Avvisatore Marittimo del Mediterraneo
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2<br />
Giovanni Di Gregorio dalla prima<br />
Èun sindacalista stanco ma contento,<br />
Agostino Falanga, <strong>del</strong>la segreteria<br />
nazionale Uiltrasporti, mentre<br />
stringe, all’uscita, il verbale <strong>del</strong>l’accordo.<br />
Insieme con la sigla maggiormente<br />
rappresentativa <strong>del</strong> settore - la<br />
metà circa dei marittimi in Italia - i<br />
colleghi di Cgil e Cisl. Di quell’accordo,<br />
Falanga ha illustrato i punti-cardine,<br />
“e innanzitutto gli aspetti che naturalmente<br />
ci premevano di più, cioè il<br />
mantenimento dei livelli occupazionali<br />
e <strong>del</strong>le condizioni contrattuali”.<br />
Nel dettaglio, l’impegno, da parte<br />
<strong>del</strong>la <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong>la Cin, guidata<br />
dall’amministratore <strong>del</strong>egato Ettore<br />
Morace a “formulare una proposta di<br />
assunzione a tempo indeterminato a<br />
tutto il personale amministrativo e<br />
navigante, rispettando le professionalità<br />
acquisite e/o l’equivalenza di<br />
mansioni e mantenendo gli attuali<br />
livelli retributivi”; restando obbligata,<br />
inoltre, “a mantenere i livelli occupazionali<br />
in conformità a quanto disposto<br />
dall’art. 63, comma 2 <strong>del</strong> d. lgs.<br />
270/1999 e ad allocare il personale<br />
amministrativo e navigante esclusivamente<br />
presso le proprie strutture”.<br />
Prossimo, fondamentale snodo, a questo<br />
punto, sarà il definitivo decollo <strong>del</strong><br />
piano industriale messo a punto dalla<br />
Compagnia italiana di navigazione:<br />
“Transitoriamente e fino al 30 aprile<br />
2012 - recita ancora il verbale d’intesa<br />
- Cin continuerà a dare applicazione<br />
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1 novembre 2011<br />
Trattativa verso la stretta finale: approvata a Roma la bozza d’accordo, ora l’ultimo incontro per le firme <strong>del</strong>le parti<br />
Tirrenia, Cin e sindacati guardano all’approdo<br />
Intatti i livelli occupazionali, nuova contrattazione collettiva dopo il decollo <strong>del</strong> Piano industriale nel 2012<br />
all’attuale assetto contrattuale, al fine<br />
di pervenire quanto prima ad una rinnovata<br />
e condivisa regolamentazione<br />
collettiva dei rapporti di lavoro<br />
coerente con gli obiettivi <strong>del</strong> Piano<br />
industriale, che sarà più ampiamente<br />
illustrato a<br />
seguito <strong>del</strong><br />
completamento<strong>del</strong>l’operazione<br />
e dei<br />
necessari approfondimenti”.<br />
Resta inteso, dunque, ferma restando<br />
l’automatica risoluzione per mutuo<br />
consenso dei rapporti di lavoro con<br />
Tirrenia in a. s. all’atto <strong>del</strong>l’assunzione<br />
e/o <strong>del</strong> reclutamento dei lavoratori<br />
da parte di Cin, che “i rapporti di lavoro<br />
così instaurati verranno regolati<br />
transitoriamente, sino al 30 aprile<br />
2012, dalla disciplina di contrattazione<br />
collettiva nazionale di lavoro<br />
attualmente applicata”.<br />
Rilevanti anche gli impegni unilaterali<br />
assunti da Cin: ricapitalizzazione<br />
<strong>del</strong>la società;manutenzione<br />
strutturale<br />
di tutte le<br />
navi ad<br />
eccezione di quattro <strong>del</strong>la serie Strade,<br />
che verranno presto sostituite; potenziamento<br />
<strong>del</strong>la flotta e aumento <strong>del</strong>l’offerta<br />
su alcune linee come la<br />
Ravenna-Catania; miglioramento dei<br />
servizi e formazione <strong>del</strong> personale.<br />
Mezzo brindisi è fatto, appuntamento<br />
al 17 novembre.<br />
Gli impegni <strong>del</strong>l’azienda: manutenzione<br />
straordinaria <strong>del</strong>la flotta, più servizi,<br />
formazione e potenziamento <strong>del</strong>le linee<br />
nostro servizio<br />
Pochi passeggeri sulle tratte fra<br />
Sicilia e Sardegna. E il commissario<br />
straordinario di Tirrenia, Giancarlo<br />
D’Andrea, ha deciso di impiegare una<br />
unità tutto merci, abilitata anche al trasporto<br />
passeggeri, in numero limitato<br />
