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20 anni di Qui con inserto fumetto - Più Notizie

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Poste italiane spa - spe<strong>di</strong>zione in a.p. D.L. 353/03 (<strong>con</strong>v. L. 46/04) art. 1 comma 1, DCB Ravenna - Rpto. Dcsp./1/10852/5681/102/88/BU - Anno XLVIII - supplemento al n. 45 del 6<strong>di</strong>cembre <strong>20</strong>12<br />

L’informazione online della provincia www.piunotizie.it<br />

Servizio a pagina 6<br />

Settimanale d’informazione<br />

Propeller Club: il Timone<br />

d’Oro a Giordano Angelini


pagina 3<br />

La forza sta<br />

nel cambiamento<br />

Di Salvatore Sangermano<br />

L’audacia è stata premiata dai nostri lettori e inserzionisti e, anche<br />

in questo numero, riproponiamo la formula del <strong>fumetto</strong>, che ha<br />

trovato ampio ris<strong>con</strong>tro nel nostro pubblico <strong>di</strong> lettori. Siamo sod<strong>di</strong>sfatti,<br />

perché pur in un momento <strong>di</strong>fficile, come quello che sta<br />

vivendo il nostro Paese, lo sforzo <strong>di</strong> innovare i prodotti trova significativi<br />

<strong>con</strong>sensi.<br />

Anche questo ci pare rappresenti un piccolo esempio che ha caratterizzato<br />

il nostro giornale. Mai stare fermi, e quando la situazione<br />

ce lo <strong>con</strong>sente, cercare <strong>di</strong> apportare quelle migliorie necessarie per<br />

stare al passo <strong>con</strong> i tempi.<br />

Così è stato quando abbiamo affrontato il problema dell’innovazione<br />

e abbiamo scelto <strong>di</strong> puntare ad un sito che fosse accessibile<br />

ai non vedenti, scelta nata da un impegno sociale del giornale e<br />

premiata anche dal Ministero dei Beni culturali. E così <strong>con</strong>tinua<br />

ad esserlo anche quando ci cimentiamo nella ricerca <strong>di</strong> nuovi strumenti<br />

e soluzioni che possano migliorare il prodotto che tutte le<br />

settimane portiamo in e<strong>di</strong>cola.<br />

La stessa attenzione che abbiamo cercato <strong>di</strong> proporre anche sui<br />

<strong>con</strong>tenuti, interpretando i messaggi della nostra realtà locale, cercando<br />

al <strong>con</strong>tempo <strong>di</strong> dare voce a quanti nei vari ambiti <strong>di</strong> attività,<br />

guardavano al cambiamento. Un <strong>di</strong>namismo che si ricava, in questo<br />

numero, anche dalle interviste realizzate <strong>con</strong> i vari <strong>di</strong>rettori<br />

che hanno guidato il giornale. Personalità e formazione <strong>di</strong>verse,<br />

ma accomunati dall’obiettivo <strong>di</strong> offrire un prodotto che sapesse<br />

leggere la realtà, interpretarla, darle voce in un’ottica <strong>di</strong> anticipare<br />

gli scenari futuri <strong>di</strong> una società che cambia velocemente. “ Mettere<br />

attorno ad un tavolo” la classe <strong>di</strong>rigente locale, le istituzioni<br />

citta<strong>di</strong>ne, ma anche i soggetti destinatari delle decisioni, per fare<br />

emergere i vari punti <strong>di</strong> vista è stato il filo <strong>con</strong>duttore , la linea intrapresa.<br />

Al <strong>con</strong>tempo sul nostro giornale hanno sempre trovato<br />

spazio quanti si opponevano alle scelte compiute dalle istituzioni<br />

locali, sempre in una ottica <strong>di</strong>alettica e non <strong>di</strong> polemica fine a se<br />

stessa. Un dare voce a tutti che non ha mai significato non prendere<br />

posizione. Al <strong>con</strong>trario, pensiamo che questo giornale si sia<br />

sempre fatto interprete, <strong>di</strong> proporre soluzioni a gran<strong>di</strong> temi, quali<br />

ad esempio il turismo, il porto, la sanità e l’e<strong>con</strong>omia del territorio.<br />

Unico rammarico <strong>di</strong> questi giorni è che il sindaco <strong>di</strong> Ravenna Fa-<br />

Giampaolo Pansa al <strong>Qui</strong><br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

brizio Matteucci abbia <strong>di</strong>sdetto l’abbonamento al nostro settimanale,<br />

ma forse il taglio è generalizzato a tutti i giornali a causa <strong>di</strong><br />

una durissima spen<strong>di</strong>ng review. Oggi possiamo affermare <strong>di</strong> aver<br />

<strong>con</strong>quistato l’autorevolezza necessaria che ci accompagnerà nei<br />

progetti futuri, forti del fatto <strong>di</strong> aver messo quelle solide ra<strong>di</strong>ci che<br />

<strong>con</strong>sentiranno <strong>di</strong> guidarci verso i futuri cambiamenti.


<strong>Qui</strong> Magazine<br />

(già Bassa Romagna)<br />

Reg. Trib. RA n. 457 del 03/10/1964<br />

Iscrizione R.O.C. n. 1133<br />

(già RNS 2583 del 15/04/1989)<br />

www.quimagazine.it<br />

qui@quimagazine.it<br />

Direttore Responsabile:<br />

Salvatore Sangermano<br />

E<strong>di</strong>tore: me<strong>di</strong>a news<br />

Soc. Coop. <strong>di</strong> giornalisti<br />

Ravenna – Galleria Rasponi, 7<br />

Stampa: Tipografia Moderna – Ra<br />

Pubblicità<br />

Me<strong>di</strong>a News<br />

Tel: 0544/543511<br />

Fax: 0544/543512<br />

La testata fruisce dei <strong>con</strong>tributi statali<br />

<strong>di</strong>retti <strong>di</strong> cui alla Legge 250/90.<br />

Il responsabile del trattamento dei dati<br />

raccolti in banche dati ad uso redazionale<br />

è il <strong>di</strong>rettore responsabile.<br />

Per esercitare i <strong>di</strong>ritti previsti dal D. Lgs n.<br />

196/03 ci si può rivolgere alla redazione in<br />

Via G. Rasponi, 7 – Ra<br />

Tel. 0544 543511 - Fax: 0544 543512<br />

Ai sensi del D. Lgs 196/<strong>20</strong>03. I suoi dati nome<br />

cognome e in<strong>di</strong>rizzo presenti nel nostro archivio informatico<br />

verranno da noi utilizzati esclusivamente<br />

per il rapporto e<strong>di</strong>tore-abbonato. Potrà chiederne<br />

l’aggiornamento o la cancellazione. Il responsabile<br />

del trattamento è il <strong>di</strong>rettore responsabile. Associato<br />

all’Unione Stampa Perio<strong>di</strong>ci Italiani USPI<br />

Chiuso in redazione il 06/12/<strong>20</strong>12 alle ore 18.<br />

Supplemento al n. 45 del 06/12/<strong>20</strong>12<br />

Sommario<br />

Pagina 6 Speciale Propeller<br />

Da pagina 9 Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> QUI<br />

Da pagina 11 Interviste agli ex <strong>di</strong>rettori<br />

Da pagina 41<br />

Speciale Fumetto in Romagna<br />

Il copyright <strong>di</strong> tutte le immagini presenti in questo numero è<br />

proprietà degli autori e degli aventi <strong>di</strong>ritto<br />

In memoria<br />

Alfredo Francia<br />

Sono passati 19 <strong>anni</strong> ma sei<br />

sempre <strong>con</strong> noi. Tua moglie,<br />

i tuoi figli e le loro famiglie ti<br />

ricordano.<br />

I necrologi devono essere recapitati in redazione entro il venerdì che precede l’uscita del giornale<br />

pagina 4


pagina 5


Speciale Propeller Club<br />

Il Propeller riunisce<br />

la comunità portuale<br />

alla tra<strong>di</strong>zionale cena<br />

degli auguri<br />

Per l’occasione verrà <strong>con</strong>segnato il Premio<br />

“Timone D’Oro” a Giordano Angelini<br />

RAVENNA - <strong>di</strong> Giov<strong>anni</strong> Bagnari - Venerdì<br />

14 <strong>di</strong>cembre, alle <strong>20</strong> presso la splen<strong>di</strong>da<br />

cornice del Palace Htel <strong>di</strong> Milano Marittima,<br />

il Consiglio Direttivo del The International<br />

Propeller Club Port of Ravenna organizza<br />

la tra<strong>di</strong>zionale Cena degli Auguri.<br />

Sarà un’occasione <strong>di</strong> raccoglimento dell’intera<br />

Comunità Portuale nella ricorrenza<br />

del Santo Natale ed è anche l’occasione per<br />

l’in<strong>con</strong>tro e la partecipazione alla vita del<br />

Club <strong>di</strong> famigliari ed amici. Nel corso della<br />

serata sarà <strong>con</strong>segnato il Premio “Timone<br />

D’Oro”, che, per l’anno <strong>20</strong>12, è stato assegnato<br />

a Giordano Angelini <strong>con</strong> la seguente<br />

motivazione: “Dopo la laurea in Giurisprudenza<br />

<strong>di</strong>viene Consigliere comunale <strong>di</strong><br />

Ravenna dal 1967 al 1988, poi Assessore al<br />

decentramento e servizi demografici dal<br />

gennaio 1974 al luglio 1974, in seguito Vice<br />

Sindaco <strong>con</strong> delega al Porto e allo sviluppo<br />

e<strong>con</strong>omico dal 1974 al 1980 e poi Sindaco<br />

dal novembre 1980 al maggio 1987 (<strong>anni</strong><br />

in cui viene definito il Piano regolatore del<br />

Porto). Deputato al Parlamento (membro<br />

della Commissione Trasporti) dal 1987 al<br />

<strong>20</strong>01 riveste la carica <strong>di</strong> Sottosegretario ai<br />

trasporti dall’ottobre 1998 al giugno <strong>20</strong>01.<br />

In questi <strong>anni</strong> l’impulso <strong>di</strong> Giordano Angelini<br />

porta al completamento del finanziamento<br />

del raccordo ferroviario in sinistra<br />

canale e alla assegnazione <strong>di</strong> importanti<br />

risorse alla portualità, al varo della legge n.<br />

84/1994 e all’inserimento della E55 nel Piano<br />

Generale Trasporti. Concluso l’impegno<br />

politico, viene eletto Presidente della Sapir,<br />

carica che ricopre dal <strong>20</strong>01 al <strong>20</strong>11, e, nel<br />

<strong>20</strong>02, viene nominato nel Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />

e nel Comitato Esecutivo della<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio s.p.a. <strong>di</strong> Ravenna, <strong>di</strong><br />

cui fa tuttora parte. Dal 1947 si de<strong>di</strong>ca incessantemente<br />

alla passione alieutica che <strong>con</strong><strong>di</strong>vide<br />

<strong>con</strong> gli amici del Porto <strong>di</strong> Ravenna”.<br />

La serata sarà allietata da eventi, sorprese,<br />

giochi pirotecnici ed omaggi, oltre che da<br />

una meravigliosa cena organizzata per dal<br />

Gruppo Select Hotels <strong>di</strong> Antonio Batani.<br />

UN CLUb PER Lo SVILUPPo<br />

dEL PoRto<br />

Il The International Propeller Club Port of<br />

Ravenna ha circa <strong>20</strong>0 soci accomunati dallo<br />

svolgere attività legate al mondo della<br />

portualità.<br />

Il Port of Ravenna aderisce a “The International<br />

Propeller Clubs”, federazione nazionale<br />

<strong>con</strong> circa <strong>20</strong> Clubs sparsi sul territorio<br />

italiano. E’ il se<strong>con</strong>do Club in Italia, dopo<br />

Genova, per numero <strong>di</strong> associati.<br />

Al Club <strong>di</strong> Ravenna sono associati professionisti,<br />

managers e impren<strong>di</strong>tori, che in<br />

sostanza rappresentano tutta la portualità<br />

ravennate, oltre che i massimi rappresentanti<br />

<strong>di</strong> tutte le Istituzioni Pubbliche, tra<br />

i quali, tra<strong>di</strong>zionalmente, il Presidente ed<br />

il Segretario dell’Autorità Portuale, il Comandante<br />

della Capitaneria <strong>di</strong> porto e Direttore<br />

Marittimo, il Sindaco, il Presidente<br />

della Provincia, l’Assessore ai trasporti della<br />

Regione, il Presidente della Camera <strong>di</strong><br />

Commercio ed i Presidenti ed i Segretari <strong>di</strong><br />

pressochè tutte le associazioni <strong>di</strong> categoria<br />

<strong>di</strong> Ravenna.<br />

Il Club ha sede presso la Camera <strong>di</strong> Commercio<br />

<strong>di</strong> Ravenna e ciò costituisce un ri<strong>con</strong>oscimento<br />

dell’importanza dell’attività<br />

svolta per la promozione dei traffici commerciali.<br />

Il Club trae la sua forza dall’in<strong>di</strong>pendenza,<br />

che è ovviamente anzitutto<br />

politica, ma anche e<strong>con</strong>omica, essendo<br />

portatore <strong>di</strong> iniziative volte allo sviluppo<br />

della <strong>con</strong>oscenza e delle attività portuali in<br />

senso assoluto e non <strong>di</strong> categoria. The International<br />

Propeller Club Port of Ravenna<br />

ha tra i suoi compiti anche quello <strong>di</strong> favorire<br />

le relazioni tra i suoi associati che trovano<br />

nei momenti <strong>di</strong> <strong>con</strong>vivialità organizzati<br />

dal Club un’occasione <strong>di</strong> miglior <strong>con</strong>oscenza<br />

personale e <strong>di</strong> stemperamento delle ten-<br />

Giordano Angelini<br />

pagina 6<br />

sioni della vita lavorativa quoti<strong>di</strong>ana. Alle<br />

iniziative si <strong>con</strong>ferma sempre l’assidua partecipazione<br />

delle Autorità, volta a favorire<br />

un miglior rapporto tra gli operatori portuali<br />

ed interportuali e le Istituzioni, mai <strong>con</strong><br />

atteggiamenti <strong>di</strong> piaggeria, ma sempre <strong>di</strong><br />

stimolo nell’interesse della comunità portuale<br />

ravennate.<br />

I RECENtI VINCItoRI<br />

dEL PREmIo tImoNE d’oRo<br />

<strong>20</strong>10: Emilio ottolenghi. La motivazione:<br />

“Impren<strong>di</strong>tore del settore petrolifero,<br />

dopo la laurea in Chimica Pura presso l’Università<br />

<strong>di</strong> Torino <strong>con</strong>segue un Master of<br />

Science in Chimica Fisica all’Università<br />

<strong>di</strong> Chicago. Tra le altre cariche: dal 1959 al<br />

<strong>20</strong>06 è Amministratore Delegato de La Petrolifera<br />

Italo-Rumena S.p.A. e dal <strong>20</strong>06 è<br />

Presidente della stessa società. Dal 1988 al<br />

1993 è Vice Presidente del gruppo bancario<br />

Cre<strong>di</strong>to Romagnolo S.p.A. <strong>di</strong> cui è poi Presidente<br />

dal 1993 al 1995; dal 1994 al 1998<br />

è Consigliere <strong>di</strong> IMI; dal 1995 al 1998 Vice<br />

Presidente dell’Istituto Bancario San Paolo<br />

<strong>di</strong> Torino. Dal 1999 al <strong>20</strong>02 ricopre la carica<br />

<strong>di</strong> Presidente <strong>di</strong> Sanpaolo IMI Private Equity<br />

e nel 1998 viene nominato Consigliere<br />

<strong>di</strong> Sanpaolo IMI. Presidente <strong>di</strong> Banca IMI<br />

S.p.A.. Consigliere <strong>di</strong> Gestione <strong>di</strong> Intesa<br />

Sanpaolo dalla data <strong>di</strong> costituzione. Consigliere<br />

della Porto Intermodale Ravenna<br />

Società per Azioni S.A.P.I.R.. Torinese <strong>di</strong><br />

nascita, romagnolo <strong>di</strong> adozione, ha sempre<br />

coltivato la virtù della riservatezza. Sempre<br />

<strong>con</strong> toni cortesi, ma altrettanta fermezza,<br />

regge la barra del Timone e governa l’Elica<br />

<strong>di</strong> propulsione <strong>di</strong> un Gruppo <strong>di</strong> rilevanza<br />

internazionale che ha sempre ra<strong>di</strong>cato nel<br />

Porto <strong>di</strong> Ravenna le proprie fondamenta,<br />

basando il proprio operato sui valori della<br />

Emilo Ottolenghi


pagina 7<br />

professionalità e dell’ impren<strong>di</strong>torialità”.<br />

<strong>20</strong>11: Antonio Angelucci. La motivazione:<br />

“Dopo la laurea in Ingegneria Mineraria<br />

presso l’Università <strong>di</strong> Roma, intraprende<br />

una brillantissima carriera in AGIP per la<br />

quale verrà chiamato a ricoprire ruoli <strong>di</strong><br />

assoluto vertice, <strong>di</strong>venendo uno dei massimi<br />

esperti mon<strong>di</strong>ali del settore OIL & GAS.<br />

Le medesime capacità <strong>di</strong> propulsione e<br />

governo mette a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> OMC (Offshore<br />

Me<strong>di</strong>terranean Conference) che in<br />

<strong>20</strong> <strong>anni</strong> <strong>di</strong> attività ha registrato, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione<br />

in e<strong>di</strong>zione, successi crescenti in termini <strong>di</strong><br />

presenze, <strong>di</strong> società espositrici e <strong>di</strong> qualità<br />

degli interventi tecnici, <strong>di</strong>venendo la principale<br />

vetrina dell’OIL & GAS del bacino del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo, acquisendo una valenza internazionale<br />

assoluta”.<br />

<strong>20</strong>09: Vittorio morigi. La motivazione:<br />

“Diplomatosi geometra a Ravenna<br />

nel 1960, l’anno dopo viene assunto dalla<br />

Cooperativa Muratori e Cementisti ed assegnato<br />

alla <strong>con</strong>duzione <strong>di</strong> piccoli e me<strong>di</strong><br />

lavori in zona, per poi finire <strong>con</strong> l’assumere<br />

il ruolo <strong>di</strong> Consigliere Delegato e Direttore<br />

Generale, Responsabile della <strong>con</strong>duzione<br />

globale dell’azienda e del coor<strong>di</strong>namento<br />

del Comitato Strategico Aziendale. Persona<br />

schiva e riservata, portatrice esemplare<br />

Vittorio Morigi<br />

Speciale Propeller Club<br />

dei migliori valori che si rinvengono nei<br />

nostri Operatori, ha saputo, <strong>con</strong> caparbietà<br />

e professionalità, arrivare a reggere la<br />

barra del Timone e a governare l’Elica <strong>di</strong><br />

propulsione dell’azienda ravennate, leader<br />

internazionale nel settore delle costruzioni<br />

infrastrutturali, anche portuali, che occupa<br />

circa 5.700 persone”.<br />

<strong>20</strong>08: Valerio maioli. La motivazione:<br />

“al timone <strong>di</strong> un Gruppo che nel tempo<br />

ha assunto <strong>di</strong>mensioni e rilevanza internazionale,<br />

specializzato in applicazioni <strong>di</strong><br />

elettronica e telecomunicazioni utilizzate<br />

ed apprezzate anche nel campo ra<strong>di</strong>otelevisivo<br />

e nello sport ad altissimo livello quali<br />

la F.1, l’Off-Shore, lo Sci, il Ciclismo ed il<br />

Motociclismo, nonché nella illuminazione<br />

intesa come valorizzazione dei luoghi, facendo<br />

un uso intelligente della luce per illuminare<br />

una competizione sportiva o per<br />

far vivere un monumento, una piazza, una<br />

chiesa o un’opera d’arte. La propulsione<br />

dell’Azienda, data dal nostro Socio Valerio<br />

Maioli e dall’elevata professionalità del personale<br />

tecnico ed artistico <strong>di</strong> cui si avvale,<br />

l’ha portata a primeggiare a livello mon<strong>di</strong>ale<br />

senza mai abbandonare il forte legame<br />

<strong>con</strong> la nostra città ed il nostro Porto”<br />

<strong>20</strong>08: “ad honorem” a Josefa Idem. La<br />

motivazione: “il Timone d’oro esprime valori<br />

<strong>di</strong> eccellenza <strong>con</strong>iugando nel simbolo<br />

l’elica, come azione <strong>di</strong> spinta e propulsione,<br />

e il timone, come simbolo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo<br />

e guida per arrivare in porto <strong>con</strong> successo.<br />

Josefa Idem ha <strong>di</strong>mostrato pienamente <strong>di</strong><br />

essere portatrice <strong>di</strong> tali valori. Con tenacia,<br />

sacrificio, passione e impegno ha raggiunto<br />

le mete più alte e si è ripetuta, rimanendo<br />

sempre misurata e semplice. Esempio <strong>di</strong><br />

<strong>con</strong>cretezza, come sono i nostri operatori,<br />

ha dato e dà lustro al nostro paese, al nostro<br />

territorio, alla nostra città, portando il simbolo<br />

del porto <strong>di</strong> Ravenna nel mondo”.<br />

<strong>20</strong>07: Giancarlo dellapasqua. La moti-<br />

Valerio Maioli<br />

vazione: “per aver <strong>con</strong>tribuito al rilancio<br />

della nautica da <strong>di</strong>porto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o/alto livello<br />

<strong>con</strong> la costruzione <strong>di</strong> imbarcazioni<br />

<strong>di</strong> sempre maggiore affidabilità e pregevolissimi<br />

allestimenti, facendo <strong>con</strong>oscere Ravenna<br />

ed il suo Porto anche fuori dei <strong>con</strong>fini<br />

nazionali”.<br />

Giancarlo Della Pasqua<br />

Josefa Idem


Dal 15 <strong>di</strong>cembre <strong>20</strong>12 al 6 gennaio <strong>20</strong>13<br />

SABATO 15 DICEMBRE - ORE 17<br />

Sotto l’albero spettacolo e rievocazione<br />

<strong>anni</strong> <strong>20</strong> <strong>con</strong> musiche live dal vivo, balli<br />

swing, charleston e tango,<br />

in collaborazione <strong>con</strong> il gruppo Noi<br />

per Ravenna. Cioccolata calda<br />

DOMENICA 16 DICEMBRE - ORE 17<br />

DJ Piero – musica per giovani<br />

Pia<strong>di</strong>na <strong>con</strong> Nutella<br />

SABATO 22 DICEMBRE - ORE 17<br />

La Band itinerante LARGE STREET<br />

BAND accompagnerà<br />

BABBO NATALE <strong>con</strong> i suoi Elfi<br />

in Piazza del Popolo addobbo curato<br />

da Noi per Ravenna.<br />

Cioccolata calda<br />

DOMENICA 23 DICEMBRE - ORE 17<br />

BABBO NATALE riceve i bambini nella<br />

sua casetta per leggere le letterine<br />

Pia<strong>di</strong>na <strong>con</strong> Nutella<br />

Con il patrocinio<br />

del Comune <strong>di</strong> Ravenna<br />

Piazza del Popolo - Ravenna<br />

DONATORI<br />

CON LA VALIGIA<br />

Natale in Piazza<br />

Ravenna<br />

LUNEDI’ 24 DICEMBRE - ORE 17<br />

BABBO NATALE in<strong>con</strong>tra i bimbi<br />

<strong>con</strong> le letterine<br />

MARTEDI’ 25 DICEMBRE - MERCO-<br />

LEDI’ 26 DICEMBRE - ORE 17<br />

Festeggiamo insieme<br />

<strong>con</strong> musiche natalizie<br />

SABATO 29 DICEMBRE - ORE 17<br />

Mostra moto d’epoca <strong>anni</strong> 30<br />

Cioccolata calda<br />

DOMENICA 30 DICEMBRE - ORE 17<br />

Spettacolo <strong>di</strong> musica classica<br />

“FONTANE IN CONCERTO”<br />

Pia<strong>di</strong>na <strong>con</strong> Nutella<br />

I Donatori del tuo Ospedale<br />

SABATO 5 GENNAIO <strong>20</strong>13 - ORE 17<br />

Intrattenimento per bambini<br />

<strong>con</strong> gli origami<br />

DOMENICA 6 GENNAIO <strong>20</strong>13 - ORE 15<br />

Diretta <strong>con</strong> RADIO STUDIO DELTA<br />

BEFANE IN VESPA<br />

a cura del Vespa Club Romagna<br />

ore 17 ESTRAZIONE LOTTERIA<br />

DELLA BEFANA ADVS<br />

Sarà <strong>di</strong>stribuito panettone, ciambella, thè e vin brulè<br />

EsTRAzIOnE 6 GEnnAIO ORE 17,00<br />

1) Chevrolet Aveo 1.2 Benzina/Gpl*<br />

2) Bici Elettrica Mod. Armony<br />

3) City Bike Uomo/Donna Mis. 28<br />

4) City Bike Uomo/Donna Mis. 28<br />

5) Buono € <strong>20</strong>0 per acquisti da Conad Via Galilei/Centro Fontana<br />

