copertina rivista - theREALFISHING.it
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the the<br />
REALFISHING .<strong>it</strong><br />
IN QUESTO NUMERO...<br />
n 1 FEBBRAIO 2012<br />
..carpfishing,<br />
e non solo,<br />
raccontato<br />
dai pescatori...<br />
..carpfishing,e non solo,raccontato dai pescatori...<br />
Luca Tribuzio,<br />
“R<strong>it</strong>orno alle<br />
origini”<br />
Williams Baccolini<br />
“A casa DD ba<strong>it</strong><br />
Prologic”<br />
Tiziano Papais<br />
“La prima over<br />
del lago..””<br />
Roberto Bussolari<br />
“piccole scelte”<br />
E MOLTI ALTRI...
pensieri....<br />
Eccoci qua.. quello che è nato<br />
per scherzo una sera si è<br />
trasformato in realtà, nemmeno<br />
io ci credevo ed invece...invece<br />
grazie a un gruppo di persone<br />
che ha accettato sapendo che in<br />
cambio avrebbero ricevuto<br />
solamente un grazie, che l’hanno<br />
fatto solo per passione e per<br />
raccontare le proprie emozioni,<br />
quello che era un mio sogno, una<br />
“<strong>rivista</strong>” che parla solo di pesca<br />
in acque libere, si è avverato!<br />
E pensare che mi era stato detto<br />
che sarebbe stato impossibile<br />
farlo!<br />
Non posso fare altro, ancora,<br />
che dirvi:<br />
grazie di cuore!!<br />
Tornando a noi, sicuramente<br />
questa “<strong>rivista</strong>” non potrà mai<br />
competere con la vecchia e cara<br />
carta, che ha sempre un suo<br />
fascino, inoltre, la faccio la sera<br />
come passatempo, quindi portate<br />
pazienza se l’impaginazione è<br />
quella che è , posso però<br />
garantirvi che i contenuti son<br />
veramente ottimi ed all’altezza<br />
delle migliori riviste europee.<br />
Questo perchè a scrivere son dei<br />
“pescatori”, che ricadono in tutto<br />
e per tutto in questa definizione!<br />
gente che cerca e batte le carpe in<br />
quelle acque difficili, che spesso<br />
ci rispediscono a casa senza<br />
averci regalato nulla, acque<br />
libere appunto. Ambienti che<br />
vanno cap<strong>it</strong>i, studiati, con pesci<br />
tutt’altro che facili da catturare.<br />
Pesci selvatici!<br />
Questi pescatori cercheranno di<br />
trasmettere le proprie emozioni,<br />
anche se spesso son difficili da<br />
raccontare, i pensieri, le proprie<br />
sensazioni,le proprie emozioni.<br />
Quelle che solo la pesca in acque<br />
libere sanno regalare.<br />
Inoltre nei prossimi numeri si<br />
inizierà anche a parlare di<br />
barbel fishing, e perchè no anche<br />
di altre tecniche specialistiche,<br />
come lo spinning, ma si vedrà,<br />
intanto spero che questa prima<br />
usc<strong>it</strong>a sia di vostro gradimento.<br />
Ciao e..<br />
Buona lettura.....
questi sono i pescatori che hanno reso possibile l’usc<strong>it</strong>a<br />
di questo numero...<br />
Gentile Piernicola, Aka il Gobby per<br />
gli amici, ottimo conosc<strong>it</strong>ore del<br />
mondo self made, non che consulente<br />
per Prologic per ciò che riguarda le<br />
esche i prodotti per la loro<br />
fabbricazione. il suo “angolo del<br />
Gobby” risulterà molto interessante<br />
a tutti gli amanti del self-made<br />
Luca Tribuzio, ottimo pescatore in<br />
questo suo primo testo dimostra le<br />
capac<strong>it</strong>à di pescatore che ha,<br />
tornando in un’acqua a lui molto<br />
familiare, e che lo riporta a<br />
ricordi lontani. R<strong>it</strong>orno alle<br />
origini<br />
Williams Baccolini ottimo pescatore<br />
ed infaticabile cercatore di carpe<br />
ci porta in questo numero dentro<br />
l’azienda DD ba<strong>it</strong> Prologic e ci<br />
racconta come nascono le famose<br />
ready made. A casa DD ba<strong>it</strong><br />
Prologic<br />
Fabio Bianchi, in questo primo<br />
numero Fabio ci mostrerà come<br />
costruire un ottimo combi-stiff<br />
rig senza nodi e cambi di<br />
materiale. Combi-stiff a modo<br />
mio<br />
Federico Gennaro, chi dice<br />
che per fare carpfishing<br />
bisogna stare giorni sulle<br />
rive? ecco come velocizzare<br />
ed ottimizzare le poche ore a<br />
disposizione. Toccata e fuga<br />
Matteo Petrassi, ottimo<br />
carpista e conosc<strong>it</strong>ore dei<br />
laghi del centro, ci racconta<br />
una sessione veramente<br />
movimentata in quel di<br />
Bolsena. Dolce scirocco
Leonardo Bresolin, giovane carpista<br />
Trevigiano, fa delle short session<br />
la sua arma vincente, in questo suo<br />
primo scr<strong>it</strong>to alcuni consigli a chi<br />
pensa che poco tempo significhi non<br />
catturare carpe. Iniziare<br />
con stile<br />
Tiziano Papais, grande carpista<br />
della prima ora e soprattutto<br />
grande avventuriero sempre in<br />
cerca di nuovi orizzonti, qui ci<br />
racconta della cattura di una<br />
magnifica regina in terra<br />
straniera tanto tempo fa.<br />
La prima over del lago..<br />
Luca Ruzzenenti, caparbio carpista e<br />
spinnista, ci racconta le difficoltà<br />
che si incontrano qualora si voglia<br />
tentare la fortuna in grandi laghi.<br />
Grandi spazi, grandi difficoltà<br />
Maurizio Pelatelli, giovane<br />
carpista romano, ottimo esperto<br />
nella pesca e nella ricerca dei<br />
grossi pesci, qui ci racconta<br />
di una divertente sessione in<br />
compagnia di Luca Tribuzio.<br />
Opposte fazioni<br />
Riccardo delle Fratte, un ottimo<br />
carpista che sa trovare la sfida<br />
in ogni acqua con pesci di<br />
qualunque dimensione, ci insegna<br />
che la big è proporzionata<br />
all’ambiente che si affronta.<br />
Mind is ever<strong>it</strong>hing<br />
Fabrizio Morgagni e Fulvio<br />
Gavelli ci portano lungo le<br />
affascinanti rive del grande<br />
fiume in cerca delle big river<br />
carp. Freedom<br />
Roberto Bussolari, Non<br />
poteva mancare su queste<br />
pagine, e come sempre ci<br />
proporrà argomenti<br />
interessanti e riflessivi.<br />
Piccole scelte
di Fabio Bianchi<br />
per costruire questo semplice<br />
rig, servono poche cose, il<br />
trecciato che preferiamo, un<br />
pezzetto di nylon del 25 o 30<br />
mm, del tubetto in silicone o<br />
guaina termorestringente,un<br />
conetto salvanodo,<br />
un’anellino in acciaio, del<br />
tubo in pvc, quello per la<br />
costruzione degli ant<strong>it</strong>angle<br />
per capirci, misura foro 0,6<br />
o 0,75, una girella ed<br />
ovviamente un amo, quello che<br />
preferiamo o che fa al caso<br />
nostro.<br />
Combi-stiff rig a modo mio<br />
Fabio ci mostrerà come costruire un ottimo combi-stiff rig senza nodi<br />
o girelle di giunzione “rigido-morbido”. Questa soluzione è ottima sia<br />
se si pesca in fiume che in acque ferme anche con terminali corti,<br />
garantisce un’ottima e totale aderenza al fondo, e la massima<br />
tranquill<strong>it</strong>à per quel che riguarda il lancio, vista la totale assenza<br />
di punti di groviglio.<br />
Prendiamo l’anellino in acciaio,<br />
e come prima cosa lo leghiamo col<br />
nostro trecciato, come vedremo<br />
alla fine qui andremo a legare la<br />
nostra boiles da innesco
una volta legato l’anellino,faremo<br />
passare il nostro finale attraverso<br />
un piccolo pezzetto di tubo in<br />
silicone o guaina termoretraibile,<br />
che andremo poi ad infilare sul gambo<br />
dell’amo, regolando la lunghezza del<br />
nostro capello in base alla<br />
dimensione della boiles che andremo<br />
poi ad innescare<br />
Taglieremo ora un pezzetto di tubetto in<br />
pvc per creare la parte “rigida” del<br />
combi-link, dopodichè faremo passare<br />
all’interno del tubetto il filo in nylon.<br />
Una volta che quest’ultimo sarà usc<strong>it</strong>o da<br />
un’estrem<strong>it</strong>à, lo faremo riattraversare in<br />
senso inverso, creando un cappio da una<br />
capo del tubetto<br />
A questo punto non ci resta che<br />
legare il nostro amo, in questo caso<br />
eseguendo un semplicissimo nodo senza<br />
nodo. Nel caso avessimo utilizzato<br />
della guaina termoretraibile per<br />
fermare il capello sul dorso dell’amo<br />
dovremo immergere il tutto in acqua<br />
calda, oppure scaldare con del vapore<br />
acqueo.
facciamo passare ora il filo attraverso<br />
il conetto salvanodo<br />
Prendiamo il ora il capo del<br />
nostro trecciato dalla parte<br />
opposta all’amo legato in<br />
precedenza e lo facciamo passare<br />
per circa un paio di cm<br />
nell’occhiello ottenuto col nylon.<br />
In questo modo, tirando i lembi di<br />
nylon dall’estrem<strong>it</strong>à opposta a<br />
dove abbiamo ottenuto il cappio,<br />
faremo passare il trecciato nel<br />
nostro tubetto,velocemente e senza<br />
intoppi.<br />
non ci resta che creare un’asola con la<br />
quale ci andremo a legare alla girella.<br />
nel momento in cui andremo a creare il<br />
cappio, dovremo tener conto della<br />
lunghezza d trecciato che dovrà restare<br />
fuori dal tubetto e dove è gia legato<br />
l’amo. questa infatti sarà la lunghezza<br />
della parte “morbida” del nostro combi.
non ci resta che legare la girella,<br />
facendola passare nel nostro cappio.<br />
Facciamo la stessa cosa con il conetto,<br />
avendo cura di inserirlo nell’occhiello<br />
della girella. Se il tubetto è un poco<br />
piccolo rispetto al foro del cono in<br />
gomma, potremo fermarlo aggiungendo una<br />
goccia di colla.<br />
Facciamo ora scorrere il nostro tubetto<br />
fin contro l’occhiello della girella,<br />
il nodo ci aiuterà a bloccare il<br />
tubetto.
...ed ecco come lavora in pesca<br />
ecco come si presenta il nostro<br />
terminale una volta esegu<strong>it</strong>e<br />
tutte le operazioni.<br />
pronto per essere utilizzato!
