You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>MEMORIE</strong> <strong>di</strong> <strong>LUNIGIANA</strong><br />
<strong>di</strong><br />
ADRIANA G. HOLLETT<br />
Feu<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> Lunigiana<br />
"<strong>Spino</strong> Secco"
Fotografie <strong>di</strong> A. G. Hollett ©<br />
2
3<br />
a mio marito Reginald<br />
che con<strong>di</strong>vide l’amore per la mia terra.
ANTICA CARTA DELLA <strong>LUNIGIANA</strong><br />
4
...Se novella vera<br />
<strong>di</strong> Val<strong>di</strong>magra, o <strong>di</strong> parte vicina sai,<br />
<strong>di</strong>lla a me, che gia' grande la' era.<br />
Dante - Purg. VIII<br />
6
Impossibile presentare la Lunigiana senza menzionare il casato dei<br />
Malaspina poiche’la storia <strong>di</strong> questa terra e’ stata in<strong>di</strong>ssolubilmente legata a<br />
questo marchesato.<br />
Dal momento in cui i Malaspina, dal feudo <strong>di</strong> Oramala nel piacentino,<br />
varcarono l’appennino, <strong>di</strong>vennero i primi feudatari della Lunigiana, <strong>di</strong>visero nel<br />
tempo il territorio in piu’ <strong>di</strong> quaranta piccoli feu<strong>di</strong> nei quali e<strong>di</strong>ficarono i loro<br />
castelli. Molti <strong>di</strong> questi sono scomparsi, <strong>di</strong> alcuni rimangono le rovine e altri ci<br />
sono arrivati quasi integri.<br />
Queste nobili e vetuste <strong>di</strong>more hanno accentrato un vivace interesse per<br />
questa terra. Da tutta Europa si sono riversati gli stranieri che hanno cercato <strong>di</strong><br />
acquistare quanto era loro possibile, dai castelli in ven<strong>di</strong>ta sino all’ultimo mulino<br />
sul torrente.<br />
Questa terra, verde come nessun’ altra, si estende all’incirca dalla provincia<br />
<strong>di</strong> Massa ( Montignoso ) e dentro l’arco appenninico a tutta la provincia della<br />
Spezia ( Sestri Levante ). E’ stata sempre ambita nei secoli, anche durante il<br />
marchesato malaspiniano soprattutto per il suo sbocco al mare dove, e’ doveroso<br />
considerare, anch’esse facenti parte della Lunigiana, troviamo le Cinque Terre<br />
patrimonio dell’umanita’.<br />
Per tornare ai Malaspina la loro storia e’ antichissima; parte dalla <strong>di</strong>nastia<br />
degli Obertenghi e continua con i loro <strong>di</strong>scendenti, alcuni tutt’ora viventi e ancora<br />
proprietari dei loro castelli.<br />
La storia del marchesato comincia con Oberto I (974) capostipite degli<br />
Obertenghi; alla sua morte i suoi posse<strong>di</strong>menti passarono ai due figli Adalberto I e<br />
Oberto II.<br />
Dal primo figlio, per successive <strong>di</strong>ramazioni, ebbero origine i casati dei<br />
marchesi <strong>di</strong> Massa, Corsica e Sardegna, quella dei Pelavicino e dei Cavalcabo’<strong>di</strong><br />
Cremona.<br />
Dal secondo figlio, Oberto II, nacquero Alberto Azzo I e Oberto Obizzo I;<br />
dal primo ebbe origine la casa d’Este e dal secondo quella dei Malaspina <strong>di</strong><br />
Lunigiana.<br />
Oberto Obizzo I si stabili’ sui gioghi dell’Appennino<br />
Ligure-Tortonese-Piacentino, nelle alte valli della Trebbia e dello Staffora e in<br />
quest’ultima valle, centro del suo dominio, pose la propria residenza nella rocca<br />
<strong>di</strong> Oramala, unico castello fortificato della valle e quella venne poi da sempre<br />
7
considerata la culla dei<br />
Malaspina; costrui’tutta una serie<br />
<strong>di</strong> castelli che sarebbero <strong>di</strong>venuti<br />
formidabili punti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e<br />
principalmente <strong>di</strong> controllo per il<br />
traffico delle merci che costituiva<br />
con i pedaggi una grossa fonte <strong>di</strong><br />
ricchezza.<br />
I Malaspina facevano<br />
pagare molto cari questi pedaggi<br />
e talvolta arrivavano ad assaltare<br />
essi stessi le carovane<br />
comportandosi come briganti da<br />
strada. Il loro castello <strong>di</strong><br />
Villafranca venne chiamato<br />
Malvido e poi Malnido ( nel<br />
Diploma conferito<br />
dall’imperatore Federico a<br />
Opizone nel 1164) per i pedaggi<br />
da rapina e per le ruberie poste<br />
<strong>di</strong>rettamente in atto da loro a<br />
spese delle carovane che<br />
transitavano dal passo della Cisa.<br />
Poco si sa <strong>di</strong> suo figlio<br />
Alberto I e del nipote Obizzo II, ma<br />
sicuramente il figlio <strong>di</strong><br />
quest’ultimo, Alberto II, <strong>di</strong>venne<br />
noto col nome <strong>di</strong> Malaspina. Cio’<br />