6) Buono € <strong>20</strong>0 per acquisti da Conad Via Galilei/Centro Fontana<br />

7) Buono € <strong>20</strong>0 per acquisti da Conad Via Galilei/Centro Fontana<br />

8) 3 gg Charme x 2 persone (a scelta 215 loc.) 2 notti e colazione + 1 cena<br />

9) Buono € 150 per acquisti da Me<strong>di</strong>aworld Ravenna<br />

10) Buono € 150 per acquisti da Me<strong>di</strong>aworld Ravenna<br />

11) Buono € 150 per acquisti da Me<strong>di</strong>aworld Ravenna<br />

12) 3 gg Charme x 2 persone (a scelta 630 loc.) 2 notti e colazione<br />

13) Buono € 100 per acquisti da Conad Via Galilei/Centro Fontana<br />

14) Prosciutto Nostrano<br />

15) Prosciutto Nostrano<br />

16) Prosciutto Nostrano<br />

COsTO bIGLIETTO A 2,50<br />

*Iva, messa in strada<br />

e IPT a carico del vincitore<br />

tipografia commerciale ravenna


pagina 9<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

Dal 1992 ad oggi un giornale legato al territorio<br />

Il nostro settimanale celebra un importante<br />

traguardo e chiede ai suoi ex <strong>di</strong>rettori<br />

una testimonianza <strong>di</strong> quegli <strong>anni</strong>. Come<br />

sanno bene i nostri lettori, quest’anno si<br />

celebrano i vent’<strong>anni</strong> del <strong>Qui</strong>. Una data importante,<br />

piena <strong>di</strong> cronaca e <strong>di</strong> fatti della<br />

provincia. Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> stretto rapporto <strong>con</strong><br />

il territorio, <strong>di</strong> cui sono stati rac<strong>con</strong>tati piccoli<br />

episo<strong>di</strong> e gran<strong>di</strong> storie. Anni ‘cal<strong>di</strong>’, che<br />

hanno visto intrecciarsi le vicende citta<strong>di</strong>ne<br />

a quelle dell’Italia, e che sono stati rac<strong>con</strong>tati<br />

dai tanti collaboratori e dai <strong>di</strong>rettori<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

che si sono avvicendati. E’ a loro che abbiamo<br />

chiesto <strong>di</strong> celebrare questo importante<br />

traguardo, invitandoli a regalarci ricor<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> quell’esperienza. Ne è emersa una storia<br />

fatta <strong>di</strong> persone, una redazione ricca <strong>di</strong><br />

collaboratori e <strong>di</strong> relazioni personali che<br />

hanno riempito le pagine <strong>di</strong> <strong>con</strong>tenuti veri,<br />

anche quando potevano essere scomo<strong>di</strong>.<br />

Pier Giorgio Carloni, Gianfranco Camerini,<br />

Fausto Piazza, Alberto Mazzotti e Manuela<br />

Dra<strong>di</strong> sono solo alcuni <strong>di</strong> quei <strong>di</strong>rettori che<br />

hanno vissuto gli <strong>anni</strong> salienti del giornale.<br />

A loro la parola per spiegare cosa è stato il<br />

<strong>Qui</strong> in quegli <strong>anni</strong>.


pagina 11<br />

Pier Giorgio Carloni<br />

“Rac<strong>con</strong>tavamo una società incerta<br />

e sfiduciata. Era ieri, sembra oggi”<br />

Pier Giorgio Carloni, oggi <strong>di</strong>rettore creativo<br />

alla Tuttifrutti, alla <strong>di</strong>rezione del settimanale<br />

<strong>Qui</strong> ha trascorso un anno intero. “Ho fondato<br />

il settimanale nel 1992, insieme a vali<strong>di</strong> collaboratori.<br />

Se non ricordo male, il <strong>Qui</strong> uscì nelle<br />

e<strong>di</strong>cole nelle prime settimane <strong>di</strong> quell’anno.<br />

Sono rimasto al mio posto per poco più <strong>di</strong> un<br />

anno, poi in seguito a <strong>di</strong>ssapori <strong>con</strong> la proprietà,<br />

preferii lasciare l’incarico”. Al fianco <strong>di</strong><br />

Carloni tanti colleghi che <strong>con</strong>tinuano a lavorare<br />

in città, anche <strong>con</strong> incarichi <strong>di</strong> prestigio:<br />

“Insieme a me c’erano parecchi compagni<br />

d’avventura. Prima <strong>di</strong> tutto al mio fianco avevo<br />

Roberta Emiliani, che poi avrebbe lavorato<br />

a lungo per il Corriere <strong>di</strong> Ravenna e che ora<br />

è portavoce del sindaco <strong>di</strong> Ravenna Fabrizio<br />

Matteucci. Fra gli altri ricordo Fausto Piazza<br />

- che si occupava delle pagine culturali e che<br />

oggi è alla guida <strong>di</strong> Ravenna e Dintorni - e Alberto<br />

Mazzotti, che si occupava delle pagine<br />

sportive. Mi fermo qui perché non potrei citarli<br />

tutti, <strong>con</strong> il timore poi <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarne<br />

qualcuno”.<br />

Già da allora si <strong>con</strong>figurava il rapporto <strong>con</strong><br />

il territorio che ha sempre <strong>con</strong>trad<strong>di</strong>stinto il<br />

settimanale. Continua Carloni : “Il rapporto<br />

era speciale. Per tanti motivi. In primo luogo<br />

eravamo attenti alla cronaca locale, legati al<br />

territorio ed avevamo un’attenzione particolare<br />

per gli umori e le opinioni dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Curavamo le lettere, le inchieste, i sondaggi,<br />

le interviste. Erano gli <strong>anni</strong> della fine della Prima<br />

Repubblica e <strong>di</strong> Tangentopoli e c’era mol-<br />

Pier Giorgio Carloni<br />

ta effervescenza, grande attenzione rispetto<br />

ai fatti della politica che noi rac<strong>con</strong>tavamo.<br />

E il rac<strong>con</strong>to non teneva <strong>con</strong>to solo del punto<br />

<strong>di</strong> vista dei maggiorenti locali <strong>di</strong> questo o<br />

quel partito, ma spesso partiva dall’umore<br />

della gente della strada. Non c’erano ancora<br />

i canali <strong>di</strong> informazione all news come oggi,<br />

né i social network: i citta<strong>di</strong>ni erano spesso<br />

lettori attenti ed esigenti dei giornali”. Come<br />

verrà sottolineato anche da altri ex <strong>di</strong>rettori,<br />

gli <strong>anni</strong> tra il ’92 ed il ’93 “sono stati cruciali<br />

per la vita dell’Italia e per Ravenna. Nel feb-<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

braio del 1992, <strong>con</strong> l’arresto del mariuolo<br />

Mario Chiesa, scoppiava Tangentopoli. La<br />

Prima Repubblica franava sotto i colpi degli<br />

scandali e <strong>di</strong> Mani Pulite. C’era grande fermento<br />

nell’opinione pubblica, desiderio <strong>di</strong><br />

pulizia e <strong>di</strong> onestà, voglia <strong>di</strong> cambiamento. Ci<br />

sarebbero state poi le prime elezioni <strong>di</strong>rette<br />

dei Sindaci che a Ravenna portarono Pierpaolo<br />

D’Attorre a Palazzo Merlato, nel 1993.<br />

Il corto circuito politica-giustizia coinvolse<br />

anche il sindaco <strong>di</strong> Ravenna Mauro Dragoni,<br />

che fu costretto alle <strong>di</strong>missioni pur risul-


è la tua salute.<br />

non farla aspettare.<br />

pagina 12<br />

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La redazione del <strong>Qui</strong> del 1992<br />

pagina 13<br />

tando poi innocente. Tangentopoli travolse<br />

Raul Gar<strong>di</strong>ni e l’impero Ferruzzi andò in crisi.<br />

Cominciarono <strong>anni</strong> molto <strong>di</strong>fficili per Ravenna”.<br />

E non c’era dubbi sul ‘colore’ del giornale.<br />

“<strong>Qui</strong> era un settimanale <strong>di</strong> opinione orientato<br />

chiaramente a Sinistra. Con<strong>di</strong>videva le ansie<br />

e le speranze dei citta<strong>di</strong>ni, e in particolare del<br />

mondo della Sinistra ravennate. Il PCI non<br />

c’era più, era nato il PDS <strong>di</strong> Occhetto e da una<br />

sua costola era spuntata Rifondazione Comunista.<br />

Il PSI si stava decomponendo, la DC<br />

pure. Il PRI era in fibrillazione. Noi rac<strong>con</strong>tavamo<br />

quegli avvenimenti <strong>con</strong> partecipazione<br />

e <strong>con</strong> passione”. Diverse, e <strong>di</strong> spessore, le<br />

figure <strong>di</strong> rilievo <strong>di</strong> allora. “La vita citta<strong>di</strong>na si<br />

polarizzava attorno ad alcune personalità politiche<br />

e ad alcune figure impren<strong>di</strong>toriali. Da<br />

una parte c’erano il sindaco Mauro Dragoni<br />

del PCI-PDS e il Vice Sindaco Mario Boccacini<br />

del PSI, che rappresentavano le due anime<br />

della sinistra locale in eterna competizione.<br />

Sul piano impren<strong>di</strong>toriale le figure <strong>di</strong> spicco<br />

erano quelle <strong>di</strong> Raul Gar<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> Carlo Sama<br />

del Gruppo Ferruzzi. Il primo era l’uomo che<br />

voleva <strong>di</strong>ventare Re della chimica italiana,<br />

travolto da Mani Pulite. Di Sama si parlò per<br />

qualche tempo come <strong>di</strong> un papabile nuovo<br />

sindaco della società civile <strong>con</strong>trapposto alla<br />

xxx


Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

politica tra<strong>di</strong>zionale. Il ciclone giu<strong>di</strong>ziario e la<br />

crisi politica <strong>di</strong> quel tremendo biennio fecero<br />

piazza pulita <strong>di</strong> tutti questi protagonisti.<br />

Mauro Dragoni fu costretto alle <strong>di</strong>missioni<br />

per un presunto scandalo da cui poi fu prosciolto.<br />

Ma la sua carriera politica fu azzerata<br />

e lui ne uscì <strong>di</strong>strutto. Mario Boccacini si è<br />

ritirato dalla politica e oggi è un brillante impren<strong>di</strong>tore.<br />

Raul Gar<strong>di</strong>ni è morto suicida. Di<br />

Carlo Sama e dei Ferruzzi si sono a lungo perse<br />

le tracce. Nel 1993 Ravenna cambiò volto.<br />

Ma quando parte <strong>di</strong> questa storia accadde, io<br />

già non ero più <strong>di</strong>rettore del <strong>Qui</strong>”. Tra gli episo<strong>di</strong><br />

più importanti avvenuti durante la sua<br />

<strong>di</strong>rezione, Carloni ricorda la vicenda politicoprocessuale<br />

<strong>di</strong> Mauro Dragoni, che portò alle<br />

<strong>di</strong>missioni del sindaco <strong>di</strong> Ravenna. “Dragoni<br />

era alla guida <strong>di</strong> una Giunta comunale PCI-<br />

PDS, PSI, PRI e restò in carica fino al 3 settembre<br />

del 1992. Ad indurlo a chiudere la sua carriera<br />

amministrativa in anticipo fu l’inchiesta<br />

aperta dalla Procura della Repubblica <strong>di</strong><br />

Ravenna per una casa ottenuta in comodato<br />

gratuito da un impren<strong>di</strong>tore ravennate. Noi<br />

seguimmo <strong>con</strong> attenzione sia la vicenda giu<strong>di</strong>ziaria<br />

<strong>di</strong> Dragoni, sia quella politica che si<br />

aprì <strong>con</strong> le sue <strong>di</strong>missioni, ovvero la costituzione<br />

<strong>di</strong> una nuova Giunta monocolore PDS<br />

pagina 14<br />

affidata a Giov<strong>anni</strong> Miserocchi. Sulla vicenda<br />

giu<strong>di</strong>ziaria, in particolare, noi non fummo<br />

mai giustizialisti e anzi seguimmo <strong>con</strong> crescente<br />

scetticismo un’inchiesta che si rivelava<br />

via via sempre più fragile ed evanescente.<br />

Dicemmo apertamente che quell’inchiesta<br />

era sostanzialmente una bufala e che Dragoni<br />

era innocente. Avevamo pienamente ragione.<br />

A Dragoni fu restituito l’onore quando<br />

ormai era troppo tar<strong>di</strong>”. Tra gli articoli scritti<br />

durante quell’anno, Carloni ne ricorda uno<br />

in particolare. “In uno dei primi numeri del<br />

settimanale uscì un’inchiesta che prendeva<br />

spunto dalla vicenda Mani Pulite <strong>di</strong> Antonio<br />

Di Pietro. Chiedemmo ai citta<strong>di</strong>ni ravennati<br />

cosa pensassero in quel momento dei loro<br />

politici locali e ne uscì un quadro desolante.<br />

Era la fotografia <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />

profondo. Infatti, il titolo dell’inchiesta più o<br />

meno recitava così, vado a memoria: Sì, per<br />

me rubano anche qui. Potete immaginare<br />

le reazioni del Palazzo. Ci furono telefonate,<br />

facce scure, rimbrotti. Noi andammo avanti<br />

per la nostra strada, anche se non piaceva a<br />

tutti. Rac<strong>con</strong>tavamo una società inquieta<br />

e sfiduciata, in crisi <strong>di</strong> identità, ma ricca <strong>di</strong><br />

istanze civili e in cerca <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> nuovo e<br />

<strong>di</strong> pulito in cui credere. Era ieri. Sembra oggi”.


pagina 15<br />

Gianfranco Camerini<br />

“Preferivo il tabloid”<br />

“Sono stato <strong>di</strong>rettore del settimanale<br />

<strong>Qui</strong> dal 1993 al 1994 e nel 1995 sono stato<br />

presente per pochi mesi a causa <strong>di</strong> un<br />

grave problema <strong>di</strong> salute. Il tutto dopo<br />

essere stato presidente della cooperativa<br />

<strong>di</strong> giornalisti Me<strong>di</strong>a News, quando a <strong>di</strong>rigere<br />

il tabloid era Pier Giorgio Carloni”.<br />

Tanti i ‘compagni’ d’avventura ricordati<br />

dall’ex <strong>di</strong>rettore. “La redazione, impostata<br />

dallo stesso Carloni, era <strong>di</strong> ottimo<br />

livello. A causa <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> rinunce<br />

sono state apportate mo<strong>di</strong>fiche all’organico<br />

<strong>con</strong> qualche innesto <strong>di</strong> grande<br />

qualità e mi riferisco al ravennate Paolo<br />

Pingani e alla faentina Cristina Vignoli,<br />

una vera professionista che ci ha lasciato<br />

troppo presto, ad appena 30 <strong>anni</strong>.<br />

Facevano parte della squadra Remo<br />

Emiliani, attuale capo ufficio stampa del<br />

Comune <strong>di</strong> Bagnacavallo, Fausto Piazza,<br />

responsabile della cultura, Roberta<br />

Emiliani in veste <strong>di</strong> vice <strong>di</strong>rettore, Pier<br />

Francesco Bellini, Alberto Mazzotti ovvero<br />

l’uomo dello sport, Tiziano Zaccaria,<br />

Paolo Graziani, Gianfranco D’Attorre<br />

e Manuela Dra<strong>di</strong>, ora all’ufficio stampa<br />

dell’Ausl come responsabile. Al nucleo<br />

redazionale <strong>di</strong> cui inizialmente faceva<br />

parte anche Lorenza Montanari era affiancato<br />

un gruppo nutrito <strong>di</strong> collaboratori,<br />

in<strong>di</strong>spensabili per poter re<strong>di</strong>gere un<br />

prodotto che giu<strong>di</strong>cavo e giu<strong>di</strong>co tuttora<br />

<strong>di</strong> ottima qualità. E non voglio <strong>di</strong>menticare<br />

una perfetta segreteria <strong>di</strong> redazione<br />

composta da Paola Argelli e Patrizia Gar<strong>di</strong>ni.<br />

Se qualche nominativo mi è rimasto<br />

nella tastiera del PC, chiedo venia,<br />

anche la mia memoria inizia ad avere<br />

qualche acciacco. Per quanto riguarda il<br />

rapporto <strong>con</strong> i lettori <strong>di</strong>rei che siamo stati<br />

molto seguiti dal Ravennate, dal Faentino<br />

e dal Lughese, la prima citta<strong>di</strong>na ad<br />

apprezzarci davvero. Nel corso della mia<br />

<strong>di</strong>rezione il giornale passò ad una foliazione<br />

<strong>di</strong> 48 pagine; la ritenni quella giu-<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

Gianfranco<br />

Camerini


pagina 16


pagina 17<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

sta, meno <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osa della precedente<br />

e comunque esaustiva.<br />

Il ruolo <strong>di</strong> <strong>Qui</strong> nella realtà <strong>di</strong> quegli <strong>anni</strong><br />

era positivo; il giornale era cre<strong>di</strong>bile sotto<br />

tutti i punti <strong>di</strong> vista e, per quanto riguarda<br />

il profilo politico, penso sia stato<br />

anche utile in primo luogo alla crescita<br />

dei redattori (tutti scrivevano <strong>di</strong> tutto)<br />

e in se<strong>con</strong>d’or<strong>di</strong>ne alla comunità stessa,<br />

che aveva in noi un punto <strong>di</strong> riferimento.<br />

Un rapporto positivo tra redazione,<br />

comuni e frazioni. Ricordo pochi episo<strong>di</strong><br />

negativi <strong>di</strong> quel periodo se non quelli<br />

inerenti il mio stato <strong>di</strong> salute”. Ma come<br />

è cambiata, oggi, l’attenzione per la carta<br />

stampata? “Era pressoché simile, anche<br />

se mi rendo <strong>con</strong>to che questa frase<br />

può sembrare un’eresia. Si tratta solo <strong>di</strong><br />

una questione inerente la popolazione.<br />

L’Italia è un Paese <strong>con</strong> la popolazione<br />

anziana. Il futuro è Internet, non si <strong>di</strong>scute,<br />

ma il giorno del computer a portata<br />

<strong>di</strong> tutti non è così vicino come molti<br />

pensano. Considero un autentico babbeo<br />

colui che non vuole vedere oltre il<br />

proprio naso. Già i giornali si stanno organizzando<br />

<strong>con</strong> e<strong>di</strong>zioni on-line ma gli<br />

e<strong>di</strong>tori e le redazioni sanno benissimo<br />

che la svolta vera e propria arriverà tra<br />

circa 15 <strong>anni</strong>. Ora viviamo un processo<br />

<strong>di</strong> transizione. Il passaggio da formato<br />

tabloid a rivista non mi è mai piaciuto,<br />

tuttavia sono molto legato al settimanale<br />

<strong>Qui</strong> che spero <strong>di</strong> poter leggere almeno<br />

per altri 15 <strong>anni</strong>, ovvero prima dell’invasione<br />

totale <strong>di</strong> Internet e company”.


pagina 18


pagina 19<br />

Fausto Piazza<br />

“Un’esperienza<br />

<strong>di</strong> passaggio che mi<br />

ha insegnato molto”<br />

“Il <strong>Qui</strong> per me è stata un’esperienza <strong>di</strong> passaggio,<br />

che mi ha permesso <strong>di</strong> imparare<br />

un lavoro che oggi pratico <strong>con</strong> maggiore<br />

<strong>con</strong>sapevolezza e più passione”. Sono le<br />

parole <strong>di</strong> Fausto Piazza, che è stato <strong>di</strong>rettore<br />

esecutivo del giornale nella se<strong>con</strong>da<br />

metà degli <strong>anni</strong> ’90, quando, dalla cultura<br />

alle infrastrutture, sono stati posti alcuni<br />

punti fermi che hanno portato alla<br />

costruzione della Ravenna che viviamo<br />

oggi. Tante, anche allora, le implicazioni<br />

politiche e gli equilibri <strong>di</strong>fficili sia in città<br />

che all’interno del giornale. Poche, ma<br />

<strong>di</strong> struttura, le inchieste ricordate dall’ex<br />

<strong>di</strong>rettore. In particolare Fausto ricorda<br />

un’inchiesta a metà tra costume e società<br />

de<strong>di</strong>cata agli omosessuali che ricevette<br />

i complimenti dell’allora <strong>di</strong>rettore del<br />

Resto del Carlino Uber Don<strong>di</strong>ni.“Divenni<br />

<strong>di</strong>rettore – spiega Fausto – nel periodo<br />

<strong>di</strong> passaggio tra la redazione <strong>di</strong> via Pirano<br />

e quella <strong>di</strong> viale Alberti. La struttura<br />

all’epoca era stata molto alleggerita e io<br />

governavo il giornale come una specie <strong>di</strong><br />

‘vis<strong>con</strong>te <strong>di</strong>mezzato’: ero un coor<strong>di</strong>natore<br />

che garantiva un’uscita <strong>di</strong>gnitosa ma<br />

priva <strong>di</strong> quell’autonomia necessaria alla<br />

realizzazione <strong>di</strong> un progetto innovativo<br />

<strong>di</strong> informazione locale”. Zoccolo duro<br />

della formazione <strong>di</strong> Fausto Piazza il filone<br />

culturale e quello sociale. “In quel periodo<br />

, dopo il fallimento de Il Messagge-<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

ro, vennero a lavorare da noi Enrico Chiavegatti,<br />

che si occupò <strong>di</strong> cronaca, e due<br />

giovani collaboratori, Luca Pavarotti e<br />

Marco Montruccoli (oggi rispettivamente<br />

caporedattore della redazione ravennate<br />

del Corriere Romagna e <strong>di</strong> Ravenna 24,<br />

ndr), che ricordo <strong>con</strong> piacere e ri<strong>con</strong>oscenza<br />

anche sul piano professionale”. Di<br />

lì a poco, però, le cose precipitarono e, a<br />

causa <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong>sattesi, nel 1997 Piazza<br />

abbandonò l’incarico. “Il <strong>Qui</strong> rimaneva<br />

comunque il perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> riferimento<br />

della Sinistra <strong>di</strong> governo della provincia.<br />

Allora si era ancora fedeli alla linea <strong>di</strong>alettica<br />

e solo in seguito subentrarono le carriere<br />

personali dei vari <strong>di</strong>rigenti del partito<br />

post Occhetto . Non a caso il <strong>Qui</strong>, nella<br />

se<strong>con</strong>da metà degli <strong>anni</strong> ’90, ‘tirò la volata’<br />

a Vidmer Mercatali sindaco, Gabriele<br />

Albonetti presidente della Provincia<br />

e Vasco Errani presidente della Regione.<br />

Indubbiamente tutti uomini politici locali<br />

che hanno fatto una notevole carriera<br />

come amministratori anche in Parlamento.<br />

E poi c’erano anche altri emergenti<br />

come Alberto Cassani, Carlo Pezzi, Filippo<br />

Brandolini, Elio Gasperoni, Gabrio<br />

Maral<strong>di</strong>”. Pur non ricordando precisi fatti<br />

<strong>di</strong> cronaca, Fausto sottolinea l’importanza<br />

<strong>di</strong> un momento storico in cui si gettarono<br />

le basi per <strong>con</strong>solidamenti nella <strong>di</strong>mensione<br />

e<strong>con</strong>omica, sociale e culturale<br />

Fausto Piazza<br />

della città. “In campo urbanistico vennero<br />

introdotte le cir<strong>con</strong>vallazioni a servizio<br />

<strong>di</strong> una grande espansione e<strong>di</strong>lizia, in<br />

campo e<strong>con</strong>omico la nascita dell’autorità<br />

portuale, nel welfare la ristrutturazione<br />

dell’Ausl e dei Servizi sociali, nel turismo<br />

l’evoluzione <strong>di</strong> Marina <strong>di</strong> Ravenna come<br />

località incentrata sugli stabilimenti balneari.<br />

In campo culturale l’impronta <strong>di</strong><br />

Riccardo e Cristina Muti <strong>con</strong> il Ravenna<br />

Festival, delle Albe e Fanny&Alexander<br />

nel teatro. Tracce e in<strong>di</strong>rizzi che si sono<br />

trasformati in strade maestre”.


pagina <strong>20</strong>


pagina 21<br />

È il Natale del 1992 quando la speranza <strong>di</strong> una vita normale per la piccola Emilie Tinarelli<br />

(che oggi ha vent’<strong>anni</strong>) <strong>di</strong>venta realtà grazie a un delicatissimo intervento chirurgico <strong>di</strong><br />

trapianto del fegato realizzato in una clinica parigina.<br />

Per la piccola Emilie che aveva appena da poco compiuto 6 mesi si era mobilitata la citta<strong>di</strong>nanza<br />

in una nobile gara <strong>di</strong> solidarietà e in particolare il mondo calcistico ravennate<br />

aveva raccolto circa <strong>20</strong> milioni <strong>di</strong> lire.