Ho iniziato ad usare questa montatura perchè volevo i vantaggi di un<br />
combi-link ed allo stesso tempo eliminare il rischio di grovigli, un<br />
classico dei sol<strong>it</strong>i combi nylon trecciato. Con questo terminale ho<br />
eliminato ogni problema e son tranquillo anche se pesco in corrente<br />
forte, e anche in fase di lancio non ho timore di essere in pesca con una<br />
lenza aggrovigliata magari al nodo di giunzione. Un altro particolare non<br />
di poco conto è che non ho nodi ulteriori che possono cedere in una zona<br />
calda del terminale, quella del basso di lenza, così anche con un<br />
combattimento violento ho un timore in meno.<br />
Fabio
R<strong>it</strong>orno alle origini<br />
di Luca Tribuzio
Per inaugurare questa nuova rubrica dal nome<br />
REALFISHING, credo che niente sia più<br />
indicato di un semplice racconto di una<br />
sessione di pesca, una di quelle sessione di cui<br />
forse oggi si è perso un po’ il gusto, una sessione<br />
senza ricette miracolose, senza lunghi<br />
accampamenti sulle rive, senza nessuna big,<br />
senza nessuna cattura incredibile.. solo una<br />
breve sessione giornaliera in riva ad un fosso<br />
come ce ne sono tanti distribu<strong>it</strong>i sullo stivale e<br />
dove probabilmente molti da piccoli muovevano<br />
i primi passi verso la pesca.<br />
Tutto ha inizio qualche settimana fa, una<br />
settimana di inizio dicembre quando i normali<br />
impegni quotidiani, quali lavoro e famiglia, mi<br />
pregiudicano la possibil<strong>it</strong>à di passare qualche<br />
notte consecutiva a pesca.<br />
Un vero peccato, mi sarebbe piaciuto<br />
parecchio poter pescare per l’ultima volta del<br />
2011, in quel giga lago tanto magnetico e<br />
affascinante, anche perché ultimamente aveva<br />
iniziato ad essere generoso con me.. pazienza<br />
appuntamento rimandato al 2012.<br />
Pure il meteo di inizio settimana fa di tutto<br />
per mettermi i bastoni tra le ruote.. le forti<br />
perturbazioni di scirocco, com’è sol<strong>it</strong>o nelle<br />
mie zone, hanno da una parte m<strong>it</strong>igato<br />
parecchio il clima portando le minima ben<br />
sopra i 10°c favorendo ottime condizioni per<br />
la pesca, ma dall’altra abbondanti
precip<strong>it</strong>azioni che hanno reso momentaneamente out i<br />
fiumi in cui sol<strong>it</strong>amente pesco.. sfiga..<br />
Tutto questo insieme di sfortune un po' di giramento<br />
di boilies me lo procura.. ma anche questo poco<br />
male,essendo alla fine un'ottimista di natura e<br />
sapendo di aver a disposizione per pescare almeno<br />
una mattina e un pomeriggio del fine settimana, che<br />
alla fin fine non è poco, non voglio certo mancare!<br />
La voglia di pescare è tanta e come dicevo sopra il<br />
tempo sempre meno.. non amo troppo vivere di<br />
rimpianti.. e quindi urge inventarsi qualcosa!<br />
Decido nelle pause pranzo di fare qualche sopralluogo<br />
per trovare qualche posto dove poter pescare senza<br />
problemi ed aver la possibil<strong>it</strong>à magari di vedere anche<br />
qualche carpa.<br />
Gira di qua e gira di là, la vista del fossetto dietro casa,<br />
che oramai data l'esigua quasi insignificante portata<br />
aveva già smalt<strong>it</strong>o la "piena", riportò nella mia testa<br />
immagini di un bel po' di anni indietro,quando con<br />
bigattini e mais insidiavo i primi pesci della<br />
"carriera" ..tra cui anche delle carpe!Infatti da lì.. tra<br />
carpette ,cappotti e qualche pesce più vigoroso che
ogni tanto spaccava la lenza ebbe inizio<br />
la mia storia di pescatore.<br />
L'idea di tornare a fare un tuffo nel<br />
passato,ma utilizzando l'esperienza e i<br />
"nuovi metodi" appresi durante questi<br />
anni non ci mise molto a balenarmi in<br />
testa.. inoltre probabilmente potevo<br />
vendicare tutte quelle incavolature e<br />
delusioni che subivo da piccolo,quando<br />
qualcuno di quei "mostri" mi strappava<br />
tutto!!E ancora questo genere di acqua,<br />
mi potrà permettere di sperimentare dei<br />
terminali che ho in mente di usare<br />
prossimamente in acque mosse con<br />
molto pesce di disturbo, senza il freno<br />
di perdere la carpa della v<strong>it</strong>a.. insomma<br />
alla fine se si vuole gli stimoli si<br />
trovano!<br />
Tutto questo insieme di pensieri,da<br />
idee, in un nanosecondo si<br />
trasformarono in azione!<br />
Pasturai con circa 3kg di Crustacean &<br />
Belachan da 24mm, 400/500mt di<br />
fosso..tutte ben sparse,due di qui, tre là,<br />
altre due più in là e così via.. soddisfatto<br />
e fiducioso mangiai il mio panino,che<br />
all'aria aperta ha sempre un gusto<br />
migliore, fumai una sigaretta e tornai a
lavoro...il tutto nel giro di un'oretta scarsa.<br />
La mattina seguente,ancora a buio,arrivai<br />
sullo spot e con passo felpato e assoluto<br />
silenzio sistemai in pesca le mie 3 canne...i<br />
pesci di questi bassi e stretti fossi sono<br />
particolarmente sensibili ai rumori e un<br />
approccio silenzioso è sicuramente un<br />
grande vantaggio per catturare qualche<br />
pesce in più.. poi se vogliamo dirla tutta,<br />
pesca discrezione e silenzio sono un tris<br />
in simbiosi da secoli., dovrebbe essere<br />
sempre così.. anche se forse oggi qualcuno<br />
non se lo ricorda più!<br />
Decisi di sistemare queste 3canne su<br />
picchetti molto distanti tra loro,tipo<br />
70/80mt per due motivi..<br />
1-in maniera da lasciare parecchia porzione<br />
di fosso tra una lenza e l'altra, così che il<br />
disturbo provocato ad ogni cattura non<br />
inficiasse la quiete e allarmasse le carpe in<br />
avvicinamento sulle altre lenze.<br />
2- per coprire più fosso e acqua possibile..<br />
senza pescare con tutte le lenze appicicate in<br />
20mt, che non aveva tanto senso.<br />
Pasturai con una decina di palline a<br />
canna,sempre crustacean & belachan e mi<br />
sedetti in attesa sulla sedia, sotto l'oval ,al<br />
riparo dalla pioggerella che cadeva a sprazzi,<br />
anch'esso montato a buona distanza<br />
dall'acqua,sempre per non disturbare le<br />
timide carpe dei fossi..<br />
Intanto il sole iniziò a fare un po' di luce.. e<br />
come già sospettavo lo scenario che mi<br />
mostrò, niente aveva da invidiare a tanti<br />
blasonati posti che ho vis<strong>it</strong>ato in questi<br />
anni.. luci, colori e contrasti davvero da<br />
dipinto, che ogni volta riempiono di stupore<br />
gli occhi dei carpisti e di foto le<br />
macchine fotografiche.<br />
Ovviamente tutto un po' più in miniatura,
ma non per questo meno fascinoso!<br />
Pure le carpe non impiegarono<br />
molto a mostrarsi e nel giro di<br />
poche ore ne portai a guadino 4,<br />
catturando con tutte e tre le canne.<br />
Inev<strong>it</strong>abilmente, nonostante tutte<br />
le precauzioni sopra dette, quella<br />
frenetica azione sulla sponda<br />
seppur fatta nel modo più<br />
silenzioso possibile, portò ad un<br />
allontanamento momentaneo delle<br />
carpe dalle zone pescate e ad uno<br />
stallo delle catture.<br />
In quel momento di inattiv<strong>it</strong>à<br />
decisi di non stare con le mani in<br />
mano e mi incamminai furtivo e<br />
silenzioso sull'argine, verso quei<br />
segnali di movimento in acqua<br />
(cerchi sulla superficie) che stavo<br />
osservando già da un'oretta<br />
buona .. percorsi l'argine per circa<br />
300mt a monte da dove avevo il<br />
picchetto esterno di sinistra e una<br />
volta sulla zona, bollicine e strani<br />
movimenti, tradirono la presenza<br />
di qualche pesce!<br />
Ora l'acqua era tutto altro che<br />
limpida e anche se la profond<strong>it</strong>à<br />
non era superiore al metro, i pesci<br />
non si vedevano, ma quei segnali<br />
erano inconfutabilmente di carpe!E<br />
ovviamente dovevo prenderle!<br />
Mi allontanai e tornai verso l'oval e<br />
le altre canne, ne recuperai una, la<br />
ripreparai con uno striger e mi<br />
rincamminai silenziosamente<br />
verso il nuovo spot.. lanciai a<br />
pendolo a centro fosso, vabbè<br />
viste le dimensioni fu più un<br />
appoggiare che un lanciare..<br />
lanciai una 15cina di palline<br />
sparse.. e via di nuovo indietro<br />
verso il picchetto e il segnalatore,<br />
posti laggiù verso l'oval a<br />
300mt!...assurdo stavo operando<br />
una sorta di long range in un<br />
canale largo 7/8mt!!<br />
Un long range senza barca ma a<br />
piedi!!<br />
Giuro non passarono più di<br />
10minuti dalla "calata", che<br />
questa ultima lenza messa a<br />
300mt era già in movimento!!Il<br />
segnalatore suonava e un'altra<br />
carpa nel guadino!Che<br />
divertente!!E che soddisfazione<br />
averla cattura così!<br />
Alla fine quel pomeriggio, anche<br />
grazie a questi semplici, ma<br />
spesso sottovalutati<br />
"escamotage" inventati lì per lì su<br />
due piedi, presi diverse carpe e<br />
percorsi pure diversi km a corsa<br />
su e giù per quel fosso.. Tra una<br />
canna e l'altra, tra una partenza e<br />
un'altra, da una carpa all'altra,<br />
divertendomi come un pazzo!<br />
Tra le tante di quella giornata<br />
credo pure di aver catturato un<br />
paio di quei "mostri" che<br />
spaccavano tutto e che sognavo<br />
di prendere da bambino.<br />
Delle carpe come tante, delle<br />
carpe dalla taglia forse<br />
insignificante per gli<br />
standard attuali ,ma delle carpe<br />
che per me un significato e<br />
grande ce l'hanno, e si chiama<br />
pura voglia di pescare!<br />
Ciao.
toccata e<br />
fuga di<br />
....short sessions<br />
Federico Gennaro<br />
Le nostre acque, grandi e piccole, contengono carpe in buon numero e<br />
spesso taglia. Federico ci mostrerà come insidiarle avendo a<br />
disposizione solamente poco tempo per pescare, il vero problema di molti<br />
pescatori.
Entrando nei vari forum sul web, ed in molti<br />
negozi di pesca sportiva, ho sent<strong>it</strong>o in piu’ di<br />
un’occasione, che la scorciatoia di chi non ha<br />
molto tempo da dedicare alla nostra passione,<br />
sia quella di rinchiudersi in qualche laghetto a<br />
pagamento, dichiarando che non avendo la<br />
possibil<strong>it</strong>à di pasturare e preparare uno spot,<br />
sia l’unica soluzione per praticare la nostra<br />
disciplina. Per quanto riguarda i miei ideali ,ed<br />
il modo in cui vivo il carpfishing, questo<br />
ragionamento lo trovo soltanto una banale<br />
scusa per ev<strong>it</strong>are di affrontare luoghi di pesca<br />
probabilmente piu’ difficili e meno generosi di<br />
altri . Detto questo, visto che non considero<br />
carpfishing, l’attiv<strong>it</strong>à di pesca che si svolge in<br />
certi luoghi, in queste poche righe volevo<br />
dimostrare che con un minimo di spir<strong>it</strong>o di<br />
sacrificio (a mio avviso indispensabile per<br />
considerarsi carpisti) si possano realizzare<br />
stupende pescate in acque libere, tenendo<br />
conto che il tempo libero da dedicare alla<br />
nostra passione, spesso e volentieri non supera<br />
le 12 ore. Chi parla di carpfishing si immagina<br />
eterne sessione con tanto di tende, barche, e<br />
molte notti a disposizione da passare fuori<br />
casa; non sempre è possibile vivere la nostra<br />
tecnica in questa maniera, ciò non vuol dire che<br />
questa pesca non faccia al caso nostro; basta<br />
cambiare un po’ la mental<strong>it</strong>à del carpista<br />
tradizionale, uscire un po’ dagli schemi, variare<br />
qualche piccolo dato tecnico et voilà, la ricetta<br />
giusta per un’usc<strong>it</strong>a rapace che se saputa<br />
affrontare nel modo giusto ci potrà regalare<br />
grandi soddisfazioni. La passione per questa<br />
tecnica, mi ha spinto ad effettuare dei<br />
cambiamenti radicali, per quanto riguarda<br />
l’approccio nell’affrontare le mie sporadiche e<br />
sempre più brevi sessioni. Con il passare del<br />
tempo sono riusc<strong>it</strong>o ad ottimizzare i tempi a<br />
mia disposizione, eliminando i cosiddetti<br />
“tempi morti” tra un’ operazione e l’altra, sia durante<br />
l’azione di pesca, sia nell’organizzazione preventiva<br />
della pescata. Una volta arrivati in postazione,<br />
l’imperativo è uno solo: bisogna entrare in pesca nel<br />
minor tempo possibile.<br />
Selezionare lo spot<br />
Come nella maggior parte dei corsi d’acqua, delle cave<br />
e in tutti gli ambienti dove possiamo pescare per poche<br />
ore, la ricerca dello spot diventa fondamentale. Spesso<br />
quando riusciamo ad individuare uno spot produttivo
siamo a metà dell’opera. Determinare il<br />
posto giusto richiede tempo; io per<br />
esempio, utilizzo le pause pranzo, o le<br />
“alzatacce mattutine” prima di entrare al<br />
lavoro, per vis<strong>it</strong>are i possibili spot. In questi<br />
casi a fare da esempio è la scuola dei più<br />
noti pionieri inglesi, che già da tempo si<br />
aggiravano preventivamente nei luoghi dove<br />
intendevano calare le proprie lenze,<br />
effettuando la famosa pursu<strong>it</strong>, ovvero la<br />
ricerca dei nostri amati ciprinidi. Durante<br />
queste escursioni, se è possibile facciamoci<br />
aiutare dalla limpidezza delle acque, e<br />
quando necessario, con l’ausilio di occhiali<br />
con lenti polarizzate, scrutiamo l’acqua, se<br />
saremo fortunati, riusciremo ad individuare<br />
le nostre rivali. Dove non si ha la possibil<strong>it</strong>à<br />
di ricercare le nostre prede a vista,<br />
lasciamoci trascinare dal nostro istinto ,<br />
fidiamoci di esso ed osiamo. Valutiamo se<br />
nei paraggi ci sono ostacoli, legnaie, erbai,<br />
prismate di roccia, o qualunque cosa, ci<br />
ispiri in particolar modo, qualsiasi cosa che<br />
ci convinca che nei dintorni si possa<br />
aggirare una carpa; spesso e volentieri le<br />
brevi sessioni hanno la loro svolta grazie a<br />
intuizione istintive. Durante questi veri e propri<br />
sopraluoghi, è importante tenere in considerazione<br />
l’attiv<strong>it</strong>à del pesce. In alcuni ambienti se il pesce è attivo lo<br />
si nota sub<strong>it</strong>o: codate, salti, rollate, bollate, ci<br />
accompagneranno durante la nostra permanenza sulle<br />
rive, e ci permetteranno di vedere le zone di trans<strong>it</strong>o del<br />
pesce, dandoci un idea chiara di dove possiamo mettere a<br />
bagno i nostri terminali. Ovviamente durante il corso<br />
dell’anno il pesce non avrà la sol<strong>it</strong>a vivac<strong>it</strong>à, alternerà
momenti di completa attiv<strong>it</strong>à<br />
(primavera ed autunno) a momenti di<br />
attiv<strong>it</strong>à ridotta ( come succede in<br />
inverno e in alcuni momenti<br />
dell’estate). Per forza di causa<br />
maggiore consiglio sempre di<br />
selezionare spot che ci consentano di<br />
pescare a lancio e raggiungibili a piedi<br />
(ev<strong>it</strong>are per quanto possibile l’uso<br />
dell’imbarcazione in questi casi è<br />
sempre un vantaggio), cosicché saremo<br />
piu’ agevolati sia per quanto riguarda la<br />
pasturazione preventiva, sia durante<br />
l’azione di pesca.<br />
Preparazione preventiva<br />
Una volta individuato uno spot,<br />
dovremmo tenerlo ben pasturato, sino<br />
a quando non intenderemo compiere la<br />
sessione di pesca. Giunti a questo<br />
punto, il resto dell’ organizzazione<br />
della nostra “fast session” si svolgerà a<br />
casa; per quanto mi riguarda, per<br />
esempio, passo intere serate, dopo<br />
cena, davanti alla tv a preparare<br />
terminali (innescati e non), sacchettini<br />
(o retine) in pva e stringer. Prima di partire per una sessione di<br />
poche ore ,controlliamo che nel nostro astuccio porta terminali<br />
non manchi nulla, riempiamo un bel boilies bag di sacchettini<br />
in pva pronti all’uso e qualche stringer. Per velocizzare ancora<br />
di piu’ le operazioni, parto spesso di casa ,con terminali già<br />
innescati , messi in appos<strong>it</strong>e bustine sigillate, affinché appena<br />
arrivati in postazione basterà “solamente” aprire le canne per<br />
essere in grado di iniziare la pescata. Per quanto riguarda la
preparazione dei terminali, preferisco<br />
utilizzare materiali rigidi o semirigidi,<br />
nell’intento di ev<strong>it</strong>are<br />
spiacevoli ingarbugliamenti durante<br />
la fase di lancio, avendo l’accortezza<br />
di inserire nelle asole degli stessi uno<br />
speed link. Forando con uno stringer<br />
needle i sacchettini preparati<br />
anz<strong>it</strong>empo , sarà sufficiente passarvi<br />
all’interno il terminale già innescato<br />
prelevato dall’appos<strong>it</strong>a bustina<br />
ermetica, ed il gioco sarà fatto; ora<br />
sarà sufficiente agganciare lo speed<br />
link alla girella legata sul leadcore, e<br />
nel minor tempo possibile saremo<br />
pronti ad entrare in azione. Per<br />
quanto la postazione ce lo consenta<br />
diamo la preferenza all’utilizzo dei<br />
banckstiks ev<strong>it</strong>ando l’utilizzo del rod<br />
pod, per 2 semplici motivi: il primo è<br />
che eliminiamo un peso inutile da<br />
trasportare (alle volte sono 5/6 kg<br />
circa in meno da portarci dietro) , il<br />
secondo motivo è che con i picchetti<br />
saremo ulteriormente piu’ dinamici ,<br />
ev<strong>it</strong>ando di sprecare tempo inutile<br />
nell’apertura di un rod pod una volta<br />
arrivati sul posto.
