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Caratteristiche morfologiche e chimiche delle polveri ... - ARPA Umbria

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<strong>Caratteristiche</strong> <strong>morfologiche</strong><br />

e <strong>chimiche</strong> <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> fini<br />

in <strong>Umbria</strong><br />

Università degli studi di Perugia<br />

Dipartimento di Ingegneria Civile<br />

ed Ambientale


aria / Arpa <strong>Umbria</strong> / Università degli Studi di Perugia


Arpa <strong>Umbria</strong> - Agenzia regionale<br />

per la protezione ambientale<br />

via Pievaiola (loc. San Sisto) - Perugia<br />

tel: 075 515961 - fax 075 51596235<br />

www.arpa.umbria.it<br />

arpa@arpa.umbria.it<br />

Università degli Studi di Perugia<br />

Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale<br />

via G.Duranti 93 - Perugia<br />

tel: 075 5853262 - fax 075 5853864<br />

www.ing.unipg.it<br />

david.cappelletti@unipg.it<br />

Autori<br />

David Cappelletti, Beatrice Moroni (Università degli Studi di Perugia)<br />

Contributi<br />

Monica Angelucci (Arpa <strong>Umbria</strong>)<br />

Collaborazione<br />

Caterina Austeri, Giancarlo Bellocchio, Emanuele Bubu, Giancarlo Caiello, Mara Galletti,<br />

Laura Mascelloni, Annarita Petrini, Andrea Pileri, Marco Pompei, Federica Rocchi<br />

(Arpa <strong>Umbria</strong>)<br />

Luca Barcherini, Stefano Ortu, Francesco Scardazza<br />

(Università degli Studi di Perugia)<br />

Ezio Bolzacchini, Luca Ferrero<br />

(Università degli Studi di Milano – Bicocca)<br />

Cura redazionale<br />

Markos Charavgis<br />

Progetto grafico<br />

Paolo Tramontana<br />

Impaginazione<br />

Emanuele Capponi<br />

Stampa<br />

GESP srl, Cerbara (PG)<br />

Stampato su carta Symbol Free Life satin 100 g/mq<br />

con inchiostro ecologico Toyo<br />

Eventuali duplicazioni, anche di parti della pubblicazione,<br />

sono autorizzate a condizione che venga citata la fonte<br />

©Copyright 2012 Arpa <strong>Umbria</strong>


<strong>Caratteristiche</strong> <strong>morfologiche</strong><br />

e <strong>chimiche</strong> <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> fini<br />

in <strong>Umbria</strong>


Indice<br />

Introduzione ...................................................................................................... 7<br />

1. Il contesto e gli obiettivi del progetto .......................................................... 9<br />

2. La metodologia sperimentale ..................................................................... 11<br />

2.1 Criteri di scelta e caratteristiche dei siti di campionamento ................... 11<br />

2.2 Modalità di campionamento ............................................................... 12<br />

2.3 Trattamento e analisi dei campioni ...................................................... 16<br />

3. I risultati .................................................................................................... 19<br />

3.1 Concentrazione <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> in atmosfera ............................................. 19<br />

3.2 I contesti urbani: similitudini e differenze da analisi PCA .................... 24<br />

3.3 Alcuni indicatori chimici rilevanti....................................................... 30<br />

3.3 Morfologia e geochimica <strong>delle</strong> particelle ................................................ 36<br />

4. I risultati nella Conca Ternana .................................................................. 41<br />

4.1 Identificazione e quantificazione <strong>delle</strong> sorgenti ..................................... 41<br />

4.2. Misura della dispersione <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> in atmosfera mediante<br />

pallone aerostatico .............................................................................. 49<br />

5. Conclusioni .............................................................................................. 57<br />

Bibliografia ....................................................................................................... 59<br />

Appendici – Dati sperimentali .......................................................................... 60<br />

Appendice A - Dati gravimetrici complessivi ...................................................... 62<br />

Appendice B - Concentrazione frazione ionica ................................................... 66<br />

Appendice C - Concentrazione metalli ............................................................. 70<br />

Appendice D - Concentrazione IPA .................................................................. 84


Introduzione<br />

Le <strong>polveri</strong> atmosferiche sono oggi considerate, in tutto il mondo, uno dei più seri<br />

problemi di impatto ambientale, i cui effetti coinvolgono non solo le aree localizzate<br />

nei pressi <strong>delle</strong> sorgenti ma si estendono a livello regionale e interregionale. Le principali<br />

sorgenti di <strong>polveri</strong> sono da rintracciare nel traffico veicolare, nella combustione<br />

di biomasse, nei grandi processi industriali di combustione, nell’agricoltura e nella<br />

zootecnia, oltre che negli impianti di riscaldamento concentrati nei centri urbani.<br />

Per la natura complessa di tale fenomeno, appare indispensabile effettuare una<br />

caratterizzazione completa sia a livello morfologico che composizionale <strong>delle</strong> particelle.<br />

Lo scopo è quello di associare alle diverse classi dimensionali la relativa composizione<br />

chimica per contribuire all’identificazione <strong>delle</strong> possibili sorgenti, in un’ottica<br />

di definizione e adozione <strong>delle</strong> misure più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi<br />

di qualità dell’aria fissati dalle direttive europee.<br />

Tali conoscenze rappresentano inoltre un presupposto importante per la comprensione<br />

degli effetti del particolato sulla salute umana. Recenti studi epidemiologici<br />

hanno infatti mostrato una correlazione tra la concentrazione in numero della<br />

frazione più fine <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> e problemi all’apparato respiratori. Proprio per questo<br />

motivo, l’Unione Europea ha previsto l’introduzione, a partire dal 2015, di un nuovo<br />

limite di legge sulla frazione fine <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> (identificata con il PM ). In questo<br />

2.5<br />

quadro, conoscere preliminarmente le <strong>polveri</strong> fini e ultrafini appare di fondamentale<br />

importanza, sia in un’ottica di adeguamento della rete di monitoraggio sia per predisporre<br />

in tempo utile misure atte alla prevenzione degli eventuali superamenti.<br />

In questo quadro, tra il 2006 e il 2010 Arpa <strong>Umbria</strong> e Università degli Studi<br />

di Perugia, con il contributo della Regione, hanno dato vita allo studio presentato in<br />

questa pubblicazione e volto a caratterizzare da un punto di vista chimico e morfologico<br />

le <strong>polveri</strong> fini in diverse realtà urbane dell’<strong>Umbria</strong>.<br />

Dott. Giancarlo Marchetti<br />

Direttore Tecnico Arpa <strong>Umbria</strong><br />

7


1. Il contesto e gli obiettivi del progetto<br />

L’aerosol atmosferico (comunemente noto come <strong>polveri</strong> fini o materiale particolato,<br />

PM) è costituito, in generale, da una grande varietà di composti chimici e<br />

da particelle di forma e dimensioni che variano di quattro ordini di grandezza,<br />

dai pochi nanometri dei nuclei di condensazione fino alle decine di micron <strong>delle</strong><br />

particelle di origine crostale. La natura e la composizione chimica <strong>delle</strong> particelle<br />

variano con le loro dimensioni; l’insieme di tutte queste proprietà dipende dalla<br />

loro origine e provenienza, e può subire <strong>delle</strong> modificazioni in funzione del<br />

tempo. Gli effetti degli aerosol atmosferici sulla salute umana e sui cambiamenti<br />

climatici sono correlati in maniera intrinseca e complessa a tale molteplicità di<br />

fattori ed esiste ormai un generale consenso scientifico sul fatto che composizione<br />

chimica, numero, dimensioni e morfologia <strong>delle</strong> particelle costituiscano i parametri<br />

rilevanti. In questo quadro, appare evidente la necessità di una caratterizzazione<br />

ad ampio spettro (morfologico, dimensionale, composizionale) del PM su<br />

scala regionale. La successiva valutazione dei risultati, sia in relazione ai luoghi di<br />

prelievo che in funzione del tempo, permette di associare, nelle diverse stagioni<br />

dell’anno e nei vari luoghi, le diverse classi dimensionali di particelle alla relativa<br />

composizione chimica. Tali informazioni sono indispensabili per correlare gli<br />

effetti sulla salute e sui cambiamenti climatici alle loro cause. Inoltre, e più nel<br />

dettaglio, esse contribuiscono all’identificazione <strong>delle</strong> possibili sorgenti consentendo<br />

di individuare le misure più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi di<br />

qualità dell’aria fissati dalle direttive europee.<br />

Le attuali disposizioni di legge non prevedono la messa a punto di strategie<br />

né tanto meno di procedure di monitoraggio da parte degli Enti preposti finalizzate<br />

al raggiungimento di tali obiettivi. D’altra parte le nuove direttive CE, recepite<br />

dall’Italia, prevedono l’integrazione <strong>delle</strong> misure di PM (di fatto l’insieme<br />

10<br />

totale <strong>delle</strong> particelle grossolane e fini) con quelle di PM (ovvero la sola frazione<br />

2.5<br />

fine del particolato). A tale scopo, sono stati fissati nuovi limiti di legge ed è stato<br />

allargato lo spettro dei composti chimici da monitorare. Tale normativa entrerà<br />

in vigore a partire dal 2015.<br />

Tutto ciò sottolinea la necessità di eseguire studi pilota di ricerca dettagliati<br />

sul territorio regionale in grado di consentire, da un lato, di definire correttamente<br />

il quadro emissivo rispetto al tipo e alla qualità degli apporti esogeni e,<br />

dall’altro, di prevedere quantomeno gli effetti derivanti dall’applicazione <strong>delle</strong><br />

nuove normative.<br />

9


10<br />

In questo contesto, dalla collaborazione fra Arpa <strong>Umbria</strong> e l’Università degli<br />

Studi di Perugia è nato un progetto di ricerca per la caratterizzazione <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong><br />

fini nei principali contesti urbani della regione <strong>Umbria</strong>. Lo studio, realizzato nel<br />

biennio 2008-2009, è stato condotto attraverso campionamenti di aerosol dedicati<br />

e successive analisi <strong>chimiche</strong> e misure di microscopia elettronica. L’attenzione<br />

è stata rivolta ad un insieme di siti di campionamento in grado di rappresentare<br />

i diversi contesti urbani della regione: Perugia, Terni, Gubbio, Spoleto, Narni;<br />

accanto a questi, è stato considerato anche un sito di fondo regionale ubicato in<br />

località Monte Martano (1100 m s.l.m.).<br />

Lo studio è stato realizzato da un gruppo di lavoro costituito da personale<br />

di Arpa <strong>Umbria</strong> e da personale della Sezione di Tecnologie Chimiche e Materiali<br />

per l’Ingegneria del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale (DICA)<br />

dell’Università degli Studi di Perugia e cofinanziato dalla Regione <strong>Umbria</strong>.


2. La metodologia sperimentale<br />

2.1 Criteri di scelta e caratteristiche dei siti di campionamento<br />

Lo studio è stato realizzato in più fasi che hanno interessato diversi ambiti territoriali.<br />

Nella prima fase sono state esaminate le aree urbane di Perugia e Terni.<br />

I due capoluoghi di provincia rappresentano infatti i comuni più grandi per<br />

estensione e numero di abitanti e, inoltre, mostrano un archivio di dati di concentrazione<br />

in massa di <strong>polveri</strong> fini rilevante, essendo dotati di una rete di stazioni<br />

fisse di monitoraggio della qualità dell’aria attive da diversi anni. L’elemento<br />

di distinzione tra le due località è rappresentato dalla presenza, a Terni, di una<br />

componente antropica di origine industriale che si aggiunge a quella, comune a<br />

entrambe, da traffico veicolare. In una fase successiva, lo studio è stato esteso ai<br />

comuni di Spoleto, Gubbio e Narni. Tali comuni, che risultavano inseriti nelle<br />

zone di risanamento previste dal Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento<br />

della Qualità dell’aria (2005), sono stati scelti per la varietà degli apporti<br />

di origine antropica (traffico e/o diversi tipi di industrie) che essi rappresentano.<br />

Per ciascuna area sono stati poi individuati i siti specifici di campionamento<br />

selezionando, ove possibile, i punti in corrispondenza di stazioni fisse di monitoraggio,<br />

con vantaggi pratici come la disponibilità di corrente elettrica e l’alloggiamento<br />

in sicurezza <strong>delle</strong> strumentazioni di misura, uniti alla possibilità di fruire di<br />

misure di PM sia storiche che contestuali allo studio. Il sito in Zona Fiori a Terni,<br />

10<br />

in particolare, non rientra nella rete fissa di monitoraggio ma è stato scelto per cercare<br />

di valutare il valore di fondo urbano nella città. In questo caso, si è provveduto<br />

a realizzare una postazione di misura per il periodo di durata dello studio.<br />

Per completare il progetto, è risultato indispensabile individuare e caratterizzare<br />

il contributo del fondo naturale <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> atmosferiche. Questo è stato<br />

fatto con il duplice ausilio di misure di fondo urbano (Perugia Cortonese e Terni<br />

Zona Fiori) e della stazione in quota di Monte Martano. Mentre i siti di fondo<br />

urbano si trovano in posizione defilata rispetto agli apporti antropici, quello di<br />

fondo regionale risulta esente da ogni tipo di pressione antropica. La stazione di<br />

fondo regionale, per le sue caratteristiche di quota media, è soprattutto indicata<br />

per lo studio dei contributi tipicamente dovuti a fenomeni di trasporto a distanza<br />

di medio e lungo raggio (Sahara e Nord-Est Europa). Tali contributi, che possono<br />

creare un impatto significativo sul territorio umbro, non sono immediatamente<br />

valutabili tramite misure nelle stazioni urbane, per la presenza di numerosi e non<br />

11


12<br />

trascurabili apporti da altre sorgenti che possono mascherare i fenomeni. Inoltre,<br />

e soprattutto, essi sono difficili da ridurre con politiche di risanamento locali e<br />

per questa ragione la loro entità deve essere quantificata. I siti di campionamento<br />

con le rispettive generalità sono riportati in Tabella 2.1.<br />

Tabella 2.1: Generalità dei siti dei campionamento.<br />

Sito Descrizione<br />

Perugia<br />

Fontivegge<br />

(PGF)<br />

Perugia<br />

Parco Cortonese<br />

(PGC)<br />

Terni<br />

Via Verga<br />

(TRV)<br />

Terni<br />

Zona Fiori<br />

(TRF)<br />

Spoleto<br />

Piazza Vittoria<br />

(SPO)<br />

Gubbio (*)<br />

Piazza 40 Martiri<br />

(GUB)<br />

Narni<br />

Loc. Narni Scalo<br />

(NAR)<br />

Torgiano<br />

Loc. Brufa<br />

(BRU)<br />

Spoleto<br />

Loc. Monte Martano<br />

(MAR)<br />

Tipo di stazione: da traffico, rappresentativa dell’esposizione più elevata della popolazione<br />

Tipo di zona: urbana<br />

Caratteristica della zona: residenziale / commerciale<br />

Tipo di stazione: rappresentativa dell’esposizione generale della popolazione<br />

Tipo di zona: urbana<br />

Caratteristica della zona: parco cittadino (non esposta direttamente al traffico)<br />

Tipo di stazione: da traffico, rappresentativa dell’esposizione più elevata della popolazione<br />

Tipo di zona: urbana<br />

Caratteristica della zona: residenziale<br />

Tipo di stazione: rappresentativa dell’esposizione generale della popolazione<br />

Tipo di zona: urbana<br />

Caratteristica della zona: residenziale<br />

Tipo di stazione: rappresentativa dell’esposizione generale della popolazione<br />

Tipo di zona: urbana<br />

Caratteristica della zona: residenziale / commerciale<br />

Tipo di stazione: rappresentativa dell’esposizione generale della popolazione<br />

Tipo di zona: urbana<br />

Caratteristica della zona: residenziale / commerciale<br />

Tipo di stazione: industriale, da traffico, rappresentativa dell’esposizione più elevata<br />

della popolazione<br />

Tipo di zona: suburbana<br />

Caratteristica della zona: residenziale, commerciale, industriale<br />

Tipo di stazione: rappresentativa per l’esposizione ad ozono della popolazione, <strong>delle</strong><br />

colture e degli ecosistemi naturali a scala subregionale<br />

Tipo di zona: rurale<br />

Caratteristica della zona: lontana da emissioni e da insediamenti<br />

Tipo di stazione: rappresentativa dell’esposizione generale della popolazione a scala<br />

regionale<br />

Tipo di zona: fondo regionale<br />

Caratteristica della zona: lontana da emissioni e da insediamenti<br />

(*) nella zona di Gubbio sono stati effettuati anche alcuni campionamenti in zona industriale<br />

2.2. Modalità di campionamento<br />

Per la realizzazione dello studio sono stati utilizzati diversi strumenti di campionamento,<br />

alcuni dei quali già in uso nella rete di monitoraggio dell’Arpa e altri<br />

acquistati e messi a punto per lo sviluppo del progetto. Quando possibile, le nuo-


ve strumentazioni sono state affiancate a quelle preesistenti della rete regionale,<br />

in modo da consentire l’interconfronto.<br />

Le stazioni fisse di monitoraggio della rete Arpa sono tutte fornite di sistemi<br />

automatici di campionamento <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> fini con testa di taglio per PM (Ta- 10<br />

bella 2.2). Solo alcune stazioni sono dotate di campionatori automatici con testa<br />

di taglio per il PM . La strumentazione di nuova acquisizione comprende due<br />

2.5<br />

campionatori semiautomatici (TE60TOD–TISCH ENVIRONMENTAL) ad<br />

alto volume (0,6-1,2 m3 /min a seconda della modalità di uso) con testa da PM10 e successivo impattore multistadio. Gli impattori sono dotati di 7 differenti stadi<br />

di taglio, e relativi filtri, che consentono di campionare massivamente <strong>polveri</strong><br />

fini in altrettanti intervalli dimensionali: D 10,2 µm, dove D . è il diametro<br />

p<br />

aerodinamico <strong>delle</strong> particelle.<br />

Per una più facile lettura dei risultati, oltre che per ottenere una migliore<br />

significatività statistica, i dati ottenuti nei diversi intervalli granulometrici sono<br />

stati successivamente aggregati in un minor numero di classi dimensionali opportunamente<br />

scelte. In particolare, per i dati gravimetrici sono stati utilizzati gli<br />

indici PM , PM PM , PM (paragrafo 3.1), mentre per l’identificazione<br />

10 2.1 , 1.3 0.39<br />

<strong>delle</strong> sorgenti nell’area della conca ternana tramite i dati chimici (paragrafo 4.1)<br />

si è preferito ricorrere alle classi dimensionali


14<br />

Il sito di fondo regionale del Monte Martano, istituito ai fini del progetto,<br />

è stato attrezzato con un sistema di misura di PM 10 e PM 2.5 (campionatore bi-<br />

canale HYDRA Dual Sampler, FAI Instruments) in grado di effettuare in modo<br />

automatico i campionamenti giornalieri, pesare il campione e comunicare in<br />

remoto i risultati; un operatore ha garantito ogni 15/20 giorni le operazioni di<br />

manutenzione ordinaria. Lo strumento, pur essendo testato e utilizzato in altre<br />

postazioni, ha presentato alcuni problemi di funzionamento, fornendo per alcuni<br />

periodi dati non continuativi, in particolar modo all’inizio della campagna<br />

di misura (inverno 2008/2009). Tali problemi – in parte legati alle condizioni<br />

meteo climatiche del sito (alta umidità dovuta a nuvole basse) – sono stati quasi<br />

totalmente risolti con una modifica <strong>delle</strong> teste di campionamento in grado di<br />

favorire l’eliminazione dell’umidità.<br />

In tutti i siti sono stati inoltre eseguiti campionamenti individuali della<br />

durata di poche ore, attraverso un campionatore a basso volume (ECHOPM,<br />

TECORA, a disposizione dell’Università di Perugia) e un contatore ottico di particelle<br />

(OPC, ENVIRONCHECK 1.107 – GRIMM, a disposizione di Arpa): Il<br />

primo ha fornito i campioni di polvere destinati all’esame in microscopia elettronica<br />

a scansione, l’altro è stato invece utilizzato per la conta diretta <strong>delle</strong> particelle<br />

nei vari siti.<br />

I campioni destinati alle determinazioni gravimetriche e alle analisi <strong>chimiche</strong><br />

sono stati raccolti su filtri in fibra di quarzo. I campioni da destinare alle<br />

indagini microscopiche sono stati invece raccolti su filtri in policarbonato, sulla<br />

cui superficie liscia e uniforme le particelle risaltano in maniera eccellente.<br />

Per ogni stagione (inverno 2008-2009, primavera, estate e autunno 2009)<br />

ed in ogni sito sono stati eseguiti due cicli di misure, ciascuno della durata di<br />

circa 72 ore nell’arco di un periodo di 15 giorni. Inoltre, durante le campagne<br />

di campionamento invernale ed estiva, in ogni postazione sono stati eseguiti<br />

campionamenti individuali su filtri in policarbonato. Nella stagione autunnale<br />

sono stati eseguiti due campionamenti (sia con campionatore multistadio, che a<br />

singolo stadio su filtri in policarbonato) nelle centraline mobili in prossimità dei<br />

cementifici di Gubbio. Durante tali campagne di campionamento è stato installato<br />

l’OPC in parallelo ai campionatori multistadio, nei siti Narni Scalo, Spoleto,<br />

Fontivegge, Cortonese, Monte Martano. Per la maggior parte dei siti in cui sono<br />

presenti le centraline fisse dell’Arpa, è stato possibile confrontare le misure di<br />

queste ultime con i dati ottenuti dai campionatori multistadio ad alto volume. Il<br />

quadro completo della campagna di campionamento è riportato in Tabella 2.3.