di 80 posti. E così sui collegamenti<br />
Sicilia-Sardegna, il traghetto Puglia<br />
sostituirà il Toscana, dopo averne<br />
“fatto funzioni” a ottobre, anche,<br />
almeno, per tutto novembre.<br />
D’Andrea ha precisato che, “al termine<br />
<strong>del</strong>la stagione estiva sono previste<br />
inderogabili scadenze che per alcune<br />
navi comportano il fermo. Nel caso<br />
specifico, una unità nave <strong>del</strong> tipo<br />
Bithia sarà sottoposta a lavori di classe<br />
per 20-25 giorni; ancora, dopo l’incendio<br />
al traghetto Florio, la società<br />
non dispone <strong>del</strong>la nave di riserva”.<br />
Per giustificare la scelta, il commissario<br />
ha snocciolato dati poco confortanti<br />
sui passeggeri. Poche decine a<br />
tratta, fino al “numero molto esiguo di<br />
passeggeri sulla linea Cagliari-<br />
Trapani”.<br />
Si annuncia battaglia legale dopo l’aggiudicazione al Gruppo guidato da Salvatore Lauro e dalla Regione Sicilia<br />
Siremar, ricorsi pronti: via al “secondo tempo”<br />
Vittorio Morace: “Ustica Lines e Franza non si arrendono, contesteremo la vendita anche in Europa”<br />
Salvatore Ferro dalla prima<br />
Dietro la maniera arabesca <strong>del</strong><br />
palazzetto sul lungomare trapanese<br />
che ospita gli uffici di Ustica Lines<br />
e le bacheche di memoria <strong>del</strong> Trapani<br />
Calcio, la buona, schietta maniera <strong>del</strong><br />
comandante Vittorio Morace. Va subito<br />
al dunque, la conversazione con<br />
l’armatore presidente di Ustica Lines,<br />
dritto all’argomento <strong>del</strong>la gara per<br />
l’aggiudicazione di Siremar. Vinta,<br />
per ora, dalla Compagnia <strong>del</strong>le Isole,<br />
società il cui pacchetto di forza è detenuto<br />
- per il 60 per cento - dalla<br />
Mediterranea Holding, società costituita<br />
dal gruppo di Salvatore Lauro e<br />
dalla Regione Sicilia.<br />
Comandante, pare proprio finita<br />
qui: 69 milioni <strong>del</strong>la CdI contro i 57<br />
messi assieme dalla sua società in<br />
tandem con i Franza. Se i numeri<br />
son numeri...<br />
“Ha detto bene, i numeri sono numeri<br />
e, insisto, ci danno ragione. La nostra<br />
offerta, cui il commissario straordinario<br />
ha preferito quella <strong>del</strong>la<br />
Compagnia <strong>del</strong>le Isole, era e resta<br />
garantita da soldi “veri” e sonanti.<br />
Senza necessità di ulteriori garanzie,<br />
come la fidejussione milionaria concessa<br />
dalla stessa Regione alla<br />
Compagnia <strong>del</strong>le Isole”.<br />
Il presidente di Ustica Lines, Vittorio Morace<br />
Trentacinque milioni, secondo lo<br />
stesso governatore Raffaele<br />
Lombardo, garantiti attaverso<br />
Unicredit dalla Regione, che deterrà<br />
il 24 per cento <strong>del</strong>le azioni<br />
Siremar.<br />
“Esattamente. E le proteste e le perplessità<br />
contro un’iniziativa <strong>del</strong> genere,<br />
non le abbiamo accese certo noi,<br />
nel mondo politico e fra gli scranni<br />
<strong>del</strong>l’Ars. A noi interessa solo un discorso<br />
di prospettiva e, soprattutto,<br />
“Puglia”: ottanta posti<br />
Traghetti deserti d’inverno<br />
fra Sicilia e Sardegna:<br />
i passeggeri sul “merci”<br />
dare una risposta al quesito principale,<br />
posto dallo stesso senso comune: perché<br />
la Regione avrebbe dovuto impegnare<br />
denaro dei contribuenti per<br />
acquisire una società che lo Stato le<br />
proponeva in regalo? A quel punto la<br />
Siremar avrebbe solo dovuto essere<br />
rilevata e realmente privatizzata, piuttosto<br />
che dare avvio alla ricerca di<br />
possibili soci con cui tentare l’acquisto<br />
successivo a suon di milioni di<br />
euro”.<br />
Vero, le domande sono tante, a partire<br />
da quella posta dal gruppo Udc<br />
all’Ars: l’onorevole Giovanni<br />
Ardizzone ha persino allegato una<br />
dichiarazione <strong>del</strong>l’assessore<br />
Gaetano Armao che, secondo i centristi,<br />
avrebbe negato, in data 4<br />
ottobre, l’esistenza stessa <strong>del</strong>la fidejussione.<br />
Andiamo avanti: prospettiva,<br />
si diceva. Quali le prossime<br />
mosse <strong>del</strong>la vostra cordata, guidata<br />