Esche e inneschi<br />
Le mie personali esperienze sul<br />
campo, mi hanno portato a diverse<br />
conclusioni per quanto riguarda la<br />
scelta delle esche per le sessioni di<br />
breve durata. I migliori risultati li ho<br />
ottenuti su esche di importante<br />
granulometria e di piccolo diametro;<br />
per l’esattezza su inneschi che non<br />
superavano i 16 mm (sia singoli che<br />
doppi ). Un'altra piccola accortezza che<br />
alle volte è sinonimo di successo, è<br />
quella di innescare boilies spezzate. Le<br />
boilies spezzate “lavorano” piu’<br />
rapidamente di quelle integre,<br />
diventando di maggior attrazione, in<br />
minor tempo. Un asso nella manica,<br />
che si puo’ utilizzare soprattutto nei<br />
periodi tardo primaverili ( anche se lo<br />
r<strong>it</strong>engo un po’ un all seasons ), è<br />
sicuramente il pellet da innesco, il<br />
quale in veramente poco tempo riesce<br />
ad attirare su di se una miriade di<br />
prede, rendendo le nostre sessione,<br />
piuttosto movimentate ed altrettanto<br />
divertenti. Un’ altra mossa strategica<br />
che non dimentico mai di mettere in<br />
pratica, è quella di utilizzare ba<strong>it</strong><br />
boosters, attrattori, e boilies dip. Delle<br />
tre soluzioni ,quella che preferisco è<br />
utilizzare ba<strong>it</strong> booster combinati ad<br />
attrattori, perché adoro l’idea di<br />
lasciare una traccia amminoacidica ed<br />
intricante intorno alle mie palline.<br />
Sol<strong>it</strong>amente le boilies con le quali<br />
intendo pescare vengono “bagnate”<br />
qualche giorno prima della pescata, da<br />
estratti di fegato liquido ,CSL, o<br />
qualsiasi attrattore liquido o ba<strong>it</strong><br />
booster ci ispiri maggior fiducia;<br />
effettuata questa operazione<br />
lasceremo asciugare le nostre palline<br />
in un luogo asciutto per qualche<br />
giorno, prima di utilizzarle in pesca.<br />
Per verificare l’efficacia di questa<br />
strategia, immergiamo dopo qualche<br />
giorno di asciugatura, le boilies in un<br />
bicchiere pieno di acqua; noteremo da<br />
sub<strong>it</strong>o che gli estratti dei ba<strong>it</strong> dip e<br />
degli attrattori ,fuoriusciranno dalla<br />
pallina stessa; ciò ci farà capire come<br />
lavora rapidamente la nostra esca. Nei<br />
sacchettini non dimentichiamo di<br />
aggiungere alle immancabili boilies<br />
spezzettate, anche dei pellets di piccolo diametro, che ci<br />
daranno una marcia in più nei paraggi dell’innesco per tutta<br />
la durata dell’azione di pesca. Se l’ambiente ce lo consente e<br />
troviamo in esso una scarsa presenza di disturbatori, (vedi<br />
cavedani, breme, carassi,ect…) l’utilizzo di granaglie miste<br />
ad eventuali particles, può fare la differenza. In certi periodi<br />
dell’anno come per esempio la primavera inoltrata o<br />
l’autunno avanzato, si denota che l’utilizzo di quest’ultime ,<br />
aumenta nettamente le possibil<strong>it</strong>à di cattura, soprattutto<br />
utilizzando in percentuali maggiori canapa e mais ben boll<strong>it</strong>i<br />
e dolcificati. Ovviamente è sottointeso dire che se l’hab<strong>it</strong>at<br />
del nostro fiume, canale , o cava in cui decidiamo di pescare,<br />
possiede un elevato tasso di pesci di piccola taglia, è meglio<br />
ev<strong>it</strong>are l’utilizzo delle particles in generale, eccezione fatta<br />
per le tiger nuts, le quali sembrerebbero di meno interesse<br />
per la maggior parte del pesce di disturbo, e piu’ efficaci in<br />
ambiente dove la pressione piscatoria è piu’ elevata. Detto<br />
questo volevo concludere dicendo che esistono carpisti che<br />
si possono permettere intere settimane di pesca consecutive,<br />
mentre altri se riescono a fare un’ usc<strong>it</strong>a giornaliera una<br />
tantum , lo possono r<strong>it</strong>enere un miracolo. Il punto è che con<br />
tanto o poco tempo libero a disposizione la voglia di pescare<br />
deve rimanere immutata; da quando mi sono avvicinato a<br />
questa disciplina, ho cap<strong>it</strong>o una cosa: l’importante è pescare,<br />
farci le nostre esperienze, crearci delle nostre idee, magari<br />
condividerle, e soprattutto una volta trovata la nostra strada,<br />
crediamo in quello che facciamo, col tempo riusciremo a<br />
toglierci meravigliose soddisfazioni, vedrete…<br />
ciao alla prossima
A Casa DD ba<strong>it</strong><br />
ProLOGIC<br />
di Williams Baccolini
Credo che poter entrare in<br />
unʼazienda di produzione di boiles,<br />
sia il sogno di moltissimi carpisti, di<br />
sicuro era il mio, questo ve lo posso<br />
garantire. Dico era, perchè pochi<br />
giorni fa, grazie ad Enrico<br />
(Parmeggiani, product manager della<br />
nota azienda Svendsen Sports, che<br />
include anche Prologic e DD ba<strong>it</strong>)<br />
sono riusc<strong>it</strong>o a coronare questo<br />
sogno, ancora grazie Erri!<br />
Partenza martedì 28 dicembre da<br />
Bologna, il tempo vola, e lʼattesa la<br />
passiamo a discutere di eventuali<br />
nuovi articoli da produrre,<br />
miglioramenti a quelli esistenti e un<br />
po di sano cf-aggiornamenti, vista la<br />
lontananza dal nostro paese di<br />
Enrico, per i soprac<strong>it</strong>ati impegni di<br />
lavoro che lo hanno portato a vivere<br />
in Danimarca dove ha sede,<br />
appunto, la Svendsen Sports. Poter<br />
portare la propria esperienza di<br />
pescatore, le proprie idee sui prodotti<br />
a chi poi produrrà i materiali stessi<br />
che andremo ad usare in pesca per<br />
me è la cosa più gratificante che<br />
possa cap<strong>it</strong>are ad un pescatore,<br />
vedere un giorno uscire un articolo a<br />
catalogo dove alla base cʼè una<br />
propria idea, per quel che mi riguarda<br />
è una soddisfazione immensa,<br />
smisurata, e questo grazie ad Enrico<br />
e allʼamicizia che ci lega tutti noi del<br />
team è finalmente una cosa reale.<br />
Ma torniamo a noi.<br />
Arriviamo poco dopo le sei e mezza<br />
del pomeriggio, non fa per nulla<br />
freddo, e dire che siamo in un paese<br />
che mi hanno sempre descr<strong>it</strong>to<br />
freddissimo.Proprio per questo Erri<br />
mi aveva preventivamente informato<br />
di portarmi da vestire perchè in<br />
azienda avrebbe fatto un freddo<br />
cane, cosa che non fu così grazie ai<br />
forni di cottura gia operativi. Usciamo<br />
in fretta dallʼaereoporto e sub<strong>it</strong>o<br />
incontriamo Pawel il t<strong>it</strong>olare<br />
dellʼazienda di produzione. Erri in<br />
perfetto inglese inizia a scherzare<br />
con lui, dopodichè mi presenta, ed io<br />
sfoggio il mio famigerato inglese<br />
arrancato, ma per lo più cerco di<br />
stare dietro ai loro discorsi, che bene<br />
o male riesco a capire. Poichè non<br />
cʼerano voli per la c<strong>it</strong>tà dove ha sede<br />
lʼazienda, Pawel ci era venuti a<br />
prendere, ma ora dovevamo farci un paio dʼore di macchina,<br />
viaggio dove Enrico e Pawel hanno discusso sul lavoro da<br />
svolgere lʼindomani mattina, ma soprattutto sulla s<strong>it</strong>uazione<br />
economica europea, che volenti o nolenti, spaventa un po tutti.<br />
Finalmente arriviamo, cena in un bel ristorante greco, e poi dr<strong>it</strong>ti<br />
in albergo, lʼappuntamento è per la mattina seguente alle 9.<br />
Nemmeno il tempo di gustarmi il bel lettone che la sveglia<br />
suona, mi trovo con Erri a fare colazione, lui ha quasi fin<strong>it</strong>o, e<br />
poco dopo Pawel ci passa a prendere. Prima di andare in<br />
azienda ci fermiamo in un magazzino a comprare una 50 di kg<br />
di latte in polvere, un quant<strong>it</strong>ativo minimo, utile solo a fare il<br />
lavoro che siamo venuti a vedere, ovvero la qual<strong>it</strong>à della<br />
gamma di boiles dopo lʼaggiunta di nuovi ingredienti nei mix.<br />
Infatti, per poter far “lavorare” la catena, il quant<strong>it</strong>ativo minimo<br />
da produrre è 50 kg di mix secco, quindi avremo dovuto<br />
produrre, in quella giornata, 50 kg di secco per ogni ready made<br />
a catalogo!<br />
Nel giro di poco tempo, arriviamo al capannone, percorrendo<br />
strade poco trafficate della prima periferia c<strong>it</strong>tadina, in un<br />
classico cielo plumbeo nordico.