appare nell’atto <strong>di</strong> pace <strong>di</strong> Luni<br />
stipulato nel 1124 tra il vescovo<br />
Andrea da una parte e il marchese<br />
Alberto II detto il Malaspina<br />
dall’altra.<br />
Nella <strong>di</strong>visione tra Corrado e<br />
Opizzino del 1221, a Corrado<br />
l’Antico (1253) vennero assegnati i<br />
posse<strong>di</strong>menti alla destra della<br />
Magra, mentre Obizzino ebbe parte<br />
dei territori alla sinistra del fiume.<br />
La <strong>di</strong>visione non fu solo dei<br />
beni ma aral<strong>di</strong>ca, in quanto venne<br />
8
mo<strong>di</strong>ficato lo stemma <strong>di</strong> famiglia: Corrado conservo’ lo spino secco e Opizzino lo<br />
cambio’ in spino fiorito.<br />
Inizialmente lo stemma malaspiniano portava uno spino nero con aculei in<br />
campo d’oro col motto AD MEDELAM (mi offre rime<strong>di</strong>o). In seguito si<br />
trasformo’ in spino secco con sei rami, uno verticale e cinque orizzontali, tre dei<br />
quali voltati a destra e due a sinistra. Lo spino fiorito, <strong>di</strong>versamente dall’altro<br />
aveva su ogni spino tre globetti bianchi a significare un fiore. In seguito lo<br />
stemma si arricchi’ del leone bianco rampante e coronato che venne concesso<br />
quale riconoscimento per gli aiuti prestati in terra d’Egitto ai tempi della crociate<br />
(1248-54) da Corrado, capostipite dei Malaspina, dal re <strong>di</strong> Francia Luigi IX. Nel<br />
1355 venne inserita l’aquila imperiale assegnata da Carlo IV quando i Malaspina<br />
ottennero dall’imperatore l’investitura feudale.<br />
I membri del casato si moltiplicarono e cosi’ lo stemma venne spesso<br />
mo<strong>di</strong>ficato; il piu’ conosciuto e’ pero’ quello che mostra un leone rampante<br />
coronato affiancato dallo spino secco a sinistra e quello fiorito a destra. Altri<br />
assieme al leone rampante hanno inserito l’aquila bicipite.<br />
9
I feu<strong>di</strong> appartenuti allo <strong>Spino</strong> secco furono quelli <strong>di</strong>:<br />
MULAZZO, VILLAFRANCA, GIOVAGALLO, LUSUOLO,<br />
TRESANA, SUVERO, CASTEVOLI. MADRIGNANO, CALICE ,<br />
BOLANO,MONTEREGIO, PODENZANA.<br />
i feu<strong>di</strong> appartenuti allo spino fiorito furono quelli <strong>di</strong>:<br />
FILATTIERA, OLIVOLA, VERRUCOLA DEI BOSI, BAGNONE,<br />
LICCIANA, MONTI, PONTEBOSIO, BASTIA, GRAGNOLA,<br />
TERRAROSSA, ROCCA SIGILLINA, MALGRATE, FOSDINOVO.<br />
Successivamente questi si <strong>di</strong>videranno col tempo in altri piccoli feu<strong>di</strong>.<br />
10
Sant' Eutichiano Papa,<br />
nato e sepolto a Sarzana. le sue<br />
spoglie mortali sono conservate<br />
in cattedrale.<br />
11
Con ACCINO nasce<br />
il cognome MALASPINA<br />
13
Matilde <strong>di</strong> Canossa + 1115<br />
Gan Contessa d'Italia, ha origini malaspiniane.<br />
14
Feudo <strong>di</strong> Mulazzo<br />
18
Appartenne alla famiglia Malaspina dal 1164 quale feudo imperiale.<br />
Era stato abitato sin dall'eta' el rame ( ritrovamenti <strong>di</strong> statue stele).<br />
19
La lapide che<br />
sovrasta l'ingresso al<br />
borgo ricorda il<br />
marchese Alessandro<br />
Malaspina detto il<br />
navigatore<br />
+ 1810<br />
20<br />
Era sede <strong>di</strong> un antico<br />
castellaro ligure e <strong>di</strong> un castello<br />
<strong>di</strong> cui rimane la cosi'detta torre<br />
<strong>di</strong> Dante che ricorda la presenza<br />
del poeta in Lunigiana.<br />
Ingresso al Borgo
Il borgo e' dotato <strong>di</strong> due porte <strong>di</strong> accesso che hanno conservato l'aspetto me<strong>di</strong>oevale<br />
21
Il capostipite dei Malaspina<br />
<strong>di</strong> Mulazzo fu il conte Oberto, dal<br />
951 conte <strong>di</strong> Luni e marchese della<br />
marca obertenga, Luni (Genova,<br />
Tortona..) Dei suoi <strong>di</strong>scendenti<br />
rimasero nel 1220 Corrado e<br />
Opizino che furono confermati<br />
dall'imperatore nei loro feu<strong>di</strong>;<br />
Nel 1221 essi <strong>di</strong>visero il<br />
territorio: Corrado ebbe la<br />
Lunigiana alla destra della Magra e<br />
(la val Trebbia in Lombar<strong>di</strong>a)<br />
,origiando lo spino secco; Opizino<br />
ebbe i territori alla sinistra della<br />
Magra (e la val Staffora in<br />
Lombar<strong>di</strong>a ) originando lo spino<br />
fiorito.<br />
22<br />
In epoca me<strong>di</strong>oevale<br />
Mulazzo fu il capoluogo <strong>di</strong><br />
un'area malaspiniana alla<br />
destra della Magra. Era<br />
quella definita la terra dei<br />
Malaspina dello spino secco.<br />
L'ingresso visto<br />
dall'esterno e dall'interno.
