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Ne faremo di tutti i colori - Dipartimento di Fisica - Università degli ...

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<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Genova<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> chimica e chimica industriale<br />

Progetto Lauree Scientifiche<br />

Laboratori Regionali<br />

2009-2010<br />

<strong>Ne</strong> <strong>faremo</strong> <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> i <strong>colori</strong><br />

Sintesi <strong>di</strong> prodotti pittorici<br />

Dr. Riccardo Carlini


Il colore<br />

L’aspetto più interessante <strong>di</strong> un’opera pittorica è legato alla<br />

conoscenza dei pigmenti e dei coloranti presenti. Il colore ha una<br />

profonda influenza su <strong>di</strong> noi, per motivi non solo artistici, ma<br />

ra<strong>di</strong>cati nelle risposte emozionali che essi innescano nella sfera<br />

sensoriale


Il colore gioca un ruolo essenziale nella vita <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> i giorni: ci orienta<br />

nella scelta del cibo, dei vestiti e dell’ambiente in cui vivere; controlla il<br />

traffico, scatena emozioni e ci aiuta a descrivere stati d’animo<br />

I <strong>colori</strong> hanno significati che variano da continente a continente, da<br />

cultura a cultura<br />

Tutto questo è sempre stato uno spunto fondamentale per i pittori che si<br />

servivano dei <strong>colori</strong> per trasmettere le proprie emozioni con le loro opere


Aspetti culturale del colore<br />

Colore Significato culturale<br />

Cina - simbolo <strong>di</strong> celebrazione e fortuna<br />

In<strong>di</strong>a - colore della purezza<br />

Rosso<br />

Stati Uniti - colore <strong>di</strong> Natale combinato con il verde<br />

Culture orientali - gioia se combinato con il bianco<br />

Asia - sacro, imperiale<br />

Giallo<br />

Culture occidentali - gioia, felicità<br />

Cina - associato all’immortalità<br />

Colombia - associato al sapone<br />

Blu Indù - il colore <strong>di</strong> Krishna<br />

Ebrei - santità<br />

Me<strong>di</strong>o Oriente - colore protettivo<br />

In<strong>di</strong>a - il colore dell’Islam<br />

Verde Alcuni popoli dei paesi tropicali - associato al pericolo<br />

Stati Uniti - colore <strong>di</strong> Natale<br />

Porpora Culture occidentali - regalità<br />

Bianco<br />

Culture orientali - morte<br />

Stati Uniti - purezza<br />

<strong>Ne</strong>ro Culture occidentali - morte


Il colore del cibo<br />

Gli alimenti sono spesso ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> coloranti, perché il colore è un<br />

importante fattore che si aggiunge al nostro piacere <strong>di</strong> mangiare. In<br />

alcuni casi il colore è reso più vivo con prodotti sintetici in altri gli<br />

ad<strong>di</strong>tivi sono <strong>di</strong> origine naturale, come gli antociani (sotto) che sono<br />

contenuti nei frutti a bacca rossa e blu.<br />

Gli antociani sono dei pigmenti fotosensibili che subiscono reazioni redox<br />

in presenza <strong>di</strong> luce. Essi sono alla base <strong>di</strong> un’altra attività PLS: la cella <strong>di</strong><br />

Graetzel.


Il colore nella storia<br />

Lo stu<strong>di</strong>o dell’uso del colore nel corso della storia dell’uomo ci consente <strong>di</strong><br />

constatare quanto profonda fosse la conoscenza dell’ambiente in cui<br />

l’uomo viveva: una conoscenza sperimentale <strong>di</strong> piante, animali e rocce<br />

incre<strong>di</strong>bilmente profonda ed estesa. Alcune scoperte e alcune sintesi nel<br />

campo della chimica delle sostanze coloranti, operate da popoli antichi, ci<br />

appaiono stupefacenti nella loro genialità, pur con soluzioni che possono<br />

sembrare oggi curiose<br />

La sintesi del Blu Blu Egiziano da parte<br />

<strong>degli</strong> antichi Egizi prevede l’unione<br />

del colorante a base <strong>di</strong> rame, della<br />

sabbia, del calcare e <strong>di</strong> un<br />

fondente alcalino che permette la<br />

fusione dei quattro composti.


