Contributi per l'aggiornamento degli "Indirizzi e criteri - Dipartimento ...
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Fig. 2 - Curva H/V di un sito su roccia non fratturata e morfologicamente piatta. Si noti l’assenza di amplificazione <strong>per</strong> risonanza<br />
in tutto il dominio di frequenza.<br />
cipale di mettere in luce la presenza di fenomeni<br />
di risonanza sismica e consentire una<br />
stima delle frequenze alle quali il moto del<br />
terreno può risultare amplificato a causa di<br />
questi fenomeni. Contestualmente fornisce<br />
indicazioni di tipo qualitativo sull’entità delle<br />
risonanze attese. In generale, la stima della<br />
frequenza di risonanza 1 f sarà tanto più precisa<br />
quanto maggiore è il contrasto di impedenza<br />
sismica responsabile del fenomeno,<br />
ovvero dove sono maggiori gli effetti potenzialmente<br />
<strong>per</strong>icolosi. Inoltre, se i risultati<br />
della prova sono invertiti mediante opportune<br />
procedure numeriche, soprattutto se in<br />
associazione ad altre indicazioni s<strong>per</strong>imentali<br />
(<strong>per</strong> esempio le curva di dis<strong>per</strong>sione delle<br />
onde su<strong>per</strong>ficiali) possono fornire vincoli importanti<br />
al profilo di velocità delle onde di<br />
taglio nel sottosuolo.<br />
In casi semplici (co<strong>per</strong>ture soffici al di<br />
sopra di un basamento sismico rigido), è possibile<br />
stabilire una relazione fra lo spessore h<br />
dello strato soffice, la velocità media delle<br />
onde S all’interno di quest’ultimo (Vs) e la<br />
1 T = 1/f è il <strong>per</strong>iodo di risonanza, o <strong>per</strong>iodo<br />
proprio, della struttura indagata.<br />
frequenza di risonanza fondamentale f dello<br />
strato, nella forma<br />
[1]<br />
Dall’equazione 1 emerge come la tecnica<br />
H/V possa fornire anche indicazioni di carattere<br />
stratigrafico: a partire da una misura<br />
di vibrazioni ambientali che vincola il valore<br />
di f, nota la Vs delle co<strong>per</strong>ture, si può infatti<br />
stimare la profondità dei riflettori sismici<br />
principali o viceversa. La prima applicazione<br />
in questo senso risale al 1999 ad o<strong>per</strong>a di<br />
Ibs-von Seht e Wohlenberg, che ricostruirono<br />
la profondità del basamento sismico<br />
lungo il bacino del Reno in Germania a partire<br />
da misure di risonanza del sottosuolo.<br />
La relazione tra frequenza di risonanza<br />
e spessore della co<strong>per</strong>tura che risuona, <strong>per</strong><br />
diversi tipi di sottosuolo, ossia <strong>per</strong> diverse<br />
Vs delle co<strong>per</strong>ture, è data in Fig. 1 (pannelli<br />
B e C). Nel pannello A sono presentati invece<br />
tre esempi di curve H/V misurate rispettivamente<br />
su co<strong>per</strong>ture con spessori<br />
dell’ordine di diverse centinaia di metri<br />
(caso 1, f0 = 0.6 Hz), di qualche decina di<br />
metri (caso 2, f0 = 3.5 Hz) e di pochi metri<br />
(caso 3, f0 = 14 Hz).<br />
34 Supplemento alla rivista Anno XXVIII - n. 2 - 2011