Tabella 2.3: Intervelli di campionamento nei vari siti nel corso della campagna di misura<br />

Inverno<br />

Primavera<br />

Estate<br />

Autunno<br />

Postazione Data inizio -fine Postazione Data inizio -fine<br />

Perugia Fontivegge<br />

(PGF)<br />

Perugia Cortonese<br />

(PGC)<br />

Gubbio P.zza 40<br />

Martiri (GUB)<br />

Torgiano Brufa<br />

(BRU)<br />

Spoleto P.za Vittoria<br />

(SPO)<br />

Perugia Fontivegge<br />

(PGF)<br />

Perugia Cortonese<br />

(PGC)<br />

Gubbio P.zza 40<br />

Martiri (GUB)<br />

Spoleto P.za Vittoria<br />

(SPO)<br />

Perugia Fontivegge<br />

(PGF)<br />

Perugia Cortonese<br />

(PGC)<br />

Gubbio P.zza 40<br />

Martiri (GUB)<br />

Spoleto P.za Vittoria<br />

(SPO)<br />

Perugia Fontivegge<br />

(PGF)<br />

Perugia Cortonese<br />

(PGC)<br />

Gubbio P.zza 40<br />

Martiri (GUB)<br />

Spoleto P.za Vittoria<br />

(SPO)<br />

15 ÷ 22 Dic - 08<br />

Spoleto M.Martani<br />

(MAR)<br />

10 ÷ 17 Mar - 09<br />

09 ÷ 22 Gen - 09 Terni Verga (TRV) 15 ÷ 22 Dic - 08<br />

03 ÷ 17 Feb - 09 Terni Zona Fiori (TRF) 09 ÷ 22 Gen - 09<br />

26 Feb ÷ 12 Mar - 09 Narni Scalo (NAR) 03 ÷ 13 Feb - 09<br />

23 Feb ÷ 03 Mar - 09<br />

03 ÷ 17 Apr - 09 Terni Verga (TRV) 03 ÷ 17 Apr - 09<br />

21 Apr ÷ 04 Mag - 09 Terni Zona Fiori (TRF) 20 Apr ÷ 04 Mag - 09<br />

11 ÷ 25 Mag – 09 Narni Scalo (NAR) 09 ÷ 15 Mag - 09<br />

04 ÷ 12 Giu – 09<br />

25 Giu ÷ 02 Lug - 09<br />

Spoleto M.Martani<br />

(MAR)<br />

21 ÷ 27 Lug – 09<br />

03 ÷ 10 Lug – 09 Terni Verga (TRV) 26 Giu ÷ 02 Lug - 09<br />

14 ÷ 21 Lug – 09 Terni Zona Fiori (TRF) 06 ÷ 14 Lug – 09<br />

22 ÷ 27 Lug – 09 Narni Scalo (NAR) 18 ÷ 22 Lug – 09<br />

29 Set ÷ 13 Ott - 09<br />

Gubbio<br />

Stazioni industriali<br />

mobili<br />

09 ÷ 13 Nov – 09<br />

20 ÷ 23 Nov - 09<br />

13 Ott ÷ 02 Nov - 09 Terni Verga (TRV) 29 Set ÷ 13 Ott - 09<br />

09 ÷ 23 Nov – 09 Terni Zona Fiori (TRF) 15 ÷ 22 Ott - 09<br />

24 Nov ÷ 09 Dic - 09 Narni Scalo (NAR) 27 Nov ÷ 11 Dic - 09<br />

15


16<br />

Tutti i campioni sono stati sottoposti ad analisi gravimetrica, mentre l’analisi<br />

chimica <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> e la caratterizzazione morfologica <strong>delle</strong> singole componenti<br />

granulometriche sono state effettuate su campioni opportunamente selezionati;<br />

le determinazioni in microscopia elettronica hanno riguardato i campioni appositamente<br />

prelevati.<br />

2.3 Trattamento e analisi dei campioni<br />

Analisi <strong>chimiche</strong><br />

Ciascun filtro di campionamento è stato tagliato in tre parti da destinare alle varie<br />

determinazioni analitiche. Una parte è stata sonicata in acqua ultrapura (milliQ,<br />

18 MΩ) per estrarre la frazione ionica solubile e determinarla in Cromatografia<br />

Ionica (CI) e in spettrofotometria UV-VIS. Il contenuto in anioni è stato<br />

determinato con un cromatografo Dionex, colonna AS4SC (pre-colonna Dionex<br />

AG4). Il campione è stato eluito con Na CO 1,8mM/ NaHCO 1,7mM e<br />

2 3 3<br />

quantificato con rivelatore Dionex CD20. La concentrazione di ammonio è stata<br />

invece determinata utilizzando uno spettrofotometro VARIAN CARY-50.<br />

Un’altra porzione del filtro è stata digerita in soluzione acida (HNO +H O )<br />

3 2 2<br />

assistita in forno a micro-onde per la determinazione dei metalli in spettroscopia<br />

atomica (IPC-OES). Quest’ultima è stata effettuata utilizzando uno spettrometro<br />

JobynYvon Ultima 2000, dotato di nebulizzatore ultrasonico (CETAC Technologies,<br />

U-5000AT).<br />

La terza e ultima parte di ciascun filtro è stata destinata all’analisi degli<br />

idrocarburi policiclici aromatici (IPA). In questo caso, il campione è stato prima<br />

estratto dalla porzione di filtro utilizzando un soxhlet (esano: acetone=1:1) e,<br />

quindi, purificato in colonna di silice; infine, gli IPA sono stati quantificati in<br />

Gas Cromatografia di Massa (GC-MS) mediante singolo quadrupolo ad iniettore<br />

PTV, gas di flusso He e colonna di media polarità (VF-Xms 60mx0,25 ID;<br />

DF=0,25). I risultati sono stati ottenuti in modalità di acquisizione SIM. Soluzioni<br />

standard commerciali e bianchi dei reattivi sono stati utilizzati per controllare<br />

accuratezza e precisione e per validare le misure.<br />

Analisi in Microscopia Elettronica a Scansione (SEM-EDS)<br />

Le indagini in microscopia elettronica hanno riguardato 18 campioni di <strong>polveri</strong><br />

su filtro in policarbonato (Tabella 2.4), appositamente prelevati in estate e/o in<br />

inverno in 9 diverse postazioni esterne permanenti.


Tabella 2.4: Campionamenti per le indagini in microscopia elettronica<br />

Postazione Date Campionamento<br />

Perugia Fontivegge (PGF) 13 Mar 09; 09 Lug 09<br />

Perugia Cortonese (PGC) 10 e 18 Mar 09<br />

Gubbio P.zza 40 Martiri (GUB) 09 Feb 09; 17 Lug 09<br />

Torgiano Brufa (BRU) 13 Mar 09<br />

Spoleto P.za Vittoria (SPO) 06 Mar 09; 24 Lug 09<br />

Spoleto M. Martani (MAR) 17 Mar 09; 27 Lug 09<br />

Terni Verga (TRV) 20 Mar 09; 30 Lug 09<br />

Terni Zona Fiori (TRF) 19 Mar 09; 30 Lug 09<br />

Narni Scalo (NAR) 13 e 18 Feb 09; 22 Lug 09<br />

Per l’esecuzione <strong>delle</strong> analisi frammenti rappresentativi dei filtri sono stati<br />

incollati su portacampioni in alluminio e successivamente metallizzati mediante<br />

la deposizione in camera a vuoto di un sottile film di grafite. Le osservazioni e<br />

le analisi al SEM-EDS sono state eseguite presso il Centro Universitario di Microscopia<br />

Elettronica di Perugia, utilizzando un microscopio elettronico Philips<br />

XL30 (Philips Electron Optics) in linea con sistema EDAX DX-4I di microanalisi<br />

e software di acquisizione ed elaborazione dati GENESIS (EDAX). Il procedimento<br />

di lavoro è stato articolato in due fasi distinte, la prima di osservazione<br />

e raccolta <strong>delle</strong> immagini, la seconda di microanalisi della composizione <strong>delle</strong><br />

singole particelle. La tensione di accelerazione applicata è stata di 15 kV per uno<br />

spot size pari a 4. I tempi di conteggio per ogni punto analisi variano da 20 a 40<br />

secondi in funzione <strong>delle</strong> dimensioni dei granuli da analizzare. In entrambi i casi<br />

la distanza di lavoro è stata fissata a 10 mm.<br />

17


3. I risultati<br />

3.1 Concentrazione <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> in atmosfera<br />

Come primo dato, riportiamo l’andamento dei valori di PM registrati nelle sta-<br />

10<br />

zioni fi sse di monitoraggio nel periodo di riferimento (Figura 3.1). Come si può<br />

notare già a questo livello, la dispersione dei valori di PM risulta sempre abbastanza<br />

elevata ed è minima nel sito di fondo regionale (MAR), dove si registrano,<br />

come è naturale, valori mediamente inferiori di concentrazione. L’andamento dei<br />

valori di PM risulta mediamente superiore nel contesto urbano di Perugia (PGF),<br />

ed è del tutto simile in contesti urbani molto diversi tra loro come, ad esempio,<br />

quelli di Terni (TRV) e Gubbio (GUB). Ciò dimostra come la misura dei valori<br />

di PM non possa, di per sé, costituire un elemento discriminante per indivi-<br />

10<br />

duare le fonti e l’andamento degli inquinanti.<br />

L’utilizzo degli impattori multistadio permette di esaminare in maniera molto<br />

più dettagliata le caratteristiche e l’andamento dei valori di PM in atmosfera.<br />

Nel nostro caso, la concentrazione in massa <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> è stata determinata<br />

nell’ambito di 7 classi dimensionali (10,2 µm). Per una più facile lettura gli stessi valori<br />

sono stati aggregati in 4 classi dimensionali: PM , PM , PM e PM . La<br />

10 2.1 1.3 0.39<br />

Figura 3.1: Valori di PM 10 registrati dalla rete di monitoraggio dell’Arpa per l’anno 2009 nelle centraline scelte per<br />

il progetto. I box rappresentano la dispersione (75%-25%) dei dati rispetto a media (quadrato) e mediana (linea<br />

orizzontale). In figura sono riportati anche i valori minini e massimi (croci) e gli outlyers (lineette). Il valore di 40 µg/m3 rappresenta la soglia media annua.<br />

19


20<br />

classe PM 10 costituisce la somma <strong>delle</strong> particelle grossolane e <strong>delle</strong> fini, la classe<br />

PM 2.1 è stata inserita per avere una stima del PM 2.5 , mentre la classe PM 1.3 è stata<br />

utilizzata e discussa perché meglio rappresentativa (rispetto al PM 2.1 ) della moda<br />

<strong>delle</strong> particelle fini. La classe PM 0.39 , infine, è la frazione più fine <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong><br />

raccolte in questo progetto. E’ stata messa in evidenza perché per le specifiche<br />

operative dei campionatori multistadio utilizzati è una frazione del materiale<br />

particolato campionata con ottima efficienza. Inoltre, e soprattutto, il PM0.39 rappresenta in buona approssimazione il particolato secondario e le particelle<br />

dovute al traffico ed è, quindi, di massimo interesse per gli obiettivi del progetto.<br />

I dati sono presentati in Tabella 3.1 come media annuale e come valore stagionale.<br />

I dati gravimetrici completi riferiti alle 7 classi dimensionali sono riportati<br />

in Appendice A.<br />

Confrontando i valori di PM e PM ottenibili aggregando i dati dei cam-<br />

10 2.1<br />

pionatori multistadio con quelli ottenuti dalla strumentazione residenziale della<br />

rete Arpa, si può notare (tabella 3.1) un accordo generale per la maggior parte <strong>delle</strong><br />

stazioni Arpa, con un trend di sottostima da parte di alcuni strumenti (TEOM,<br />

MP101M) collocati nelle centaline di Terni, Narni e di Spoleto.<br />

I dati raccolti con gli impattori multistadio hanno anche consentito di stimare<br />

il rapporto tra <strong>polveri</strong> fini (generalmente rappresentate dai valori di PM1 e PM ) e <strong>polveri</strong> grossolane (PM ). Ciò è stato fatto servendosi dei rapporti<br />

2.5 10<br />

PM /PM e PM /PM . Come si può apprezzare (Figure 3.2 e 3.3), tutti i<br />

1.3 10 2.1 10<br />

valori correlano molto bene (R2 =0,9). Nel grafico in Figura 3.2 la retta di correlazione<br />

ha una pendenza di 0.66, ad indicare che le <strong>polveri</strong> fini sono in media il<br />

66% del totale in <strong>Umbria</strong> a prescindere dalla stagione e dal sito. Fanno eccezione<br />

i valori invernali di Terni, dai quali risulta una concentrazione superiore al 70%.<br />

Il rapporto medio PM /PM risulta essere di 0,75 (Figura 3.3), un dato in linea<br />

2.1 10<br />

con la media europea, che oscilla fra 0,57 e 0,85. Poiché il nuovo limite di legge<br />

sul PM al 2020 sarà di 20 µg m 2.5 -3 come media annua, con un rapido calcolo si<br />

può stimare, per il caso umbro, che tutte le centraline che supereranno i 27 µg<br />

m-3 (=20/0,75) di PM sono a rischio di superamento anche per la soglia annua<br />

10<br />

di PM . E’ interessante rilevare come la gran parte <strong>delle</strong> stazioni di monitoraggio<br />

2.5<br />

abbiano registrato, nel 2009, valori ben al di sopra della soglia stimata ma, ovviamente,<br />

si tratta di previsioni che non tengono conto <strong>delle</strong> possibili oscillazioni<br />

annue dei valori in funzione <strong>delle</strong> condizioni meteorologiche generali.<br />

Il confronto tra i dati ottenuti nei diversi siti mostra concentrazioni maggiori,<br />

in tutte le stagioni, nei due capoluoghi di provincia rispetto ai siti minori.<br />

Per contro, c’è da notare come la distribuzione percentuale <strong>delle</strong> diverse frazioni


(vedi Figure 3.2 e 3.3) sia abbastanza simile in tutti i siti, ad indicare la sostanziale<br />

identità <strong>delle</strong> principali sorgenti di PM (traffi co, riscaldamento, trasporto).<br />

Il sito di fondo regionale (Monti Martani - MAR) mostra valori molto bassi rispetto<br />

a quelli degli altri siti, ed in perfetto accordo con i dati giornalieri ottenuti<br />

con il campionatore bicanale.<br />

Figura 3.2: Correlazione PM 1.3 vs PM 10 per il 2009-2010. Le sigle identificano la stagione (i=inverno; p=primavera;<br />

e=estate; a=autunno) ed il sito. Oltre ai siti considerati nel progetto 2009, nel 2010 sono stati investigati anche Foligno<br />

(FOL), Orvieto (ORV) e Città di Castello Castello (CAST). Legenda: 1-iPGF, 2-iPGC, 3-iGUB, 4-iTRV, 5-iTRF, 6-iNR, 7-iSPO,<br />

8-iMAR, 9-iBRU, 10-pPGF, 11-pPGC, 12-pGUB, 13-pTRV, 14-pTRF, 15-pNR, 16-pSPO, 17-ePGF, 18-ePGC, 19-eGUB, 20-eTRV,<br />

21-eTRF, 22-eNR, 23-eSPO, 24-eMAR, 25-aPGF, 26-aPGC, 27-aGUB, 28-aTRV, 29-aTRF, 30-aNR, 31-aSPO,32-aGUB-COL,<br />

33-aGUB-BAR, 34-iFON2010, 35-VER2010, 36-iFOL2010, 37-pFOL2010, 38-eFOL2010, 39-eORV2010, 40-aCAST2010,<br />

41-aFOL2010, 42-aORV2010.<br />

Figura 3.3: Correlazione PM 2.1 vs PM 10 per l’anno 2009. Legenda vedi figura 3.2.<br />

21


22<br />

Tabella 3.1: Concentrazioni stagionali e media annuale relativi alla campagna 2008-2009, ottenute mediante gli<br />

impattori ad alto volume. I dati di PM e PM della rete regionale, mediati sui giorni della campagna, sono riportati per<br />

10 2.5<br />

confronto.<br />

Stazione Classe<br />

Terni Verga (TRV)<br />

Terni Zona Fiori<br />

(TRF)<br />

Narni Scalo (NAR)<br />

Spoleto P.zza Vittoria<br />

(SPO)<br />

Spoleto M. Martani<br />

(MAR)<br />

Perugia Fontivegge<br />

(PGF)<br />

Perugia Cortonese<br />

(PGC)<br />

Gubbio P.zza 40<br />

Martiri (GUB)<br />

Media<br />

Annuale<br />

[µg/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

Rete Regionale<br />

(PM 10 e<br />

PM 2.5 )<br />

PM 10 40,2 68,3 30,1 25,0 37,6 31,9<br />

PM 2.1 27,9 54,1 19,4 14,6 23,6<br />

PM 1.3 25,1 49,4 17,2 12,9 21,0<br />

PM 0.39 12,1 25,4 8,5 6,5 7,9<br />

PM 10 38,4 70,3 22,7 33,5 27,1<br />

PM 2.1 24,2 49,5 15,9 14,9 16,5<br />

PM 1.3 21,4 43,7 14,2 13,0 14,8<br />

PM 0.39 11,4 22,4 7,5 7,2 8,6<br />

PM 10 27,8 33,0 26,3 19,2 32,7 23,5<br />

PM 2.1 15,4 18,3 15,3 8,4 19,5<br />

PM 1.3 13,0 16,4 13,2 7,0 15,6<br />

PM 0.39 7,5 9,9 6,8 4,4 8,8<br />

PM 10 32,3 40,8 24,7 29,7 34,3 23,0<br />

PM 2.1 22,8 27,6 17,1 23,7 12,8<br />

PM 1.3 17,8 24,4 10,0 15,5 21,3<br />

PM 0.39 9,8 13,3 6,0 9,2 10,7<br />

PM 10 15,5 12,8 18,1 15,1<br />

PM 2.1 9,5 8,9 10<br />

PM 1.3 8,2 7,4 9,0<br />

PM 0.39 4,1 2,7 5,6<br />

PM 10 50,3 74,5 51,2 31,2 44,2 45,3<br />

PM 2.1 31,0 45,5 32,2 18,4 27,7 26,8<br />

PM 1.3 26,5 37,1 27,7 16,2 24,9<br />

PM 0.39 14,9 22,7 13,9 10,2 12,8<br />

PM 10 23,6 33,0 19,5 21,0 21,1 24,0<br />

PM 2.1 14,7 20,5 14,3 11,3 12,6 9,8<br />

PM 1.3 13,1 18,4 13,2 9,8 11,0<br />

PM 0.39 6,9 8,5 8,4 5,0 5,5<br />

PM 10 38,7 37,1 42,7 26,1 48,8 38,4<br />

PM 2.1 21,9 24,7 17,9 12,3 32,6<br />

PM 1.3 18,8 21,1 14,7 10,2 29,0<br />

PM 0.39 10,6 13,5 9,4 5,9 13,4


L’andamento stagionale è quello tipico per tutti i siti, con valori massimi in<br />

inverno e minimi durante la stagione estiva. Nello specifi co, appare evidente che<br />

le caratteristiche orografi che della città di Terni tendono a sfavorire la circolazione<br />

<strong>delle</strong> masse d’aria: il sito Zona Fiori, identifi cato come fondo urbano, presenta<br />

infatti concentrazioni molto simili a quelle del sito Verga, per tutte le varie frazioni<br />

dimensionali e in tutte le stagioni. Più netta è la diff erenza tra il sito urbano e<br />

quello di fondo nella città di Perugia: le concentrazioni a Fontivegge tendono infatti<br />

a superare quelle di Parco Cortonese, in particolare in corrispondenza della<br />

frazione grossolana <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> e in quella ultrafi ne, sia nella stagione invernale<br />

che in quella primaverile.<br />

Il sito di fondo regionale (MAR) si diff erenzia nettamente da tutti gli altri<br />

siti per avere un trend stagionale sostanzialmente invertito. In questo caso,<br />

l’ubicazione in quota (1100 m s.l.m.) fa sì che esso si trovi in libera troposfera in<br />

inverno, quando lo strato di rimescolamento (cioè la porzione della troposfera<br />

dove si concentrano gli inquinanti) tende a schiacciarsi al suolo, e all’interno<br />

dello stesso strato in estate a causa del suo sollevamento. Per eff etto di questo fenomeno,<br />

le concentrazioni <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> nel sito MAR sono più basse in inverno<br />

piuttosto che in estate, quando tendono a coincidere con i valori dei siti di fondo<br />

urbani (Figura 3.4).<br />

Figura 3.4: Andamento stagionale del PM 10 nei siti MAR e PGC. Le frecce nere indicano le intrusioni di <strong>polveri</strong> sahariane,<br />

le frecce rosse le intrusioni dall’Europa dell’Est.<br />

23


24<br />

Nel 2009 presso il sito MAR sono stati registrati 9 chiari eventi (pari a 16<br />

giornate) di intrusione di <strong>polveri</strong> da trasporto a lungo raggio. Tali eventi sono<br />

segnalati dalla presenza di picchi di concentrazione di <strong>polveri</strong> molto al di fuori<br />

della media (Figura 3.4). La comprensione dell’origine di tali picchi si è basata<br />

su un’analisi dei valori di PM e PM giornalieri e da calcoli di retro-traiettorie<br />

10 2.5<br />

<strong>delle</strong> masse d‘aria nei giorni specifici degli eventi. In particolare, e in accordo con<br />

i dati di retro-traiettoria (back trajectory), le intrusioni primaverili ed estive mostrano<br />

un valore di PM (40,0±14,4 µgm 10 -3 ) molto più elevato rispetto a quello<br />

di MAR (14,6±9,1 µgm-3 ), ed un rapporto PM /PM relativamente basso (in<br />

2.5 10<br />

media 0,49). Ciò suggerisce l’intrusione di <strong>polveri</strong> sahariane, <strong>polveri</strong> cioè provenienti<br />

dai deserti africani e costituite da particelle relativamente grossolane. Le<br />

intrusioni autunnali mostrano invece un valore medio di PM più basso <strong>delle</strong><br />