λ = ν- 1<br />

λ= = lunghezza d’onda<br />

ν = frequenza<br />

E = h*ν<br />

La luce<br />

Con h=cost. <strong>di</strong> Planck = 6.6 * 10 -34 Js<br />

La luce ha natura<br />

ondulatoria (onde) e<br />

corpuscolare (fotoni)<br />

Più alta è l’energia legata alla<br />

ra<strong>di</strong>azione più essa assumerà<br />

colorazioni tendenti al bluvioletto


Lo spettro elettromagnetico comprende l'intera gamma delle lunghezze<br />

d'onda esistenti in natura, dalle onde ra<strong>di</strong>o, lunghissime e poco<br />

energetiche, ai raggi cosmici, cortissimi e dotati <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria energia.<br />

La luce visibile, ovvero l'insieme delle lunghezze d'onda a cui l'occhio<br />

umano è sensibile e che sono alla base della percezione dei <strong>colori</strong>,<br />

costituisce solo una piccolissima porzione all'interno dello spettro<br />

elettromagnetico, cioè tra 380 e 780 nanometri


Intervalli spettrali<br />

nome λ (intervallo) colore tipo nome λ (intervallo) colore tipo<br />

Bianco Ciano ~ 485-500 nm<br />

Grigio Azzurro<br />

<strong>Ne</strong>ro Blu ~ 440-485 nm<br />

Rosso ~ 625-740 nm Indaco<br />

Marrone ~ 590-625 nm Viola ~ 380-440 nm<br />

Marrone chiaro Violetto<br />

Arancione ~ 590-625 nm Magenta<br />

Giallo ~ 565-590 nm Rosa<br />

Verde ~ 500-565 nm


Una capra come vede una fragola?<br />

La luce,è recepita dai nostri organi visivi che la<br />

processano fornendo al cervello gli impulsi che<br />

permettono la <strong>di</strong>stinzione dei <strong>colori</strong>. Ogni colore<br />

che ve<strong>di</strong>amo E’ un'impressione che il nostro<br />

cervello registra, quando combina i segnali<br />

provenienti da queste 3 bande cromatiche.<br />

Questo è valido per gli organismi umani ma al <strong>di</strong> fuori del nostro<br />

sistema tutto cambia. La visione dei <strong>colori</strong> <strong>di</strong>pende dai coni e dai<br />

bastoncelli presenti nella retina. Infatti le capre non riescono a vedere<br />

il rosso come noi perché vedono in pratica tutto verde.<br />

Ecco perché <strong>di</strong>vorano qualsiasi cosa: per loro è tutto erba!<br />

Il toro, invece, è daltonico: non riesce a<br />

<strong>di</strong>stinguere alcuni <strong>colori</strong> tra i quali il rosso.<br />

Quin<strong>di</strong> non è il rosso a farlo infuriare ma il<br />

continuo movimento del drappo e del torero !


Perché il cielo è blu e le nuvole sono bianche?<br />

Le molecole <strong>di</strong> gas dell’atmosfera hanno <strong>di</strong>mensioni comparabili alla<br />

lunghezza d’onda della la luce. La luce rossa, che ha una lunghezza<br />

d'onda maggiore tende a "scavalcarle" senza interagire; questa luce,<br />

dunque, prosegue la sua propagazione rettilinea lungo la <strong>di</strong>rezione<br />

iniziale. Al contrario, la luce blu ha una lunghezza d'onda inferiore e<br />

interagisce con le molecole ed è infatti riflessa in tutte le <strong>di</strong>rezioni (fu<br />

Einstein a <strong>di</strong>mostrare nel 1911, che erano proprio le molecole, e non le<br />

polveri in sospensione, la causa della <strong>di</strong>ffusione).<br />

Vicino all'orizzonte il cielo è <strong>di</strong> un azzurro più chiaro perché la luce,<br />

per raggiungerci da questa <strong>di</strong>rezione, deve attraversare più aria e<br />

viene <strong>di</strong>ffusa maggiormente indebolendo l’intensità della luce blu.<br />

Le nuvole e la nebbia ci appaiono bianche perché consistono <strong>di</strong><br />

particelle più gran<strong>di</strong> delle lunghezze d'onda della ra<strong>di</strong>azione visibile, e<br />

<strong>di</strong>ffondono <strong>tutti</strong> i <strong>colori</strong> allo stesso modo dando come risultato una<br />

luce bianca.


