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Le Beatitudini del Rosario

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<strong>Le</strong> <strong>Beatitudini</strong> <strong>del</strong> <strong>Rosario</strong><br />

La corona per noi è sinonimo di rosario: perché? Perché ogni<br />

Ave Maria è come una rosa che si intreccia con le altre per formare<br />

una corona regale in onore alla Madonna.<br />

Il rosario è una corona di ricordi, anzitutto. lo suggerisce<br />

Giovanni Paolo ii al numero 11 <strong>del</strong>la sua lettera sul rosario (Ro-<br />

sarium Virginis Mariae): «i ricordi di Gesù hanno accompagnato<br />

Maria in ogni circostanza... Sono stati quei ricordi a costituire in<br />

certo senso il rosario che ella stessa ha costantemente recitato<br />

nei giorni <strong>del</strong>la sua vita terrena». Quando recita il rosario, la<br />

comunità cristiana si sintonizza col ricordo e con lo sguardo di<br />

Maria.<br />

Una corona di preghiere, ognuna <strong>del</strong>le quali ha un suo signi-<br />

ficato: l’ave Maria, il Padre nostro, la Salve regina, le litanie<br />

lauretane, alcune invocazioni opportunamente inserite tra una decina<br />

e l’altra. Queste preghiere, accompagnate dalla meditazione<br />

sui misteri <strong>del</strong>la vita di Gesù, formano una corona da offrire alla<br />

Madre di Dio e nostra.<br />

Una corona di doni: noi offriamo a Dio per mano di Maria<br />

il nostro tempo, l’affetto filiale e tutto ciò che siamo e Dio, per<br />

mezzo di Maria, ci dona di poter ripercorrere le tappe principali<br />

<strong>del</strong>la vita di Gesù che si intrecciano con quelle <strong>del</strong>la madre sua:<br />

mai come nel rosario la via di cristo e quella di Maria appaiono<br />

così profondamente congiunte.<br />

Recitare il Santo rosario, perciò, significa metterci in cammino<br />

con Maria sulla via <strong>del</strong>la conversione, memori <strong>del</strong>le parole <strong>del</strong>


Signore Gesù: «io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6). ed<br />

è la Madonna stessa che ci esorta a camminare su questa via e a<br />

fare ciò che piace a Gesù: «Fate quello che vi dirà» (Gv 2,5).<br />

E ancora, ispirandoci al sentire di Paolo Vi, possiamo definire<br />

il rosario: una preghiera ordinata, disciplinata, organizzata; non è<br />

irregolare, intermittente, disordinata, no; ma segue un filo, segue<br />

un disegno, segue una linea; ha uno scopo determinato e soprat-<br />

tutto uno spirito di vera pietà che la sostiene e la anima. È una<br />

preghiera saggia e viva; è una preghiera collettiva che impegna<br />

molti a pregare insieme; non è una voce solitaria, ovvero un insie-<br />

me di preghiere staccate una dall’altra; è un coro, è un’armonia,<br />

è un concerto, è un rosario non solo di ave Maria, ma di anime<br />

fresche e innocenti; è una vera ghirlanda di rose vive intorno alla<br />

Madonna; è come un grande girotondo che tutti unisce e fa dan-<br />

zare e cantare intorno a Maria. anche questo è molto bello, e ci<br />

fa pensare a una visione angelica che sale dalle nostre città verso<br />

la città celeste; è un’educazione alla pietà religiosa, più sempli-<br />

ce e popolare, e al tempo stesso più seria e autentica; insegna a<br />

unire l’orazione con le azioni comuni <strong>del</strong>la giornata, santifica le<br />

amicizie e le occupazioni, abitua a unire le parole <strong>del</strong>la preghiera<br />

al pensiero, alla riflessione sui misteri <strong>del</strong> rosario.<br />

È una scala il rosario; e noi desideriamo salirla insieme, adagio<br />

adagio, andando in su incontro alla Madonna, che vuol dire incon-<br />

tro a Gesù. Perché anche questo è uno dei caratteri <strong>del</strong> rosario,<br />

ed è il più importante e il più bello di tutti: e cioè, il rosario è una<br />

devozione che, attraverso la Madonna, ci porta a cristo. È Gesù<br />

cristo il termine di questa lunga e ripetuta invocazione a Maria.<br />

Si parla a Maria per arrivare a Gesù. ella lo ha portato al mondo.<br />

ella è la Madre <strong>del</strong> Signore. ella ci introduce a lui, se noi siamo<br />

devoti a lei.<br />

Quante belle cose! e ve ne sono altre: chi sa quante grazie ottiene<br />

questa preghiera per le famiglie, grazie per le caserme, grazie<br />

per i malati; ottiene grazie per salvare i moribondi, convertire i<br />

peccatori, aiutare i missionari, ottenere la pace, liberare le anime<br />

<strong>del</strong> purgatorio. con il rosario si diventa dei benefattori di tutti.


Dinanzi a te, Madre <strong>del</strong> rosario, non vogliamo concettualizzare<br />

né schematizzare, ma percepire, emozionarci, intuire, vivere<br />

e sentire. Un sentire che è come un allargamento <strong>del</strong>la coscienza,<br />

un dinamismo spirituale fatto di percezione e di coinvolgimento<br />

di ogni facoltà umana, in attesa di una risposta, di un cenno di<br />

chiarezza sulla storia, di una speranza per questa o quella situa-<br />

zione.<br />

Tu sei nostra Madre, avvocata e testimone.<br />

Sentiamo la tua maternità, intuendo la presenza operante e mi-<br />

sericordiosa, cogliendo che sei la mediatrice di tutte le grazie. in<br />

questi giorni cantiamo spesso: «Prega per noi, Maria, prega per i<br />

figli tuoi, madre che tutto puoi, abbi pietà di noi». Perché madre sei<br />

avvocata, invocata, punto di riferimento che intercede ed ottiene,<br />

sicura certezza che le meraviglie divine avvolgeranno l’universo.<br />

O Madre <strong>del</strong> rosario, grazie, perché personalizzi stupendamente<br />

i raggi <strong>del</strong>la paternità divina nella nostra vita quotidiana. Guar-<br />

dando il tuo volto, risplende il volto <strong>del</strong> Padre attento, premuroso,<br />

<strong>del</strong>icato e provvidente. e così, Madre, rifletti l’ombra <strong>del</strong> Padre,<br />

testimone solidale e compagna di tutta la sofferenza umana. O<br />

Madre <strong>del</strong> rosario, tu sei dentro il nostro sospiro. Davanti alla tua<br />

immagine gioia e dolore, vita e morte si incrociano e si toccano<br />

e nel nostro cuore l’una sconfina irresistibilmente nell’altra. Più<br />

che studiarti, ti preghiamo; a te più che con le parole parliamo<br />

con gli occhi; dinanzi a te non abbiamo vergogna di piangere, di<br />

implorare, di ringraziare, di solidarizzare, di fraternizzare.<br />

Regina <strong>del</strong> rosario prega per noi e con noi.

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