10<br />

sahariane (34,3±2,3 µgm-3 ) ed un rapporto PM /PM nettamente superiore (in<br />

2.5 10<br />

media 0,80) a indicare un’alta frazione di particelle fini. Questo aspetto, supportato<br />

dai risultati dei calcoli di retro-traiettoria <strong>delle</strong> masse d’aria, suggerisce intrusione<br />

di <strong>polveri</strong> industriali dall’Europa dell’Est. L’occorrenza di tali intrusioni (in<br />

particolare quelle sahariane) in Italia Centrale e Meridionale è ben documentata<br />

(e.g., Gobbi et al., 2007; Amodio et al., 2008); oggi è documentata anche in<br />

<strong>Umbria</strong> e potrà fornire un contributo agli studi sulla circolazione <strong>delle</strong> masse<br />

d’aria nel bacino del Mediterraneo.<br />

3.2 I contesti urbani: similitudini e differenze da analisi PCA<br />

L’analisi <strong>delle</strong> componenti principali (PCA) è una classica tecnica statistica multivariata<br />

utilizzata per descrivere qualitativamente ampi database sperimentali. Nel<br />

nostro caso, tale tecnica è stata utilizzata per ricercare eventuali correlazioni fra le<br />

concentrazioni di <strong>polveri</strong> atmosferiche misurate nei vari siti in quattro intervalli<br />

dimensionali (0,39; 0,39-1,3; 1,3-4,2 e >4,2-10 µm) e la loro composizione<br />

chimica. Nello specifico, sono state considerate come variabili le concentrazioni<br />

<strong>delle</strong> specie <strong>chimiche</strong> e come casi le classi dimensionali di particolato atmosferico<br />

misurate nei vari siti nel corso <strong>delle</strong> quattro stagioni. Il vantaggio della PCA è che<br />

i risultati di tale analisi si possono visualizzare con dei grafici nei quali i casi o le<br />

variabili vengono rappresentati rispetto a <strong>delle</strong> nuove coordinate, le componenti<br />

principali, che hanno la funzione di massimizzare le differenze. I cluster di casi che<br />

si addensano nel grafico sono, pertanto, quelli simili. La stessa rappresentazione<br />

viene fatta nello spazio <strong>delle</strong> variabili: una ispezione in parallelo (di casi e variabili)<br />

consente quindi di correlare similitudini (o differenze) dei casi con sottoinsiemi


di variabili specifi che. E’ importante ricordare che si tratta di una tecnica qualitativa<br />

che, come tale, nulla può dire sul peso quantitativo dei vari fattori. Ad ogni<br />

modo, la prima componente (o primo fattore) descrive le migliori relazioni fra i<br />

casi e le variabili, poi viene la seconda e cosi via. Ad un primo livello di indagine,<br />

che si ottiene prendendo in considerazione l’intero database (Fig. 3.5a), emerge<br />

chiaramente la distinzione dei contesti urbani dei capoluoghi provinciali rispetto<br />

agli altri siti. Inoltre, nell’ambito dei due siti dei due capoluoghi, si evidenzia la<br />

netta distinzione tra la frazione grossolana (ifo45, ifo67, ifi 67, iv45..) e quella<br />

fi ne (iv1, ifo1, ifi 1, ic1). La maggior parte dei casi appare invece schiacciata verso<br />

l’origine degli assi, con i dati del sito di fondo regionale (in verde) che tendono a<br />

concentrarsi all’estremità destra del grafi co.<br />

(b)<br />

(a)<br />

Figura 3.5: Analisi PCA sul database totale<br />

del 2009. Fattore 1 vs Fattore 2. Andamento<br />

dei casi (a) e variabili (b) in funzione<br />

<strong>delle</strong> prime due componenti principali. Le<br />

sigle identificano la stagione (i=inverno;<br />

p=primavera; e=estate; a=autunno), il<br />

sito (v=Verga, fo=Fontivegge, fi=Fiori,<br />

g=Gubbio, c=Cortonese, n=Narni,<br />

s=Spoleto; m=Martani) e la classe o<br />

l’intervallo granulometrico (1 4,2 µm) del<br />

campione cui il dato si riferisce. La località di<br />

provenienza del campione è indicata anche<br />

con un codice di colore (Perugia=blu, Terni e<br />

Narni=rosso, Monti Martani=verde, Spoleto<br />

e Brufa=nero, Gubbio=arancio).<br />

25


26<br />

Si può razionalizzare questo comportamento esaminando il grafico <strong>delle</strong><br />

variabili associate (Fig. 3.5b), dove è possibile notare che il Fattore 1 distingue<br />

= + nettamente, nel ramo positivo, ione solfato (SO ) e ione ammonio (NH4 ) (ae-<br />

4<br />

rosol secondario di trasporto lungo raggio) da tutte le altre variabili (contributi<br />

locali). Il Fattore 2 distingue invece i prodotti di combustione IPA (idrocarburi<br />

- policiclici aromatici), NO (ione nitrato) e Pb (cerchio nero di Figura 3.5b) dai<br />

3<br />

principali metalli crostali Al, Mn, Fe, Mg e Ca (cerchio rosso di Figura 3.5b). La<br />

distinzione è in questo caso meno netta di quella data dal Fattore 1, ed una serie<br />

di altri elementi chimici di varia origine (K, V, Zn, Cr, Na, Cu, Figura 3.5b) sono<br />

distribuiti fra i due estremi. Ciò indica un parziale mescolamento <strong>delle</strong> fonti.<br />

L’interpretazione di questo risultato è che il fattore che più differenzia chimicamente<br />

le <strong>polveri</strong> è la sorgente traffico (locale), la quale caratterizza in in-<br />

- verno sia la frazione fine (emissioni dirette NO Pb, ecc.) che quella grossolana<br />

3<br />

(risollevamento di materiale crostale, Ca, Mg, Al, ecc.). Ciò accade soprattutto<br />

nei due centri urbani maggiori, ma è osservabile anche in tutti i centri minori ad<br />

esclusione dei Monti Martani, dove invece domina il contributo di trasporto a<br />

lungo raggio di aerosol secondario.<br />

Esplorando l’andamento <strong>delle</strong> successive componenti principali emergono<br />

altre caratteristiche interessanti. La Figura 3.6 illustra l’andamento del Fattore 3,<br />

caratterizzato nei valori positivi da aerosol secondario (solfato di ammonio – cerchio<br />

blu in Figura 3.6 a e b), e del Fattore 4, contraddistinto nei valori positivi<br />

da metalli di chiara provenienza industriale (Cr, Ni, Zn – cerchio rosso Figura<br />

3.6 a e b). La componente di aerosol secondario è diffusa in maniera eterogenea<br />

sui vari siti e nelle diverse stagioni ma risulta in maniera particolare nelle piccole<br />

classi dimensionali, mentre il Fattore 4 caratterizza chiaramente tutti i siti della<br />

Conca Ternana (in rosso in alto) nelle classi dimensionali intorno ad 1 µm (prevalenza<br />

di 23).


(b)<br />

(a)<br />

Figura 3.6: Analisi PCA sul<br />

database totale del 2009. Fattore 3<br />

vs. Fattore 4. Andamento dei casi<br />

(a) e variabili (b) in funzione <strong>delle</strong><br />

prime due componenti principali.<br />

Le sigle identificano la stagione<br />

(i=inverno; p=primavera; e=estate;<br />

a=autunno), il sito (v=Verga,<br />

fo=Fontivegge, fi=Fiori, g=Gubbio,<br />

c=Cortonese, n=Narni, s=Spoleto;<br />

m=Martani) e la classe o l’intervallo<br />

granulometrico (1 4,2 µm) del<br />

campione cui il dato si riferisce. La<br />

località di provenienza del campione<br />

è indicata anche con un codice<br />

di colore (Perugia=blu, Terni e<br />

Narni=rosso, Monti Martani=verde,<br />

Spoleto e Brufa=nero, Gubbio=<br />

arancio).<br />

27


28<br />

La stessa analisi, limitata ai centri minori (ovvero escludendo dal database Pe-<br />

rugia e Terni), produce risultati simili. In Figura 3.7 si nota che la componente da<br />

traffi co caratterizza sia la frazione fi ne (ellisse blu, Figura 3.7 a e b) che quella crostale<br />

(ellisse rossa, Figura 3.7 a e b) <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> a Gubbio, Narni, Brufa e Spoleto. Il sito<br />

di fondo dei Monti Martani (in verde, Figura 3.7 a) risulta invece il meno correlato<br />

(b)<br />

(a)<br />

Figura 3.7: Analisi PCA<br />

limitata ai centri minori<br />

umbri (Brufa, Gubbio, Narni<br />

e Spoleto). Fattore 1 vs.<br />

Fattore 2. Andamento dei<br />

casi (a) e variabili (b) in<br />

funzione <strong>delle</strong> prime due<br />

componenti principali. Le<br />

sigle identificano la stagione<br />

(i=inverno; p=primavera;<br />

e=estate; a=autunno), il sito<br />

(b=Brufa, g=Gubbio, n=Narni,<br />

s=Spoleto; m=Martani)<br />

e la classe o l’intervallo<br />

granulometrico (1 <br />

4,2 µm) del campione cui il<br />

dato si riferisce. La località di<br />

provenienza del campione è<br />

indicata anche con un codice<br />

di colore (Narni=rosso, Monti<br />

Martani=verde, Spoleto e<br />

Brufa=nero, Gubbio=arancio).


con la sorgente traffi co. Molti dei siti minori nelle stagioni estiva ed autunnale mostrano<br />

similitudini con i valori di fondo (cerchio verde, Figura 3.7 a e b).<br />

La Figura 3.8 evidenzia la peculiarità di Narni rispetto a Gubbio e Spoleto,<br />

essenzialmente dovuta alla presenza di metalli di origine siderurgica/industriale<br />

(ellisse in rosso, Figura 3.8 a e b).<br />

(b)<br />

(a)<br />

Figura 3.8: Analisi PCA<br />

limitata ai centri minori<br />

umbri (Brufa, Gubbio, Narni<br />

e Spoleto). Fattore 3 vs.<br />

fattore 4. Andamento dei<br />

casi (a) e variabili (b) in<br />

funzione <strong>delle</strong> prime due<br />

componenti principali. Le<br />

sigle identificano la stagione<br />

(i=inverno; p=primavera;<br />

e=estate; a=autunno), il sito<br />

(b=Brufa, g=Gubbio, n=Narni,<br />

s=Spoleto; m=Martani)<br />

e la classe o l’intervallo<br />

granulometrico (1 <br />

4,2 µm) del campione cui il<br />

dato si riferisce. La località di<br />

provenienza del campione è<br />

indicata anche con un codice<br />

di colore (Narni=rosso,<br />

Monti=Martani verde, Spoleto e<br />

Brufa=nero, Gubbio= arancio).<br />

29


30<br />

Dalla Figura 3.8 emerge anche una certa correlazione del sito di Brufa con le<br />

sorgenti da traffico (area tratteggiata in nero). Questo fatto, piuttosto inconsueto<br />

considerando la tipologia del sito, può essere spiegato con la vicinanza (circa 3<br />

km in linea d’aria) della stazione di misura ad una strada ad alta percorrenza (lo<br />

svincolo di Collestrada della superstrada E45).<br />

3.3 Alcuni indicatori chimici rilevanti<br />

L’analisi PCA si può sostanziare esaminando l’andamento quantitativo di alcuni<br />

marker chimici rilevanti ottenuti nel corso dello studio (i dati completi sono<br />

riportati in Appendice).<br />

Carico ionico<br />

Il carico ionico inorganico solubile (essenzialmente solfati, nitrati ed ammonio,<br />

ma anche e in minor misura ioni calcio, potassio, cloruro, fluoruro e magnesio) è<br />

un indice del particolato secondario, tipicamente di origine antropica e a granulometria<br />

fine. La formazione di questi sali avviene in atmosfera per conversione<br />

di gas più o meno ossidati. Le fonti comuni sono il riscaldamento domestico in<br />

inverno, la zootecnia, l’agricoltura e le emissioni da traffico veicolare. Un contributo<br />

apprezzabile deriva anche dal trasporto a medio e lungo raggio da altre<br />

regioni. Il particolato secondario costituisce una sostanziale frazione in massa<br />

del particolato atmosferico. I dati ottenuti in questo studio indicano valori sostanzialmente<br />

uniformi di tale contributo sia a livello regionale che stagionale.<br />

La Figura 3.9 riporta la media annuale del carico ionico totale nei vari siti e il<br />

corrispondente valore percentuale sulla massa del PM . 10<br />

L’impatto medio a livello regionale del particolato secondario risulta essere<br />

di circa 9 µg m-3 , con una incidenza media del 25% circa in tutti i siti urbani.<br />

Nei due siti di fondo (Parco Cortonese e Monti Martani) il particolato secondario<br />

mostra una incidenza superiore (40% contro 25%), il che indica la natura<br />

diffusa di tale tipologia di materiale particellare e anche la minore varietà di fonti<br />

emissive, caratteristica di questi siti.<br />

Piombo (Pb)<br />

Il piombo viene generalmente associato al traffico veicolare e ad alcuni processi<br />

industriali. La sua abbondanza (misurata nella frazione di PM ) è maggiore nei<br />

10<br />

due capoluoghi, a causa di un livello di traffico più elevato rispetto a quello dei<br />

centri minori, ma le concentrazioni si mantengono comunque notevolmente al<br />

di sotto dei limiti di legge (Figura 3.10).


Figura 3.9: Andamento medio annuale del carico ionico nei siti di studio. In alto, il dato di concentrazione e, in basso, il<br />

valore percentuale sul totale <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong>.<br />

Figura 3.10: Distribuzione del Piombo nei siti di studio (rispetto al PM 10 ). Medie annue 2009. La linea tratteggiata riporta<br />

il valore registrato presso il sito dei Monti Martani (MAR).<br />

31


32<br />

Cromo (Cr)<br />

Il cromo è una metallo presente in tracce nei suoli terrestri e tipicamente arricchito<br />

nelle emissioni industriali della siderurgia. Ciò spiega perché, come risulta<br />

dal grafi co, la sua abbondanza (misurata nella frazione di PM ) è notevolmente<br />

10<br />

superiore nell’area della conca ternana (in particolare Terni) rispetto al resto della<br />

regione (Figura 3.11).<br />

Figura 3.11: Distribuzione del Cromo nei siti di studio (rispetto al PM 10 ). Medie annue 2009. La linea tratteggiata riporta<br />

il valore registrato presso il sito dei Monti Martani (MAR).<br />

Nickel (Ni)<br />

Anche il nickel, come il cromo, è un metallo presente in tracce nei suoli terrestri<br />

e tipicamente arricchito nelle emissioni industriali della siderurgia. La sua abbondanza<br />

(misurata nella frazione di PM ), sia assoluta che percentuale, è notevol-<br />

10<br />

mente superiore nell’area della conca ternana (in particolare Terni) rispetto al resto<br />

della regione (Figura 3.12). Esso è presente sia nella frazione fi ne che in quella<br />

grossolana, ma risulta arricchito nella prima (Fig. 3.13). Questo aspetto, che accomuna<br />

il nikel al cromo, verrà approfondito nella sezione successiva, dedicata alla<br />

identifi cazione <strong>delle</strong> sorgenti a Terni. Nel sito di fondo perugino (PGC) si nota una<br />

abbondanza percentuale di Ni maggiore nella frazione più fi ne (D


Per avere un’idea dell’impatto dei metalli di derivazione siderurgica a livello<br />

ambientale è stato valutato il fattore di arricchimento del Ni dal rapporto V/<br />

Ni (Appendice). Nella crosta terrestre il valore di questo rapporto è tipicamente<br />

compreso tra 1 e 2, in molti siti umbri esso è intorno a 0,8-1, mentre nell’area<br />

della conca ternana è intorno a 0,1.<br />

Figura 3.12: Abbondanza del nickel nei siti di studio (rispetto al PM 10 ). Medie annue 2009. La linea tratteggiata riporta il<br />

valore registrato presso il sito dei Monti Martani (MAR).<br />

PM 10<br />

PM 0.39<br />

Figura 3.13: Distribuzione percentuale del nickel nelle diverse frazioni granulometriche nei siti di studio. Medie annue<br />

2009. La linea tratteggiata riporta il valore registrato presso il sito dei Monti Martani (MAR).<br />

33


34<br />

Potassio, K<br />

Il potassio è una componente signifi cativa dei suoli e, come tale, risulta arricchito<br />

nella frazione grossolana <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong>. La sua distribuzione misurata nella<br />

frazione di PM nei siti di studio è riportata in Figura 3.14. Il potassio è anche<br />

10<br />

un indicatore indiretto della combustione <strong>delle</strong> biomasse, nel qual caso lo si trova<br />

arricchito nella frazione fi ne. A questo riguardo possiamo infatti notare come, in<br />

quasi tutti i centri urbani, esso risulti più abbondante in inverno nella frazione<br />

più fi ne <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> campionate (PM ), suggerendo un impatto notevole della<br />

0.39<br />

fonte combustione biomasse sul particolato invernale (Figura 3.15).<br />

Figura 3.14: Abbondanza del potassio nei siti di studio (rispetto al PM 10 ). Medie annue 2009. La linea tratteggiata riporta<br />

il valore registrato presso il sito dei Monti Martani (MAR).<br />

Figura 3.15: Distribuzione del potassio nei siti di studio. Andamento stagionale 2009, riferito alla frazione granulometrica<br />

con D p


IPA<br />

Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono tipici prodotti di combustione, in<br />

particolare da traffi co e industriale. Come si può notare in Figura 3.16, che riporta<br />

l’andamento degli IPA totali, essi risultano in tutti i casi molto più abbondanti<br />

nella frazione più fi ne <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> (PM ). Inoltre, i carichi maggiori di IPA ri-<br />

0.39<br />

sultano nell’area della Conca Ternana e a Gubbio, dove trovano spiegazione nella<br />

presenza di industrie (oltre che di traffi co), e a Perugia, nel sito di Fontivegge, dove<br />

invece sembra pesare notevolmente il solo contributo dovuto al traffi co.<br />

PM 10<br />

PM 0.39<br />

Figura 3.16: Distribuzione degli IPA totali nei siti di studio. Andamento stagionale 2009, riferito alla frazione<br />

granulometrica PM ed al PM . Le linee tratteggiate rossa e nera riportano i valori nelle due frazioni granulometriche<br />

0.39 10<br />

registrati presso il sito dei Monti Martani (MAR).<br />

Il confronto tra i dati invernali dei singoli IPA misurati a Perugia Fontivegge<br />

e a Terni Verga, limitatamente alla frazione <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> con granulometria<br />

D


36<br />

In particolare, gli IPA a più basso peso molecolare (Fluorene, Pyrene, Cry-<br />

sene e Benzo(A)Antracene) sono più abbondanti a Terni, mentre quelli a più alto<br />

peso molecolare (IndenoPyrene, Dibenzo(a,h)Antracene e Benzo(g,h,i)Perylene)<br />

prevalgono a Perugia. Tale distinzione è sicuramente dovuta ad un apporto differente<br />

<strong>delle</strong> fonti degli IPA. Un’analisi basata su un numero maggiore di campioni<br />

ed estesa ad un arco temporale più lungo contribuirebbe a distinguere meglio le<br />

fonti.<br />

3.4 Morfologia e geochimica <strong>delle</strong> particelle<br />

Come previsto nel protocollo analitico (cfr. §2), campioni rappresentativi<br />

di diverse situazioni locali e stagionali sono stati sottoposti ad osservazioni e<br />

analisi di dettaglio al SEM-EDS. L’obiettivo era quello di correlare i dati chimici<br />

<strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> campionate con l’effettiva natura <strong>delle</strong> particelle costituenti.<br />

Nel complesso, le indagini hanno evidenziato la presenza di otto diverse tipologie<br />

di particelle (Fig. 3.18):<br />

Carbonati – Sono rappresentati da frammenti di calcare e da cristalli di calcite<br />

e, raramente, dolomite. La forma dei granuli è generalmente arrotondata e le<br />

dimensioni sono superiori ad 1µm con un massimo di frequenza intorno ai 2-5<br />

µm. Sono di origine naturale (suoli calcarei), oppure derivano dalla trasformazione<br />

di materiali calcarei negli impianti di produzione di calci e malte, o, ancora,<br />

dall’impiego di tali prodotti in edilizia;<br />

Silicati – Comprendono quarzo, feldspati e minerali <strong>delle</strong> argille (essenzialmente<br />

illiti e smectiti). La forma dei granuli è variamente arrotondata nel quarzo e nei<br />

feldspati e tipicamente irregolare o lamellare nei minerali <strong>delle</strong> argille. Le dimensioni<br />

sono generalmente superiori ai 2 µm. Sono tutti di origine naturale, poiché<br />

derivano dal disfacimento <strong>delle</strong> locali formazioni geologiche (depositi lacustri e<br />

fluvio-lacustri, arenarie e marne locali), oppure di unità geologiche anche molto<br />

distanti dall’area di effettivo rinvenimento <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> (ad es., sabbie sahariane);<br />

Sfere e aggregati carboniosi –Si tratta di particelle di origine antropica derivanti<br />

dalla combustione di carboni fossili (sfere porose) e idrocarburi (sfere lisce). Le<br />

dimensioni <strong>delle</strong> particelle sono molto variabili, ma di norma non superano i 2<br />