Omaggio della città<br />

al Car<strong>di</strong>nal Ersilio Tonini<br />

a sostegno dell’Hospice <strong>di</strong> Ravenna<br />

Concerto dei vincitori<br />

del <strong>con</strong>corso internazionale <strong>di</strong> canto<br />

“Renata Tebal<strong>di</strong>”<br />

Ravenna - Teatro Alighieri<br />

lunedì 17 <strong>di</strong>cembre <strong>20</strong>12 - ore 21.00<br />

Anna Kasyan, soprano<br />

Teresa Sedlmair, soprano<br />

Romina Tomasoni, mezzo soprano<br />

Davide Giusti, tenore<br />

Filippo Bettoschi, baritono<br />

Kwang Ho Choi, basso<br />

pianoforte: Elisa Cerri, Davide Cavalli<br />

presenta: Guido Barbieri<br />

critico musicale de La Repubblica<br />

L’intero ricavato sarà destinato<br />

all’Hospice <strong>di</strong> Ravenna <strong>di</strong> prossima apertura<br />

si ringrazia la<br />

Comune <strong>di</strong> Ravenna<br />

Con il <strong>con</strong>tributo <strong>di</strong><br />

Prezzo dei biglietti<br />

25 euro<br />

(platea e palchi fino al III or<strong>di</strong>ne)<br />

15 euro<br />

(palchi IV or<strong>di</strong>ne, galleria e loggione)<br />

Preven<strong>di</strong>te biglietti da lunedì 26 novembre<br />

Biglietteria Teatro Alighieri / online: www.teatroalighieri.org<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Ravenna (tutte le filiali)<br />

IAT Ravenna, via Salara 8, tel. 0544 482838<br />

IAT Cervia, via Evangelisti 4, tel. 0544 974400<br />

IAT Teodorico, via delle Industrie 14, tel. 0544 451539


pagina 23<br />

Sanità<br />

Sostenere lo Ior per aiutare la città<br />

Un <strong>con</strong>certo per finanziare attrezzature e strumentazioni del nuovo hospice che sarà inaugurato ad aprile<br />

RAVENNA – A marzo prossimo l’Hospice<br />

<strong>di</strong> Ravenna <strong>di</strong>venterà realtà. A metà ottobre<br />

è infatti stato firmato un protocollo<br />

d’intesa che vedrà il Comune <strong>di</strong> Ravenna,<br />

l’Ausl <strong>di</strong> Ravenna, l’Opera Santa Teresa, la<br />

Cooperativa Sociale “Dolce” e lo IOR collaborare<br />

per la realizzazione e la gestione <strong>di</strong><br />

un Hospice per pazienti oncologici in fase<br />

terminale nella frazione <strong>di</strong> Borgo Montone<br />

del Comune <strong>di</strong> Ravenna. La struttura<br />

verrà realizzata nell’immobile <strong>di</strong> proprietà<br />

dell’Opera <strong>di</strong> Santa Teresa che si trova nella<br />

frazione <strong>di</strong> Borgo Montone in via Fiume<br />

Montone Abbandonato n.447 . “L’immobile<br />

- spiega il vice presidente dello Ior Mario<br />

Pretolani - dovrebbe avere dai 10 ai 12<br />

posti letto, e le camere saranno attrezzate<br />

per ospitare anche i familiari dei malati.<br />

Il servizio verrà erogato 24 ore su 24, 365<br />

giorni all’anno, nel pieno rispetto dei parametri<br />

organizzativi definiti dall’Ausl sulla<br />

base dei requisiti <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento definiti<br />

dalla Regione. Come Ior ci occuperemo del<br />

finanziamento <strong>di</strong> attrezzature e strumentazioni<br />

me<strong>di</strong>che, ed è per questo che, per le 21<br />

del prossimo lunedì 17 <strong>di</strong>cembre, abbiamo<br />

organizzato un <strong>con</strong>certo <strong>con</strong> i vincitori del<br />

La firma del protocollo per l’Hospice<br />

<strong>con</strong>corso internazionale <strong>di</strong> canto Renata<br />

Tebal<strong>di</strong>”. Per la platea e i palchi fino al III<br />

or<strong>di</strong>ne il costo sarà <strong>di</strong> 25 euro, mentre per<br />

i palchi <strong>di</strong> IV or<strong>di</strong>ne, galleria e loggione il<br />

biglietto sarà <strong>di</strong> 15 euro. Per informazioni<br />

www.teatroalighieri.org; tutte le filiali della<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Ravenna; Iat Ravenna,<br />

via Salara 8 (0544 482838); Iat Cervia,<br />

via Evangelisti 4, (tel. 0544 974400); Iat<br />

Solidarietà<br />

Vedersi bene per vivere al meglio<br />

Teodorico, via delle Industrie 14, (tel. 0544<br />

451539). “L’Hospice - riprende Pretolani - si<br />

chiamerà Villa Adalgisa in memoria della<br />

storica ‘Cicci’ Longo, per <strong>anni</strong> responsabile<br />

della sede ravennate dello Ior. “Conobbi<br />

Adalgisa (‘Cicci’ Longo) nel 1987, quando<br />

entrai nel Consiglio <strong>di</strong> amministrazione<br />

dello Ior. L’hospice sarà de<strong>di</strong>cato a lei e<br />

all’impegno profuso in tutti questi <strong>anni</strong>”.<br />

Grazie al progetto ‘Margherita’ sono messe a <strong>di</strong>sposizione parrucche per pazienti oncologiche<br />

RAVENNA – Vedersi bene aiuta. Lo sa bene l’Istituto Oncologico<br />

Romagnolo (IOR), che ha inaugurato a Ravenna i locali del “Progetto<br />

Margherita”, ove verranno fornite gratuitamente parrucche<br />

<strong>di</strong> pregevole rifinitura alle pazienti oncologiche che, a seguito <strong>di</strong><br />

terapie, devono affrontare il delicato momento della caduta dei<br />

capelli. Il servizio è fornito gratuitamente dallo IOR e dall’Associazione<br />

Italiana <strong>con</strong>tro le Leucemie (AIL), <strong>con</strong> la collaborazione <strong>di</strong><br />

parrucchieri provenienti da tutta la provincia <strong>di</strong> Ravenna. Le signore<br />

che desiderano ricevere informazioni o un appuntamento<br />

si possono rivolgere sia agli uffici dello IOR in Via Salara a Ravenna<br />

(tel. 0544 34299) che alla sede dell’AIL presso l’Unità Operativa<br />

<strong>di</strong> Ematologia del Presi<strong>di</strong>o Ospedaliero <strong>di</strong> Ravenna (tel. 0544<br />

408913). L’iniziativa si è potuta realizzare anche grazie al generoso<br />

e sensibile sostegno <strong>con</strong> cui Marcello Casa<strong>di</strong>o, titolare della<br />

<strong>di</strong>tta “Sì Anelli” <strong>di</strong> Via Cavour a Ravenna, ha voluto esprimere fattivamente<br />

la sua solidarietà da impren<strong>di</strong>tore ravennate offrendo<br />

la prima fornitura <strong>di</strong> parrucche. In una fase storica in cui la crisi<br />

finanziaria costringe le istituzioni a <strong>con</strong>tenere gli interventi socioassistenziali,<br />

questo progetto innovativo è reso possibile grazie<br />

alla solidarietà sociale e alla grande generosità della popolazione<br />

e delle imprese ravennati, che danno vita ad una rete solidale in<br />

grado <strong>di</strong> sviluppare politiche <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>mensioni. Il<br />

progetto “Margherita” è finalizzato al miglioramento della qualità<br />

della vita alle pazienti oncologiche in terapia. Questo servizio<br />

si accompagna ad altre importanti attività, come il progetto “La<br />

forza del sorriso”, un’iniziativa promossa dallo IOR già da alcuni<br />

<strong>anni</strong> e realizzata grazie a L.G.F.B. Italia, dove si organizzano, sempre<br />

presso la sede <strong>di</strong> via Salara, make-up gratuiti destinati alle signore<br />

in trattamento oncologico <strong>con</strong> lo scopo <strong>di</strong> insegnare loro<br />

a non rinunciare alla propria femminilità. L’Istituto Oncologico<br />

Romagnolo, da trentatré <strong>anni</strong> al fianco del paziente oncologico, è<br />

da sempre <strong>con</strong>sapevole dei fondamentali benefici che la visione<br />

<strong>di</strong> sé e i relativi aspetti psicologici hanno nelle fasi <strong>di</strong> guarigione<br />

dalla malattia.


pagina 23<br />

Sanità<br />

Sostenere lo Ior per aiutare la città<br />

Un <strong>con</strong>certo per finanziare attrezzature e strumentazioni del nuovo hospice che sarà inaugurato ad aprile<br />

RAVENNA – A marzo prossimo l’Hospice<br />

<strong>di</strong> Ravenna <strong>di</strong>venterà realtà. A metà ottobre<br />

è infatti stato firmato un protocollo<br />

d’intesa che vedrà il Comune <strong>di</strong> Ravenna,<br />

l’Ausl <strong>di</strong> Ravenna, l’Opera Santa Teresa, la<br />

Cooperativa Sociale “Dolce” e lo IOR collaborare<br />

per la realizzazione e la gestione <strong>di</strong><br />

un Hospice per pazienti oncologici in fase<br />

terminale nella frazione <strong>di</strong> Borgo Montone<br />

del Comune <strong>di</strong> Ravenna. La struttura<br />

verrà realizzata nell’immobile <strong>di</strong> proprietà<br />

dell’Opera <strong>di</strong> Santa Teresa che si trova nella<br />

frazione <strong>di</strong> Borgo Montone in via Fiume<br />

Montone Abbandonato n.447 . “L’immobile<br />

- spiega il vice presidente dello Ior Mario<br />

Pretolani - dovrebbe avere dai 10 ai 12<br />

posti letto, e le camere saranno attrezzate<br />

per ospitare anche i familiari dei malati.<br />

Il servizio verrà erogato 24 ore su 24, 365<br />

giorni all’anno, nel pieno rispetto dei parametri<br />

organizzativi definiti dall’Ausl sulla<br />

base dei requisiti <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento definiti<br />

dalla Regione. Come Ior ci occuperemo del<br />

finanziamento <strong>di</strong> attrezzature e strumentazioni<br />

me<strong>di</strong>che, ed è per questo che, per le 21<br />

del prossimo lunedì 17 <strong>di</strong>cembre, abbiamo<br />

organizzato un <strong>con</strong>certo <strong>con</strong> i vincitori del<br />

La firma del protocollo per l’Hospice<br />

<strong>con</strong>corso internazionale <strong>di</strong> canto Renata<br />

Tebal<strong>di</strong>”. Per la platea e i palchi fino al III<br />

or<strong>di</strong>ne il costo sarà <strong>di</strong> 25 euro, mentre per<br />

i palchi <strong>di</strong> IV or<strong>di</strong>ne, galleria e loggione il<br />

biglietto sarà <strong>di</strong> 15 euro. Per informazioni<br />

www.teatroalighieri.org; tutte le filiali della<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Ravenna; Iat Ravenna,<br />

via Salara 8 (0544 482838); Iat Cervia,<br />

via Evangelisti 4, (tel. 0544 974400); Iat<br />

Solidarietà<br />

Vedersi bene per vivere al meglio<br />

Teodorico, via delle Industrie 14, (tel. 0544<br />

451539). “L’Hospice - riprende Pretolani - si<br />

chiamerà Villa Adalgisa in memoria della<br />

storica ‘Cicci’ Longo, per <strong>anni</strong> responsabile<br />

della sede ravennate dello Ior. “Conobbi<br />

Adalgisa (‘Cicci’ Longo) nel 1987, quando<br />

entrai nel Consiglio <strong>di</strong> amministrazione<br />

dello Ior. L’hospice sarà de<strong>di</strong>cato a lei e<br />

all’impegno profuso in tutti questi <strong>anni</strong>”.<br />

Grazie al progetto ‘Margherita’ sono messe a <strong>di</strong>sposizione parrucche per pazienti oncologiche<br />

RAVENNA – Vedersi bene aiuta. Lo sa bene l’Istituto Oncologico<br />

Romagnolo (IOR), che ha inaugurato a Ravenna i locali del “Progetto<br />

Margherita”, ove verranno fornite gratuitamente parrucche<br />

<strong>di</strong> pregevole rifinitura alle pazienti oncologiche che, a seguito <strong>di</strong><br />

terapie, devono affrontare il delicato momento della caduta dei<br />

capelli. Il servizio è fornito gratuitamente dallo IOR e dall’Associazione<br />

Italiana <strong>con</strong>tro le Leucemie (AIL), <strong>con</strong> la collaborazione <strong>di</strong><br />

parrucchieri provenienti da tutta la provincia <strong>di</strong> Ravenna. Le signore<br />

che desiderano ricevere informazioni o un appuntamento<br />

si possono rivolgere sia agli uffici dello IOR in Via Salara a Ravenna<br />

(tel. 0544 34299) che alla sede dell’AIL presso l’Unità Operativa<br />

<strong>di</strong> Ematologia del Presi<strong>di</strong>o Ospedaliero <strong>di</strong> Ravenna (tel. 0544<br />

408913). L’iniziativa si è potuta realizzare anche grazie al generoso<br />

e sensibile sostegno <strong>con</strong> cui Marcello Casa<strong>di</strong>o, titolare della<br />

<strong>di</strong>tta “Sì Anelli” <strong>di</strong> Via Cavour a Ravenna, ha voluto esprimere fattivamente<br />

la sua solidarietà da impren<strong>di</strong>tore ravennate offrendo<br />

la prima fornitura <strong>di</strong> parrucche. In una fase storica in cui la crisi<br />

finanziaria costringe le istituzioni a <strong>con</strong>tenere gli interventi socioassistenziali,<br />

questo progetto innovativo è reso possibile grazie<br />

alla solidarietà sociale e alla grande generosità della popolazione<br />

e delle imprese ravennati, che danno vita ad una rete solidale in<br />

grado <strong>di</strong> sviluppare politiche <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>mensioni. Il<br />

progetto “Margherita” è finalizzato al miglioramento della qualità<br />

della vita alle pazienti oncologiche in terapia. Questo servizio<br />

si accompagna ad altre importanti attività, come il progetto “La<br />

forza del sorriso”, un’iniziativa promossa dallo IOR già da alcuni<br />

<strong>anni</strong> e realizzata grazie a L.G.F.B. Italia, dove si organizzano, sempre<br />

presso la sede <strong>di</strong> via Salara, make-up gratuiti destinati alle signore<br />

in trattamento oncologico <strong>con</strong> lo scopo <strong>di</strong> insegnare loro<br />

a non rinunciare alla propria femminilità. L’Istituto Oncologico<br />

Romagnolo, da trentatré <strong>anni</strong> al fianco del paziente oncologico, è<br />

da sempre <strong>con</strong>sapevole dei fondamentali benefici che la visione<br />

<strong>di</strong> sé e i relativi aspetti psicologici hanno nelle fasi <strong>di</strong> guarigione<br />

dalla malattia.


pagina 25<br />

Alberto Mazzotti<br />

“Quando si faceva satira…”<br />

Alberto Mazzotti è stato <strong>di</strong>rettore del <strong>Qui</strong><br />

per tre <strong>anni</strong>, dal 1998 al <strong>20</strong>00. “All’epoca<br />

in redazione i giornalisti fissi erano sei<br />

o sette, la politica <strong>di</strong> quegli <strong>anni</strong> si apriva<br />

alle collaborazioni esterne rivolte a ragazzi<br />

che avevano voglia <strong>di</strong> fare questa esperienza.<br />

I fissi, se non ricordo male, erano<br />

Paolo Pingani, Alessandro Emiliani, Mar-<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

co Montruccoli, Manuela Dra<strong>di</strong>, Tiziano<br />

Zaccaria, Remo Emiliani e Massimo Montanari,<br />

che coor<strong>di</strong>nava una ricchissima<br />

redazione sportiva. In segreteria c’erano<br />

Patrizia e Paola Argelli che facevano parte<br />

a tutti gli effetti del corpo redazionale.<br />

Senza <strong>di</strong>menticare il ruolo fondamentale<br />

del grafico Gianfranco Andraghetti. Fra<br />

l’altro furono <strong>anni</strong> <strong>di</strong>vertenti, in cui il clima<br />

era davvero vitale. Il gruppo redazionale<br />

prese l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> trovarsi a cene <strong>di</strong>venute<br />

memorabili e spesso molto etiliche<br />

in luoghi lontani e vicini della Romagna


pagina 27<br />

Da sinistra Alberto Mazzotti e il magistrato Raffaele Cantone<br />

(e dei quali ho tuttora nostalgia)”. In quel<br />

periodo si rafforzarono i rapporti <strong>con</strong> i lettori,<br />

che da parte loro manifestavano un<br />

grande apprezzamento per la redazione.<br />

“Quello <strong>con</strong> i lettori era un rapporto abbastanza<br />

interattivo e ricordo l’impegno nel<br />

cercare <strong>di</strong> coinvolgere quelli più giovani<br />

grazie a collaborazioni <strong>con</strong> giornalisti più<br />

giovani e nuove rubriche. Ma ricordo <strong>con</strong><br />

affetto anche alcuni vecchi abbonati che ci<br />

trattavano <strong>con</strong> molto riguardo e che ogni<br />

tanto portavano delle torte in redazione”.<br />

Ma qual era la linea del giornale? “Il <strong>Qui</strong> ha<br />

cercato <strong>di</strong> mantenere il ruolo <strong>di</strong> osservatore<br />

<strong>con</strong> una linea progressista abbastanza<br />

Buone Feste!<br />

chiara, ma aprendosi in quegli <strong>anni</strong> anche<br />

a collaboratori fissi che venivano dalla società<br />

civile e portavano ognuno i propri<br />

valori e le proprie idee. Ricordo fra gli altri<br />

l’assessore Guido Pasi, il cervese Gabriele<br />

Giov<strong>anni</strong>ni, i ravennati Walter Paolucci e<br />

Franco Montanari”.<br />

Anche per Alberto uno dei personaggi<br />

dell’epoca fu Vidmer Mercatali, “che <strong>di</strong>venne<br />

sindaco in quel periodo ed impostò i<br />

suoi mandati sul <strong>con</strong>cetto <strong>di</strong> <strong>con</strong>certazione<br />

in tutti i settori della città. Una filosofia<br />

<strong>di</strong> Governo che era molto stimolante anche<br />

per un giornale come il nostro, che poteva<br />

approfon<strong>di</strong>re queste <strong>di</strong>namiche. Alberto<br />

ORTOPEDIA<br />

SPADONI<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

Cassani stava già <strong>con</strong>solidando il suo ruolo<br />

<strong>di</strong> amministratore della politica culturale<br />

citta<strong>di</strong>na e stava aiutando a costruire quelle<br />

idee che hanno portato al progetto <strong>di</strong><br />

Ravenna Capitale della cultura.<br />

Un grande personaggio <strong>di</strong> quel periodo<br />

che ricordo volentieri fu Gabriele Albonetti,<br />

che proprio in quegli <strong>anni</strong> fu un ottimo<br />

presidente della Provincia. Ricordo che nel<br />

momento in cui lasciò la presidenza invitò<br />

i <strong>di</strong>rettori dei giornali e ci regalò un libro,<br />

un lunario <strong>di</strong> fine millennio. Sono sempre<br />

stato appassionato <strong>di</strong> sport e quelli furono<br />

<strong>anni</strong> <strong>di</strong> grande crisi perché finì il periodo<br />

d’oro che aveva portato in alto le squadre<br />

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Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

<strong>di</strong> calcio, pallavolo e pallacanestro. Per lo<br />

sport ravennate fu un periodo molto buio,<br />

illuminato per fortuna dai lampi olimpici<br />

<strong>di</strong> Sefi Idem”. Come spesso avviene, la<br />

nuova <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Alberto venne salutata<br />

da un cambiamento grafico della testata.<br />

“Fu un cambiamento anche abbastanza<br />

importante, per il quale ci affidammo a<br />

Massimo Casamenti dell’Agenzia Image.<br />

Ricordo che puntavamo molto sulla copertina<br />

e il primo numero del giornale nuovo<br />

uscì d’estate. Quelli erano momenti cal<strong>di</strong>ssimi<br />

per la guerra in Kossovo, e ricordo che<br />

vagliammo una serie <strong>di</strong> possibilità che andavano<br />

da un ombrellone usato come tiro<br />

a segno, proprio per sottolineare la <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>con</strong> la nostra estate tranquilla, ed un<br />

aereo in partenza dalla base <strong>di</strong> Pisignano”.<br />

pagina 28<br />

Come ci insegnano Vauro ed Ellekappa, in<br />

un giornale la satira è fondamentale, ed è<br />

a quella che corre la memoria <strong>di</strong> Alberto.<br />

“<strong>Più</strong> che citare un articolo ricordo <strong>con</strong> particolare<br />

piacere le vignette <strong>di</strong> terza pagina<br />

che affidavamo a Mauro Monal<strong>di</strong>ni, che<br />

<strong>con</strong> una sola immagine ironica sapeva dare<br />

il senso del giornale o dell’articolo portante<br />

e del clima dell’epoca”.


pagina 29<br />

Natale<br />

a CeseNa iN CeNtro<br />

Con le bellissime luminarie che attraversano le sue vie<br />

il centro storico <strong>di</strong> Cesena si presenta accogliente e festoso<br />

e il luogo adatto per gli acquisti <strong>di</strong> Natale.<br />

Dall’abbigliamento agli accessori, per passare ai prodotti<br />

per il corpo e alla bellezza personale, all’oggettistica per<br />

la casa fino ai gioielli e alla pelletteria più chic in centro<br />

è possibile trovare la soluzione giusta da mettere sotto<br />

l’albero. Idee regalo per tutta la famiglia e occasioni da<br />

non perdere per acquistare la qualità, l’eleganza senza<br />

<strong>di</strong>menticare le tendenze <strong>di</strong> questo inverno e le novità<br />

moda.<br />

Con il <strong>con</strong>sorzio lo shopping <strong>di</strong>venta anche tanto <strong>di</strong>vertente.<br />

