un concetto ribadito, proprio qualche<br />
giorno fa, dal direttore del Fondo<br />
monetario internazionale (Fmi),<br />
Christine <strong>La</strong>garde, che ha anche invitato<br />
i leader europei ad agire con<br />
rapidità e oculatezza, così da varare<br />
riforme in grado di sostenere una<br />
solida unione monetaria.<br />
Il Governo<br />
svizzero su frode<br />
ed evasione<br />
BERNA, 22. Il Governo svizzero<br />
vuole permettere ai cantoni di<br />
accedere ai dati bancari anche in<br />
caso di evasione fiscale, e non<br />
solo di frode fiscale, come è avvenuto<br />
fino a questo momento.<br />
Riferisce l’agenzia Adnkronos<br />
che il Consiglio federale ha incaricato,<br />
in tal senso, il dipartimento<br />
federale delle finanze (Dff) di<br />
preparare assieme ai cantoni, entro<br />
la primavera del 2013, un<br />
progetto legislativo da inviare<br />
poi in consultazione. L’annuncio<br />
del Consiglio federale sull’armonizzazione<br />
del diritto penale fiscale<br />
ha suscitato fra i partiti diverse<br />
reazioni. L’Unione democratica<br />
di centro ha comunicato<br />
che si batterà contro qualsiasi<br />
ammorbidimento del segreto<br />
bancario. Dal canto suo, segnala<br />
l’Adnkronos, è il Partito socialista,<br />
secondo cui l’annuncio governativo<br />
costituisce un passo<br />
che giunge in ritardo, anche se<br />
va nella giusta direzione. Il Partito<br />
liberale-radicale si è detto favorevole,<br />
in linea di principio, a<br />
una modifica del diritto penale<br />
fiscale, ma ha annunciato che si<br />
opporrà all’abolizione della distinzione<br />
tra frode e evasione.<br />
General Motors<br />
richiama<br />
474.000 vetture<br />
WASHINGTON, 22. General Motors<br />
richiama 474.000 vetture per<br />
un problema di trasmissione. Lo<br />
ha annunciato ieri un comunicato<br />
dell’azienda pubblicato sul sito<br />
dell’agenzia per la sicurezza<br />
stradale americana (Nhtsa). Il richiamo<br />
riguarda soprattutto le<br />
Chevrolet Malibu, Pontiac GT6<br />
e Saturn Aura (426.240 esemplari<br />
saranno richiamati) immatricolate<br />
tra il 2007 e il 2010, con determinati<br />
parametri tecnici pubblicati<br />
sul sito della Nhtsa. Inoltre, un<br />
portavoce del costruttore americano<br />
ha reso noto che — come riporta<br />
l’Afp — circa 40.00 veicoli<br />
sono stati già richiamati per lo<br />
stesso problema in Canada, 5.233<br />
in Messico e in vari Paesi, «tra<br />
cui soprattutto gli Emirati arabi<br />
uniti e Israele». Nelle vetture richiamate<br />
— ha spiegato la nota<br />
dell’azienda di Detroit — un pezzo<br />
dell’albero di trasmissione<br />
può rompersi. Nel caso dovesse<br />
verificarsi una rottura — p ro s e g u e<br />
la nota — il guidatore avrebbe<br />
difficoltà di fermare la vettura.<br />
Inoltre, la macchina potrebbe anche<br />
non ripartire. <strong>La</strong> casa americana<br />
non ha ancora diffuso dettagli<br />
su possibili altri problemi<br />
collegati alla rottura dell’alb ero<br />
della trasmissione sui modelli<br />
considerati.<br />
Aziende promotrici della diffusione de<br />
«L’Osservatore Romano»<br />
Intesa San Paolo<br />
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù<br />
Banca Carige<br />
Società Cattolica di Assicurazione<br />
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