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L'assetto da Appunti di Equitazione Italiana, pag. 13 - Equitando

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tutto. I miei allievi della Farnesina erano felicissimi quando organizzavo un van e li portavo a fare<br />

un po’ <strong>di</strong> lavoro in cam<strong>pag</strong>na, oppure all' ippodromo <strong>di</strong> Tor <strong>di</strong> Quinto.<br />

Sono convinta che passeggiate e lavoro in cam<strong>pag</strong>na siano fon<strong>da</strong>mentali per portare i cavalli al<br />

concorso ippico: i cavalli che non escono mai a fare una passeggiata mi fanno pena, un po’ come i<br />

polli in batteria, i cani grossi tenuti in piccoli appartamenti, le tigri nelle gabbiette degli zoo <strong>di</strong> una<br />

volta. L' appoggio in cam<strong>pag</strong>na è sempre stato più deciso; ricordo che la posizione seduta (quella<br />

che io chiamo a "scossa elettrica") con lo sperone vicino alla cinghia ed il ginocchio pertanto non<br />

vicino, l' ho imparata proprio in cam<strong>pag</strong>na.<br />

Quin<strong>di</strong> per il concorso ippico torniamo all' allenamento <strong>di</strong> trottare senza staffe battendo il trotto ed a<br />

fare transizioni ed alt sempre senza staffe; con questo tipo <strong>di</strong> esercizio, si risolvono il 90% dei<br />

problemi <strong>di</strong> assetto; pertanto con la soli<strong>di</strong>tà in sella si abbandoneranno più facilmente compromessi<br />

e trucchetti vari, raggiungendo l' in<strong>di</strong>pendenza tra mani e gambe 12 .<br />

Se avremo imparato a trovare ed usare la posizione <strong>di</strong> equilibrio useremo bene anche le re<strong>di</strong>ni,<br />

perché non le confonderemo neanche istintivamente con un punto <strong>di</strong> sostegno. Per il corretto uso<br />

delle re<strong>di</strong>ni proviamo a paragonarci ad una scimmia con le braccia lunghissime e le mani che<br />

arrivano fino alla bocca del cavallo, perché le re<strong>di</strong>ni null'altro sono che il prolungamento delle<br />

braccia, uno strumento, un mezzo ( <strong>di</strong> stoffa o <strong>di</strong> cuoio ) per comunicare con la bocca del cavallo.<br />

Quin<strong>di</strong> dovranno essere: a volte molli ed a penzoloni ( stato <strong>di</strong> riposo ), il più delle volte tese nel<br />

giusto "appoggio", raramente tirate. Nella maggior parte dei casi ed è questo il motivo per cui ne<br />

tratto già nel capitolo dell' assetto, ricor<strong>da</strong>ndo l' unicità della persona umana e l' inter<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong><br />

tutte le parti del nostro corpo, il loro cattivo uso non è un problema <strong>di</strong> re<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> mani, ma <strong>di</strong><br />

muscoli del collo, delle spalle , delle braccia del cavaliere, troppo tesi che non permettono alle fasce<br />

muscolari <strong>di</strong> seguire i movimenti <strong>di</strong> escursione del collo del cavallo a passo ed a galoppo. Per avere<br />

un giusto appoggio dopo che ci siamo seduti como<strong>di</strong> e rilassati a passo, teniamo le re<strong>di</strong>ni con una<br />

mano sola <strong>13</strong> , come i cow-boys, i butteri: impossessiamoci della sensazione che si ottiene,<br />

chiu<strong>di</strong>amo 14 gli occhi, trasferiamola e manteniamola con una re<strong>di</strong>ne per mano, ripetere la cosa al<br />

galoppo, dove la maggior parte delle persone <strong>di</strong>venta più rigi<strong>da</strong> perché più emozionata e con un po’<br />

<strong>di</strong> "fifa". A trotto tenere le mani ferme a <strong>di</strong>eci centimetri <strong>da</strong>l garrese: se le mani si muovono su e giù<br />

rispetto al cavallo vuol <strong>di</strong>re che siamo rigi<strong>di</strong> 15 e non abbiamo raggiunto la richiesta in<strong>di</strong>pendenza tra<br />

il corpo e le mani. Non è cosa grave se, ( e ripeto quanto accennato nella nota a piè <strong>di</strong> <strong>pag</strong>ina ) in un<br />

momento <strong>di</strong> stress o <strong>di</strong> stanchezza, appoggiamo le mani al collo a trotto: consigliabile anzi<br />

attaccarsi bene ad un ciuffo della criniera a metà collo se vogliamo ripassare ( e non solo mentre<br />

stiamo trottando, ma anche alle altre an<strong>da</strong>ture, lasciando però le re<strong>di</strong>ni lunghe ) la posizione corretta<br />

dell' assetto <strong>da</strong>lla vita in giù. Sarà più facile comprendere il motivo della <strong>di</strong>fferenza della posizione<br />

delle mani in relazione all' an<strong>da</strong>tura, dopo lo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>namica delle suddette.<br />

12 A questo punto non dobbiamo <strong>di</strong>menticare anche il concetto <strong>di</strong> <strong>da</strong>nza ( che prevede musica, ritmo, orecchio ); a tutti<br />

sarà capitato <strong>di</strong> ballare con un partner "imbranato", sordo, fuori tempo: una noia, una cosa veramente spiacevole, ma<br />

perché certa gente non frequenta un po’ le scuole <strong>di</strong> ballo? La presunzione umana parte lancia in resta quando si tratta <strong>di</strong><br />

cavalli e quin<strong>di</strong> per l'assetto presta poca attenzione, non è <strong>di</strong> mo<strong>da</strong> allenarsi per stare composti e muoversi in sintonia. E<br />

poi circolano degli esempi così strani che per i giovani è <strong>di</strong>fficile trovare la stra<strong>da</strong> giusta, fintanto che, anche in Italia,<br />

come in Francia o in Inghilterra, mamma fattoressa non si intenderà <strong>di</strong> ferrature, tanto per cominciare, vedo tutto molto<br />

<strong>di</strong>fficile e complicato.<br />

Meglio <strong>da</strong>re tutta la colpa al cavallo, romperlo, cambiarlo. Imparare? Non si usa più.<br />

"Basta pre<strong>di</strong>che", mi <strong>di</strong>rebbe Marco Nanni annoiato, "an<strong>di</strong>amo alla tecnica!"<br />

<strong>13</strong> Con questo esercizio si abbandona la forza, la rigi<strong>di</strong>tà.<br />

14 Onde imparare a sentire i movimenti del cavallo e sviluppare il senso del tatto che è <strong>di</strong>stribuito in ogni nostra parte<br />

del corpo e non è soltanto concentrato nei polpastrelli delle <strong>di</strong>ta e nelle mani.<br />

A tal proposito mi viene in mente l'esercizio che il grande Sergio Albanese sovente mette in pratica girando la testa e<br />

non guar<strong>da</strong>ndo l' ostacolo, dopo aver messo il cavallo perfetto nell' impulso e nell' equilibrio a tre tempi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, per<br />

non <strong>di</strong>sturbare.<br />

15 Stessa cosa se abbiamo bisogno <strong>di</strong> appoggiarle al collo per tenerle ferme, esercizio comunque utile ai principianti.

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