Come da tra<strong>di</strong>zione, infatti, “Cesena in Centro” promuove<br />

la nuova giostra dei piccoli da sabato 8<br />

<strong>di</strong>cembre fino a domenica 13 gennaio in<br />

piazza Alboni (Barriera) ed il Trenino<br />

dei Bimbi (a favore <strong>di</strong> A.N.F.F.A.s.)<br />

per le vie del Centro storico <strong>con</strong><br />

partenza dal capolinea <strong>di</strong> piazza<br />

Amendola dalle 10,30 alle<br />

12,30 e dalle 15,30 alle 19,30<br />

nelle domeniche del 16 e 23<br />

<strong>di</strong>cembre.<br />

I biglietti gratuiti sia per la giostra che per il trenino si possono ritirare<br />

presso i negozi associati: Bar Roma - Benetton - Black sheep - Boutique<br />

swarovski - Caffeina - Caffè del Corso - Cartoleria Bettini - Cartoleria<br />

Minerva - Casadei Gioielleria - Chio<strong>di</strong> Bianco Casa - Città del<br />

sole - Cosentino Abbigliamento - Farmacia Malossi - Fermoposta<br />

- Fotostu<strong>di</strong>oart - Giunti al Punto - Imperabit - Lan<strong>di</strong> Ivan Oreficeria -<br />

L’angolo dell’Occhiale - Libreria Bettini - Manuzzi Gioielli - Margherita<br />

Barriera - Next - Original Marines - Osteria Michiletta - Ottica Fantini<br />

- Ottica Visani - Pasticceria Lanzoni - Profumeria Pierrot - Righi -<br />

Ristorante Gi<strong>anni</strong> - Roberto Ricci “Il Mercatino” - salone Gabriella<br />

- scout - sisley - stefanel - Undercolors Benetton - Uniport store<br />

- Univesti - Viaggi Manuzzi<br />

FERMATE ANIMATE,<br />

IL CENTRO STORICO IN MUSICA<br />

Per tre domeniche <strong>di</strong> Dicembre 9, 16 e<br />

23 dalle 15 alle <strong>20</strong> - Atr (agenzia per<br />

la mobilità) e Start-Romagna <strong>con</strong> il<br />

Coro Corridore <strong>con</strong> megafoni, progetto<br />

<strong>di</strong> Aidoru, <strong>con</strong>tribuiranno ad animare il<br />

centro storico <strong>di</strong> Cesena. Un quintetto<br />

acustico, formato da fisarmonica,<br />

trombone, percussioni, voce e banjo, si<br />

sposterà, salirà, scenderà fra gli autobus<br />

della linea urbana che attraversa il centro,<br />

suonerà durante i tragitti per trasformare<br />

gli spazi dell’andare e della sosta in<br />

luoghi <strong>di</strong> <strong>con</strong><strong>di</strong>visione, in<strong>con</strong>tro e festa.<br />

Per vivere in modo <strong>di</strong>verso l’attesa e lo<br />

spostarsi <strong>con</strong> il mezzo pubblico.<br />

Gli appuntamenti sono sugli autobus<br />

delle line 4, 5, 6 e in prossimità delle<br />

fermate Papa, Duomo, Barriera.<br />

Le domeniche <strong>con</strong> il Touring Club Italiano<br />

Durante le domenche 9, 16 e 23 <strong>di</strong>cembre in piazza Almerici sarà presente un gazebo del Touring Club Italiano<br />

<strong>con</strong> la possibilità <strong>di</strong> iscriversi alla prestigiosa e più antica associazione italiana <strong>di</strong> valorizzazione turistica, ritirando il pacco<br />

dono e, per chi si iscrive per la prima volta, l’omaggio <strong>di</strong> una bella e capiente borsa da viaggio griffata Touring. Per tutti<br />

quelli che lasceranno il loro <strong>con</strong>tatto l’omaggio <strong>di</strong> una pubblicazione TCI. Dalle ore 15.30 alle ore 19.00.<br />

• Nelle stesse domeniche il Consorzio dei piccoli produttori <strong>di</strong> vino ed olio delle colline cesenati sarà presente <strong>con</strong><br />

un proprio stand in piazza Almerici <strong>con</strong> degustazione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti tipici<br />

• Domenica 9 <strong>di</strong>cembre <strong>con</strong> partenza dalle ore 15.30 dal Gazebo Touring Club, in piazza Almerici, visita guidata “Le gran<strong>di</strong> storie<br />

d’amore nella Cesena <strong>di</strong> ieri” <strong>con</strong>dotta da Gabriele Papi. Prenotazione ed informazioni presso IAT Cesena tel. 0547 356327.


pagina 30


pagina 31<br />

Manuela Dra<strong>di</strong><br />

“Quando intervistai<br />

il ministro bersani…”<br />

Manuela Dra<strong>di</strong><br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

Manuela Dra<strong>di</strong> è stata <strong>di</strong>rettrice del <strong>Qui</strong><br />

per circa cinque <strong>anni</strong> e, precisamente,<br />

da fine agosto <strong>20</strong>00 a febbraio <strong>20</strong>06.<br />

“La redazione del <strong>Qui</strong> è sempre stata in<br />

movimento e questo ha rappresentato<br />

la vitalità del nostro giornale e, al <strong>con</strong>tempo,<br />

una palestra e una opportunità<br />

per chi si voleva cimentare nel lavoro<br />

<strong>di</strong> giornalista. Se dovessi fare l’elenco<br />

dei collaboratori esaurirei i caratteri a<br />

mia <strong>di</strong>sposizione per l’intera intervista.<br />

Cito pertanto lo “zoccolo duro” della redazione:<br />

Marco Montruccoli, Marianna<br />

Carnoli, Elena Nencini, Letizia Magnani,<br />

Alberto Mazzotti, Paolo Pingani, Danilo<br />

Montanari, Federica Ferruzzi, Andrea<br />

Conti, Massimo Montanari, Tiziano Zaccaria.<br />

Anche se la domanda non è prevista,<br />

permettetemi però <strong>di</strong> spendere<br />

alcune parole su quella squadra anche<br />

perché il successo del giornale lo si deve<br />

all’azione collettiva, alla sintonia delle<br />

persone che vi lavorano e alla <strong>con</strong><strong>di</strong>vi-


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pagina 32<br />

sione degli obiettivi. Eravamo una bella squadra, <strong>con</strong> tanto<br />

entusiasmo e voglia <strong>di</strong> fare. Qualcuno ricorderà le riunioni<br />

fiume <strong>di</strong> redazione e anche i toni alti che spesso le accompagnavano.<br />

Si <strong>di</strong>scuteva animatamente, si <strong>con</strong>frontavano i vari<br />

punti <strong>di</strong> vista, a volte si litigava per far prevalere le rispettive<br />

ragioni, ma poi ci si rimboccavano le maniche e si cominciava<br />

a lavorare al nuovo numero. Senza astio o rancori. Un vero<br />

spirito <strong>di</strong> squadra. E a me toccava decidere e fare la sintesi. Il<br />

rapporto <strong>con</strong> i lettori era molto forte e partecipato. Appena<br />

usciva un nuovo numero del giornale, i telefoni cominciavano<br />

a suonare. Tanti apprezzamenti, ma anche critiche severe che<br />

però, <strong>di</strong> fondo, denotavano un senso <strong>di</strong> appartenenza. Avevamo<br />

l’ambizione <strong>di</strong> rappresentare uno straor<strong>di</strong>nario libro <strong>di</strong><br />

storia locale, che ospitava i piccoli e gran<strong>di</strong> fatti, le paure e le<br />

preoccupazioni della gente e registrava i momenti più importanti<br />

della comunità. Forti del fatto che in una epoca in cui


pagina 33<br />

si moltiplicano mezzi <strong>di</strong> comunicazione veloci e complessi,<br />

ognuno cerca <strong>di</strong> trovare sé stesso nelle pagine <strong>di</strong> un giornale<br />

che rac<strong>con</strong>ta della sua città, delle sue strade, dei problemi<br />

<strong>con</strong> cui si <strong>con</strong>fronta ogni giorno. Per fare questo c’era molto da<br />

scarpinare… Ricordo le mini inchieste sulle frazioni dei comuni,<br />

la ricerca del bar, dell’e<strong>di</strong>colante o del parroco per carpire la<br />

realtà”. Manuela si sofferma sull’importanza del giornale nella<br />

situazione politica dell’epoca.<br />

“ Il nostro giornale ha sempre avuto un’anima progressista.<br />

Attenta a registrare i cambiamenti ma anche a promuoverli.<br />

Spesso andando anche <strong>con</strong>tro corrente come quando, ad<br />

esempio, denunciò aspramente le politiche del turismo senza<br />

regole sui li<strong>di</strong> ravennati e il caos che ne sarebbe derivato.<br />

Oppure quando affrontava i temi dello sviluppo e<strong>con</strong>omico<br />

( porto, industria, università etc), cercando sempre <strong>di</strong> creare<br />

<strong>di</strong>battito in un’ottica <strong>di</strong> stimolo e <strong>di</strong> critica costruttiva. Ricor-<br />

Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

do vari forum svolti in redazione <strong>con</strong> i soggetti istituzionali e<br />

le associazioni <strong>di</strong> rappresentanza dei citta<strong>di</strong>ni. Insomma, un<br />

giornale aperto alla città, non ‘bacchettone’. Ricordo una inchiesta<br />

fatta fra i giovani appartenenti ai movimenti politici<br />

della destra. Sento ancora le proteste <strong>di</strong> tanti nostri abbonati….”.<br />

All’epoca , infatti, il giornale cartaceo era il primo veicolo<br />

<strong>di</strong> informazione. Ma come è cambiato, per Manuela, il modo<br />

<strong>di</strong> fare informazione? “Oggi un giornale locale, legato al territorio<br />

ed espressione <strong>di</strong>retta della vita reale, rappresenta un<br />

antidoto alla malattia della globalizzazione, all’uniformità e<br />

all’eccesso <strong>di</strong> <strong>con</strong>centrazione dell’informazione. Non sarà il<br />

<strong>con</strong>tenitore primario e strategico delle notizie, questo ruolo è<br />

assorbito dal web, ma sarà il luogo dove troveranno spazio, approfon<strong>di</strong>menti<br />

e servizi <strong>di</strong> più ampio respiro rispetto a quanto<br />

riservato sul web. D’altra parte anche la peculiarità del settimanale,<br />

rispetto al quoti<strong>di</strong>ano, erano l’approfon<strong>di</strong>mento e


Vent’<strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>Qui</strong><br />

l’inchiesta. Oggi anche i quoti<strong>di</strong>ani, per vincere la scommessa<br />

<strong>con</strong> il web, fanno inchieste ed approfon<strong>di</strong>menti. Certo è tutto<br />

più <strong>di</strong>fficile. Occorre intelligenza, ma soprattutto tornare ad<br />

essere i giornalisti che <strong>con</strong> il taccuino scorazzano per la città<br />

a caccia <strong>di</strong> notizie. E questo sarebbe un bene anche per la nostra<br />

professione”. Tanti i protagonisti dell’epoca ricordati da<br />

Manuela. “Anche in questo caso la carrellata sarebbe lunga.<br />

In quei cinque <strong>anni</strong> vi è stato un ricambio significativo della<br />

classe <strong>di</strong>rigente. Stili <strong>di</strong>versi, permalosità e piccole ritorsioni<br />

nei <strong>con</strong>fronti del giornale da parte <strong>di</strong> qualcuno ci sono state,<br />

ma ad una persona in particolare mi sento <strong>di</strong> rivolgere un ri<strong>con</strong>oscimento<br />

per la franchezza nei rapporti. Penso al sindaco<br />

Mercatali, che anche nei momenti in cui il giornale non è stato<br />

‘tenero’ su alcune scelte amministrative, non si è mai sottratto<br />

al <strong>con</strong>fronto, e non ha mai serbato rancore. Una dote che<br />

<strong>con</strong>sidero fondamentale per un amministratore pubblico”.<br />

Diversi gli episo<strong>di</strong> citati dall’ex <strong>di</strong>rettrice, “primo fra tutti, anche<br />

se apparentemente lontano, l’attentato alle torri gemelle<br />

nel <strong>20</strong>01. Quell’evento cambiò il mondo e le coscienze <strong>di</strong> tutti<br />

e aprì la strada della paura. Anche in questo caso la nostra comunità<br />

locale seppe esprimere un grande moto <strong>di</strong> solidarietà.<br />

Poi ricordo quel grande evento che furono le primarie nel<br />

<strong>20</strong>05 che decretarono la vittoria <strong>di</strong> Pro<strong>di</strong>”. E a proposito <strong>di</strong> politica,<br />

Manuela cita una piccola ‘impresa’ personale. “Ricordo<br />

che avevamo messo in cantiere un articolo sulle infrastrutture,<br />

ed allora ministro dei trasporti era Pierluigi Bersani. Volevo<br />

tentare <strong>di</strong> <strong>con</strong>tattarlo per capire se c’erano novità sul destino<br />

delle nostre infrastrutture (E45-statale Romea etc). Ricordo<br />

che quando proposi in redazione questa intenzione, tutti si<br />

misero a ridere pensando ad una impresa impossibile. Riuscii<br />

a recuperare un recapito telefonico, pensando <strong>di</strong> dover passare<br />

chissà quanti filtri, per poi non <strong>con</strong>cludere niente. Compongo<br />

il numero e sento dall’altra parte “ Sono il Ministro Bersani,<br />

<strong>con</strong> chi parlo?” Potete immaginare la mia espressione…”.<br />

pagina 34


è<br />

pagina 35<br />

finalmente<br />

aperto<br />

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pagina 37<br />

A teatro <strong>con</strong> Capit<br />

Grande attesa per ‘Bulli e pupe’ e la ‘Contessa Maritza’<br />

<strong>di</strong> Alice Bassi - Tornano le proposte culturali firmate Capit che allieteranno<br />

<strong>con</strong> <strong>di</strong>vertenti rappresentazioni teatrali i pomeriggi ravennati.<br />

Sono due infatti le rassegne, in programma da <strong>di</strong>cembre ad<br />

aprile, che interessano i due teatri della città: l’Alighieri <strong>con</strong> «Operetta<br />

e musical» e il Teatro Rasi <strong>con</strong> «Ritroviamoci al Rasi».<br />

Il cartellone della XXVII e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> «Operetta e musical» propone<br />

quattro successi in<strong>di</strong>scussi <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>vertente genere: dopo la<br />

partenza avvenuta sabato 8 <strong>di</strong>cembre <strong>con</strong> «Il Pipistrello» <strong>di</strong> Johann<br />

Strauss e seguita, domenica 9, <strong>con</strong> «Al Cavallino bianco» <strong>di</strong> Ralph<br />

Benatzky gli appuntamenti proseguono venerdì 21 <strong>di</strong>cembre alle<br />

<strong>20</strong>,30 <strong>con</strong> «Bulli e pupe» il musical <strong>di</strong> Frank Loesser interpretato<br />

dalla compagnia In Scena <strong>di</strong> Corrado Abbati: «“Bulli e Pupe”, il<br />

celebre, <strong>di</strong>vertente e colorato musical <strong>di</strong> Broadway dall’intreccio<br />

perfetto dove tutto funziona grazie al simpatico libretto <strong>di</strong> Abe<br />

Burrows ed alle vivaci ed immortali musiche <strong>di</strong> Frank Loesser, è<br />

la nuova produzione, in esclusiva per l’Italia, della compagnia<br />

<strong>di</strong> Corrado Abbati. - si legge nella presentazione dell’opera -. Un<br />

nuovo, grande spettacolo che porta in scena un cast <strong>di</strong> oltre venti<br />

artisti <strong>con</strong> voci importanti, costumi coloratissimi, balletti mozzafiato,<br />

scene eleganti, il tutto nel segno <strong>di</strong> una qualità assodata<br />

e ri<strong>con</strong>osciuta». La rassegna «Operetta e musical» si <strong>con</strong>cluderà<br />

sabato 5 gennaio alle <strong>20</strong>,30 <strong>con</strong> «Contessa Maritza» <strong>di</strong> Emmerich<br />

Kalamànn portato in scena dalla compagnia Teatro Musica Novecento:<br />

«“La Contessa Maritza” ha rappresentato, per la sua musica<br />

straor<strong>di</strong>naria ed accattivante, il più grande successo del dopoguerra<br />

- spiegano gli organizzatori -. Nella partitura della “Contessa Ma-<br />

Programma<br />

“Ritroviamoci al Rasi”<br />

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 15<br />

Confcooperative<br />

ritza” esiste l’ispirazione della musica popolare magiara-tzigana<br />

che si accoppia, magistralmente, <strong>con</strong> l’illuminata evoluzione del<br />

compositore attratto dai nuovi ritmi dell’amico Gershwin. Un canto<br />

raffinato, infuocate melo<strong>di</strong>e <strong>di</strong> czarda ed un terzetto comicissimo,<br />

caratterizza questo spettacolo imper<strong>di</strong>bile».<br />

«Ritroviamoci al Rasi», la rassegna giunta alla XVIII e<strong>di</strong>zione, propone<br />

invece ben 18 spettacoli pomeri<strong>di</strong>ani (tutti alle ore 15) appartenenti<br />

alla tra<strong>di</strong>zione più autentica del teatro popolare in <strong>di</strong>aletto<br />

romagnolo ed amatoriale in genere. Dal 16 <strong>di</strong>cembre al 28 aprile<br />

al Teatro Rasi si potrà assistere a rappresentazioni <strong>di</strong> testi classici<br />

e moderni del teatro romagnolo <strong>con</strong> alcuni spazi de<strong>di</strong>cati al teatro<br />

amatoriale in lingua ed alla musica <strong>di</strong> folclore. Per info: 0544<br />

591715 - www.capitra.it<br />

- domenica 16 <strong>di</strong>cembre: “Tre tenori” - associazione culturale “La zarzuela” <strong>di</strong> Bologna<br />

- domenica 23 <strong>di</strong>cembre: “La camisa dla madona” – compagnia “Amici del teatro” <strong>di</strong> Cassanigo<br />

- mercoledì 26 <strong>di</strong>cembre: “La Rumagna inte tu cor” – “Società canterini romagnoli”, Gruppo corale “Pratella Martuzzi”<br />

- domenica 30 <strong>di</strong>cembre: “Lozal par lanterna” – “Compagnia della speranza” <strong>di</strong> Castelvecchio<br />

- domenica 6 gennaio: “E…carburant” – gruppo teatrale “San Severo” <strong>di</strong> Ponte Nuovo, Ravenna<br />

- domenica 13 gennaio: “Divix” - compagnia “05quartoatto” <strong>di</strong> Ravenna<br />

- domenica <strong>20</strong> gennaio: “La broja” - compagnia “Piccolo teatro città <strong>di</strong> Ravenna”, Gad Gino Caprara<br />

- domenica 27 gennaio: “Cusa fai la not i met e i ledar” – compagnia “Gad città <strong>di</strong> Lugo”<br />

- domenica 10 febbraio: “E <strong>di</strong>retor dla scola” – compagnia “Cdt - la Rumagnola” <strong>di</strong> Bagnacavallo<br />

- domenica 17 febbraio: “Gigion e va inti fre’” – compagnia “La Zercia” <strong>di</strong> Forlì<br />

- domenica 24 febbraio: “Un pruces fat par ridar” – compagnia “Cvì de Magazèn” <strong>di</strong> S. Antonio, Ravenna<br />

- domenica 3 marzo: “Tol inte sach, Giulio” – piccolo teatro “Arnaldo Martelli” della Repubblica <strong>di</strong> San Marino<br />

- domenica 10 marzo: “Tre per uno” ovvero “L’anima gemella”, “L’ere<strong>di</strong>tà”, “Mammà” – compagnia “Il passaggio” <strong>di</strong> Ravenna<br />

- domenica 17 marzo: “E parsot de signor” – compagnia “Cinercircolo del gallo” <strong>di</strong> Forlì<br />

- domenica 24 marzo: “Crema e susezza” – compagnia “Quasi stabile” <strong>di</strong> Bubano<br />

- domenica 7 aprile: “La bon’anma” – compagnia “Caveja e ravgnana” <strong>di</strong> Ravenna<br />

- domenica 14 aprile: “Al tre surgeli” – compagnia “<strong>Qui</strong>i de seneat” <strong>di</strong> Villanova <strong>di</strong> Bagnacavallo<br />

- domenica 28 aprile: “Korna: matrimoni ed altri <strong>di</strong>sastri” – laboratorio italiano del Piccolo teatro <strong>di</strong> Ravenna


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pagina 39<br />

Casa delle<br />

meri<strong>di</strong>ane<br />

<strong>di</strong> Silvio Piraccini - Un nome che trae origine dalla meri<strong>di</strong>ana sulla facciata<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio e dalla decina sparse qua e là sulle pareti della casa.<br />

Un vero e proprio museo della civiltà <strong>con</strong>ta<strong>di</strong>na, uno scrigno che<br />

racchiude gli strumenti della fatica dei campi che i nostri nonni facevano<br />

nel “tempo passato”, si trova a pochi chilometri dalla città. Per<br />

la precisione a San Bartolo, al civico 66 <strong>di</strong> via destra Ronco, proprio<br />

sotto l’argine del fiume. Negli ambienti dei circa 400 metri quadrati <strong>di</strong><br />

quella che era un tempo una tipica casa colonica romagnola, trovano<br />

“ospitalità” migliaia <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> uso per le attività quoti<strong>di</strong>ana<br />

raccolti pazientemente dal notaio Giancarlo Pasi nel corso degli<br />

<strong>anni</strong>. Oggetti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, ma anche “pezzi” notevolmente<br />

ingombranti come carri, calessi, aratri e trebbiatrici e, qua è là, almeno<br />

una cinquantina <strong>di</strong> “caveje”, il simbolo più autentico della Romagna.<br />

Oltre ai locali interni la “tenuta” è dotata anche <strong>di</strong> due ettari ti terreno<br />

a<strong>di</strong>biti a bosco, orti e giar<strong>di</strong>no. La Casa delle Meri<strong>di</strong>ane è cir<strong>con</strong>data<br />

dal verde e nelle vicinanze del porticato c’è anche una piscina, deliziosamente<br />

mosaicata e perfettamente integrata <strong>con</strong> l’ambiente circostante<br />

e tenuta <strong>con</strong> acqua riscaldata e salata per evitare l’utilizzo <strong>di</strong><br />

ad<strong>di</strong>tivi chimici a base <strong>di</strong> cloro.<br />

Un luogo ideale per accogliere eventi <strong>di</strong> ogni genere: riunioni, seminari,<br />

presentazioni e performance musicali. La casa <strong>di</strong>spone anche <strong>di</strong><br />

un servizio <strong>di</strong> catering e spazi per cene e degustazioni. E per chi vuole<br />

“autogestirsi” c’è a <strong>di</strong>sposizione anche un’ampia cucina dove preparare<br />

i piatti che più ispirano gli amanti del “fai da te”, eventualmente<br />

anche <strong>con</strong> la supervisione <strong>di</strong> esperti maestri cucinieri.<br />

Si sa, la gastronomia e la buona tavola è una delle caratteristiche della<br />

“romagnolità” e su questo piano, la Casa delle Meri<strong>di</strong>ane organizza<br />

iniziative e corsi affidati ad una maestra <strong>di</strong> cucina: Giorgia Lagosti, laureata<br />

in chimica e insegnante <strong>di</strong> C.I.BO (Culinary Institut in Bologna).<br />