Appena aperta la porta, come un<br />
treno, vengo invest<strong>it</strong>o dallʼodore<br />
classico di mix, aromi, tipico dei<br />
luoghi dove si fanno le boiles,<br />
anche il mio garage in piccolo è<br />
così, peccato che qui il tutto sia<br />
amplificato per 100! scarichiamo i<br />
sacchi di latte e andiamo in<br />
ufficio, dove Pawel ci fa “sentire “<br />
due tipi di fegati che ha trovato,<br />
sia in versione liquida, che in<br />
polvere. Prodotti di alta qual<strong>it</strong>à,<br />
derivanti da aziende di produzione<br />
di mangimi. Il primo era un fegato<br />
classico, con un buon gusto ed<br />
aroma, il secondo era lievemente<br />
speziato, con unʼimpronta<br />
gustativa molto forte, tanto da<br />
rimanerti in bocca soltanto<br />
avendolo annusato, per quel che<br />
mi riguarda il mio prefer<strong>it</strong>o dei 2,<br />
ed anche Enrico era rimasto<br />
molto impressionato.<br />
Prendemmo le ricette da una<br />
cartellina e ci dirigemmo in<br />
reparto “produzione”,<br />
finalmente!<br />
Appena aperta la porta mi<br />
trovai di fronte un muro di<br />
cassoni contenenti una 50 di<br />
kg di esche appena sfornate a<br />
raffreddarsi per ognuno, ed un<br />
nastro che continuava a<br />
scaricare palline in uno di<br />
questi grossi conten<strong>it</strong>ori, che<br />
spettacolo! Assieme ad Enrico<br />
ci dirigemmo allʼinizio del<br />
reparto, dove venivano<br />
miscelati ed impastati i vari<br />
mix. Mentre gli operai<br />
piazzavano la macchina Pawel<br />
mi portò nella stanza degli<br />
aromi, dove assieme ad Enrico<br />
“annusammo” alcune nov<strong>it</strong>à, e<br />
vecchie conoscenze, poi<br />
tornammo in reparto, i ragazzi<br />
erano pronti a partire, erano le<br />
10 circa, uscimmo dalla<br />
fabbrica dopo le 11 di sera!<br />
Il prima boiles ad essere<br />
prodotta fu la scopex liver
crunch. La cosa che mi sento di<br />
dire sub<strong>it</strong>o, prima ancora di<br />
andare avanti e che mi ha<br />
veramente colp<strong>it</strong>o, è che<br />
vengono fatte proprio come noi<br />
a casa, non cʼè nulla di<br />
“elettronico”, foglio con la ricetta<br />
in bacheca sopra la bilancia e<br />
due ragazzi che preparano le<br />
parti, uno quella liquida lʼaltro il<br />
secco. In quella giornata<br />
passarono sotto i miei occhi,<br />
oltre alle classiche farine di<br />
base, prov<strong>it</strong>amin digest,<br />
idrolizzati di pesce in quant<strong>it</strong>à<br />
che io non potrei mai mettere<br />
nelle mie esche, liev<strong>it</strong>i, green<br />
lipped mussel, idem come<br />
sopra, farina di gambero, dal<br />
profumo intensissimo e talmente<br />
puro che se lo stringevi in pugno<br />
restava quasi agglomerato,<br />
farina di belachan dallʼodore<br />
potentissimo, questo per quel<br />
che riguardava la parte secca.<br />
La parte liquida, che veniva<br />
miscelata in un secchio<br />
prevedeva aromi, attentamente<br />
misurati con una bilancia<br />
elettronica, v<strong>it</strong>amine, colorante<br />
naturale, legante ed acqua. Per<br />
i puristi del self made, esistono<br />
solo le uova, molti dicono che<br />
solo con le uova si hanno esche<br />
di alta qual<strong>it</strong>à, allora ho<br />
domandato a Pawel come mai<br />
lui non le usasse. La risposta fu<br />
semplice ed ineccepibile. Le<br />
uova hanno un costo molto più<br />
alto di leganti come quello<br />
usato da lui, che altro non è che<br />
un insieme di lipidi e glucosio<br />
( lo stesso sistema viene<br />
utilizzato per produrre sciroppi,<br />
e nellʼindustria alimentare<br />
umana) quindi per rimanere<br />
nella stessa fascia di prezzo<br />
utilizzando le uova avrebbe<br />
sistematicamente dovuto ridurre<br />
i quant<strong>it</strong>ativi di idrolizzati, e<br />
farine di alto livello. Questo
avrebbe voluto dire fare boiles qual<strong>it</strong>ativamente<br />
più scarse. Inoltre le uova hanno bisogno di<br />
esami veterinari per ev<strong>it</strong>are la trasmissione di<br />
batteri e costi di mantenimento delle stesse più<br />
alti, ed anche questi sarebbero andati a ricadere<br />
sul prezzo della pallina fin<strong>it</strong>a. Una cosa che ho<br />
imparato ora, è che quando guardo il prezzo di<br />
una ready made in scaffale so che spalmati ci<br />
sono molti costi, che per forza non devono<br />
essere le farine, ma cʼè lo stoccaggio, il<br />
trasporto,il confezionamento, il costo stesso<br />
delle buste, questi sono i motivi dei prezzi che<br />
hanno. Logicamente più materiale cʼè più il<br />
costo cresce, meno cʼè meno costa, poi<br />
ovviamente sta ad ognuno di noi capire cosa si<br />
paga.<br />
Ma tornando al discorso legante, non voglio<br />
assolutamente dire che le uova non vanno<br />
bene, assolutamente, solamente che ogni<br />
azienda decide dove e come investire, e le uova<br />
resteranno sempre un ottimo prodotto!<br />
Unʼaltra particolar<strong>it</strong>à che mi ha molto colp<strong>it</strong>o, e<br />
forse è anche uno dei segreti degli ottimi risultati<br />
che si sono ottenuti e si ottengono tuttʼora in<br />
tutta europa utilizzando queste ready made, è il<br />
fatto che una volta impastate e rollate, queste<br />
esche non toccano acqua mai! Infatti la cottura<br />
di queste esche è fatta mediante due forni, una<br />
che le cuoce ed una che le “secca”. Tutto questo<br />
è frutto dello studio di Pawel, che ha prodotto i<br />
macchinari stessi e fatto produrre da aziende<br />
quello di cui aveva bisogno, investendo denaro<br />
e tempo da oltre 10 anni, sì dieci anni di<br />
produzione di boiles! Il tutto avvalendosi della<br />
consulenza di <strong>it</strong>tiologi e professori veterinari<br />
dellʼunivers<strong>it</strong>à, questo per mettere in commercio<br />
solo prodotti di qual<strong>it</strong>à. Tornando alla cottura<br />
delle esche, il sistema utilizzato da Pawel ha 2<br />
vantaggi, veramente molto importanti:<br />
1- non venendo cotte in acqua o a vapore, tutte<br />
le sostanze solubili rimangono allʼinterno<br />
dellʼesca senza sprechi(contenimento dei costi)<br />
nella stessa misura di come sono state messe<br />
allʼinizio, a boiles fin<strong>it</strong>a insomma cʼè dentro il<br />
100% di quello che è stato messo dentro<br />
allʼinizio.
2- questo sistema permette di non utilizzare<br />
conservanti chimici, in quanto la “cottura”<br />
stessa delle esche elimina tutta lʼacqua<br />
presente o quasi, stabilizzandole(anche grazie<br />
al legante), ed eliminando totalmente la<br />
formazione di muffe.<br />
Questo non vuol dire che le boiles non hanno<br />
scadenza , come tutti prodotti naturali hanno<br />
una loro v<strong>it</strong>a, certo il come vengono<br />
conservate è fondamentale, tenute bagnate in<br />
un posto molto umido vuol dire trovare boiles<br />
ammuff<strong>it</strong>e anche se ready in breve tempo!<br />
Tornando a quella mattinata, lʼimpasto secco<br />
veniva poi messo dentro una grossa<br />
impastatrice e facendola girare mixava tutti gli<br />
ingredienti secchi, dopodichè veniva versato il<br />
liquido impastando il tutto, aggiungendo più o<br />
meno acqua. Una volta raggiunta la<br />
consistenza, lʼimpasto veniva poi messo<br />
dentro due grossi cilindri oleodinamici collegati<br />
ad un estrusore. La centralina idraulica<br />
pressava lʼimpasto ad un elevato numero di<br />
bar, in modo da rendere omogenea e tutta<br />
uguale la consistenza e tess<strong>it</strong>ura delle esche<br />
che poi vengono rollate tram<strong>it</strong>e rulliera in<br />
alluminio. Una volta rullate, le palline vengono<br />
incanalate e finiscono nel primo forno,<br />
trans<strong>it</strong>ano allʼinterno ed escono dalla parte<br />
opposta per rientrare sub<strong>it</strong>o nel successivo per<br />
un tempo molto più lungo del primo. Una volta<br />
usc<strong>it</strong>e dal secondo forno cadono nel cassone<br />
che le osp<strong>it</strong>erà fino a che non si saranno<br />
raffreddate, ed il gioco è fatto! Con questo<br />
sistema vengono prodotti quasi una tonnellata<br />
di esche al giorno!Tra una produzione e lʼaltra<br />
chiesi a Pawel il perchè le prime esche della<br />
nuova gamma avevano un tempo di<br />
dissolvimento molto veloce, tale da faticare a<br />
rimanere in pesca per più di di 12 ore in<br />
presenza di pesce di disturbo. Lui mi disse che<br />
era stata una questione di misure di leganti<br />
nella prima ricetta, e che ora, dopo le<br />
modifiche, la durata era aumentata. Mi disse<br />
comunque che unʼesca che si dissolve molto<br />
in fretta ha il vantaggio di non saturare di cibo<br />
il fondale ma sfaldandosi lascia nella zona<br />
solamente le parti sciolte e lʼimpronta<br />
aromatica, insomma il principio di un pellet,<br />
esca secondo lui( e riscontrato anche in<br />
mangimistica) principe per stimolare le carpe a<br />
cibarsi, e quindi la sua tendenza è quella di<br />
ispirarsi a questa fonte di alimento.<br />
Tra una chiacchiera e lʼaltra, un pasto a base<br />
di cose che nemmeno ho idea di cosa fossero<br />
e zuppe che non ho avuto il coraggio di<br />
assaggiare(vabbè, son un po viziato,<br />
dʼaltronde son ab<strong>it</strong>uato alla cucina emiliana<br />
ahaha) tra una ricetta ed un aneddoto di<br />
pesca, finimmo le varie prove che erano passate le<br />
11 di sera! Prima di uscire mi gustai il piacere di<br />
immergere le mani in vasche di boiles perfette<br />
appena fatte, immaginando cosa ci avrei fatto se<br />
avessi avuto la possibil<strong>it</strong>à di produrne così anche a<br />
casa, oltre 400 kg di esche al giorno! Una volta<br />
fuori la prima cosa che mi saltò al naso fu lʼodore<br />
dellʼaria fresca!! infatti il mio naso era zeppo degli<br />
odori di mix aromi, così come qualsiasi cosa che<br />
indossavo, sopra e sotto, calzini inclusi!! Ecco<br />
perchè Erri mi aveva detto di portarmi una busta di<br />
plastica vuota, saggio il ragazzo!! peccato che<br />
proprio lui lʼabbia scordata a casa!<br />
Il giorno dopo con calma tornammo in Azienda il<br />
tempo necessario ad Erri di discutere con Pawel<br />
una nuova ricetta che potrebbe andare in<br />
produzione per la prossima stagione 2013,<br />
dopodichè partimmo per tornare in aeroporto.<br />
Durante il r<strong>it</strong>orno discutemmo di pesca, di come a<br />
volte siano più pesci i pescatori dei pesci stessi, e<br />
di altre leggende metropol<strong>it</strong>ane, che però non<br />
posso raccontare.
A chi mi chiede cosa ho imparato in quei 2 giorni<br />
cosa rispondo?<br />
Che alla fine io Erri e Pawel la pensiamo uguale su<br />
tante cose, soprattutto sulle esche, che in questo<br />
paese si mangiano zuppe agghiaccianti, che il mio<br />
inglese continua ad arrancare e che Erri sotto i<br />
baffi si è fatto un sacco di risate ascoltandomi. E<br />
che potete usare esche dd ba<strong>it</strong> Prologic con la<br />
massima fiducia poichè vengono migliorate e<br />
sviluppate continuamente, son fatte come a casa<br />
utilizzando materiali di prima qual<strong>it</strong>à, ed in<br />
abbondanti quant<strong>it</strong>à.<br />
Magari non sarò un tester prologic a v<strong>it</strong>a, ma<br />
sicuramente sarò un pescatore a v<strong>it</strong>a, e per quel<br />
che mi riguarda se dovrò comprare esche ready<br />
made, la prima scelta sarà sempre per queste<br />
esche, perchè almeno ho visto come vengono fatte<br />
e so cosa ci viene messo dentro.<br />
ciao Willy
DOLCE SCIROCCO<br />
di Matteo Petrassi<br />
Per questo mio primo articolino ho intenzione di<br />
raccontarvi quella che è stata la sessione più<br />
divertente di questo 2011.<br />
E’ metà maggio, e in una delle tante telefonate con<br />
Maurizio, mi dice che il giorno dopo avrebbe montato<br />
in uno splendido spot a Bolsena insieme ad un suo<br />
amico e che dal venerdì sarebbe rimasto in pesca da<br />
solo, quindi mi inv<strong>it</strong>a a raggiungerlo.<br />
Non me lo faccio ripetere due volte, io adoro quel<br />
lago e la possibil<strong>it</strong>à di pescarci al di fuori delle<br />
postazioni numerate è bassa così colgo la palla al<br />
balzo.<br />
Mentre io cerco di organizzarmi al meglio in pochi<br />
giorni mi tengo in contatto telefonico con Maurizio, il<br />
quale non mi rincuora molto; c’è tramontana da<br />
qualche giorno,fa freddo e di carpe se ne vedono ben<br />
poche, in 4 giorni portano a guadino 2 pesci sopra i<br />
15 chili, che molti definirebbero “pesciotti” per<br />
Bolsena, ma che per me restano comunque due<br />
catture importanti.<br />
Il venerdì mattina mentre seguo la lezione<br />
all’univers<strong>it</strong>à sono con la testa da tutt’altra parte,<br />
rientro a casa all’ora di pranzo, un panino di corsa e,<br />
con la macchina caricata la sera prima, prendo la<br />
strada per il lago.<br />
Il tempo vola come sempre, alle 3.30 sono sulle rive<br />
del vulcano e mi trovo davanti una s<strong>it</strong>uazione del<br />
tutto diversa da quella che mi aspettavo, c’è scirocco,<br />
è caldo e ci sono belle onde che ci sbattono in<br />
faccia…l’adrenalina sale alle stelle perché queste<br />
s<strong>it</strong>uazioni sono sempre sinonimo di catture come mi<br />
conferma anche il socio che conosce bene lo spot.<br />
Purtroppo però non posso mettere in pesca le mie<br />
canne, non conoscendo il fondale voglio fare le cose<br />
per bene e, nonostante Maurizio conosca i fondali e<br />
mi sprona ad uscire in barca a calare, io preferisco<br />
aspettare per fare tutto al meglio e essere fiducioso al<br />
100% della mia azione di pesca.<br />
Mentre aspetto monto il campo e innesco le mie 3<br />
canne con 3 pop-up, su una metto una stracollaudata
mulberry del 20, sulla<br />
seconda una tangerine<br />
self del 24 e sulla terza<br />
decido di provare il mais<br />
gigante al mulberry che<br />
nell’estate precedente mi<br />
ha dato belle<br />
soddisfazioni pescando gli<br />
amur.<br />
Finalmente il vento cala e<br />
si esce in barca per<br />
scandagliare, il fondale è<br />
abbastanza pul<strong>it</strong>o, non ci<br />
sono moltissime alghe a<br />
causa della stagione che è<br />
part<strong>it</strong>a un po’ in r<strong>it</strong>ardo<br />
quest’anno, ma riesco<br />
comunque a trovare 3<br />
begli spot in cui calare i<br />
miei terminali, la prima<br />
canna innescata con la<br />
mulberry finisce vicino a<br />
un grande ciuffo sui 3,5<br />
metri di profond<strong>it</strong>a, la<br />
seconda col mais la calo in<br />
uno spot simile al primo<br />
ma in 5 metri di<br />
profond<strong>it</strong>à e l’ultima la<br />
metto sotto uno scalino<br />
che passa dai 7,5 agli 11<br />
metri, su questa pasturo<br />
con 5 chili di esche del<br />
24/30 e decido di lasciarla<br />
in pesca finche non<br />
smonto in cerca di<br />
qualche grassa sol<strong>it</strong>aria.<br />
Finisco di calare le canne<br />
quando il sole sta<br />
tramontando, mi fermo a<br />
fumare una sigaretta e a<br />
godermi lo spettacolo e<br />
dopo pochi minuti uno dei<br />
miei delkim rompe la<br />
magia !!!! non ci credo,<br />
dopo neanche 1 ora di<br />
pesca ho già un pesce in<br />
canna che tira come un toro !!! dopo 10<br />
minuti di combattimento tirato porto a<br />
guadino la mia prima carpa dell’anno a<br />
Bolsena, una splendida regina di 16,5 kg.<br />
Dopo le foto corriamo a ricalare la canna e<br />
ci rimettiamo in attesa, come abbiamo<br />
sempre fatto, la seconda partenza toccherà<br />
a Maurizio.<br />
Le canne del socio sono in pesca da ormai<br />
