Confidenze di Gesù ad un sacerdote Mons. Ottavio ... - Entra e vedi
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Non parliamo <strong>di</strong> coloro che profanano sacrilegamente il mio Corpo, il mio Sangue, e che non sono pochi. Parliamo<br />
ancora <strong>di</strong> quelli che si accingono <strong>ad</strong> indossare i sacri paramenti con la <strong>di</strong>sinvoltura e con la mentalità degli operai<br />
che, prima <strong>di</strong> dare inizio al loro manuale lavoro quoti<strong>di</strong>ano, indossano la tuta chiacchierando del più e del meno.<br />
Senza <strong>un</strong> pensiero <strong>di</strong> raccoglimento, procedono alla celebrazione del Sacro Rito, mentre la loro mente corre alle<br />
cose più strane. Arrivano alla Consacrazione, ben lontani dal rendersi conto che in quel momento nelle loro mani si<br />
ripete il pro<strong>di</strong>gio dei pro<strong>di</strong>gi: si compie l'Incarnazione <strong>di</strong> Me, Verbo <strong>di</strong> Dio. (p. 55)<br />
" Et Verbum caro factum est ". Non si rendono conto che nelle loro mani, in quel momento, provocano l'intervento<br />
simultaneo della SS. Trinità.<br />
La M<strong>ad</strong>re mia, con il suo " fiat " provocò il simultaneo intervento<br />
- del P<strong>ad</strong>re che in Lei creò l'anima umana <strong>di</strong> Me Verbo,<br />
- <strong>di</strong> Me Verbo che mi <strong>un</strong>ii all'anima creata dal P<strong>ad</strong>re,<br />
- dello Spirito Santo, causa efficiente del mio virgineo concepimento nel seno purissimo <strong>di</strong> Maria.<br />
Da quel momento Io fui vero Dio e vero uomo.<br />
Fra le mani del <strong>sacerdote</strong> celebrante, nel momento della Consacrazione si rinnova realmente il Mistero<br />
dell'Incarnazione. A questo ben pochi dei miei sacerdoti pensano.<br />
Tolta questa fede, questa vissuta convinzione, è reso evidente il perché il <strong>sacerdote</strong> celebrante compie la più santa<br />
fra tutte le azioni, come l'operaio compie il suo or<strong>di</strong>nario lavoro. Il <strong>sacerdote</strong> <strong>di</strong>venta <strong>un</strong> mestierante, ecco tutto.<br />
Sul suo volto non scorgerai <strong>un</strong> solo segno <strong>di</strong> comp<strong>un</strong>zione e <strong>di</strong> raccoglimento. Così, con la stessa nauseante<br />
in<strong>di</strong>fferenza, si procede fino alla fine, fino alla Com<strong>un</strong>ione, costringendo Me, Vittima, a subire l'atroce sofferenza<br />
della Croce. (p. 56)<br />
L'amore respinto<br />
Figlio mio, ferisce più acutamente il mio Cuore misericor<strong>di</strong>oso, l'apatico atteggiamento dei miei sacerdoti, che non<br />
la rabbiosa offesa dei miei sacerdoti che abitualmente così mi trattano !...<br />
E' l'Amore che urta contro <strong>un</strong>a barriera <strong>di</strong> freddezza, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferenza. E' l'Amore respinto, nonostante tutte le grazie,<br />
gratuitamente date e per nulla dovute.<br />
Non scendo nei particolari per <strong>di</strong>rti <strong>di</strong> tutte le indelicatezze e licenze che si prendono nei miei riguar<strong>di</strong> e che bene si<br />
guarderebbero dal prendersi con tante altre persone del mondo così dette importanti. Tanto con Me tutto è lecito...<br />
Mi vedono e mi guardano come <strong>un</strong> vago e lontano ricordo storico, ignorando colpevolmente la viva Realtà <strong>di</strong> cui<br />
essi hanno parte così importante.<br />
Se anche teoricamente ammettono che il santo Sacrificio della Messa è lo stesso Sacrificio della Croce, praticamente<br />
lo negano con <strong>un</strong> comportamento che rivela l'assenza della fede, della speranza e dell'amore.<br />
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