Importante ingresso al Borgo.<br />
23
... e quant'e' duro calle<br />
lo scender e il salir per<br />
l'altrui scale...<br />
25
Correva l'anno 1307...<br />
26
La torre del <strong>di</strong>vino poeta...<br />
27
I figli <strong>di</strong> Corrado l'Antico a loro volta originarono altri quattro feu<strong>di</strong>.<br />
28
Centro Stu<strong>di</strong> Malaspiniani -Alessandro Malaspina marchese <strong>di</strong> Mulazzo (1754- 1810)<br />
29
I Malaspina <strong>di</strong> Mulazzo ebbero origine da Moroello 1284 e i suoi ere<strong>di</strong> lo<br />
conservarono sino alla abolizione del feudalesimo.<br />
30
32<br />
Percorsi del Borgo.
Dietro l'antica pieve uno<br />
stupendo bianco Grande Angelo<br />
(prigioniero in una splen<strong>di</strong>da<br />
gabbia liberty). Cappella<br />
Giovannacci.<br />
Pieve <strong>di</strong> San Martino <strong>di</strong><br />
Mulazzo - sec. XI<br />
37
Albero genealogico dei Marchesi Malaspina,<br />
Signori <strong>di</strong> Lunigiana<br />
38
Feudo <strong>di</strong> Villafranca<br />
Gli antichi mulini<br />
40
Quanto rimane della chiesa <strong>di</strong> San Nicolo', l' antico sepolcreto dei Malaspina,demolito<br />
nel 1968.<br />
Situata sulla via Francigena era usata anche per l'assistenza ai pellegrini. Venne citata<br />
per la prima volta nel 1285 nell'atto <strong>di</strong> matrimonio tra Manfre<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Giovagallo e Banduccio,<br />
figlio spurio del conte Ugolino della Gherardesca.<strong>di</strong> Donoratico.<br />
41
Castello <strong>di</strong> Malnido<br />
Il castello <strong>di</strong> Malnido <strong>di</strong> Corrado Malaspina detto l'Antico (+ 1250) giunse<br />
fino alla fine dell'ottocento sufficientemente conservato; nel 1890 venne deciso<br />
che la ferrovia La Spezia -Parma passasse tra il castello e l'antica chiesa <strong>di</strong> san<br />
Nicolo'.<br />
I primi danni li fece una motrice deragliando, i secon<strong>di</strong> un bombardamento<br />
aereo della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale; il resto l'incuria dell'uomo.<br />
I Malaspina <strong>di</strong> Villafranca ebbero origine da Federico figlio <strong>di</strong> Corrado<br />
l'Antico.che ebbe il feudo dello spino secco<br />
43
Portale <strong>di</strong> Giovan Battista Malspina<br />
44
I <strong>di</strong>scententi del marchesato sopravvissero all'abolizione del feudalesimo<br />
e vivono tutt'ora nel borgo.<br />
46
L'antico Borgo.<br />
47
Chiesa <strong>di</strong> San Giovanni<br />
48
D.O.M.Annibal Malaspina Expectans<br />
Secuturus Obijt Die XI Mensis December<br />
Anni 1778<br />
SER GUALDOLINUS ( notaio del 1300)<br />
49<br />
R Antonius Bazali Octimus<br />
Ecclesiae Benefactor A.D.MDCCXVII<br />
Die XIX Septembris
50<br />
Borgo san Nicolo'.
I Mulini.<br />
51
52<br />
Antichi mulini
54<br />
Convento dei Cappuccini.
Giovanni e Ambrogio Ottaviani<br />
notai<br />
55<br />
Famiglia Clavarini
Ospedale <strong>di</strong> Sant'Antonio Abate del 1779.<br />
56
57<br />
Uscite laterali del Borgo.
Feudo <strong>di</strong> Virgoletta<br />
60
La facciata principale del castello<br />
61
L'origine del castello e' da rapportarsi al XII sec. La torre a base quadrata e' inserita<br />
in una cinta muraria che anticamente aveva sostituito una in legno.<br />
62
63<br />
Il ravlin ( rivellino)e<br />
l'ingresso al cortile del castello<br />
Il pozzo.<br />
I primi signori<br />
<strong>di</strong> Virgoletta furono<br />
i Corbellari, per<br />
conto dei vescovi <strong>di</strong><br />
Luni o degli<br />
Obertenghi.<br />
Con la<br />
<strong>di</strong>visione delle terre<br />
tra i Malaspina,<br />
Virgoletta<br />
Corbellariorum<br />
entra con Federico<br />
(nel 1221) nello<br />
spino secco.