Colori complementari<br />

I <strong>colori</strong> corrispondenti alla lunghezza d’onda assorbita e a quella<br />

riflessa da un oggetto sono tra loro complementari. Un oggetto<br />

che sia in grado <strong>di</strong> assorbire la ra<strong>di</strong>azione a 400-440 nm (luce<br />

violetta) apparirà giallo-verde; Con queste informazioni e<br />

conoscendo le caratteristiche <strong>di</strong> assorbimento della luce <strong>di</strong> un<br />

pigmento è possibile generare i <strong>colori</strong> in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi.<br />

Per esempio, il colore rosa si può ottenere in tre mo<strong>di</strong>:<br />

• <strong>di</strong>luendo luce arancio (~620 ( 620 nm) con luce<br />

bianca<br />

• miscelando luce rossa (~700 ( 700 nm) e ciano<br />

(~490 490 nm)<br />

• miscelando luce rossa (~700 ( 700 nm), verde<br />

(~5 ~520 20 nm) e violetta (~420 ( ~420 nm)<br />

La miscelazione <strong>di</strong> <strong>colori</strong> puri può avvenire per sintesi ad<strong>di</strong>tiva o<br />

sottrattiva


Introduzione ai pigmenti<br />

I pigmenti sono la base <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> i <strong>di</strong>pinti. I primi pigmenti erano<br />

costituiti semplicemente da terra o argilla, <strong>di</strong>spersi in mezzi come<br />

saliva o grassi animali. Al giorno d’oggi, i pigmenti sono spesso<br />

sofisticati capolavori <strong>di</strong> ingegneria chimica<br />

La caratteristica comune <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> i pigmenti è la <strong>di</strong>spersione del<br />

materiale grezzo in un mezzo opportuno, generalmente un liquido.<br />

L’evaporazione del<br />

liquido causa la formazione <strong>di</strong><br />

una pellicola, grazie alla<br />

quale il pigmento aderisce<br />

alla superficie del <strong>di</strong>pinto<br />

Il colore <strong>di</strong> un pigmento<br />

<strong>di</strong>pende principalmente<br />

dalla sua struttura chimica<br />

che influenza le proprietà<br />

<strong>di</strong> assorbimento e<br />

riflessione della luce.


Pigmenti inorganici e pigmenti organici<br />

I pigmenti si <strong>di</strong>vidono in due classi:<br />

• pigmenti inorganici, quasi <strong>tutti</strong> <strong>di</strong> origine<br />

minerale e struttura cristallina, ottenibili<br />

naturalmente o per sintesi; essi compongono la<br />

maggior parte dei materiali pittorici in arte<br />

• pigmenti organici, composti cioè<br />

essenzialmente da carbonio, idrogeno e<br />

ossigeno; rispondono a questa definizione i<br />

coloranti che, fissati su un supporto minerale<br />

opaco, si trasformano in lacche (es. Alizarina);<br />

sono attualmente <strong>di</strong>sponibili alcuni pigmenti<br />

organici sintetici, come le ftalocianine.


Stabilità chimica<br />

Le caratteristiche chimiche <strong>di</strong> un pigmento devono essere compatibili con<br />

l’ambiente chimico circostante, comprendendo in questa definizione i mezzi<br />

<strong>di</strong>sperdenti, i protettivi, gli strati <strong>di</strong> preparazione ma anche gli altri pigmenti,<br />

nei confronti dei quali il pigmento deve essere inerte<br />

Un esempio <strong>di</strong> degradazione chimica<br />

può essere il viraggio al verde <strong>di</strong><br />

pigmenti gialli costituiti da cromati:<br />

in presenza <strong>di</strong> sostanze riducenti<br />

(come alcuni pigmenti organici) si ha<br />

la riduzione <strong>di</strong> Cr(VI) a Cr(III)<br />

La stabilità chimica dei pigmenti deve<br />

esplicarsi anche nei confronti <strong>di</strong> sostanze<br />

esterne, quali l’ossigeno (presente<br />

nell’aria), l’umi<strong>di</strong>tà e agenti potenzialmente<br />

aggressivi come i gas inquinanti: SO 2 , SO 3<br />

ed H 2 S; quest’ultimo è in grado <strong>di</strong><br />

degradare pigmenti a base <strong>di</strong> piombo,<br />

argento e altri metalli con cui forma<br />

solfuri neri


Compatibilità tra pigmenti<br />

Pigmento Incompatibilità<br />

PIGMENTI A BASE DI RAME<br />

Verde smeraldo Annerisce in presenza <strong>di</strong> pigmenti contenenti zolfo (Cu forma solfuro)<br />

