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Contributi per l'aggiornamento degli "Indirizzi e criteri - Dipartimento ...

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d‘indagine è al massimo circa il doppio della<br />

massima a<strong>per</strong>tura della rete di ricevitori;<br />

• nelle prove attive, l’esecuzione in più direzioni<br />

o in versi opposti lungo lo stesso allineamento<br />

(ossia con sorgente posizionata ai<br />

due estremi opposti) può consentire una verifica<br />

sommaria dell’ipotesi di conformazione<br />

del sottosuolo a strati piani e paralleli sulla base<br />

del confronto tra le diverse curve di dis<strong>per</strong>sione<br />

ottenute; quando tale verifica non è soddisfatta,<br />

i dati hanno una significatività limitata<br />

e potrebbero richiedere delle correzioni;<br />

• la valutazione delle curve di dis<strong>per</strong>sione<br />

deve essere fatta con una qualche cautela,<br />

<strong>per</strong> evitare errori provocati dall’eventuale<br />

presenza di modi di vibrazione su<strong>per</strong>iori al<br />

primo;<br />

• la corrispondenza tra curva di dis<strong>per</strong>sione<br />

s<strong>per</strong>imentale e curva di dis<strong>per</strong>sione numerica<br />

relativa all’ultima iterazione del<br />

processo di inversione, minimizzando gli<br />

scarti, deve essere adeguata <strong>per</strong> tutto il<br />

campo di frequenza <strong>per</strong> il quale sono disponibili<br />

informazioni s<strong>per</strong>imentali;<br />

• le profondità di indagine devono essere<br />

congruenti con l’informazione s<strong>per</strong>imentale<br />

effettivamente disponibile. In particolare, la<br />

massima profondità di indagine è circa pari<br />

alla metà della massima lunghezza d’onda<br />

disponibile (λmax=VR/fmin), mentre non è<br />

possibile differenziare strati su<strong>per</strong>ficiali <strong>per</strong><br />

profondità minore di circa la metà della minima<br />

lunghezza d’onda disponibile<br />

(λmin=VR/fmax);<br />

• trattandosi di un problema inverso, la<br />

parametrizzazione del modello di riferimento<br />

deve essere adeguata rispetto all’informazione<br />

effettivamente disponibile. In<br />

particolare è necessario tenere presente che<br />

la risoluzione è necessariamente maggiore in<br />

prossimità della su<strong>per</strong>ficie, mentre diminuisce<br />

in profondità.<br />

Per tutte le prove geofisiche di su<strong>per</strong>ficie,<br />

è necessario tenere conto dei problemi di<br />

non unicità della soluzione. È quindi opportuna<br />

una valutazione esplicita delle conseguenze<br />

dei problemi di equivalenza.<br />

Nelle prove basate sulla propagazione<br />

delle onde su<strong>per</strong>ficiali, i problemi di equivalenza<br />

(non-unicità della soluzione) comportano<br />

incertezze sui singoli parametri di<br />

modello (es. spessore e velocità del singolo<br />

strato, posizione di interfacce) mentre l’incertezza<br />

è minore su parametri integrali (ad<br />

es. VS,30, Fig. 2). L’incertezza legata ai problemi<br />

di non-unicità della soluzione può essere<br />

mitigata con l’integrazione delle<br />

informazioni relative alle diverse prove (es.<br />

inversioni congiunte con sismica a rifrazione,<br />

rapporti spettrali H/V, tomografie elettriche<br />

ERT) ed un utilizzo delle informazioni apriori<br />

quali ad esempio stratigrafie dai fori<br />

di sondaggio.<br />

In relazione agli specifici metodi, vengono<br />

riportate alcune considerazioni:<br />

– SASW (metodo a 2 stazioni): poco utilizzato<br />

in Italia, necessita di particolare attenzione<br />

<strong>per</strong> problemi di unwrapping della<br />

fase nell’elaborazione;<br />

– ReMi: problemi di potenziale sovrastima<br />

(<strong>per</strong> problemi di orientamento sorgente)<br />

e scarsa oggettività del picking che<br />

viene effettuato manualmente e può essere<br />

condizionato dalla sensibilità dell’o<strong>per</strong>atore,<br />

anche a causa delle precedentemente citate<br />

incertezze di presenza di modi su<strong>per</strong>iori al<br />

primo. È altamente consigliabile l’uso congiunto<br />

con prove attive (MASW) anche in<br />

considerazione dell’onere molto limitato dell’acquisizione<br />

congiunta. Poiché il setup di<br />

prova è lo stesso, è sufficiente l’energizzazione<br />

anche con sorgenti di potenza modesta<br />

<strong>per</strong> ottenere informazioni aggiuntive che<br />

possono estendere l’intervallo di frequenze<br />

utili e fornire una validazione sul tratto comune.<br />

5. Sismica a rifrazione e riflessione<br />

Con le sorgenti convenzionali, le prove sismiche<br />

a rifrazione ed a riflessione sono<br />

principalmente utilizzate <strong>per</strong> la mappatura<br />

26 Supplemento alla rivista Anno XXVIII - n. 2 - 2011

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