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copertina rivista - theREALFISHING.it

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the the<br />

REALFISHING .<strong>it</strong><br />

IN QUESTO NUMERO...<br />

n 1 FEBBRAIO 2012<br />

..carpfishing,<br />

e non solo,<br />

raccontato<br />

dai pescatori...<br />

..carpfishing,e non solo,raccontato dai pescatori...<br />

Luca Tribuzio,<br />

“R<strong>it</strong>orno alle<br />

origini”<br />

Williams Baccolini<br />

“A casa DD ba<strong>it</strong><br />

Prologic”<br />

Tiziano Papais<br />

“La prima over<br />

del lago..””<br />

Roberto Bussolari<br />

“piccole scelte”<br />

E MOLTI ALTRI...


pensieri....<br />

Eccoci qua.. quello che è nato<br />

per scherzo una sera si è<br />

trasformato in realtà, nemmeno<br />

io ci credevo ed invece...invece<br />

grazie a un gruppo di persone<br />

che ha accettato sapendo che in<br />

cambio avrebbero ricevuto<br />

solamente un grazie, che l’hanno<br />

fatto solo per passione e per<br />

raccontare le proprie emozioni,<br />

quello che era un mio sogno, una<br />

“<strong>rivista</strong>” che parla solo di pesca<br />

in acque libere, si è avverato!<br />

E pensare che mi era stato detto<br />

che sarebbe stato impossibile<br />

farlo!<br />

Non posso fare altro, ancora,<br />

che dirvi:<br />

grazie di cuore!!<br />

Tornando a noi, sicuramente<br />

questa “<strong>rivista</strong>” non potrà mai<br />

competere con la vecchia e cara<br />

carta, che ha sempre un suo<br />

fascino, inoltre, la faccio la sera<br />

come passatempo, quindi portate<br />

pazienza se l’impaginazione è<br />

quella che è , posso però<br />

garantirvi che i contenuti son<br />

veramente ottimi ed all’altezza<br />

delle migliori riviste europee.<br />

Questo perchè a scrivere son dei<br />

“pescatori”, che ricadono in tutto<br />

e per tutto in questa definizione!<br />

gente che cerca e batte le carpe in<br />

quelle acque difficili, che spesso<br />

ci rispediscono a casa senza<br />

averci regalato nulla, acque<br />

libere appunto. Ambienti che<br />

vanno cap<strong>it</strong>i, studiati, con pesci<br />

tutt’altro che facili da catturare.<br />

Pesci selvatici!<br />

Questi pescatori cercheranno di<br />

trasmettere le proprie emozioni,<br />

anche se spesso son difficili da<br />

raccontare, i pensieri, le proprie<br />

sensazioni,le proprie emozioni.<br />

Quelle che solo la pesca in acque<br />

libere sanno regalare.<br />

Inoltre nei prossimi numeri si<br />

inizierà anche a parlare di<br />

barbel fishing, e perchè no anche<br />

di altre tecniche specialistiche,<br />

come lo spinning, ma si vedrà,<br />

intanto spero che questa prima<br />

usc<strong>it</strong>a sia di vostro gradimento.<br />

Ciao e..<br />

Buona lettura.....


questi sono i pescatori che hanno reso possibile l’usc<strong>it</strong>a<br />

di questo numero...<br />

Gentile Piernicola, Aka il Gobby per<br />

gli amici, ottimo conosc<strong>it</strong>ore del<br />

mondo self made, non che consulente<br />

per Prologic per ciò che riguarda le<br />

esche i prodotti per la loro<br />

fabbricazione. il suo “angolo del<br />

Gobby” risulterà molto interessante<br />

a tutti gli amanti del self-made<br />

Luca Tribuzio, ottimo pescatore in<br />

questo suo primo testo dimostra le<br />

capac<strong>it</strong>à di pescatore che ha,<br />

tornando in un’acqua a lui molto<br />

familiare, e che lo riporta a<br />

ricordi lontani. R<strong>it</strong>orno alle<br />

origini<br />

Williams Baccolini ottimo pescatore<br />

ed infaticabile cercatore di carpe<br />

ci porta in questo numero dentro<br />

l’azienda DD ba<strong>it</strong> Prologic e ci<br />

racconta come nascono le famose<br />

ready made. A casa DD ba<strong>it</strong><br />

Prologic<br />

Fabio Bianchi, in questo primo<br />

numero Fabio ci mostrerà come<br />

costruire un ottimo combi-stiff<br />

rig senza nodi e cambi di<br />

materiale. Combi-stiff a modo<br />

mio<br />

Federico Gennaro, chi dice<br />

che per fare carpfishing<br />

bisogna stare giorni sulle<br />

rive? ecco come velocizzare<br />

ed ottimizzare le poche ore a<br />

disposizione. Toccata e fuga<br />

Matteo Petrassi, ottimo<br />

carpista e conosc<strong>it</strong>ore dei<br />

laghi del centro, ci racconta<br />

una sessione veramente<br />

movimentata in quel di<br />

Bolsena. Dolce scirocco


Leonardo Bresolin, giovane carpista<br />

Trevigiano, fa delle short session<br />

la sua arma vincente, in questo suo<br />

primo scr<strong>it</strong>to alcuni consigli a chi<br />

pensa che poco tempo significhi non<br />

catturare carpe. Iniziare<br />

con stile<br />

Tiziano Papais, grande carpista<br />

della prima ora e soprattutto<br />

grande avventuriero sempre in<br />

cerca di nuovi orizzonti, qui ci<br />

racconta della cattura di una<br />

magnifica regina in terra<br />

straniera tanto tempo fa.<br />

La prima over del lago..<br />

Luca Ruzzenenti, caparbio carpista e<br />

spinnista, ci racconta le difficoltà<br />

che si incontrano qualora si voglia<br />

tentare la fortuna in grandi laghi.<br />

Grandi spazi, grandi difficoltà<br />

Maurizio Pelatelli, giovane<br />

carpista romano, ottimo esperto<br />

nella pesca e nella ricerca dei<br />

grossi pesci, qui ci racconta<br />

di una divertente sessione in<br />

compagnia di Luca Tribuzio.<br />

Opposte fazioni<br />

Riccardo delle Fratte, un ottimo<br />

carpista che sa trovare la sfida<br />

in ogni acqua con pesci di<br />

qualunque dimensione, ci insegna<br />

che la big è proporzionata<br />

all’ambiente che si affronta.<br />

Mind is ever<strong>it</strong>hing<br />

Fabrizio Morgagni e Fulvio<br />

Gavelli ci portano lungo le<br />

affascinanti rive del grande<br />

fiume in cerca delle big river<br />

carp. Freedom<br />

Roberto Bussolari, Non<br />

poteva mancare su queste<br />

pagine, e come sempre ci<br />

proporrà argomenti<br />

interessanti e riflessivi.<br />

Piccole scelte


di Fabio Bianchi<br />

per costruire questo semplice<br />

rig, servono poche cose, il<br />

trecciato che preferiamo, un<br />

pezzetto di nylon del 25 o 30<br />

mm, del tubetto in silicone o<br />

guaina termorestringente,un<br />

conetto salvanodo,<br />

un’anellino in acciaio, del<br />

tubo in pvc, quello per la<br />

costruzione degli ant<strong>it</strong>angle<br />

per capirci, misura foro 0,6<br />

o 0,75, una girella ed<br />

ovviamente un amo, quello che<br />

preferiamo o che fa al caso<br />

nostro.<br />

Combi-stiff rig a modo mio<br />

Fabio ci mostrerà come costruire un ottimo combi-stiff rig senza nodi<br />

o girelle di giunzione “rigido-morbido”. Questa soluzione è ottima sia<br />

se si pesca in fiume che in acque ferme anche con terminali corti,<br />

garantisce un’ottima e totale aderenza al fondo, e la massima<br />

tranquill<strong>it</strong>à per quel che riguarda il lancio, vista la totale assenza<br />

di punti di groviglio.<br />

Prendiamo l’anellino in acciaio,<br />

e come prima cosa lo leghiamo col<br />

nostro trecciato, come vedremo<br />

alla fine qui andremo a legare la<br />

nostra boiles da innesco


una volta legato l’anellino,faremo<br />

passare il nostro finale attraverso<br />

un piccolo pezzetto di tubo in<br />

silicone o guaina termoretraibile,<br />

che andremo poi ad infilare sul gambo<br />

dell’amo, regolando la lunghezza del<br />

nostro capello in base alla<br />

dimensione della boiles che andremo<br />

poi ad innescare<br />

Taglieremo ora un pezzetto di tubetto in<br />

pvc per creare la parte “rigida” del<br />

combi-link, dopodichè faremo passare<br />

all’interno del tubetto il filo in nylon.<br />

Una volta che quest’ultimo sarà usc<strong>it</strong>o da<br />

un’estrem<strong>it</strong>à, lo faremo riattraversare in<br />

senso inverso, creando un cappio da una<br />

capo del tubetto<br />

A questo punto non ci resta che<br />

legare il nostro amo, in questo caso<br />

eseguendo un semplicissimo nodo senza<br />

nodo. Nel caso avessimo utilizzato<br />

della guaina termoretraibile per<br />

fermare il capello sul dorso dell’amo<br />

dovremo immergere il tutto in acqua<br />

calda, oppure scaldare con del vapore<br />

acqueo.


facciamo passare ora il filo attraverso<br />

il conetto salvanodo<br />

Prendiamo il ora il capo del<br />

nostro trecciato dalla parte<br />

opposta all’amo legato in<br />

precedenza e lo facciamo passare<br />

per circa un paio di cm<br />

nell’occhiello ottenuto col nylon.<br />

In questo modo, tirando i lembi di<br />

nylon dall’estrem<strong>it</strong>à opposta a<br />

dove abbiamo ottenuto il cappio,<br />

faremo passare il trecciato nel<br />

nostro tubetto,velocemente e senza<br />

intoppi.<br />

non ci resta che creare un’asola con la<br />

quale ci andremo a legare alla girella.<br />

nel momento in cui andremo a creare il<br />

cappio, dovremo tener conto della<br />

lunghezza d trecciato che dovrà restare<br />

fuori dal tubetto e dove è gia legato<br />

l’amo. questa infatti sarà la lunghezza<br />

della parte “morbida” del nostro combi.


non ci resta che legare la girella,<br />

facendola passare nel nostro cappio.<br />

Facciamo la stessa cosa con il conetto,<br />

avendo cura di inserirlo nell’occhiello<br />

della girella. Se il tubetto è un poco<br />

piccolo rispetto al foro del cono in<br />

gomma, potremo fermarlo aggiungendo una<br />

goccia di colla.<br />

Facciamo ora scorrere il nostro tubetto<br />

fin contro l’occhiello della girella,<br />

il nodo ci aiuterà a bloccare il<br />

tubetto.


...ed ecco come lavora in pesca<br />

ecco come si presenta il nostro<br />

terminale una volta esegu<strong>it</strong>e<br />

tutte le operazioni.<br />

pronto per essere utilizzato!


Ho iniziato ad usare questa montatura perchè volevo i vantaggi di un<br />

combi-link ed allo stesso tempo eliminare il rischio di grovigli, un<br />

classico dei sol<strong>it</strong>i combi nylon trecciato. Con questo terminale ho<br />

eliminato ogni problema e son tranquillo anche se pesco in corrente<br />

forte, e anche in fase di lancio non ho timore di essere in pesca con una<br />

lenza aggrovigliata magari al nodo di giunzione. Un altro particolare non<br />

di poco conto è che non ho nodi ulteriori che possono cedere in una zona<br />

calda del terminale, quella del basso di lenza, così anche con un<br />

combattimento violento ho un timore in meno.<br />

Fabio


R<strong>it</strong>orno alle origini<br />

di Luca Tribuzio


Per inaugurare questa nuova rubrica dal nome<br />

REALFISHING, credo che niente sia più<br />

indicato di un semplice racconto di una<br />

sessione di pesca, una di quelle sessione di cui<br />

forse oggi si è perso un po’ il gusto, una sessione<br />

senza ricette miracolose, senza lunghi<br />

accampamenti sulle rive, senza nessuna big,<br />

senza nessuna cattura incredibile.. solo una<br />

breve sessione giornaliera in riva ad un fosso<br />

come ce ne sono tanti distribu<strong>it</strong>i sullo stivale e<br />

dove probabilmente molti da piccoli muovevano<br />

i primi passi verso la pesca.<br />

Tutto ha inizio qualche settimana fa, una<br />

settimana di inizio dicembre quando i normali<br />

impegni quotidiani, quali lavoro e famiglia, mi<br />

pregiudicano la possibil<strong>it</strong>à di passare qualche<br />

notte consecutiva a pesca.<br />

Un vero peccato, mi sarebbe piaciuto<br />

parecchio poter pescare per l’ultima volta del<br />

2011, in quel giga lago tanto magnetico e<br />

affascinante, anche perché ultimamente aveva<br />

iniziato ad essere generoso con me.. pazienza<br />

appuntamento rimandato al 2012.<br />

Pure il meteo di inizio settimana fa di tutto<br />

per mettermi i bastoni tra le ruote.. le forti<br />

perturbazioni di scirocco, com’è sol<strong>it</strong>o nelle<br />

mie zone, hanno da una parte m<strong>it</strong>igato<br />

parecchio il clima portando le minima ben<br />

sopra i 10°c favorendo ottime condizioni per<br />

la pesca, ma dall’altra abbondanti


precip<strong>it</strong>azioni che hanno reso momentaneamente out i<br />

fiumi in cui sol<strong>it</strong>amente pesco.. sfiga..<br />

Tutto questo insieme di sfortune un po' di giramento<br />

di boilies me lo procura.. ma anche questo poco<br />

male,essendo alla fine un'ottimista di natura e<br />

sapendo di aver a disposizione per pescare almeno<br />

una mattina e un pomeriggio del fine settimana, che<br />

alla fin fine non è poco, non voglio certo mancare!<br />

La voglia di pescare è tanta e come dicevo sopra il<br />

tempo sempre meno.. non amo troppo vivere di<br />

rimpianti.. e quindi urge inventarsi qualcosa!<br />

Decido nelle pause pranzo di fare qualche sopralluogo<br />

per trovare qualche posto dove poter pescare senza<br />

problemi ed aver la possibil<strong>it</strong>à magari di vedere anche<br />

qualche carpa.<br />

Gira di qua e gira di là, la vista del fossetto dietro casa,<br />

che oramai data l'esigua quasi insignificante portata<br />

aveva già smalt<strong>it</strong>o la "piena", riportò nella mia testa<br />

immagini di un bel po' di anni indietro,quando con<br />

bigattini e mais insidiavo i primi pesci della<br />

"carriera" ..tra cui anche delle carpe!Infatti da lì.. tra<br />

carpette ,cappotti e qualche pesce più vigoroso che


ogni tanto spaccava la lenza ebbe inizio<br />

la mia storia di pescatore.<br />

L'idea di tornare a fare un tuffo nel<br />

passato,ma utilizzando l'esperienza e i<br />

"nuovi metodi" appresi durante questi<br />

anni non ci mise molto a balenarmi in<br />

testa.. inoltre probabilmente potevo<br />

vendicare tutte quelle incavolature e<br />

delusioni che subivo da piccolo,quando<br />

qualcuno di quei "mostri" mi strappava<br />

tutto!!E ancora questo genere di acqua,<br />

mi potrà permettere di sperimentare dei<br />

terminali che ho in mente di usare<br />

prossimamente in acque mosse con<br />

molto pesce di disturbo, senza il freno<br />

di perdere la carpa della v<strong>it</strong>a.. insomma<br />

alla fine se si vuole gli stimoli si<br />

trovano!<br />

Tutto questo insieme di pensieri,da<br />

idee, in un nanosecondo si<br />

trasformarono in azione!<br />

Pasturai con circa 3kg di Crustacean &<br />

Belachan da 24mm, 400/500mt di<br />

fosso..tutte ben sparse,due di qui, tre là,<br />

altre due più in là e così via.. soddisfatto<br />

e fiducioso mangiai il mio panino,che<br />

all'aria aperta ha sempre un gusto<br />

migliore, fumai una sigaretta e tornai a


lavoro...il tutto nel giro di un'oretta scarsa.<br />

La mattina seguente,ancora a buio,arrivai<br />

sullo spot e con passo felpato e assoluto<br />

silenzio sistemai in pesca le mie 3 canne...i<br />

pesci di questi bassi e stretti fossi sono<br />

particolarmente sensibili ai rumori e un<br />

approccio silenzioso è sicuramente un<br />

grande vantaggio per catturare qualche<br />

pesce in più.. poi se vogliamo dirla tutta,<br />

pesca discrezione e silenzio sono un tris<br />

in simbiosi da secoli., dovrebbe essere<br />

sempre così.. anche se forse oggi qualcuno<br />

non se lo ricorda più!<br />

Decisi di sistemare queste 3canne su<br />

picchetti molto distanti tra loro,tipo<br />

70/80mt per due motivi..<br />

1-in maniera da lasciare parecchia porzione<br />

di fosso tra una lenza e l'altra, così che il<br />

disturbo provocato ad ogni cattura non<br />

inficiasse la quiete e allarmasse le carpe in<br />

avvicinamento sulle altre lenze.<br />

2- per coprire più fosso e acqua possibile..<br />

senza pescare con tutte le lenze appicicate in<br />

20mt, che non aveva tanto senso.<br />

Pasturai con una decina di palline a<br />

canna,sempre crustacean & belachan e mi<br />

sedetti in attesa sulla sedia, sotto l'oval ,al<br />

riparo dalla pioggerella che cadeva a sprazzi,<br />

anch'esso montato a buona distanza<br />

dall'acqua,sempre per non disturbare le<br />

timide carpe dei fossi..<br />

Intanto il sole iniziò a fare un po' di luce.. e<br />

come già sospettavo lo scenario che mi<br />

mostrò, niente aveva da invidiare a tanti<br />

blasonati posti che ho vis<strong>it</strong>ato in questi<br />

anni.. luci, colori e contrasti davvero da<br />

dipinto, che ogni volta riempiono di stupore<br />

gli occhi dei carpisti e di foto le<br />

macchine fotografiche.<br />

Ovviamente tutto un po' più in miniatura,


ma non per questo meno fascinoso!<br />

Pure le carpe non impiegarono<br />

molto a mostrarsi e nel giro di<br />

poche ore ne portai a guadino 4,<br />

catturando con tutte e tre le canne.<br />

Inev<strong>it</strong>abilmente, nonostante tutte<br />

le precauzioni sopra dette, quella<br />

frenetica azione sulla sponda<br />

seppur fatta nel modo più<br />

silenzioso possibile, portò ad un<br />

allontanamento momentaneo delle<br />

carpe dalle zone pescate e ad uno<br />

stallo delle catture.<br />

In quel momento di inattiv<strong>it</strong>à<br />

decisi di non stare con le mani in<br />

mano e mi incamminai furtivo e<br />

silenzioso sull'argine, verso quei<br />

segnali di movimento in acqua<br />

(cerchi sulla superficie) che stavo<br />

osservando già da un'oretta<br />

buona .. percorsi l'argine per circa<br />

300mt a monte da dove avevo il<br />

picchetto esterno di sinistra e una<br />

volta sulla zona, bollicine e strani<br />

movimenti, tradirono la presenza<br />

di qualche pesce!<br />

Ora l'acqua era tutto altro che<br />

limpida e anche se la profond<strong>it</strong>à<br />

non era superiore al metro, i pesci<br />

non si vedevano, ma quei segnali<br />

erano inconfutabilmente di carpe!E<br />

ovviamente dovevo prenderle!<br />

Mi allontanai e tornai verso l'oval e<br />

le altre canne, ne recuperai una, la<br />

ripreparai con uno striger e mi<br />

rincamminai silenziosamente<br />

verso il nuovo spot.. lanciai a<br />

pendolo a centro fosso, vabbè<br />

viste le dimensioni fu più un<br />

appoggiare che un lanciare..<br />

lanciai una 15cina di palline<br />

sparse.. e via di nuovo indietro<br />

verso il picchetto e il segnalatore,<br />

posti laggiù verso l'oval a<br />

300mt!...assurdo stavo operando<br />

una sorta di long range in un<br />

canale largo 7/8mt!!<br />

Un long range senza barca ma a<br />

piedi!!<br />

Giuro non passarono più di<br />

10minuti dalla "calata", che<br />

questa ultima lenza messa a<br />

300mt era già in movimento!!Il<br />

segnalatore suonava e un'altra<br />

carpa nel guadino!Che<br />

divertente!!E che soddisfazione<br />

averla cattura così!<br />

Alla fine quel pomeriggio, anche<br />

grazie a questi semplici, ma<br />

spesso sottovalutati<br />

"escamotage" inventati lì per lì su<br />

due piedi, presi diverse carpe e<br />

percorsi pure diversi km a corsa<br />

su e giù per quel fosso.. Tra una<br />

canna e l'altra, tra una partenza e<br />

un'altra, da una carpa all'altra,<br />

divertendomi come un pazzo!<br />

Tra le tante di quella giornata<br />

credo pure di aver catturato un<br />

paio di quei "mostri" che<br />

spaccavano tutto e che sognavo<br />

di prendere da bambino.<br />

Delle carpe come tante, delle<br />

carpe dalla taglia forse<br />

insignificante per gli<br />

standard attuali ,ma delle carpe<br />

che per me un significato e<br />

grande ce l'hanno, e si chiama<br />

pura voglia di pescare!<br />

Ciao.


toccata e<br />

fuga di<br />

....short sessions<br />

Federico Gennaro<br />

Le nostre acque, grandi e piccole, contengono carpe in buon numero e<br />

spesso taglia. Federico ci mostrerà come insidiarle avendo a<br />

disposizione solamente poco tempo per pescare, il vero problema di molti<br />

pescatori.