2 giorni, le lasciamo ancora il tempo di<br />
mangiare qualcosa nella speranza di<br />
sfruttare il tramonto e dopo cena ci<br />
accingiamo a ricalarle negli spot che gli<br />
hanno reso pesce nei giorni prima.<br />
Fin<strong>it</strong>o di calare ci fermiamo per due<br />
chiacchiere prima di metterci a dormire e<br />
una bella reginotta di 10 chili viene a farci<br />
vis<strong>it</strong>a sempre sul mais.<br />
La notte passa tranquilla come<br />
spesso accade in questo lago e<br />
alle 6 di mattina mi sveglio perché<br />
me la stavo facendo sotto,<br />
neanche il tempo di rientrare in<br />
tenda che parte la mia canna<br />
innescata con la pop-up mulberry,<br />
un’altra reginotta di una decina di<br />
chili che slamiamo dalla barca in<br />
modo da ricalare sub<strong>it</strong>o la canna<br />
senza perdere troppo tempo.<br />
La cosa strana è che questa carpa<br />
era stata allamata all’esterno, ma<br />
in quel momento non gli do<br />
troppo peso.<br />
Ci rimettiamo a dormire e la<br />
mattinata scorre tranquilla fino<br />
all’ora di pranzo, quando un’altra<br />
bella regina di 16 kg decide di<br />
aspirare la mia pop-up in 3,5<br />
metri.<br />
Ricaliamo e mettiamo su l’acqua<br />
per la pasta, ignari del inferno che<br />
si stava scatenando !!!<br />
Infatti non passano neanche 10<br />
minuti che riparte l’innesco sui<br />
3,5 m, la teniamo 1 minuto in<br />
canna e si slama, un po’<br />
amareggiati pensiamo di<br />
innescare mais anche su questa,<br />
nella speranza che migliorino un<br />
po’ le allamate. Non finisco di fare<br />
il nodo al dental flos che parte la<br />
canna accanto !!! increduli ci<br />
avviamo a recuperare una bella<br />
regina di 13 chili con la pancia<br />
piena di uova.<br />
Vista la grande attiv<strong>it</strong>à non<br />
perdiamo tempo e corriamo<br />
sub<strong>it</strong>o a ricalare entrambe le
canne, sono oramai le 3.30 l’acqua bolle da<br />
oramai due ore ma ancora non abbiamo tempo<br />
di mangire, infatti quando stavamo per mettere<br />
la pasta uno dei miei delkim ricomincia ad urlare<br />
come un pazzo !!! questa volta siamo convinti<br />
di aver fatto il pezzo, infatti nonostante io<br />
avessi il torqueedo al massimo, Maurizio è<br />
costretto a cedere filo al pesce che ci porta 200<br />
metri oltre il segnalino !!! finalmente riusciamo<br />
a guadinare una bella regina di 16,5 kg che ci<br />
ha fatto sudare 7 camice e ci ha fatto credere<br />
per un po’ di aver agganciato il “tappo del<br />
lago” !!!<br />
Sono le 4.30 e decidiamo di mangiare prima di<br />
ricalare perché a me gira la testa per la fame.<br />
Tempo 20 minuti e siamo di nuovo in barca per<br />
calare, nelle due ore successive panico...prima<br />
partenza slamata con d-rig con amo del<br />
4,metto un d-rig con amo dell' 1, altra partenza<br />
di nuovo slamata, ricalo ma sta volta uso un<br />
terminale più corto sperando che dipenda da<br />
quello, amo sempre dell'1...sol<strong>it</strong>a attesa di<br />
30-40 minuti e riparte sempre lei, la canna a 5<br />
metri...è un toro, tempo di mettere la portabote<br />
in acqua e lei non si ferma, continua a<br />
prendere filo con una veloc<strong>it</strong>à incredibile, la mia<br />
x-fl<strong>it</strong>e 3,5 è piegata parecchio e più di una<br />
volta per cercare di non farla arrivare allo<br />
scalino suglio 8 metri per poco non finisco con<br />
la canna dr<strong>it</strong>ta....salgo in barca la tengo altri 10<br />
secondi e poi...taaacccc slamata anche lei....lo
sconforto mi assale e le parolacce si sprecano !!<br />
Decido di cambiare tutto, metto sotto un wh<strong>it</strong>y pool e<br />
innesco da amur, un chicco di mais al mulberry, una<br />
spugnetta e un sasso al posto del piombo...poi mi preparo<br />
un 360° rig così se slamerò anche col wh<strong>it</strong>y proverò con<br />
quello...poi abbiamo fin<strong>it</strong>o le idee !!!!<br />
Purtroppo è arrivato il tramonto, i continui salti che<br />
vedevamo nel pomeriggio sono spar<strong>it</strong>i e con loro anche le<br />
partenze.<br />
Ricaliamo una canna del socio e ci prepariamo la cena, alle<br />
10 dormiamo come sassi dopo 8 ore passate in barca<br />
correndo dietro ai treni di Bolsena !!!<br />
La mattina stessa storia, mi sveglio alle 7 per andare in<br />
bagno , esco e trovo Maurizio a r<strong>it</strong>irare le sue canne dato<br />
che essendo il primo giorno di chiusura avevamo deciso di<br />
lasciare le 3 che partivano così se avessimo preso un<br />
verbale ce la saremmo cavata con 75 euro a testa, neanche<br />
finisco di farla che parte la sol<strong>it</strong>a canna, il wh<strong>it</strong>y fà il suo<br />
lavoro ...una regina di 13 chili rilasciata dalla barca così da<br />
ricalare senza dover riuscire ev<strong>it</strong>ando di incontrare le<br />
guardie che in quel momento stavano prendendo servizio.<br />
Purtroppo gli spinnofili intorno a noi ci guardano con occhi<br />
strani mentre ricaliamo, facciamo tutto e torniamo a riva,<br />
caffè marlboro stiratina e due chiacchiere col socio, penso<br />
di riappoggiarmi sul lettino ma non ho tempo...riparte la<br />
sol<strong>it</strong>a canna dopo neanche mezz'ora !!! ci guardiamo<br />
increduli....altra regina di 10 chili rilasciata dalla barca e<br />
ricalata la canna sempre in un unica volta per ev<strong>it</strong>are i<br />
carabinieri....<br />
Rifaccio il caffè ma ecco che sentiamo una barca<br />
arrivare verso di noi a manetta...si ferma proprio<br />
davanti alla zona di pesca a 70-80 metri da riva 5<br />
minuti poi ripartono e vanno verso il pontile, è<br />
Rambo !!!! dentro di me penso ecco il primo verbale<br />
dell'anno !!! fortunatamente ci graziano ma ci dicono di<br />
togliere sub<strong>it</strong>o le canne perchè li avevano chiamati gli<br />
spinnofili e se c'avessero rivisto in barca sta volta ci<br />
avrebbero fatto piangere !!!!<br />
Vanno via, io mi guardo il socio e ci capiamo al<br />
volo...togliamo la barca, ma le canne non si levano<br />
finche non partono !!! proveremo a recuperarle da riva<br />
tanto peschiamo con i sassi e dovrebbe essere<br />
fattibile !!!<br />
Avevamo spostato la canna a 11 metri a soli 20 metri<br />
da quella che partiva sempre con lo stesso innesco, ci<br />
rimettiamo in attesa e dopo neanche mezz'ora riparte<br />
sempre lei...una regina sui 10 recuperata da riva.<br />
Il vento comincia a caricare, l'acqua si increspa e i salti<br />
si fanno ancora più frequenti...peccato che la nostra<br />
super canna è già fuori !!!! ma c'è l'altra a pochi metri<br />
quindi siamo fiduciosi...passa un'ora ma ancora nulla,<br />
ci sono onde di 1 metro adesso !!!<br />
Intanto abbiamo smontato quasi tutto e la canna è<br />
ancora lì morta...passano ancora 15-20 minuti e<br />
finalmente parte !!! toccherebbe a Maurizio a ferrare<br />
ma io sono a 2 metri dal pod e ferro, dalle testate<br />
sembra sempre sui 9-10 chili, peccato che dopo circa<br />
un minuto anche lei si slama inaspettatamente...vabbè
pazienza...poco dopo togliamo anche la terza dato che le onde stanno esagerando rischiando di sommergere i delkim<br />
e stà anche per piovere !!!!<br />
Concludiamo così una sessione che difficilmente dimenticherò, 15 partenze in circa 30 ore di pesca, ferrate una volta<br />
ciascuno così da divertirci al massimo entrambi !!!<br />
GRAZIE BOLSENA….GRAZIE MULBERRY !!!!
iniziare con stile<br />
di Leonardo Bresolin
Queste poche righe che mi trovo a scrivere sono<br />
destinate ai giovani,a tutti coloro che si stanno<br />
avvicinando a questa tecnica e perché no…a chi la<br />
pratica già da un po’ ma ha voglia di mettersi in<br />
discussione e esaminare ciò che sta facendo. È un breve<br />
articolo dove cerco di dare qualche consiglio,esprimo il<br />
mio punto di vista a propos<strong>it</strong>o di tutti coloro che da poco<br />
si sono buttati in questa avventura. Sono parole derivanti<br />
da qualche anno di carpfishing,dalle mie esperienze e<br />
dai miei errori,spero possano esservi utili!.<br />
Al giorno d’oggi,di articoli tecnici ne sono stati scr<strong>it</strong>ti a<br />
centinaia,qualsiasi persona navigando in rete o<br />
sfogliando qualche <strong>rivista</strong> può crearsi un bagaglio di<br />
conoscenze non indifferente(attenzione…ho parlato di<br />
conoscenze e non esperienze!!). nei forum tematici si<br />
può reperire in breve tempo qualsiasi informazione<br />
necessaria,chiarire dubbi e chiedere consigli.<br />
Tutto questo se usato con cognizione, è sicuramente un<br />
bene purtroppo però ci sono anche dei lati negativi.<br />
Parlando o sentendo parlare altri carpisti mi sono<br />
accorto che c’è spesso la tendenza, soprattutto tra i<br />
giovani, ad emulare ciò che i media o gli angler più<br />
esperti e “ammirati” passano, senza aver però ben chiaro<br />
il perché di certe azioni.<br />
Ecco quindi che si vedono folli rincorse alle carpe<br />
giganti per mostrare in giro la foto, si sprecano le ricette<br />
delle super palline e ogni pinco pallino qualunque può<br />
profetizzare la bontà di questo mix o quella farina, le<br />
pubblic<strong>it</strong>à trivellano le menti con il nuovo super pod, gli<br />
avvisatori con navigatore satell<strong>it</strong>are incluso e la tenda<br />
con annesso garage e bagno turco.<br />
Il nuovo carpista, di conseguenza, perde lo spir<strong>it</strong>o della<br />
pesca alla carpa della pesca vera e propria, quella che si<br />
inizia in un canale/cava con i primi rig e le prime<br />
montature innescando mais e crede che per essere<br />
carpisti bisogna effettuare pescate di giorni e giorni,<br />
andare all’estero e mirare sempre e a volte senza<br />
scrupoli alle grossissime carpe.<br />
Io personalmente ammetto di essermi fatto coinvolgere a<br />
suo tempo, ma fortunatamente ho realizzato presto che è<br />
più bello passare un po’ di ore con le lenze calate<br />
piuttosto che davanti ad un pc, quello è solo un contorno<br />
alla mia passione!(queste righe tra l’altro sono scr<strong>it</strong>te su<br />
un quadernetto mentre mi trovo a pesca!)senza dover<br />
im<strong>it</strong>are i personaggi “famosi” che tanto successo<br />
riscuotono tra il pubblico.<br />
Mi ripeto, spero che tra le persone che leggeranno queste<br />
righe vi sia qualcuno che si è avvicinato da poco alla<br />
pesca, e che abbia voglia di spendere 2 minuti a<br />
ragionare con la propria testa!<br />
Il primo punto che prendo in considerazione riguarda<br />
l’attrezzatura base per iniziare con le prime sessioni;<br />
questa non deve essere per forza all’ultimo grido o di<br />
fascia alta, dovrebbe essere scontato ma….<br />
2 canne sono più che sufficienti , le 3 lb coprono la<br />
maggior parte delle esigenze di pesca ed esistono ottimi<br />
modelli nella fascia di prezzo di circa 70-80 euro, canne
che possono un giorno essere rivendute<br />
nel caso si smettesse o si decidesse di<br />
passare a modelli più tecnici..<br />
Stesso discorso vale per i mulinelli,di<br />
qual<strong>it</strong>à a prezzi medio bassi se ne<br />
trovano molti,basta farsi consigliare<br />
dal proprio negoziante. Daiwa,<br />
Shimano,Quantum o Tica propongono<br />
modelli di qual<strong>it</strong>à a cifre accessibili e<br />
decisamente ottimi per iniziare.<br />
Il pod invece riveste una parte cruciale<br />
nell’attrezzatura di un carpista. E’ da<br />
sempre un accessorio molto discusso,<br />
fatto stà che in moltissimi casi si rivela<br />
inutile e persino ingombrante; due<br />
picchi magari in acciaio coprono<br />
moltissime esigenze di pesca .Non è<br />
vero che senza non si faccia carp<br />
fishing, anzi!!<br />
Per gli avvisatori invece serve a mio<br />
avviso un occhio di riguardo,ev<strong>it</strong>ando<br />
oggetti troppo economici e di scarsa<br />
qual<strong>it</strong>à,devono resistere a fattori<br />
climatici molto vari ed esigenze di<br />
pesca a volte diverse tra loro. Io<br />
personalmente trovo indispensabile la<br />
possibil<strong>it</strong>à di modificare la sensibil<strong>it</strong>à<br />
dell’avvisatore in quanto vario dalla<br />
pesca in fiume a quella a lunga<br />
distanza.<br />
La tenda e il lettino possono aspettare<br />
ed arrivare in un secondo<br />
momento,quando si è presa<br />
famigliar<strong>it</strong>à con la tecnica, tanto i pesci<br />
si fanno anche in 5 ore, non solo in 5<br />
giorni!!.piuttosto consiglio una buona<br />
sedia reclinabile che permette di<br />
godersi più comodamente l’attesa,<br />
magari con un ombrellone o un oval<br />
per ripararsi dal sole, dalla pioggia o<br />
dall’umid<strong>it</strong>à. Passare notti a pesca è<br />
spesso tempo sprecato quando ancora<br />
non si è cap<strong>it</strong>o come fregare questi<br />
pesci!!<br />
Risparmiate infine quei 500 euro di<br />
rod pod e mun<strong>it</strong>evi piuttosto di un<br />
OTTIMO materassino,meglio se a<br />
barchetta ed un guadino con manico in<br />
carbonio e rete a maglia fine: la<br />
leggerezza del manico renderà più<br />
agevole l’uso e la rete con quella<br />
caratteristica preverrà danni al pesce<br />
come pinne incastrate o squame che<br />
saltano. Ancora troppe persone ne<br />
fanno a meno o ne fanno un cattivo<br />
uso, ancora più ridicoli sono quelli che lo portano con se ma…non lo usano<br />
perché poi in macchina puzza! Credetemi, con un bel materassino affianco<br />
alle canne farete senza dubbio bella figura!!<br />
Poi se proprio ci vogliamo sprecare,un disinfettante/san<strong>it</strong>izzante per il pesce<br />
non è cosa brutta!<br />
Una borsa con un po’ di minuteria è quello che serve per completare il<br />
necessario per andare a pesca…e catturare!<br />
Ovviamente però necess<strong>it</strong>iamo di esche, ed anche qui di parole ne sono state<br />
spese moltissime,esistono molte scuole di pensiero e anche un infin<strong>it</strong>à di<br />
“maestri”.<br />
Per chi entra nel mondo del “self made”,la fatica di studiarsi l’esca è<br />
minima;esistono moltissime ricette,ognuna con il suo perché, frutto a volte di<br />
lunghi studi e ricerche di farine ed ingredienti adatti, a volte invece del<br />
farneticare di improbabili biologi/scienziati/cuochi/decennali selfmaker. A tal<br />
propos<strong>it</strong>o la carta stampata ed il web riveste un doppio ruolo perché, se da
una parte offre molti spunti di riflessione e consigli, dall’altra è capace di creare molta confusione, inculcando nelle<br />
“menti deboli” idee e convinzioni troppe volte frutto di strategie di vend<strong>it</strong>a. E’ opportuno quindi riuscire a capire dove<br />
cogliere e dove lasciar perdere, ma soprattutto sporcarsi le mani e faticare un po’. Provare, rollare e soprattutto<br />
pescare!!.<br />
Per chi invece non è interessato alla creazione di un proprio mix, ma si diverte a rollare le proprie palline, esistono molti<br />
prodotti pronti dalle diverse caratteristiche. È così possibile creare boilies che coprono le proprie necess<strong>it</strong>à o gusti, senza<br />
“intripparsi” troppo e dedicando il tempo rimasto ad altro come la ricerca di nuovi spot, la costruzione di terminali o…<br />
alla morosa, che così non potrà protestare se ci prendiamo una giornata per pescare!<br />
Chi decide invece di acquistare palline ready made , faccia attenzione a scegliere prodotti di qual<strong>it</strong>à, certificati e sicuri<br />
per non dare da mangiare al pesce un prodotto molte volte scadente e nocivo!<br />
Arriviamo alla conclusione…è ora di andare a pesca!!