µm. Le particelle più piccole (dimensioni inferiori a 200 nm), riunite a catene<br />

e/o a grappoli, costituiscono grossi aggregati denominati carbon soot;<br />

Sfere a Si-Al – Questa particolare tipologia di particelle è contraddistinta dalla<br />

peculiare composizione chimica e dal loro diametro che, come nel caso <strong>delle</strong> sfere<br />

carboniose, risulta generalmente inferiore ai 2 µm. Anch’esse derivano da proces-


si di combustione e, pertanto, si trovano frequentemente associate alle precedenti<br />

nella frazione fine del particolato ambientale;<br />

Gesso – Questa importante categoria di solfati compare, a volte con tenori elevatissimi,<br />

in gran parte dei siti indagati. La dimensione <strong>delle</strong> particelle è nella<br />

maggior parte dei casi inferiore al µm ma si hanno anche cristalli di dimensioni<br />

pari o superiori a 2 µm. L’origine del gesso può essere naturale o antropica. Quella<br />

naturale è legata al disfacimento di formazioni geologiche a gesso e/o anidrite,<br />

mentre quella antropica è legata alla trasformazione di inquinanti primari (composti<br />

acidi solforati) introdotti in atmosfera dai processi di combustione. Poiché<br />

le formazioni gessoso-anidritiche sono, di fatto, assenti dal contesto umbro, gran<br />

parte del gesso presente nel particolato atmosferico è di origine secondaria ed è<br />

legato alle emissioni industriali;<br />

Solfati di Ca-Zn(K) – Molto meno abbondanti del gesso e presenti in un numero<br />

assai limitato di campioni, queste particelle hanno generalmente dimensioni<br />

superiori ai 2 µm. L’origine di queste particelle è, ancora una volta, antropica ma<br />

più che altro riconducibile ai gas di scarico dei veicoli a motore;<br />

Particelle metalliche – Si tratta di particelle sferiche o ad elevata simmetria di dimensioni<br />

generalmente inferiori al µm. La composizione è essenzialmente ferrosa<br />

(con eventuali tracce di Cu) nell’area perugina, e molto più varia e complessa<br />

(Fe±Cr±Ni±Zn±Mn±Ti) nella Conca Ternana. Tutte queste particelle sono di<br />

origine antropica. Le prime costituiscono le emissioni degli autoveicoli, le altre<br />

sono invece tipicamente di origine industriale;<br />

Particelle biogeniche – La componente biogenica, che caratterizza gran parte dei<br />

campioni provenienti dalla Conca Ternana, consiste di granuli pollinici e, in<br />

misura assai minore, di spore fungine. La dimensione è di norma superiore ai 2<br />

µm, tuttavia alcuni granuli pollinici hanno un diametro di circa 600 nm.<br />

L’esame comparato dei valori di abbondanza relativa <strong>delle</strong> diverse classi di<br />

particelle nei vari siti ha evidenziato differenze significative tra il contesto perugino<br />

e quello ternano. A Perugia, infatti, risulta una cospicua presenza di carbonati<br />

e, specialmente al di fuori dell’area strettamente urbana, di silicati, insieme a<br />

modesti tenori di particelle carboniose. A Terni la situazione è perfettamente invertita:<br />

elevati tenori di particolato carbonioso (sfere e, soprattutto, carbon soot)<br />

insieme a tenori assai più modesti, laddove presenti, di carbonati e silicati. Poiché<br />

la componente carboniosa è tipicamente legata alle emissioni degli autoveicoli,<br />

questi dati evidenziano la maggiore pressione della componente antropica da<br />

traffico nell’area ternana. D’altra parte, la presenza pressoché ubiquitaria di par-<br />

37


38<br />

ticolato carbonatico e silicatico nell’area perugina denota la marcata influenza<br />

di processi naturali (disfacimento di suoli) piuttosto che di quelli di derivazione<br />

antropica (deterioramento di materiali da costruzione e/o attività di cantieri<br />

edili) nella formazione di questo tipo di particelle. Altre interessanti differenze<br />

tra Perugia e Terni riguardano i tenori e la qualità <strong>delle</strong> particelle metalliche<br />

che, infatti, consistono essenzialmente di Ferro a Perugia mentre mostrano una<br />

composizione molto più varia a Terni (Via Verga). Questa differenza consente di<br />

distinguere, nell’ambito della pressione antropica, quella più direttamente legata<br />

al traffico da quella legata invece alle emissioni della locale industria siderurgica.<br />

A Perugia e Terni le particelle solfatiche sono state identificate solo nei contesti<br />

strettamente urbani, confermandone quindi la provenienza da processi di<br />

combustione di origine chiaramente antropica. L’origine dei solfati compositi,<br />

che sono stati rinvenuti esclusivamente a Fontivegge, sembra da porre in relazione<br />

con particolari emissioni da traffico veicolare. Il fatto che, malgrado le emissioni<br />

di SO siano più basse in estate che in inverno, i tenori di solfati risultino<br />

2<br />

generalmente superiori nel periodo estivo può essere spiegato considerando che<br />

la conversione in solfati è più efficiente in estate, a causa dei valori di temperatura<br />

e umidità relativa generalmente più elevati proprio in questo periodo.<br />

Le caratteristiche degli altri siti campionati, così come evidenziate dall’esame<br />

al SEM, risultano assai eterogenee e/o variabili nel tempo.<br />

Brufa, località vicina a Perugia, mostra una assoluta prevalenza di particolato<br />

di origine naturale, confermando quindi il proprio carattere di sito rurale lontano<br />

da fonti emissive e da insediamenti. La presenza, peraltro assai modesta, di<br />

particelle carboniose e carbon soot può essere attribuita alle emissioni da traffico<br />

locale (autoveicoli e mezzi agricoli) e, in parte, alle emissioni da traffico dell’importante<br />

arteria stradale presente a circa 3 km di distanza (raccordo autostradale<br />

Perugia – Bettolle).<br />

Spoleto rivela tutto l’anno la forte influenza <strong>delle</strong> sorgenti da traffico veicolare.<br />

Narni, al contrario, mostra una forte variabilità stagionale <strong>delle</strong> caratteristiche<br />

morfo<strong>chimiche</strong> <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> atmosferiche. In questa località, infatti, mentre<br />

in inverno tende a prevalere il contributo <strong>delle</strong> fonti naturali, in estate si assiste<br />

ad una preponderanza <strong>delle</strong> sorgenti antropiche. L’occorrenza, in questa stagione,<br />

di una cospicua frazione di particelle metalliche accanto alla frazione carboniosa<br />

evidenzia, inoltre, la presenza a Narni di apporti legati sia al traffico che alle<br />

attività industriali.


Carbonati Silicati<br />

Sfere carboniose lisce Sfere porose<br />

Aggregato carbonioso Sfere a Si-A1<br />

Particelle metalliche<br />

Figura 3.18 – Alcune immagini SEM rappresentative <strong>delle</strong> particelle osservate.<br />

Gesso Solfati<br />

Particelle biogeniche<br />

39


40<br />

Anche i campioni provenienti dal sito di fondo dei Monti Martani hanno<br />

evidenziato interessanti caratteristiche di eterogeneità stagionale. Infatti, mentre<br />

nel periodo invernale il contributo naturale (disgregazione dei locali suoli carbonatici)<br />

e quello antropico (emissioni da traffico) tendono ad equivalersi, in<br />

estate si rileva la netta prevalenza della componente solfatica. Questo fatto trova<br />

spiegazione nella presenza, alla quota del sito di campionamento, di cospicui<br />

apporti di specie solfatiche provenienti da località (come l’Est europeo) anche<br />

molto distanti da quella di campionamento.<br />

A Gubbio, la porzione prevalente del particolato è data da carbon soot in inverno<br />

e da silicati in estate. Questo fatto evidenzia la variabile influenza, sull’origine<br />

del particolato ambientale in questo sito, <strong>delle</strong> fonti combustive legate al<br />

traffico e al riscaldamento domestico rispetto a quelle naturali.<br />

Un buon numero <strong>delle</strong> località campionate ha rivelato la presenza, in inverno<br />

o in estate, di particelle biogeniche. Tra queste, le specie polliniche mostrano una<br />

diffusione a partire dalla fine del mese di marzo fino a tutto il mese di luglio.


4. I risultati nella Conca Ternana<br />

4.1 Identifi cazione e quantifi cazione <strong>delle</strong> sorgenti<br />

La Conca Ternana ospita numerose attività antropiche, con notevoli contributi<br />

dei rispettivi apporti. Allo stesso tempo, è anche caratterizzata da variabili ma<br />

signifi cativi apporti di origine naturale. Tra questi, un ruolo interessante è rivestito<br />

dagli apporti di provenienza africana (<strong>polveri</strong> sahariane). Queste <strong>polveri</strong><br />

tendono infatti a modifi care notevolmente la composizione del particolato, non<br />

solo grazie alla loro composizione chimica (consistono essenzialmente di silicati<br />

e carbonati con variabili tenori di ossidi metallici), o alla loro dimensione (che<br />

rimane sempre superiore al µm), ma in virtù della capacità di richiamare e, quindi,<br />

trasportare su di sé particelle micro e nanometriche di natura molto variabile<br />

incontrate lungo il cammino.<br />

Per queste ragioni, dopo la fase preliminare di osservazione e confronto tra<br />

le diverse località dell’<strong>Umbria</strong>, l’interesse del progetto è stato rivolto proprio allo<br />

studio dettagliato della Conca Ternana.<br />

Figura 4.1 – Retro-traiettorie <strong>delle</strong> masse d’aria insistenti su Terni, calcolate con HYSPLIT 4.9, per l’anno solare 2009. Il<br />

grafico mostra una analisi di cluster condotta su 1340 traiettorie (retro-traiettorie di 96 ore, 4 ogni giorno, per tutti i giorni<br />

dell’anno).<br />

41


42<br />

La Conca Ternana è un bacino chiuso di piccole dimensioni caratterizzato,<br />

per sua stessa natura, da condizioni meteoclimatiche abbastanza uniformi. Tali<br />

condizioni si riflettono sulle caratteristiche generali del particolato atmosferico<br />

al suolo che infatti risultano anch’esse omogenee. In particolare, i due siti di<br />

campionamento urbani, Verga e Zona Fiori, forniscono informazioni fortemente<br />

correlate fra di loro a livello sia di concentrazione che di caratteristiche <strong>chimiche</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>polveri</strong>. Il sito di Narni, che si trova ai margini della Conca Ternana, pur<br />

mostrando valori di concentrazione mediamente più bassi ed una chimica leggermente<br />

diversa da quella dei siti urbani di Terni, risulta comunque correlato<br />

ad essi (paragrafo 3.2) e può, quindi, essere utilizzato per descrivere la situazione<br />

complessiva registrata nella conca. Ulteriori informazioni sulla situazione della<br />

Conca Ternana possono essere raccolte dal sito di fondo regionale, che in linea<br />

d’aria si trova molto vicino alla conca – ma a quota molto superiore – e, quindi,<br />

può ben descrivere l’intera componente di trasporto che insiste su di essa. Perciò,<br />

se consideriamo la Conca Ternana come un macrosettore omogeneo, abbiamo<br />

un elevato numero di casi (tutti quelli derivanti da quattro stazioni) a parità di<br />

variabili esaminate (le componenti <strong>chimiche</strong>). Ovvero, siamo nelle condizioni di<br />

poter identificare e quantificare le sorgenti <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> utilizzando un metodo<br />

statistico di source apportionment.<br />

Per l’identificazione e la quantificazione <strong>delle</strong> sorgenti si è ricorsi ad un tipo<br />

di analisi fattoriale basata sulle Componenti Principali Assolute (PCA/APCS),<br />

come descritto in letteratura (Thurston e Spengler, 1985). Questo approccio<br />

– che rappresenta il più classico dei metodi statistici riportati in letteratura – è<br />

ancora molto utilizzato perché unisce ai vantaggi della semplicità di impiego<br />

(Harrison et al., 1996; Viana et al., 2008), quello di risultare confrontabile con<br />

altre metodiche recentemente riportate in letteratura (ad esempio PMF, Unimix).<br />

In sintesi, i dati osservabili sono trasformati in valori standardizzati e adimensionali<br />

e, quindi, le varie sorgenti sono identificate per mezzo di un’analisi dei<br />

fattori effettuata sulle componenti principali, soggette ad una rotazione in grado<br />

di massimizzare la varianza (varimax). Il risultato di questa operazione produce,<br />

per ogni campione, una matrice di loadings e una di scores. I primi (loadings)<br />

caratterizzano il profilo della sorgente, ovvero ne identificano gli elementi caratteristici,<br />

gli altri (scores) sono proporzionali al peso di ciascun fattore. Quindi,<br />

le componenti principali assolute (APCS) sono valutate sottraendo agli scores di<br />

ogni campione quelli di un campione artificiale che abbia concentrazioni pari a<br />

zero per tutte le variabili considerate. Infine, il contributo quantitativo di ogni


sorgente è ottenuto effettuando una regressione lineare multipla usando le concentrazioni<br />

in massa dei vari campioni come variabili dipendenti e le APCS come<br />

variabili indipendenti.<br />

In questo studio, i valori sperimentali al di sotto del limite di rivelabilità<br />

strumentale sono stati sostituiti da un valore pari alla metà del limite di rivelabilità,<br />

e solo le variabili con più dell’80% di dati significativi sono state incluse<br />

nell’analisi. Ad esempio, le concentrazioni estive di As e di alcuni IPA (antracene,...),<br />

che in estate risultano sempre al di sotto del limite, non sono state incluse<br />

nell’analisi. Il numero di fattori (sorgenti) considerati significativi nell’analisi<br />

rispetta i criteri classici (autovalore maggiore di 1 e Scree Test) e, nel complesso,<br />

descrivono più dell’80% della varianza.<br />

L’analisi statistica è stata effettuata con il pacchetto di calcolo STATISTI-<br />

CA 8 (Statsoft, 2007). L’analisi PCA/APCS è stata applicata al dataset completo<br />

dei risultati sperimentali, compattato in 4 classi dimensionali (D


44<br />

Tabella 4.1: Loadings dei fattori (sorgenti) identificati per la frazione fine del particolato (D


Tabella 4.2: Loadings dei fattori (sorgenti) identificati per la frazione grossolana del particolato (D P >1,3m). I marker<br />

geochimici per ciascun fattore sono evidenziati in neretto (Figura 4.3).<br />

F 1 F2 F3 F4<br />

Pb 0,69 0,14 0,24 0,58<br />

Al -0,09 0,10 0,84 0,14<br />

Fe 0,61 -0,09 0,63 0,41<br />

Na -0,04 0,76 0,61 -0,05<br />

Ca 0,17 0,09 0,89 0,21<br />

K 0,43 0,00 0,85 0,20<br />

Cu 0,64 0,02 0,54 0,32<br />

V 0,35 0,02 0,68 0,16<br />

Cr 0,16 0,04 0,22 0,88<br />

Mn 0,60 0,02 0,45 0,62<br />

Ni 0,56 0,07 0,28 0,72<br />

Zn 0,21 0,25 0,14 0,83<br />

+ NH4 Cl -<br />

- NO3 = SO4 0,04 0,81 -0,04 0,40<br />

-0,14 0,46 0,51 -0,49<br />

-0,00 0,93 -0,00 -0,16<br />

-0,11 0,81 -0,02 0,41<br />

Flu 0,85 -0,18 0,31 0,12<br />

B(a)P 0,92 -0,01 0,10 0,12<br />

B(ghi)P 0,93 -0,04 0,09 0,20<br />

Eigenvalue 9,28 2,86 2,17 1,32<br />

% variance 51 16 12 7,3<br />

sorgente traffico<br />

secondario/trasporto a<br />

lungo raggio<br />

crostale metallurgico/chimico<br />

45


46<br />

+ 2- Fattore 2 (Particolato secondario): gli elevati valori dei loadings di NH , SO4 ed<br />

4<br />

- NO indicano chiaramente un aerosol di origine secondaria (Harrison et al.,<br />

3<br />

1996). Questo fattore spiega anche, in parte, la varianza di Cu, presente anche<br />

nel fattore 1, suggerendo una associazione con la combustione di carburante.<br />

Nella frazione grossolana questo fattore spiega la maggior parte della varianza di<br />

Na e Cl, entrambi marker di sale marino e come tali associati a fenomeni trasporto<br />

a lungo raggio.<br />

Fattore 3 (Crostale): caratterizzato da elementi crostali (Al, Fe, Ca) nella frazione<br />

fine, documenta gli effetti del trasporto a lungo raggio (Na and Cl) e della risospensione<br />

di particolato stradale (elementi tipici K, Cu, V, Mn) nella frazione<br />

grossolana.<br />

Fattore 4 (Industriale/metallurgico): i loadings elevati di Pb, Fe, Cr, Mn, Ni, e Zn<br />

suggeriscono una associazione di questo fattore con le emissioni dalle attività<br />

metallurgiche locali (Mazzei et al., 2006). Un esame approfondito del dataset<br />

completo <strong>delle</strong> concentrazioni in massa mette in evidenza picchi di concentrazione<br />

di questi elementi nell’intervallo dimensionale centrato intorno a 1,3 µm.<br />

+ 2- Parte della varianza di NH ed SO4 presente in questo fattore nella frazione<br />

4<br />

coarse potrebbe essere indicativo di altri processi industriali locali.<br />

Fattore 5 (Industriale/biomasse): questo fattore emerge chiaramente solo nella frazione<br />

fine e mostra K e V come marker tipici. Le concentrazioni in massa di K<br />

sono massime in inverno per la frazione dimensionale più fine (D


Figura 4.2: Andamento dei 5 fattori e dei loadings per la frazione fine<br />

Figura 4.3: Andamento dei 5 fattori e dei loadings per la frazione coarse<br />

47


48<br />

Infi ne, un’analisi di regressione multipla lineare (MLRA) è stata applicata<br />

agli scores dei fattori ottenuti, in modo da ottenere una stima quantitativa del<br />

contributo di ogni sorgente alle frazioni fi ne e coarse. Per motivi di omogeneità,<br />

quest’ultima fase dell’analisi è stata eff ettuata solo sui campioni della città di Terni<br />

(Figure 4.4 e 4.5). I risultati indicano come le emissioni dirette che incidono<br />

maggiormente sulla frazione fi ne del PM siano dovute al traffi co veicolare e alle<br />

attività industriali, mentre le <strong>polveri</strong> risospese dal traffi co e dal suolo incidono<br />

maggiormente sulla frazione coarse.<br />

Figura 4.4: Contributo medio annuo <strong>delle</strong> varie sorgenti al PM fine (barre grigie) e coarse (barre bianche) nell’area della<br />

Conca Ternana per il 2009.<br />

Figura 4.5: Contributo percentuale medio annuo <strong>delle</strong> varie sorgenti al PM fine (barre grigie) e coarse (barre bianche)<br />

nell’area della Conca Ternana per il 2009.


L’impatto della fonte industriale/metallurgica ammonta al 30% <strong>delle</strong> polve-<br />

ri fini e al 10% di quelle grossolane. Il fattore 5 (incenerimento/biomasse) incide<br />

solo sulla frazione fine. L’incidenza di questo fattore nel periodo invernale è sicuramente<br />

molto più alta della media annua (5%) stimata dalla presente analisi,<br />

come si può intuire dall’andamento stagionale <strong>delle</strong> concentrazioni di potassio<br />

(Figura 3.15).<br />

4.2. Misura della dispersione <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> in atmosfera mediante pallone<br />

aerostatico<br />

Di particolare interesse, una volta individuate le sorgenti, è la valutazione <strong>delle</strong><br />

modalità di dispersione in atmosfera <strong>delle</strong> particelle. A questo scopo, nel periodo<br />

dal 12 al 25 gennaio 2009, è stata condotta a Terni una campagna di misura e<br />

caratterizzazione <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> in atmosfera attraverso un pallone aerostatico frenato<br />

riempito di elio (Ferrero et al., 2012 – Figura 4.6).<br />

Il movimento del pallone era controllato da un verricello elettrico in grado<br />

di determinare la velocità di ascesa e discesa (30,0 ± 0,1m/min) e, quindi, la risoluzione<br />

spaziale dell’esperimento (~3 m). Il pallone era equipaggiato con un contatore<br />

ottico di particelle (1.108 “Dustcheck” GRIMM, 15 classi dimensionali<br />

Figura 4.6: Il sito di lancio del pallone aerostatico nell’inverno 2009. La campagna è stata realizzata con il contributo<br />

della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.<br />

49


50<br />

tra 0,3 µm e 20 µm, risoluzione temporale 6 sec) ed una stazione meteo portatile<br />

(BABUC-ABC LSI-Lastem). Inoltre, sul pallone è stato installato un campionatore<br />

miniaturizzato (Sioutas, SKC) destinato ai prelievi su filtro di <strong>polveri</strong> le<br />

<strong>polveri</strong> per la successiva analisi chimica e al SEM (Figura 4.7). La quota massima<br />

raggiunta nei lanci è stata di 600 metri dal suolo. La misura della distribuzione<br />

di numero <strong>delle</strong> particelle è stata registrata in continuo lungo la verticale, mentre<br />

i campionamenti di <strong>polveri</strong> sono stati effettuati al suolo, a 120 e a 600 metri di<br />

quota.<br />

Il pallone è stato lanciato da Piazza Tacito, nel centro storico della città.<br />

Ogni giorno utile sono stati effettuati dai sei agli otto lanci dalla prima mattina<br />

al tardo pomeriggio. Le condizioni meteorologiche sinottiche del periodo hanno<br />

fatto registrare una fase iniziale di stabilità atmosferica (dal 15 al 17 gennaio),<br />

una fase intermedia a carattere piovoso (dal 18 al 21) e un successivo ritorno a<br />

condizioni di stabilità atmosferica (dal 22 al 23 gennaio – Figura 4.8). Nelle giornate<br />

caratterizzate da marcata stabilità atmosferica (16 e 17 gennaio) sono state<br />

misurate elevate concentrazioni di PM al suolo (Figura 4.9), un effetto dovuto<br />

alla stratificazione al suolo <strong>delle</strong> particelle fini indotta proprio dalla stabilità atmosferica.<br />

Durante il periodo piovoso (18-21 gennaio) il bacino di Terni è stato<br />

interessato da un’intrusione di <strong>polveri</strong> sahariane (deposizione umida). Come si<br />

può notare (Figura 4.9), questo ha provocato il notevole aumento della frazione<br />

coarse registrato nei giorni 20 e 21 Gennaio. Il dato di PM al suolo ha rag-<br />

10<br />

Figura 4.7: Gondola con la strumentazione portatile di misura.