Entrando nei vari forum sul web, ed in molti<br />

negozi di pesca sportiva, ho sent<strong>it</strong>o in piu’ di<br />

un’occasione, che la scorciatoia di chi non ha<br />

molto tempo da dedicare alla nostra passione,<br />

sia quella di rinchiudersi in qualche laghetto a<br />

pagamento, dichiarando che non avendo la<br />

possibil<strong>it</strong>à di pasturare e preparare uno spot,<br />

sia l’unica soluzione per praticare la nostra<br />

disciplina. Per quanto riguarda i miei ideali ,ed<br />

il modo in cui vivo il carpfishing, questo<br />

ragionamento lo trovo soltanto una banale<br />

scusa per ev<strong>it</strong>are di affrontare luoghi di pesca<br />

probabilmente piu’ difficili e meno generosi di<br />

altri . Detto questo, visto che non considero<br />

carpfishing, l’attiv<strong>it</strong>à di pesca che si svolge in<br />

certi luoghi, in queste poche righe volevo<br />

dimostrare che con un minimo di spir<strong>it</strong>o di<br />

sacrificio (a mio avviso indispensabile per<br />

considerarsi carpisti) si possano realizzare<br />

stupende pescate in acque libere, tenendo<br />

conto che il tempo libero da dedicare alla<br />

nostra passione, spesso e volentieri non supera<br />

le 12 ore. Chi parla di carpfishing si immagina<br />

eterne sessione con tanto di tende, barche, e<br />

molte notti a disposizione da passare fuori<br />

casa; non sempre è possibile vivere la nostra<br />

tecnica in questa maniera, ciò non vuol dire che<br />

questa pesca non faccia al caso nostro; basta<br />

cambiare un po’ la mental<strong>it</strong>à del carpista<br />

tradizionale, uscire un po’ dagli schemi, variare<br />

qualche piccolo dato tecnico et voilà, la ricetta<br />

giusta per un’usc<strong>it</strong>a rapace che se saputa<br />

affrontare nel modo giusto ci potrà regalare<br />

grandi soddisfazioni. La passione per questa<br />

tecnica, mi ha spinto ad effettuare dei<br />

cambiamenti radicali, per quanto riguarda<br />

l’approccio nell’affrontare le mie sporadiche e<br />

sempre più brevi sessioni. Con il passare del<br />

tempo sono riusc<strong>it</strong>o ad ottimizzare i tempi a<br />

mia disposizione, eliminando i cosiddetti<br />

“tempi morti” tra un’ operazione e l’altra, sia durante<br />

l’azione di pesca, sia nell’organizzazione preventiva<br />

della pescata. Una volta arrivati in postazione,<br />

l’imperativo è uno solo: bisogna entrare in pesca nel<br />

minor tempo possibile.<br />

Selezionare lo spot<br />

Come nella maggior parte dei corsi d’acqua, delle cave<br />

e in tutti gli ambienti dove possiamo pescare per poche<br />

ore, la ricerca dello spot diventa fondamentale. Spesso<br />

quando riusciamo ad individuare uno spot produttivo


siamo a metà dell’opera. Determinare il<br />

posto giusto richiede tempo; io per<br />

esempio, utilizzo le pause pranzo, o le<br />

“alzatacce mattutine” prima di entrare al<br />

lavoro, per vis<strong>it</strong>are i possibili spot. In questi<br />

casi a fare da esempio è la scuola dei più<br />

noti pionieri inglesi, che già da tempo si<br />

aggiravano preventivamente nei luoghi dove<br />

intendevano calare le proprie lenze,<br />

effettuando la famosa pursu<strong>it</strong>, ovvero la<br />

ricerca dei nostri amati ciprinidi. Durante<br />

queste escursioni, se è possibile facciamoci<br />

aiutare dalla limpidezza delle acque, e<br />

quando necessario, con l’ausilio di occhiali<br />

con lenti polarizzate, scrutiamo l’acqua, se<br />

saremo fortunati, riusciremo ad individuare<br />

le nostre rivali. Dove non si ha la possibil<strong>it</strong>à<br />

di ricercare le nostre prede a vista,<br />

lasciamoci trascinare dal nostro istinto ,<br />

fidiamoci di esso ed osiamo. Valutiamo se<br />

nei paraggi ci sono ostacoli, legnaie, erbai,<br />

prismate di roccia, o qualunque cosa, ci<br />

ispiri in particolar modo, qualsiasi cosa che<br />

ci convinca che nei dintorni si possa<br />

aggirare una carpa; spesso e volentieri le<br />

brevi sessioni hanno la loro svolta grazie a<br />

intuizione istintive. Durante questi veri e propri<br />

sopraluoghi, è importante tenere in considerazione<br />

l’attiv<strong>it</strong>à del pesce. In alcuni ambienti se il pesce è attivo lo<br />

si nota sub<strong>it</strong>o: codate, salti, rollate, bollate, ci<br />

accompagneranno durante la nostra permanenza sulle<br />

rive, e ci permetteranno di vedere le zone di trans<strong>it</strong>o del<br />

pesce, dandoci un idea chiara di dove possiamo mettere a<br />

bagno i nostri terminali. Ovviamente durante il corso<br />

dell’anno il pesce non avrà la sol<strong>it</strong>a vivac<strong>it</strong>à, alternerà


momenti di completa attiv<strong>it</strong>à<br />

(primavera ed autunno) a momenti di<br />

attiv<strong>it</strong>à ridotta ( come succede in<br />

inverno e in alcuni momenti<br />

dell’estate). Per forza di causa<br />

maggiore consiglio sempre di<br />

selezionare spot che ci consentano di<br />

pescare a lancio e raggiungibili a piedi<br />

(ev<strong>it</strong>are per quanto possibile l’uso<br />

dell’imbarcazione in questi casi è<br />

sempre un vantaggio), cosicché saremo<br />

piu’ agevolati sia per quanto riguarda la<br />

pasturazione preventiva, sia durante<br />

l’azione di pesca.<br />

Preparazione preventiva<br />

Una volta individuato uno spot,<br />

dovremmo tenerlo ben pasturato, sino<br />

a quando non intenderemo compiere la<br />

sessione di pesca. Giunti a questo<br />

punto, il resto dell’ organizzazione<br />

della nostra “fast session” si svolgerà a<br />

casa; per quanto mi riguarda, per<br />

esempio, passo intere serate, dopo<br />

cena, davanti alla tv a preparare<br />

terminali (innescati e non), sacchettini<br />

(o retine) in pva e stringer. Prima di partire per una sessione di<br />

poche ore ,controlliamo che nel nostro astuccio porta terminali<br />

non manchi nulla, riempiamo un bel boilies bag di sacchettini<br />

in pva pronti all’uso e qualche stringer. Per velocizzare ancora<br />

di piu’ le operazioni, parto spesso di casa ,con terminali già<br />

innescati , messi in appos<strong>it</strong>e bustine sigillate, affinché appena<br />

arrivati in postazione basterà “solamente” aprire le canne per<br />

essere in grado di iniziare la pescata. Per quanto riguarda la


preparazione dei terminali, preferisco<br />

utilizzare materiali rigidi o semirigidi,<br />

nell’intento di ev<strong>it</strong>are<br />

spiacevoli ingarbugliamenti durante<br />

la fase di lancio, avendo l’accortezza<br />

di inserire nelle asole degli stessi uno<br />

speed link. Forando con uno stringer<br />

needle i sacchettini preparati<br />

anz<strong>it</strong>empo , sarà sufficiente passarvi<br />

all’interno il terminale già innescato<br />

prelevato dall’appos<strong>it</strong>a bustina<br />

ermetica, ed il gioco sarà fatto; ora<br />

sarà sufficiente agganciare lo speed<br />

link alla girella legata sul leadcore, e<br />

nel minor tempo possibile saremo<br />

pronti ad entrare in azione. Per<br />

quanto la postazione ce lo consenta<br />

diamo la preferenza all’utilizzo dei<br />

banckstiks ev<strong>it</strong>ando l’utilizzo del rod<br />

pod, per 2 semplici motivi: il primo è<br />

che eliminiamo un peso inutile da<br />

trasportare (alle volte sono 5/6 kg<br />

circa in meno da portarci dietro) , il<br />

secondo motivo è che con i picchetti<br />

saremo ulteriormente piu’ dinamici ,<br />

ev<strong>it</strong>ando di sprecare tempo inutile<br />

nell’apertura di un rod pod una volta<br />

arrivati sul posto.


Esche e inneschi<br />

Le mie personali esperienze sul<br />

campo, mi hanno portato a diverse<br />

conclusioni per quanto riguarda la<br />

scelta delle esche per le sessioni di<br />

breve durata. I migliori risultati li ho<br />

ottenuti su esche di importante<br />

granulometria e di piccolo diametro;<br />

per l’esattezza su inneschi che non<br />

superavano i 16 mm (sia singoli che<br />

doppi ). Un'altra piccola accortezza che<br />

alle volte è sinonimo di successo, è<br />

quella di innescare boilies spezzate. Le<br />

boilies spezzate “lavorano” piu’<br />

rapidamente di quelle integre,<br />

diventando di maggior attrazione, in<br />

minor tempo. Un asso nella manica,<br />

che si puo’ utilizzare soprattutto nei<br />

periodi tardo primaverili ( anche se lo<br />

r<strong>it</strong>engo un po’ un all seasons ), è<br />

sicuramente il pellet da innesco, il<br />

quale in veramente poco tempo riesce<br />

ad attirare su di se una miriade di<br />

prede, rendendo le nostre sessione,<br />

piuttosto movimentate ed altrettanto<br />

divertenti. Un’ altra mossa strategica<br />

che non dimentico mai di mettere in<br />

pratica, è quella di utilizzare ba<strong>it</strong><br />

boosters, attrattori, e boilies dip. Delle<br />

tre soluzioni ,quella che preferisco è<br />

utilizzare ba<strong>it</strong> booster combinati ad<br />

attrattori, perché adoro l’idea di<br />

lasciare una traccia amminoacidica ed<br />

intricante intorno alle mie palline.<br />

Sol<strong>it</strong>amente le boilies con le quali<br />

intendo pescare vengono “bagnate”<br />

qualche giorno prima della pescata, da<br />

estratti di fegato liquido ,CSL, o<br />

qualsiasi attrattore liquido o ba<strong>it</strong><br />

booster ci ispiri maggior fiducia;<br />

effettuata questa operazione<br />

lasceremo asciugare le nostre palline<br />

in un luogo asciutto per qualche<br />

giorno, prima di utilizzarle in pesca.<br />

Per verificare l’efficacia di questa<br />

strategia, immergiamo dopo qualche<br />

giorno di asciugatura, le boilies in un<br />

bicchiere pieno di acqua; noteremo da<br />

sub<strong>it</strong>o che gli estratti dei ba<strong>it</strong> dip e<br />

degli attrattori ,fuoriusciranno dalla<br />

pallina stessa; ciò ci farà capire come<br />

lavora rapidamente la nostra esca. Nei<br />

sacchettini non dimentichiamo di<br />

aggiungere alle immancabili boilies<br />

spezzettate, anche dei pellets di piccolo diametro, che ci<br />

daranno una marcia in più nei paraggi dell’innesco per tutta<br />

la durata dell’azione di pesca. Se l’ambiente ce lo consente e<br />

troviamo in esso una scarsa presenza di disturbatori, (vedi<br />

cavedani, breme, carassi,ect…) l’utilizzo di granaglie miste<br />

ad eventuali particles, può fare la differenza. In certi periodi<br />

dell’anno come per esempio la primavera inoltrata o<br />

l’autunno avanzato, si denota che l’utilizzo di quest’ultime ,<br />

aumenta nettamente le possibil<strong>it</strong>à di cattura, soprattutto<br />

utilizzando in percentuali maggiori canapa e mais ben boll<strong>it</strong>i<br />

e dolcificati. Ovviamente è sottointeso dire che se l’hab<strong>it</strong>at<br />

del nostro fiume, canale , o cava in cui decidiamo di pescare,<br />

possiede un elevato tasso di pesci di piccola taglia, è meglio<br />

ev<strong>it</strong>are l’utilizzo delle particles in generale, eccezione fatta<br />

per le tiger nuts, le quali sembrerebbero di meno interesse<br />

per la maggior parte del pesce di disturbo, e piu’ efficaci in<br />

ambiente dove la pressione piscatoria è piu’ elevata. Detto<br />

questo volevo concludere dicendo che esistono carpisti che<br />

si possono permettere intere settimane di pesca consecutive,<br />

mentre altri se riescono a fare un’ usc<strong>it</strong>a giornaliera una<br />

tantum , lo possono r<strong>it</strong>enere un miracolo. Il punto è che con<br />

tanto o poco tempo libero a disposizione la voglia di pescare<br />

deve rimanere immutata; da quando mi sono avvicinato a<br />

questa disciplina, ho cap<strong>it</strong>o una cosa: l’importante è pescare,<br />

farci le nostre esperienze, crearci delle nostre idee, magari<br />

condividerle, e soprattutto una volta trovata la nostra strada,<br />

crediamo in quello che facciamo, col tempo riusciremo a<br />

toglierci meravigliose soddisfazioni, vedrete…<br />

ciao alla prossima


A Casa DD ba<strong>it</strong><br />

ProLOGIC<br />

di Williams Baccolini


Credo che poter entrare in<br />

unʼazienda di produzione di boiles,<br />

sia il sogno di moltissimi carpisti, di<br />

sicuro era il mio, questo ve lo posso<br />

garantire. Dico era, perchè pochi<br />

giorni fa, grazie ad Enrico<br />

(Parmeggiani, product manager della<br />

nota azienda Svendsen Sports, che<br />

include anche Prologic e DD ba<strong>it</strong>)<br />

sono riusc<strong>it</strong>o a coronare questo<br />

sogno, ancora grazie Erri!<br />

Partenza martedì 28 dicembre da<br />

Bologna, il tempo vola, e lʼattesa la<br />

passiamo a discutere di eventuali<br />

nuovi articoli da produrre,<br />

miglioramenti a quelli esistenti e un<br />

po di sano cf-aggiornamenti, vista la<br />

lontananza dal nostro paese di<br />

Enrico, per i soprac<strong>it</strong>ati impegni di<br />

lavoro che lo hanno portato a vivere<br />

in Danimarca dove ha sede,<br />

appunto, la Svendsen Sports. Poter<br />

portare la propria esperienza di<br />

pescatore, le proprie idee sui prodotti<br />

a chi poi produrrà i materiali stessi<br />

che andremo ad usare in pesca per<br />

me è la cosa più gratificante che<br />

possa cap<strong>it</strong>are ad un pescatore,<br />

vedere un giorno uscire un articolo a<br />

catalogo dove alla base cʼè una<br />

propria idea, per quel che mi riguarda<br />

è una soddisfazione immensa,<br />

smisurata, e questo grazie ad Enrico<br />

e allʼamicizia che ci lega tutti noi del<br />

team è finalmente una cosa reale.<br />

Ma torniamo a noi.<br />

Arriviamo poco dopo le sei e mezza<br />

del pomeriggio, non fa per nulla<br />

freddo, e dire che siamo in un paese<br />

che mi hanno sempre descr<strong>it</strong>to<br />

freddissimo.Proprio per questo Erri<br />

mi aveva preventivamente informato<br />

di portarmi da vestire perchè in<br />

azienda avrebbe fatto un freddo<br />

cane, cosa che non fu così grazie ai<br />

forni di cottura gia operativi. Usciamo<br />

in fretta dallʼaereoporto e sub<strong>it</strong>o<br />

incontriamo Pawel il t<strong>it</strong>olare<br />

dellʼazienda di produzione. Erri in<br />

perfetto inglese inizia a scherzare<br />

con lui, dopodichè mi presenta, ed io<br />

sfoggio il mio famigerato inglese<br />

arrancato, ma per lo più cerco di<br />

stare dietro ai loro discorsi, che bene<br />

o male riesco a capire. Poichè non<br />

cʼerano voli per la c<strong>it</strong>tà dove ha sede<br />

lʼazienda, Pawel ci era venuti a<br />

prendere, ma ora dovevamo farci un paio dʼore di macchina,<br />

viaggio dove Enrico e Pawel hanno discusso sul lavoro da<br />

svolgere lʼindomani mattina, ma soprattutto sulla s<strong>it</strong>uazione<br />

economica europea, che volenti o nolenti, spaventa un po tutti.<br />

Finalmente arriviamo, cena in un bel ristorante greco, e poi dr<strong>it</strong>ti<br />

in albergo, lʼappuntamento è per la mattina seguente alle 9.<br />

Nemmeno il tempo di gustarmi il bel lettone che la sveglia<br />

suona, mi trovo con Erri a fare colazione, lui ha quasi fin<strong>it</strong>o, e<br />

poco dopo Pawel ci passa a prendere. Prima di andare in<br />

azienda ci fermiamo in un magazzino a comprare una 50 di kg<br />

di latte in polvere, un quant<strong>it</strong>ativo minimo, utile solo a fare il<br />

lavoro che siamo venuti a vedere, ovvero la qual<strong>it</strong>à della<br />

gamma di boiles dopo lʼaggiunta di nuovi ingredienti nei mix.<br />

Infatti, per poter far “lavorare” la catena, il quant<strong>it</strong>ativo minimo<br />

da produrre è 50 kg di mix secco, quindi avremo dovuto<br />

produrre, in quella giornata, 50 kg di secco per ogni ready made<br />

a catalogo!<br />

Nel giro di poco tempo, arriviamo al capannone, percorrendo<br />

strade poco trafficate della prima periferia c<strong>it</strong>tadina, in un<br />

classico cielo plumbeo nordico.