Il vegliardo ha la corona marchionale.<br />
64
Sull'architrave dell'ingresso alla cripta inferiore troviamo un'epigrafe:<br />
NIC MALASP MAR VILLE ET VIRG VILLEF 1662 ISAB MOLZA<br />
MALASP MAR<br />
Si tratta del marchese Nicolo' Malaspina e della moglie Isabella dei conti<br />
Molza <strong>di</strong> Modena. ( la giovane moglie morta incinta sulla soglia della chiesa. Per lei,<br />
il marchese or<strong>di</strong>no'un funerale con duecento preti e chierici.<br />
Lo stemma partito contiene il leone rampante coronato dello spino secco e a<br />
destra quello della moglie contessa Molza. ( Un portone del borgo <strong>di</strong> Virgoletta<br />
riporta scolpito nella chiave <strong>di</strong> volta lo stemma dei Molza.<br />
A sinistra:I personaggi potrebbero essere<br />
Dio Padre che in<strong>di</strong>ca un castello nella spirale,<br />
Isabella moglie del vegliardo marchese Niccolo'<br />
Malaspina (sotto), Padre Antonio da Virgoletta<br />
(al secolo Giovanni della Porta) martirizzato dal<br />
Negus ( il barbuto coronato nero a destra ?).<br />
65
Il lungo atrio che conduce al cortile del castello. La prima notizia <strong>di</strong> Virgoletta e'<br />
del 1275 nell'atto <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione tra i Malaspina dello spino secco.<br />
66
Il grande cortile.<br />
67
Attorno al XIII sec. vennero innalzate attorno al castello mura alte 11 metri.<br />
68
Un portale del cortile<br />
69
Nel 1449 Galeotto da Campofregoso si imparonisce del castello e lo amplia con<br />
l'aggiunta dello scaleo e <strong>di</strong> una elegante veranda.<br />
70
Con la morte del Campofregoso ( assassinato nel castello) i Malaspina<br />
rientrano in possesso del feudo.<br />
71
L'ingresso degli scaleri.<br />
72
Il cortile del castello, la veranda e il pozzo<br />
73
Il salone costruito dai Malaspina alla morte <strong>di</strong> Galeotto da Campofregoso.<br />
74
Una porta del salone sovrastata da uno stucco che riproduce un castello vicino.<br />
75
L'ingresso al castello.<br />
76
Il grande salone.<br />
Dal grande salone e le stanze laterali si potevano vedere i castelli del<br />
Terziere a sinistra e quello <strong>di</strong> Malgrate a destra.<br />
Il marchese Federico II Malaspina (1580) lo ristrutturo' e lo arricchi' <strong>di</strong> un<br />
camino monumentale con lo stemma dello spino secco col leone rampante al<br />
centro e in alto l'aquila bicipite.<br />
( il camino venne smontato i primi anni del novecento).<br />
77
L'ingresso al paese dagli scaleri.<br />
78
Le carovane degli asini sostavano al coperto per essere scaricate.<br />
79
Negli si aprivano i magazzini per le merci.<br />
80
Poderosa costruzione <strong>di</strong> accesso al paese.<br />
81
Isabella dei conti Molza <strong>di</strong> Modena, moglie del Marchese<br />
Niccolo' Malspina <strong>di</strong> Virgoletta, muore incinta sulla porta della chiesa il<br />
marito la onora con un funerale <strong>di</strong> oltre duecento fra sacerdoti e chierici<br />
oltre quaranta laici.<br />
83
Feudo <strong>di</strong> Giovagallo<br />
84
Del castello sono rimaste appena le rovine, anche le fotografie dei resti sono rare.<br />
85
Il feudo <strong>di</strong> Giovagallo si formo' con Manfre<strong>di</strong> Malaspina ( 1275) figlio <strong>di</strong><br />
Corrado l'Antico che <strong>di</strong>venne signore anhe <strong>di</strong> Lusuolo e Madrignano.<br />
86
Nel 1282 gli successe Moroello - vapor <strong>di</strong> val <strong>di</strong> Magra-, sposo <strong>di</strong> Alagia dei<br />
Fieschi.<br />
87
Le rovine della chiesa <strong>di</strong> san Michele Arcangelo. ( ve<strong>di</strong> il campanile squamato)<br />
88
Ricordata nelle decime bonifaciane del 1296-99come Cappella de Zovagallo<br />
et Sadulo, cioe' <strong>di</strong> Pietrasalta.<br />
89
Il primogenito <strong>di</strong> Moroello, Manfre<strong>di</strong>II, ne prese il posto e dopo <strong>di</strong> lui il figlio<br />
Moroello III. Il figlio giovanni mori' in giovane eta' per cui il feudo rientro' a Mulazzo.<br />
90
Sono rimasti i muri perimetrali, l'Absibde e il campanile squamato.<br />
91
Moroello ( vapor <strong>di</strong> val<strong>di</strong>magra - Inf: XXIV) che invio'<br />
Dante al vescovo Nuvolone da Camilla per trattare la pace tra i<br />
