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Paolo Valerio - Associazione Nazionale Magistrati

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La<br />

Magistratura<br />

Organo<br />

della<br />

<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Magistrati</strong><br />

Magistratura Onoraria<br />

stata realizzata con la deliberata<br />

previsione di quale poteva essere<br />

l’effetto. E l’effetto è stato positivo,<br />

perché ne stiamo parlando, perché<br />

io ho potuto ottenere quell’attenzione<br />

dal presidente Bruti Liberati<br />

che non ho avuto per due anni;<br />

attenzione di cui mi onoro, perché<br />

sono certo che vi sia nella magistratura<br />

togata italiana di oggi l’intelligenza,<br />

la lungimiranza, la professionalità<br />

necessarie per comprendere<br />

che il problema di cui<br />

stiamo parlando è un problema<br />

soprattutto della magistratura togata,<br />

non della magistratura onoraria.<br />

Noi magistrati onorari veniamo<br />

dalla società civile e forse alla<br />

società civile torneremo, per naturale<br />

decorso dei termini legali che<br />

scandiscono i nostri mandati temporanei.<br />

Ma il problema è cercare<br />

di capire a chi saranno assegnate le<br />

nostre cause. Il problema non si<br />

pone a Milano, perché abbiamo<br />

sentito che c’è una produttività del<br />

4,5%. Signor presidente Tarantola,<br />

rinunci a quei magistrati onorari,<br />

perché creano confusione nel cittadino.<br />

Farete il 4,5% di sentenze in<br />

meno? Che sarà mai nel marasma<br />

generale dell’arretrato che affligge<br />

i nostri tribunali... Certo se invece<br />

mi si dicesse che quei magistrati, ad<br />

esempio, redigono sentenze che poi<br />

vengono firmate da altri magistrati,<br />

allora suggerirei di tenerli; perché<br />

può essere utile che una velina di<br />

una sentenza, seppure emendata dal<br />

togato, venga predisposta da un<br />

52<br />

magistrato onorario. Non dico che<br />

sia il caso di Milano; ma è il caso di<br />

altri uffici.<br />

A Sassari, come ci diceva il<br />

magistrato che ha parlato poco fa,<br />

dopo sei mesi di formazione preliminare<br />

(seppure somministrata, ci<br />

si è fatto capire garbatamente tra le<br />

righe, a massicce dosi) si mette in<br />

piedi una sezione di esecuzioni<br />

mobiliari che funziona e funziona<br />

per tutti, per il cittadino ma anche<br />

per il magistrato togato che può<br />

dedicarsi a un contenzioso più delicato,<br />

dove vengono in rilievo quei<br />

diritti della persona che giustamente<br />

richiedono una particolare attenzione.<br />

Certo, quando poi sento<br />

affermare con entusiasmo che in<br />

materia di libertà personale è finalmente<br />

venuta meno la presenza del<br />

got, rimango perplesso, perché di<br />

fatto i collegi penali continuano a<br />

costituirsi - anche per reati puniti<br />

con 24 anni di reclusione - anche<br />

con la presenza dei got. Per non<br />

parlare di Perugia, dove, fino a<br />

pochissimi mesi fa, il tribunale<br />

della libertà era composto da got<br />

parimenti che da magistrati ordinari,<br />

prassi sradicata grazie alle provvidenziali<br />

circolari del Consiglio<br />

superiore, prassi che però ha consentito<br />

di rispondere tempestivamente<br />

a una domanda di un soggetto<br />

particolare che non è più il<br />

comune cittadino, ma il cittadino<br />

detenuto che avanzava una pretesa<br />

di senso contrario al provvedimento<br />

restrittivo della propria libertà

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