Figura 4.8: Condizioni meteorologiche registrate a Piazza Tacito durante la campagna di misura, che mostrano l’alta<br />

pressione nei giorni di stabilità ed il successivo calo dovuto al passaggio della perturbazione.<br />

(a)<br />

(b)<br />

Figura 4.9: (a) – Andamento della concentrazione oraria di PM 10 registrate dalla stazione di Le Grazie (TEOM). Si nota<br />

l’effetto della stabilità atmosferica nei giorni del 16 e 17 gennaio e quello dell’intrusione sahariana tra il 20 ed il 21<br />

gennaio. In entrambe le situazioni si supera o si sfiora il limite di legge.<br />

(b) – Andamento della concentrazione numerica al suolo <strong>delle</strong> particelle fine (D 1.7 µm)<br />

p p<br />

registrate con un OPC (Grimm 1.107) posizionato al suolo a Terni. Si nota l’effetto della stabilità nei giorni dal 15 al 17<br />

gennaio molto efficace sulle particelle fine, e l’intrusione sahariana (umida) tra il 20 ed il 21 Gennaio, che si manifesta<br />

principalmente sulle particelle coarse.<br />

fi ne<br />

coarse<br />

51


52<br />

giunto, anche in questo caso e nonostante la pioggia, valori elevati (fi gura 4.10)<br />

proprio a causa della intrusione sahariana. Al termine dell’evento di trasporto,<br />

il dato di PM è tornato ad abbassarsi notevolmente. Successivamente, si sono<br />

instaurate nuove condizioni di stabilità, con valori al suolo comunque inferiori a<br />

quelli registrati prima della perturbazione.<br />

La Figura 4.10 mostra tipici profi li verticali di concentrazione numerica<br />

<strong>delle</strong> particelle, registrati in condizioni di stabilità atmosferica (17 gennaio), e in<br />

regime convettivo (23 gennaio). Come è possibile notare, il 17 gennaio le particelle<br />

inquinanti sono concentrate nei primi 200 m di troposfera, con un elevato<br />

Figura 4.10: (a) Profilo di concentrazione numerica <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> (linea continua) nel giorno 17 gennaio 2009, ore 13<br />

UTC. I simboli indicano le percentuali di alcune specie <strong>chimiche</strong> nelle fasi solide. (b) come (a) il 23 gennaio. Lo strato<br />

di rimescolamento si estende ad una quota simile (circa 200 m) in entrambe le giornate ma i valori di concentrazione al<br />

suolo sono molto differenti.


gradiente di concentrazione al di sopra di tale quota. Il volume di aria corrispondente,<br />

che costituisce lo strato di rimescolamento, fornisce un’indicazione del<br />

volume di aria disponibile per la diffusione e la dispersione degli inquinanti.<br />

Da notare come nello stesso giorno si sia registrato il più elevato valore di<br />

PM al suolo. Nella giornata del 23 gennaio, che segue ad un periodo di mal-<br />

10<br />

tempo, il valore di PM è più basso. L’aerosol risulta comunque stratificato in<br />

10<br />

atmosfera (anche se concentrazioni e gradienti sono meno marcati rispetto al 17<br />

Gennaio). Questa fase segna l’inizio di un nuovo periodo di stabilità atmosferica.<br />

Perché gli effetti di stabilità si traducano in elevate concentrazioni al suolo,<br />

occorre solo che l’accumulo di materiale particellare si protragga per più giorni<br />

consecutivi. Tale fenomeno, molto frequente nella Conca Ternana, costituisce la<br />

principale ragione della criticità ambientale registrata in questa area.<br />

La situazione descritta si può infatti considerare come rappresentativa di<br />

quanto accade nella Conca Ternana durante l’inverno: la stabilità persistente,<br />

interrotta da brevi periodi piovosi di rimescolamento degli inquinanti, con intermittenti<br />

intrusioni di <strong>polveri</strong> sahariane, fa sì che le <strong>polveri</strong> presenti in atmosfera<br />

permangano più a lungo, con conseguenti fenomeni di accumulo tali da determinare<br />

concentrazioni elevate molto persistenti.<br />

L’analisi al SEM di campioni di aerosol prelevati lungo i profili ha evidenziato<br />

classi mineralogiche di particelle simili a quelle trovate al suolo, e cioè silicati,<br />

carbonati, solfati (gesso e solfati misti), particelle metalliche e carboniose. E’<br />

stata inoltre identificata una ulteriore classe di particelle, rappresentata da fosfati<br />

di calcio. L’abbondanza relativa <strong>delle</strong> fasi alle varie altezze è stata stimata su una<br />

popolazione statistica di 240 particelle, ottenuta dai campioni di aerosol.<br />

I risultati (Figura 4.10 e Tabella 4.3) mostrano come i silicati siano più<br />

abbondanti al di sotto dello strato di rimescolamento della bassa troposfera e<br />

calino notevolmente al di sopra di esso; ciò indica una provenienza dai suoli locali.<br />

D’altra parte, i minerali argillosi sono gli unici silicati trovati a 600 m il 23<br />

gennaio, probabilmente un effetto residuo della intrusione sahariana del 21 gennaio<br />

descritta in precedenza. L’abbondanza relativa <strong>delle</strong> fasi carbonatiche, già<br />

notevole al suolo e nello strato di rimescolamento a causa della natura calcarea<br />

dei suoli locali, risulta addirittura superiore a 600 m di quota, indicando, anche<br />

in questo caso, la presenza di apporti supplementari di provenienza non locale.<br />

La dolomite, di fonte non locale, è ubiquitaria nei campioni mentre i frammenti<br />

di calcare locale risultano concentrati a 120 m di quota. Le particelle carboniose<br />

sono riscontrate quasi esclusivamente in prossimità del suolo e sono assenti al di<br />

53


54<br />

Tabella 4.3: Percentuale del numero di particelle nella frazione fine (f) e coarse (c) a differenti altezze della troposfera<br />

nei giorni 17 e 23 gennaio. Il numero totale di particelle analizzate in ogni campione è riportato in parentesi<br />

Classe di<br />

particelle<br />

17 Gennaio 23 Gennaio<br />

suolo (63) 120 m (50) 600 m (40) suolo (36) 120 m (20) 600 m (13)<br />

f c f c f c f c f c f c<br />

1. Silicati 17,5 18,0 5,6 20,0 7,7<br />

quarzo 9,5 6,0 2,8 5,0<br />

feldspato 4,0 10,0<br />

minerali<br />

argillosi<br />

7,9 8,0 2,8 5,0 7,7<br />

2. Carbonati 6,3 28,6 14,0 20,0 35,0 40,0 5,6 36,1 15,0 15,4 38,5<br />

calcite 6,3 20,6 14,0 14,0 35,0 40,0 5,6 15,4 23,1<br />

dolomite 2,0 2,8<br />

calcare 7,9 4,0 5,6 27,8 15,0 15,4<br />

3. Particelle<br />

carboniose<br />

fini (forma<br />

irregolare)<br />

aggregati<br />

(soot)<br />

porose 4,8<br />

lisce 1,6<br />

1,6 17,5 25,0 2,8 10,0<br />

1,6 25,0 10,0<br />

11,1 2,8<br />

4. Solfati 1,6 10,0 5,0 11,1 5,0<br />

Gesso 6,0 5,0<br />

K-Zn-Casolfati<br />

5. Particelle<br />

metalliche<br />

1,6 4,0 5,0 11,1<br />

17,5 6,3 14,0 22,0 7,5 12,5 13,9 45,0 38,5<br />

Fe 7,9 6,0 6,0 11,1 15,0 15,4<br />

Fe + altri<br />

metalli<br />

6,3 6,3 8,0 14,0 5,0 12,5 2,8 30,0 15,4<br />

Ti 2,5 7,7<br />

Cu 3,2 2,0<br />

6. Ca-fosfati 1,6 1,6 2,0 5,0<br />

sopra dello strato di rimescolamento. Ciò indica chiaramente una provenienza<br />

locale da fonti antropiche (traffico ed emissioni industriali).<br />

Per i solfati misti si osservano differenti comportamenti in funzione <strong>delle</strong><br />

condizioni ambientali: nei giorni di stabilità atmosferica (17 gennaio) essi aumentano<br />

all’interno dello strato di rimescolamento, per poi ridursi drasticamen-


te al di sopra di esso; nei giorni instabili (23 gennaio) i tenori si abbattono già<br />

all’interno dello strato di rimescolamento. In accordo con la caraterizzazione <strong>delle</strong><br />

sorgenti riportata nel capitolo 3, ciò indica una provenienza locale da fonti<br />

antropiche. Il gesso, invece, è stato trovato unicamente al di sopra dei 120 m,<br />

mostrando tenori simili in condizioni ambientali assai diverse. In linea con i<br />

calcoli di retro-traiettorie, ciò potrebbe indicare la presenza di apporti legati a<br />

meccanismi di trasporto a lungo raggio.<br />

Le particelle metalliche sono presenti a tutte le quote lungo i profili; tuttavia,<br />

i massimi di concentrazione riscontrati all’interno dello strato di rimescolamento<br />

riflettono probabilmente le emissioni dai camini degli impianti industriali.<br />

I fosfati di calcio sono presenti al suolo e a 120 m, riflettendo probabilmente<br />

le attività di fertilizzazione del suolo.<br />

In conclusione, l’esame comparato della concentrazione in numero <strong>delle</strong><br />

particelle e dell’abbondanza relativa <strong>delle</strong> fasi mineralogiche lungo i profili verticali<br />

fornisce un contributo importante per comprendere l’influenza dei fattori<br />

meteorologici sulle dinamiche di dispersione degli inquinanti particellari all’interno<br />

della Conca Ternana.<br />

In pratica, in regimi sia stabili che convettivi gli inquinanti locali come le<br />

specie carboniose tendono a rimanere confinati nei primi cento metri di spessore<br />

al di sopra del suolo, mentre le particelle legate alle locali emissioni industriali<br />

tendono a permeare e a crescere nei livelli superiori della troposfera. Le particelle<br />

di origine naturale (carbonati e silicati) e quelle da fonti antropiche (gesso) legate<br />

al trasporto a lunga distanza tendono ad aumentare con la quota in condizioni<br />

di stabilità atmosferica, e a diminuire per effetto del lavaggio conseguente alle<br />

precipitazioni<br />

Un ulteriore aspetto da considerare ai fini della dispersione <strong>delle</strong> sostanze<br />

inquinanti è l’influenza della topografia. A tale riguardo, occorre notare come sia<br />

Terni che Narni mostrino sorgenti urbane e industriali simili ma opposti andamenti<br />

della concentrazione <strong>delle</strong> specie mineralogiche associate in funzione <strong>delle</strong><br />

stagioni. In particolare, e malgrado la quota simile dei siti, in inverno le particelle<br />

di polvere crostali e di trasporto a lunga distanza mostrano tenori superiori a<br />

Narni, mentre particelle dovute a processi locali di combustione rivelano i loro<br />

massimi di concentrazione a Terni. Tali differenze non possono semplicemente<br />

dipendere dal tipo e/o dall’entità del contributo <strong>delle</strong> fonti inquinanti nei distinti<br />

contesti urbani. Piuttosto, essi riflettono una certa differenza nelle modalità di<br />

dispersione <strong>delle</strong> sostanze inquinanti nel bacino di Terni nelle differenti stagioni.<br />

55


56<br />

È probabile, infatti, che i rilievi montuosi intorno al bacino di Terni fungano<br />

da barriera orografica soltanto per il capoluogo, lasciando Narni maggiormente<br />

esposta ai venti locali e ai movimenti regionali <strong>delle</strong> masse d’aria. La conseguenza<br />

è una diluzione maggiore <strong>delle</strong> emissioni locali e un generale rimescolamento<br />

<strong>delle</strong> sostanze inquinanti e <strong>delle</strong> particelle su Narni.


5. Conclusioni<br />

Lo studio, realizzato da Arpa <strong>Umbria</strong> e Università degli Studi di Perugia, ha<br />

avuto l’obiettivo di provvedere ad una caratterizzazione del particolato fine su<br />

alcune aree del territorio regionale umbro, opportunamente selezionate per le<br />

loro caratteristiche di esposizione all’inquinamento.<br />

L’indagine ha avuto in particolare ad oggetto alcune aree fortemente antropizzate<br />

del territorio dei comuni di Gubbio, Narni, Perugia, Spoleto e Terni,<br />

alle quali è stata aggiunta un’area meno antropizzata del territorio comunale di<br />

Torgiano e un’area remota sui Monti Martani, nel comune di Spoleto.<br />

Per la realizzazione dello studio è stata impiegata strumentazione ad hoc, in<br />

particolare sistemi a multistadio in grado di consentire il campionamento <strong>delle</strong><br />

<strong>polveri</strong> in più frazioni con diametri inferiori a 10 µm (PM ), cui sono seguite<br />

10<br />

analisi <strong>chimiche</strong> e <strong>morfologiche</strong> dei campioni.<br />

La prima fase ha riguardato la messa a punto dello studio dal punto di vista<br />

metodologico per ciò che attiene i campionamenti e le analisi. Confrontando i<br />

valori di PM e PM ottenibili aggregando i dati dei campionatori multistadio<br />

10 2.1<br />

con quelli ottenuti dalla strumentazione <strong>delle</strong> stazioni della Rete regionale di monitoraggio,<br />

si è osservato un accordo generale per la maggior parte <strong>delle</strong> stazioni,<br />

con un trend di sottostima da parte di alcuni strumenti (TEOM, MP101M)<br />

collocati nelle centraline di Terni, Narni e di Spoleto.<br />

I dati ottenuti nei diversi siti mostrano, come era presumibile, concentrazioni<br />

maggiori nei due capoluoghi di provincia rispetto ai siti minori. Per contro, la<br />

distribuzione percentuale <strong>delle</strong> diverse frazioni è simile in tutti i siti, il che indica<br />

la sostanziale identità <strong>delle</strong> principali sorgenti di <strong>polveri</strong>: traffico, riscaldamento,<br />

trasporto.<br />

I dati chimici analizzati statisticamente hanno messo in evidenza alcune<br />

peculiarità locali, consentendo una valutazione qualitativa sul contributo <strong>delle</strong><br />

differenti sorgenti, in particolare del traffico, dell’industria e dell’utilizzo di biomasse.<br />

Un risultato di considerevole importanza è emerso dallo studio del sito di<br />

fondo dei Monti Martani, che ha mostrato, come era da aspettarsi, valori di<br />

concentrazione di <strong>polveri</strong> molto bassi rispetto a quelli degli altri siti e caratteristiche<br />

<strong>chimiche</strong> differenti. In particolare, a differenza degli gli altri siti, quello dei<br />

Monti Martani ha rivelato un trend stagionale invertito, con concentrazioni di<br />

57


58<br />

<strong>polveri</strong> più basse in inverno che in estate. Per la sua ubicazione, il sito si è inoltrato<br />

mostrato ideale per lo studio del trasporto a lungo raggio (come ad esempio le<br />

<strong>polveri</strong> sahariane), necessario per individuare le fonti di inquinamento naturali e<br />

antropiche sia extraregionali che transfrontaliere.<br />

La valutazione quantitativa del contributo <strong>delle</strong> singole sorgenti alla formazione<br />

<strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> fini è stata effettuata sul solo comune di Terni, dove il numero<br />

di campioni ha consentito un’analisi statistica più cogente. In questo caso lo studio<br />

ha messo in evidenza, tra le altre cose, come la fonte industriale/metallurgica<br />

contribuisca del 30% alla formazione della porzione più fine <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> e per<br />

il 10% di quella più grossolana, mentre il traffico contribuisce del 30% alla formazione<br />

della porzione più fine <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> e per il 5% di quella più grossolana.<br />

Uno studio effettuato con un pallone aerostatico frenato che ha inoltre dimostrato<br />

come le caratteristiche morfologica e climatica della città di Terni portano,<br />

particolarmente in inverno, ad una scarsa diluzione e rimescolamento <strong>delle</strong> sostanze<br />

inquinanti. In particolare, nel capoluogo ternano gli inquinanti tendono a<br />

rimanere confinati nei primi cento metri di spessore al di sopra del suolo, mentre<br />

le particelle legate alle locali emissioni industriali tendono a permeare e a crescere<br />

nei livelli superiori della troposfera.<br />

A fianco a tali interessati risultati, lo studio ha anche messo in evidenza<br />

come, per una approfondita analisi quantitativa <strong>delle</strong> sorgenti di emissioni che<br />

contribuiscono alla formazione di particolato in aria, sia necessario un numero<br />

elevato di campioni (oltre cento) per ogni singola area, rappresentativo inoltre<br />

<strong>delle</strong> diverse situazioni stagionali.<br />

Per un quadro più complessivo <strong>delle</strong> sorgenti emissive, oltre alla caratterizzazione<br />

di marker chimici specifici del traffico veicolare e dell’industria (come<br />

gli idrocarburi policiclici aromatici e alcuni metalli pesanti) si ha la necessità di<br />

identificare altre sostanze marker, tipiche della combustione da incenerimento e<br />

biomasse (come ad esempio diossine, levoglucosano, black carbon). In quest’ottica,<br />

Arpa <strong>Umbria</strong> e Università degli Studi di Perugia hanno programmato l’estensione<br />

dello studio ad altre aree della regione.


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speciated FRM filter measurements,<br />

MODIS fire counts and PMF analysis<br />

– Atmospheric Chemistry and Physics<br />

Discussions 10, 7037-7077.<br />

59


APPENDICI


62<br />

Appendice<br />

APPENDICE A<br />

Dati gravimetrici complessivi<br />

Campagna di campionamento invernale<br />

PGF PGC GUB BRU TRV TRF NAR SPO MAR<br />

Durata [min] 8166 9073 10008 10032 9810 8664 9492 11412 9864<br />

Flusso [m 3 /min] 0,570 0,600 0,570 0,570 0,570 0,610 0,610 0,598 0,850<br />

V [m 3 ] 4620 5547 5943 5419 5592 5317 5856 6822 8960<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (PM10,2)<br />

C (PM2.1)<br />

C (PM0.39)<br />

C (PM10)<br />

C (PM10) <strong>ARPA</strong><br />

C (PM2.5) <strong>ARPA</strong><br />

C [µg/m 3 ]<br />

22,7 8,5 13,5 12,6 25,4 22,4 9,9 13,3 2,7<br />

7,7 4,4 4,2 6,0 14,0 11,1 3,5 6,4 2,5<br />

6,7 5,4 3,3 5,1 10,0 10,2 2,9 4,7 2,2<br />

8,4 2,2 3,7 3,1 4,9 5,8 4,0 3,2 1,5<br />

6,8 5,4 5,4 3,3 4,7 5,4 5,5 3,4 1,5<br />

17,4 5,7 5,9 5,6 7,5 11,6 6,0 7,5 1,9<br />

4,8 1,3 1,1 1,3 1,7 3,7 1,2 2,2 0,4<br />

C rel [%]<br />

30,5 27,0 36,4 34,0 36,9 31,3 34,3 32,8 21,1<br />

10,2 14,0 11,2 16,3 20,2 15,2 10,4 15,6 19,2<br />

8,9 16,1 9,0 13,8 14,5 13,9 8,2 11,6 17,5<br />

10,9 6,7 9,8 8,5 7,5 8,3 10,6 7,8 11,6<br />

9,3 15,0 14,6 9,0 7,0 8,2 14,7 8,5 12,0<br />

23,4 17,3 15,9 15,0 11,4 17,7 18,1 18,4 15,2<br />

6,6 4,0 2,9 3,5 2,5 5,5 3,8 5,4 3,4<br />

C TOT [µg/m 3 ]<br />

69,7 31,6 36,0 35,8 66,6 66,5 31,8 38,6 13,3<br />

45,5 20,5 24,7 26,8 54,3 49,5 18,3 27,6 8,9<br />

22,7 8,5 13,5 12,6 25,4 22,4 9,9 13,3 2,7<br />

74,5 33,0 37,1 37,1 68,3 70,3 33,0 40,7 12,8<br />

60,7<br />

SWAM<br />

47,5<br />

MP101M<br />

21,6<br />

SWAM<br />

9,5<br />

MP101M<br />

36,7<br />

SWAM<br />

21,6<br />

MP101M<br />

50,6<br />

TEOM<br />

Parametri meteo<br />

33,0<br />

TEOM<br />

T m [°C] 6,4 4,9 8,4 8,5 9,2 7,9<br />

S p [mm] 0,03 - - 0 - 0,04<br />

P [hPa] 994 949 971 998 1002 998<br />

% UR 85 77 72 75 74 73<br />

Dir. Ven. 326 257 151 209 136 264<br />

Vel. Ven.[m/s] 1,47 0,84 2,81 0,96 0,91 0,61<br />

32,2<br />

MP101M<br />

15,1 BIC<br />

11,9 BIC


Appendice<br />

Campagna di campionamento primaverile<br />

PGF PGC GUB TRV TRF NAR SPO<br />

Durata [min] 9823 10414 10352 11691 11255 8505 11355<br />

Flusso [m 3 /min] 0,570 0,604 0,570 0,559 0,580 0,598 0,615<br />

V [m 3 ] 5599 6294 5661 6536 6525 5086 6975<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (PM10,2)<br />