I <strong>con</strong>sigli e la “filosofia” <strong>di</strong> Giorgia è quella <strong>di</strong> lasciarsi ispirare da gesti<br />

semplici, si basa sull’insegnamento <strong>di</strong> una cucina <strong>di</strong> casa i cui piatti<br />

siano riproducibili imme<strong>di</strong>atamente, o dal giorno dopo, a casa propria<br />

da chi segue le lezioni. Corsi creati per non professionisti che vogliono<br />

anche comunicare la storia dei piatti romagnoli. <strong>Qui</strong>n<strong>di</strong> nessuna<br />

“nouvelle cuisine” o mode d’avanguar<strong>di</strong>a, ma “cucina <strong>con</strong>sapevole”.<br />

Il prossimo corso è previsto per mercoledì 19 <strong>di</strong>cembre dalle 19 e 30<br />

alle 23 <strong>con</strong> i partecipanti impegnati nella preparazione <strong>di</strong> dolci, marmellate<br />

e biscotti per <strong>con</strong>fezioni regalo per amici e parenti.<br />

E molti “ingre<strong>di</strong>enti” arrivano <strong>di</strong>rettamente da <strong>di</strong>etro casa, negli orti<br />

coltivati <strong>di</strong>rettamente dalla famiglia Pasi che cura anche il “recupero”<br />

<strong>di</strong> antichi sapori nostrani come quelli dei frutti <strong>di</strong>menticati, tra cui nespole,<br />

mele cotogne, giuggiole e vari tipi <strong>di</strong> pera.<br />

Ma la “casa”, che sorge nei pressi della Colonna dei francesi, è molto <strong>di</strong><br />

più: tra le attività anche rassegne cinematografiche (all’aperto d’estate<br />

e nei locali interni in invero), e poi l’organizzazione <strong>di</strong> corsi dei team<br />

buil<strong>di</strong>ng che utilizzano corsi <strong>di</strong> cucina o attività <strong>di</strong> preparazione <strong>di</strong> cibi<br />

per creare sinergie e affiatamento in una squadra aziendale.<br />

E nella ex casa colonica dove si può soggiornare per relax, prendere<br />

un aperitivo <strong>con</strong> amici sotto le stelle, sono <strong>di</strong>sponibili anche comode<br />

stanze per passare notti <strong>di</strong> quiete e al mattino tuffarsi e nuotare nella<br />

piscina.<br />

Per ogni informazione ci si può rivolgere <strong>di</strong>rettamente allo 0544-<br />

497165 o ai cellulari 339-3295667 e 339-6360315 o <strong>con</strong>sultare il sito<br />

internet www.casadellemeri<strong>di</strong>ane.it.<br />

federicapasi@alice.it, giorgia.lagosti@gmail.com


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pagina 41<br />

Science<br />

Fiction:<br />

una piccola<br />

introduzione<br />

Il tema dello Speciale a Fumetti <strong>di</strong> quest’anno è la<br />

Fantascienza, il Fantastico e il Fantasy. La Science Fiction,<br />

come viene chiamata nei paesi <strong>di</strong> lingua inglese, nasce<br />

ufficialmente come genere letterario nel 1926, grazie<br />

a Hugo Gernsback, che <strong>con</strong>iò il suddetto termine,<br />

<strong>di</strong>rettore e fondatore <strong>di</strong> Amazing Stories, la prima<br />

rivista ufficiale de<strong>di</strong>cata a questo genere, dove<br />

autori importantissimi come Asimov, Ursula<br />

K. Le Guin, Zelazny e altri, pubblicarono per<br />

la prima volta i loro rac<strong>con</strong>ti. Tracce <strong>di</strong> Fantastico,<br />

però, ci sono sempre state fin dagli albori<br />

della letteratura, basti pensare all’Epopea <strong>di</strong> Gilgamesh, il<br />

primo romanzo epico della storia dell’uomo, all’O<strong>di</strong>ssea <strong>di</strong><br />

Omero, alle Storie Vere <strong>di</strong> Luciano <strong>di</strong> Samosata, che tratta<br />

<strong>di</strong> un viaggio sulla luna e dell’in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> degli alieni<br />

chiamati Seleniti, alle Metamorfosi <strong>di</strong> Apuleio. Prima<br />

La fantascienza<br />

a fumetti:<br />

una breve<br />

<strong>di</strong>gressione<br />

storica<br />

Un genere che, anche grazie a Star Wars,<br />

<strong>con</strong>tinua ad essere molto seguito<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Mazzolini © StarCrash Stu<strong>di</strong>o<br />

Anche i fumetti non sono stati immuni alla Fantascienza: il 7 gennaio<br />

1929 sulle pagine <strong>di</strong> numerosissimi quoti<strong>di</strong>ani statunitensi fu pubblicato<br />

buck Rogers, scritto e ideato da Phil Nowlan e <strong>di</strong>segnato da Dick<br />

Culkins, il primo <strong>fumetto</strong> <strong>di</strong> fantascienza della storia dell’e<strong>di</strong>toria, per i<br />

cui dettagli rimando all’articolo apposito (Little Nemo in Slumberland<br />

Speciale Fumetto in Romagna<br />

A cura <strong>di</strong> Lorenzo Mazzolini e StarCrash Stu<strong>di</strong>o<br />

degli <strong>anni</strong> <strong>20</strong> del secolo scorso altri<br />

autori si cimentarono <strong>con</strong> tematiche<br />

fantastiche, come Ba<strong>con</strong> <strong>con</strong><br />

la Nuova Atlantide, Ariosto <strong>con</strong><br />

l’Orlando Furioso, in particolare<br />

il viaggio sulla luna <strong>di</strong> Astolfo,<br />

Jonathan Swift <strong>con</strong> i viaggi <strong>di</strong> Gulliver,<br />

Giulio Verne e soprattutto<br />

Jean de la Hire, autore <strong>di</strong> romanzi<br />

d’appen<strong>di</strong>ce <strong>con</strong>siderato il primo<br />

precursore della moderna Science<br />

Fiction. La fantascienza è un genere<br />

che piace ed è sempre piaciuto<br />

perché, come <strong>di</strong>ceva Ursula K.<br />

Le Guin, “preme un bottone che<br />

è nell’anima”, cioè la visione <strong>di</strong><br />

Mon<strong>di</strong> fantastici, città futuribili, la<br />

presenza <strong>di</strong> personaggi come Alieni,<br />

Supereroi, Cyborg, Mutanti, Robot<br />

e Mostri, Astronavi più o meno<br />

gran<strong>di</strong> e potenti, viaggi nel tempo, sono tutti<br />

argomenti che hanno sempre affascinato non<br />

solo i fans ma anche i curiosi, gli scienziati che<br />

vogliono vedere assurde teorie applicate a vere<br />

leggi matematiche e fisiche, tutti gli uomini che abbiano<br />

un’anima per sognare o che vogliano mettersi a<br />

sognare. Benvenuti in questo piccolo ma intenso viaggio<br />

nella fantascienza dove gran parte delle suddette tematiche<br />

verranno affrontate.


non rientra in questa categoria).<br />

Il successo <strong>di</strong> Buck Rogers fu tale che subito<br />

dopo fiorirono emuli come Brick Bradford<br />

il viaggiante nello spazio e il più importante<br />

Flash Gordon, che ha quasi sorpassato<br />

il suo capostipite grazie ai <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Alex<br />

Raymond quasi realistici rispetto ai canoni<br />

dell’epoca, <strong>di</strong> gran lunga superiori <strong>di</strong> quelli in<br />

stile liberty <strong>di</strong> Dick Culkins.<br />

Anche l’Italia è stata ‘colpita’ dal virus del<br />

<strong>fumetto</strong> <strong>di</strong> Fantascienza: nel <strong>di</strong>cembre 1936<br />

viene pubblicata all’interno de ‘I Tre Porcellin’i<br />

prima, e su altre testate sempre della<br />

Mondadori poi, Saturno <strong>con</strong>tro la Terra, primissimo<br />

<strong>fumetto</strong> italiano del genere, ad opera<br />

<strong>di</strong> Cesare Zavattini e <strong>di</strong> Federico Pedrocchi<br />

per i testi e il talentuoso Giov<strong>anni</strong> Scolari per<br />

le tavole. La storia narra <strong>di</strong> un’invasione aliena<br />

da parte degli abitanti <strong>di</strong> Saturno e del loro<br />

<strong>di</strong>ttatore Rebo- ri<strong>con</strong>oscibili dalla cresta sulla<br />

testa- e della resistenza terrestre da parte del<br />

Prof. Marcus e del suo assistente Ciro. Alla<br />

fine degli <strong>anni</strong> ’30 negli USA gli eroi come<br />

Flash Gordon vengono iperbolizzati, ma inseriti<br />

in un <strong>con</strong>testo urbano e quoti<strong>di</strong>ano <strong>con</strong><br />

l’avvento dei Supereroi, il cui capostipite si<br />

può ri<strong>con</strong>durre a Superman, <strong>di</strong> Siegel e Shuster.<br />

Da lì il filone dei comics <strong>di</strong> Fantascienza<br />

si <strong>con</strong>testualizza in un sottofilone che, ora<br />

più che mai, è <strong>di</strong>venuto un genere a sé stante:<br />

il <strong>fumetto</strong> supereroistico, che già negli<br />

<strong>anni</strong> 30’/40’ vantava fra le sue fila personaggi<br />

come Capitan America, Batman, la Torcia<br />

Umana, Sandman, Namor the Submariner,<br />

pagina 42<br />

ecc.. i quali si sono evoluti oggi in tutti i personaggi<br />

molto <strong>con</strong>osciuti della Marvel, della<br />

DC e <strong>di</strong> numerose altre case e<strong>di</strong>trici. Negli<br />

<strong>anni</strong> 40’, 50’ e 60’ negli Stati Uniti- nonostante<br />

la terribile <strong>con</strong>danna ad opera del folle Dr.<br />

Wertham- e in Europa, c’è stato un fiorire <strong>di</strong><br />

riviste e fumetti <strong>di</strong> Fantascienza, come Weird<br />

Science, Planet Comics, la brit<strong>anni</strong>ca Eagle che<br />

presentava le storie <strong>di</strong> Dan Dare. Il Giappone<br />

proponeva, invece, Astroboy (Tetsuwan Atomu)<br />

<strong>di</strong> Osamu Tezuka, storia <strong>di</strong> un ragazzo<br />

robot coi sentimenti umani <strong>di</strong>mostrando,<br />

quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> non essere insensibile alla fantascienza.<br />

Sempre agli inizi degli <strong>anni</strong> ’60<br />

dall’Argentina approda in tutto il mondo L’Eternauta,<br />

una delle più belle e interessanti saghe<br />

fantascientifiche della storia del <strong>fumetto</strong>,<br />

ad opera <strong>di</strong> Hector G. Oesterheld ai testi,<br />

autore desaparecido alla fine degli <strong>anni</strong> ’70,<br />

e Solano Lopez e Alberto Breccia ai <strong>di</strong>segni.<br />

Dal Giappone, poi, negli <strong>anni</strong> ‘70 arrivano una<br />

serie <strong>di</strong> Manga e Cartoni animati fantascientifici<br />

grazie alle opere <strong>di</strong> Go Nagai, il creatore <strong>di</strong><br />

Mazinga, Ufo Robot Gren<strong>di</strong>zer (in Italia <strong>con</strong>osciuto<br />

come Goldrake), ecc, Leiji Matsumoto<br />

<strong>con</strong> Capitan Harlock e Galaxy Express 999, e<br />

Yoshiyuki Tomino <strong>con</strong> Gundam. Gran parte<br />

<strong>di</strong> queste storie avevano come protagonisti<br />

dei robottoni che <strong>di</strong>fendevano la terra da<br />

minacce aliene. L’aspetto particolare era la<br />

simbiosi fra robot e pilota, poiché se il primo<br />

veniva colpito anche l’altro soffriva come se<br />

fosse stato colpito a sua volta.<br />

In Occidente, in particolare in Francia, nella<br />

se<strong>con</strong>da metà degli <strong>anni</strong> ‘70 il <strong>fumetto</strong> <strong>di</strong><br />

Fantascienza ha avuto la sua <strong>con</strong>sacrazione<br />

grazie al gruppo de Les Humanoides Associeè,<br />

fra le cui fila si annoveravano i nomi <strong>di</strong> Moebius,<br />

Gal, Dionnet, Caza, Druillet che hanno<br />

dato un tono più adulto al genere <strong>con</strong>sacrandolo<br />

in vere e proprie opere d’arte come Arzach,<br />

Gli abitanti del Crepuscolo, Salammbo,<br />

tutte pubblicate sulla loro rivista Metal Hurlant,<br />

<strong>di</strong>ffusa in tutto il mondo e che, <strong>con</strong>trariamente<br />

a quanto accade, avrà l’apice nella<br />

sua versione americana Heavy Metal, poiché<br />

presentava e presenta tuttora l’elite degli autori<br />

internazionali.<br />

Sempre nella se<strong>con</strong>da metà degli <strong>anni</strong> ‘70,<br />

grazie anche al successo <strong>di</strong> Star Wars, in tutto<br />

il mondo ci fu un exploit della Fantascienza<br />

e un fiorire (e morire) <strong>di</strong> tantissime riviste a<br />

fumetti, come Astroavventure, <strong>con</strong> i <strong>di</strong>segni<br />

<strong>di</strong> Buzzelli, Kosmos, Fantasy ( anche se pubblicava<br />

materiale dell’inglese Starblazer). Al<br />

giorno d’oggi questo genere <strong>di</strong> comics <strong>con</strong>tinua<br />

a sopravvivere e ad essere seguito ovunque,<br />

anche in Italia grazie anche ai nostrani<br />

Nathan Never e Termite Bianca per citare i<br />

casi più eclatanti.


pagina 43<br />

La produzione fanzinara<br />

<strong>di</strong> fantascienza in Italia<br />

Di Gianluca Umiliacchi (Fanzinotecario)<br />

Il mondo dell’e<strong>di</strong>toria fanzinara italiana è<br />

poco <strong>con</strong>osciuto, pur essendo una produzione<br />

che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci nei lontani<br />

<strong>anni</strong> ‘50, è una realtà ignota ai più, sia per<br />

una <strong>di</strong>sinformazione da parte della società,<br />

sia per l’ostentato <strong>di</strong>sinteresse del mondo<br />

fanzinaro <strong>di</strong> presentarsi e proporsi a livello<br />

ufficiale. Ciò non evita <strong>di</strong> prendere atto<br />

come le fanzine, pubblicazioni <strong>di</strong> appassionati,<br />

da oltre 60 <strong>anni</strong> prolifichino in Italia,<br />

generazione dopo generazione, il mondo<br />

fanzinaro non ha visto tregua, la passione<br />

non ha subito crisi e, una <strong>di</strong>etro l’altra, le<br />

migliaia <strong>di</strong> testate hanno lasciato il loro,<br />

seppur labile, segno nella realtà italiana.<br />

Ma che cos’è una fanzine? Termine formato<br />

dalla fusione dell’inizio <strong>di</strong> “fan Club” e<br />

il finale <strong>di</strong> “magazine”, serve a definire la<br />

pubblicazione realizzata per comunicare e<br />

<strong>con</strong>frontarsi su una specifica passione. Una<br />

perio<strong>di</strong>zzazione documentata sull’e<strong>di</strong>toria<br />

fanzinara <strong>di</strong> fantascienza, prendere avvio<br />

nel 1962, quando a Milano grazie al giovane<br />

e futuro regista Luigi Cozzi il pubblico<br />

<strong>di</strong> appassionati dell’ambito fantascientifico<br />

può leggere la prima fanzine de<strong>di</strong>cata alla<br />

fantascienza “Futuria Fantasia” che dovrebbe<br />

essere la capostipite <strong>di</strong> tale ambito.<br />

La fantascienza, produzione <strong>di</strong> letteratura<br />

osservata <strong>con</strong> sospetto dalla cultura sociale,<br />

veniva <strong>con</strong>siderata come prodotto per<br />

<strong>con</strong>sumatori <strong>di</strong> un genere minore. Per la<br />

prima volta questo mondo era proposto<br />

sotto una luce <strong>di</strong>versa, più attiva e <strong>di</strong>namica,<br />

quella dei fanzinari. Andava formandosi<br />

e cresceva la voglia <strong>di</strong> esprimersi attraverso<br />

nuove impostazioni capaci <strong>di</strong> stravolgere il<br />

punto <strong>di</strong> vista stereotipato sulla comunicazione<br />

e <strong>con</strong>fronto, un’ere<strong>di</strong>tà d’oltre oceano<br />

pronta a fondare le sue ra<strong>di</strong>ci in Italia. La risposta<br />

a quella prima proposta è imme<strong>di</strong>ata,<br />

gradualmente iniziano a prendere corpo<br />

le varie testate fanzinare degli <strong>anni</strong> ‘60,<br />

come “Fantascienza Minore” <strong>di</strong> Fossati, per<br />

citarne una su tutte, perché in realtà la produzione<br />

fanzinara da quell’inizio in poi ha<br />

proposto migliaia <strong>di</strong> testate, dai nomi più<br />

svariati e coloriti, dalle forme più estroverse<br />

e dai <strong>con</strong>tenuti più eterogenei. Bisogna-<br />

va andarsele a cercare, <strong>con</strong> il passa parola o<br />

nelle fiere mercato, e non sempre si riuscivano<br />

a trovare, le fanzine uscivano quando<br />

e come potevano <strong>con</strong> i loro enormi problemi<br />

e<strong>con</strong>omici e <strong>di</strong>stributivi realizzate da<br />

pionieri <strong>di</strong> un’e<strong>di</strong>toria “a misura d’uomo”<br />

che, negli <strong>anni</strong> seguenti, darà corpo ad una<br />

vera e propria e<strong>di</strong>toria fanzinara nazionale.<br />

Moltissime, <strong>di</strong>cevamo, le testate de<strong>di</strong>cate<br />

alla fantascienza che, <strong>di</strong> generazione in generazione,<br />

si susseguono, una produzione<br />

più grande <strong>di</strong> quanto lo si possa immaginare.<br />

Negli <strong>anni</strong> a seguire il rinnovamento è<br />

<strong>di</strong>namico e i fanzinari <strong>di</strong> fantascienza, che<br />

all’inizio si misuravano in decine, ora si misurano<br />

in varie centinaia che, nel volgere <strong>di</strong><br />

pochi <strong>anni</strong>, incrementano notevolmente<br />

il loro numero. Il nuovo millennio porta<br />

<strong>con</strong> se l’influenza dei nuovi me<strong>di</strong>a così ci si<br />

trova a viaggiare in rete tra le ‘FanNet’, produzioni<br />

dei fans Internet, ma la vera produzione<br />

fanzinara prosegue imperterrita. Le<br />

fanzine sono una produzione che ha, <strong>con</strong><br />

i suoi <strong>anni</strong> <strong>di</strong> frenetica attività, <strong>con</strong>tribuito<br />

notevolmente allo sviluppo e alla crescita<br />

critica, artistica e narrativa del linguaggio<br />

culturale, tutto ciò dovrebbe dare la giusta<br />

<strong>di</strong>gnità a prodotti troppo spesso sbeffeggiati,<br />

ricchi invece <strong>di</strong> enormi potenzialità<br />

comunicative, formative e artistiche.<br />

Speciale Fumetto in Romagna


pagina 44


pagina 45<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

L’Importante è rac<strong>con</strong>tare<br />

Intervista a Filippo Scozzari<br />

Scòzzari da dove e verso dove? Perché<br />

cominciare col <strong>fumetto</strong>?<br />

“Sin da bambino ho avuto la mania dei<br />

fumetti, leggerli e farli. Una mania da cui<br />

sono parzialmente guarito: non li leggo<br />

più”.<br />

Questo è l’inizio, ma come è arrivato a<br />

Il Mago?<br />

“Fu il punto <strong>di</strong> approdo <strong>di</strong> una lunghissima<br />

quest. A Milano bussai a quasi tutte le<br />

redazioni, allora ce n’erano un fracco, e <strong>di</strong><br />

ogni tipo, ma venivo respinto: la Corno,<br />

Nino Cannata, Gan<strong>di</strong>ni, Gino Sansoni, che<br />

unico e per una cicca fumata mi pubblicò<br />

tre storie <strong>di</strong> fantascienza. E alla fine, enfin!<br />

<strong>di</strong><strong>con</strong>o i francesi, Bepi Zancan, pubblicò i<br />

miei fumetti su Il Mago, un’i<strong>di</strong>ozia della<br />

Mondadori. Acquisii un mestiere che mi<br />

mancava in toto. Venivo dal liceo scientifico<br />

e per me <strong>di</strong>segnare donne o cavalli era<br />

un problema. Il mio appren<strong>di</strong>stato fu proprio<br />

l’essere pubblicato”.<br />

dopo c’è l’in<strong>con</strong>tro col gruppo <strong>di</strong> C<strong>anni</strong>bale.<br />

“No. Dopo ci fu Re Nudo. E poi Linus, enfin!,<br />

mia meta agognatissima. Pensai che il<br />

mio destino fosse in <strong>di</strong>scesa; in realtà non<br />

sapevo che da lì a poco avrei in<strong>con</strong>trato<br />

Tamburini, poi Pazienza, poi la combriccola<br />

assieme alla quale a Roma avrei costruito<br />

prima C<strong>anni</strong>bale, poi a Frigidaire, dopo<br />

l’esperienza de Il Male. Rimando i particolari<br />

<strong>di</strong> queste mie avventure alla lettura <strong>di</strong><br />

Prima pagare poi ricordare. Con Tamburini,<br />

Mattioli, Liberatore e Pazienza c’era un<br />

<strong>con</strong>tinuo scambio <strong>di</strong> idee; fu una se<strong>con</strong>da<br />

scuola, imparai cosa si rac<strong>con</strong>ta alla gente,<br />

come lo si rac<strong>con</strong>ta, quali le trappole da<br />

evitare” .<br />

dopo Frigidaire c’è blue della Coniglio<br />

E<strong>di</strong>tore.<br />

“Chiusa l’esperienza Frigidaire, arrivai a<br />

Blue, che ripubblicò il lunghissimo Il Mar<br />

delle blatte e molte altre cose. Fu il periodo<br />

mercantile della mia vita: non <strong>di</strong>segnavo<br />

per la gloria ma per i sol<strong>di</strong>, poiché vendevo<br />

anche i miei <strong>di</strong>segni originali. Abbandonai<br />

il <strong>fumetto</strong> e il <strong>di</strong>segno quasi completamente<br />

perché mi èra venuta voglia <strong>di</strong> scrivere.<br />

Mi sto pentendo: se non <strong>di</strong>segni qualcosa<br />

tutti i giorni <strong>di</strong>mentichi quello che hai imparato.<br />

Mi è tornata la voglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare<br />

grazie al volume integrale <strong>di</strong> Suor Dentona,<br />

il personaggio che ha più girovagato nelle<br />

redazioni. L’ho ripreso <strong>con</strong> molta fatica, e<br />

questo tipo <strong>di</strong> palestra ha prodotto il miracolo<br />

<strong>di</strong> un libro <strong>di</strong> oltre duecento pagine.<br />

Per cui per rispondere alla domanda da<br />

dove e verso dove posso <strong>di</strong>re: Dallo zero<br />

degli inizi allo zero della fine, per ogni fine<br />

c’è sempre un inizio e come c’è stato un<br />

gran<strong>di</strong>ssimo inizio allora ci può essere un<br />

gran<strong>di</strong>ssimo inizio, anche adesso”.<br />

Chi è Scòzzari oggi?<br />

“Nelle mie storie non troverai occhioni<br />

manga, caricature politiche, cowboy caracollanti<br />

al tramonto, supereroi in pigiamini<br />

cretini. La mia missione nel mondo è<br />

quella <strong>di</strong> migliorarlo coi fumetti il che fornisce<br />

la misura esatta della mia follia. Che<br />

sia una matita, una chitarra o una macchina<br />

da scrivere, l’importante è rac<strong>con</strong>tare”.<br />

Che <strong>con</strong>siglio daresti a chi oggi vorrebbe<br />

intraprendere la strada dei fumetti?<br />

“ È inutile e pericoloso cercare subito la<br />

rivista <strong>di</strong> grido – che peraltro sono sparite<br />

–; bisognerebbe prima passare un po’ <strong>di</strong><br />

<strong>anni</strong> nelle fanzine a far palestra, sotto gli<br />

occhi vigili <strong>di</strong> un inflessibile giu<strong>di</strong>ce interiore.<br />

Palestra, ragazzi: allenarsi, palestra,<br />

allenarsi, palestra. Grinta, e niente auto<br />

indulgenza”.


