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N° 2 - Febbraio 2008 - Giovane Holden Edizioni

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“Yuko Akita aveva due passioni. L’haiku. E la neve”.<br />

E sono proprio questi due elementi i protagonisti indiscussi<br />

del romanzo di Maxence Fermine. Un romanzo<br />

breve quanto delicato e chiaro, proprio come la neve.<br />

Yuko Akita è un giovane poeta figlio di un monaco scintoista,<br />

che avrebbe desiderato vederlo monaco e guerriero<br />

e che non riesce inizialmente ad accettare la volontà del<br />

figlio di fare della poesia la sua vita. L’haiku diventa il<br />

centro d’interesse unico di Akita che celebra il candore e la<br />

bellezza della neve, che dà inoltre il titolo all’opera. Sarà<br />

l’incontro con un vecchio poeta a sconvolgere la vita di<br />

Yuko e la sua concezione di poesia, qualcosa che lo porterà<br />

lontano dalla sua famiglia ma che gli permetterà di scoprire<br />

il mistero che si cela dietro un haiku. Un misterioso<br />

poeta pittore di nome Soseki, rimasto cieco per l’amore di<br />

una donna bellissima, scomparsa in circostanze misteriose.<br />

Il vecchio poeta rimarrà legato alla donna, in modo indissolubile,<br />

anche dopo la sua morte,<br />

attraverso l’arte della poesia.<br />

Celebrando la bellezza ideale<br />

dell’anima scoprì la quintessenza<br />

dell’arte. E sarà proprio questa<br />

candida figura femminile,<br />

delineata con delicatezza come<br />

una statua antica, a legare i<br />

destini di Yuko e Soseki. Un intrecciarsi<br />

di incontri impenetrabili<br />

tra i ghiacciai delle montagne<br />

giapponesi e di poesia, una<br />

poesia chiara come la neve.<br />

Questo breve romanzo si<br />

legge tutto d’un fiato, assaporando<br />

parola per parola la<br />

raffinatezza con cui Maxence<br />

Fermine costruisce il periodo<br />

sintattico, mai complesso e<br />

mai forzato. La poeticità dello<br />

stile è evidente, poiché si basa<br />

oltre che su rapporti di contiguità<br />

logica, su procedimenti<br />

metaforici, di sostituzione e somiglianza. Per non parlare<br />

poi della fluidità del ritmo di lettura e delle molteplici<br />

affinità foniche, che rendono il complesso come un<br />

armonioso poemetto all’interno del romanzo stesso.<br />

Maxence Fermine non poteva trovare un modo migliore<br />

per introdurre il lettore<br />

nell’onirica e visionaria<br />

dimensione della poesia<br />

Qu a r t o p o t e r e Qu a r t o p o t e r e Qu a r t o p o t e r e Qu a r t o p o t e r e Qu a r t o p o t e r eNeve<br />

Un libro di narrativa contemporanea<br />

haiku. Il genere<br />

poetico è ancora<br />

poco conosciutonell’universo<br />

letterario<br />

italiano, forse<br />

per le specifiche<br />

difficoltà che<br />

si incontra nel<br />

comprendere<br />

questo tipo di<br />

poesia concentrata<br />

in un solo<br />

attimo, più vicina quindi all’universo del Sol Levante.<br />

Ma Fermine ce lo dipinge in modo sublime, permettendo<br />

l’avvicinamento di un pubblico più vasto:<br />

Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si<br />

spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia<br />

l’animo e gli conferisce la sua bellezza. É il momento<br />

di dire l’indicibile. É il momento di viaggiare senza<br />

muoversi. É il momento di<br />

diventare poeti. Non abbellire<br />

niente. Non parlare. Guardare e<br />

scrivere. Con poche parole. Diciassette<br />

sillabe. Un haiku.<br />

neve.”<br />

Un libro che ancora svela<br />

l’incanto di perdersi tra le<br />

parole, segni scritti indelebili<br />

sulla carta, seguendo i volteggiamenti<br />

stilistici dell’autore<br />

come osservando una rondine<br />

che scrive nel cielo con la sua<br />

coda imbevuta nell’inchiostro:<br />

limpido, raffinato ma sincero e<br />

deciso. Un libro da amare fino<br />

all’ultima pagina dove tredici<br />

parole soltanto, esprimono<br />

quella che si chiama l’arte poetica<br />

della parola.<br />

“E si amarono, l’un l’altro,<br />

come sospesi su un filo di<br />

Francesca Mazzoni<br />

Maxence Fermine<br />

<strong>Febbraio</strong> <strong>2008</strong> - <strong>N°</strong>2 I soliti ignoti Magazine ©<br />

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