Mind is everything<br />
Non c'è nulla da fare: quando devi scrivere, l'inizio è<br />
sempre la parte più difficile! In questo caso poi lo è<br />
doppiamente perchè non solo dovevo iniziare questo<br />
articolo ( “dovevo”, perchè in realtà da bravo furbo me la<br />
sono cavata con una banale frase fatta ) ma devo pure<br />
iniziare nel modo giusto questa nuova avventura per una<br />
<strong>rivista</strong> che parte piano ma ha grandi ambizioni. Visto che ci<br />
siamo proseguo con ciò che dovrebbe arrivare alla fine<br />
( quanto mi piace farmi le regole a modo mio! ) e voglio<br />
fare un ringraziamento più che doveroso a Willy che mi ha<br />
scelto per contribuire alla causa del carpfishing più<br />
autentico. Te l'ho già detto ma te lo ripeto: è un onore!<br />
Ultimo ma necessario preambolo: vi avverto sub<strong>it</strong>o che da<br />
parecchi anni pensavo che scrivere sarebbe stato<br />
terribilmente noioso. L'ho sempre pensato perchè in fondo<br />
sulle riviste si leggono quasi sempre le stesse cose e chi<br />
pesca già da qualche anno difficilmente trova spunti<br />
di Riccardo Delle Fratte<br />
interessanti, i quali vengono quasi sempre dai sol<strong>it</strong>i mostri<br />
sacri di questa tecnica. Ora io non sono affatto un mostro<br />
sacro ( ma non mi dire! ), cosa potrei mai scrivere di così<br />
interessante da non essere noioso e banale? La ver<strong>it</strong>à è che<br />
non lo so ancora bene ma ho deciso di tentare lo stesso. Vi<br />
racconterò questa tecnica a modo mio e sarà il modo di un<br />
carpista un tantino strano. Talmente strano che da anni<br />
ormai mi r<strong>it</strong>rovo quasi sempre solo sulle sponde perchè in<br />
fondo desidero carpe che gli altri non desiderano in luoghi<br />
che gli altri non frequentano. Pazienza. In fondo non siete<br />
obbligati a leggere e finchè il buon Willy non mi assesta un<br />
bel calcio nel culo io rimarrò al mio posto a tentare di<br />
raccontarvi qualcosa di decente! Poveri voi...<br />
Detto questo devo scegliere un argomento. Ce ne sarebbero<br />
tanti ma ho deciso di fare un discorso più generale. La<br />
tecnica è importante ma prima è bene inquadrare la
mental<strong>it</strong>à giusta altrimenti non si va tanto lontano. Lo<br />
spunto l'ho preso da una frase che ripetono sempre i<br />
bodybuilders e che trovo meravigliosa. La frase è appunto<br />
il t<strong>it</strong>olo di questo articolo e nel loro gergo significa che<br />
quando sei determinato a dare il massimo spesso vai oltre<br />
quelli che pensavi essere i tuoi lim<strong>it</strong>i. Questa frase è<br />
verissima anche se, come spesso accade con la lingua<br />
inglese, i significati possono essere molteplici. Nel<br />
carpfishing possiamo darle questo senso: “ prima di<br />
pensare a qualunque aspetto tecnico apri la mente. Se apri<br />
la mente e la fai funzionare i risultati andranno oltre a<br />
qualunque tua aspettativa”. Già vi vedo: “ ma tutta sta<br />
filosofia da quattro soldi dove vuole andare a parare?”.<br />
Molto semplice: la maggior parte dei carpisti sa costruire<br />
terminali complicatissimi ma non sa usare il cervello!<br />
Ovviamente non ho la presunzione di essere il genio che<br />
potrà illuminarvi ma cercherò di portarvi qualche esempio<br />
pratico di come una mental<strong>it</strong>à aperta e rigorosa possa<br />
portarci a catturare di più. Tante volte queste ver<strong>it</strong>à le ho<br />
imparate sulla mia pelle e devo sempre ringraziare tutti<br />
quelli che ancora oggi dopo anni mi impartiscono qualche<br />
sonora lezione. Vediamo qualche concetto basilare che però<br />
in troppi sottovalutano e che invece dovrebbe far parte<br />
dell'approccio mentale che fa di un carpista un carpista<br />
vincente.<br />
Fondersi con l'ambiente circostante.<br />
Mettetevi in testa che se sarete un corpo estraneo<br />
nell'ambiente, esso non vi rivelerà mai i suoi segreti. Inutile<br />
adottare tutte le migliori strategie se nel farlo fate un<br />
fracasso incredibile. Gli animali ( carpe comprese ) non<br />
amano essere disturbati. In questo c'è una sorta di<br />
compensazione cosmica: voi fate casino e gli avvisatori<br />
restano muti. Inoltre il pesce a volte è difficilissimo da<br />
individuare e anche quando si manifesta spesso lo fa<br />
inviando segnali che solo una mente attenta può cogliere.<br />
Una volta ho portato a pesca la mia ragazza. Mentre<br />
parlava io guardavo il lago e ogni tanto le dicevo: “hai<br />
sent<strong>it</strong>o? Quella era una carpa che saltava”. E lei: “ no, ma<br />
com'è che io non le sento mai?” E io:” le sentirai quando ti<br />
deciderai a tenere la bocca chiusa per un minuto”. Non l'ha<br />
presa tanto bene ma io ho catturato anche quella volta.<br />
Insomma: occhi aperti e orecchie tese perchè le donne si<br />
incazzano ma poi si calmano, un cappotto invece resta un<br />
cappotto.<br />
La pigrizia è un vizio che non vi potete permettere.<br />
Non avete idea di quante bastonate ho preso a pesca per il<br />
solo fatto di avere poca voglia di alzare il culo dal lettino!<br />
Io sono sempre stato un tipo pigro e se ora non lo sono più<br />
lo devo a tutti quelli che mi hanno dimostrato che darsi da<br />
fare paga sempre. Molti furbacchioni pensano che il<br />
vecchio detto “chi dorme non piglia pesci” sia da<br />
considerarsi non più valido dall'avvento dei segnalatori<br />
acustici. Si sbagliano. Potete stare certi che se montate<br />
l'attrezzatura e passate tutto il giorno a dormire o a<br />
gozzovigliare difficilmente imparerete qualcosa che vi<br />
aiuterà a catturare le carpe. Questa ver<strong>it</strong>à me l'ha insegnata<br />
il mio vecchio socio Paolo, il quale essendo di natura
iperattivo mi molestava ad ogni<br />
sessione impedendomi di dormire<br />
perchè voleva andare a cercare i<br />
pesci con la barca o a ricontrollare<br />
gli inneschi. Per parecchio tempo<br />
sono riusc<strong>it</strong>o a restare nel mio<br />
sacco a pelo ( tranne quando mi<br />
ha svegliato sparando in tenda con<br />
la scacciacani! ), poi però i<br />
risultati erano spesso a suo favore<br />
perchè inev<strong>it</strong>abilmente imparava<br />
più cose di me. Così mi sono<br />
adeguato e gradualmente ho vinto<br />
la mia pigrizia. La morale della<br />
favoletta è: muovete le chiappe!<br />
Girate in barca, a piedi sulla<br />
sponda, scrutate l'orizzonte in<br />
cerca di salti e state attenti ad ogni<br />
rumore. Il vostro cervello deve<br />
sempre raccogliere ed elaborare<br />
dati. Il segreto di una grande<br />
sessione spesso è tutto qui. Ultima<br />
cosa: se i pesci non sono nel<br />
vostro settore<br />
semplicemente...spostatevi. Se<br />
serve fatelo anche più volte. Lo so<br />
che smontare e rimontare tutto è<br />
una vera rottura ma vi svelo un<br />
semplice trucco banale ma<br />
efficace. Quando non vi va di<br />
smontare ripete a voi stessi: “ci<br />
vuole più a dirlo che a farlo”.<br />
Funziona.<br />
Le cose vanno fatte per bene.<br />
Quante volte vi siete infilati in<br />
tenda pur pensando che la vostra<br />
lenza non fosse calata alla<br />
perfezione o che il vostro terminale non fosse in<br />
ottime condizioni? Questi dubbi atroci possono<br />
tenerci svegli tutta la notte e se fondati possono<br />
costare una cattura. Essere meticolosi a pesca non è<br />
mai una pratica superflua. Personalmente non<br />
preparo mai i miei terminali sul luogo di pesca<br />
anche se in effetti questa è una pratica cara a molti<br />
angler. Preferisco infatti farlo a casa, su un bel<br />
tavolo pul<strong>it</strong>o e con tutta la roba in ordine. Solo così<br />
posso essere attento ad ogni minimo dettaglio e<br />
avere la certezza di presentare ai pesci degli<br />
inneschi impeccabili. Poi ovviamente se siete più<br />
bravi di me e riusc<strong>it</strong>e a fabbricarvi ottimi terminali<br />
durante le sessioni benvenga. Insomma fate un po'<br />
come vi pare basta che fate le<br />
cose come si deve! Attenzione<br />
anche agli ami rovinati:<br />
controllateli sempre dopo<br />
ogni recupero e non es<strong>it</strong>ate a<br />
cambiarli al minimo segno di<br />
cedimento. Le lime per<br />
affilarli lasciatele perdere<br />
perchè mai vi ridaranno un<br />
amo performante come se<br />
fosse nuovo. Stesso discorso<br />
vale per i fili e per tutte le<br />
componenti dell'attrezzatura<br />
in generale e in particolare<br />
per quelle che saranno a<br />
diretto contatto col pesce le<br />
quali vanno controllate<br />
spesso. Magari penserete che<br />
sono anche esagerato ma ne<br />
riparleremo il giorno in cui<br />
perderete un bel pesce davanti<br />
al guadino per non aver<br />
ricontrollato e sistemato bene<br />
l'attrezzatura. Ovviamente<br />
t u t t o q u e s t o n o n è u n<br />
inc<strong>it</strong>amento allo spreco e<br />
quindi vi esorto a riciclare<br />
tutto quello che è ancora<br />
buono. Detesto vedere quegli<br />
angler che buttano tutte le<br />
parti di un terminale solo<br />
perchè una di esse è usurata!<br />
Smontate e rimontate su un<br />
altro rig...<br />
Ragionate con la vostra<br />
testa.<br />
Raccogliere le informazioni<br />
dagli altri angler è importante.