C (PM2.1)<br />

C (PM0.39)<br />

C (PM10)<br />

C (PM10) <strong>ARPA</strong><br />

C [µg/m 3 ]<br />

13,9 8,4 9,4 8,5 7,5 6,8 6,0<br />

7,1 2,7 2,9 5,1 3,6 3,6 2,1<br />

6,6 2,2 2,5 3,7 3,1 2,8 1,9<br />

4,5 1,1 3,2 2,2 1,7 2,1 2,2<br />

5,6 1,7 6,4 3,0 2,3 2,9 3,5<br />

10,5 2,9 14,1 6,1 3,6 5,9 7,3<br />

2,9 0,5 4,3 1,5 0,9 2,2 1,8<br />

C rel [%]<br />

27,2 42,7 22,0 28,1 32,9 26,0 24,8<br />

13,9 13,7 6,8 16,8 15,9 13,6 8,2<br />

13,0 11,1 5,7 12,2 13,6 10,6 7,4<br />

8,8 5,7 7,4 7,6 7,4 8,1 8,8<br />

10,9 8,5 14,9 10,1 10,1 10,9 14,1<br />

20,5 15,7 33,0 20,3 15,8 22,4 29,4<br />

5,7 2,6 10,1 5,0 4,2 8,4 7,3<br />

C TOT [µg/m 3 ]<br />

48,3 18,9 38,3 28,6 21,8 24,1 22,9<br />

32,2 14,3 17,9 19,4 15,9 15,3 12,1<br />

13,9 8,4 9,4 8,5 7,5 6,8 6,0<br />

51,2 19,5 42,7 30,0 22,7 26,3 24,7<br />

41,7<br />

SWAM<br />

21,7<br />

SWAM<br />

37,5<br />

SWAM<br />

28,5<br />

TEOM<br />

20,0<br />

TEOM<br />

13,9<br />

MP101M<br />

63


64<br />

Appendice<br />

Campagna di campionamento estiva<br />

PGF PGC GUB TRV TRF NAR SPO MAR<br />

Durata [min] 10014 10394 9834 8948 11429 5144 5277 8476<br />

Flusso [m 3 /min] 0,570 0,570 0,580 0,570 0,570 0,570 0,622 0,82<br />

V [m 3 ] 5708 5925 5691 5100 6515 2932 3284 6967<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (PM10,2)<br />

C (PM2.1)<br />

C (PM0.39)<br />

C (PM10)<br />

C (PM10) <strong>ARPA</strong><br />

C (PM2.5) <strong>ARPA</strong><br />

C [µg/m 3 ]<br />

10,2 5,0 5,9 6,5 7,2 4,4 9,2 5,2<br />

3,2 2,7 2,5 3,6 3,3 1,5 4,0 2,1<br />

2,8 2,0 1,8 2,7 2,5 1,1 2,3 1,3<br />

2,2 1,5 2,1 1,7 2,0 1,4 1,6 1,4<br />

3,4 2,7 3,9 2,7 3,8 3,2 3,5 1,8<br />

7,2 5,7 8,0 6,3 9,5 6,0 8,0 4,3<br />

2,2 1,3 2,0 1,4 5,3 1,5 1,0 1,7<br />

C rel [%]<br />

32,6 24,3 22,3 26,2 21,4 22,9 31,5 28,9<br />

10,3 13,1 9,1 14,5 9,9 7,8 13,3 11,8<br />

9,0 10,0 6,8 10,8 7,3 5,5 7,4 7,3<br />

7,1 7,3 8,1 6,9 5,9 7,5 5,5 8,0<br />

10,9 12,6 15,5 10,8 11,4 16,9 12,0 10,3<br />

23,1 26,6 30,5 25,2 28,4 31,4 27,0 23,8<br />

7,0 6,0 7,6 5,5 15,7 8,0 3,3 9,8<br />

C TOT [µg/m 3 ]<br />

30 19,7 24,1 23,6 28,3 17,7 28,7 16,1<br />

18,4 11,3 12,3 14,6 14,9 8,4 17,1 10,0<br />

10,5 9,8 10,2 6,5 7,2 4,4 9,2 8,6<br />

31,2 21,0 26,1 24,9 33,5 19,20 29,7 17,9<br />

29,3<br />

SWAM<br />

18,0<br />

SWAM<br />

29,5<br />

SWAM<br />

23,0<br />

TEOM TEOM<br />

17,3<br />

MP101M<br />

17,9<br />

BIC<br />

13,1<br />

BIC


Appendice<br />

Campagna di campionamento autunnale<br />

PGF PGC GUB TRV TRF NAR SPO GUB<br />

Colacem<br />

Durata [min] 10.065 8.584 10.328 11.095 10.214 10.069 10.830 4276 5.929<br />

Flusso [m 3 /min] 0,586 0,668 0,715 0,615 0,581 0,63 0,609 0,598 0,77<br />

V [m 3 ] 5.898 5.735 7.312 6.823 5.938 6.343 6.597 2.557 4.542<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (back up)<br />

C (0.39 - 0.69)<br />

C (0.69 - 1.3)<br />

C (1.3 - 2.1)<br />

C (2.1 - 4.2)<br />

C (4.2 - 10,2)<br />

C (10,2 - ∞)<br />

C (PM10,2)<br />

C (PM2.1)<br />

C (PM0.39)<br />

C (PM10)<br />

C (PM10) <strong>ARPA</strong><br />

C (PM2.5) <strong>ARPA</strong><br />

C [µg/m 3 ]<br />

12,8 5,5 13,4 7,9 8,6 8,8 10,7 12,6 12,6<br />

5,4 3,3 8,8 6,9 4,1 4,3 6,1 2,9 9,3<br />

6,7 2,3 6,8 6,3 2,1 2,5 4,5 6,8 7,4<br />

2,8 1,2 3,6 2,6 1,7 3,9 2,4 2,0 3,1<br />

4,0 2,1 4,2 3,4 2,8 2,8 2,7 3,7 2,5<br />

9,7 5,6 9,4 7,9 5,8 4,6 6,1 8,3 5,0<br />

2,8 1,2 2,6 2,6 2,1 5,8 1,7 2,9 1,9<br />

C rel [%]<br />

30,1 30,5 27,5 21,5 32,2 26,5 31,4 32,2 30,1<br />

10,6 12,5 18,1 16,5 15,4 12,9 17,7 7,4 22,3<br />

15,9 6,4 13,8 15,9 8,0 7,6 13,2 17,4 17,7<br />

5,9 5,8 7,2 6,9 6,0 12,3 7,0 5,1 7,4<br />

9,2 10,5 8,5 9,9 9,9 8,4 7,8 9,4 6,1<br />

21,6 30,0 19,3 22,4 20,7 13,6 17,7 21,1 11,9<br />

6,6 4,3 5,7 6,9 7,9 18,7 5,1 7,3 4,5<br />

C TOT [µg/m 3 ]<br />

41,5 19,9 46,2 35,0 25,1 26,9 32,5 36,2 40,0<br />

27,7 12,6 32,6 23,6 16,5 19,5 23,7 24,3 32,4<br />

24,9 11,0 29,0 7,9 8,6 8,8 21,3 22,3 29,3<br />

44,2 21,1 48,8 37,6 27,1 32,7 34,3 39,1 41,9<br />

39,2<br />

SWAM<br />

19,6<br />

SWAM<br />

50,4<br />

SWAM<br />

31,2<br />

TEOM<br />

24,6<br />

TEOM<br />

28,6<br />

MP101M<br />

GUB<br />

Barbetti<br />

65


66<br />

Appendice<br />

APPENDICE B<br />

Concentrazione frazione ionica<br />

Di seguito sono riportate le concentrazioni della frazione ionica solubile misurate in cromatografia ionica ed aggregate in 3<br />

classi dimensionali per la media annua ed i valori stagionali.<br />

Concentrazioni di ione ammonio [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

+ NH4 Classe<br />

Media annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 590,6 91,6 550,1 640,4 1080,4<br />

PM 1.3 535,9 32,0 498,8 601,5 1011,3<br />

PM 0.39 354,5 0,0 435,7 282,5 699,7<br />

TRF PM 10 431,0 45,1 819,4 459,6 399,9<br />

PM 1.3 392,6 28,0 708,6 444,9 388,9<br />

PM 0.39 265,5 12,8 522,8 269,9 256,5<br />

NAR PM 10 405,6 251,2 457,9 405,9 507,6<br />

PM 1.3 381,9 239,1 430,3 376,6 481,7<br />

PM 0.39 253,2 146,8 329,3 243,8 293,0<br />

SPO PM 10 648,3 426,3 384,8 1245,0 537,3<br />

PM 1.3 610,7 382,7 359,1 1194,6 506,4<br />

PM 0.39 393,4 305,1 245,1 725,1 298,1<br />

MAR PM 10 430,1 232,9 627,3<br />

PM 1.3 368,6 150,2 587,0<br />

PM 0.39 235,4 107,2 363,5<br />

PGF PM 10 727,8 1,3 743,6 972,2 1194,0<br />

PM 1.3 675,7 1,3 624,6 946,8 1129,9<br />

PM 0.39 440,8 0,0 407,0 665,9 690,4<br />

PGC PM 10 593,2 492,3 697,3 770,6 412,5<br />

PM 1.3 505,4 293,8 592,0 738,8 397,2<br />

PM 0.39 332,6 230,7 440,0 442,2 217,5<br />

GUB PM 10 567,4 330,3 783,8 593,8 561,9<br />

PM 1.3 532,0 310,7 755,7 576,4 485,3<br />

PM 0.39 379,4 219,7 532,4 443,9 321,4<br />

BRU PM 10 436,0<br />

PM 1.3 287,0<br />

PM 0.39 227,5


Appendice<br />

Concentrazioni di ione cloro [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Cl -<br />

Classe<br />

Media Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 328,0 589,5 371,7 197,1 153,8<br />

PM 1.3 184,8 446,0 149,3 116,4 27,7<br />

PM 0.39 113,7 242,5 106,2 97,2 8,8<br />

TRF PM 10 563,2 725,6 428,3 620,8 478,3<br />

PM 1.3 186,2 329,5 175,9 110,2 129,0<br />

PM 0.39 127,3 165,1 158,2 82,8 103,0<br />

NAR PM 10 588,1 1142,0 54,7 572,4 583,3<br />

PM 1.3 124,4 278,0 19,5 101,5 98,6<br />

PM 0.39 90,4 223,3 14,7 83,8 39,7<br />

SPO PM 10 407,9 481,2 476,5 171,2 502,7<br />

PM 1.3 93,6 102,5 84,3 106,4 81,4<br />

PM 0.39 61,2 58,5 78,8 58,4 49,1<br />

MAR PM 10 203,8 316,2 91,3<br />

PM 1.3 50,4 43,8 56,9<br />

PM 0.39 29,9 17,0 42,8<br />

PGF PM 10 319,3 403,8 474,8 179,2 219,3<br />

PM 1.3 128,8 260,9 103,5 98,1 52,6<br />

PM 0.39 85,8 175,6 58,1 72,8 36,6<br />

PGC PM 10 661,0 908,9 295,6 604,9 834,7<br />

PM 1.3 235,1 186,9 122,9 83,7 546,8<br />

PM 0.39 191,8 108,0 77,8 64,8 516,5<br />

GUB PM 10 442,8 798,3 177,4 557,1 238,4<br />

PM 1.3 119,6 168,1 109,7 95,6 104,8<br />

PM 0.39 81,8 114,2 95,3 80,1 37,7<br />

BRU PM 10 1316,9<br />

PM 1.3 242,7<br />

PM 0.39 116,1<br />

67


68<br />

Appendice<br />

Concentrazioni di ione nitrato [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

- NO3 Classe<br />

Media Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 4691,6 7252,8 4567,5 3979,9 2966,2<br />

PM 1.3 3200,2 5923,3 2878,4 2462,9 1536,2<br />

PM 0.39 2006,4 3049,0 1961,2 1859,1 1156,5<br />

TRF PM 10 4216,2 6187,3 3372,1 3854,6 3450,7<br />

PM 1.3 2552,3 4461,5 2201,5 1411,0 2135,1<br />

PM 0.39 1653,6 2237,0 1647,1 1064,0 1666,3<br />

NAR PM 10 3352,3 3503,7 1594,8 3671,2 4639,5<br />

PM 1.3 1916,2 2263,1 894,8 1647,5 2859,3<br />

PM 0.39 1331,8 1566,6 684,8 1249,5 1826,2<br />

SPO PM 10 4390,5 4841,2 3379,2 4896,5 4445,2<br />

PM 1.3 2491,7 3224,6 1435,1 2826,1 2481,2<br />

PM 0.39 1630,4 1846,7 1176,1 2052,0 1446,9<br />

MAR PM 10 2978,2 3310,9 2645,4<br />

PM 1.3 1372,6 1376,2 1369,0<br />

PM 0.39 798,2 564,8 1031,6<br />

PGF PM 10 5167,3 6952,6 6211,2 3884,9 3620,4<br />

PM 1.3 3578,3 5635,8 4007,1 2478,4 2192,1<br />

PM 0.39 2300,2 3417,6 2204,8 1972,1 1606,2<br />

PGC PM 10 3794,5 4903,7 3214,5 3461,5 3598,5<br />

PM 1.3 2255,4 2947,4 2014,2 1702,8 2357,1<br />

PM 0.39 1538,4 1713,5 1530,6 1299,4 1610,1<br />

GUB PM 10 4229,0 4477,2 3139,5 3743,4 5555,8<br />

PM 1.3 2563,8 3116,1 1757,2 1832,5 3549,4<br />

PM 0.39 1677,7 2061,3 1394,6 1469,0 1785,9<br />

BRU PM 10 8095,7<br />

PM 1.3 5014,5<br />

PM 0.39 2660,4


Appendice<br />

Concentrazioni di ione solfato [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

2- SO4 Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 4188,5 1783,0 5969,7 3394,6 5606,7<br />

PM 1.3 3503,4 1296,9 5032,7 2779,7 4904,3<br />

PM 0.39 1448,4 594,2 2067,4 1304,2 1828,0<br />

TRF PM 10 3034,9 2209,0 4638,0 3101,9 2190,6<br />

PM 1.3 2406,6 1519,7 3888,1 2452,0 1766,7<br />

PM 0.39 1156,5 604,4 1907,6 1086,1 1028,0<br />

NAR PM 10 2553,0 2363,2 3013,8 2452,9 2382,3<br />

PM 1.3 1984,6 1373,8 2804,6 1937,6 1822,3<br />

PM 0.39 990,8 830,2 1026,7 1229,0 877,2<br />

SPO PM 10 2462,5 1619,0 2023,3 3972,2 2235,4<br />

PM 1.3 1991,0 1226,9 1666,4 3296,2 1774,7<br />

PM 0.39 1007,9 734,6 684,8 1756,2 856,2<br />

MAR PM 10 2022,2 1640,1 2404,4<br />

PM 1.3 1542,1 1122,1 1962,1<br />

PM 0.39 733,4 298,5 1168,4<br />

PGF PM 10 4105,0 1691,6 6441,9 3584,8 4701,6<br />

PM 1.3 3425,4 1234,4 5397,2 3059,8 4010,4<br />

PM 0.39 1500,2 768,4 1867,1 1818,0 1547,2<br />

PGC PM 10 2897,8 2862,9 3777,7 3484,5 1466,3<br />

PM 1.3 2291,8 1997,8 3159,6 2911,3 1098,7<br />

PM 0.39 1198,6 851,4 1758,1 1649,6 535,3<br />

GUB PM 10 2914,8 2149,7 4078,3 3203,7 2227,5<br />

PM 1.3 2396,5 1291,1 3913,7 2642,6 1738,4<br />

PM 0.39 1396,8 734,1 2646,2 1534,3 672,4<br />

BRU PM 10 2511,8<br />

PM 1.3 1784,8<br />

PM 0.39 832,8<br />

69


70<br />

Appendice<br />

APPENDICE C<br />

Concentrazione metalli [ng/m 3 ]<br />

Di seguito sono riportate le concentrazioni dei metalli misurate in ICP-AES ed aggregate in 3 classi dimensionali per la media annua<br />

ed i valori stagionali. Le concentrazioni di Arsenico sono risultate sempre al di sotto del LOD e quindi non vengono riportate.<br />

Concentrazioni di sodio [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39 relativa<br />

Na<br />

Classe<br />

al periodo di campionamento<br />

Media Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 706,2 994,6 1256,8 419,0 154,2<br />

PM 1.3 425,4 634,1 774,2 225,1 68,2<br />

PM 0.39 291,5 439,2 552,8 136,5 37,5<br />

TRF PM 10 1009,1 2164,9 929,9 604,0 337,5<br />

PM 1.3 548,3 1251,9 553,7 289,0 98,6<br />

PM 0.39 374,3 895,1 376,1 186,3 39,7<br />

NAR PM 10 925,9 2037,2 795,5 475,1 395,7<br />

PM 1.3 495,0 1039,0 471,7 251,2 218,1<br />

PM 0.39 318,6 690,2 326,1 129,9 128,3<br />

SPO PM 10 830,7 1373,7 1272,4 485,8 190,8<br />

PM 1.3 450,9 776,7 688,4 231,9 106,7<br />

PM 0.39 315,5 632,8 520,1 109,0 0,0<br />

MAR PM 10 636,3 1003,9 268,7<br />

PM 1.3 267,6 382,0 153,2<br />

PM 0.39 154,5 229,0 80,0<br />

PGF PM 10 1432,8 3596,9 1264,9 515,6 353,7<br />

PM 1.3 656,8 1548,8 778,4 229,8 70,2<br />

PM 0.39 456,0 1060,5 582,5 146,3 34,7<br />

PGC PM 10 1007,6 1791,6 1238,7 540,3 459,9<br />

PM 1.3 613,7 1118,1 879,2 236,8 220,6<br />

PM 0.39 459,6 898,6 701,0 123,3 115,7<br />

GUB PM 10 1084,8 1905,9 1746,7 314,2 372,3<br />

PM 1.3 641,9 1087,1 1160,0 135,1 185,4<br />

PM 0.39 433,6 635,3 941,4 97,1 60,5<br />

BRU PM 10 1739,1<br />

PM 1.3 794,1<br />

PM 0.39 446,9


Appendice<br />

Concentrazioni di magnesio[ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Mg<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 80,4 138,5 118,2 36,0 28,8<br />

PM 1.3 23,6 43,3 35,9 10,0 5,3<br />

PM 0.39 15,5 31,4 22,6 5,9 1,9<br />

TRF PM 10 96,4 197,1 77,6 72,5 38,6<br />

PM 1.3 21,3 39,7 22,8 14,9 7,9<br />

PM 0.39 11,9 24,1 13,4 7,1 3,2<br />

NAR PM 10 110,0 280,4 71,2 47,5 41,0<br />

PM 1.3 28,1 52,6 33,4 14,2 12,1<br />

PM 0.39 16,8 28,6 27,6 4,2 6,9<br />

SPO PM 10 61,7 103,5 80,3 33,6 29,3<br />

PM 1.3 17,2 30,6 19,3 11,4 7,6<br />

PM 0.39 10,4 22,7 12,5 4,6 1,7<br />

MAR PM 10 59,4 88,5 30,3<br />

PM 1.3 15,8 17,4 14,1<br />

PM 0.39 10,3 11,0 9,6<br />

PGF PM 10 156,3 327,3 165,8 50,5 81,9<br />

PM 1.3 28,8 48,2 49,7 12,2 5,1<br />

PM 0.39 19,4 32,1 35,8 7,1 2,8<br />

PGC PM 10 94,3 172,9 109,4 57,7 37,2<br />

PM 1.3 32,2 43,7 60,0 12,0 13,2<br />

PM 0.39 22,7 28,1 51,9 4,9 5,9<br />

GUB PM 10 122,7 240,1 169,8 43,4 37,5<br />

PM 1.3 41,0 65,1 84,9 6,1 7,7<br />

PM 0.39 27,0 28,8 72,9 3,2 3,0<br />

BRU PM 10 153,3<br />

PM 1.3 37,0<br />

PM 0.39 24,1<br />

71


72<br />

Appendice<br />

Ca<br />

Concentrazioni di calcio [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 1102,7 2389,0 1085,8 430,6 505,4<br />

PM 1.3 222,0 470,9 248,0 89,4 79,7<br />

PM 0.39 136,7 317,2 144,6 44,8 40,2<br />

TRF PM 10 1327,4 3230,1 882,8 665,4 531,4<br />

PM 1.3 241,8 515,4 211,8 155,1 84,9<br />

PM 0.39 138,2 309,5 129,9 70,5 42,9<br />

NAR PM 10 968,1 1981,2 1174,3 373,6 343,2<br />

PM 1.3 289,4 642,4 312,7 103,2 99,3<br />

PM 0.39 194,4 471,9 212,8 37,5 55,6<br />

SPO PM 10 855,3 1713,5 887,4 455,9 364,6<br />

PM 1.3 244,7 516,4 232,0 139,9 90,4<br />

PM 0.39 136,3 331,2 143,8 56,7 13,6<br />

MAR PM 10 457,2 632,8 281,5<br />

PM 1.3 160,8 191,7 129,8<br />

PM 0.39 94,0 111,0 76,9<br />

PGF PM 10 2026,3 4437,3 1800,1 660,1 1207,7<br />

PM 1.3 251,2 430,5 424,3 86,8 63,2<br />

PM 0.39 166,1 267,2 295,7 50,0 51,5<br />

PGC PM 10 868,0 1875,5 709,4 382,2 504,9<br />

PM 1.3 306,2 755,3 279,2 122,2 68,2<br />

PM 0.39 235,2 607,6 221,2 84,8 27,2<br />

GUB PM 10 1576,1 2182,0 2723,9 384,5 1014,1<br />

PM 1.3 401,1 682,3 772,2 70,9 79,1<br />

PM 0.39 265,4 409,3 564,6 46,0 41,9<br />

BRU PM 10 1513,9<br />

PM 1.3 615,4<br />

PM 0.39 359,7


Appendice<br />

K<br />

Concentrazioni di potassio [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 112,8 378,4 52,0 11,0 9,8<br />