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pagina 47<br />

Il prossimo sogno?<br />

<strong>di</strong>segnare Stars Wars!<br />

Intervista a Domenico Neziti<br />

Come ti sei appassionato ai Fumetti, quali fumetti leggevi da<br />

ragazzo e quali artisti ti hanno maggiormente influenzato?<br />

“Da bambino amavo i supereroi e tutto quello che era ‘fantastico’. Il<br />

<strong>fumetto</strong> era la perfetta fusione tra rac<strong>con</strong>ti e immagini. Quando vivevo<br />

in Canada facevo il paperboy (il ragazzo che <strong>di</strong>stribuisce il giornale<br />

ndr) e <strong>con</strong> i sol<strong>di</strong> guadagnati mi compravo le mie serie preferite come<br />

X-men, Fantastici Quattro, Iron Man e Thor. A scuola me la cavavo<br />

bene in <strong>di</strong>segno e fu una sfida per me provare a <strong>di</strong>segnare i miei personaggi<br />

preferiti e fare i miei piccoli fumetti personali.<br />

Guardavo i miei <strong>di</strong>segnatori preferiti che allora erano John Byrne, Jim<br />

Starlin e Walter Simonson e cercavo <strong>di</strong> assorbire quanto più possibile<br />

dalle loro tecniche. Mi ostinavo a carpire i trucchi del mestiere e riempivo<br />

pagine <strong>di</strong> mani, braccia, volti e stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> anatomie. Al mio arrivo in<br />

Italia ebbi la fortuna <strong>di</strong> colmare molte lacune <strong>con</strong> il corso <strong>di</strong> <strong>fumetto</strong><br />

a Forlì dove ho trovato due gran<strong>di</strong> maestri come Davide Fabbri e Guglielmo<br />

Signora”.<br />

Parlaci del tuo esor<strong>di</strong>o <strong>con</strong> il numero 3 <strong>di</strong> Examen per la Phoenix<br />

e<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> daniele brolli.<br />

“Tutto fu grazie al corso e all’aiuto <strong>di</strong> Davide Fabbri che già collaborava<br />

<strong>con</strong> Daniele Brolli su vari progetti della Phoenix e<strong>di</strong>tore. Volevano<br />

lanciare delle testate supereroistiche e avevano bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnatori.<br />

Dopo vari <strong>anni</strong> <strong>di</strong> corso Davide mi chiese se me la sentivo <strong>di</strong> fare<br />

il grande salto e io non mi feci sfuggire l’occasione. Fu dura affrontare<br />

un numero intero <strong>di</strong> Examen e <strong>con</strong>frontarmi <strong>con</strong> le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> seguire<br />

una sceneggiatura e riproporre su carta inquadrature, prospettive e<br />

sensazioni, ma alla fine <strong>di</strong>e<strong>di</strong> tutto me stesso visto che era quello che<br />

volevo. Pochi <strong>anni</strong> prima avevo lasciato il mio lavoro sicuro <strong>di</strong> operaio<br />

per questo misterioso mondo del <strong>fumetto</strong> e finalmente stavo per<br />

pubblicare il mio primo <strong>fumetto</strong> come <strong>di</strong>segnatore”.<br />

dopo varie illustrazioni per tornei <strong>di</strong> giochi <strong>di</strong> ruolo hai iniziato<br />

a collaborare <strong>con</strong> davide Fabbri per varie iniziative fra<br />

cui l’adattamento a fumetti <strong>di</strong> Planet of the Apes. Come è nata<br />

questa sinergia ?<br />

“Dopo aver lavorato <strong>con</strong> la Phoenix, iniziai a collaborare <strong>con</strong> Davide<br />

su vari progetti. Lui già lavorava <strong>con</strong> la casa e<strong>di</strong>trice Dark Horse e<br />

quell’anno ci fu il remake del film Il Pianeta delle Scimmie. Era un lavoro<br />

molto importante ed era importantissimo rispettare le esigenze<br />

grafiche del film e sopratutto completare il <strong>fumetto</strong> per l’anteprima<br />

del film negli States. Davide mi chiese <strong>di</strong> dargli una mano e cosi, insieme<br />

a Christian Dalla Vecchia, altro allievo <strong>di</strong> Fabbri, lo aiutammo<br />

nelle chine della novel. Piccolo inciso simpatico, l’ultima settimana<br />

prima <strong>di</strong> <strong>con</strong>segnare il lavoro facevamo i turni per dormire sui <strong>di</strong>vani<br />

per finire in tempo!”.<br />

Cos’è la drow Art Stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> cui sei uno dei fondatori?<br />

“La Drow Art Stu<strong>di</strong>o nacque come luogo <strong>di</strong> lavoro comune dove poter<br />

lavorare <strong>con</strong>centrati e stimolati. Assieme a Christian Dalla Vecchia,<br />

Matteo Lolli, Christian Cornia ed il sottoscritto iniziammo a lavorare in<br />

un unico ambiente e a <strong>con</strong><strong>di</strong>videre le nostre esperienze. Abbiamo la-<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

vorato su vari progetti insieme in cui ognuno si occupava <strong>di</strong> una parte<br />

dello sviluppo del lavoro: bozzetti, matite, colori e grafiche. Abbiamo<br />

sviluppato illustrazioni e grafiche per molti giochi <strong>di</strong> carte e fumetti<br />

oltre a sviluppare style guide per mascotte e personaggi. Tentammo<br />

<strong>di</strong> proporci in Francia come unico stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sviluppo per progetti a fumetti<br />

ma eravamo troppo poco ‘tra<strong>di</strong>zionali’ dal loro punto <strong>di</strong> vista. Ci<br />

vollero ancora degli <strong>anni</strong> per far si che gli stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> lavorazione fossero<br />

accettati, ahimè”.<br />

Cosa ci puoi <strong>di</strong>re del tuo <strong>con</strong>tributo per le nuove serie <strong>di</strong> Star<br />

Wars (serie che a me sta davvero a cuore)?<br />

Attorno al <strong>20</strong>05/<strong>20</strong>06 iniziai a de<strong>di</strong>carmi ad un aspetto dell’arte che<br />

avevo solo parzialmente affrontato, la colorazione. Ho scoperto un<br />

nuovo mondo che comprendeva toni cal<strong>di</strong>, fred<strong>di</strong> ombre e luci e i<br />

segreti per valorizzare le scene <strong>di</strong>segnate. Dopo la collaborazione<br />

<strong>con</strong> Fabbri sul <strong>fumetto</strong> Planet of the Apes della Dark Horse, ebbi la<br />

fortuna <strong>di</strong> poter colorare dei numeri <strong>di</strong> Star Wars sempre della stessa<br />

casa e<strong>di</strong>trice, film a cui ero particolarmente legato fin da bambino. Fu<br />

un’altro sogno realizzato e mi <strong>di</strong>ede la possibilità <strong>di</strong> mettere a frutto<br />

le mie capacità come colorista. Grazie a quel lavoro ebbi molte altre<br />

colorazioni <strong>con</strong> grosse case e<strong>di</strong>trici come la Soleil, Image e la Marvel.<br />

Spero <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>segnare un numero <strong>di</strong> Star Wars un giorno e <strong>di</strong> avere<br />

la possibilità <strong>di</strong> colorare le mie tavole


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pagina 49<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

Quando lavoravo <strong>con</strong> Andrea Pazienza…<br />

Intervista a Ugo Bertotti<br />

Come ti sei appassionato ai Fumetti, quali<br />

fumetti leggevi da ragazzo e quali artisti<br />

ti hanno maggiormente influenzato?<br />

“Da ragazzo leggevo Tex, L’Uomo Mascherato,<br />

Diabolik. All’inizio ho cominciato lavorando a<br />

Milano nel film d’animazione, il <strong>fumetto</strong> è venuto<br />

<strong>di</strong> <strong>con</strong>seguenza. Mi sono stu<strong>di</strong>ato in particolare<br />

Moebius, Chaland, Barnet, Pratt e Jacovitti”.<br />

Parlaci della tua esperienza del lontano<br />

giugno 1984 del “restauro della Fontana<br />

masini” per l’evento La Piazza ritrovata,<br />

in cui hai collaborato <strong>con</strong> Andrea Pazienza,<br />

Igort e Carpinteri .<br />

Di questa esperienza ricordo in particolare il<br />

lavoro della star Pazienza, cir<strong>con</strong>dato da ragazzini<br />

che l’aiutavano a stendere zone il colore<br />

sul suo <strong>di</strong>segno. Igort non c’era<br />

dopo una prima collaborazione, nell’82,<br />

dal film al <strong>fumetto</strong>:<br />

la graphic novelization<br />

<strong>di</strong> fantascienza<br />

La Novelization <strong>con</strong>siste nella trasposizione letteraria <strong>di</strong> un film (ma<br />

anche <strong>di</strong> un <strong>fumetto</strong> o <strong>di</strong> un videogioco) in romanzo. Per quello che<br />

riguarda i film, questo fenomeno nasce per un motivo <strong>di</strong> marketing <strong>di</strong>ventando<br />

una sorta <strong>di</strong> souvenir dello stesso, visto che si è creata in un<br />

periodo in cui non c’erano né Videocassette nè DVD e i fan volevano<br />

possedere qualcosa della loro pellicola preferita. Oltre che <strong>con</strong> i romanzi,<br />

negli U.S.A. molte trasposizioni <strong>di</strong> film, soprattutto <strong>di</strong> Fantascienza<br />

e Horror, furono rese a fumetti, <strong>con</strong> risultati altalenanti; anche in Italia<br />

vennero tradotte ad opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse case e<strong>di</strong>trici, come la Corno (<strong>20</strong>01<br />

e la fondamentale collana SuperFumetti in film), la Cenisio, la Fabbri, la<br />

Eure<strong>di</strong>t , la Comic Art e la Play Press. In America, se si eccettua la Gold<br />

Key, la più grande e importante casa e<strong>di</strong>trice americana <strong>di</strong> novelization<br />

a fumetti è stata la Marvel, che inizialmente pubblicava gli adattamenti<br />

dopo l’uscita del film; fra le opere meglio riuscite si possono<br />

annoverare Il Pianeta delle Scimmie, <strong>20</strong>01 o<strong>di</strong>ssea nello spazio scritto e<br />

<strong>di</strong>segnato da Jack Kirby, Alien <strong>di</strong> Walter Simonson e La Fuga <strong>di</strong> Logan.<br />

Nel 1977, molto prima dell’uscita del film, venne commissionata alla<br />

Marvel una trasposizione a fumetti <strong>di</strong> Star Wars basandosi solo sulla<br />

sceneggiatura originale senza visionare alcuna foto <strong>di</strong> scena. Così nel<br />

comics scritto da Roy Thomas e <strong>di</strong>segnato da Howard Chaykin, troviamo<br />

scene non presenti nella prima versione cinematografica <strong>di</strong> Guerre<br />

Stellari e una versione <strong>di</strong> Jabba the Hutt e <strong>di</strong> altri personaggi minori<br />

<strong>di</strong>versa da quella ufficiale. Il successo fu tale che oltre a risollevare la<br />

Marvel da un impasse e<strong>con</strong>omica, fece proseguire la serie a fumetti<br />

<strong>con</strong> storie ine<strong>di</strong>te fino al 1985. A prescindere dal risultato della trasposizione,<br />

queste novelization grafiche ( ma anche quelle letterarie) sono<br />

<strong>con</strong> Alter della milano libri e<strong>di</strong>zioni, dal<br />

1986 hai iniziato a collaborare per <strong>con</strong> la<br />

rivista Corto maltese e<strong>di</strong>ta dagli stessi,<br />

puoi parlarci <strong>di</strong> questa esperienza?<br />

Consideravo Corto una specie <strong>di</strong> laboratorio,<br />

mi venivano delle idee le proponevo, alcune<br />

venivano accettate.<br />

oltre al <strong>fumetto</strong> ti de<strong>di</strong>chi anche a illustrazioni<br />

e magliette e soprattutto alle<br />

animazioni in Flash, cosa ti ha portato<br />

alla scelta della multime<strong>di</strong>alità?<br />

L’animazione in Flash è il proseguimento della<br />

mia attività originale, il <strong>di</strong>segno in movimento<br />

ce l’ho dentro da sempre. Flash è lo strumento<br />

adatto per mandare le animazioni in rete senza<br />

dover fare documenti pesantissimi (come i<br />

gif, ad esempio).<br />

Cosa ci puoi <strong>di</strong>re della tua ultima graphic<br />

novel per la Francia Les Femmes du Yemen?<br />

Una mia amica fotografa ha vissuto nello Yemen,<br />

ha fatto foto, interviste, video. Mi ha<br />

proposto <strong>di</strong> rac<strong>con</strong>tare la sua esperienza ed ho<br />

colto al volo l’opportunità.<br />

importanti perché si basano sulla sceneggiatura originale e si può vedere<br />

il film così come era stato <strong>con</strong>cepiti prima dei tagli imposti dalla<br />

produzione, in una specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>rector’s cut apocrifa o involontaria.


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pagina 51<br />

dai supereroi<br />

a “Cielo <strong>di</strong> fuoco”<br />

Intervista a Stefano Babini<br />

Come ti sei appassionato ai Fumetti, quali<br />

fumetti leggevi da ragazzo e quali artisti<br />

ti hanno maggiormente influenzato?<br />

“Da piccolo leggevo Topolino, ma la mia simpatia<br />

è sempre andata a Paperino. Poi Tex,<br />

Zagor e i fumetti dei Supereroi e<strong>di</strong>tati all’epoca<br />

dalla Corno , mi piacevano Thor e Capitan<br />

America. Ricordo che ricopiavo le figure <strong>di</strong><br />

questi fumetti e inventavo storie assurde, ero<br />

già stato ipnotizzato de questo mondo ai miei<br />

occhi dorato. Anni dopo ho scoperto Hugo<br />

Pratt, Dino Battaglia, Sergio Toppi e in quel<br />

momento ho deciso che quella sarebbe stata<br />

la mia strada”.<br />

Parlaci dei tuoi rapporti <strong>con</strong> il grande<br />

Hugo Pratt e del tuo esor<strong>di</strong>o sulle pagine<br />

<strong>di</strong> Zona X per la Sergio bonelli E<strong>di</strong>tore.<br />

“Ho rac<strong>con</strong>tato molte volte il mio in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong><br />

Pratt. E’ stato solo grazie ad una sua segnalazione<br />

che sono approdato alla Bonelli; quando<br />

è venuto a mancare lui, non è morto solo<br />

un <strong>di</strong>segnatore, ma un vero e proprio pezzo<br />

<strong>di</strong> cultura. Alla Bonelli mi sono trovato bene,<br />

ma all’epoca ero giovane ed irrequieto, era<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

<strong>di</strong>fficile stare inchiodato al tavolo da <strong>di</strong>segno<br />

per produrre tavole <strong>di</strong> qualità e reggere un ritmo<br />

legato ad uscite mensili. Così ho mollato,<br />

anche perché sentivo l’esigenza <strong>di</strong> rac<strong>con</strong>tare<br />

storie sulle mie corde, ancora una volta Pratt è<br />

intervenuto nel mio destino lavorativo”.<br />

Come è iniziata la collaborazione <strong>con</strong> La<br />

Rivista Aeronautica e la <strong>con</strong>seguente creazione<br />

del tuo personaggio Attilio blasi?<br />

“Pratt aveva da poco pubblicato a puntate il<br />

suo Saint Exupery e, per impegni presi in precedenza,<br />

non fu più in grado <strong>di</strong> <strong>con</strong>tinuare la<br />

collaborazione e mi mise in <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la<br />

Rivista Aeronautica. Così ho iniziato, <strong>con</strong> una<br />

certa incoscienza devo ammettere, a scrivere<br />

da solo anche i testi. Erano storie più che altro<br />

ambientate durante il se<strong>con</strong>do <strong>con</strong>flitto mon<strong>di</strong>ale;<br />

l’anno scorso è uscito il volume dal titolo<br />

Cielo <strong>di</strong> Fuoco (Dada E<strong>di</strong>tore) che le raccoglie<br />

tutte”.<br />

Puoi parlarci della tua collaborazione<br />

<strong>con</strong> la astorina per <strong>di</strong>abolik ?<br />

“A Diabolik sono arrivato per caso. Mario<br />

Gomboli, Art Director dell’Astorina, ed io ci<br />

siamo in<strong>con</strong>trati a una fiera del <strong>fumetto</strong> e mi<br />

ha chiesto <strong>di</strong> fare delle prove sul personaggio<br />

che sono andate bene quin<strong>di</strong> ho iniziato.<br />

Purtroppo, quasi <strong>con</strong>temporaneamente, ho<br />

avuto seri problemi <strong>di</strong> salute che mi porto<br />

ancora <strong>di</strong>etro e, mio malgrado, ho dovuto<br />

sospendere, però adesso ho realizzato un<br />

albo scritto e <strong>di</strong>segnato interamente da me<br />

in occasione dei 50 <strong>anni</strong> del personaggio su<br />

e-bay, albo già molto ricercato dai collezionisti.<br />

Ho anche realizzato una cover per un<br />

albo “recuperato” dal Diabolik club, un albo<br />

realizzato negli <strong>anni</strong> ’60 che era scomparso.<br />

Nel mio sito, www.stefanobabini.it, spesso<br />

mi arrivano mail che mi chiedono <strong>di</strong>segni<br />

<strong>di</strong> Diabolik e soprattutto <strong>di</strong> Eva. Sono forti<br />

i fans <strong>di</strong> Diabolik”!<br />

Come è nata la graphic novel Non è stato<br />

un pic nic ?<br />

“Non è nato come progetto e<strong>di</strong>toriale bensì<br />

come una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> bordo, una specie<br />

<strong>di</strong> terapia per arginare un periodo piuttosto<br />

cupo. È venuto fuori un prodotto metà<br />

<strong>fumetto</strong> e metà romanzo. Come spesso accade,<br />

le cose non stu<strong>di</strong>ate a tavolino e prive<br />

<strong>di</strong> paletti e<strong>di</strong>toriali funzionano meglio che<br />

altre. Infatti ne hanno parlato tutti, è finito<br />

nelle mani giuste e in breve tempo è andato<br />

esaurito (Vanity Fair l’ha annoverato fra i 10<br />

libri più cool <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> <strong>anni</strong> fa ndr). C’è<br />

anche altro che bolle in pentola circa questo<br />

libro, ma non <strong>di</strong>co altro per scaramanzia”.<br />

Quali progetti hai per il futuro?<br />

“Essendo reduce da mostre e fiere del <strong>fumetto</strong><br />

<strong>di</strong> mezza Europa devo riposarmi,<br />

però non posso farlo: sto lavorando a una<br />

storia per il mercato francese ambientata<br />

in Nord Africa nel ‘43; il protagonista principale<br />

è un ufficiale tedesco al comando <strong>di</strong><br />

un U-boat. Non è una vera e propria storia<br />

<strong>di</strong> guerra, è un <strong>fumetto</strong> <strong>di</strong> avventura ambientato<br />

in un <strong>con</strong>testo storico ben preciso;<br />

quando avrò finito mi butterò a capofitto<br />

nel seguito <strong>di</strong> Non è stato un pic nic! il cui<br />

titolo sarà Ferisce il mio cuore <strong>con</strong> monotono<br />

languore”.


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pagina 53<br />

buck Rogers, come nasce<br />

la fantascienza a fumetti<br />

Da pilota dell’aviazione ad eroe che protegge la terra<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Mazzolini<br />

Buck Rogers è, a tutti gli effetti, il primo<br />

<strong>fumetto</strong> <strong>di</strong> Fantascienza della storia dell’e<strong>di</strong>toria.<br />

Questo personaggio ha avuto un’origine<br />

letteraria: negli <strong>anni</strong> ’<strong>20</strong> del secolo<br />

scorso, negli Stati Uniti, vi fu un boom <strong>di</strong><br />

riviste che pubblicavano rac<strong>con</strong>ti fantastici<br />

come Amazing Stories e Weird Tales<br />

solo per citare le più famose. Sul numero<br />

<strong>di</strong> Amazing Stories dell’agosto 1928, Philip<br />

F. Nowlan pubblica una rac<strong>con</strong>to intitolato<br />

Armageddon 2419 A.D. il cui successo<br />

è tale che viene pubblicato nel marzo del<br />

1929 un seguito, Airlords of Han. Questa<br />

la storia: Anthony Rogers, pilota dell’aviazione<br />

americana caduto in coma mentre<br />

ispeziona una grotta piena <strong>di</strong> gas ra<strong>di</strong>oattivi<br />

che ne hanno preservato il corpo,<br />

si risveglia nel 25mo secolo quando una<br />

scossa <strong>di</strong> terremoto provoca una frana<br />

che libera il suo corpo e lo riporta alla vita<br />

grazie all’aria e alla luce. Il mondo futuro<br />

però, dapprima, lo spiazza, perché si trova<br />

ad aver a che fare <strong>con</strong> astronavi, raggi laser,<br />

robot. Torna a fare il pilota, ma questa volta<br />

<strong>di</strong> astronavi, al fianco della bella Wilma<br />

Deering e del dottor Elias Huer, e combatte<br />

il cattivissimo Killer Kane, un imperatore<br />

mongolo, che vuole <strong>con</strong>quistare la Terra<br />

appoggiato dalla principessa aliena Ardala,<br />

<strong>di</strong>ventando salvatore dell’umanità ed<br />

eroe dello spazio. Grazie al successo raggiunto<br />

dai due rac<strong>con</strong>ti John F. Dille, presidente<br />

del National Newspaper Service<br />

<strong>di</strong> Chicago, società che vende anche strips<br />

sindacate a tutti i quoti<strong>di</strong>ani statunitensi,<br />

decide <strong>di</strong> introdurre la fantascienza nel<br />

mondo dei comics. Così commissiona a<br />

Nowlan una lunga sceneggiatura basata<br />

sul primo rac<strong>con</strong>to e la fa <strong>di</strong>segnare da Richard<br />

“Dick” Calkins. Il nome del protagonista<br />

dei rac<strong>con</strong>ti Anthony Rogers cambia<br />

in omaggio all’attore <strong>di</strong> film western Buck<br />

Jones e il 7 gennaio 1929 viene stampato<br />

‘Buck Rogers in the year 2429’. Le strisce,<br />

che poco tempo dopo vengono corredate<br />

da tavole domenicali a colori, <strong>con</strong>tinuano<br />

a essere <strong>di</strong>segnate da Culkins fino al 1947,<br />

e sono pubblicate fino al 1967 <strong>con</strong> l’alter-<br />

narsi <strong>di</strong> vari autori, come Murphy Anderson<br />

(1947 – 49), Dworkins (1949 - 51), Yager<br />

(1951-58) e George Tuska (1958-67) che<br />

rivoluzionò l’immagine del personaggio<br />

al punto che in alcune testate americane<br />

uscì come Ted Rogers il fratello <strong>di</strong> Buck.<br />

Dal settembre del 1979 al <strong>di</strong>cembre del<br />

1983 viene ripreso <strong>con</strong> i testi <strong>di</strong> Cary Bates<br />

e i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Gray Morrow grazie al successo<br />

dell’omonima serie televisiva uscita<br />

nel 1978. Nel <strong>20</strong>10 viene pubblicato un reboot<br />

in 12 numeri dalla Dynamite Comics<br />

ad opera <strong>di</strong> Scott Beatty e Carlos Rafael.<br />

Grazie a Buck Rogers la fantascienza ha<br />

cominciato a prendere sempre più piede<br />

nell’immaginario collettivo mon<strong>di</strong>ale: è<br />

stato tradotto in quasi tutto il pianeta, anche<br />

in Italia a partire dal 1936 <strong>con</strong> il nome<br />

<strong>di</strong> Elio Fiamma durante il periodo fascista,<br />

poi su altre testate e <strong>con</strong> il suo vero nome<br />

come Il Nuovo Sceriffo, Jezebel e Smack. Ha<br />

talmente influenzato Ray Bradbury da fargli<br />

intraprendere la via della scrittura che<br />

Speciale Fumetto in Romagna<br />

lo ha reso uno dei più importanti autori <strong>di</strong><br />

fantascienza mon<strong>di</strong>ali. Sono tante le serializzazioni<br />

ra<strong>di</strong>ofoniche, televisive e cinematografiche,<br />

modellini, action figures<br />

e altri gadget legati al suo merchan<strong>di</strong>sing<br />

che vengono prodotti tuttora.