Altrettanto importante però è saper distinguere quelle<br />
buone dalle quelle non attendibili. Ve ne sarete già accorti:<br />
in giro è pieno di bugiardi, incapaci e soprattutto di sparacazzate.<br />
Non scartate uno spot solo perchè gli altri dicono<br />
che sia improduttivo. Se vi piace abbiate il coraggio di<br />
rischiare. Se non catturate avete imparato qualcosa<br />
togliendovi ogni dubbio, viceversa vi assicuro che la<br />
soddisfazione sarà doppia. Trovate una impostazione di<br />
pesca inizialmente efficace in ogni condizione ma sappiate<br />
all'occorrenza cambiare in corsa inventando cose nuove<br />
perchè spesso discostarsi dalla massa è la chiave del<br />
successo. Sun Tzu nel celebre trattato “l'arte della guerra”<br />
diceva: “combatti con metodi ortodossi, vinci con metodi<br />
straordinari.” Diavolo di un cinese...<br />
Mai fermarsi alle apparenze.<br />
Questa è una cosa con la quale sono assolutamente fissato.<br />
MAI scartare un <strong>it</strong>inerario solo perchè “sembra” non poter<br />
osp<strong>it</strong>are delle belle carpe. Confesso di aver avuto bisogno<br />
dell'incoraggiamento di qualche vecchia volpe per pescare<br />
in fiumiciattoli che sembrano non poter osp<strong>it</strong>are nemmeno<br />
qualche minuscolo cavedano, salvo poi r<strong>it</strong>rovarmi con le<br />
carpe sugli inneschi in 40 centimetri d'acqua trasparente.<br />
Ma la sapete la cosa più bella? Le carpe non venivano dalla<br />
foce ma dalla sorgente, da una zona quindi dove c'erano 25<br />
centimetri d'acqua. Ammetto che se me lo avessero<br />
raccontato avrei avuto grossissimi dubbi. Comunque vi<br />
prometto che di questo vi parlerò meglio in segu<strong>it</strong>o perchè<br />
l'argomento mer<strong>it</strong>a parecchio. Mi lim<strong>it</strong>o a ricordarvi che<br />
sono buoni tutti a prendere grossi pesci in un <strong>it</strong>inerario che<br />
ne è pieno zeppo. Prendere un grosso pesce in un luogo nel<br />
quale nessuno lo credeva possibile è un'altra cosa.<br />
Pensateci bene perchè spesso i posti snobbati sono la nuova<br />
frontiera per i carpisti che amano le sfide difficili.<br />
I chili non sono tutto.<br />
A tutti fa piacere catturare un grosso pesce ma ci sono<br />
s<strong>it</strong>uazioni in cui un pesce piccolo vale più di uno grande.<br />
Lanciare a casaccio e catturare un bestione non vi rende<br />
carpisti migliori. Scommettere su no spot improbabile e<br />
portare a guadino una piccola ma sudatissima carpa vi<br />
insegna invece moltissime cose. Dovete sempre cercare di<br />
catturare ovunque e di diventare più bravi. Sapete invece<br />
quanti carpisti inesperti ho sent<strong>it</strong>o chiedere come catturare<br />
un bestione dicendo di essere arrivati a prendere solo<br />
“pesciotti” fino a 16 kg? Troppi. La cosa più grave però è<br />
che questi pescatori ancora non avevano cap<strong>it</strong>o come<br />
funzionava il loro <strong>it</strong>inerario ma erano già proiettati alla<br />
ricerca del record. Intanto una carpa da 16 kg non è un<br />
“pesciotto”, è un signor pesce e magari a prenderli spesso!<br />
Poi scusate ma cosa diavolo si vuole andare a trovare se<br />
ancora non si è cap<strong>it</strong>a una mazza di come funziona il posto<br />
in cui si pesca?! Non vado oltre altrimenti mi arrabbio di<br />
nuovo da solo davanti al pc. In conclusione la questione<br />
“peso” si risolve semplicemente catturando tante carpe e<br />
possibilmente in luoghi in cui ci siano tanti esemplari di<br />
grande taglia. Questa ricerca però deve essere un piacere e<br />
non una ossessione capace di far perdere gusto alla magia
di apprendere l'arte della pesca e alle<br />
catture di ogni giorno. Il segreto per<br />
durare in questa tecnica è sapersi<br />
godere anche le sessioni tutt'altro che<br />
memorabili ma soprattutto saperne<br />
trarre insegnamento<br />
Abbiate il coraggio di ammettere<br />
quando non siete in grado di capire<br />
le cose.<br />
Mai sent<strong>it</strong>o qualche carpista lanciarsi<br />
in ard<strong>it</strong>e farneticazioni circa i motivi<br />
dell'insuccesso o del successo di una<br />
sessione? Parlo dei tipi che sanno<br />
sempre perchè succedono le cose. “Se<br />
una carpa abbocca è perchè il Ph<br />
dell'acqua ha interag<strong>it</strong>o con gli<br />
aminoacidi presenti nell'esca i quali<br />
grazie alla Luna nella costellazione<br />
del Toro hanno indotto il pesce alla<br />
frenesia alimentare”. Se lo dici tu...<br />
Bisogna sempre cercare di capire le<br />
cose ma a volte bisogna anche<br />
ammettere che non si hanno dati certi<br />
per farsi un'idea con un minimo di<br />
fondatezza. Un bel “non lo so” non<br />
costa nulla e vi fa anche apparire<br />
modesti. Poi in fondo il bello della<br />
pesca è anche il fatto di non avere<br />
sempre le risposte. Come si dice:<br />
“meglio stare z<strong>it</strong>ti e sembrare stupidi<br />
piuttosto che aprire bocca e togliere<br />
ogni dubbio...<br />
Imparate ad assegnare il giusto<br />
valore ai vari aspetti della pesca.<br />
Inutile mentire: nella pesca non tutti<br />
gli aspetti hanno lo stesso peso. La<br />
prima cosa è conoscere l'avversario.<br />
A che scopo focalizzare l'attenzione<br />
su esche assurde e terminali complicati se<br />
prima non cap<strong>it</strong>e dove passeranno le carpe?<br />
Potete andare a infoltire le fila di quelli che<br />
pescano solo col pc oppure potete uscire di<br />
casa e andare al lago per ascoltare le carpe<br />
che saltano e cominciare a capire dove<br />
poterle insidiare con maggiore probabil<strong>it</strong>à di<br />
successo. A voi la scelta. Ricordatevi anche<br />
che nel carpfishing come in tutte le altre cose<br />
della v<strong>it</strong>a le scorciatoie non portano da<br />
nessuna parte. Se sperate che un'esca<br />
miracolosa possa portarvi al livello di quegli<br />
angler che si sbattono molto più di voi per<br />
pescare allora siete proprio scemi. Quelli che<br />
anche con poche ore riescono a catturare sono<br />
i pescatori da prendere a modello, quelli che<br />
bivaccano settimane sperando nel<br />
“tanto prima o poi una deve<br />
passare” lasciateli perdere. Vanno<br />
a dormire al lago, non a pesca...<br />
Se vi rodete il fegato ad<br />
immaginare quello che gira<br />
sotto i piedi del vicino...non<br />
vedete quello che passa sotto i<br />
vostri.<br />
Direi che questo non necess<strong>it</strong>a di<br />
troppe spiegazioni. Occhio ai<br />
sottoriva. In poche parole:<br />
scordatevi la sindrome del “devo a<br />
tutti i costi pescare sotto la sponda<br />
opposta” perchè...se stavate<br />
dall'altra parte avreste calato<br />
esattamente dove siete ora e<br />
probabilmente avreste catturato lo<br />
stesso. Il mondo a volte è tutto<br />
questione di prospettiva. Stessa<br />
cosa vale per la sindrome del: “più<br />
pesco lontano e meglio è”. Non è<br />
t a n t o c h e n o n<br />
funziona...semplicemente è una<br />
stronzata colossale.<br />
Prima di fare scemenze<br />
accendete il cervello.<br />
Vi è mai cap<strong>it</strong>ato il classico vicino<br />
di postazione che colto da<br />
profondo sconforto a causa<br />
dell'assenza di abboccate decide<br />
che sia cosa buona e giusta farsi<br />
prendere dal panico e buttare in<br />
acqua chili e chili di roba ogni 10<br />
secondi sperando che la montagna<br />
di cibo attiri magicamente i pesci
di tutto il lago? Mi giocherei tutto<br />
quel poco che possiedo che sapete<br />
di cosa parlo. Ogni volta che<br />
incontriamo un tipo del genere<br />
siamo assal<strong>it</strong>i dalla voglia di<br />
malmenarlo e di scaraventarlo in<br />
acqua a ripescare tutta la roba in<br />
eccesso che ha sparso sul fondo.<br />
Purtroppo ciò sarebbe poco carino<br />
e sicuramente illegale quindi di<br />
sol<strong>it</strong>o mi lim<strong>it</strong>o a scuotere la testa<br />
rimuginando ep<strong>it</strong>eti irripetibili o al<br />
massimo mi alzo a vado a farci due<br />
chiacchiere affinchè comprenda il<br />
suo terribile errore. Purtroppo<br />
molti da questo orecchio non ci<br />
sentono e questo è un altro dei<br />
motivi che mi spingono a cercare<br />
posti poco frequentati. Fatemi e<br />
fatevi una cortesia: ev<strong>it</strong>ate di<br />
comportarvi in questo modo<br />
perchè è odioso e<br />
controproducente. Prima di<br />
cambiare qualcosa nella condotta<br />
di pesca mettete in moto il cervello<br />
perchè altrimenti non potrete fare<br />
che errori. Ragionare costa meno<br />
f a t i c a c h e p a s t u r a r e i n<br />
continuazione e produce<br />
sicuramente più partenze. Provare<br />
per credere...<br />
Il troppo stroppia.<br />
Sembra brutto lasciare alcune<br />
canne da pesca inutilizzate nel<br />
fodero durante una sessione.<br />
Eppure a volte è la cosa migliore<br />
da fare. Se si hanno ampi spazi a<br />
disposizione è bene sondarli il più possibile ma in<br />
luoghi ristretti meglio darsi una regolata. Tanti<br />
pensano che con tre canne in acqua in uno spazio<br />
ristretto le possibil<strong>it</strong>à di cattura si moltiplichino<br />
per tre. Dimenticano però che la pesca non è una<br />
equazione matematica e così il risultato è che le<br />
probabil<strong>it</strong>à di cattura crollano allo zero assoluto a<br />
causa dei troppi fili che disturbano il pesce.<br />
Personalmente ho fatto alcune delle più belle<br />
pescate con una sola canna su un picchetto e in<br />
quei casi aggiungerne altre sarebbe solo serv<strong>it</strong>o a<br />
complicarmi la v<strong>it</strong>a. Anche questo è un modo<br />
elastico di adattarsi alle esigenze della pesca senza<br />
farsi dominare da sovrastrutture mentali tanto<br />
stupide quanto dannose. In queste<br />
s<strong>it</strong>uazioni quindi datevi una bella<br />
calmata, mettete in moto la<br />
materia grigia e piazzate come si<br />
deve quell'unica maledetta canna<br />
da pesca!<br />
Direi proprio che qualche spunto<br />
dovrei avervelo dato e visto che<br />
sono stanco morto direi anche che<br />
è ora di chiuderla qui. Anche<br />
perchè altrimenti poi mi brucio<br />
tutti gli argomenti! Ovviamente<br />
le prossime volte vi racconterò<br />
qualcosa di più specifico che<br />
magari vi aiuterà a capire meglio<br />
quello che ho scr<strong>it</strong>to nelle righe<br />
qui sopra e lo farò c<strong>it</strong>ando esempi<br />
reali. Comunque queste semplici<br />
dr<strong>it</strong>te cercate di tenerle a mente<br />
perchè sono preziose e impararle<br />
mi è costato spesso molto caro.<br />
Visto che poi è inev<strong>it</strong>abile per<br />
tutti fare qualche cazzata...fatela<br />
almeno usando la vostra testa.<br />
Ora però andate a pesca e<br />
ricordatevi sempre che...la mente<br />
è tutto!