Appena aperta la porta, come un<br />

treno, vengo invest<strong>it</strong>o dallʼodore<br />

classico di mix, aromi, tipico dei<br />

luoghi dove si fanno le boiles,<br />

anche il mio garage in piccolo è<br />

così, peccato che qui il tutto sia<br />

amplificato per 100! scarichiamo i<br />

sacchi di latte e andiamo in<br />

ufficio, dove Pawel ci fa “sentire “<br />

due tipi di fegati che ha trovato,<br />

sia in versione liquida, che in<br />

polvere. Prodotti di alta qual<strong>it</strong>à,<br />

derivanti da aziende di produzione<br />

di mangimi. Il primo era un fegato<br />

classico, con un buon gusto ed<br />

aroma, il secondo era lievemente<br />

speziato, con unʼimpronta<br />

gustativa molto forte, tanto da<br />

rimanerti in bocca soltanto<br />

avendolo annusato, per quel che<br />

mi riguarda il mio prefer<strong>it</strong>o dei 2,<br />

ed anche Enrico era rimasto<br />

molto impressionato.<br />

Prendemmo le ricette da una<br />

cartellina e ci dirigemmo in<br />

reparto “produzione”,<br />

finalmente!<br />

Appena aperta la porta mi<br />

trovai di fronte un muro di<br />

cassoni contenenti una 50 di<br />

kg di esche appena sfornate a<br />

raffreddarsi per ognuno, ed un<br />

nastro che continuava a<br />

scaricare palline in uno di<br />

questi grossi conten<strong>it</strong>ori, che<br />

spettacolo! Assieme ad Enrico<br />

ci dirigemmo allʼinizio del<br />

reparto, dove venivano<br />

miscelati ed impastati i vari<br />

mix. Mentre gli operai<br />

piazzavano la macchina Pawel<br />

mi portò nella stanza degli<br />

aromi, dove assieme ad Enrico<br />

“annusammo” alcune nov<strong>it</strong>à, e<br />

vecchie conoscenze, poi<br />

tornammo in reparto, i ragazzi<br />

erano pronti a partire, erano le<br />

10 circa, uscimmo dalla<br />

fabbrica dopo le 11 di sera!<br />

Il prima boiles ad essere<br />

prodotta fu la scopex liver


crunch. La cosa che mi sento di<br />

dire sub<strong>it</strong>o, prima ancora di<br />

andare avanti e che mi ha<br />

veramente colp<strong>it</strong>o, è che<br />

vengono fatte proprio come noi<br />

a casa, non cʼè nulla di<br />

“elettronico”, foglio con la ricetta<br />

in bacheca sopra la bilancia e<br />

due ragazzi che preparano le<br />

parti, uno quella liquida lʼaltro il<br />

secco. In quella giornata<br />

passarono sotto i miei occhi,<br />

oltre alle classiche farine di<br />

base, prov<strong>it</strong>amin digest,<br />

idrolizzati di pesce in quant<strong>it</strong>à<br />

che io non potrei mai mettere<br />

nelle mie esche, liev<strong>it</strong>i, green<br />

lipped mussel, idem come<br />

sopra, farina di gambero, dal<br />

profumo intensissimo e talmente<br />

puro che se lo stringevi in pugno<br />

restava quasi agglomerato,<br />

farina di belachan dallʼodore<br />

potentissimo, questo per quel<br />

che riguardava la parte secca.<br />

La parte liquida, che veniva<br />

miscelata in un secchio<br />

prevedeva aromi, attentamente<br />

misurati con una bilancia<br />

elettronica, v<strong>it</strong>amine, colorante<br />

naturale, legante ed acqua. Per<br />

i puristi del self made, esistono<br />

solo le uova, molti dicono che<br />

solo con le uova si hanno esche<br />

di alta qual<strong>it</strong>à, allora ho<br />

domandato a Pawel come mai<br />

lui non le usasse. La risposta fu<br />

semplice ed ineccepibile. Le<br />

uova hanno un costo molto più<br />

alto di leganti come quello<br />

usato da lui, che altro non è che<br />

un insieme di lipidi e glucosio<br />

( lo stesso sistema viene<br />

utilizzato per produrre sciroppi,<br />

e nellʼindustria alimentare<br />

umana) quindi per rimanere<br />

nella stessa fascia di prezzo<br />

utilizzando le uova avrebbe<br />

sistematicamente dovuto ridurre<br />

i quant<strong>it</strong>ativi di idrolizzati, e<br />

farine di alto livello. Questo


avrebbe voluto dire fare boiles qual<strong>it</strong>ativamente<br />

più scarse. Inoltre le uova hanno bisogno di<br />

esami veterinari per ev<strong>it</strong>are la trasmissione di<br />

batteri e costi di mantenimento delle stesse più<br />

alti, ed anche questi sarebbero andati a ricadere<br />

sul prezzo della pallina fin<strong>it</strong>a. Una cosa che ho<br />

imparato ora, è che quando guardo il prezzo di<br />

una ready made in scaffale so che spalmati ci<br />

sono molti costi, che per forza non devono<br />

essere le farine, ma cʼè lo stoccaggio, il<br />

trasporto,il confezionamento, il costo stesso<br />

delle buste, questi sono i motivi dei prezzi che<br />

hanno. Logicamente più materiale cʼè più il<br />

costo cresce, meno cʼè meno costa, poi<br />

ovviamente sta ad ognuno di noi capire cosa si<br />

paga.<br />

Ma tornando al discorso legante, non voglio<br />

assolutamente dire che le uova non vanno<br />

bene, assolutamente, solamente che ogni<br />

azienda decide dove e come investire, e le uova<br />

resteranno sempre un ottimo prodotto!<br />

Unʼaltra particolar<strong>it</strong>à che mi ha molto colp<strong>it</strong>o, e<br />

forse è anche uno dei segreti degli ottimi risultati<br />

che si sono ottenuti e si ottengono tuttʼora in<br />

tutta europa utilizzando queste ready made, è il<br />

fatto che una volta impastate e rollate, queste<br />

esche non toccano acqua mai! Infatti la cottura<br />

di queste esche è fatta mediante due forni, una<br />

che le cuoce ed una che le “secca”. Tutto questo<br />

è frutto dello studio di Pawel, che ha prodotto i<br />

macchinari stessi e fatto produrre da aziende<br />

quello di cui aveva bisogno, investendo denaro<br />

e tempo da oltre 10 anni, sì dieci anni di<br />

produzione di boiles! Il tutto avvalendosi della<br />

consulenza di <strong>it</strong>tiologi e professori veterinari<br />

dellʼunivers<strong>it</strong>à, questo per mettere in commercio<br />

solo prodotti di qual<strong>it</strong>à. Tornando alla cottura<br />

delle esche, il sistema utilizzato da Pawel ha 2<br />

vantaggi, veramente molto importanti:<br />

1- non venendo cotte in acqua o a vapore, tutte<br />

le sostanze solubili rimangono allʼinterno<br />

dellʼesca senza sprechi(contenimento dei costi)<br />

nella stessa misura di come sono state messe<br />

allʼinizio, a boiles fin<strong>it</strong>a insomma cʼè dentro il<br />

100% di quello che è stato messo dentro<br />

allʼinizio.


2- questo sistema permette di non utilizzare<br />

conservanti chimici, in quanto la “cottura”<br />

stessa delle esche elimina tutta lʼacqua<br />

presente o quasi, stabilizzandole(anche grazie<br />

al legante), ed eliminando totalmente la<br />

formazione di muffe.<br />

Questo non vuol dire che le boiles non hanno<br />

scadenza , come tutti prodotti naturali hanno<br />

una loro v<strong>it</strong>a, certo il come vengono<br />

conservate è fondamentale, tenute bagnate in<br />

un posto molto umido vuol dire trovare boiles<br />

ammuff<strong>it</strong>e anche se ready in breve tempo!<br />

Tornando a quella mattinata, lʼimpasto secco<br />

veniva poi messo dentro una grossa<br />

impastatrice e facendola girare mixava tutti gli<br />

ingredienti secchi, dopodichè veniva versato il<br />

liquido impastando il tutto, aggiungendo più o<br />

meno acqua. Una volta raggiunta la<br />

consistenza, lʼimpasto veniva poi messo<br />

dentro due grossi cilindri oleodinamici collegati<br />

ad un estrusore. La centralina idraulica<br />

pressava lʼimpasto ad un elevato numero di<br />

bar, in modo da rendere omogenea e tutta<br />

uguale la consistenza e tess<strong>it</strong>ura delle esche<br />

che poi vengono rollate tram<strong>it</strong>e rulliera in<br />

alluminio. Una volta rullate, le palline vengono<br />

incanalate e finiscono nel primo forno,<br />

trans<strong>it</strong>ano allʼinterno ed escono dalla parte<br />

opposta per rientrare sub<strong>it</strong>o nel successivo per<br />

un tempo molto più lungo del primo. Una volta<br />

usc<strong>it</strong>e dal secondo forno cadono nel cassone<br />

che le osp<strong>it</strong>erà fino a che non si saranno<br />

raffreddate, ed il gioco è fatto! Con questo<br />

sistema vengono prodotti quasi una tonnellata<br />

di esche al giorno!Tra una produzione e lʼaltra<br />

chiesi a Pawel il perchè le prime esche della<br />

nuova gamma avevano un tempo di<br />

dissolvimento molto veloce, tale da faticare a<br />

rimanere in pesca per più di di 12 ore in<br />

presenza di pesce di disturbo. Lui mi disse che<br />

era stata una questione di misure di leganti<br />

nella prima ricetta, e che ora, dopo le<br />

modifiche, la durata era aumentata. Mi disse<br />

comunque che unʼesca che si dissolve molto<br />

in fretta ha il vantaggio di non saturare di cibo<br />

il fondale ma sfaldandosi lascia nella zona<br />

solamente le parti sciolte e lʼimpronta<br />

aromatica, insomma il principio di un pellet,<br />

esca secondo lui( e riscontrato anche in<br />

mangimistica) principe per stimolare le carpe a<br />

cibarsi, e quindi la sua tendenza è quella di<br />

ispirarsi a questa fonte di alimento.<br />

Tra una chiacchiera e lʼaltra, un pasto a base<br />

di cose che nemmeno ho idea di cosa fossero<br />

e zuppe che non ho avuto il coraggio di<br />

assaggiare(vabbè, son un po viziato,<br />

dʼaltronde son ab<strong>it</strong>uato alla cucina emiliana<br />

ahaha) tra una ricetta ed un aneddoto di<br />

pesca, finimmo le varie prove che erano passate le<br />

11 di sera! Prima di uscire mi gustai il piacere di<br />

immergere le mani in vasche di boiles perfette<br />

appena fatte, immaginando cosa ci avrei fatto se<br />

avessi avuto la possibil<strong>it</strong>à di produrne così anche a<br />

casa, oltre 400 kg di esche al giorno! Una volta<br />

fuori la prima cosa che mi saltò al naso fu lʼodore<br />

dellʼaria fresca!! infatti il mio naso era zeppo degli<br />

odori di mix aromi, così come qualsiasi cosa che<br />

indossavo, sopra e sotto, calzini inclusi!! Ecco<br />

perchè Erri mi aveva detto di portarmi una busta di<br />

plastica vuota, saggio il ragazzo!! peccato che<br />

proprio lui lʼabbia scordata a casa!<br />

Il giorno dopo con calma tornammo in Azienda il<br />

tempo necessario ad Erri di discutere con Pawel<br />

una nuova ricetta che potrebbe andare in<br />

produzione per la prossima stagione 2013,<br />

dopodichè partimmo per tornare in aeroporto.<br />

Durante il r<strong>it</strong>orno discutemmo di pesca, di come a<br />

volte siano più pesci i pescatori dei pesci stessi, e<br />

di altre leggende metropol<strong>it</strong>ane, che però non<br />

posso raccontare.


A chi mi chiede cosa ho imparato in quei 2 giorni<br />

cosa rispondo?<br />

Che alla fine io Erri e Pawel la pensiamo uguale su<br />

tante cose, soprattutto sulle esche, che in questo<br />

paese si mangiano zuppe agghiaccianti, che il mio<br />

inglese continua ad arrancare e che Erri sotto i<br />

baffi si è fatto un sacco di risate ascoltandomi. E<br />

che potete usare esche dd ba<strong>it</strong> Prologic con la<br />

massima fiducia poichè vengono migliorate e<br />

sviluppate continuamente, son fatte come a casa<br />

utilizzando materiali di prima qual<strong>it</strong>à, ed in<br />

abbondanti quant<strong>it</strong>à.<br />

Magari non sarò un tester prologic a v<strong>it</strong>a, ma<br />

sicuramente sarò un pescatore a v<strong>it</strong>a, e per quel<br />

che mi riguarda se dovrò comprare esche ready<br />

made, la prima scelta sarà sempre per queste<br />

esche, perchè almeno ho visto come vengono fatte<br />

e so cosa ci viene messo dentro.<br />

ciao Willy


DOLCE SCIROCCO<br />

di Matteo Petrassi<br />

Per questo mio primo articolino ho intenzione di<br />

raccontarvi quella che è stata la sessione più<br />

divertente di questo 2011.<br />

E’ metà maggio, e in una delle tante telefonate con<br />

Maurizio, mi dice che il giorno dopo avrebbe montato<br />

in uno splendido spot a Bolsena insieme ad un suo<br />

amico e che dal venerdì sarebbe rimasto in pesca da<br />

solo, quindi mi inv<strong>it</strong>a a raggiungerlo.<br />

Non me lo faccio ripetere due volte, io adoro quel<br />

lago e la possibil<strong>it</strong>à di pescarci al di fuori delle<br />

postazioni numerate è bassa così colgo la palla al<br />

balzo.<br />

Mentre io cerco di organizzarmi al meglio in pochi<br />

giorni mi tengo in contatto telefonico con Maurizio, il<br />

quale non mi rincuora molto; c’è tramontana da<br />

qualche giorno,fa freddo e di carpe se ne vedono ben<br />

poche, in 4 giorni portano a guadino 2 pesci sopra i<br />

15 chili, che molti definirebbero “pesciotti” per<br />

Bolsena, ma che per me restano comunque due<br />

catture importanti.<br />

Il venerdì mattina mentre seguo la lezione<br />

all’univers<strong>it</strong>à sono con la testa da tutt’altra parte,<br />

rientro a casa all’ora di pranzo, un panino di corsa e,<br />

con la macchina caricata la sera prima, prendo la<br />

strada per il lago.<br />

Il tempo vola come sempre, alle 3.30 sono sulle rive<br />

del vulcano e mi trovo davanti una s<strong>it</strong>uazione del<br />

tutto diversa da quella che mi aspettavo, c’è scirocco,<br />

è caldo e ci sono belle onde che ci sbattono in<br />

faccia…l’adrenalina sale alle stelle perché queste<br />

s<strong>it</strong>uazioni sono sempre sinonimo di catture come mi<br />

conferma anche il socio che conosce bene lo spot.<br />

Purtroppo però non posso mettere in pesca le mie<br />

canne, non conoscendo il fondale voglio fare le cose<br />

per bene e, nonostante Maurizio conosca i fondali e<br />

mi sprona ad uscire in barca a calare, io preferisco<br />

aspettare per fare tutto al meglio e essere fiducioso al<br />

100% della mia azione di pesca.<br />

Mentre aspetto monto il campo e innesco le mie 3<br />

canne con 3 pop-up, su una metto una stracollaudata


mulberry del 20, sulla<br />

seconda una tangerine<br />

self del 24 e sulla terza<br />

decido di provare il mais<br />

gigante al mulberry che<br />

nell’estate precedente mi<br />

ha dato belle<br />

soddisfazioni pescando gli<br />

amur.<br />

Finalmente il vento cala e<br />

si esce in barca per<br />

scandagliare, il fondale è<br />

abbastanza pul<strong>it</strong>o, non ci<br />

sono moltissime alghe a<br />

causa della stagione che è<br />

part<strong>it</strong>a un po’ in r<strong>it</strong>ardo<br />

quest’anno, ma riesco<br />

comunque a trovare 3<br />

begli spot in cui calare i<br />

miei terminali, la prima<br />

canna innescata con la<br />

mulberry finisce vicino a<br />

un grande ciuffo sui 3,5<br />

metri di profond<strong>it</strong>a, la<br />

seconda col mais la calo in<br />

uno spot simile al primo<br />

ma in 5 metri di<br />

profond<strong>it</strong>à e l’ultima la<br />

metto sotto uno scalino<br />

che passa dai 7,5 agli 11<br />

metri, su questa pasturo<br />

con 5 chili di esche del<br />

24/30 e decido di lasciarla<br />

in pesca finche non<br />

smonto in cerca di<br />

qualche grassa sol<strong>it</strong>aria.<br />

Finisco di calare le canne<br />

quando il sole sta<br />

tramontando, mi fermo a<br />

fumare una sigaretta e a<br />

godermi lo spettacolo e<br />

dopo pochi minuti uno dei<br />

miei delkim rompe la<br />

magia !!!! non ci credo,<br />

dopo neanche 1 ora di<br />

pesca ho già un pesce in<br />

canna che tira come un toro !!! dopo 10<br />

minuti di combattimento tirato porto a<br />

guadino la mia prima carpa dell’anno a<br />

Bolsena, una splendida regina di 16,5 kg.<br />

Dopo le foto corriamo a ricalare la canna e<br />

ci rimettiamo in attesa, come abbiamo<br />

sempre fatto, la seconda partenza toccherà<br />

a Maurizio.<br />

Le canne del socio sono in pesca da ormai<br />

2 giorni, le lasciamo ancora il tempo di<br />

mangiare qualcosa nella speranza di<br />

sfruttare il tramonto e dopo cena ci<br />

accingiamo a ricalarle negli spot che gli<br />

hanno reso pesce nei giorni prima.<br />

Fin<strong>it</strong>o di calare ci fermiamo per due<br />

chiacchiere prima di metterci a dormire e<br />

una bella reginotta di 10 chili viene a farci<br />

vis<strong>it</strong>a sempre sul mais.<br />

La notte passa tranquilla come<br />

spesso accade in questo lago e<br />

alle 6 di mattina mi sveglio perché<br />

me la stavo facendo sotto,<br />

neanche il tempo di rientrare in<br />

tenda che parte la mia canna<br />

innescata con la pop-up mulberry,<br />

un’altra reginotta di una decina di<br />

chili che slamiamo dalla barca in<br />

modo da ricalare sub<strong>it</strong>o la canna<br />

senza perdere troppo tempo.<br />

La cosa strana è che questa carpa<br />

era stata allamata all’esterno, ma<br />

in quel momento non gli do<br />

troppo peso.<br />

Ci rimettiamo a dormire e la<br />

mattinata scorre tranquilla fino<br />

all’ora di pranzo, quando un’altra<br />

bella regina di 16 kg decide di<br />

aspirare la mia pop-up in 3,5<br />

metri.<br />

Ricaliamo e mettiamo su l’acqua<br />

per la pasta, ignari del inferno che<br />

si stava scatenando !!!<br />

Infatti non passano neanche 10<br />

minuti che riparte l’innesco sui<br />

3,5 m, la teniamo 1 minuto in<br />

canna e si slama, un po’<br />

amareggiati pensiamo di<br />

innescare mais anche su questa,<br />

nella speranza che migliorino un<br />

po’ le allamate. Non finisco di fare<br />

il nodo al dental flos che parte la<br />

canna accanto !!! increduli ci<br />

avviamo a recuperare una bella<br />

regina di 13 chili con la pancia<br />

piena di uova.<br />

Vista la grande attiv<strong>it</strong>à non<br />

perdiamo tempo e corriamo<br />

sub<strong>it</strong>o a ricalare entrambe le


canne, sono oramai le 3.30 l’acqua bolle da<br />

oramai due ore ma ancora non abbiamo tempo<br />

di mangire, infatti quando stavamo per mettere<br />

la pasta uno dei miei delkim ricomincia ad urlare<br />

come un pazzo !!! questa volta siamo convinti<br />

di aver fatto il pezzo, infatti nonostante io<br />

avessi il torqueedo al massimo, Maurizio è<br />

costretto a cedere filo al pesce che ci porta 200<br />

metri oltre il segnalino !!! finalmente riusciamo<br />

a guadinare una bella regina di 16,5 kg che ci<br />

ha fatto sudare 7 camice e ci ha fatto credere<br />

per un po’ di aver agganciato il “tappo del<br />

lago” !!!<br />

Sono le 4.30 e decidiamo di mangiare prima di<br />

ricalare perché a me gira la testa per la fame.<br />

Tempo 20 minuti e siamo di nuovo in barca per<br />

calare, nelle due ore successive panico...prima<br />

partenza slamata con d-rig con amo del<br />

4,metto un d-rig con amo dell' 1, altra partenza<br />

di nuovo slamata, ricalo ma sta volta uso un<br />

terminale più corto sperando che dipenda da<br />

quello, amo sempre dell'1...sol<strong>it</strong>a attesa di<br />

30-40 minuti e riparte sempre lei, la canna a 5<br />

metri...è un toro, tempo di mettere la portabote<br />

in acqua e lei non si ferma, continua a<br />

prendere filo con una veloc<strong>it</strong>à incredibile, la mia<br />

x-fl<strong>it</strong>e 3,5 è piegata parecchio e più di una<br />

volta per cercare di non farla arrivare allo<br />

scalino suglio 8 metri per poco non finisco con<br />

la canna dr<strong>it</strong>ta....salgo in barca la tengo altri 10<br />

secondi e poi...taaacccc slamata anche lei....lo


sconforto mi assale e le parolacce si sprecano !!<br />

Decido di cambiare tutto, metto sotto un wh<strong>it</strong>y pool e<br />

innesco da amur, un chicco di mais al mulberry, una<br />

spugnetta e un sasso al posto del piombo...poi mi preparo<br />

un 360° rig così se slamerò anche col wh<strong>it</strong>y proverò con<br />

quello...poi abbiamo fin<strong>it</strong>o le idee !!!!<br />

Purtroppo è arrivato il tramonto, i continui salti che<br />

vedevamo nel pomeriggio sono spar<strong>it</strong>i e con loro anche le<br />

partenze.<br />

Ricaliamo una canna del socio e ci prepariamo la cena, alle<br />

10 dormiamo come sassi dopo 8 ore passate in barca<br />

correndo dietro ai treni di Bolsena !!!<br />

La mattina stessa storia, mi sveglio alle 7 per andare in<br />

bagno , esco e trovo Maurizio a r<strong>it</strong>irare le sue canne dato<br />