PM 1.3 81,1 285,7 30,6 2,4 5,9<br />

PM 0.39 53,8 195,1 17,2 0,0 2,9<br />

TRF PM 10 112,9 385,9 34,4 12,7 18,6<br />

PM 1.3 74,7 268,8 16,8 3,6 9,7<br />

PM 0.39 50,1 189,4 7,9 0,0 2,9<br />

NAR PM 10 52,0 138,0 50,2 11,7 8,3<br />

PM 1.3 26,1 67,4 23,5 5,3 8,3<br />

PM 0.39 13,5 40,4 11,2 2,3 0,0<br />

SPO PM 10 39,1 100,5 42,1 9,4 4,4<br />

PM 1.3 23,8 71,3 15,9 3,5 4,4<br />

PM 0.39 13,0 43,9 8,2 0,0 0,0<br />

MAR PM 10 24,8 40,1 9,4<br />

PM 1.3 14,8 25,1 4,6<br />

PM 0.39 5,9 10,2 1,6<br />

PGF PM 10 152,8 517,6 57,7 11,4 24,7<br />

PM 1.3 83,6 302,6 28,6 1,8 1,5<br />

PM 0.39 53,9 199,4 15,8 0,0 0,4<br />

PGC PM 10 97,0 319,2 33,5 11,8 23,6<br />

PM 1.3 68,4 230,9 20,0 3,5 19,3<br />

PM 0.39 49,3 168,9 12,7 1,8 13,7<br />

GUB PM 10 100,5 225,5 84,6 24,9 67,0<br />

PM 1.3 59,4 158,0 30,7 2,7 46,1<br />

PM 0.39 33,8 102,4 20,3 0,7 11,8<br />

BRU PM 10 142,9<br />

PM 1.3 101,2<br />

PM 0.39 51,5<br />

73


74<br />

Appendice<br />

Concentrazioni di alluminio [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Al<br />

Classe<br />

Media Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 174,6 50,6 366,8 134,9 146,2<br />

PM 1.3 39,6 25,3 76,2 32,1 24,9<br />

PM 0.39 12,2 12,7 23,2 10,2 2,6<br />

TRF PM 10 110,9 273,8 78,3 60,5 30,9<br />

PM 1.3 13,3 26,2 16,7 5,9 4,4<br />

PM 0.39 6,0 10,3 7,5 4,5 1,5<br />

NAR PM 10 155,3 366,9 186,3 41,8 26,1<br />

PM 1.3 22,3 46,1 30,4 9,4 3,3<br />

PM 0.39 8,5 15,0 15,5 3,0 0,7<br />

SPO PM 10 69,0 92,2 107,7 59,4 17,0<br />

PM 1.3 16,1 28,5 20,7 8,0 7,1<br />

PM 0.39 10,0 19,6 12,9 4,4 3,1<br />

MAR PM 10 53,2 57,6 48,7<br />

PM 1.3 12,4 12,4 12,5<br />

PM 0.39 8,3 8,4 8,3<br />

PGF PM 10 191,8 436,9 198,4 42,1 89,7<br />

PM 1.3 22,3 43,8 36,1 6,3 3,0<br />

PM 0.39 13,5 30,7 18,5 3,3 1,6<br />

PGC PM 10 74,9 158,3 84,9 27,5 29,0<br />

PM 1.3 18,1 26,1 32,0 5,9 8,4<br />

PM 0.39 10,7 12,6 24,5 2,3 3,5<br />

GUB PM 10 231,6 371,8 447,7 37,1 69,7<br />

PM 1.3 50,6 76,4 112,0 4,4 9,7<br />

PM 0.39 24,9 21,2 74,0 2,3 2,2<br />

BRU PM 10 61,8<br />

PM 1.3 16,4<br />

PM 0.39 8,6


Appendice<br />

Fe<br />

Concentrazioni di ferro [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 447,7 1143 366,8 134,9 146,2<br />

PM 1.3 81,9 194,3 76,2 32,1 24,9<br />

PM 0.39 29,4 81,6 23,2 10,2 2,6<br />

TRF PM 10 412,8 1073,1 291,1 167,4 119,6<br />

PM 1.3 66,0 144,5 62,5 32,1 24,9<br />

PM 0.39 19,7 47,3 16,8 12,2 2,6<br />

NAR PM 10 303,2 632,3 301,2 112,1 167,3<br />

PM 1.3 50,9 96,9 45,5 40,0 21,3<br />

PM 0.39 12,9 29,4 12,8 4,8 4,5<br />

SPO PM 10 152,5 332,7 134,5 73,6 69,3<br />

PM 1.3 33,3 48,6 18,2 29,9 36,6<br />

PM 0.39 10,3 19,9 5,8 4,6 10,9<br />

MAR PM 10 61,9 78,0 45,8<br />

PM 1.3 15,6 13,8 17,3<br />

PM 0.39 7,5 5,3 9,7<br />

PGF PM 10 1405,4 3745,0 757,3 354,3 765,0<br />

PM 1.3 50,6 99,1 68,7 23,5 11,1<br />

PM 0.39 12,5 25,6 17,9 4,1 2,4<br />

PGC PM 10 200,4 417,1 169,4 83,8 131,2<br />

PM 1.3 29,4 65,3 25,0 13,7 13,8<br />

PM 0.39 10,3 25,5 7,8 3,1 4,5<br />

GUB PM 10 196,2 404,2 240,9 52,4 87,3<br />

PM 1.3 32,1 71,6 37,5 5,9 13,5<br />

PM 0.39 9,8 20,5 13,2 3,1 2,3<br />

BRU PM 10 167,3<br />

PM 1.3<br />

PM 0.39<br />

34,7<br />

14,8<br />

75


76<br />

Appendice<br />

Pb<br />

Concentrazioni di piombo [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 15,7 48,6 6,9 7,0 0,5<br />

PM 1.3 11,3 35,5 4,7 4,6 0,4<br />

PM 0.39 6,8 24,1 1,0 2,1 0,0<br />

TRF PM 10 10,9 24,5 8,6 7,9 2,6<br />

PM 1.3 7,8 17,8 6,1 5,4 1,8<br />

PM 0.39 4,0 11,0 1,8 2,3 0,7<br />

NAR PM 10 6,5 8,4 7,2 4,4 5,9<br />

PM 1.3 4,6 6,4 4,4 3,2 4,4<br />

PM 0.39 2,5 4,5 1,0 1,9 2,7<br />

SPO PM 10 5,1 7,3 2,8 8,4 2,0<br />

PM 1.3 3,6 5,4 1,7 6,1 1,2<br />

PM 0.39 2,3 3,7 0,4 5,0 0,4<br />

MAR PM 10 2,4 3,0 1,9<br />

PM 1.3 1,5 1,7 1,4<br />

PM 0.39 0,4 0,5 0,4<br />

PGF PM 10 10,5 34,2 3,6 1,9 2,4<br />

PM 1.3 7,1 23,9 2,4 1,2 0,9<br />

PM 0.39 5,6 19,6 1,0 0,8 0,9<br />

PGC PM 10 7,9 23,4 2,1 5,1 1,1<br />

PM 1.3 5,6 16,9 1,3 3,8 0,6<br />

PM 0.39 3,2 9,2 0,6 2,8 0,2<br />

GUB PM 10 3,4 6,5 2,6 3,6 0,7<br />

PM 1.3 2,3 5,1 1,7 2,0 0,5<br />

PM 0.39 1,5 3,8 1,0 1,4 0,0<br />

BRU PM 10 7,6<br />

PM 1.3 6,0<br />

PM 0.39 3,9


Appendice<br />

Cu<br />

Concentrazioni di rame [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 27,3 58,5 17,4 24,3 9,2<br />

PM 1.3 14,5 23,3 11,8 16,1 6,8<br />

PM 0.39 8,2 13,4 7,6 8,8 2,8<br />

TRF PM 10 21,1 42,2 13,7 16,2 12,5<br />

PM 1.3 13,4 22,2 9,2 13,3 9,2<br />

PM 0.39 8,4 14,6 5,9 7,5 5,6<br />

NAR PM 10 26,0 34,7 30,5 11,7 27,1<br />

PM 1.3 17,7 18,4 20,8 9,3 22,2<br />

PM 0.39 11,9 12,0 15,3 4,8 15,3<br />

SPO PM 10 12,1 17,1 13,5 7,9 10,0<br />

PM 1.3 7,8 9,0 9,4 5,9 7,0<br />

PM 0.39 4,9 6,2 7,0 3,6 2,9<br />

MAR PM 10 6,4 7,6 5,3<br />

PM 1.3 3,7 3,2 4,3<br />

PM 0.39 1,5 1,2 1,9<br />

PGF PM 10 58,1 122,6 40,7 49,4 19,6<br />

PM 1.3 21,9 23,4 21,5 32,2 10,5<br />

PM 0.39 12,1 8,7 13,3 19,0 7,5<br />

PGC PM 10 19,5 33,4 15,9 14,2 14,6<br />

PM 1.3 12,2 17,6 10,8 10,1 10,4<br />

PM 0.39 8,6 13,7 7,9 5,7 7,1<br />

GUB PM 10 16,1 25,7 20,5 5,3 12,9<br />

PM 1.3 11,2 17,2 13,9 3,9 10,0<br />

PM 0.39 7,7 12,4 10,9 2,4 5,0<br />

BRU PM 10 16,1<br />

PM 1.3 10,3<br />

PM 0.39 8,0<br />

77


78<br />

Appendice<br />

V<br />

Concentrazioni di vanadio [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 1,2 3,0 1,0 0,4 0,4<br />

PM 1.3 0,8 2,0 0,7 0,3 0,2<br />

PM 0.39 0,5 1,5 0,3 0,1 0,1<br />

TRF PM 10 3,2 11,5 0,4 0,8 0,2<br />

PM 1.3 2,3 8,4 0,3 0,6 0,1<br />

PM 0.39 1,7 6,5 0,1 0,2 0,0<br />

NAR PM 10 1,1 1,7 1,2 0,5 0,7<br />

PM 1.3 0,7 1,0 0,8 0,4 0,5<br />

PM 0.39 0,4 0,6 0,4 0,2 0,2<br />

SPO PM 10 0,9 1,2 1,5 0,4 0,3<br />

PM 1.3 0,6 0,9 1,2 0,3 0,2<br />

PM 0.39 0,3 0,5 0,5 0,2 0,0<br />

MAR PM 10 0,6 1,0 0,3<br />

PM 1.3 0,4 0,7 0,2<br />

PM 0.39 0,1 0,2 0,1<br />

PGF PM 10 1,4 3,4 1,2 0,5 0,5<br />

PM 1.3 0,7 1,4 0,8 0,3 0,2<br />

PM 0.39 0,4 0,8 0,4 0,2 0,1<br />

PGC PM 10 2,8 9,7 0,5 0,6 0,2<br />

PM 1.3 2,2 7,9 0,3 0,5 0,1<br />

PM 0.39 1,8 7,0 0,2 0,2 0,0<br />

GUB PM 10 1,0 1,7 1,5 0,3 0,5<br />

PM 1.3 0,6 1,0 0,8 0,2 0,3<br />

PM 0.39 0,3 0,6 0,5 0,1 0,0<br />

BRU PM 10 1,4<br />

PM 1.3 1,1<br />

PM 0.39 0,6


Appendice<br />

Cr<br />

Concentrazioni di cromo [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 20,0 32,9 24,1 11,4 11,6<br />

PM 1.3 10,0 20,0 9,9 5,2 4,8<br />

PM 0.39 3,6 7,3 4,4 2,1 0,7<br />

TRF PM 10 18,8 42,0 17,8 10,3 4,9<br />

PM 1.3 9,7 22,7 8,3 5,5 2,2<br />

PM 0.39 4,7 12,7 3,1 2,3 0,6<br />

NAR PM 10 10,0 12,0 15,2 6,2 6,8<br />

PM 1.3 4,8 6,0 5,9 3,6 3,6<br />

PM 0.39 2,1 3,3 2,2 1,1 1,7<br />

SPO PM 10 3,1 3,9 4,4 2,4 1,7<br />

PM 1.3 1,8 2,3 2,6 1,3 1,0<br />

PM 0.39 1,0 1,8 1,5 0,5 0,3<br />

MAR PM 10 1,3 1,6 1,0<br />

PM 1.3 0,8 0,9 0,6<br />

PM 0.39 0,4 0,5 0,3<br />

PGF PM 10 11,6 21,0 10,6 6,8 8,0<br />

PM 1.3 4,1 8,6 5,2 2,1 0,6<br />

PM 0.39 3,2 7,5 3,3 1,4 0,4<br />

PGC PM 10 6,7 14,5 6,3 4,3 1,7<br />

PM 1.3 4,6 10,7 4,4 2,3 0,8<br />

PM 0.39 3,8 10,0 3,4 1,2 0,5<br />

GUB PM 10 4,1 8,2 4,9 1,7 1,7<br />

PM 1.3 2,5 5,2 3,1 0,7 0,9<br />

PM 0.39 1,7 3,6 2,4 0,4 0,4<br />

BRU PM 10 4,2<br />

PM 1.3 2,6<br />

PM 0.39 1,9<br />

79


80<br />

Appendice<br />

Mn<br />

Concentrazioni manganese[ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 12,8 32,9 10,3 5,2 2,7<br />

PM 1.3 5,0 13,2 3,9 2,1 1,0<br />

PM 0.39 1,3 3,8 1,0 0,3 0,1<br />

TRF PM 10 9,0 17,6 9,3 5,0 4,2<br />

PM 1.3 3,5 5,8 4,0 2,1 2,0<br />

PM 0.39 1,0 2,5 0,9 0,5 0,2<br />

NAR PM 10 7,1 12,4 9,4 3,0 3,5<br />

PM 1.3 2,7 4,7 2,8 1,5 1,7<br />

PM 0.39 0,7 1,6 0,6 0,2 0,4<br />

SPO PM 10 3,2 6,0 4,0 0,9 1,9<br />

PM 1.3 1,0 1,6 1,1 0,4 0,9<br />

PM 0.39 0,3 0,6 0,3 0,1 0,1<br />

MAR PM 10 1,2 1,9 0,4<br />

PM 1.3 0,3 0,5 0,1<br />

PM 0.39 0,1 0,1 0,0<br />

PGF PM 10 13,9 34,4 9,3 4,0 7,9<br />

PM 1.3 1,2 2,7 1,3 0,4 0,2<br />

PM 0.39 0,5 1,2 0,5 0,1 0,0<br />

PGC PM 10 3,5 7,9 2,9 1,3 1,7<br />

PM 1.3 0,9 2,7 0,6 0,3 0,2<br />

PM 0.39 0,5 1,7 0,3 0,1 0,0<br />

GUB PM 10 4,6 7,6 8,1 1,0 1,6<br />

PM 1.3 0,8 1,6 1,3 0,1 0,4<br />

PM 0.39 0,3 0,6 0,5 0,0 0,0<br />

BRU PM 10 3,6<br />

PM 1.3 1,2<br />

PM 0.39 0,5


Appendice<br />

Ni<br />

Concentrazioni di nichel [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 13,0 32,8 10,3 5,6 3,0<br />

PM 1.3 7,0 20,0 4,6 2,3 1,0<br />

PM 0.39 3,6 11,8 1,8 0,7 0,1<br />

TRF PM 10 8,3 19,8 7,2 3,6 2,8<br />

PM 1.3 4,5 11,4 3,1 2,1 1,5<br />

PM 0.39 2,2 6,7 1,0 0,8 0,4<br />

NAR PM 10 4,2 4,4 7,3 1,9 3,1<br />

PM 1.3 2,2 2,6 3,5 1,1 1,7<br />

PM 0.39 0,9 1,4 1,3 0,3 0,6<br />

SPO PM 10 1,5 2,6 2,6 0,2 0,6<br />

PM 1.3 0,9 1,6 1,5 0,1 0,4<br />

PM 0.39 0,4 0,9 0,7 0,0 0,1<br />

MAR PM 10 1,0 1,8 0,2<br />

PM 1.3 0,5 0,8 0,1<br />

PM 0.39 0,2 0,4 0,1<br />

PGF PM 10 3,1 7,4 2,7 1,5 1,0<br />

PM 1.3 1,5 3,7 1,4 0,6 0,2<br />

PM 0.39 0,9 2,2 0,9 0,3 0,1<br />

PGC PM 10 2,4 7,3 1,0 0,6 0,6<br />

PM 1.3 1,8 5,7 0,6 0,4 0,4<br />

PM 0.39 1,4 4,9 0,4 0,1 0,2<br />

GUB PM 10 1,3 2,3 2,0 0,3 0,7<br />

PM 1.3 0,8 1,5 1,2 0,1 0,3<br />

PM 0.39 0,5 1,0 0,9 0,1 0,0<br />

BRU PM 10 3,0<br />

PM 1.3 2,2<br />

PM 0.39 1,7<br />

81


82<br />

Appendice<br />

Zn<br />

Concentrazioni di zinco [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 53,2 107,4 47,9 42,7 14,7<br />

PM 1.3 25,8 51,4 26,2 18,7 7,1<br />

PM 0.39 7,5 20,6 6,2 2,6 0,5<br />

TRF PM 10 54,6 86,5 56,5 58,0 17,6<br />

PM 1.3 29,2 47,9 28,1 31,4 9,5<br />

PM 0.39 8,9 21,5 5,7 5,2 3,3<br />

NAR PM 10 38,1 47,5 71,3 20,9 12,7<br />

PM 1.3 20,4 33,0 28,3 13,8 6,6<br />

PM 0.39 8,8 26,0 5,3 1,5 2,4<br />

SPO PM 10 15,5 29,2 20,8 5,5 6,4<br />

PM 1.3 8,5 17,4 10,3 3,0 3,6<br />

PM 0.39 3,9 10,5 3,4 1,1 0,7<br />

MAR PM 10 13,9 20,3 7,4<br />

PM 1.3 7,5 10,0 5,1<br />

PM 0.39 3,1 3,6 2,6<br />

PGF PM 10 37,4 88,7 34,7 13,8 12,5<br />

PM 1.3 11,8 25,9 16,1 4,0 1,1<br />

PM 0.39 6,3 12,3 11,1 1,6 0,3<br />

PGC PM 10 20,2 55,3 9,6 9,8 6,3<br />

PM 1.3 12,8 37,4 5,5 5,3 3,0<br />

PM 0.39 9,5 30,5 3,0 2,9 1,7<br />

GUB PM 10 18,9 47,1 14,8 4,1 9,5<br />

PM 1.3 10,9 26,7 8,9 2,0 5,9<br />

PM 0.39 6,4 15,0 6,4 1,1 2,9<br />

BRU PM 10 70,7<br />

PM 1.3 38,4<br />

PM 0.39 17,1


Appendice<br />

Cd<br />

Concentrazioni di cadmio [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,9 3,7 0,0 0,0 0,0<br />

PM 1.3 0,7 2,8 0,0 0,0 0,0<br />

PM 0.39 0,5 2,2 0,0 0,0 0,0<br />

TRF PM 10 0,6 2,3 0,0 0,1 0,1<br />

PM 1.3 0,5 1,7 0,0 0,1 0,1<br />

PM 0.39 0,3 1,3 0,0 0,0 0,0<br />

NAR PM 10 0,1 0,2 0,2 0,0 0,1<br />

PM 1.3 0,1 0,2 0,1 0,0 0,0<br />

PM 0.39 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0<br />

SPO PM 10 0,1 0,3 0,0 0,2 0,0<br />

PM 1.3 0,1 0,2 0,0 0,1 0,0<br />

PM 0.39 0,1 0,1 0,0 0,1 0,0<br />

MAR PM 10 0,0 0,0 0,0<br />

PM 1.3 0,0 0,0 0,0<br />

PM 0.39 0,0 0,0 0,0<br />

PGF PM 10 1,0 3,7 0,1 0,0 0,1<br />

PM 1.3 0,7 2,6 0,1 0,0 0,0<br />

PM 0.39 0,6 2,2 0,1 0,0 0,0<br />

PGC PM 10 0,7 2,7 0,0 0,0 0,1<br />

PM 1.3 0,5 2,0 0,0 0,0 0,1<br />

PM 0.39 0,4 1,4 0,0 0,0 0,1<br />

GUB PM 10 0,1 0,1 0,0 0,1 0,1<br />

PM 1.3 0,1 0,1 0,0 0,0 0,1<br />

PM 0.39 0,0 0,1 0,0 0,0 0,1<br />

BRU PM 10 0,2<br />

PM 1.3 0,1<br />

PM 0.39 0,1<br />

83


84<br />

Appendice<br />

APPENDICE D<br />

Concentrazione IPA [ng/m 3 ]<br />

Di seguito sono riportate le concentrazioni degli IPA totali e dei singoli IPA metalli misurate in GC-MS ed aggregate in 3 classi<br />

dimensionali per la media annua ed i valori stagionali.<br />

IPA<br />

Concentrazioni di IPA [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 6,0 20,3 1,4 0,9 1,6<br />