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pagina 55<br />

Con blue vi<strong>di</strong><br />

per la prima volta<br />

il mio nome su un <strong>fumetto</strong><br />

Intervista a Mauro Masi<br />

Come si è appassionato ai fumetti, quali<br />

fumetti leggeva da ragazzo e quali artisti<br />

la hanno maggiormente influenzato?<br />

“Da bambino ho <strong>di</strong>vorato tonnellate <strong>di</strong> Topolino,<br />

poi sono passato ai supereroi Marvel, ai<br />

fumetti <strong>di</strong> Bonelli, in primis Zagor. Ricordo ancora<br />

l’attesa trepidante quando si avvicinava<br />

l’uscita mensile in e<strong>di</strong>cola e <strong>di</strong> come li custo<strong>di</strong>vo<br />

<strong>con</strong> cura. Mi innamorai, in seguito, <strong>di</strong> Pratt e<br />

<strong>di</strong> tutte le sue opere, questo grazie ai miei due<br />

fratelli più gran<strong>di</strong> che leggevano molti fumetti.<br />

Tramite loro <strong>con</strong>obbi tutto il mondo del<br />

<strong>fumetto</strong> chiamiamolo ‘adulto’: “Linus”, “Alter<br />

alter”, “Metal Hurlant”, “Frigidaire” erano tutte<br />

riviste che arrivavano in casa regolarmente e lì<br />

<strong>con</strong>obbi i più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>segnatori. Riguardo agli<br />

artisti che mi hanno influenzato, devo essere<br />

sincero: non lo so, anche perchè ho uno stile<br />

<strong>di</strong>verso a se<strong>con</strong>da della storia che devo rac<strong>con</strong>tare,<br />

riuscendo a passare <strong>con</strong> <strong>di</strong>sinvoltura<br />

da uno realistico ad uno comico.<br />

Ci può parlare del suo esor<strong>di</strong>o prima<br />

come inchiostratore e poi come <strong>di</strong>segnatore<br />

completo per la Star Comics <strong>con</strong><br />

Agenzia Incantesimi?<br />

“Ho inchiostrato un <strong>fumetto</strong> <strong>di</strong> Winx Magazine<br />

nel <strong>20</strong>09. Forse non tutti lo sanno ma molte<br />

case e<strong>di</strong>trici, hanno una persona che scrive<br />

le storie, una che <strong>di</strong>segna a matita, un’altra<br />

ripassa a china (inchiostra), un’altra colora e<br />

un’altra impagina inserendo il testo. Il mio lavoro<br />

fu quello, appunto, <strong>di</strong> inchiostrare un intero<br />

<strong>fumetto</strong>, lavoro faticosissimo, soprattutto<br />

per i tempi veloci <strong>di</strong> <strong>con</strong>segna del lavoro.<br />

Nello stesso anno <strong>di</strong>segnai una storia per<br />

Agenzia Incantesimi: “il cane che sapeva troppo”,<br />

casa e<strong>di</strong>trice Star Comics. Matite, inchiostrazione<br />

e colori su testi <strong>di</strong> Federico Memola<br />

(ideatore del personaggio Jonathan Steele).<br />

Fu un bellissimo lavoro misurarsi <strong>con</strong> un<br />

grande narratore come Memola.<br />

dopo varie collaborazioni è approdato su<br />

blue la rivista <strong>di</strong> fumetti erotici della Coniglio<br />

E<strong>di</strong>tore, cosa ci può rac<strong>con</strong>tare <strong>di</strong><br />

questa collaborazione?<br />

“Era la fine degli <strong>anni</strong> ’90, ero un giovane aspirante<br />

fumettaro. Conobbi ad un corso Filippo<br />

Scòzzari e non lo mollai più. Andavo a trovarlo<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

spesso, gli facevo vedere i miei <strong>di</strong>segni, raccoglievo<br />

le sue critiche. Scozzari collaborava<br />

per Blue (Coniglio e<strong>di</strong>tore), celebre rivista <strong>di</strong><br />

<strong>fumetto</strong> erotico e, <strong>di</strong>etro suo suggerimento,<br />

pensai a una storia da proporre alla rivista. In<br />

quegli <strong>anni</strong> ero pattinatore, scorrazzavo tra<br />

Rimini e Riccione sui roller e immaginai una<br />

<strong>di</strong>vertente scena <strong>di</strong> un ‘<strong>con</strong>tatto amoroso’ fra<br />

un pattinatore e una pattinatrice. Ne venne<br />

fuori “Rollerdream”. Filippo mi seguì nella<br />

realizzazione, fino a suggerirmi la battuta che<br />

chiude la storia. Piacque all’e<strong>di</strong>tore e venne<br />

pubblicata. Era il 1997, avevo 30 <strong>anni</strong> e fu una<br />

gioia immensa: il mio nome su una rivista in<br />

e<strong>di</strong>cola!!!”<br />

Se non erro ha realizzato due storie, ‘<strong>di</strong>sturbi<br />

sulla Luna’ e ‘Le libellule non sono<br />

adatte’, su soggetto del grande Filippo<br />

Scozzari, cosa ci può rac<strong>con</strong>tare <strong>di</strong> questa<br />

esperienza ?<br />

“Sono state frutto del rapporto tra me e Filippo,<br />

un rapporto <strong>di</strong> stima e amicizia, un rapporto<br />

tra allievo e maestro. Non ricordo a chi<br />

dei due venne l’idea <strong>di</strong> provare a <strong>di</strong>segnare i<br />

rac<strong>con</strong>ti del suo libro “XXXX! Rac<strong>con</strong>ti porni”,<br />

fatto sta che ne feci due. “Le libellule non<br />

sono adatte” esilarante e grottesca paro<strong>di</strong>a del<br />

rapporto tra Trilly e Peter Pan e “Disturbi sulla<br />

linea”, una storia sulla pulzella d’Orleans, rivisitata<br />

solo come Scòzzari poteva fare. Vennero<br />

pubblicate su Blue anche queste”.<br />

Quali sono i suoi progetti futuri?<br />

“E’ uscito quest’anno, per <strong>con</strong>to <strong>di</strong> Tempesta<br />

E<strong>di</strong>tore, un libro intitolato “Masinfonia” che<br />

raccoglie le mie storie apparse su Blue e altro<br />

materiale ine<strong>di</strong>to. Promozione <strong>di</strong> quest’opera<br />

a parte, proseguo nel mio lavoro a 360 gra<strong>di</strong>,<br />

spaziando tra illustrazioni pubblicitarie, libri<br />

per l’infanzia, storyboard per spot <strong>di</strong> prodotti<br />

commerciali, lezioni e laboratori <strong>di</strong> <strong>fumetto</strong><br />

nelle scuole”.


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pagina 57<br />

Speciale Fumetto in Romagna<br />

Fumetto/<strong>di</strong>aletto, il <strong>di</strong>aletto<br />

romagnolo nella Nona Arte<br />

<strong>di</strong> Gianluca Umilacchi<br />

Nel <strong>con</strong>testo della se<strong>con</strong>da e<strong>di</strong>zione della<br />

manifestazione “Nuvole Parlanti a Forlì”,<br />

promossa dalla Fanzinoteca d’Italia, è stato<br />

proposta un’esposizione e un in<strong>con</strong>tro,<br />

presso i locali della Provincia <strong>di</strong> Forlì – Cesena,<br />

incentrato sull’ambito del “Fumetto/<br />

Dialetto”. Per la prima volta, in Romagna,<br />

si è presentato e parlato della Nona Arte<br />

in <strong>di</strong>aletto Romagnolo. Una mostra <strong>di</strong> <strong>20</strong><br />

pannelli, <strong>con</strong> due precisi percorsi, attraverso<br />

i quali si propone e sviluppa un <strong>di</strong>alogo<br />

fra <strong>fumetto</strong> e linguaggio, grazie alla rappresentazione<br />

<strong>di</strong> tavole e vignette realizzate<br />

sia in <strong>di</strong>aletto romagnolo, sia nei <strong>di</strong>versi<br />

<strong>di</strong>aletti d’Italia. Il primo percorso, legato<br />

al <strong>con</strong>cetto <strong>di</strong> arte sequenziale e <strong>di</strong>aletto<br />

romagnolo, proponeva il lavoro realizzato<br />

da Cristina Brunacci per la testata La<br />

Lòzla, dove dal <strong>20</strong>05 fino al <strong>20</strong>09 si sono<br />

pubblicati brevi storie a fumetti <strong>con</strong> personaggi<br />

che parlavano in <strong>di</strong>aletto forlivese, 11<br />

numeri che <strong>di</strong>mostrano come l’intento e<br />

la volontà <strong>di</strong> muoversi verso questa <strong>di</strong>rezione<br />

non manchino. Il se<strong>con</strong>do percorso,<br />

invece, poneva l’attenzione a tutta quella<br />

produzione che da tantissimi <strong>anni</strong> si realizza<br />

in regioni come la Sardegna, la Sicilia,<br />

il Veneto oppure zone più provinciali<br />

come il napoletano, il friulano, il barese e<br />

tantissimi altri <strong>di</strong>aletti che vengono proposti<br />

ai giovani grazie alla produzione fumettistica<br />

locale. La mostra è stata proposta al<br />

pubblico come un importante strumento<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, una sorta <strong>di</strong> grande<br />

lente <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento che facilita la lettura<br />

trasversale della possibile produzione <strong>di</strong><br />

letteratura <strong>di</strong>segnata, abbinata alla ricerca<br />

delle origini territoriali.<br />

Anche l’in<strong>con</strong>tro pubblico “Fumetto/Dialetto”,<br />

tenutosi sempre presso i locali dalla<br />

Provincia, è stato un <strong>di</strong>battito preciso<br />

e mirato che, grazie alla partecipazioni <strong>di</strong><br />

grossi nomi nel campo <strong>di</strong>alettale, come<br />

Gabriele Zelli (Associazione “E’ Sdaz” Forlì<br />

FC), Gianfranco Camerani (Associazione<br />

“Federico Schürr” Santo Stefano a Ravenna),<br />

Maurizio Balestra (Associazione “Te<br />

ad chi sit e fiol?” Cesena FC), e dell’ambito<br />

fumettistico nazionale e locale come Stefano<br />

Babini (ultimo allievo <strong>di</strong> Hugo Pratt),<br />

Marco Verni (matita <strong>di</strong> punta del personaggio<br />

Zagor), Cristina Brunacci (autrice<br />

dei fumetti pubblicati dalla La Lòzla), si è<br />

potuto <strong>di</strong>scutere, nella serata <strong>con</strong>dotta e<br />

moderata da Giulio Marabini (Presidente<br />

Circoscrizione n. 2), in relazione al <strong>con</strong>testo<br />

<strong>di</strong>alettale romagnolo e la sua interazione<br />

<strong>con</strong> i vari me<strong>di</strong>a e, più precisamente,<br />

alla Nona Arte ovvero il <strong>fumetto</strong>. Si tratta<br />

<strong>di</strong> una delle poche, se non proprio unica,<br />

occasione <strong>di</strong> <strong>con</strong>siderare sotto un aspetto<br />

più ampio e <strong>di</strong>versificato la veicolazione<br />

della “lingua madre”, che qui in Romagna,<br />

purtroppo, tende ad essere sempre più<br />

s<strong>con</strong>osciuta e non vissuta <strong>di</strong>rettamente<br />

dal proprio popolo.


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pagina 59<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

In fuga dalla psicologia<br />

Intervista a Romano Garofalo<br />

Come è nata la sua passione per i fumetti?<br />

“Dopo la laurea in Lettere e filosofia all’Università<br />

<strong>di</strong> Bologna sono andato a Milano per<br />

specializzarmi in psicologia. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />

quanto si possa pensare, la mia passione è<br />

nata quasi per caso o forse è stata una fuga da<br />

una professione “lo psicologo” che, in quegli<br />

<strong>anni</strong> ,era “ideologicamente <strong>con</strong>testata”. Eravamo<br />

alla fine degli <strong>anni</strong> ’60, si pensava che<br />

la psicologia e la psicanalisi servissero per<br />

“riadattare” le persone ad un ambiente sociale<br />

che era <strong>di</strong> per sé alienante, vera ra<strong>di</strong>ce del<br />

loro problema. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> <strong>anni</strong>, non so se le<br />

cose stavano davvero in questi termini, ma il<br />

<strong>fumetto</strong> era per me una bella fuga dalla realtà<br />

e un sicuro rifugio nel magico mondo dell’immaginazione”.<br />

Quali fumetti leggeva e quali autori l’hanno<br />

maggiormente influenzato?<br />

“Leggevo solo i Peanuts che <strong>con</strong>sidero quanto<br />

<strong>di</strong> meglio si possa fare in questo settore”.<br />

Come è nato Jonny Logan la sua prima<br />

creazione?<br />

“Volevo realizzare qualcosa <strong>di</strong> assolutamente<br />

nuovo nel mondo del <strong>fumetto</strong>, almeno in Italia.<br />

Un progetto che mi permettesse <strong>di</strong> scrivere<br />

storie <strong>di</strong> satira <strong>di</strong> costume e politica e che si<br />

rivolgesse a un target “privilegiato” <strong>di</strong> teenagers”.<br />

Come è avvenuto il passaggio dal <strong>fumetto</strong><br />

alla multime<strong>di</strong>alità? mi riferisco<br />

al passaggio dal <strong>fumetto</strong> alla televisione<br />

sia <strong>di</strong> Jonny Logan su Supergulp che <strong>di</strong><br />

mostralfonso su Slurp fino alla creazione<br />

della mostralfonso multime<strong>di</strong>a E<strong>di</strong>tions<br />

“Jonny Logan è approdato in TV come scelta<br />

e<strong>di</strong>toriale degli e<strong>di</strong>tori e dei curatori della<br />

trasmissione “Supergulp”. MostrAlfonso<br />

è, invece, un personaggio scelto per fare da<br />

protagonista e <strong>con</strong>duttore in un <strong>con</strong>tenitore<br />

del pomeriggio a nome Slurp, proiettato su<br />

Odeon TV, allora circuito televisivo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

ambizioni che doveva rappresentare il terzo<br />

polo televisivo a fianco <strong>di</strong> RAI e Fininvest. Il<br />

programma che ho scritto in <strong>20</strong>3 sceneggiature,<br />

venne prodotto dall’ “Italiana produzioni”<br />

<strong>di</strong> Stefania Craxi. La Mostralfonso Multime<strong>di</strong>a<br />

E<strong>di</strong>tions è, infine, una realtà abbastanza<br />

articolata che va dalla realizzazione <strong>di</strong> format<br />

in animazione e cinematografici , alle strisce<br />

umoristiche, alla realizzazione <strong>di</strong> eBook <strong>di</strong> tutti<br />

i miei personaggi a fumetti. Può <strong>con</strong>siderarsi<br />

il naturale proseguimento della mia attività<br />

come autore <strong>di</strong> fumetti che, dalla carta stampata,<br />

è passato alla TV e alle nuove tecnologie.<br />

Mi muovo anche su altre realtà <strong>di</strong> lavoro che,<br />

però, fanno sempre riferimento come “ immagine”<br />

ai miei personaggi a fumetti. A breve,<br />

sul mio sito, sarà operativo uno “strumento <strong>di</strong><br />

<strong>con</strong>sultazione per gli acquisti on-line” dove<br />

si potranno trovare i più importanti store del<br />

web, a nome Pagine Giovani. La presentazione<br />

è qui http://paginegiovani.mostralfonso.<br />

com/?l=<br />

Ha qualche progetto futuro?<br />

“Nuovi fumetti, cartoni animati, libri elettronici,<br />

rac<strong>con</strong>ti per bambini e molto altro. Non<br />

scendo nel dettaglio per non rovinare la “sorpresa”<br />

e<strong>di</strong>toriale”.<br />

Cosa <strong>con</strong>siglierebbe ai giovani che vorrebbero<br />

<strong>di</strong>ventare <strong>di</strong>segnatori o autori<br />

nel mondo del <strong>fumetto</strong> e dell’illustrazione?<br />

“Andate a lavorare all’estero dove ancora esistono<br />

delle opportunità!”


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pagina 61<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

Nuovemani, la fanzine a km zero<br />

Intervista a Sara Sax Gui<strong>di</strong><br />

Come è nata la tua passione per i Fumetti?<br />

“Ho sempre <strong>di</strong>segnato da quando ho memoria.<br />

Guardavo mio fratello scarabocchiare i<br />

libri <strong>di</strong> scuola <strong>con</strong> caricature e personaggi<br />

simpatici e ricordo che pensavo allora che<br />

avrei voluto essere anch’io brava come lui.<br />

Poi la passione si è sviluppata <strong>con</strong> il tempo<br />

avvicinandomi ai cartoni animati, alle strisce<br />

<strong>di</strong> Lupo Alberto, per passare ai manga, a<br />

Brendon della Bonelli, ai supereroi americani.<br />

Alle superiori ho seguito alcuni corsi <strong>con</strong><br />

Gugliemo Signora, Davide Fabbri e Denis<br />

Medri”.<br />

Quali fumetti leggi e leggevi e quali autori<br />

ti hanno maggiormente influenzata?<br />

“Ho cercato <strong>di</strong> leggere svariati generi e <strong>con</strong>frontarmi<br />

<strong>con</strong> vari stili, per cercare <strong>di</strong> crearne<br />

uno mio, e questa ricerca non è ancora<br />

finita. La prima volta che andai a Lucca comics<br />

<strong>con</strong>obbi <strong>di</strong> persona Simone Bianchi e<br />

Massimiliano Frezzato. Apprezzo il primo<br />

per la precisione anatomica che possiede,<br />

per le illustrazioni che fa, dei veri capolavori.<br />

Di Frezzato mi piace molto lo stile, il tratto,<br />

l’uso dei colori. Se ve<strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong> Frezzato<br />

lo ri<strong>con</strong>osci imme<strong>di</strong>atamente, è unico. Nelle<br />

fiere, cerco sempre <strong>di</strong> portarmi a casa qualche<br />

suo albo. I tarocchi che ha fatto <strong>di</strong> Pinocchio<br />

sono poesia per gli occhi. Infine, uno<br />

degli ultimi <strong>di</strong>segnatori che ho avuto modo<br />

<strong>di</strong> <strong>con</strong>oscere e apprezzare è Skottie Young,<br />

ne “Il meraviglioso mago <strong>di</strong> oz” un colpo <strong>di</strong><br />

fulmine anche perché il romanzo è uno dei<br />

miei preferiti.<br />

dalla Primavera del <strong>20</strong>12 in collaborazione<br />

<strong>con</strong> Gianluca Umiliacchi, presidente<br />

della Fanzinoteca d’Italia, è nata<br />

la nuova fanzine forlivese a km zero<br />

Nuovemani, <strong>di</strong> cui tu sei <strong>di</strong>rettore artistico.<br />

Ci parli della nascita <strong>di</strong> questo progetto<br />

e delle sue future evoluzioni ?<br />

“Oltre a me e Umiliacchi collabora, nel comitato<br />

scientifico, anche Ilario Gradassi che è<br />

il <strong>di</strong>rettore e<strong>di</strong>toriale e <strong>con</strong> cui ho avuto già<br />

modo <strong>di</strong> collaborare in passato per una raccolta<br />

<strong>di</strong> storie <strong>di</strong> <strong>fumetto</strong> in un volume chiamato<br />

‘Caterina a fumetti’ nel <strong>20</strong>06 la cui copertina<br />

la realizzò Guglielmo Signora. L’idea<br />

della Fanzine è nata per far “sentire la propria<br />

voce, meglio ancora, farla leggere!”<br />

Ricercare, impaginare, stampare, <strong>di</strong>stribuire,<br />

tutta la catena che fa perno sull’e<strong>di</strong>toria<br />

ufficiale viene qui riprodotta a KM 0, <strong>con</strong> un<br />

semplice “click”, è scaricabile gratuitamente<br />

in pdf dal sito <strong>di</strong> Nuovemani (http://www.<br />

fanzineitaliane.it/nuovemani/).<br />

Nuovemani comprende ragazzi appassionati<br />

che, come me, hanno ricercato uno spazio<br />

in cui semplicemente fare <strong>fumetto</strong>, <strong>con</strong>frontarsi<br />

e migliorarsi a vicenda. È una palestra<br />

per aspiranti fumettisti, liberi <strong>di</strong> sperimentare,<br />

scambiare <strong>con</strong>sigli e collaborare insieme.<br />

Lo stimolo per la realizzazione <strong>di</strong> questa<br />

produzione fanzinara affonda le sue ra<strong>di</strong>ci<br />

nelle basi <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> un <strong>con</strong>fronto non solo<br />

nuovo, innovativo ma, soprattutto, libero<br />

come solo la passione può essere. E in futuro,<br />

chissà, molti impegni nati come passione<br />

potrebbero trasformarsi in impegni professionali;<br />

non sarebbe la prima volta e neppure<br />

l’ultima. Tra gli ex fanzinari non posso non<br />

citare Red Ronnie <strong>con</strong> la<br />

sua Red Ronnie Bazar; Stefano Tamburini e<br />

Andrea Pazienza <strong>con</strong> C<strong>anni</strong>bale; e poi ancora<br />

Brolli, Davide Fabbri, Enrico Brizzi e, ancora,<br />

moltissimi altri.<br />

Cosa significa fanzine a km zero?<br />

“Si tratta <strong>di</strong> una fanzine in grado <strong>di</strong> raggiungere<br />

chiunque senza spostarsi, al <strong>con</strong>tempo<br />

i fanzinari potranno aggirare il <strong>di</strong>fficile<br />

ostacolo della <strong>di</strong>stribuzione. In questa maniera<br />

la <strong>di</strong>stanza che <strong>di</strong>vide i fanzinari dai<br />

lettori si annulla, è scaricabile dal Web e <strong>con</strong><br />

il copyleft la <strong>di</strong>stanza tra chi produce e chi<br />

<strong>con</strong>suma è meno <strong>di</strong> 0, è pari alla stringa <strong>di</strong><br />

un link.<br />

Per mezzo della Rete, a partire dal sito ufficiale<br />

della fanzine, Nuovemani si fa promozione<br />

da sola e il lettore può poi decidere se<br />

rimanere all’intangibilità della copia <strong>di</strong>gitale<br />

o toccare <strong>con</strong> mano l’albo <strong>di</strong> Nuovemani<br />

stampato”.<br />

Hai qualche progetto futuro?<br />

“Mi piacerebbe lavorare nel campo della<br />

grafica e<strong>di</strong>toriale, illustrare storie, fumetti;<br />

trasformare la passione anche in un lavoro.<br />

Come sempre, se non puoi seguire la strada<br />

<strong>di</strong>retta, te la costruisci da solo.<br />

Di progetti ce ne sono tanti: il prossimo anno<br />

la fanzine <strong>di</strong>verrà bimestrale, un lavoro fatto<br />

ancora meglio, in cui gli autori potranno<br />

alternarsi per le pubblicazioni. Nuovi autori<br />

si sono aggiunti e presto mostreranno cosa<br />

sono in grado <strong>di</strong> fare. Invito tutti a seguirci e<br />

per chi ancora non ci <strong>con</strong>osce e vorrebbe entrare<br />

a far parte dello staff collegatevi al sito<br />

<strong>di</strong> Nuovemani (http://www.fanzineitaliane.<br />

it/nuovemani/) oppure <strong>con</strong>tattatemi <strong>di</strong>rettamente<br />