Malaspina e i vescovi <strong>di</strong> Luni.La moglie fu Alagia dei Fieschi.<br />
93
Feudo <strong>di</strong> Lusuolo<br />
94
Di epoca altome<strong>di</strong>evale sorse a <strong>di</strong>fesa del borgo e della via Francigena.<br />
95
Per la sua posizione strategica fu centro <strong>di</strong> vari scontri.<br />
96
L'asse<strong>di</strong>o piu'<strong>di</strong>struttivo fu quello subito nel 1449 per opera del genovese<br />
Galeotto da Campofregoso.<br />
97
Il poderoso cancello che impe<strong>di</strong>sce l'accesso al grande cortile e al castello.<br />
98
Il castello apparteneva a Corrado l'Antico(XII sec.)e Azzone Malaspina nel 1300.<br />
99
Nel 1449 subi' l'asse<strong>di</strong>o del Campofregoso che lo espugno' e lo <strong>di</strong>strusse.<br />
Fu uno dei piu' gan<strong>di</strong> castelli <strong>di</strong> Lunigiana. Con i resti del pietrame venne costruito<br />
il castello <strong>di</strong> Tresana.<br />
100
Il pozzo del grande cortile trapezoidale.<br />
101
Nel XVII secolo, sotto il governo dei fioentini, venne ricostruito.<br />
102
Il giar<strong>di</strong>no abbandonato.<br />
103
A<strong>di</strong>bito a Museo dell'Emigrazione e' temporaneamente chiuso.<br />
104
105
106
Le rovine ne testimoniano la grandezza.<br />
107
La muraglia <strong>di</strong> accesso al borgo del castello.<br />
108
109
Per la sua posizione,e potenza fu molto ambito da Firenze Genova e Milano.<br />
110
111
L'ingresso al Borgo.<br />
112
113
Feudo <strong>di</strong> Aulla<br />
114
Il castello della Brunella prende il nome dal colore delle rocce su cui e'<br />
costruito.<br />
115
Occupa una posizione <strong>di</strong>fensiva formidabile sulla confluenza dell'Aulella<br />
con la Magra.<br />
116
Importante per la confluenza dei sentieri dell'antica via Francigena.<br />
117
Sorto nel XIII secolo, rstaurato alla fine del 1400 da Jacopo Antonio Malaspina,<br />
mo<strong>di</strong>ficato da Giovanni dalle Bande Nere nel 1500.<br />
118
Nel XVI secolo passo' alla famiglia Centurione.<br />
119
Tra il XVII e il XVIII sec. subi' l'occupazione dei gallo-ispani.<br />
120
Nel 1860 la fortezza venne acquistata dalla famiglia Waterfield che l'a<strong>di</strong>bi' a<br />
propria reesidenza. sopra : Madonna Waterfield<br />
121
122
Stemma dei Malaspina<br />
Il ramo dello <strong>Spino</strong> Secco: il leone coronato bianco concesso da Luigi IX re<br />
<strong>di</strong> Francia per l'aiuto concessogli da Corrado l'Antico nel 1248 nella crociata<br />
d'Egitto; l'aquila bicipite concessa nel 1355 in seguito all'investitura feudale<br />
dall'imperatore Carlo IV.<br />
123
Il palazzo Centurione. L'atrio. a destra : il cortile.<br />
124
125
126
L'abbazia <strong>di</strong> San Caprasio e' il monumento piu' antico <strong>di</strong> Aulla.<br />
Fondata nell ottocentottantaquattro per volere <strong>di</strong> Adalberto I marchese <strong>di</strong><br />
Toscana nell'interno <strong>di</strong> un castello, venne de<strong>di</strong>cata prima a Santa Maria Assunta in<br />
seguito a San Caprasio nel 1077, come testimonia un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Enrico IV.<br />
Convento dei Benedettini, che, legati alla famiglia Malaspina, ebbero molti<br />
scontri con i vescovi <strong>di</strong> Luni.<br />
Ebbe funzioni plebane nel XII secolo <strong>di</strong>venendo molto importante avendo<br />
raggiunto la massima influenza religiosa ed economica.<br />
Nel 1070 la costruzione originaria assunse uno stile romanico, <strong>di</strong> cui ci resta<br />
l'abside centrale dopo le devastazioni del tempo, della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale e<br />
della incuria dell'uomo.<br />
127
128
129
Feudo <strong>di</strong> Bibola<br />
Il poderoso ingresso al borgo in galleria.<br />
130
Le mura del castello.<br />
131
Fu un Kastron bizantino e il castello era il luogo dal quale si potevano<br />
visivamente osservare i castelli <strong>di</strong> Filattiera, Grondola, Bastia, Monti, Lusuolo,<br />
Castiglione del Terziere.<br />
132
133
Il castello e' completamente in rovina.<br />
134
Si racconta che nella chiesa <strong>di</strong> San Bartolomeo nel borgo siano conservate le<br />
spoglie <strong>di</strong> Margherita dei Pannocchieschi, moglie del conte Ugolino della Gherardesca.<br />
135
136<br />
Case del borgo.