che essendo il primo giorno di chiusura avevamo deciso di<br />

lasciare le 3 che partivano così se avessimo preso un<br />

verbale ce la saremmo cavata con 75 euro a testa, neanche<br />

finisco di farla che parte la sol<strong>it</strong>a canna, il wh<strong>it</strong>y fà il suo<br />

lavoro ...una regina di 13 chili rilasciata dalla barca così da<br />

ricalare senza dover riuscire ev<strong>it</strong>ando di incontrare le<br />

guardie che in quel momento stavano prendendo servizio.<br />

Purtroppo gli spinnofili intorno a noi ci guardano con occhi<br />

strani mentre ricaliamo, facciamo tutto e torniamo a riva,<br />

caffè marlboro stiratina e due chiacchiere col socio, penso<br />

di riappoggiarmi sul lettino ma non ho tempo...riparte la<br />

sol<strong>it</strong>a canna dopo neanche mezz'ora !!! ci guardiamo<br />

increduli....altra regina di 10 chili rilasciata dalla barca e<br />

ricalata la canna sempre in un unica volta per ev<strong>it</strong>are i<br />

carabinieri....<br />

Rifaccio il caffè ma ecco che sentiamo una barca<br />

arrivare verso di noi a manetta...si ferma proprio<br />

davanti alla zona di pesca a 70-80 metri da riva 5<br />

minuti poi ripartono e vanno verso il pontile, è<br />

Rambo !!!! dentro di me penso ecco il primo verbale<br />

dell'anno !!! fortunatamente ci graziano ma ci dicono di<br />

togliere sub<strong>it</strong>o le canne perchè li avevano chiamati gli<br />

spinnofili e se c'avessero rivisto in barca sta volta ci<br />

avrebbero fatto piangere !!!!<br />

Vanno via, io mi guardo il socio e ci capiamo al<br />

volo...togliamo la barca, ma le canne non si levano<br />

finche non partono !!! proveremo a recuperarle da riva<br />

tanto peschiamo con i sassi e dovrebbe essere<br />

fattibile !!!<br />

Avevamo spostato la canna a 11 metri a soli 20 metri<br />

da quella che partiva sempre con lo stesso innesco, ci<br />

rimettiamo in attesa e dopo neanche mezz'ora riparte<br />

sempre lei...una regina sui 10 recuperata da riva.<br />

Il vento comincia a caricare, l'acqua si increspa e i salti<br />

si fanno ancora più frequenti...peccato che la nostra<br />

super canna è già fuori !!!! ma c'è l'altra a pochi metri<br />

quindi siamo fiduciosi...passa un'ora ma ancora nulla,<br />

ci sono onde di 1 metro adesso !!!<br />

Intanto abbiamo smontato quasi tutto e la canna è<br />

ancora lì morta...passano ancora 15-20 minuti e<br />

finalmente parte !!! toccherebbe a Maurizio a ferrare<br />

ma io sono a 2 metri dal pod e ferro, dalle testate<br />

sembra sempre sui 9-10 chili, peccato che dopo circa<br />

un minuto anche lei si slama inaspettatamente...vabbè


pazienza...poco dopo togliamo anche la terza dato che le onde stanno esagerando rischiando di sommergere i delkim<br />

e stà anche per piovere !!!!<br />

Concludiamo così una sessione che difficilmente dimenticherò, 15 partenze in circa 30 ore di pesca, ferrate una volta<br />

ciascuno così da divertirci al massimo entrambi !!!<br />

GRAZIE BOLSENA….GRAZIE MULBERRY !!!!


iniziare con stile<br />

di Leonardo Bresolin


Queste poche righe che mi trovo a scrivere sono<br />

destinate ai giovani,a tutti coloro che si stanno<br />

avvicinando a questa tecnica e perché no…a chi la<br />

pratica già da un po’ ma ha voglia di mettersi in<br />

discussione e esaminare ciò che sta facendo. È un breve<br />

articolo dove cerco di dare qualche consiglio,esprimo il<br />

mio punto di vista a propos<strong>it</strong>o di tutti coloro che da poco<br />

si sono buttati in questa avventura. Sono parole derivanti<br />

da qualche anno di carpfishing,dalle mie esperienze e<br />

dai miei errori,spero possano esservi utili!.<br />

Al giorno d’oggi,di articoli tecnici ne sono stati scr<strong>it</strong>ti a<br />

centinaia,qualsiasi persona navigando in rete o<br />

sfogliando qualche <strong>rivista</strong> può crearsi un bagaglio di<br />

conoscenze non indifferente(attenzione…ho parlato di<br />

conoscenze e non esperienze!!). nei forum tematici si<br />

può reperire in breve tempo qualsiasi informazione<br />

necessaria,chiarire dubbi e chiedere consigli.<br />

Tutto questo se usato con cognizione, è sicuramente un<br />

bene purtroppo però ci sono anche dei lati negativi.<br />

Parlando o sentendo parlare altri carpisti mi sono<br />

accorto che c’è spesso la tendenza, soprattutto tra i<br />

giovani, ad emulare ciò che i media o gli angler più<br />

esperti e “ammirati” passano, senza aver però ben chiaro<br />

il perché di certe azioni.<br />

Ecco quindi che si vedono folli rincorse alle carpe<br />

giganti per mostrare in giro la foto, si sprecano le ricette<br />

delle super palline e ogni pinco pallino qualunque può<br />

profetizzare la bontà di questo mix o quella farina, le<br />

pubblic<strong>it</strong>à trivellano le menti con il nuovo super pod, gli<br />

avvisatori con navigatore satell<strong>it</strong>are incluso e la tenda<br />

con annesso garage e bagno turco.<br />

Il nuovo carpista, di conseguenza, perde lo spir<strong>it</strong>o della<br />

pesca alla carpa della pesca vera e propria, quella che si<br />

inizia in un canale/cava con i primi rig e le prime<br />

montature innescando mais e crede che per essere<br />

carpisti bisogna effettuare pescate di giorni e giorni,<br />

andare all’estero e mirare sempre e a volte senza<br />

scrupoli alle grossissime carpe.<br />

Io personalmente ammetto di essermi fatto coinvolgere a<br />

suo tempo, ma fortunatamente ho realizzato presto che è<br />

più bello passare un po’ di ore con le lenze calate<br />

piuttosto che davanti ad un pc, quello è solo un contorno<br />

alla mia passione!(queste righe tra l’altro sono scr<strong>it</strong>te su<br />

un quadernetto mentre mi trovo a pesca!)senza dover<br />

im<strong>it</strong>are i personaggi “famosi” che tanto successo<br />

riscuotono tra il pubblico.<br />

Mi ripeto, spero che tra le persone che leggeranno queste<br />

righe vi sia qualcuno che si è avvicinato da poco alla<br />

pesca, e che abbia voglia di spendere 2 minuti a<br />

ragionare con la propria testa!<br />

Il primo punto che prendo in considerazione riguarda<br />

l’attrezzatura base per iniziare con le prime sessioni;<br />

questa non deve essere per forza all’ultimo grido o di<br />

fascia alta, dovrebbe essere scontato ma….<br />

2 canne sono più che sufficienti , le 3 lb coprono la<br />

maggior parte delle esigenze di pesca ed esistono ottimi<br />

modelli nella fascia di prezzo di circa 70-80 euro, canne


che possono un giorno essere rivendute<br />

nel caso si smettesse o si decidesse di<br />

passare a modelli più tecnici..<br />

Stesso discorso vale per i mulinelli,di<br />

qual<strong>it</strong>à a prezzi medio bassi se ne<br />

trovano molti,basta farsi consigliare<br />

dal proprio negoziante. Daiwa,<br />

Shimano,Quantum o Tica propongono<br />

modelli di qual<strong>it</strong>à a cifre accessibili e<br />

decisamente ottimi per iniziare.<br />

Il pod invece riveste una parte cruciale<br />

nell’attrezzatura di un carpista. E’ da<br />

sempre un accessorio molto discusso,<br />

fatto stà che in moltissimi casi si rivela<br />

inutile e persino ingombrante; due<br />

picchi magari in acciaio coprono<br />

moltissime esigenze di pesca .Non è<br />

vero che senza non si faccia carp<br />

fishing, anzi!!<br />

Per gli avvisatori invece serve a mio<br />

avviso un occhio di riguardo,ev<strong>it</strong>ando<br />

oggetti troppo economici e di scarsa<br />

qual<strong>it</strong>à,devono resistere a fattori<br />

climatici molto vari ed esigenze di<br />

pesca a volte diverse tra loro. Io<br />

personalmente trovo indispensabile la<br />

possibil<strong>it</strong>à di modificare la sensibil<strong>it</strong>à<br />

dell’avvisatore in quanto vario dalla<br />

pesca in fiume a quella a lunga<br />

distanza.<br />

La tenda e il lettino possono aspettare<br />

ed arrivare in un secondo<br />

momento,quando si è presa<br />

famigliar<strong>it</strong>à con la tecnica, tanto i pesci<br />

si fanno anche in 5 ore, non solo in 5<br />

giorni!!.piuttosto consiglio una buona<br />

sedia reclinabile che permette di<br />

godersi più comodamente l’attesa,<br />

magari con un ombrellone o un oval<br />

per ripararsi dal sole, dalla pioggia o<br />

dall’umid<strong>it</strong>à. Passare notti a pesca è<br />

spesso tempo sprecato quando ancora<br />

non si è cap<strong>it</strong>o come fregare questi<br />

pesci!!<br />

Risparmiate infine quei 500 euro di<br />

rod pod e mun<strong>it</strong>evi piuttosto di un<br />

OTTIMO materassino,meglio se a<br />

barchetta ed un guadino con manico in<br />

carbonio e rete a maglia fine: la<br />

leggerezza del manico renderà più<br />

agevole l’uso e la rete con quella<br />

caratteristica preverrà danni al pesce<br />

come pinne incastrate o squame che<br />

saltano. Ancora troppe persone ne<br />

fanno a meno o ne fanno un cattivo<br />

uso, ancora più ridicoli sono quelli che lo portano con se ma…non lo usano<br />

perché poi in macchina puzza! Credetemi, con un bel materassino affianco<br />

alle canne farete senza dubbio bella figura!!<br />

Poi se proprio ci vogliamo sprecare,un disinfettante/san<strong>it</strong>izzante per il pesce<br />

non è cosa brutta!<br />

Una borsa con un po’ di minuteria è quello che serve per completare il<br />

necessario per andare a pesca…e catturare!<br />

Ovviamente però necess<strong>it</strong>iamo di esche, ed anche qui di parole ne sono state<br />

spese moltissime,esistono molte scuole di pensiero e anche un infin<strong>it</strong>à di<br />

“maestri”.<br />

Per chi entra nel mondo del “self made”,la fatica di studiarsi l’esca è<br />

minima;esistono moltissime ricette,ognuna con il suo perché, frutto a volte di<br />

lunghi studi e ricerche di farine ed ingredienti adatti, a volte invece del<br />

farneticare di improbabili biologi/scienziati/cuochi/decennali selfmaker. A tal<br />

propos<strong>it</strong>o la carta stampata ed il web riveste un doppio ruolo perché, se da


una parte offre molti spunti di riflessione e consigli, dall’altra è capace di creare molta confusione, inculcando nelle<br />

“menti deboli” idee e convinzioni troppe volte frutto di strategie di vend<strong>it</strong>a. E’ opportuno quindi riuscire a capire dove<br />

cogliere e dove lasciar perdere, ma soprattutto sporcarsi le mani e faticare un po’. Provare, rollare e soprattutto<br />

pescare!!.<br />

Per chi invece non è interessato alla creazione di un proprio mix, ma si diverte a rollare le proprie palline, esistono molti<br />

prodotti pronti dalle diverse caratteristiche. È così possibile creare boilies che coprono le proprie necess<strong>it</strong>à o gusti, senza<br />

“intripparsi” troppo e dedicando il tempo rimasto ad altro come la ricerca di nuovi spot, la costruzione di terminali o…<br />

alla morosa, che così non potrà protestare se ci prendiamo una giornata per pescare!<br />

Chi decide invece di acquistare palline ready made , faccia attenzione a scegliere prodotti di qual<strong>it</strong>à, certificati e sicuri<br />

per non dare da mangiare al pesce un prodotto molte volte scadente e nocivo!<br />

Arriviamo alla conclusione…è ora di andare a pesca!!


Mind is everything<br />

Non c'è nulla da fare: quando devi scrivere, l'inizio è<br />

sempre la parte più difficile! In questo caso poi lo è<br />

doppiamente perchè non solo dovevo iniziare questo<br />

articolo ( “dovevo”, perchè in realtà da bravo furbo me la<br />

sono cavata con una banale frase fatta ) ma devo pure<br />

iniziare nel modo giusto questa nuova avventura per una<br />

<strong>rivista</strong> che parte piano ma ha grandi ambizioni. Visto che ci<br />

siamo proseguo con ciò che dovrebbe arrivare alla fine<br />

( quanto mi piace farmi le regole a modo mio! ) e voglio<br />

fare un ringraziamento più che doveroso a Willy che mi ha<br />

scelto per contribuire alla causa del carpfishing più<br />

autentico. Te l'ho già detto ma te lo ripeto: è un onore!<br />

Ultimo ma necessario preambolo: vi avverto sub<strong>it</strong>o che da<br />

parecchi anni pensavo che scrivere sarebbe stato<br />

terribilmente noioso. L'ho sempre pensato perchè in fondo<br />

sulle riviste si leggono quasi sempre le stesse cose e chi<br />

pesca già da qualche anno difficilmente trova spunti<br />

di Riccardo Delle Fratte<br />

interessanti, i quali vengono quasi sempre dai sol<strong>it</strong>i mostri<br />

sacri di questa tecnica. Ora io non sono affatto un mostro<br />

sacro ( ma non mi dire! ), cosa potrei mai scrivere di così<br />

interessante da non essere noioso e banale? La ver<strong>it</strong>à è che<br />

non lo so ancora bene ma ho deciso di tentare lo stesso. Vi<br />

racconterò questa tecnica a modo mio e sarà il modo di un<br />

carpista un tantino strano. Talmente strano che da anni<br />

ormai mi r<strong>it</strong>rovo quasi sempre solo sulle sponde perchè in<br />

fondo desidero carpe che gli altri non desiderano in luoghi<br />

che gli altri non frequentano. Pazienza. In fondo non siete<br />

obbligati a leggere e finchè il buon Willy non mi assesta un<br />

bel calcio nel culo io rimarrò al mio posto a tentare di<br />

raccontarvi qualcosa di decente! Poveri voi...<br />

Detto questo devo scegliere un argomento. Ce ne sarebbero<br />

tanti ma ho deciso di fare un discorso più generale. La<br />

tecnica è importante ma prima è bene inquadrare la


mental<strong>it</strong>à giusta altrimenti non si va tanto lontano. Lo<br />

spunto l'ho preso da una frase che ripetono sempre i<br />

bodybuilders e che trovo meravigliosa. La frase è appunto<br />

il t<strong>it</strong>olo di questo articolo e nel loro gergo significa che<br />

quando sei determinato a dare il massimo spesso vai oltre<br />

quelli che pensavi essere i tuoi lim<strong>it</strong>i. Questa frase è<br />

verissima anche se, come spesso accade con la lingua<br />

inglese, i significati possono essere molteplici. Nel<br />

carpfishing possiamo darle questo senso: “ prima di<br />

pensare a qualunque aspetto tecnico apri la mente. Se apri<br />

la mente e la fai funzionare i risultati andranno oltre a<br />

qualunque tua aspettativa”. Già vi vedo: “ ma tutta sta<br />

filosofia da quattro soldi dove vuole andare a parare?”.<br />

Molto semplice: la maggior parte dei carpisti sa costruire<br />

terminali complicatissimi ma non sa usare il cervello!<br />

Ovviamente non ho la presunzione di essere il genio che<br />

potrà illuminarvi ma cercherò di portarvi qualche esempio<br />

pratico di come una mental<strong>it</strong>à aperta e rigorosa possa<br />

portarci a catturare di più. Tante volte queste ver<strong>it</strong>à le ho<br />

imparate sulla mia pelle e devo sempre ringraziare tutti<br />

quelli che ancora oggi dopo anni mi impartiscono qualche<br />

sonora lezione. Vediamo qualche concetto basilare che però<br />

in troppi sottovalutano e che invece dovrebbe far parte<br />

dell'approccio mentale che fa di un carpista un carpista<br />

vincente.<br />

Fondersi con l'ambiente circostante.<br />

Mettetevi in testa che se sarete un corpo estraneo<br />

nell'ambiente, esso non vi rivelerà mai i suoi segreti. Inutile<br />

adottare tutte le migliori strategie se nel farlo fate un<br />

fracasso incredibile. Gli animali ( carpe comprese ) non<br />

amano essere disturbati. In questo c'è una sorta di<br />

compensazione cosmica: voi fate casino e gli avvisatori<br />

restano muti. Inoltre il pesce a volte è difficilissimo da<br />

individuare e anche quando si manifesta spesso lo fa<br />

inviando segnali che solo una mente attenta può cogliere.<br />

Una volta ho portato a pesca la mia ragazza. Mentre<br />

parlava io guardavo il lago e ogni tanto le dicevo: “hai<br />

sent<strong>it</strong>o? Quella era una carpa che saltava”. E lei: “ no, ma<br />

com'è che io non le sento mai?” E io:” le sentirai quando ti<br />

deciderai a tenere la bocca chiusa per un minuto”. Non l'ha<br />

presa tanto bene ma io ho catturato anche quella volta.<br />

Insomma: occhi aperti e orecchie tese perchè le donne si<br />

incazzano ma poi si calmano, un cappotto invece resta un<br />

cappotto.<br />

La pigrizia è un vizio che non vi potete permettere.<br />

Non avete idea di quante bastonate ho preso a pesca per il<br />

solo fatto di avere poca voglia di alzare il culo dal lettino!<br />

Io sono sempre stato un tipo pigro e se ora non lo sono più<br />

lo devo a tutti quelli che mi hanno dimostrato che darsi da<br />

fare paga sempre. Molti furbacchioni pensano che il<br />

vecchio detto “chi dorme non piglia pesci” sia da<br />

considerarsi non più valido dall'avvento dei segnalatori<br />

acustici. Si sbagliano. Potete stare certi che se montate<br />

l'attrezzatura e passate tutto il giorno a dormire o a<br />

gozzovigliare difficilmente imparerete qualcosa che vi<br />

aiuterà a catturare le carpe. Questa ver<strong>it</strong>à me l'ha insegnata<br />