Ver<strong>di</strong>gris Annerisce in presenza <strong>di</strong> pigmenti contenenti zolfo<br />

Verde ftalocianina Non annerisce in presenza <strong>di</strong> pigmenti contenenti zolfo (Cu non metallico)<br />

PIGMENTI A BASE DI ZOLFO<br />

Giallo cadmio, Rosso cadmio Non mescolare con pigmenti a base <strong>di</strong> piombo e <strong>di</strong> rame<br />

Orpimento, Realgar Da non mescolare con pigmenti a base <strong>di</strong> piombo e <strong>di</strong> rame<br />

Vermiglione Da non mescolare con pigmenti a base <strong>di</strong> rame<br />

PIGMENTI A BASE DI PIOMBO<br />

Bianco piombo Incompatibile con pigmenti contenenti zolfo<br />

Giallo <strong>di</strong> piombo-stagno Incompatibile con pigmenti contenenti zolfo<br />

Massicot Incompatibile con pigmenti contenenti zolfo<br />

Giallo <strong>di</strong> Napoli Incompatibile con pigmenti contenenti zolfo<br />

ALTRI PIGMENTI<br />

Lacca <strong>di</strong> alizarina Perde durabilità se mescolato con ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro (UV assorbente)<br />

Lacca <strong>di</strong> robbia Distrutta in presenza <strong>di</strong> calce<br />

Blu <strong>di</strong> Prussia Mescolato con Bianco zinco, tende a sbia<strong>di</strong>re se esposto alla luce<br />

Zafferano Miscelato con altri <strong>colori</strong>, tende a sbia<strong>di</strong>re


Procedura<br />

Sintesi dei pigmenti<br />

Pesare la quantità <strong>di</strong> reagente 1 nel becker da 100 ml su<br />

bilancia tecnica e solubilizzare, agitando, con 50 ml <strong>di</strong><br />

acqua deionizzata calda.<br />

Ripetere la stessa operazione con il reagente 2 in un bekher<br />

da 200 ml.<br />

Versare il contenuto del becker 1 nel becker 2 e agitare.<br />

Lasciare depositare il precipitato<br />

Filtrare su buchner sotto vuoto<br />

Mettere in stufa per qualche minuto.


COLORE REAGENTE 1 REAGENTE 2 PRODOTTO<br />

BIANCO CaCl 2 3 g Na 2 CO 3 3 g CaCO 3<br />

BLU FeCl 3 1.5 g K 4 Fe(CN) 6 4 g KFe 2 (CN) 6<br />

LAVANDER Co(NO 3 ) 2 2 g Na 2 CO 3 3 g CoCO 3<br />

GIALLO Pb(NO 3 ) 2 1 g KI 2 g PbI<br />

VERDE Co(NO 3 ) 2 1.5 g K 4 Fe(CN) 6 4 g Co 2 Fe(CN) 6


Procedura<br />

Preparazione dei leganti<br />

UOVO<br />

Rompere il guscio dell’uovo, isolare l’albume dal<br />

tuorlo e riporre albume e tuorlo un 2 beute da<br />

100 ml<br />

Aggiungere alcune gocce <strong>di</strong> acido acetico <strong>di</strong>luito<br />

OLIO DI LINO<br />

Prelevare 10 ml <strong>di</strong> olio <strong>di</strong> lino crudo o 10 ml <strong>di</strong> olio<br />

<strong>di</strong> lino cotto in un cilindro graduato.


Procedura<br />

Prelevare una spatolata <strong>di</strong> pigmento secco e<br />

porlo in un vetro d’orologio o in una capsula <strong>di</strong><br />

Petri. Aggiungere goccia a goccia il legante<br />

scelto.<br />

Amalgamare con la spatola o con un pestello fino<br />

ad ottenere un impasto omogeneo. Ripetere<br />

l’operazione con gli altri pigmenti e gli altri<br />

leganti.<br />

Stendere su foglio con l’aiuto <strong>di</strong> un pennellino il<br />

prodotto finale e lasciare asciugare all’aria.


“La cosa più bella che possiamo<br />

sperimentare è il mistero; è la fonte <strong>di</strong><br />

ogni vera arte e <strong>di</strong> ogni vera scienza.”<br />

Albert Einstein

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