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David Rosen<br />
<strong>Don</strong> <strong>Giovanni</strong>, dramma giocoso,<br />
opera buffa, dramma semiserio?<br />
Potremmo cominciare la nostra storia da Adamo ed Eva, cioè con l’esordio in letteratura<br />
delle vicende di <strong>Don</strong> <strong>Giovanni</strong>, vale a dire El burlador de Sevilla y convidado de<br />
piedra di Tirso de Molina (pubblicato nel 1630, ma probabilmente scritto più di dieci<br />
anni prima), e aprirci un varco fra le declinazioni del soggetto dovute a Cicognini, Molière,<br />
Goldoni, le numerose altre pièces di altri commediografi, il balletto di Angiolini e<br />
Gluck, così come fra una serie di opere che inizia con L’empio punito di Alessandro<br />
Melani (1669) – Charles C. Russell ha pubblicato i libretti di sette di questi adattamenti,<br />
ma ne furono prodotti molti di più. 1 Proviamo invece a considerare tutti questi<br />
trascorsi come la preistoria della fonte diretta del libretto di Da Ponte, Il capriccio<br />
drammatico di <strong>Giovanni</strong> Bertati messo in musica da Giuseppe Gazzaniga, un metadramma<br />
agito da una compagnia d’opera italiana in Germania che, nell’atto secondo,<br />
esegue <strong>Don</strong> <strong>Giovanni</strong> o sia Il convitato di pietra. Il capriccio fu dato in prima assoluta<br />
al <strong>Teatro</strong> Giustiniani di San Moisè «il carnovale dell’anno 1787». 2 Nell’atto primo,<br />
l’impresario Policastro osserva come la «nostra commedia» sia «ridotta […] fra la Spagnuola<br />
/ di Triso [sic] de Molina, / tra quella di Moliere, [sic] / e quella delli nostri commedianti»<br />
(cioè il teatro popolare italiano): per sua bocca Bertati dichiara così il suo<br />
debito con queste fonti.<br />
Pasquale Bondini e Domenico Guardasoni, impresari del Nostitz-Theater di Praga,<br />
offrirono proprio questo libretto a Mozart, dopo averlo scritturato per scrivere un’opera<br />
nuova destinata alla loro sala. 3 Farò riferimento ad esso nelle pagine seguenti, visto<br />
che, detta in breve, i versi di Bertati fornirono a Da Ponte la materia drammatica che<br />
va dall’inizio fino al Duettino n. 7 tra <strong>Don</strong> <strong>Giovanni</strong> e Zerlina, e dalla scena del cimitero<br />
(II.11) sino alla fine dell’opera.<br />
1 CHARLES C. RUSSELL, The <strong>Don</strong> Juan Legend Before Mozart With a Collection of Eighteenth-Century Opera<br />
Librettos, Ann Arbor, University of Michigan Press, 1993.<br />
2 Le citazioni che seguiranno nel corso di questo saggio vengono desunte da IL CAPRICCIO DRAMMATICO / rappresentazione<br />
per musica / di <strong>Giovanni</strong> Bertati / per la seconda opera / da rappresentarsi / nel <strong>Teatro</strong> Giustiniani<br />
/ di San Moisè / il carnovale dell’anno 1787 / in Venezia / appresso Antonio Casali; il libretto, conservato nella raccolta<br />
drammatica Corniani Algarotti, si può leggere online nel sito della Biblioteca Braidense (http://www.braidense.it/rd/04695.pdf).<br />
3 Cfr. DANIEL HEARTZ, «<strong>Don</strong> <strong>Giovanni</strong>»: Conception and Creation, cap. 9 del suo Mozart’s Operas, Berkeley-Los<br />
Angeles-London, The University of California Press, 1990, pp. 156-177: 158. Heartz ipotizza che il libretto<br />
avesse viaggiato da Venezia a Praga nel bagaglio di Antonio Baglioni, il <strong>Don</strong> <strong>Giovanni</strong> dell’opera di Bertati/Gazzaniga,<br />
nonché futuro <strong>Don</strong> Ottavio in quella di Da Ponte/Mozart (ivi, p. 160).