il mio vecchio socio Paolo, il quale essendo di natura


iperattivo mi molestava ad ogni<br />

sessione impedendomi di dormire<br />

perchè voleva andare a cercare i<br />

pesci con la barca o a ricontrollare<br />

gli inneschi. Per parecchio tempo<br />

sono riusc<strong>it</strong>o a restare nel mio<br />

sacco a pelo ( tranne quando mi<br />

ha svegliato sparando in tenda con<br />

la scacciacani! ), poi però i<br />

risultati erano spesso a suo favore<br />

perchè inev<strong>it</strong>abilmente imparava<br />

più cose di me. Così mi sono<br />

adeguato e gradualmente ho vinto<br />

la mia pigrizia. La morale della<br />

favoletta è: muovete le chiappe!<br />

Girate in barca, a piedi sulla<br />

sponda, scrutate l'orizzonte in<br />

cerca di salti e state attenti ad ogni<br />

rumore. Il vostro cervello deve<br />

sempre raccogliere ed elaborare<br />

dati. Il segreto di una grande<br />

sessione spesso è tutto qui. Ultima<br />

cosa: se i pesci non sono nel<br />

vostro settore<br />

semplicemente...spostatevi. Se<br />

serve fatelo anche più volte. Lo so<br />

che smontare e rimontare tutto è<br />

una vera rottura ma vi svelo un<br />

semplice trucco banale ma<br />

efficace. Quando non vi va di<br />

smontare ripete a voi stessi: “ci<br />

vuole più a dirlo che a farlo”.<br />

Funziona.<br />

Le cose vanno fatte per bene.<br />

Quante volte vi siete infilati in<br />

tenda pur pensando che la vostra<br />

lenza non fosse calata alla<br />

perfezione o che il vostro terminale non fosse in<br />

ottime condizioni? Questi dubbi atroci possono<br />

tenerci svegli tutta la notte e se fondati possono<br />

costare una cattura. Essere meticolosi a pesca non è<br />

mai una pratica superflua. Personalmente non<br />

preparo mai i miei terminali sul luogo di pesca<br />

anche se in effetti questa è una pratica cara a molti<br />

angler. Preferisco infatti farlo a casa, su un bel<br />

tavolo pul<strong>it</strong>o e con tutta la roba in ordine. Solo così<br />

posso essere attento ad ogni minimo dettaglio e<br />

avere la certezza di presentare ai pesci degli<br />

inneschi impeccabili. Poi ovviamente se siete più<br />

bravi di me e riusc<strong>it</strong>e a fabbricarvi ottimi terminali<br />

durante le sessioni benvenga. Insomma fate un po'<br />

come vi pare basta che fate le<br />

cose come si deve! Attenzione<br />

anche agli ami rovinati:<br />

controllateli sempre dopo<br />

ogni recupero e non es<strong>it</strong>ate a<br />

cambiarli al minimo segno di<br />

cedimento. Le lime per<br />

affilarli lasciatele perdere<br />

perchè mai vi ridaranno un<br />

amo performante come se<br />

fosse nuovo. Stesso discorso<br />

vale per i fili e per tutte le<br />

componenti dell'attrezzatura<br />

in generale e in particolare<br />

per quelle che saranno a<br />

diretto contatto col pesce le<br />

quali vanno controllate<br />

spesso. Magari penserete che<br />

sono anche esagerato ma ne<br />

riparleremo il giorno in cui<br />

perderete un bel pesce davanti<br />

al guadino per non aver<br />

ricontrollato e sistemato bene<br />

l'attrezzatura. Ovviamente<br />

t u t t o q u e s t o n o n è u n<br />

inc<strong>it</strong>amento allo spreco e<br />

quindi vi esorto a riciclare<br />

tutto quello che è ancora<br />

buono. Detesto vedere quegli<br />

angler che buttano tutte le<br />

parti di un terminale solo<br />

perchè una di esse è usurata!<br />

Smontate e rimontate su un<br />

altro rig...<br />

Ragionate con la vostra<br />

testa.<br />

Raccogliere le informazioni<br />

dagli altri angler è importante.


Altrettanto importante però è saper distinguere quelle<br />

buone dalle quelle non attendibili. Ve ne sarete già accorti:<br />

in giro è pieno di bugiardi, incapaci e soprattutto di sparacazzate.<br />

Non scartate uno spot solo perchè gli altri dicono<br />

che sia improduttivo. Se vi piace abbiate il coraggio di<br />

rischiare. Se non catturate avete imparato qualcosa<br />

togliendovi ogni dubbio, viceversa vi assicuro che la<br />

soddisfazione sarà doppia. Trovate una impostazione di<br />

pesca inizialmente efficace in ogni condizione ma sappiate<br />

all'occorrenza cambiare in corsa inventando cose nuove<br />

perchè spesso discostarsi dalla massa è la chiave del<br />

successo. Sun Tzu nel celebre trattato “l'arte della guerra”<br />

diceva: “combatti con metodi ortodossi, vinci con metodi<br />

straordinari.” Diavolo di un cinese...<br />

Mai fermarsi alle apparenze.<br />

Questa è una cosa con la quale sono assolutamente fissato.<br />

MAI scartare un <strong>it</strong>inerario solo perchè “sembra” non poter<br />

osp<strong>it</strong>are delle belle carpe. Confesso di aver avuto bisogno<br />

dell'incoraggiamento di qualche vecchia volpe per pescare<br />

in fiumiciattoli che sembrano non poter osp<strong>it</strong>are nemmeno<br />

qualche minuscolo cavedano, salvo poi r<strong>it</strong>rovarmi con le<br />

carpe sugli inneschi in 40 centimetri d'acqua trasparente.<br />

Ma la sapete la cosa più bella? Le carpe non venivano dalla<br />

foce ma dalla sorgente, da una zona quindi dove c'erano 25<br />

centimetri d'acqua. Ammetto che se me lo avessero<br />

raccontato avrei avuto grossissimi dubbi. Comunque vi<br />

prometto che di questo vi parlerò meglio in segu<strong>it</strong>o perchè<br />

l'argomento mer<strong>it</strong>a parecchio. Mi lim<strong>it</strong>o a ricordarvi che<br />

sono buoni tutti a prendere grossi pesci in un <strong>it</strong>inerario che<br />

ne è pieno zeppo. Prendere un grosso pesce in un luogo nel<br />

quale nessuno lo credeva possibile è un'altra cosa.<br />

Pensateci bene perchè spesso i posti snobbati sono la nuova<br />

frontiera per i carpisti che amano le sfide difficili.<br />

I chili non sono tutto.<br />

A tutti fa piacere catturare un grosso pesce ma ci sono<br />

s<strong>it</strong>uazioni in cui un pesce piccolo vale più di uno grande.<br />

Lanciare a casaccio e catturare un bestione non vi rende<br />

carpisti migliori. Scommettere su no spot improbabile e<br />

portare a guadino una piccola ma sudatissima carpa vi<br />

insegna invece moltissime cose. Dovete sempre cercare di<br />

catturare ovunque e di diventare più bravi. Sapete invece<br />

quanti carpisti inesperti ho sent<strong>it</strong>o chiedere come catturare<br />

un bestione dicendo di essere arrivati a prendere solo<br />

“pesciotti” fino a 16 kg? Troppi. La cosa più grave però è<br />

che questi pescatori ancora non avevano cap<strong>it</strong>o come<br />

funzionava il loro <strong>it</strong>inerario ma erano già proiettati alla<br />

ricerca del record. Intanto una carpa da 16 kg non è un<br />

“pesciotto”, è un signor pesce e magari a prenderli spesso!<br />

Poi scusate ma cosa diavolo si vuole andare a trovare se<br />

ancora non si è cap<strong>it</strong>a una mazza di come funziona il posto<br />

in cui si pesca?! Non vado oltre altrimenti mi arrabbio di<br />

nuovo da solo davanti al pc. In conclusione la questione<br />

“peso” si risolve semplicemente catturando tante carpe e<br />

possibilmente in luoghi in cui ci siano tanti esemplari di<br />

grande taglia. Questa ricerca però deve essere un piacere e<br />

non una ossessione capace di far perdere gusto alla magia


di apprendere l'arte della pesca e alle<br />

catture di ogni giorno. Il segreto per<br />

durare in questa tecnica è sapersi<br />

godere anche le sessioni tutt'altro che<br />

memorabili ma soprattutto saperne<br />

trarre insegnamento<br />

Abbiate il coraggio di ammettere<br />

quando non siete in grado di capire<br />

le cose.<br />

Mai sent<strong>it</strong>o qualche carpista lanciarsi<br />

in ard<strong>it</strong>e farneticazioni circa i motivi<br />

dell'insuccesso o del successo di una<br />

sessione? Parlo dei tipi che sanno<br />

sempre perchè succedono le cose. “Se<br />

una carpa abbocca è perchè il Ph<br />

dell'acqua ha interag<strong>it</strong>o con gli<br />

aminoacidi presenti nell'esca i quali<br />

grazie alla Luna nella costellazione<br />

del Toro hanno indotto il pesce alla<br />

frenesia alimentare”. Se lo dici tu...<br />

Bisogna sempre cercare di capire le<br />

cose ma a volte bisogna anche<br />

ammettere che non si hanno dati certi<br />

per farsi un'idea con un minimo di<br />

fondatezza. Un bel “non lo so” non<br />

costa nulla e vi fa anche apparire<br />

modesti. Poi in fondo il bello della<br />

pesca è anche il fatto di non avere<br />

sempre le risposte. Come si dice:<br />

“meglio stare z<strong>it</strong>ti e sembrare stupidi<br />

piuttosto che aprire bocca e togliere<br />

ogni dubbio...<br />

Imparate ad assegnare il giusto<br />

valore ai vari aspetti della pesca.<br />

Inutile mentire: nella pesca non tutti<br />

gli aspetti hanno lo stesso peso. La<br />

prima cosa è conoscere l'avversario.<br />

A che scopo focalizzare l'attenzione<br />

su esche assurde e terminali complicati se<br />

prima non cap<strong>it</strong>e dove passeranno le carpe?<br />

Potete andare a infoltire le fila di quelli che<br />

pescano solo col pc oppure potete uscire di<br />

casa e andare al lago per ascoltare le carpe<br />

che saltano e cominciare a capire dove<br />

poterle insidiare con maggiore probabil<strong>it</strong>à di<br />

successo. A voi la scelta. Ricordatevi anche<br />

che nel carpfishing come in tutte le altre cose<br />

della v<strong>it</strong>a le scorciatoie non portano da<br />

nessuna parte. Se sperate che un'esca<br />

miracolosa possa portarvi al livello di quegli<br />

angler che si sbattono molto più di voi per<br />

pescare allora siete proprio scemi. Quelli che<br />

anche con poche ore riescono a catturare sono<br />

i pescatori da prendere a modello, quelli che<br />

bivaccano settimane sperando nel<br />

“tanto prima o poi una deve<br />

passare” lasciateli perdere. Vanno<br />

a dormire al lago, non a pesca...<br />

Se vi rodete il fegato ad<br />

immaginare quello che gira<br />

sotto i piedi del vicino...non<br />

vedete quello che passa sotto i<br />

vostri.<br />

Direi che questo non necess<strong>it</strong>a di<br />

troppe spiegazioni. Occhio ai<br />

sottoriva. In poche parole:<br />

scordatevi la sindrome del “devo a<br />

tutti i costi pescare sotto la sponda<br />

opposta” perchè...se stavate<br />

dall'altra parte avreste calato<br />

esattamente dove siete ora e<br />

probabilmente avreste catturato lo<br />

stesso. Il mondo a volte è tutto<br />

questione di prospettiva. Stessa<br />

cosa vale per la sindrome del: “più<br />

pesco lontano e meglio è”. Non è<br />

t a n t o c h e n o n<br />

funziona...semplicemente è una<br />

stronzata colossale.<br />

Prima di fare scemenze<br />

accendete il cervello.<br />

Vi è mai cap<strong>it</strong>ato il classico vicino<br />

di postazione che colto da<br />

profondo sconforto a causa<br />

dell'assenza di abboccate decide<br />

che sia cosa buona e giusta farsi<br />

prendere dal panico e buttare in<br />

acqua chili e chili di roba ogni 10<br />

secondi sperando che la montagna<br />

di cibo attiri magicamente i pesci


di tutto il lago? Mi giocherei tutto<br />

quel poco che possiedo che sapete<br />

di cosa parlo. Ogni volta che<br />

incontriamo un tipo del genere<br />

siamo assal<strong>it</strong>i dalla voglia di<br />

malmenarlo e di scaraventarlo in<br />

acqua a ripescare tutta la roba in<br />

eccesso che ha sparso sul fondo.<br />

Purtroppo ciò sarebbe poco carino<br />

e sicuramente illegale quindi di<br />

sol<strong>it</strong>o mi lim<strong>it</strong>o a scuotere la testa<br />

rimuginando ep<strong>it</strong>eti irripetibili o al<br />

massimo mi alzo a vado a farci due<br />

chiacchiere affinchè comprenda il<br />

suo terribile errore. Purtroppo<br />

molti da questo orecchio non ci<br />

sentono e questo è un altro dei<br />

motivi che mi spingono a cercare<br />

posti poco frequentati. Fatemi e<br />

fatevi una cortesia: ev<strong>it</strong>ate di<br />

comportarvi in questo modo<br />

perchè è odioso e<br />

controproducente. Prima di<br />

cambiare qualcosa nella condotta<br />

di pesca mettete in moto il cervello<br />

perchè altrimenti non potrete fare<br />

che errori. Ragionare costa meno<br />

f a t i c a c h e p a s t u r a r e i n<br />

continuazione e produce<br />

sicuramente più partenze. Provare<br />

per credere...<br />

Il troppo stroppia.<br />

Sembra brutto lasciare alcune<br />

canne da pesca inutilizzate nel<br />

fodero durante una sessione.<br />

Eppure a volte è la cosa migliore<br />

da fare. Se si hanno ampi spazi a<br />

disposizione è bene sondarli il più possibile ma in<br />

luoghi ristretti meglio darsi una regolata. Tanti<br />

pensano che con tre canne in acqua in uno spazio<br />

ristretto le possibil<strong>it</strong>à di cattura si moltiplichino<br />

per tre. Dimenticano però che la pesca non è una<br />

equazione matematica e così il risultato è che le<br />

probabil<strong>it</strong>à di cattura crollano allo zero assoluto a<br />

causa dei troppi fili che disturbano il pesce.<br />

Personalmente ho fatto alcune delle più belle<br />

pescate con una sola canna su un picchetto e in<br />

quei casi aggiungerne altre sarebbe solo serv<strong>it</strong>o a<br />

complicarmi la v<strong>it</strong>a. Anche questo è un modo<br />

elastico di adattarsi alle esigenze della pesca senza<br />

farsi dominare da sovrastrutture mentali tanto<br />

stupide quanto dannose. In queste<br />

s<strong>it</strong>uazioni quindi datevi una bella<br />

calmata, mettete in moto la<br />

materia grigia e piazzate come si<br />

deve quell'unica maledetta canna<br />

da pesca!<br />

Direi proprio che qualche spunto<br />

dovrei avervelo dato e visto che<br />

sono stanco morto direi anche che<br />

è ora di chiuderla qui. Anche<br />

perchè altrimenti poi mi brucio<br />

tutti gli argomenti! Ovviamente<br />

le prossime volte vi racconterò<br />

qualcosa di più specifico che<br />

magari vi aiuterà a capire meglio<br />

quello che ho scr<strong>it</strong>to nelle righe<br />

qui sopra e lo farò c<strong>it</strong>ando esempi<br />

reali. Comunque queste semplici<br />

dr<strong>it</strong>te cercate di tenerle a mente<br />

perchè sono preziose e impararle<br />

mi è costato spesso molto caro.<br />

Visto che poi è inev<strong>it</strong>abile per<br />

tutti fare qualche cazzata...fatela<br />

almeno usando la vostra testa.<br />

Ora però andate a pesca e<br />

ricordatevi sempre che...la mente<br />

è tutto!


LA PRIMA OVER DEL<br />

LAGO....(ricordo di un vecchio carpista)<br />

di Tiziano Papais


Questo è il semplice racconto di una battuta di pesca<br />

avvenuta oramai quasi 12 anni fa di cui per un insieme di<br />

motivi conservo ancora un meraviglioso e n<strong>it</strong>ido<br />

ricordo; quello che leggerete quindi non è un articolo di<br />

tecnica o che altro ma è solo il tentativo di raccontare un<br />

insieme di emozioni, per quanto abbia la capac<strong>it</strong>à di farlo<br />

con efficacia e per quanto sia possibile descriverle…<br />

18 Settembre, sveglia programmata per le ore 07.00, che<br />

puntualmente suona ma io sono già sveglio da un bel<br />

po’, anzi sono sveglio da tutta la notte! Rapido passaggio<br />

in bagno per le obbligatorie operazioni mattutine,<br />

abbondante colazione consumata assai velocemente e<br />

rapida sal<strong>it</strong>a in macchina, precedentemente caricata di<br />

tutto il necessario (e più) per passare una settimana di<br />

pesca in riva ad un lago. L’appuntamento con Nico è per<br />

le 09.00 nell’ultima stazione di servizio autostradale<br />

prima del confine, mentre il terzo componente della<br />

battuta , Emanuele, ci raggiungerà direttamente sul posto<br />

di pesca. La destinazione scelta è un grande bacino<br />

naturale oltre confine; un lago che conosco assai bene<br />

per averci già fatto 5 battute della durata settimanale nei<br />

precedenti 2 anni. Gli stimoli sono fortissimi e, confesso,<br />

c’è il desiderio di passare finalmente la fatidica soglia<br />

dei 20 chili in quel lago (allora amb<strong>it</strong>o traguardo<br />

simbolico) dato che nelle precedenti battute ci ero<br />

andato assai vicino. Questa volta sono deciso a sfruttare<br />

al massimo questa settimana di pesca sapendo che il<br />

periodo è ottimo, le condizioni atmosferiche sono<br />

favorevoli e il lago in questione possiede una buona<br />

quant<strong>it</strong>à di pesci di grossa taglia, inoltre,<br />

importantissimo, mi conforta l’esperienza maturata in<br />

quest’acqua nei precedenti anni che si traduce nel saper<br />

già che settore scegliere, a che profond<strong>it</strong>à pescare, che<br />

esche usare, quanto pasturare ecc… Insomma non<br />

manca niente per il buon es<strong>it</strong>o della battuta, solo un po’<br />

di fortuna (che non guasta mai) per riuscire ad incappare<br />

in una delle ‘reginone’ che girano indisturbate in quella<br />

non indifferente massa d’acqua. Voglio però precisare, a<br />

scanso di equivoci e senza retorica, che il fine ultimo<br />

non è solo quello di catturare pesci di taglia ma anche e<br />

soprattutto di, semplicemente, passare una settimana in<br />

riva al lago, lontano da stress e noie del vivere<br />

quotidiano; per cui sotto quest’ottica le catture<br />

rappresentano per me solo ‘la ciliegina sulla torta’. Gli<br />

orari vengono rispettati e prima delle 10.00 siamo già<br />

sul lago; più precisamente nel campeggio<br />

precedentemente prenotato in cui stabiliremo il nostro<br />

‘campo’ e partiranno le nostre insidie. Sembra tutto ok<br />

quando scorgiamo a circa 200-250 metri sulla nostra<br />

destra una barchetta ancorata a riva e sulla stessa un rod<br />

pod con 4 canne; sono 2 locali carpisti che pescano da<br />

un giardino privato direttamente sul lago e, conoscendo<br />

gli usi e costumi locali (leggi quant<strong>it</strong>à e soprattutto<br />

qual<strong>it</strong>à di pastura in acqua) , la cosa non ci fa per niente<br />

piacere. Ma le sorprese devono ancora finire; verso


mezzogiorno arrivano 2 autovetture di cui una con un<br />

bel gommone già pronto legato sopra. Per farla breve<br />

sono carpisti (tedeschi) che hanno pure loro prenotato in<br />

quel campeggio e per gli stessi giorni nostri! Il<br />

proprietario del campeggio si giustifica dicendo che c’è<br />

spazio per tutti; in effetti è vero solo che non capisce che<br />

pratichiamo il carpfishing e non la pesca al colpo!<br />

Essendoci noi già piazzati sulla parte sinistra del<br />

campeggio ai nuovi arrivati non resterebbe che mettersi<br />

alla nostra destra vicino ai 2 carpisti locali , praticamente<br />

dovrebbero pescare in mezzo in un raggio non più largo<br />

di 100 metri… saggiamente (per loro e per noi)<br />

decidono di lasciare il campeggio e di trovarne un altro,<br />

non prima di avere (giustamente) insultato il<br />

proprietario. Finalmente soli, e finalmente fuori in barca<br />

a scandagliare il nostro settore di pesca; come previsto si<br />

presenta un fondale uniforme che gradualmente scende<br />

fino a centro lago toccando i 12-13 metri di profond<strong>it</strong>à a<br />

circa 4-500 metri da riva, la temperatura dell’acqua è<br />

attestata sui 17°-18° gradi. Decidiamo di pescare a circa<br />

150-200 metri da riva in una profond<strong>it</strong>à compresa tra gli<br />

8 e gli 11 metri dove nello schermo dell’ecoscandaglio<br />

ci compaiono dei begli erbai. Posizioniamo 3 segnalini a<br />

triangolo: il destro e sinistro sui 7,5-8 metri d’acqua,<br />

mentre quello più lontano, ovverosia il centrale, sugli<br />

11-11,5 metri; la distanza tra il segnalino di destra e<br />

quello di sinistra, cioè la larghezza del settore che<br />

occupiamo è di circa 90-100 metri. L’idea base è quella<br />

di distribuire le esche in un tratto più ampio possibile<br />

(ev<strong>it</strong>ando le concentrazioni di pastura sempre deleterie<br />

in pescate di questa durata) cercando di intercettare più<br />

pesci possibile. Iniziamo sub<strong>it</strong>o la pasturazione che<br />

considerando la (allora) non rilevante pressione di pesca<br />

del lago (bei tempi quelli), le sue dimensioni e<br />

soprattutto le dimensioni dei branchi di carpe che<br />

girovagano in esso è, per le ab<strong>it</strong>udini ‘medie’ nelle<br />

nostre acque, indubbiamente ‘pesante’; Finiscono sub<strong>it</strong>o<br />

in acqua 30-35 kg. di granaglie (allora servivano per<br />

velocizzare i tempi di entrata delle carpe in acque non<br />

troppo battute, in effetti questa è stata una delle ultime<br />

pescate in cui le ho usate in questo senso) e 9-10 kg di<br />

boiles distribu<strong>it</strong>e sui 3 segnalini . Le esche scelte erano<br />