Queste due figure,<br />
molto particolari, sono<br />
scolpite su monoliti che<br />
fungono da architrave nei<br />
potali del borgo.<br />
137
Feudo <strong>di</strong> Tresana<br />
138
139<br />
Vedute panoramiche <strong>di</strong><br />
Tresana.
Il borgo <strong>di</strong> Tresana si sviluppo' intorno ad una fortificazione longobarda.<br />
140
L'imperatore Federico Barbarossa lo concesse ai Malaspina <strong>di</strong> Mulazzo (1164)<br />
141
Nel 1559 <strong>di</strong>viene marchesato in<strong>di</strong>pendente sotto i Malaspina <strong>di</strong> Lusuolo; quando<br />
si estinsero, 1652 venne occupato dalla Spagna.<br />
142
In questo luogo sorgeva la zecca. Nel 1577 il marchese <strong>di</strong> Tresana<br />
ottenne privilegio <strong>di</strong> battere moneta.<br />
143
Lato esterno della Porta. Nel 1575 venne venduto all'asta e acquistato per<br />
123.000 lire dai principi Corsini <strong>di</strong> Firenze.<br />
144
La parte interna della Porta. I principi Corsini lo honno amministrato dal 1797<br />
fino all'abolizione dei feu<strong>di</strong> da parte <strong>di</strong> Napoleone.<br />
145
Le <strong>di</strong>verse uscite del Borgo verso i campi. Il castello prese il nome <strong>di</strong> " castello dei<br />
falsari" perche' Guglielmo Malaspina, abile falsificatore, sino al 1626 batte' moneta falsa<br />
146
Si <strong>di</strong>ce che nel castello si aggiri il fantasma <strong>di</strong> un soldato.<br />
147
Si <strong>di</strong>ce che sotto la torre maestra vi fosse un trabocchetto in cui si facevano<br />
precipitare i nemiciche finivano smembrati dalla trappola nel torrente sottostante.<br />
148
I malcapitati pare si possano ancora incontrare in processione <strong>di</strong> notte sulle rive<br />
dell'Osco .<br />
149
L'ingresso principale dal lato del castello.<br />
150
151
152
153
Feudo <strong>di</strong> Suvero<br />
154
Il castello si trova sopra al borgo <strong>di</strong> Suvero.<br />
155
Nel 1549, il marchese Rinaldo Malaspina ricevette l'investizione del feudo.<br />
156
Il marchese lo costrui' su uno precedente dell 1100. Lo esegui' a forma trapezoidale.<br />
157
Data l'epoca rinascimentale perse un poco l'immagine <strong>di</strong> una fortezza e <strong>di</strong>venne<br />
<strong>di</strong>mora del marchese.<br />
158
Tre dei quattro angoli vennero rinforzati da altrettante poderose torri.<br />
159
Nel 1797 dopo la fine dei Malaspina voluta da Napoleone, che spolio' anche gli altri<br />
feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> lunigiana, il castello venne abbandonato dai proprietari.<br />
160
Nell'ottocento rimase abbandonato e subi' danni mai riparati compresi quelli del<br />
terremoto del 1921. Attualmente, restaurato e' <strong>di</strong>mora privata.<br />
161
162
163
Feudo <strong>di</strong> Castevoli<br />
164
Il castello venne fatto costruire verso l'XI sec. dagli Estensi a presi<strong>di</strong>o della strada<br />
per Piacenza.<br />
165
Nel 1195 passo' ai Malaspina.<br />
166
Tommaso I Malaspina volle ingran<strong>di</strong>rlo per onorare la ricca moglie Bianca d'Aragona.<br />
167
Il figlio <strong>di</strong> Tommaso, Francesco, termino' l'opera facendo <strong>di</strong> Castevoli un borgo<br />
feudale con una imponente castello centrale e una possente cortina muraria...<br />
168
...fortificata per racchiudere le case del borgo.<br />
169
Portale d'ingresso al castello.<br />
170
171
Nel 1797, dopo innumerevoli rivolte, cesso' il dominio dei Malaspina.<br />
172
Ingresso principale del Borgo.<br />
173
L'ingresso dal grande portale.<br />
174
Una cantina del castello.<br />
175
176
177
Feudo <strong>di</strong> Madrignano<br />
178<br />
A dominio della foce della<br />
Magra si erge possente con le mura<br />
esterne <strong>di</strong>rute e le torri irte <strong>di</strong> beccatelli<br />
che sembrano minacciare dall'alto il<br />
viandante.