PM 1.3 5,7 19,1 1,3 0,8 1,5<br />

PM 0.39 4,4 15,1 0,9 0,5 1,0<br />

TRF PM 10 3,8 11,1 0,9 0,4 2,8<br />

PM 1.3 3,6 10,4 0,9 0,4 2,7<br />

PM 0.39 2,4 7,0 0,6 0,3 1,8<br />

NAR PM 10 3,9 8,8 0,3 0,4 5,9<br />

PM 1.3 3,5 7,8 0,3 0,4 5,5<br />

PM 0.39 2,4 5,4 0,2 0,3 3,5<br />

SPO PM 10 2,6 7,6 0,4 0,8 1,5<br />

PM 1.3 2,3 6,6 0,4 0,8 1,4<br />

PM 0.39 1,7 4,9 0,3 0,5 1,2<br />

MAR PM 10 1,0 2,0 0,0<br />

PM 1.3 0,5 1,0 0,0<br />

PM 0.39 0,3 0,5 0,0<br />

PGF PM 10 8,2 27,0 2,3 1,3 2,0<br />

PM 1.3 7,9 26,5 2,2 1,2 1,8<br />

PM 0.39 5,6 18,2 1,9 1,1 1,2<br />

PGC PM 10 2,6 2,9 0,4 0,2 6,7<br />

PM 1.3 2,3 2,4 0,4 0,1 6,3<br />

PM 0.39 1,5 1,7 0,3 0,1 3,9<br />

GUB PM 10 4,4 12,8 0,4 0,3 4,3<br />

PM 1.3 4,1 11,8 0,3 0,3 4,0<br />

PM 0.39 2,9 8,6 0,3 0,2 2,7<br />

BRU PM 10 5,7<br />

PM 1.3 4,7<br />

PM 0.39 3,4


Appendice<br />

Concentrazioni di fenantrene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Fenantrene<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,12 0,41 0,02 0,02 0,04<br />

PM 1.3 0,11 0,37 0,02 0,02 0,03<br />

PM 0.39 0,09 0,29 0,01 0,01 0,02<br />

TRF PM 10 0,12 0,39 0,03 0,03 0,03<br />

PM 1.3 0,11 0,35 0,02 0,03 0,03<br />

PM 0.39 0,07 0,22 0,02 0,02 0,02<br />

NAR PM 10 0,06 0,13 0,02 0,03 0,06<br />

PM 1.3 0,04 0,09 0,02 0,03 0,04<br />

PM 0.39 0,03 0,07 0,01 0,02 0,03<br />

SPO PM 10 0,13 0,38 0,02 0,05 0,07<br />

PM 1.3 0,11 0,34 0,02 0,04 0,06<br />

PM 0.39 0,09 0,28 0,01 0,03 0,05<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,24 0,38 0,19 0,17 0,20<br />

PM 1.3 0,22 0,33 0,19 0,16 0,18<br />

PM 0.39 0,18 0,23 0,17 0,15 0,16<br />

PGC PM 10 0,07 0,18 0,02 0,03 0,07<br />

PM 1.3 0,06 0,15 0,02 0,02 0,05<br />

PM 0.39 0,04 0,10 0,01 0,01 0,04<br />

GUB PM 10 0,06 0,13 0,02 0,02 0,08<br />

PM 1.3 0,05 0,09 0,01 0,02 0,07<br />

PM 0.39 0,04 0,07 0,01 0,02 0,04<br />

BRU PM 10 0,09<br />

PM 1.3 0,05<br />

PM 0.39 0,03<br />

85


86<br />

Appendice<br />

Concentrazioni di antracene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Antracene<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,04 0,13 0,00 0,01 0,01<br />

PM 1.3 0,04 0,13 0,00 0,00 0,00<br />

PM 0.39 0,02 0,05 0,00 0,00 0,00<br />

TRF PM 10 0,03 0,08 0,00 0,01 0,01<br />

PM 1.3 0,02 0,08 0,00 0,01 0,01<br />

PM 0.39 0,02 0,06 0,00 0,01 0,00<br />

NAR PM 10 0,03 0,08 0,00 0,02 0,01<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00 0,02 0,01<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00 0,02 0,00<br />

SPO PM 10 0,03 0,10 0,00 0,02 0,01<br />

PM 1.3 0,02 0,06 0,00 0,01 0,01<br />

PM 0.39 0,02 0,04 0,00 0,01 0,01<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,04 0,07 0,02 0,03 0,03<br />

PM 1.3 0,04 0,06 0,02 0,03 0,03<br />

PM 0.39 0,03 0,05 0,02 0,03 0,03<br />

PGC PM 10 0,02 0,04 0,00 0,00 0,01<br />

PM 1.3 0,01 0,04 0,00 0,00 0,01<br />

PM 0.39 0,01 0,03 0,00 0,00 0,01<br />

GUB PM 10 0,03 0,08 0,00 0,01 0,01<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00 0,01 0,01<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00 0,01 0,01<br />

BRU PM 10 0,08<br />

PM 1.3 0,04<br />

PM 0.39 0,02


Appendice<br />

Concentrazioni di fluorantene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Fluorantene<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,64 2,37 0,05 0,05 0,07<br />

PM 1.3 0,61 2,28 0,05 0,04 0,06<br />

PM 0.39 0,48 1,78 0,04 0,02 0,06<br />

TRF PM 10 0,22 0,68 0,05 0,11 0,06<br />

PM 1.3 0,20 0,60 0,04 0,10 0,05<br />

PM 0.39 0,14 0,41 0,03 0,08 0,04<br />

NAR PM 10 0,16 0,41 0,03 0,11 0,11<br />

PM 1.3 0,15 0,37 0,03 0,10 0,09<br />

PM 0.39 0,10 0,27 0,02 0,03 0,07<br />

SPO PM 10 0,31 0,92 0,04 0,19 0,09<br />

PM 1.3 0,29 0,87 0,03 0,17 0,08<br />

PM 0.39 0,22 0,67 0,03 0,14 0,06<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,39 0,59 0,42 0,30 0,26<br />

PM 1.3 0,36 0,51 0,41 0,29 0,24<br />

PM 0.39 0,31 0,35 0,39 0,27 0,23<br />

PGC PM 10 0,10 0,27 0,03 0,02 0,08<br />

PM 1.3 0,09 0,24 0,03 0,02 0,06<br />

PM 0.39 0,05 0,15 0,02 0,01 0,04<br />

GUB PM 10 0,46 1,51 0,02 0,08 0,21<br />

PM 1.3 0,43 1,46 0,02 0,07 0,18<br />

PM 0.39 0,31 1,08 0,02 0,06 0,10<br />

BRU PM 10 0,48<br />

PM 1.3 0,42<br />

PM 0.39 0,28<br />

87


88<br />

Appendice<br />

Concentrazioni di pirene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Pirene<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,77 2,89 0,06 0,04 0,09<br />

PM 1.3 0,74 2,79 0,06 0,03 0,09<br />

PM 0.39 0,58 2,18 0,05 0,03 0,08<br />

TRF PM 10 0,22 0,71 0,05 0,04 0,06<br />

PM 1.3 0,19 0,63 0,05 0,03 0,06<br />

PM 0.39 0,14 0,44 0,04 0,03 0,05<br />

NAR PM 10 0,17 0,49 0,03 0,04 0,11<br />

PM 1.3 0,15 0,45 0,03 0,03 0,09<br />

PM 0.39 0,11 0,33 0,02 0,03 0,07<br />

SPO PM 10 0,26 0,78 0,06 0,08 0,11<br />

PM 1.3 0,24 0,74 0,05 0,08 0,09<br />

PM 0.39 0,18 0,56 0,04 0,07 0,07<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,57 0,79 0,60 0,45 0,43<br />

PM 1.3 0,53 0,69 0,59 0,43 0,41<br />

PM 0.39 0,46 0,48 0,56 0,41 0,39<br />

PGC PM 10 0,10 0,27 0,03 0,02 0,08<br />

PM 1.3 0,09 0,23 0,03 0,02 0,07<br />

PM 0.39 0,06 0,15 0,02 0,02 0,04<br />

GUB PM 10 0,35 1,08 0,03 0,03 0,25<br />

PM 1.3 0,33 1,04 0,03 0,03 0,21<br />

PM 0.39 0,23 0,76 0,03 0,03 0,12<br />

BRU PM 10 0,37<br />

PM 1.3 0,33<br />

PM 0.39 0,22


Appendice<br />

Concentrazioni di crisene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39<br />

relativa al periodo di campionamento<br />

Crisene<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,43 1,47 0,10 0,05 0,11<br />

PM 1.3 0,42 1,42 0,09 0,05 0,11<br />

PM 0.39 0,31 1,07 0,07 0,04 0,08<br />

TRF PM 10 0,22 0,45 0,07 0,02 0,34<br />

PM 1.3 0,20 0,41 0,06 0,02 0,32<br />

PM 0.39 0,13 0,29 0,05 0,02 0,18<br />

NAR PM 10 0,34 0,63 0,05 0,03 0,66<br />

PM 1.3 0,32 0,59 0,04 0,03 0,62<br />

PM 0.39 0,20 0,41 0,03 0,02 0,35<br />

SPO PM 10 0,29 0,50 0,06 0,07 0,55<br />

PM 1.3 0,28 0,46 0,05 0,07 0,52<br />

PM 0.39 0,20 0,34 0,05 0,05 0,35<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,25 0,39 0,35 0,10 0,17<br />

PM 1.3 0,24 0,37 0,34 0,10 0,16<br />

PM 0.39 0,19 0,25 0,30 0,08 0,14<br />

PGC PM 10 0,10 0,11 0,05 0,02 0,24<br />

PM 1.3 0,10 0,10 0,05 0,02 0,22<br />

PM 0.39 0,07 0,07 0,04 0,01 0,16<br />

GUB PM 10 0,45 0,84 0,04 0,02 0,90<br />

PM 1.3 0,43 0,80 0,04 0,02 0,85<br />

PM 0.39 0,27 0,50 0,03 0,02 0,52<br />

BRU PM 10 0,24 PM 10 0,24<br />

PM 1.3 0,20 PM 1.3 0,20<br />

PM 0.39 0,13 PM 0.39 0,13<br />

89


90<br />

Appendice<br />

Concentrazioni di benzo(a)antaracene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 ,<br />

Benzo(a) Antracene<br />

PM 0.39 relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,43 1,56 0,05 0,03 0,08<br />

PM 1.3 0,41 1,48 0,05 0,03 0,07<br />

PM 0.39 0,30 1,11 0,04 0,02 0,05<br />

TRF PM 10 0,23 0,62 0,03 0,01 0,25<br />

PM 1.3 0,21 0,57 0,03 0,01 0,24<br />

PM 0.39 0,14 0,41 0,02 0,01 0,12<br />

NAR PM 10 0,26 0,60 0,01 0,02 0,42<br />

PM 1.3 0,24 0,52 0,01 0,01 0,40<br />

PM 0.39 0,15 0,37 0,01 0,01 0,21<br />

SPO PM 10 0,27 0,64 0,02 0,04 0,38<br />

PM 1.3 0,26 0,60 0,02 0,04 0,37<br />

PM 0.39 0,18 0,44 0,02 0,03 0,24<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,21 0,52 0,15 0,06 0,12<br />

PM 1.3 0,20 0,49 0,14 0,05 0,12<br />

PM 0.39 0,15 0,33 0,13 0,04 0,10<br />

PGC PM 10 0,10 0,20 0,02 0,01 0,17<br />

PM 1.3 0,09 0,18 0,02 0,01 0,16<br />

PM 0.39 0,06 0,13 0,01 0,01 0,11<br />

GUB PM 10 0,49 1,18 0,01 0,01 0,74<br />

PM 1.3 0,46 1,11 0,01 0,01 0,70<br />

PM 0.39 0,31 0,80 0,01 0,01 0,41<br />

BRU PM 10 0,59<br />

PM 1.3 0,54<br />

PM 0.39 0,37


Appendice<br />

Concentrazioni di benzo(k)fluorantene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 ,<br />

Benzo(k) Flourantene<br />

PM 0.39 relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,32 0,68 0,24 0,14 0,22<br />

PM 1.3 0,30 0,63 0,23 0,13 0,21<br />

PM 0.39 0,23 0,51 0,16 0,10 0,14<br />

TRF PM 10 0,23 0,35 0,14 0,03 0,39<br />

PM 1.3 0,22 0,33 0,14 0,03 0,37<br />

PM 0.39 0,15 0,24 0,09 0,02 0,26<br />

NAR PM 10 0,34 0,45 0,04 0,04 0,83<br />

PM 1.3 0,32 0,41 0,04 0,03 0,78<br />

PM 0.39 0,22 0,29 0,02 0,02 0,52<br />

SPO PM 10 0,26 0,42 0,04 0,06 0,51<br />

PM 1.3 0,24 0,38 0,04 0,05 0,48<br />

PM 0.39 0,17 0,28 0,03 0,03 0,32<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,23 0,69 0,12 0,03 0,06<br />

PM 1.3 0,21 0,64 0,11 0,03 0,06<br />

PM 0.39 0,15 0,49 0,07 0,02 0,04<br />

PGC PM 10 0,11 0,15 0,06 0,01 0,21<br />

PM 1.3 0,09 0,11 0,05 0,01 0,20<br />

PM 0.39 0,06 0,08 0,04 0,01 0,13<br />

GUB PM 10 0,38 0,62 0,04 0,02 0,83<br />

PM 1.3 0,35 0,58 0,03 0,02 0,78<br />

PM 0.39 0,24 0,43 0,03 0,01 0,49<br />

BRU PM 10 0,53<br />

PM 1.3 0,49<br />

PM 0.39 0,35<br />

91


92<br />

Appendice<br />

Concentrazioni di benzo(b)fluorantene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 ,<br />

Benzo(b) Flourantene<br />

PM 0.39 relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,91 2,88 0,27 0,16 0,32<br />

PM 1.3 0,85 2,69 0,26 0,15 0,30<br />

PM 0.39 0,66 2,16 0,19 0,12 0,19<br />

TRF PM 10 0,63 1,43 0,16 0,05 0,87<br />

PM 1.3 0,60 1,34 0,15 0,05 0,84<br />

PM 0.39 0,43 0,97 0,11 0,04 0,59<br />

NAR PM 10 0,97 2,27 0,06 0,06 1,48<br />

PM 1.3 0,92 2,18 0,05 0,05 1,39<br />

PM 0.39 0,63 1,55 0,03 0,04 0,91<br />

SPO PM 10 0,65 1,48 0,06 0,08 0,98<br />

PM 1.3 0,62 1,42 0,05 0,07 0,94<br />

PM 0.39 0,45 1,04 0,04 0,05 0,66<br />

MAR PM 10 0,07 0,13 0,00<br />

PM 1.3 0,05 0,09 0,00<br />

PM 0.39 0,02 0,04 0,00<br />

PGF PM 10 0,75 2,70 0,14 0,05 0,11<br />

PM 1.3 0,73 2,65 0,12 0,05 0,10<br />

PM 0.39 0,55 2,01 0,09 0,03 0,07<br />

PGC PM 10 0,25 0,49 0,07 0,02 0,40<br />

PM 1.3 0,23 0,44 0,06 0,02 0,38<br />

PM 0.39 0,16 0,32 0,05 0,02 0,26<br />

GUB PM 10 0,92 2,49 0,05 0,03 1,13<br />

PM 1.3 0,89 2,42 0,05 0,03 1,07<br />

PM 0.39 0,63 1,76 0,04 0,02 0,71<br />

BRU PM 10 1,35<br />

PM 1.3 1,26<br />

PM 0.39 1,21


Appendice<br />

Concentrazioni di benzo(a)pirene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 ,<br />

Benzo(a) Pirene<br />

PM 0.39 relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,44 1,41 0,13 0,06 0,16<br />

PM 1.3 0,41 1,31 0,12 0,06 0,15<br />

PM 0.39 0,31 1,03 0,08 0,03 0,08<br />

TRF PM 10 0,23 0,60 0,08 0,01 0,20<br />

PM 1.3 0,21 0,56 0,08 0,01 0,19<br />

PM 0.39 0,14 0,38 0,05 0,01 0,11<br />

NAR PM 10 0,35 0,84 0,02 0,02 0,53<br />

PM 1.3 0,33 0,80 0,02 0,02 0,50<br />

PM 0.39 0,19 0,50 0,01 0,02 0,25<br />

SPO PM 10 0,21 0,40 0,02 0,05 0,36<br />

PM 1.3 0,19 0,36 0,02 0,04 0,34<br />

PM 0.39 0,11 0,22 0,01 0,02 0,17<br />

MAR PM 10 0,04 0,08 0,00<br />

PM 1.3 0,02 0,04 0,00<br />

PM 0.39 0,01 0,02 0,00<br />

PGF PM 10 0,47 1,74 0,07 0,02 0,04<br />

PM 1.3 0,46 1,72 0,07 0,02 0,04<br />

PM 0.39 0,35 1,32 0,04 0,01 0,03<br />

PGC PM 10 0,11 0,23 0,03 0,01 0,18<br />

PM 1.3 0,10 0,21 0,03 0,01 0,17<br />

PM 0.39 0,07 0,16 0,02 0,00 0,10<br />

GUB PM 10 0,44 1,04 0,02 0,01 0,69<br />

PM 1.3 0,42 1,00 0,01 0,01 0,64<br />

PM 0.39 0,26 0,68 0,01 0,01 0,32<br />

BRU PM 10 0,37<br />

PM 1.3 0,33<br />

PM 0.39 0,19<br />

93


94<br />

Appendice<br />

Concentrazioni di in(1,2,3) pirene+dib (a,h)ant [ng/m 3 ] nelle frazioni<br />

PM 10 , PM 1.3 , PM 0.39 relativa al periodo di campionamento<br />

In(1,2,3) Pirene + Dib (a,h) Ant<br />

Classe Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 1,12 4,14 0,22 0,13 0,00<br />

PM 1.3 1,04 3,84 0,21 0,12 0,00<br />

PM 0.39 0,84 3,15 0,15 0,06 0,00<br />

TRF PM 10 1,22 4,69 0,14 0,04 0,00<br />

PM 1.3 1,16 4,49 0,13 0,03 0,00<br />

PM 0.39 0,74 2,85 0,09 0,02 0,00<br />

NAR PM 10 0,48 1,84 0,04 0,03 0,00<br />

PM 1.3 0,37 1,44 0,03 0,03 0,00<br />

PM 0.39 0,26 1,00 0,02 0,02 0,00<br />

SPO PM 10 0,31 1,13 0,04 0,07 0,00<br />

PM 1.3 0,21 0,73 0,03 0,06 0,00<br />

PM 0.39 0,14 0,53 0,02 0,03 0,00<br />

MAR PM 10 0,40 0,80 0,00<br />

PM 1.3 0,20 0,40 0,00<br />

PM 0.39 0,10 0,20 0,00<br />

PGF PM 10 2,74 10,85 0,09 0,02 0,00<br />

PM 1.3 2,72 10,78 0,08 0,02 0,00<br />

PM 0.39 1,74 6,89 0,04 0,01 0,00<br />

PGC PM 10 0,18 0,64 0,06 0,01 0,00<br />

PM 1.3 0,14 0,49 0,06 0,01 0,00<br />

PM 0.39 0,10 0,35 0,04 0,01 0,00<br />

GUB PM 10 0,60 2,32 0,04 0,02 0,00<br />

PM 1.3 0,50 1,92 0,04 0,02 0,00<br />

PM 0.39 0,37 1,45 0,03 0,02 0,00<br />

BRU PM 10 0,85<br />

PM 1.3 0,45<br />

PM 0.39 0,20


Appendice<br />

Concentrazioni di benzo(ghi)pirilene [ng/m 3 ] nelle frazioni PM 10 , PM 1.3 ,<br />

Benzo(ghi) Perilene<br />

PM 0.39 relativa al periodo di campionamento<br />

Classe<br />

Media<br />

Annuale<br />

[ng/m 3 ]<br />

Inverno Primavera Estate Autunno<br />

TRV PM 10 0,75 2,33 0,24 0,17 0,25<br />

PM 1.3 0,70 2,18 0,23 0,16 0,23<br />

PM 0.39 0,55 1,81 0,17 0,09 0,14<br />

TRF PM 10 0,41 1,12 0,15 0,06 0,30<br />

PM 1.3 0,39 1,07 0,15 0,05 0,29<br />

PM 0.39 0,26 0,71 0,10 0,03 0,20<br />

NAR PM 10 0,51 1,09 0,04 0,05 0,85<br />

PM 1.3 0,45 0,89 0,04 0,05 0,81<br />

PM 0.39 0,31 0,63 0,02 0,03 0,55<br />

SPO PM 10 0,42 0,82 0,07 0,16 0,62<br />

PM 1.3 0,35 0,62 0,06 0,15 0,59<br />

PM 0.39 0,25 0,47 0,04 0,07 0,41<br />

MAR PM 10 0,20 0,40 0,00<br />

PM 1.3 0,10 0,20 0,00<br />

PM 0.39 0,05 0,10 0,00<br />

PGF PM 10 2,15 8,30 0,15 0,06 0,09<br />

PM 1.3 2,12 8,24 0,13 0,05 0,07<br />

PM 0.39 1,50 5,84 0,08 0,03 0,04<br />

PGC PM 10 0,18 0,33 0,07 0,02 0,29<br />

PM 1.3 0,15 0,25 0,06 0,02 0,28<br />

PM 0.39 0,11 0,17 0,05 0,01 0,19<br />

GUB PM 10 0,66 1,51 0,08 0,07 0,99<br />

PM 1.3 0,60 1,31 0,08 0,06 0,94<br />

PM 0.39 0,43 1,01 0,07 0,05 0,61<br />

BRU PM 10 0,76<br />

PM 1.3 0,56<br />

PM 0.39 0,39<br />

95


Finito di stampare<br />

nel maggio 2012<br />

a Cerbara (PG)<br />

da GESP srl<br />

per conto di Arpa <strong>Umbria</strong>


<strong>Caratteristiche</strong> <strong>morfologiche</strong><br />

e <strong>chimiche</strong> <strong>delle</strong> <strong>polveri</strong> fini<br />

in <strong>Umbria</strong><br />

Università degli Studi di Perugia<br />

Dipartimento di Ingegneria Civile<br />

ed Ambientale

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