2: una ready di comprovata efficacia (da usarsi ad inizio<br />

sessione) e una self prodotta con un supercollaudato<br />

birdfish mix. Visto il tardo orario e la quant<strong>it</strong>à di pastura<br />

in acqua decido di non calare le canne mentre i miei due<br />

compagni invece si affrettano a portare fuori i terminali.<br />

La prima notte trascorre in silenzio così di primo<br />

mattino sono già attivo ed inizio sub<strong>it</strong>o le operazioni di<br />

innesco; purtroppo il tempo si è messo decisamente al<br />

brutto e piove tutta la mattinata, per fortuna poi le<br />

condizioni meteo saranno più o meno stabili per tutta la<br />

durata della battuta. Nel primo pomeriggio comunque ho<br />

già calato e, assieme agli altri attendo l’arrivo della notte


che in questo lago ha sempre rappresentato di gran lunga<br />

il momento migliore, almeno nelle precedenti sessioni.<br />

Verso sera ricevo una telefonata da Stefano, un altro mio<br />

allora ab<strong>it</strong>uale compagno di pesca, che mi preannuncia<br />

che gli ultimi 3-4 giorni ci avrebbe raggiunto se,<br />

ovviamente, ci fosse stato posto; ulteriori due canne<br />

potrebbero essere troppe ma Stefano è un amico e poi i<br />

locali alla nostra destra per fortuna se ne sono andati, per<br />

cui il parere alla fine è pos<strong>it</strong>ivo. Ormai è buio, saranno le<br />

20,00-20,30 e siamo tutti e tre sotto l’ombrellone a<br />

gustarci la cena (i sol<strong>it</strong>i 2 etti di pasta a testa con relativo<br />

bicchiere di buon vino rosso) quando mi sembra di<br />

scorgere nella batteria di Emanuele uno swinger<br />

leggermente abbassato. Non ci faccio caso (anche perché<br />

il segnalatore non ha emesso nessun suono) e continuo a<br />

mangiare, finisco il vino e mi accendo una sigaretta<br />

volgendo lo sguardo verso le batterie di canne e… lo<br />

swinger di Emanuele mi sembra ulteriormente abbassato,<br />

anzi mi sembra proprio a ‘terra’! Questa volta avverto il<br />

proprietario e velocemente siamo sulle canne, puntiamo<br />

una pila e ci accorgiamo che il filo ha una direzione ben<br />

diversa da dove era stato calato il terminale! Parte una<br />

rapida ferrata a vuoto e mentre Emanuele recupera si<br />

accorge dell’ assenza di peso dall’altra parte,<br />

praticamente sta recuperando solo filo: il terminale con<br />

relativa montatura e piombo risulta tranciato. Seguono<br />

ripetute imprecazioni cond<strong>it</strong>e da qualche deprecabile ma<br />

purtroppo prevedibile bestemmia; che razza di pesce<br />

fosse ce lo chiediamo tuttora, un pesce che aveva<br />

spostato di parecchi metri un piombo da quasi 200 gr<br />

senza far emettere un singolo suono al delkim! E<br />

comunque non finisce qui perché qualche ora più tardi,<br />

in piena notte, registriamo la prima vera mangiata su una<br />

canna di Nico, pronta ferrata e questa volta il pesce c’è!<br />

Gli chiedo se serve la barca ma mi risponde di no, è già<br />

vicino e non gli sembra un granché… arriva a portata di<br />

guadino e beh… non è certo un mostro ma non è<br />

nemmeno così piccola; una splendida regina che alla<br />

bilancia risulta avere una quindicina di chili abbondanti,<br />

non male come primo pesce! Il resto della notte e tutto il<br />

giorno dopo trascorre tranquillo, siamo quindi in attesa<br />

di un’altra notte, ma anche questa trascorre tranquilla,<br />

abbiamo invece 2 mangiate, una Nico e una Emanuele,<br />

nella tarda mattinata del giorno dopo con relativi pesci<br />

di taglia media; la mia batteria resta, purtroppo, in<br />

desolante silenzio. La stessa cosa si ripete il giorno<br />

dopo: ancora un paio di mangiate in tardo mattina sulle<br />

canne di Nico e Emanuele con pesci di taglia analoga ai<br />

precedenti mentre le mie continuano il loro mutismo e a<br />

questo punto non può essere un caso. Tutte le 6 mangiate


si sono avute nei pressi del segnalino centrale (quello più<br />

lontano, praticamente la ‘punta’ dell’immaginario<br />

triangolo) in un profond<strong>it</strong>à compresa tra i 9 e i 10 metri,<br />

mentre io pesco stretto sul segnalino di sinistra tra i 7,5 e i<br />

8,5 metri a circa 50-60 metri da dove si sono avute le<br />

mangiate. Evidentemente le nostre amiche sostano a<br />

centro lago per poi spostarsi alla ricerca di cibo seguendo<br />

rotte prestabil<strong>it</strong>e e, quindi, vengono intercettate dalle<br />

canne posizionate alle maggiori profond<strong>it</strong>à…non so darmi<br />

altre spiegazioni. I miei compagni di pesca si sono dati le<br />

stesse ragioni e Nico, di buon cuore, decide di stringersi<br />

un po’ per permettermi di infilare una delle mie canne più<br />

vicino alla zona ‘calda’, cosa che prontamente faccio. La<br />

sera arriva e, come preannunciato, arriva Stefano; passerà<br />

gli ultimi 3-4 giorni con noi posizionandosi alla estrema<br />

destra a circa 70-80 metri dall’hot spot. La quarta notte<br />

trascorre silenziosa e, memori delle due precedenti<br />

mattine, aspettiamo le 10-11,00, orario in cui avevamo<br />

(avevano) avuto le mangiate. Sono appena passate le<br />

10,30, Stefano, il nuovo arrivato, ha già all’attivo un<br />

pesce della sol<strong>it</strong>a taglia (catturato nel primo mattino) e<br />

siamo intenti a berci un ulteriore caffè con relativa<br />

sigaretta quando avviene una partenza a dir poco<br />

fulminante: è la mia canna posizionata sui 9 metri vicino<br />

alla zona calda. Rapida ferrata e rapida sal<strong>it</strong>a in barca, il<br />

pesce non sembra male ed una volta guadinato in effetti<br />

rimango un po’ deluso: una bella regina di taglia analoga<br />

alle precedenti catture, bel pesce ma pensavo meglio. Per<br />

la cronaca l’innesco era una tripla da 20 mm., 1 pop up e<br />

2 affondanti rigorosamente self made. R<strong>it</strong>ornato a riva,<br />

peso, fotografo e rilascio sub<strong>it</strong>o il pesce; le carpe sono<br />

ancora lì e voglio ricalare al più presto il terminale<br />

esattamente nello stesso punto, cosa che faccio mentre il<br />

mio orologio (me lo ricordo ancora incredibilmente bene)<br />

segna le 11,30. Sempre per la cronaca l’innesco questa<br />

volta è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una affondante da 24 mm. self made<br />

e una pop up da 20 mm. ready made. Non credo sia<br />

passata più di un’ora quando un singolo bip interrompe la<br />

conversazione in corso tra di noi; è ancora la mia canna,<br />

quella appena ricalata. Seguono altri 2-3 bip, corro sulla<br />

canna, il mulinello inizia a cedere lentamente filo e<br />

quindi ferro… mi accorgo sub<strong>it</strong>o che c’è qualcosa di<br />

pesante dall’altra parte, questa volta salgo sul gommone<br />

di Stefano, questa volta con lui come ‘autista’, recupero<br />

ma non c’è verso di far venire il pesce quindi ci<br />

spingiamo noi sopra di lui, è ancorato sul fondo e non<br />

vuol saperne di staccarsi da esso…momenti<br />

estremamente emozionanti… non sento testate o<br />

improvvisi cambi di direzione, sembra quasi che non si<br />

sia accorta di essere stata allamata, continua lenta ma<br />

imperterr<strong>it</strong>a nella direzione scelta e non c’è verso di<br />

fermarla. Dopo circa una decina di minuti decido di<br />

forzarla e finalmente riesco a staccarla… la intravedo<br />

sott’acqua ed è grossa.…un ‘reginone’ tipico del lago; la


stimo leggermente al di sotto dei 20 kg, sicuramente un<br />

gran bel pesce, penso, ma di taglia analoga ad altre<br />

catture già effettuate in questo lago. La carpa comunque<br />

non si arrende e riparte improvvisamente verso il fondo,<br />

sono quindi costretto a cedere nuovamente filo; per<br />

almeno 4-5 volte riesco ad imbobinare quasi per intero i<br />

15 metri di quicksilver per poi essere costretto a ricederlo<br />

tutto mentre il mio compagno alla guida del gommone<br />

coordina e segue i movimenti del pesce. Finalmente<br />

sembra esausta e riesco a portarla in superficie, Stefano<br />

mi passa il guadino e prontamente la infilo dentro la rete;<br />

la vedo meglio e mi sembra decisamente più grossa del<br />

previsto, sicuramente più ‘panciuta’. Aspetto ad esternare<br />

queste mie impressioni mentre il mio compagno di<br />

‘battaglia’ continua a stimarla sotto la fatidica soglia dei<br />

venti… Torniamo a riva dove gli altri 2 compagni,<br />

avendo assist<strong>it</strong>o al combattimento, ci aspettano<br />

impazienti. Il primo a scendere dal gommone sono io,<br />

Stefano mi passa il guadino con dentro il pesce, faccio<br />

per sollevarlo e… mamma mia quanto pesa… credo<br />

proprio sia ben oltre quanto precedentemente stimato!<br />

Stendo il pesce sul materassino e finalmente lo vediamo<br />

bene ed è decisamente grosso; finalmente la regina che<br />

sognavo e lì distesa nel materassino. Immediate le<br />

operazioni di pesatura e mi appare quello che tanto<br />

speravo: è sopra la soglia dei venti di quasi 4 chili! Non<br />

sto più nella pelle e faccio fatica a contenere le emozioni;<br />

finalmente una delle ‘vecchie’ del lago è ‘mia’, una delle<br />

amb<strong>it</strong>e grosse regine del lago. Pochi minuti, il tempo per<br />

scattare una serie di fotografie, e la carpa è di nuovo nel<br />

suo ambiente. La osservo felice mentre lentamente se ne<br />

va e non posso che restare, per l’ennesima volta,<br />

affascinato da questo pesce che tante emozioni sa donarci<br />

chiedendo in cambio solo il rispetto e la cura nel trattarlo<br />

che gli sono dovuti. Dopo questa cattura, nei tre giorni e<br />

2 notti rimanenti non abbiamo più registrato attiv<strong>it</strong>à sulle<br />

nostre canne, come se la cattura (e il rapido rilascio…)<br />

della ‘mia’ panciuta avesse in qualche modo spaventato e<br />

distolto dalla nostra pastura tutte le altre carpe presenti in<br />

zona… mah! Capirei avessimo pescato in canale o<br />

comunque in ambienti di non grande estensione, ma a<br />

200 metri da riva e in un grande lago naturale… misteri<br />

(e fascino) del carpfishing!<br />

Il sabato successivo alla partenza, esattamente una<br />

settimana dopo, sono di nuovo in autostrada , questa<br />

volta in direzione opposta; mentre guido mi assalgono<br />

strane sensazioni, un senso di malinconia misto alla<br />

felic<strong>it</strong>à per il buon es<strong>it</strong>o della battuta e per l’imminente<br />

rivedere la mia ragazza (sarò romantico?...non l’avrei<br />

mai detto, comunque sia quella ragazza poi è diventata<br />

mia moglie). Ripenso inoltre ai miei compagni di pesca<br />

e all’amicizia ulteriormente consolidata, al fatto che se<br />

Nico non mi avesse lasciato un po’ di spazio per inserire<br />

una mia canna (spostandone una sua) la mia bella<br />

‘reginona’ molto probabilmente me la sarei scordata o<br />

magari l’avrebbe catturata proprio lui… eppure nei suoi<br />

occhi e nel suo comportamento non ho letto nessuna<br />

invidia o ripensamento , anzi la sua contentezza era<br />

quasi pari alla mia. Queste sono le cose che aggiungono<br />

valore a questa fantastica disciplina, anche se purtroppo<br />

non è sempre così; le invidie e le ripicche esistono,<br />

ovviamente, anche nel nostro piccolo ‘mondo’, ma<br />

quando si riesce a selezionare un gruppo di persone e di<br />

amici esenti da egoismi, invidie e protagonismi fuori<br />

luogo (mantenendo nel contempo un po’ di sana<br />

individual<strong>it</strong>à, indispensabile a mio parere per crescere<br />

tecnicamente come pescatori-carpisti), credo si creino i<br />

giusti presupposti per ottenere successi ovunque, ma<br />

soprattutto il carpfishing diviene non solo una semplice<br />

disciplina di pesca ma quasi una scuola di v<strong>it</strong>a.<br />

Concludo scusandomi per la lunghezza di questo<br />

racconto con tutti voi che , incredibilmente, siete arrivati<br />

alla fine, ma ve lo avevo detto all’inizio che non mi è<br />

così facile descrivere le emozioni: ammesso che ci sia<br />

riusc<strong>it</strong>o!


FREEDOM<br />

di Fabrizio Morgagni e<br />

Fulvio Gavelli


La pesca in Po si può riassumere<br />

ricordando un episodio di inizio<br />

dicembre. Fabrizio da qualche<br />

settimana stava pescando vicino a<br />

casa, il pesce rispondeva bene e la<br />

possibil<strong>it</strong>à di prendere grosso era<br />

dietro l’angolo. Una sera ci troviamo<br />

davanti al pc guardiamo il livello del<br />

fiume (http://stazioni.agenziapo.<strong>it</strong>/<br />

data/index.htm), le previsioni meteo a<br />

lungo termine e, sembra, che per il<br />

fine settimana successivo ci sia la<br />

possibil<strong>it</strong>à di pescare in Delta. Il suo<br />

commento lo ricorderò per molto “è<br />

un suicidio piscatorio ma..... ,<br />

ANDIAMO”.<br />

Spesso, anche durante i numerosi<br />

trag<strong>it</strong>ti verso il Delta, ci chiediamo<br />

perchè perseverare (errare sarebbe<br />

umano..!) ad affrontare un ambiente<br />

del genere quando esistono opzioni<br />

sicuramente più produttive in fatto di<br />

risultati........si il basso Po è<br />

“imbott<strong>it</strong>o” di belle carpe, e non è poi<br />

difficile prenderle, ma a livello di pesci veramente over non è certo la scelta<br />

migliore, come del resto quasi tutti i fiumi. Siamo sempre stati coscienti di<br />

questo, ma allora cosa ci spinge e cosa spinge sempre più carpisti, sulle<br />

sponde del Grande Fiume? Forse proprio oggi che la natura recede sempre<br />

più dalla v<strong>it</strong>a quotidiana della gente il Po eserc<strong>it</strong>a un fascino unico,


derivante dall'isolamento che,<br />

soprattutto nel delta, ancora lo<br />

contraddistingue, dal senso di<br />

libertà che sa infondere, dalla sua<br />

natura ancora selvaggia e<br />

relativamente alla pesca dal non<br />

riuscire mai a capirne veramente,<br />

fino in fondo, le dinamiche. Qua<br />

la sfida non è, come in tristi<br />

contesti.....agli altri pescatori, ma<br />

a pesci selvaggi e ad un ambiente<br />

scomodo, vastissimo e<br />

variabilissimo che mantiene<br />

s e m p r e i l f a s c i n o<br />

dell'ignoto....anche troppo!<br />

Un ambiente che, ogni qual volta<br />

si riesca a elaborare una teoria,<br />

sembra non aver meglio da fare<br />

che smentirla! Dove dopo anni di<br />

esperienza possiamo dire di non<br />

sapere ancora quasi nulla......e di<br />

non guidare mai il gioco con<br />

sicurezza, come in altri luoghi<br />

può avvenire.<br />

Non vogliamo certo dire che per<br />

noi la grossa cattura non abbia<br />

importanza, ci mancherebbe!<br />

Anzi uno dei motivi che rendono<br />

Purtroppo i pesci grossi portano spesso segni inequivocabili …<br />

Le reti non dovrebbero occupare più della metà del corso<br />

d’acqua..!? Notare le due boe rosse e il tramaglio che le unisce ….<br />

il Po affascinante è proprio la sicura presenza di pesci enormi, vogliamo solo<br />

dire che non è il posto dove è più probabile farli...insomma un posto per<br />

sognatori, i pragmatici vanno a Curton!! O peggio.... Uno degli aspetti più<br />

lim<strong>it</strong>anti della pesca nel Po è la necess<strong>it</strong>à di seguire (e capire) costantemente<br />

il mutevolissimo andamento del livello e della torbid<strong>it</strong>à dell' acqua, necess<strong>it</strong>à<br />

assoluta e dalla quale dipenderà in gran parte l'es<strong>it</strong>o delle pescate. S<strong>it</strong>i<br />

internet, sopralluoghi, telefonate a chi ha la fortuna di vivere vicino al fiume<br />

divengono una costante imprescindibile. Purtroppo l’ideale sarebbe muoversi


appena ci sono le condizioni migliori,<br />

condizioni che nel delta sono rare e<br />

poco durature. Negli ultimi anni basta<br />

infatti una mezza giornata di pioggia in<br />

Lombardia o in Piemonte perchè parta<br />

un'onda più o meno torbida che<br />

percorre poi l'asta fluviale nei giorni e<br />

che bisogna mon<strong>it</strong>orare per decidere<br />

se pescare o pasturare, decisione<br />

spesso non facile. Ciò rende<br />

impossibile programmare e quindi<br />

anche più difficile riuscire a conciliare<br />

questa pesca con gli altri impegni della<br />

v<strong>it</strong>a, che si presume uno abbia... E'<br />

chiaro che in una s<strong>it</strong>uazione del<br />

genere chi ab<strong>it</strong>a vicino al fiume può<br />

meglio cogliere le, spesso fugaci,<br />

condizioni favorevoli e questo sarà<br />

sempre più determinante in futuro.<br />

Beh non volevamo spaventarvi …!! Se<br />

si ama il fiume si “lotta” e ci si toglie<br />

anche delle belle soddisfazioni perchè le River Carp valgono<br />

doppio!! Noi continueremo...anche sul grande fiume, meglio<br />

perdersi nella passione che perdere la passione!! Tanto anche i<br />

lunghi trag<strong>it</strong>ti sono diventati momenti Zen di carica interiore e<br />

quelle poche volte che peschiamo vicino a casa quasi ci mancano!!