dalla sua Ustica Lines e dalla famiglia<br />
Franza?<br />
“Non lasceremo nulla di intentato. I<br />
nostri legali stanno predisponendo<br />
ogni genere di ricorso e azione legittima<br />
e possibile, tanto in sede nazionale<br />
quanto europea. Non credo che<br />
Bruxelles possa rimanere indifferente<br />
a questa vicenda, in termini di tutela<br />
<strong>del</strong>la concorrenza e <strong>del</strong> mercato”.<br />
“Cassa marittima”<br />
La <strong>del</strong>ega alle Regioni<br />
sarebbe un addio al Sasn?<br />
I lavoratori non ci stanno<br />
Enzo Di Giovanni dalla prima<br />
Sei commi che destano timore fra i<br />
lavoratori marittimi e in seno alle<br />
loro organizzazioni sindacali, sulle<br />
sorti <strong>del</strong>l’assistenza sanitaria <strong>del</strong> personale<br />
navigante: sono quelli dal 95 al<br />
100, dentro l’articolo 4 <strong>del</strong> ddl n.<br />
2968, nell’ambito <strong>del</strong>la legge di stabilità<br />
2012. Disposizioni che decretano,<br />
in un imminente futuro, il trasferimento<br />
<strong>del</strong>le competenze di assistenza ai<br />
naviganti, sia marittimi che <strong>del</strong>l’aviazione<br />
civile, dal ministero <strong>del</strong>la Salute<br />
alle Regioni e alle province autonome.<br />
La conseguenza sarebbe la riforma<br />
<strong>del</strong>la “struttura legislativa che regola<br />
le relative competenze, che vengono<br />
oggi esercitate dal Sasn, in materia di<br />
assistenza sanitaria sul territorio italiano,<br />
al personale in navigazione, al personale<br />
in territorio estero, ed ai familiari<br />
al seguito.”<br />
Corollario naturale, il decentramento<br />
<strong>del</strong>le prestazioni su base territoriale<br />
nei vari distretti e presidi sanitari<br />
regionali.<br />
Insorgono insieme le sigle confederali<br />
che hanno diramato, attraverso le<br />
segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-<br />
Cisl e Uiltrasporti, un comunicato<br />
congiunto.Chiaro e fermo il messaggio:<br />
gravi disservizi alle visite.<br />
“Con il trasferimento alle regioni - si<br />
legge nella nota - e, quindi, la frammentazione<br />
<strong>del</strong>le specifiche competenze,<br />
non si può che ingenerare disservizi<br />
nel momento in cui le istituzioni<br />
regionali dovranno mutuare da una<br />
normativa nazionale, tanto più abrogata,<br />
competenze, ruoli e servizi per il<br />
mantenimento dei livelli di prestazioni<br />
sanitarie da esercitare in favore di<br />
un personale le cui esigenze assistenziali<br />
costituiscono, nella generalità<br />
<strong>del</strong>le prestazioni lavorative, una<br />
accentuata e distinta peculiarità.”<br />
A decorrere dal primo gennaio 2013 -<br />
dice la legge - le competenze in materia<br />
di assistenza sanitaria al personale<br />
marittimo ed aereo navigante, sono<br />
trasferite alle regioni ed alle province<br />
autonome di Trento e Bolzano. Con<br />
ulteriori - secondo i sindacati - pesanti<br />
effetti collaterali:<br />
“Inoltre - precisa il comunicato - verrebbe<br />
così soppresso il Comitato di<br />
rappresentanza degli assistiti, istituito<br />
presso il ministero competente, composto,<br />
tra gli altri, da cinque rappresentanti<br />
<strong>del</strong> personale navigante<br />
marittimo designati dalle organizzazioni<br />
sindacali maggiormente rappresentative.<br />
Comitato che esprime parere<br />
consultivo sui regolamenti e sui<br />
decreti e formula proposte per il<br />
miglioramento <strong>del</strong>la prevenzione e<br />
<strong>del</strong>l’assistenza stessa”.<br />
Parole unanimi che trovano riscontro<br />
nelle posizioni specifiche <strong>del</strong>le organizzazioni<br />
sindacali: “Il nostro primo<br />
pensiero - ha dichiarato Agostino<br />
Falanga di Uiltrasporti - si rivolge<br />
all’attività marittima che, svolgendosi<br />
a livello internazionale, ha bisogno di<br />
certezze normative che prescindano<br />
dalla territorialità. Per essere più concreti<br />
ci poniamo il dubbio di come<br />
possa essere gestito a livello regionale<br />
il complesso sistema dei medici fiduciari<br />
operanti su tutto il territorio<br />
nazionale e all’estero”.