E' citato in un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Ottone I del 963 e in quello <strong>di</strong> Barbarossa del 1164.<br />
179
Fu possesso degli Obertenghi e dei Fieschi. Passo' ai Malaspina nel XIII sec.<br />
180
Fu proprieta'da Azzone <strong>di</strong> Lusuolo 1335 a Corrado e Azzone <strong>di</strong> Mulazzo 1446.<br />
181
Verso il 1600 il governatore spagnolo <strong>di</strong> Pontremoli invase Madrignano provocando<br />
danni al castello.<br />
182
Giulio Cesare Malaspina rientro' in possesso del castello ma, senza ere<strong>di</strong>, morendo<br />
lo lascio' al marchese Rinaldo <strong>di</strong> Suvero che lo dovette cedere ai Malaspina <strong>di</strong> Mulazzo.<br />
183
184
Nel 1705 con la venuta delle soldataglie francesi e spagnole il castello venne <strong>di</strong>strutto.<br />
185
Parzialmente riadattato dai marchesi <strong>di</strong> Mulazzo venne poi ceduto nel 1772....<br />
186
... assieme ai castelli <strong>di</strong> Calice e Veppo al granduca <strong>di</strong> Toscana.<br />
187
188
189
Vòlti del Borgo.<br />
190
Una delle varie uscite del Borgo.<br />
191
192
193
Feudo <strong>di</strong> Calice<br />
194
Castello <strong>di</strong> calice al Cornoviglio<br />
195
Il vòlto per l'ingresso del borgo.<br />
196
Il feudo appartenne dapprima ai vesvovi <strong>di</strong> Luni, in seguito ai Marchesi<br />
Malaspina <strong>di</strong> Giovagallo, a quelli <strong>di</strong> Villafranca ed infine a Genova.<br />
197
La Repubblica <strong>di</strong> Genova lo cedette ai Fieschi; da questi ai Doria e dal 1709<br />
al 1772 torno' ai Malaspina che lo cedettero al Granducato <strong>di</strong> Toscana sino al 1923.<br />
198
199
Dal 1923 a tutt'oggi appartiene alla regione Liguria.<br />
200
Il castello Doria-Malaspina domina il borgo <strong>di</strong> Calice e l'ampia valle<br />
circostante.<br />
Il castello, anzi una fortezza del 1100, venne <strong>di</strong>strutto nel 1416 dalla<br />
repubblica <strong>di</strong> Genova.<br />
Oggi il castello e' sede <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> educazione ambientale, una<br />
pinacotaca del pittore locale del 1854 Davide Beghe' e Pietro Rosa.<br />
201
202
203
Feudo <strong>di</strong> Bolano<br />
204
Il portale del castello.<br />
205
L'ingresso al Borgo.<br />
206
La piazza del castello<br />
207
208
Osservando attentamente la figura scolpita su quello che molti<br />
considerano un capitello, notiamo che pur essendo stato murato la parte scolpita<br />
emerge invece da una superficie piana. I due riccioli simulanti un or<strong>di</strong>ne ionico<br />
per capitelli sono invece le due ali che si partono dalla schiena della figura che<br />
sembra indossare un'armatura e poggia i pie<strong>di</strong> su un drago.<br />
Forse un frammento <strong>di</strong> architrave <strong>di</strong> oratorio, un Santo guerriero?<br />
San Michele o San Giorgio si trovano spesso sulle antiche pievi e chiese.<br />
( ve<strong>di</strong> Chiusola...Monte dei Bianchi,Viano, Villafranca,Dobbiana...)<br />
Nel 963 viene nominata Bolano in un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Ottone I quando<br />
venne assegnata ai vescovi <strong>di</strong> Luni.<br />
Il vescovo Enrico da Fucecchio potenzio' il borgo e lo cinse con mura .<br />
Con la pace <strong>di</strong> Castelnuovo del 1306 - Dante ne fu ambasciatore<br />
inviato da Moroello Malaspina, vapor <strong>di</strong> val <strong>di</strong> Magra,al vescovo Nuvolone<br />
da Camilla - Bolano venne ceduto al ramo dei Malaspina <strong>di</strong> Mulazzo.<br />
Occupato da Castruccio Castracani, nel 1328 torno' ai Malaspina.<br />
I Malaspina erano fortemente o<strong>di</strong>ati per cui vennero assassinati<br />
Antonio II e Alessandro ( assalito nel bosco del Malconsiglio).<br />
Nel 1525 Bolano si dette alla Repubblica <strong>di</strong> Genova.<br />
209
Particolari del castello<br />
210
211
212
L'imperatore Carlo IV riconosce l 'accoman<strong>di</strong>gia dei Malaspina su Bolano<br />
(1355) ma verso la fine del secolo, Gian Galeazzo Visconti venne sostituito ai<br />
Malaspina dalla stessa corte imperiale. Gli succedette il figlio Gabriele, Signore<br />
<strong>di</strong> Pisa, il quale non rimase a lungo poiche' i Bolanesi si dettero alla Repubblica <strong>di</strong><br />
Genova (1408).<br />
Nel 1436 i Malaspina tornarono al governo <strong>di</strong> Bolano.<br />
In seguito fu tutto un alternarsi <strong>di</strong> vicende con il passaggio dai Malaspina<br />
al Ducato <strong>di</strong> Milano e viceversa, finche' La Repubblica <strong>di</strong> Genova rilevo' dai<br />
Malaspina tutti i loro <strong>di</strong>ritti.<br />
Dal 1803 fece parte del cantone <strong>di</strong> Sarzana allora sotto la giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
Golfo <strong>di</strong> Venere ( La Spezia) e dal 1818 fu compresa nel mandamento della<br />
Spezia.<br />
213
214<br />
Marchesi Malaspina, Signori
i <strong>di</strong> Bolano<br />
215
Feudo <strong>di</strong> Monteregio<br />
Il castello sopra- il portale<br />
216
Fu il piu' picolo dei feu<strong>di</strong> malaspiniani. Si formo' nel 1573 quando il marchese<br />
Morello <strong>di</strong> Mulazzo lascio' ere<strong>di</strong> i tre figli maschi Giovan Paolo, Franceco Antonio e<br />
Galeazzo. Nel 1577 Giovan Paolo <strong>di</strong>venne il marchese <strong>di</strong> Monteregio e Pozzo.<br />
217
218<br />
Inizialmente Giovan Paolo<br />
risiedette a pontremoli perche' il<br />
palazzo <strong>di</strong> Pozzo era abitato da<br />
Galeazzo e nel frattempo inizio' a<br />
costruirsi il castello a Monteregio.