Fatto il quadro, la prossima volta inizieremo, forse, a parlare di tecnica,...sicuramente più semplice.


GRANDI SPAZI,<br />

GRANDI DIFFICOLTA’<br />

Di Luca Ruzzenenti


Nell’affrontare un grande lago, qualsiasi esso sia, è<br />

improponibile affidarsi al caso. Vi sono infatti molti libri<br />

tecnici,i quali avendo un minimo di tecnic<strong>it</strong>à e buona<br />

volontà ci aiutano molto nel capire “cosa stiamo<br />

facendo”.Ebbene sembrerà una follia per molti , ma<br />

nella maggior parte delle volte tutte le consapevolezze<br />

che ci creiamo o che abbiamo preso per vere da<br />

riviste e amici ci portano a sonori cappotti. Questo<br />

innesca in noi inev<strong>it</strong>abili dubbi .Il vero bivio è proprio<br />

qui,nella gestione dei momenti pos<strong>it</strong>ivi e di quelli molto<br />

negativi. Partiamo da qualche certezza. Fin dal primo<br />

momento in cui mi sono posto di fronte a una grossa<br />

massa d’acqua ho cap<strong>it</strong>o da sub<strong>it</strong>o quanto fossi<br />

ignorante e disorientato di fronte alla quant<strong>it</strong>à di<br />

informazioni che ancora non conoscevo e altre,<br />

oltretutto, di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza.<br />

Leggo riviste anche estere di carpfishing e devo dire<br />

che al di là di qualche bell’articolo ogni tanto,è<br />

veramente raro imbattersi in carpisti perfezionisti.<br />

Certo la pesca è un’arte e una passione che ognuno<br />

di noi interpreta a modo proprio ,ma quando le nostre<br />

fantasie si spostano ad ambienti naturali selvaggi e<br />

molto estesi c’è poco ad essere allegri e<br />

felici .Andremo incontro a vere batoste morali e<br />

sofferenze talvolta fisiche se non avremo ragionato<br />

bene prima di partire da casa. Ogni lago è un mondo<br />

unico e irriproducibile. Non sempre saremo<br />

consapevoli di ciò che accade attorno a noi perché<br />

esistono troppe variabili indipendenti. Secondo la mia<br />

esperienza ho notato in modo netto come sia<br />

fondamentale capire i cicli biologici di un lago e


apportarli ad un archivio meteo<br />

degli anni precedenti. In questo<br />

modo avremmo un’idea precisa<br />

delle temperature e delle<br />

precip<strong>it</strong>azioni nonché della<br />

pressione atmosferica presenti sulla<br />

massa d’acqua. Se avessimo<br />

inoltre una buona visione<br />

tridimensionale dei venti che più o<br />

meno ciclicamente spirano sul lago<br />

sarebbe più facile stabilire delle<br />

zone appetibili o meno alla pesca.<br />

In un grande lago esistono<br />

movimenti fisici della massa d’acqua<br />

a livello superficiale (onde) e altri<br />

non visibili ai nostri occhi (sesse ,<br />

sesse interne e correnti) le quali ciò<br />

nonostante influiscono su quel<br />

famoso equilibrio che io chiamo<br />

“bio-meteorologico” il quale pian<br />

piano farete vostro a secondo del<br />

lago che andrete ad affrontare. Il<br />

fattore spazio e tempo è importante.<br />

Sperare di catturare pesci nella<br />

migliore posizione invernale in piena<br />

estate è quanto mai una follia. Le<br />

carpe nuotano molto in un lago<br />

aperto e questo ci aiuta perché<br />

questa mobil<strong>it</strong>à talvolta indotta da<br />

fattori esterni gioco forza crea<br />

appet<strong>it</strong>o ai ciprinidi che anche nei<br />

mesi invernali non saranno mai<br />

totalmente apatici e necess<strong>it</strong>eranno<br />

comunque di alimentarsi. Certo<br />

esistono zone di stazionamento ma<br />

in un grande lago comunque le<br />

carpe non rimangono ferme 24 ore<br />

al giorno! Il r<strong>it</strong>mo alimentare è<br />

determinato da numerosi fattori, tra i<br />

quali, in primo luogo, la veloc<strong>it</strong>à di<br />

digestione. Questa, a sua volta, è<br />

strettamente dipendente dalla<br />

temperatura dell'ambiente: così, in<br />

condizioni sperimentali, un pasto<br />

che attraversa l'apparato digerente<br />

di una carpa in 18 ore circa a 10 °C<br />

ne impiegherà solamente 4 e mezza<br />

circa a 26°C. Una grande<br />

disponibil<strong>it</strong>à di cibo però comporta<br />

una notevole riduzione della<br />

quant<strong>it</strong>à di alimento introdotta in un<br />

pasto ed in una sua incompleta<br />

utilizzazione. Questo ci fa ben<br />

capire perché solo in presenza di<br />

grossi banchi di pesce sarà<br />

opportuno pasturare molto o<br />

inev<strong>it</strong>abilmente allungheremo solo il<br />

tempo di abboccata dovuto alla<br />

polverizzazione dei piccoli branchi di<br />

carpe che si muovono in modo<br />

indipendente uno dall’altro. In ogni<br />

lago Italiano i pesci si comportano in<br />

modi totalmente differenti, talvolta<br />

inspiegabili all’occhio di noi semplici<br />

pescatori dilettanti,ma all’occhio di<br />

esperti e di pescatori di professione


d’annata ci sono segni che vengono interpretati in<br />

modo chiaro. Passare molte ore muovendosi e<br />

vivendo il lago che muta aiuta tantissimo, infatti<br />

prima di diventare esploratori del mondo, ognuno di<br />

noi dovrebbe fare esperienza con ciò che ha vicino<br />

casa per arrivare alla giusta consapevolezza che lo<br />

potrà spingere altrove. Che si parta con un lago<br />

piccolo o uno immenso cambia molto poco, ciò che<br />

conta è ottenere molte informazioni reali e statistiche<br />

di come si comporta non solo il pesce che andiamo<br />

a insidiare ma anche gli altri pesci, assicurandoci di<br />

non dimenticare nulla e annotando su una romantica<br />

agenda ogni mutamento e s<strong>it</strong>uazione meteo degna<br />

di nota. Molti carpisti hanno veramente la memoria<br />

corta! Vi stupirete scoprendo che anno dopo anno i<br />

pesci ricompariranno nello stesso luogo dove li<br />

avevate visti o catturati negli anni precedenti e se<br />

questo non accadesse potreste comunque<br />

anticipare le loro mosse seguendo l’andamento delle<br />

temperature in modo da anticipare e pasturare<br />

precedentemente ,ma non troppo, le tappe del loro<br />

orologio biologico. Saremo sempre un passo avanti<br />

e più passerà il tempo più saremo indipendenti da<br />

tempo e spazio. Conosco un paio di carpisti con<br />

molte catture over 20 e over 30 i quali non<br />

possiedono più nemmeno la tenda e il lettino,non gli<br />

serve perché sanno esattamente dove e come<br />

prendere un pesce che sia piccolo per divertirsi o<br />

alla ricerca di un pesce da record. Tra i molti fattori<br />

che voglio c<strong>it</strong>are i quali cost<strong>it</strong>uiscono per me un<br />

ottimo presupposto per la cattura di carpe nei laghi<br />

naturali è quella della tranquill<strong>it</strong>à al primo posto,<br />

ossia che vige la regola che le carpe grosse sono<br />

esattamente dove nessuno si sogna di andarle a<br />

cercarle per la maggior parte dei casi. A seguire<br />

gioca un ruolo fondamentale ossia la temperatura<br />

dell’acqua. Sia come dato a se stante che come<br />

dato comparato. La carpa cercherà sempre una<br />

zona termicamente equilibrata ed essendo un<br />

pesce non in grado di sopportare elevate<br />

escursioni termiche nell'amb<strong>it</strong>o di un clima<br />

rispettivamente freddo o caldo, (pesci stenotemi<br />

caldi), si spingerà istintivamente verso le fonti di<br />

calore e qualora quella fonte fosse anche forn<strong>it</strong>a di<br />

cibo naturale, sarà un hot spot formidabile!<br />

L'azione del moto ondoso sul fondo è da<br />

considerarsi trascurabile a profond<strong>it</strong>à superiori a<br />

10-12 m, quindi il vento è per me un valido alleato<br />

solo in inverno per capire dove eventualmente non<br />

staziona il pesce, ma nel resto dell’anno non lo<br />

reputo eccessivamente dominante seppure sia<br />

un’utile sentinella per la pressione atmosferica e in<br />

quei laghi estesi ma con batimetriche mediamente<br />

basse. La pressione atmosferica riguarda un<br />

cap<strong>it</strong>olo a parte infatti in alcuni laghi per assurdo<br />

anche l’alta pressione favorisce le catture, tuttavia<br />

in linea generale non è assolutamente sbagliato<br />

dire che nei momenti di cambiamento da alta a<br />

bassa e talvolta viceversa vi siano veri e propri<br />

picchi di catture e quindi di alimentazioni da parte<br />

dei ciprinidi. Parlando poi di carpe è bene<br />

osservare la morfologia del fondale e in maniera<br />

per nulla fantasiosa cercare di capire bene il<br />

nutrimento principale delle carpe in quel<br />

determinato lago. La dieta delle carpe a volte varia<br />

da lago a lago e io credo vi sia in questo non solo il<br />

fatto stesso della divers<strong>it</strong>à degli ecosistemi di ogni<br />

lago , ma anche la morfologia e la tipologia di carpe


che lo vivono. Ad esempio in<br />

laghi dove vi è la presenza<br />

massiccia di gamberi della<br />

Luisiana è quasi da dare per<br />

scontato che essi saranno<br />

un’ottima fonte di proteine e<br />

antiossidanti per i ciprinidi. I<br />

quali scelgono senza pensarci<br />

troppo su l’alimento che<br />

soddisfa a pieno le loro<br />

necess<strong>it</strong>à e le loro carenze , ed<br />

è qui che entra in gioco la<br />

magia delle boiles. Perché<br />

altrimenti non si spiegherebbe<br />

come una carpa in un lago<br />

esteso e mai pescato<br />

preferisca cinque boiles<br />

veramente nutrienti e<br />

probiotiche rispetto al proprio<br />

cibo naturale presente in<br />

abbondanza. Istinto curios<strong>it</strong>à o<br />

necess<strong>it</strong>à? Darei un 33% di<br />

ragione a tutte e tre le opzioni<br />

che ho elencato, purtroppo<br />

però le prove sul campo sono<br />

nettamente a favore del fattore<br />

necess<strong>it</strong>à e questo si amplifica<br />

nei test che leggo vengono<br />

effettuati in cave dove la<br />

pressione di pesca è notevole.<br />

Dove ormai il pesce ha<br />

nettamente la percezione che<br />

l’esca è pericolosa, ma che<br />

può essere un’ottima forma di<br />

nutrimento e di ingrasso<br />

talvolta. Non rari sono i casi<br />

documentati di carpe cresciute<br />

di svariati kg a distanza di<br />

pochi anni tra una cattura e<br />

l’altra. . Nei grandi laghi le carpe<br />

diventano ab<strong>it</strong>udinarie. Seguono<br />

giornalmente percorsi che le hanno<br />

fatto crescere e stare tranquille fino<br />

alla soglia dei 10, 20, 30 kg e<br />

oltre ..questo significa che in questi<br />

percorsi trovano temperatura, cibo,<br />

pace. Se alle carpe togliete uno di<br />

questi fattori loro si sposteranno<br />

migrando o solamente deviando<br />

leggermente il percorso. Migrano<br />

quando la temperatura e altre<br />

condizioni che talvolta sfuggono<br />

dalla mia percezione di essere<br />

umano povero di sensi mutano o<br />

stanno per evolversi ,( cambio<br />

stagionale – frega – nasc<strong>it</strong>a dei micro<br />

organismi di cui si cibano - etc.. ).Le<br />

carpe infatti sono dotate di<br />

straordinari organi di senso, ma<br />

anche di doti fisiche che le rendono<br />

specializzate nell’individuare del cibo<br />

che noi ad occhio nudo ne vediamo<br />

ne percepiamo. La bocca tubolare -<br />

terminale o subterminale infatti, è<br />

protraibile in misura più o meno<br />

notevole.<br />

Ed essendo la carpa tra le specie<br />

bentofaghe essa permette<br />

un’efficiente ricerca della preda nei<br />

sedimenti del fondo con una


penetrazione massima oltre i 12 cm in fondali<br />

fangosi e sabbiosi. Non è raro infatti imbattersi in<br />

buche nella sabbia o nel fondale di notevole<br />

dimensione da cui potremmo evidentemente<br />

capire se nella zona vi siano carpe più o meno<br />

stanziali facendo una carrellata delle buche<br />

fresche (colore omogeneo e chiaro) e quelle di<br />

vecchia data ( scure al centro e con cresc<strong>it</strong>a<br />

talvolta di alghe all’interno). Altro segnale della<br />

presenza di alimentazione sarà anche la presenza<br />

di chiazze a macchia di leopardo di chioccioline<br />

d’acqua dolce completamente tr<strong>it</strong>urate le quali<br />

evidenziano l’attiv<strong>it</strong>à di alimentazione prolungata<br />

nel tempo e la defecazione nello stesso luogo<br />

marchia il fondale per il passaggio di nuove carpe.<br />

In presenza di alghe e folte praterie è utile invece<br />

distinguere ove sia possibile il cambiamento di<br />

colore tra le alghe della stessa specie , in quanto<br />

nel passaggio continuo i pesci le schiacciano<br />

facendole morire ed evidenziando così una sorta<br />

di strada per un passaggio futuro oltre alle sol<strong>it</strong>e<br />

gallerie e strade al disotto delle coltri di ninfee e<br />

quant’altro. Qui il gioco si fa veramente duro e<br />

talvolta i pesci scavano delle vere tane sotto le<br />

radici dei canneti ,ma a quel punto io alzerei<br />

bandiera bianca lasciando il povero pesce in pace<br />

e tranquill<strong>it</strong>à giocando la mia part<strong>it</strong>a dove le<br />

condizioni siano pari per entrambi e ci sia<br />

l’effettiva possibil<strong>it</strong>à di salpare un pesce senza<br />

rovinarlo o impiccarlo per sempre ad un arbusto<br />

sommerso per la nostra negligenza! Ci sarebbero<br />

tante cose da scrivere sull’argomento e non vorrei<br />

annoiare e terminare come in una noiosa<br />

divagazione tecnica.<br />

Concludo solamente con poche righe: “Ognuno<br />

insegue i propri sogni e non sarò io a dirvi qual è il<br />

miglior modo di fare carpfishing !”<br />

Dovrete essere voi a cercarlo dentro voi stessi<br />

magari facendo tesoro di articoli come il mio o di<br />

altri articolisti e pescatori che troverete sulle rive.<br />

L’importante è il rispetto delle nostre amate carpe<br />

e dell’ambiente che le osp<strong>it</strong>a, mettendo al primo<br />

posto queste due cose sono certo che tutti voi<br />

arriverete sempre alla stessa conclusione.<br />

Arrivederci sulle rive !


Mai come in questa “<strong>rivista</strong>”,<br />

mi sembra appropriato parlare<br />

dei miei approcci verso le<br />

grandi acque libere. Un<br />

ringraziamento iniziale è<br />

doveroso al caro amico Willy<br />

che mi ha inv<strong>it</strong>ato a far parte di<br />

questo magnifico gruppo e ne<br />

sono orgoglioso.<br />

Ho intenzione di analizzare<br />

alcune mie teorie sull’impiego<br />

delle boilies in funzione della<br />

loro dimensione.<br />

Negli ultimi anni, o forse da<br />

sempre, lo stereotipo di “esca<br />

grande, pesce grande” è<br />

impresso nella mente dei<br />

pescatori. Purtroppo, o per<br />

fortuna, non è sempre così<br />

perché prendere per part<strong>it</strong>o<br />

preso questo stereotipo<br />

popolare potrebbe veramente<br />

farci perdere l’opportun<strong>it</strong>à di<br />

abbracciare molti pesci.<br />

Non nego assolutamente che<br />

per lungo tempo sono stato il<br />

primo che portava avanti<br />

questa teoria. Inneschi<br />

grandi e voluminosi spesso<br />

mi lasciavano a bocca<br />

asciutta, ma la “leggenda”<br />

narrava che le carpe<br />

aspirano cozze dalle<br />

dimensioni spaventose e<br />

quindi in me l’unica giustificazione plausibile era<br />

che le carpe non erano entrate in pastura o<br />

“mangiavano male”. Per anni ho coltivato le mie<br />

ingenue teorie ottenendo obiettivamente risultati<br />

appena sufficienti. Convinto delle mie idee ricercavo<br />

sempre i motivi dei miei insuccessi in fattori o<br />

avvenimenti non legati alla dimensione dell’esca.<br />

Sicuramente in molti, storcendo il naso, hanno già<br />

ben cap<strong>it</strong>o dove voglio parare ma r<strong>it</strong>engo sia giusto<br />