(sax.gui<strong>di</strong>@hotmail.it)”


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pagina 63<br />

termite bianca<br />

una space opera <strong>con</strong><br />

riman<strong>di</strong> cinematografici<br />

<strong>di</strong> Star Crash Stu<strong>di</strong>o - Fra le attuali serie a fumetti<br />

fantascientifiche nate in Italia ce n’è una<br />

molto interessante e bellissima che ha riscosso<br />

e sta riscuotendo un successo internazionale,<br />

Termite Bianca.<br />

È un progetto <strong>con</strong>cepito da Marco Bianchini,<br />

Disegnatore, Sceneggiatore e Direttore Artistico<br />

della Scuola Internazionale dei Comics <strong>di</strong><br />

Firenze e Jesi <strong>con</strong> la collaborazione <strong>di</strong> Marco<br />

Santucci e Simone Peruzzi; nasce come progetto<br />

<strong>di</strong> animazione in 2D e 3D, pensato per<br />

il grande schermo o per una serie televisiva.<br />

Peccato che il mondo della produzione cinematografica<br />

italiana sia orientato verso cose<br />

meno impegnative e <strong>di</strong> più facile realizzazione.Cosi<br />

fu deciso circa 9 <strong>anni</strong> fa <strong>di</strong> far <strong>con</strong>oscere<br />

il progetto tramite quel popolare mezzo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffusione che è il <strong>fumetto</strong>, <strong>con</strong> la speranza in<br />

futuro <strong>di</strong> ritornare sul progetto animato, <strong>con</strong><br />

già una nutrita schiera <strong>di</strong> fans. Con questo<br />

intento fu <strong>con</strong>tattato il talentuoso Patrizio<br />

Evangelisti, agli esor<strong>di</strong> nel modo dei fumetti,<br />

perchè desse a Termite Bianca una veste grafica<br />

più realistica e più <strong>con</strong>forme alle richieste<br />

del modo dei fumetti.<br />

L’e<strong>di</strong>tore Vittorio Pavesio ha pubblicato un<br />

volume cartonato, interamente illustrato, che<br />

rac<strong>con</strong>ta tutta l’articolata storia e<strong>di</strong>toriale del<br />

progetto Termite Bianca, dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> ani-<br />

mazione alla versione a fumetti per il mercato<br />

italiano e francese. Il suo titolo è “termite<br />

bianca making of” ed è ancora <strong>di</strong>sponibile e<br />

può essere or<strong>di</strong>nato anche da questo sito. Termite<br />

Bianca è stata, negli scorsi <strong>anni</strong>, una delle<br />

serie più interessanti tra quelle prodotte dalla<br />

Vittorio Pavesio Production. Una space<br />

opera molto ben <strong>con</strong>gegnata e avvincente <strong>con</strong><br />

<strong>con</strong>tinui riman<strong>di</strong> al cinema <strong>di</strong> fantascienza.. In<br />

un tempo futuro le poche terre emerse sono<br />

ridotte a rocciosi deserti e lande desolate, la<br />

razza umana si è <strong>di</strong>visa in due popoli avversari:<br />

il popolo del mare I Nautili ed il popolo<br />

della terra. I Geosiani.<br />

La guerra tra le due razze, non trova più ne<br />

vincitori ne vinti. Ma a scuotere la situazione è<br />

un evento inaspettato: tra i Nautili inizia a manifestarsi<br />

un terribile morbo genetico che pare<br />

incurabile nonostante il sapere degli Hugu,<br />

la casta degli scienziati. E fu così che, proprio<br />

per curare questa malattia, uno scienziato <strong>di</strong><br />

nome Rudbekius affronterà un viaggio verso<br />

l’ultimo avamposto della razza degli Antichi,<br />

l’Arca, una enorme base-laboratorio che pare<br />

<strong>con</strong>tenere tutti i mezzi per ricreare il DNA.<br />

Nell’Arca Rudbekius troverà la risposta a molte<br />

delle sue domande ed una neonata della<br />

razza antica dal cui DNA potrà estrarre la cura<br />

per il morbo. Incosapevole <strong>di</strong> essere seguito da<br />

Speciale Fumetto in Romagna<br />

Uther, ambizioso principe terricolo, darà anche<br />

a lui la possibilità <strong>di</strong> entrare nell’Arca, dove<br />

scoprirà invece altri terribili segreti che l’avamposto<br />

ha custo<strong>di</strong>to per millenni e ne riporterà<br />

in<strong>di</strong>etro uno tanto potente quanto pericoloso.<br />

Condotta al mondo marino da Rudbekius, la<br />

neonata crescerà prendendo il nome <strong>di</strong> bianca,<br />

adottata <strong>con</strong> timoroso rispetto dallo scienziato<br />

che intuisce gli s<strong>con</strong>osciuti e sorprendenti<br />

poteri della giovane e della sua razza<br />

estinta. Uther nel frattempo, preso oramai dalla<br />

follia, <strong>con</strong>quisterà il trono dei Geosiani <strong>con</strong><br />

la forza <strong>di</strong>ventando un tiranno. Bianca, la nuova<br />

Eva, custode dei geni e dei poteri immensi<br />

degli Antichi, si troverà nel mezzo <strong>di</strong> questo<br />

nuovo, selvaggio <strong>con</strong>flitto e dovrà lottare suo<br />

malgrado per riportare l’or<strong>di</strong>ne e la pace, pena<br />

la fine <strong>di</strong> tutto ciò che è. combattendo per degli<br />

ideali, senza <strong>di</strong>ffidare dei <strong>di</strong>versi, trovando<br />

la forza <strong>di</strong> credere nelle nostre capacità anche<br />

quando la lotta sembra al <strong>di</strong> sopra delle nostre<br />

possibilità. È una eroina splen<strong>di</strong>da e <strong>con</strong>turbante,<br />

mai doma e narrativamente stimolante<br />

I primi tre volumi, dagli Abissi - destini<br />

Paralleli . Caccia Spietata - sono stati tutti<br />

realizzati graficamente da Patrizio Evangelisti<br />

. Le tecniche pittoriche utilizzate sono quelle<br />

dell’acquerello e delle ecoline, quin<strong>di</strong> tecniche<br />

manuali. Patrizio dopo aver finito le matite<br />

<strong>di</strong>pinge ogni singola tavola a mezzatinta, in<br />

grigio, per poi proseguire e stendere i colori a<br />

successive velature ad acquarello o ecoline, a<br />

se<strong>con</strong>da del risultato da ottenere. Un lavoro<br />

meticoloso e lungo che richiede tempo e tanta<br />

applicazione, infatti occorre quasi un anno per<br />

completare tutte le pagine necessarie al singolo<br />

volume.


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<strong>di</strong>segnare<br />

è come un gioco<br />

Intervista a Matteo Modonesi<br />

Come ti sei appassionato ai fumetti, quali fumetti leggevi e<br />

quali artisti ti hanno maggiormente influenzato?<br />

“Disegno da quando sono bambino e, come allora, mi <strong>di</strong>verto. Inizialmente<br />

le mie fonti d’ispirazione erano i classici Disney, in particolare<br />

“La sirenetta”: la <strong>di</strong>segnavo in tutti i mo<strong>di</strong> possibili. Successivamente<br />

mi sono avvicinato all’animazione giapponese e non l’ho<br />

più abbandonata. Ho scoperto i manga alle scuole me<strong>di</strong>e, grazie ad<br />

un amico che me ne parlava sempre e mi prestò qualche numero <strong>di</strong><br />

“Ranma ½” <strong>di</strong> Rumiko Takahashi. Nacque subito un grande amore<br />

per questo genere <strong>di</strong> <strong>fumetto</strong>, che ancora oggi ha un’influenza molto<br />

importante sul mio stile <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno. Un altro manga che mi ha<br />

appassionato tantissimo è stato “Sailor Moon” <strong>di</strong> Naoko Takeuchi,<br />

negli <strong>anni</strong> ’90 fu un vero e proprio fenomeno e un’i<strong>con</strong>a che spopolò<br />

sia tra i tenn-agers che i bambini. Fu la bella combattente vestita<br />

alla marinaretta a fortificare il mio sogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un fumettista.<br />

Successivamente ne ho letti tanti altri, ma gli autori ai quali sono<br />

maggiormente affezionato e ai quali mi ispiro sono: Yumiko Igarashi<br />

(Candy Candy), Tsukasa Hojo (City Hunter), le CLAMP (Magic<br />

Knight Rayearth) e naturalmente la grande Rumiko Takahashi.<br />

Parlaci in breve del tuo esor<strong>di</strong>o <strong>con</strong> la storia fantasy fantascientifica<br />

“dark Soul”.<br />

“Dark Soul” è un rac<strong>con</strong>to fantasy che ho scritto mentre frequentavo<br />

il corso <strong>di</strong> fumetti a Bologna a “La Nuova Eloisa” nel <strong>20</strong>06/<strong>20</strong>07. La<br />

storia è incentrata sull’eterna lotta tra bene e male: quattro ragazzi<br />

adolescenti, ognuno dei quali rappresenta un elemento naturale e<br />

tutelato da una <strong>di</strong>vinità greca, hanno l’arduo compito <strong>di</strong> salvare la<br />

Terra da Dark Soul, l’entità malvagia materializzatasi dall’unione dei<br />

sentimenti negativi che albergano nel cuore delle persone, come<br />

l’invi<strong>di</strong>a, l’ipocrisia, la cattiveria. Il tutto è ambientato a Ravenna negli<br />

<strong>anni</strong> ’80. Questa storia la sento molto “mia” perché, al protagonista,<br />

Steven, ho attribuito tutte le mie caratteristiche: è timido, riservato,<br />

altruista e un po’ permaloso, mentre per gli altri personaggi mi<br />

sono ispirato a persone che mi cir<strong>con</strong>dano, anche quoti<strong>di</strong>anamente<br />

e i <strong>di</strong>retti interessati non lo sanno (ride). Anche se è un fantasy, ho<br />

voluto lasciare un po’ <strong>di</strong> spazio anche alla vita quoti<strong>di</strong>ana dei protagonisti,<br />

soffermandomi sulle problematiche, le speranze, le insicurezze<br />

e le fragilità che caratterizzano la loro età”.<br />

dal <strong>20</strong>06, in giro per la Romagna, hai realizzato esposizioni<br />

personali <strong>con</strong> i tuoi <strong>di</strong>segni molto vicini allo stile manga classico<br />

e vicini allo stile <strong>di</strong> tsukasa Hojo. Ci puoi parlare <strong>di</strong> queste<br />

mostre?<br />

“Ho iniziato a fare mostre a 19 <strong>anni</strong>. La mia prima personale c’è stata<br />

a novembre <strong>20</strong>06 al Fontanone <strong>di</strong> Faenza. A spronarmi è stata<br />

una pittrice faentina <strong>con</strong> la quale sono amico da molti <strong>anni</strong>, Anna<br />

Maria Briccolani, la quale ha sempre mostrato interesse verso i miei<br />

lavori e mi ha proposto più volte <strong>di</strong> <strong>con</strong><strong>di</strong>videre la mia passione <strong>con</strong><br />

più persone. A lei va la mia più sincera gratitu<strong>di</strong>ne. Dopo Faenza ho<br />

esposto a Ravenna, Cesena, Lugo dando vita ad un percorso impor-<br />

Stelle del Fumetto in Romagna<br />

tante e costellato <strong>di</strong> emozioni. Chi viene alle mie mostre trova illustrazioni<br />

degli eroi del ventennio ‘80-‘90, affiancate da <strong>di</strong>segni <strong>con</strong><br />

personaggi <strong>di</strong> mia invenzione e, ultimamente, anche qualche gadget.<br />

Alle mie esposizioni vengono persone <strong>di</strong> tutte le età, dai ragazzini<br />

agli adulti e questa per me è una grande sod<strong>di</strong>sfazione. Molto<br />

spesso i fumetti vengono sminuiti e molti tendono a dar loro poca<br />

importanza, invece, se<strong>con</strong>do il mio punto <strong>di</strong> vista, sono anch’essi<br />

una forma d’arte che, come tale, può fare cultura. Grazie alle mostre<br />

ho avuto modo <strong>di</strong> <strong>con</strong>oscere tante nuove persone e tanti ragazzi che<br />

coltivano la mia stessa passione, inoltre c’è stato anche chi, in seguito,<br />

mi ha <strong>con</strong>tattato per alcune commissioni. Ogni volta è come se<br />

fosse la prima, l’adrenalina e l’emozione sono sempre molto forti e le<br />

gambe mi tremano. Disegnare per me è come un gioco e <strong>con</strong>tinuo a<br />

farlo <strong>con</strong> tanta passione e tanta umiltà, mettendoci tutto me stesso<br />

ed essendo anche molto emotivo e poco intraprendente ho sempre<br />

mille dubbi su ciò che faccio, in particolare durante l’allestimento<br />

<strong>di</strong> una mostra: avrò scelto i <strong>di</strong>segni giusti? piaceranno? e se l’evento<br />

non riesce? Finora l’afflusso <strong>di</strong> pubblico, l’interesse <strong>di</strong>mostrato <strong>con</strong><br />

parole <strong>di</strong> approvazione mi hanno <strong>con</strong>fermato che questa è la mia<br />

strada, è il mio modo <strong>di</strong> esprimermi e il mio percorso deve proseguire,<br />

perché mi sento responsabile nei <strong>con</strong>fronti <strong>di</strong> chi si aspetta<br />

ancora molto da me”.<br />

Quali sono i tuoi progetti per il tuo futuro?<br />

“Attualmente mi sto de<strong>di</strong>cando alla realizzazione <strong>di</strong> un <strong>fumetto</strong> tratto<br />

da un rac<strong>con</strong>to della scrittrice bolognese Scilla Bonfiglioli, intitolato<br />

“Al <strong>di</strong> là del suo sorriso”. E’ un progetto al quale sto lavorando<br />

<strong>con</strong> grande entusiasmo perchè la storia è drammatica e “intrigante”,<br />

inoltre Scilla è una mia cara amica e una persona molto alla mano<br />

per cui lavorare al suo fianco è molto bello. Una volta <strong>con</strong>cluso il<br />

nostro sodalizio, tornerò ad occuparmi del mio manga “Dark Soul”,<br />

che spero tanto <strong>di</strong> poter pubblicare un giorno. Dal 15 al 22 <strong>di</strong>cembre,<br />

invece, sarò impegnato <strong>con</strong> la mia prossima personale a Lugo e che<br />

per la prima volta si terrà in fumetteria (“Momomanga” in via <strong>con</strong>cor<strong>di</strong>a<br />

13), perciò sono doppiamente emozionato.<br />

Un altro obiettivo per il futuro è quello <strong>di</strong> poter portare a termine il<br />

mio corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> alla facoltà <strong>di</strong> Scienze matematiche e fisiche: sono<br />

ad un passo dalla fine e se lasciassi perdere sarebbe un peccato”.


pagina 68


pagina 69<br />

I miei collaboratori<br />

Di Lorenzo Mazzolini<br />

Per realizzare questo numero mi sono<br />

avvalso, oltre ai membri dello StarCrash<br />

Stu<strong>di</strong>o, un’associazione <strong>di</strong> artisti, scrittori e<br />

sceneggiatori fondata da me, anche <strong>di</strong> altri<br />

collaboratori, tutti artisti <strong>di</strong> fama internazionale.<br />

mICHELA CACCIAtoRE<br />

Michela, <strong>di</strong>segnatrice molto famosa in<br />

Italia, grazie a Gabbia Dorata, Alice Dark e<br />

Vampire’s Tears per citarne alcune, e anche<br />

Oltralpe, possiede un tratto che incanta.<br />

Nelle sue opere ci sono molteplici aspetti<br />

che catturano imme<strong>di</strong>atamente l’attenzione.<br />

Il primo è la minuziosità dei dettagli, la<br />

cura precisa e pignola per il particolare, al<br />

fine <strong>di</strong> dare una <strong>di</strong>mensione alla vignetta<br />

meno bi<strong>di</strong>mensionale e imperfetta e più<br />

inserita in un <strong>con</strong>testo ben definito e molto<br />

realistico. Poi ci sono le donne. Ebbene si, le<br />

donne che Michela crea <strong>con</strong> le sue magiche<br />

mani sono bellissime, sinuose, al top della<br />

sensualità <strong>di</strong> stampo dannunziano e quin<strong>di</strong><br />

mai volgari, capaci <strong>di</strong> incantare il lettore<br />

anche solo <strong>con</strong> una semplice espressione<br />

degli occhi,davvero incantevoli. Inoltre si<br />

dovrebbero versare fiumi d’inchiostro sia<br />

sull’uso della tecnica mista, foto e <strong>di</strong>segni,<br />

che crea un amalgama perfetto al punto<br />

da non far capire al lettore qual è il reale e<br />

quale il <strong>di</strong>segnato, sia sulla maestria dell’uso<br />

del colore, poiché <strong>con</strong> qualsiasi tipo <strong>di</strong><br />

colorazione, <strong>di</strong>gitale e non, lei raggiunge<br />

livelli altissimi e perfettamente <strong>con</strong>facenti<br />

al <strong>con</strong>testo. Mi piacerebbe tantissimo che<br />

anche lei potesse entrare negli StarCrash<br />

Stu<strong>di</strong>o!<br />

dARIo GRILLottI<br />

Dario, oltre ad essere un artista molto duttile<br />

e un membro degli StarCrash Stu<strong>di</strong>o, ha<br />

fra i suoi pregi un’infinita pazienza che lo<br />

porta ad affrontare qualsiasi tipo <strong>di</strong> “sfida<br />

<strong>di</strong>segnata” gli si proponga. Il suo tratto varia<br />

molto da storia a storia, in alcune, come<br />

quelle umoristiche, ha un tratto pulito e<br />

caricaturale, <strong>con</strong> un segno netto e dei chiaroscuri<br />

ben definiti, in altre si può a ragione<br />

definire l’erede <strong>di</strong> Ivo Milazzo, <strong>con</strong> un segno<br />

tratteggiato che fa risaltare l’espressività ed<br />

una cura poetica per ambienti interni ed<br />

esterni, al punto da rendere ancora migliore<br />

un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong>segnato da lui piuttosto che<br />

una foto dal vero! Dario è capace <strong>di</strong> cogliere<br />

l’attimo, il raggio <strong>di</strong> sole che spunta dalle<br />

nubi ed illumina il muro in un certo modo;<br />

la sua serie <strong>di</strong> schizzi presenti sul suo blog<br />

Cacciucco <strong>di</strong> china sono un gioiello grafico<br />

pregno <strong>di</strong> poesia, una poesia minimale delle<br />

cose reali trasposte <strong>con</strong> una mano sicura<br />

e posseduta dalle Muse.<br />

FEdERICA mANFREdI<br />

Federica è già famosissima. Il suo curriculum<br />

<strong>di</strong> artista è davvero lungo e <strong>di</strong>sseminato<br />

<strong>di</strong> perle preziose come The Black Cat<br />

e Kid Colt and Arizona Girl, tutte e due per<br />

la Marvel, e <strong>di</strong>cendo questo avrei già detto<br />

tutto! Però vorrei soffermarmi sullo stile<br />

solare <strong>di</strong> Federica, chiaro, pulito, morbido.<br />

Uno stile che ricorda molto John Buscema,<br />

Steve Rude e Frank Cho, ma personalizzato,<br />

unito ad un sapiente uso della colorazione<br />

bi<strong>di</strong>mensionale e tri<strong>di</strong>mensionale.<br />

Federica riesce a rendere reali le storie più<br />

fantasiose grazie al suo tratto molto vicino<br />

allo stile americano supereroistico! Per<br />

non parlare della bellezza della composizione<br />

delle tavole, dell’interazione e la<br />

<strong>con</strong>sequenzialità fra una vignetta e l’altra,<br />

della sua determinazione e del suo impegno,<br />

della sapiente <strong>con</strong>oscenza della regia<br />

<strong>di</strong> una tavola, al punto <strong>di</strong> trasformare in<br />

capolavoro qualsiasi sceneggiatura ! Vorrei<br />

tanto che anche lei entrasse a far parte degli<br />

StarCrash Stu<strong>di</strong>o.<br />

mIRELLA mENCIASSI<br />

Mirella, oltre ad essere un membro degli<br />

StarCrash Stu<strong>di</strong>o ha i super poteri, riesce a<br />

leggere nella mente delle persone. Quando<br />

le scrivo una sceneggiatura, non importa<br />

che sia dettagliatissima, riesce a rendere le<br />

vignette uguali se non migliori rispetto a<br />

quanto avevo pensato! Inoltre Mirella possiede<br />

svariati bellissimi stili. Uno è un tratto<br />

dolce e poetico alla Disney vecchio stile<br />

soprattutto per quello che <strong>con</strong>cerne storie<br />

<strong>con</strong> protagonisti animali, un altro è un tratto<br />

moderno cartoonesco <strong>con</strong> una lievissima<br />

influenza giapponese, un altro ancora è<br />

uno stile realistico, sia in B/N che a Colori,<br />

Lorenzo Mazzolini<br />

<strong>con</strong> un chiaroscuro netto, fluido, sicuro,<br />

incantevole a vedersi. Un’altra bravura <strong>di</strong><br />

Mirella risiede nella colorazione. Infatti a<br />

se<strong>con</strong>da della storia, lei riesce a dotarla della<br />

colorazione adeguata, solare, realistica<br />

o surreale, utilizzando sia tecniche <strong>di</strong>gitali<br />

che a mano libera. Le espressioni che fornisce<br />

ai personaggi in ogni suo stile sono<br />

molto più che umane, al limite della perfezione,<br />

rendendo al meglio la narrazione degli<br />

eventi Mirella è già stata pubblicata da<br />

alcune case importanti italiane ed francesi.<br />

ELISA PoGGESE<br />

Elisa è anche lei un membro degli<br />

StarCrash Stu<strong>di</strong>o, inoltre è la graphic designer<br />

e co-creatrice del mio <strong>fumetto</strong> Evil<br />

Eyed Jack. Elisa lavora nel campo del Fumetto<br />

e dell’Illustrazione. Il suo è un tratto<br />

bellissimo, pulito, unico, come non se ne<br />

vedono in giro, a metà fra il supereroistico<br />

puro ed il <strong>fumetto</strong> d’autore francese. Le<br />

scene d’azione sono perfette, le espressioni,<br />

i volti e le anatomie dei personaggi sono<br />

ineccepibili e <strong>di</strong> una bellezza che sfocia nel<br />

realismo. Il suo uso del colore è qualcosa<br />

<strong>di</strong> meraviglioso e <strong>di</strong> realistico, al punto che<br />

sembra <strong>di</strong> vedere un film e non un <strong>fumetto</strong>.<br />

Le inquadrature sono sempre geniali e<br />

mai lasciate per caso, sempre funzionali ad<br />

una narrazione serrata ed incalzante. Elisa<br />

è precisa e meto<strong>di</strong>ca ed anche se non è superveloce,<br />

vale sempre il tempo dell’attesa<br />

perché ogni tavola le riesce davvero benissimo<br />

e i risultati si possono commentare da<br />

soli.

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