219<br />
Alla morte <strong>di</strong> Giovan<br />
Paolo gli succedettero i figli<br />
Leonardo e Giulio Cesare, tutori<br />
e reggenti anche per il<br />
giovanissimo Giovan Vincenzo<br />
nipote <strong>di</strong> Galeazzo.
Giovan vincenzo crebbe assieme agli zii e pre<strong>di</strong>letto da Leonardo<br />
ricevette la sua ere<strong>di</strong>ta'.<br />
220
Giovan Vincenzo visse prima a Parma ma nel 1625 prese i voti e visse<br />
dapprima nel convento egli Agostiniani <strong>di</strong> Pozzo poi in quello <strong>di</strong> Bagnone.<br />
221
Lascio' il feudo al figlio Ottavio che anche l'ultimo marchese <strong>di</strong><br />
Montereggio<br />
222
Ottavio sposo' Matilde figlia primogenita del marchese <strong>di</strong> Mulazzo.<br />
223
Ottavio mori' suicida a Pozzo nel 1646.<br />
224
Sue sono le quin<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>cole che da Pozzo a Monteregio raggiungono la Madonna<br />
del Monte.Volute in ringraziamento della vittoria cristiana sui turchi a Lepanto<br />
225
Questa porta, montata a rovescio, essendo stata allargata per consentire il<br />
passaggio <strong>di</strong> un trattore ha perduto le proporzioni e l'eleganza.<br />
226
227
Chiesa <strong>di</strong> sant'Apollinare.<br />
228
229
Ingresso della chiesa <strong>di</strong> sant'Apollinare.<br />
230
231<br />
Madonna del Monte.
232
233
Feudo <strong>di</strong> Podenzana.<br />
234
Ingreso del castello.<br />
235
Le prime notizie della costruzione e' un documento scritto che risale alla<br />
fondazione dell'abbazia <strong>di</strong>Aulla dell'884..<br />
236
Il castello fu a lungo conteso dai vescovi <strong>di</strong> Luni e i Malaspina.<br />
237
238
La contesa duro' a lungo durante tutto il secolo XII fino a quando, con l'accordo<br />
stipulato tra le parti del 1201 i malaspina vennero obbligati a demolire il castello col<br />
<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> qualunque ricostruzione <strong>di</strong> opere fortificate.<br />
Il castello, o le sue rovine, rimasero ai malaspina per tutto il secolo XIII e solo<br />
nel 1536, dopo le ripetute occupazioni della repubblica <strong>di</strong> Genova del 1416 e del<br />
1449, Podenzana <strong>di</strong>venne un feudo in<strong>di</strong>pendente.<br />
Nel secolo XVIII in seguito ad incen<strong>di</strong> e artiglirie nemiche si verificarono<br />
ulteriori danni. Oggi e' <strong>di</strong>mora privata non aperta al pubblico.<br />
239
Come e' possibile vedere il castello e' stato del tutto ricostruito...<br />
240
in cemento armato negli anni del 1950.<br />
241
242
Il castello e il borgo <strong>di</strong> Podenzana vennero assegnati allo spino secco.<br />
243
244
245
Casteldelpiano - Licciana -( Giannetti)<br />
246
In<strong>di</strong>ce dei Feu<strong>di</strong><br />
MULAZZO----------------------------------------------pag. 16<br />
VILLAFRANCA------------------------------------------- 38<br />
VIRGOLETTA--------------------------------------------- 58<br />
GIOVAGALLO-------------------------------------------- 82<br />
LUSUOLO-------------------------------------------------- 92<br />
AULLA----------------------------------------------------- 112<br />
BIBOLA---------------------------------------------------- 128<br />
TRESANA------------------------------------------------- 136<br />
SUVERO--------------------------------------------------- 152<br />
CASTEVOLI----------------------------------------------- 162<br />
MADRIGNANO------------------------------------------- 176<br />
CALICE----------------------------------------------------- 192<br />
BOLANO--------------------------------------------------- 202<br />
MONTEREGIO-------------------------------------------- 214<br />
PODENZANA---------------------------------------------- 232<br />
247
Gli alberi genealogici dei Marchesi Malaspina <strong>di</strong> Lunigiana sono<br />
stati copiati da Eugenio Branchi - Storia della Lunigiana Feudale.<br />
248