condividere con voi le mie esperienze e le mie teorie<br />

che hanno determinato negli ultimi anni tutti i miei<br />

approcci di pesca. Sono obbiettivo nel constatare che<br />

moltissimi carpisti pescano con inneschi voluminosi<br />

e comunque catturano carpe, anche di taglia<br />

notevole. Sono convinto però del fatto che quelle<br />

catture avrebbero potuto essere molte di più<br />

impiegando bocconi molto più piccoli.<br />

Molti di noi pescano tassativamente solo in acque<br />

libere per giusta libera scelta personale. Da questo<br />

punto di partenza possiamo sviluppare molteplici<br />

ragionamenti concatenati tra loro. Come si vede nella<br />

foto di corredo all’articolo, una bella carpa comune<br />

mi lascia durante la notte una manciata di piccole<br />

vongole di dimensioni variabili dal mezzo centimetro<br />

a forse due centimetri in origine quelle spezzate.<br />

Questo riscontro mi è cap<strong>it</strong>ato sia in grandi laghi che<br />

in grandi fiumi. Semplicemente non ricordo volta,<br />

pescando solo in acque libere abbastanza vaste, di<br />

aver trovato all’interno della sacca di contenimento,<br />

escrementi che mi potessero far supporre che la<br />

carpa catturata potesse aver inghiott<strong>it</strong>o bocconi<br />

molto più voluminosi di quelli appena descr<strong>it</strong>ti. In<br />

alcune cave di grandi dimensioni ho trovato alcune


chele di gamberi e a mia memoria<br />

sono l’ultimo ricordo di residui<br />

voluminosi. Non escludo, anzi lo<br />

vorrei sperare per quei poveri<br />

pesci, che quelle chele le avessero<br />

vom<strong>it</strong>ate. La carpa all’interno di<br />

quel carp sac nuota in un lago<br />

dove sui fondali sabbiosi vi sono<br />

molte cozze “sol<strong>it</strong>arie” che<br />

lasciano simpatiche scie sul fondo,<br />

ma dei loro gusci rotti neanche<br />

l’ombra. Ho pescato diverse volte<br />

in quel lago ma mai le ho trovate.<br />

Come si spiega? Cozze di 3-7cm<br />

sono già troppo grandi e le piccole<br />

vongoline risultano più appetibili?<br />

Oppure è sempre stato solo un<br />

caso non averle trovate?<br />

Non credo molto al caso se la<br />

questione si ripete in modo<br />

sistematico. Per una ragione o per<br />

un’altra, apparentemente sembra<br />

che queste carpe inghiottano<br />

tendenzialmente bocconi di<br />

piccole dimensioni. Un motivo<br />

plausibile potrebbe essere quello<br />

sostenuto da Willy, e cioè che le<br />

carpe riescano ad aprire le cozze e<br />

mangiare solo il mollusco<br />

contenuto al loro interno, ma<br />

ancora non sappiamo come.<br />

Questo spiegherebbe perché non<br />

troviamo resti di gusci derivati da<br />

bivalvi di grosse dimensioni nelle<br />

sacche, ma conferma anche il fatto che le<br />

carpe in realtà si nutrono di piccoli<br />

bocconi. In quelle acque, non solo per quel<br />

motivo, ho iniziato ad approcciarmi non<br />

più con inneschi doppi del 24, ma con dei<br />

doppi da 15mm ed ho ottenuto risultati più<br />

che gratificanti. La scelta di pescare quasi<br />

esclusivamente con questi inneschi in<br />

realtà fa parte del mio modo di pescare non<br />

solo in segu<strong>it</strong>o a quell’osservazione, ma<br />

dopo aver iniziato a catturare, qualche<br />

anno fa, alcune belle carpe con boilies<br />

piccole. L’innesco del 24<br />

singolo affondante lo impiego<br />

solo quando pesco in un<br />

determinato lago per tutte le<br />

altre mie sessioni scelgo<br />

inneschi compresi tra il<br />

singolo 15mm e l’omino<br />

20-15. A dire il vero, quello<br />

che mi ha fatto divertire di più<br />

è l’omino 15-15 che risulta<br />

meravigliosamente<br />

controbilanciato.<br />

Negli ultimi anni ho notato<br />

quindi che sugli inneschi<br />

piccoli le carpe cadevano più<br />

facilmente, sia pescando in<br />

lago che in fiume, dove in<br />

quest’ultimo ho avuto qualche<br />

soddisfazione veramente<br />

eccezionale. Ho riflettuto<br />

molto a lungo e ho trovato una<br />

infin<strong>it</strong>a serie di buoni motivi<br />

per cui una carpa di taglia<br />

possa preferire e scegliere più<br />

velocemente una piccola esca.<br />

Innanz<strong>it</strong>utto il nostro<br />

obbiettivo è quello di catturare<br />

pesci eccezionali nel minor<br />

tempo possibile. Per prima<br />

cosa una piccola esca<br />

“sconosciuta” di dimensioni<br />

simili al cibo consueto delle<br />

carpe è sicuramente accettata


molto più velocemente di una<br />

biglia da 30mm o più. Inoltre, il<br />

nostro obbiettivo è portare<br />

velocemente le carpe sull’innesco.<br />

L’effetto “nocciolina” (scusate la<br />

definizione stupida) di una piccola<br />

esca è enormemente maggiore<br />

rispetto ad una massiccia 30mm.<br />

Per avere il peso di una 30mm ci<br />

vogliono 8 boilies da 15mm. Cap<strong>it</strong>e<br />

quindi che per avere lo stesso<br />

livello di sazietà una carpa<br />

mangerà molte più esche piccole e<br />

le probabil<strong>it</strong>à di incappare nel<br />

nostro innesco sono<br />

matematicamente aumentate di 8<br />

volte. A prescindere dalle<br />

statistiche, il principio vale anche<br />

per noi esseri umani, alimentarci<br />

poco per volta ci consente di<br />

mangiare molto di più rispetto ad<br />

azzuffarci sul piatto e riempirci la<br />

bocca deglutendo grossi bocconi.<br />

Quindi sicuramente una piccola<br />

esca abbassa molto velocemente le<br />

difese delle grosse carpe e la<br />

induce a mangiarne di più.<br />

Consideriamo inoltre che un pesce<br />

è portato a mangiare tanto più<br />

velocemente quanto più alimento<br />

trova, in quanto il suo metabolismo<br />

accelera per poter ingerire di più.<br />

Ovviamente questo a discap<strong>it</strong>o<br />

sicuramente dell’assimilazione ma


sicuramente a nostro vantaggio<br />

e questo non è altro che istinto<br />

di sopravvivenza. Una piccola<br />

esca è veloce da inghiottire,<br />

spaccare ed ingerire. Un grossa<br />

boilies, magari un po’ dura,<br />

potrebbe richiedere alla carpa<br />

anche più di un minuto per<br />

essere interamente inghiott<strong>it</strong>a e<br />

cap<strong>it</strong>e quanto questo rallenti la<br />

fase di alimentazione. In acque<br />

vergini il principio è lo stesso.<br />

Sicuramente l’impiego di<br />

piccole boilies è uno dei modi<br />

migliori per farle conoscere<br />

velocemente alle carpe. Altri<br />

vantaggi, come ad esempio la<br />

consistenza dell’esca piccola,<br />

ci aiutano ad entrare in pesca in<br />

modo sempre più rapido. Una<br />

boilies da 30mm molto dura<br />

creerà non poche difficoltà alla<br />

carpa per essere inghiott<strong>it</strong>a.<br />

Piccole esche, anche se dure,<br />

verranno rotte molto più<br />

rapidamente e rallenteranno<br />

molto meno l’azione di<br />

alimentazione del pesce.<br />

Riassumendo, r<strong>it</strong>engo che<br />

esche di ridotte dimensioni<br />

destino sicuramente molti<br />

meno sospetti nelle carpe di<br />

taglia riuscendo anche a<br />

generare piuttosto rapidamente una forte<br />

frenesia alimentare. Questo principalmente<br />

per la veloc<strong>it</strong>à con cui le carpe riusciranno a<br />

reperirle e ad aspirarle. Inoltre avranno<br />

necess<strong>it</strong>à di molte più esche per essere sazie e<br />

questo può tornare solo a nostro vantaggio.<br />

Infine, molti si chiederanno come si può fare<br />

per selezionare la taglia con esche di ridotte<br />

dimensioni. Lo si può indubbiamente fare<br />

anche se la maggior parte delle difficoltà è<br />

affidata a noi pescatori e non più all’esca. Una<br />

grossa 30mm viene tralasciata da molti pesci<br />

di disturbo, comprese carpette<br />

da 1-2kg. Ovviamente non<br />

avviene lo stesso per boilies da<br />

15mm. Quindi, molte nostre<br />

esche verranno mangiate da<br />

pesce di disturbo. Anche se<br />

sembrerebbe scontato, ma non<br />

lo è, dovremo cercare di<br />

pescare in settori con elevata<br />

presenza di carpe di taglia. Non<br />

è facile individuarli ma con un<br />

po’ di esperienza sarà possibile<br />

capire quali zone ci potranno<br />

dare maggiori soddisfazioni.<br />

Inoltre con boilies piccole<br />

indubbiamente i quant<strong>it</strong>ativi di<br />

esche da impiegare saranno<br />

sicuramente molti di più.<br />

Spesso è fondamentale, se non<br />

basilare, sfamare nel vero senso<br />

della parola, le piccole carpe<br />

per arrivare a quelle di mole<br />

maggiore. Mi spiego meglio.<br />

Con esche piccole l’azione di<br />

pesca sarà più rapida e non di<br />

rado inizierete catturando<br />

piccole carpe ma questo, anche<br />

se non è grad<strong>it</strong>o a molti, è il<br />

modo migliore per far arrivare<br />

più velocemente i pesci più<br />

grossi in pastura. La cattura di<br />

piccoli pesci smarrisce il<br />

branco e le carpe di taglia si


possono avvicinare<br />

tranquillamente alla zona di<br />

pesca. Cosa che<br />

tendenzialmente non avviene se<br />

c’è molto pesce che le<br />

infastidisce. In presenza di<br />

molte esche grosse sul fondale<br />

che non riescono a produrre<br />

catture di piccole carpe, ci<br />

vorrà più tempo perché queste<br />

si allontanino in quanto non si<br />

spaventeranno da altre<br />

compagne allamate. In questa<br />

s<strong>it</strong>uazione le carpe più grosse<br />

tarderanno ad avvicinarsi<br />

all’area pasturata. Preferisco<br />

sempre iniziare con qualche<br />

cattura di poco rilievo per<br />

allontanare e sfamare il branco<br />

delle più piccole in attesa di un<br />

momento di quiete dove quasi<br />

sicuramente mi verrà a vis<strong>it</strong>are<br />

qualche bell’esemplare. Quindi<br />

in realtà non esiste un vero<br />

metodo per selezionare la taglia<br />

con piccole boilies. Il lavoro<br />

duro lo dovremo fare noi<br />

interpretando la sessione e<br />

dosando adeguatamente i<br />

quant<strong>it</strong>ativi di pastura cercando proprio<br />

di portare ad un allontanamento delle<br />

carpe più piccole. Raggiunto questo<br />

obbiettivo, credetemi non sarà troppo<br />

difficile, se una grossa carpa arriverà<br />

nell’area pasturata e si troverà un<br />

piccola esca, ben presentata,<br />

difficilmente saprà resistergli.<br />

L’impiego di piccole boilies mi ha<br />

veramente rivoluzionato il modo di<br />

pescare e negli ultimi anni sono riusc<strong>it</strong>o<br />

ad avere meravigliose soddisfazioni.<br />

Con questo mio articolo non voglio né<br />

denigrare o cr<strong>it</strong>icare chi impiega esche di<br />

dimensioni generose, intendo solo<br />

sottolineare l’importanza che hanno<br />

nelle mie esperienze le piccole boilies.


OPPOSTE FAZIONI<br />

Più o meno un mese fa mentre ero in giro per Roma,<br />

come al sol<strong>it</strong>o per lavoro, ricevo una chiamata del<br />

mio carissimo amico Luca Tribuzio, e mentre si parla<br />

del più e del meno mi dice che Willy sta lavorando ad<br />

un progetto on line, una sorta di “<strong>rivista</strong>/blog” e che<br />

se mi interessava avrei potuto far parte della famiglia.<br />

All'inizio non fui molto entusiasta, non essendo mai<br />

stato articolista e non essendo un “consumatore” di<br />

riviste del settore magari sarei potuto cadere nel<br />

banale, poi però mi è tornato in mente quello che alla<br />

fine Luca mi aveva detto, che sarebbe stata una cosa<br />

semplice creata dai pescatori per i pescatori, senza<br />

scopi di lucro per nessuno, senza vincoli di aziende o<br />

altro, ma che parli di esperienze di pesca in acque<br />

di Maurizio Pelatelli<br />

libere, senza l’obbligo di mostrare pesci da<br />

fantascienza.. una cosa molto tranquilla insomma.<br />

L’input che mi diede il coraggio di intraprendere<br />

questa esperienza è stata la frase: "hai carta bianca,<br />

fai come vuoi"!<br />

Da lì mi sono buttato a capof<strong>it</strong>to su cosa scrivere, su<br />

cosa raccontare alla gente, tartassandomi il cervello di<br />

domande su cosa poteva essere interessante del mio<br />

approccio con il carpfishing, purtroppo non<br />

arrivando alla soluzione in nessun modo, e scartando<br />

ogni idea che mi è balenata in testa.<br />

Il problema era che non avevo ancora cap<strong>it</strong>o il trend<br />

del magazine RealFishing, il voler cercare di far<br />

arrivare ai propri lettori semplici emozioni di pesca, la


voglia di fantasticare con la mente in attesa di una<br />

pescata, senza la foto obbligata di una over, idea tra<br />

l’altro che abbraccio da sempre, e così ho iniziato a<br />

scrivere.<br />

E' il Carp<strong>it</strong>aly 2011 a Gonzaga, e finalmente conosco<br />

Luca Tribuzio di persona dopo esserci parlati<br />

“telematicamente” e telefonicamente, grazie a<br />

Bernardo Bruschi amico di sempre. Si fanno un sacco<br />

di chiacchiere, e ci si lascia a fine fiera con la<br />

promessa di una pescata assieme.<br />

Ci si organizza per un week end di inizio luglio,<br />

periodo ideale, visto che Luca voleva venire dalle mie<br />

parti per provare ad insidiare i giganti amur.<br />

Prendo il venerdì di ferie e insieme al mio amico e<br />

compagno di pesca Fabio Canteri mi reco il giovedì<br />

sera, dopo lavoro, nella postazione dove pesco<br />

sol<strong>it</strong>amente, e dove mi avrebbe raggiunto Luca, per<br />

approf<strong>it</strong>tare di una notte in più prima del suo arrivo,<br />

la mattina seguente.<br />

La prima notte passa tranquilla senza nessuna<br />

partenza nonostante ci sia stato rollio di pesce in<br />

continuazione. Luca ci raggiunge in mattinata e dopo<br />

qualche ora Fabio ci lascia per andare a lavorare.<br />

Il nuovo arrivato prepara tutti i suoi inneschi optando<br />

principalmente su granaglie e boilies pop up, sotto<br />

mio consiglio visto il fine della sessione; faccio<br />

preparare a Luca dei terminali con ami del 4 modello<br />

c4 hooks dell'azienda Prologic per poter innescare<br />

piccole boilies e granaglie viste le ab<strong>it</strong>udini alimentari<br />

dell'erbivora. Secondo la mia esperienza infatti, non<br />

serve un amo particolarmente grande, bensì una<br />

minima rotazione e la giusta lunghezza del rig stesso,<br />

il quale in molti casi, è risultato efficace non solo per<br />

gli amur, ma anche con le carpe.<br />

La prima pallina ad essere provata dal mio compagno,<br />

vista la sua veloc<strong>it</strong>à di entrata in pesca, è stata la Kiwi<br />

Crustacean, sul secondo innesco due chicchi di mais<br />

con due spugnette per renderlo pop up e sul terzo una<br />

tiger nut bilanciata: forata e riemp<strong>it</strong>a con del sughero,<br />

il tutto contornato con una palla di fioccato di solo<br />

mais, mescolato con un semplice method e<br />

posizionata su tutti e tre i piombi con il terminale<br />

infilato all'interno.<br />

Montando in barca con Luca discutiamo sul dove<br />

possa essere più proficuo calare.. a mani basse senza<br />

pensarci oltre, gli consiglio alcuni spot che hanno<br />

spesso reso bene: la prima canna, con mais pop up,<br />

viene posizionata a vista vicino la sponda su una<br />

profond<strong>it</strong>à di 2,5 metri, con una spolverata di<br />

granaglie e boilies (circa mezzo kg) tutto intorno, la<br />

seconda, con tiger nut bilanciata, in prossim<strong>it</strong>à di un<br />

albero sommerso sui 4,5 metri e la terza, con boilies<br />

pop up, su un leggero cambio di livello sui 7,5 metri;<br />

mentre stiamo posizionando l'ultimo innesco gli<br />

faccio presente che lo spot dove stavamo poggiando il<br />

terminale è sempre stato quello più prolifico della<br />

postazione.<br />

Per quanto riguarda le mie canne ho sent<strong>it</strong>o durante<br />

la notte precedente continui salti vicino alla sponda in<br />

prossim<strong>it</strong>à di un gruppo di grandi pietre, che ho


notato facilmente dalla barca senza<br />

ecoscandaglio, grazie all'acqua<br />

cristallina del lago, quindi decido di<br />

spostare una mia canna su una<br />

profond<strong>it</strong>à di 3 metri proprio in<br />

quello spot pasturando con un buon<br />

quant<strong>it</strong>ativo di granaglie e circa 1 kg di<br />

boilies scoberry (Black Label Ba<strong>it</strong>s),<br />

invece le altre decido di lasciarle dove<br />

erano state posizionate la sera prima:<br />

una con innesco affondante su di<br />

uno scalino a 5,5 metri con fondale<br />

particolarmente duro, in<br />

prossim<strong>it</strong>à di alcuni sassi ed<br />

un'altra invece con mais pop up


verso i 9 metri di profond<strong>it</strong>à su di un piccolo letto di<br />

alghe alte più o meno 15 cm.<br />

Parlando un po’ scherzosamente delle esche utilizzate<br />

per la sessione Luca mi fa notare di aver usato le kiwi<br />

crustacean ed esclama: stai attento che quando ci<br />

sono in acqua le kiwi le altre sono scansate dalle<br />

carpe! Ok staremo a vedere gli rispondo!<br />

Fin<strong>it</strong>o di posizionare le canne e parlando del<br />

fantastico lago dove stavamo pescando, faccio notare<br />

a Luca, che la postazione dove eravamo, ha regalato a<br />

me il personal best durante la sessione successiva a<br />

quella di Bernardo Bruschi e Manuele Benedetti,<br />

spiegandogli lo spir<strong>it</strong>o di collaborazione, che c'è<br />

sempre stato tra noi, nonostante i diversi marchi che<br />

promuoviamo e lui non stenta un attimo ad<br />

abbracciare pienamente la nostra filosofia, l’amicizia<br />

prima di tutto.<br />

Come cala la luce, la canna di Luca, innescata con la<br />

pop up posizionata sul leggero cambio di livello, parte<br />

all' impazzata e dopo un discreto combattimento<br />

portiamo a guadino una bella regina e lui sub<strong>it</strong>o<br />

esclama scherzosamente: vedi le kiwi? Ok questa<br />

volta hai vinto tu, dopo aver ammirato la livrea e i<br />

colori del pesce catturato lo rilasciamo nel massimo<br />

della cura.<br />

Il mio compagno continua a dare fiducia alle boilies<br />

scelte in precedenza e dopo aver sistemato il<br />

terminale riporta quest'ultimo nello stesso spot<br />

aumentando leggermente la pasturazione a circa 1 kg<br />

di boilies e altrettante tiger nut, per fermare le carpe<br />

che continuano a rollare in superficie nella zona<br />

dell'innesco.<br />

Verso le 3 di notte, sulla mia canna spostata proprio<br />

la sera prima viene a far vis<strong>it</strong>a un amur che ingannato<br />

dal mio innesco pop up dopo qualche violenta<br />

ripartenza viene a guadino. Ammiriamo per qualche<br />

minuto e qualche scatto il fantastico esemplare di<br />

erbivora che sprigiona tutta la sua potenza anche al<br />

di fuori del suo elemento naturale, infatti durante il<br />

rilascio, essendo un pesce che dà tutto se stesso nel<br />

combattimento, è molto stanco stenta a ripartire, così<br />

devo passare un po’ di tempo in acqua con lui per<br />

farlo riprendere correttamente non facendo l'errore<br />

di lasciarlo a se stesso; essendo tanto potente quanto<br />

delicato attendo che recuperi al cento per cento,<br />

aiutando l'eliminazione dell'aria inger<strong>it</strong>a,<br />

massaggiando dalla pinna anale salendo verso la<br />

bocca con una leggera pressione circa una decina di<br />

volte; effettuato questo "massaggio" e constatato il<br />

perfetto recupero lo rilascio nelle acque del suo lago.<br />

Purtroppo per la nostra sessione, non ci furono altre<br />

catture, nonostante i nostri tentativi di fermare il<br />

pesce concentrando la pasturazione sugli spot, le<br />

provammo tutte, ma non ci fu nulla da fare.<br />

Pesci a parte, che sono solo il coronamento degli<br />

sforzi fatti, porto con me il ricordo di una bella<br />

pescata, dove, smentendo ancora una volta le voci da<br />

bar che fra tester ci si faccia la guerra per far credere<br />

di avere le esche migliori a catalogo, e prendere<br />

sempre e solo big e non permettere a nessuno di<br />

pescare vicino, si è stati in armonia e amicizia, tra<br />

uno sfottò e l’altro sempre in tono scherzoso,<br />

veramente due piacevoli giornate. Due giornate, dove<br />

ho potuto conoscere meglio Luca, che avevo sempre<br />

solo sent<strong>it</strong>o per via telematica, con il quale son sicuro<br />

dividerò ancora sessioni come questa, anche se siamo<br />

di "opposte fazioni".<br />

Ciao alla prossima.

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