LA PRIMA OVER DEL<br />
LAGO....(ricordo di un vecchio carpista)<br />
di Tiziano Papais
Questo è il semplice racconto di una battuta di pesca<br />
avvenuta oramai quasi 12 anni fa di cui per un insieme di<br />
motivi conservo ancora un meraviglioso e n<strong>it</strong>ido<br />
ricordo; quello che leggerete quindi non è un articolo di<br />
tecnica o che altro ma è solo il tentativo di raccontare un<br />
insieme di emozioni, per quanto abbia la capac<strong>it</strong>à di farlo<br />
con efficacia e per quanto sia possibile descriverle…<br />
18 Settembre, sveglia programmata per le ore 07.00, che<br />
puntualmente suona ma io sono già sveglio da un bel<br />
po’, anzi sono sveglio da tutta la notte! Rapido passaggio<br />
in bagno per le obbligatorie operazioni mattutine,<br />
abbondante colazione consumata assai velocemente e<br />
rapida sal<strong>it</strong>a in macchina, precedentemente caricata di<br />
tutto il necessario (e più) per passare una settimana di<br />
pesca in riva ad un lago. L’appuntamento con Nico è per<br />
le 09.00 nell’ultima stazione di servizio autostradale<br />
prima del confine, mentre il terzo componente della<br />
battuta , Emanuele, ci raggiungerà direttamente sul posto<br />
di pesca. La destinazione scelta è un grande bacino<br />
naturale oltre confine; un lago che conosco assai bene<br />
per averci già fatto 5 battute della durata settimanale nei<br />
precedenti 2 anni. Gli stimoli sono fortissimi e, confesso,<br />
c’è il desiderio di passare finalmente la fatidica soglia<br />
dei 20 chili in quel lago (allora amb<strong>it</strong>o traguardo<br />
simbolico) dato che nelle precedenti battute ci ero<br />
andato assai vicino. Questa volta sono deciso a sfruttare<br />
al massimo questa settimana di pesca sapendo che il<br />
periodo è ottimo, le condizioni atmosferiche sono<br />
favorevoli e il lago in questione possiede una buona<br />
quant<strong>it</strong>à di pesci di grossa taglia, inoltre,<br />
importantissimo, mi conforta l’esperienza maturata in<br />
quest’acqua nei precedenti anni che si traduce nel saper<br />
già che settore scegliere, a che profond<strong>it</strong>à pescare, che<br />
esche usare, quanto pasturare ecc… Insomma non<br />
manca niente per il buon es<strong>it</strong>o della battuta, solo un po’<br />
di fortuna (che non guasta mai) per riuscire ad incappare<br />
in una delle ‘reginone’ che girano indisturbate in quella<br />
non indifferente massa d’acqua. Voglio però precisare, a<br />
scanso di equivoci e senza retorica, che il fine ultimo<br />
non è solo quello di catturare pesci di taglia ma anche e<br />
soprattutto di, semplicemente, passare una settimana in<br />
riva al lago, lontano da stress e noie del vivere<br />
quotidiano; per cui sotto quest’ottica le catture<br />
rappresentano per me solo ‘la ciliegina sulla torta’. Gli<br />
orari vengono rispettati e prima delle 10.00 siamo già<br />
sul lago; più precisamente nel campeggio<br />
precedentemente prenotato in cui stabiliremo il nostro<br />
‘campo’ e partiranno le nostre insidie. Sembra tutto ok<br />
quando scorgiamo a circa 200-250 metri sulla nostra<br />
destra una barchetta ancorata a riva e sulla stessa un rod<br />
pod con 4 canne; sono 2 locali carpisti che pescano da<br />
un giardino privato direttamente sul lago e, conoscendo<br />
gli usi e costumi locali (leggi quant<strong>it</strong>à e soprattutto<br />
qual<strong>it</strong>à di pastura in acqua) , la cosa non ci fa per niente<br />
piacere. Ma le sorprese devono ancora finire; verso
mezzogiorno arrivano 2 autovetture di cui una con un<br />
bel gommone già pronto legato sopra. Per farla breve<br />
sono carpisti (tedeschi) che hanno pure loro prenotato in<br />
quel campeggio e per gli stessi giorni nostri! Il<br />
proprietario del campeggio si giustifica dicendo che c’è<br />
spazio per tutti; in effetti è vero solo che non capisce che<br />
pratichiamo il carpfishing e non la pesca al colpo!<br />
Essendoci noi già piazzati sulla parte sinistra del<br />
campeggio ai nuovi arrivati non resterebbe che mettersi<br />
alla nostra destra vicino ai 2 carpisti locali , praticamente<br />
dovrebbero pescare in mezzo in un raggio non più largo<br />
di 100 metri… saggiamente (per loro e per noi)<br />
decidono di lasciare il campeggio e di trovarne un altro,<br />
non prima di avere (giustamente) insultato il<br />
proprietario. Finalmente soli, e finalmente fuori in barca<br />
a scandagliare il nostro settore di pesca; come previsto si<br />
presenta un fondale uniforme che gradualmente scende<br />
fino a centro lago toccando i 12-13 metri di profond<strong>it</strong>à a<br />
circa 4-500 metri da riva, la temperatura dell’acqua è<br />
attestata sui 17°-18° gradi. Decidiamo di pescare a circa<br />
150-200 metri da riva in una profond<strong>it</strong>à compresa tra gli<br />
8 e gli 11 metri dove nello schermo dell’ecoscandaglio<br />
ci compaiono dei begli erbai. Posizioniamo 3 segnalini a<br />
triangolo: il destro e sinistro sui 7,5-8 metri d’acqua,<br />
mentre quello più lontano, ovverosia il centrale, sugli<br />
11-11,5 metri; la distanza tra il segnalino di destra e<br />
quello di sinistra, cioè la larghezza del settore che<br />
occupiamo è di circa 90-100 metri. L’idea base è quella<br />
di distribuire le esche in un tratto più ampio possibile<br />
(ev<strong>it</strong>ando le concentrazioni di pastura sempre deleterie<br />
in pescate di questa durata) cercando di intercettare più<br />
pesci possibile. Iniziamo sub<strong>it</strong>o la pasturazione che<br />
considerando la (allora) non rilevante pressione di pesca<br />
del lago (bei tempi quelli), le sue dimensioni e<br />
soprattutto le dimensioni dei branchi di carpe che<br />
girovagano in esso è, per le ab<strong>it</strong>udini ‘medie’ nelle<br />
nostre acque, indubbiamente ‘pesante’; Finiscono sub<strong>it</strong>o<br />
in acqua 30-35 kg. di granaglie (allora servivano per<br />
velocizzare i tempi di entrata delle carpe in acque non<br />
troppo battute, in effetti questa è stata una delle ultime<br />
pescate in cui le ho usate in questo senso) e 9-10 kg di<br />
boiles distribu<strong>it</strong>e sui 3 segnalini . Le esche scelte erano<br />
2: una ready di comprovata efficacia (da usarsi ad inizio<br />
sessione) e una self prodotta con un supercollaudato<br />
birdfish mix. Visto il tardo orario e la quant<strong>it</strong>à di pastura<br />
in acqua decido di non calare le canne mentre i miei due<br />
compagni invece si affrettano a portare fuori i terminali.<br />
La prima notte trascorre in silenzio così di primo<br />
mattino sono già attivo ed inizio sub<strong>it</strong>o le operazioni di<br />
innesco; purtroppo il tempo si è messo decisamente al<br />
brutto e piove tutta la mattinata, per fortuna poi le<br />
condizioni meteo saranno più o meno stabili per tutta la<br />
durata della battuta. Nel primo pomeriggio comunque ho<br />
già calato e, assieme agli altri attendo l’arrivo della notte
che in questo lago ha sempre rappresentato di gran lunga<br />
il momento migliore, almeno nelle precedenti sessioni.<br />
Verso sera ricevo una telefonata da Stefano, un altro mio<br />
allora ab<strong>it</strong>uale compagno di pesca, che mi preannuncia<br />
che gli ultimi 3-4 giorni ci avrebbe raggiunto se,<br />
ovviamente, ci fosse stato posto; ulteriori due canne<br />
potrebbero essere troppe ma Stefano è un amico e poi i<br />
locali alla nostra destra per fortuna se ne sono andati, per<br />
cui il parere alla fine è pos<strong>it</strong>ivo. Ormai è buio, saranno le<br />
20,00-20,30 e siamo tutti e tre sotto l’ombrellone a<br />
gustarci la cena (i sol<strong>it</strong>i 2 etti di pasta a testa con relativo<br />
bicchiere di buon vino rosso) quando mi sembra di<br />
scorgere nella batteria di Emanuele uno swinger<br />
leggermente abbassato. Non ci faccio caso (anche perché<br />
il segnalatore non ha emesso nessun suono) e continuo a<br />
mangiare, finisco il vino e mi accendo una sigaretta<br />
volgendo lo sguardo verso le batterie di canne e… lo<br />
swinger di Emanuele mi sembra ulteriormente abbassato,<br />
anzi mi sembra proprio a ‘terra’! Questa volta avverto il<br />
proprietario e velocemente siamo sulle canne, puntiamo<br />
una pila e ci accorgiamo che il filo ha una direzione ben<br />
diversa da dove era stato calato il terminale! Parte una<br />
rapida ferrata a vuoto e mentre Emanuele recupera si<br />
accorge dell’ assenza di peso dall’altra parte,<br />
praticamente sta recuperando solo filo: il terminale con<br />
relativa montatura e piombo risulta tranciato. Seguono<br />
ripetute imprecazioni cond<strong>it</strong>e da qualche deprecabile ma<br />
purtroppo prevedibile bestemmia; che razza di pesce<br />
fosse ce lo chiediamo tuttora, un pesce che aveva<br />
spostato di parecchi metri un piombo da quasi 200 gr<br />
senza far emettere un singolo suono al delkim! E<br />
comunque non finisce qui perché qualche ora più tardi,<br />
in piena notte, registriamo la prima vera mangiata su una<br />
canna di Nico, pronta ferrata e questa volta il pesce c’è!<br />
Gli chiedo se serve la barca ma mi risponde di no, è già<br />
vicino e non gli sembra un granché… arriva a portata di<br />
guadino e beh… non è certo un mostro ma non è<br />
nemmeno così piccola; una splendida regina che alla<br />
bilancia risulta avere una quindicina di chili abbondanti,<br />
non male come primo pesce! Il resto della notte e tutto il<br />
giorno dopo trascorre tranquillo, siamo quindi in attesa<br />
di un’altra notte, ma anche questa trascorre tranquilla,<br />
abbiamo invece 2 mangiate, una Nico e una Emanuele,<br />
nella tarda mattinata del giorno dopo con relativi pesci<br />
di taglia media; la mia batteria resta, purtroppo, in<br />
desolante silenzio. La stessa cosa si ripete il giorno<br />
dopo: ancora un paio di mangiate in tardo mattina sulle<br />
canne di Nico e Emanuele con pesci di taglia analoga ai<br />
precedenti mentre le mie continuano il loro mutismo e a<br />
questo punto non può essere un caso. Tutte le 6 mangiate
si sono avute nei pressi del segnalino centrale (quello più<br />
lontano, praticamente la ‘punta’ dell’immaginario<br />
triangolo) in un profond<strong>it</strong>à compresa tra i 9 e i 10 metri,<br />
mentre io pesco stretto sul segnalino di sinistra tra i 7,5 e i<br />
8,5 metri a circa 50-60 metri da dove si sono avute le<br />
mangiate. Evidentemente le nostre amiche sostano a<br />
centro lago per poi spostarsi alla ricerca di cibo seguendo<br />
rotte prestabil<strong>it</strong>e e, quindi, vengono intercettate dalle<br />
canne posizionate alle maggiori profond<strong>it</strong>à…non so darmi<br />
altre spiegazioni. I miei compagni di pesca si sono dati le<br />
stesse ragioni e Nico, di buon cuore, decide di stringersi<br />
un po’ per permettermi di infilare una delle mie canne più<br />
vicino alla zona ‘calda’, cosa che prontamente faccio. La<br />
sera arriva e, come preannunciato, arriva Stefano; passerà<br />
gli ultimi 3-4 giorni con noi posizionandosi alla estrema<br />
destra a circa 70-80 metri dall’hot spot. La quarta notte<br />
trascorre silenziosa e, memori delle due precedenti<br />
mattine, aspettiamo le 10-11,00, orario in cui avevamo<br />
(avevano) avuto le mangiate. Sono appena passate le<br />
10,30, Stefano, il nuovo arrivato, ha già all’attivo un<br />
pesce della sol<strong>it</strong>a taglia (catturato nel primo mattino) e<br />
siamo intenti a berci un ulteriore caffè con relativa<br />
sigaretta quando avviene una partenza a dir poco<br />
fulminante: è la mia canna posizionata sui 9 metri vicino<br />
alla zona calda. Rapida ferrata e rapida sal<strong>it</strong>a in barca, il<br />
pesce non sembra male ed una volta guadinato in effetti<br />
rimango un po’ deluso: una bella regina di taglia analoga<br />
alle precedenti catture, bel pesce ma pensavo meglio. Per<br />
la cronaca l’innesco era una tripla da 20 mm., 1 pop up e<br />
2 affondanti rigorosamente self made. R<strong>it</strong>ornato a riva,<br />
peso, fotografo e rilascio sub<strong>it</strong>o il pesce; le carpe sono<br />
ancora lì e voglio ricalare al più presto il terminale<br />
esattamente nello stesso punto, cosa che faccio mentre il<br />
mio orologio (me lo ricordo ancora incredibilmente bene)<br />
segna le 11,30. Sempre per la cronaca l’innesco questa<br />
volta è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una affondante da 24 mm. self made<br />
e una pop up da 20 mm. ready made. Non credo sia<br />
passata più di un’ora quando un singolo bip interrompe la<br />
conversazione in corso tra di noi; è ancora la mia canna,<br />
quella appena ricalata. Seguono altri 2-3 bip, corro sulla<br />
canna, il mulinello inizia a cedere lentamente filo e<br />
quindi ferro… mi accorgo sub<strong>it</strong>o che c’è qualcosa di<br />
pesante dall’altra parte, questa volta salgo sul gommone<br />
di Stefano, questa volta con lui come ‘autista’, recupero<br />
ma non c’è verso di far venire il pesce quindi ci<br />
spingiamo noi sopra di lui, è ancorato sul fondo e non<br />
vuol saperne di staccarsi da esso…momenti<br />
estremamente emozionanti… non sento testate o<br />
improvvisi cambi di direzione, sembra quasi che non si<br />
sia accorta di essere stata allamata, continua lenta ma<br />
imperterr<strong>it</strong>a nella direzione scelta e non c’è verso di<br />
fermarla. Dopo circa una decina di minuti decido di<br />
forzarla e finalmente riesco a staccarla… la intravedo<br />
sott’acqua ed è grossa.…un ‘reginone’ tipico del lago; la
stimo leggermente al di sotto dei 20 kg, sicuramente un<br />
gran bel pesce, penso, ma di taglia analoga ad altre<br />
catture già effettuate in questo lago. La carpa comunque<br />
non si arrende e riparte improvvisamente verso il fondo,<br />
sono quindi costretto a cedere nuovamente filo; per<br />
almeno 4-5 volte riesco ad imbobinare quasi per intero i<br />
15 metri di quicksilver per poi essere costretto a ricederlo<br />
tutto mentre il mio compagno alla guida del gommone<br />
coordina e segue i movimenti del pesce. Finalmente<br />
sembra esausta e riesco a portarla in superficie, Stefano<br />
mi passa il guadino e prontamente la infilo dentro la rete;<br />
la vedo meglio e mi sembra decisamente più grossa del<br />
previsto, sicuramente più ‘panciuta’. Aspetto ad esternare<br />
queste mie impressioni mentre il mio compagno di<br />
‘battaglia’ continua a stimarla sotto la fatidica soglia dei<br />
venti… Torniamo a riva dove gli altri 2 compagni,<br />
avendo assist<strong>it</strong>o al combattimento, ci aspettano<br />
impazienti. Il primo a scendere dal gommone sono io,<br />
Stefano mi passa il guadino con dentro il pesce, faccio<br />
per sollevarlo e… mamma mia quanto pesa… credo<br />
proprio sia ben oltre quanto precedentemente stimato!<br />
Stendo il pesce sul materassino e finalmente lo vediamo<br />
bene ed è decisamente grosso; finalmente la regina che<br />
sognavo e lì distesa nel materassino. Immediate le<br />
operazioni di pesatura e mi appare quello che tanto<br />
speravo: è sopra la soglia dei venti di quasi 4 chili! Non<br />
sto più nella pelle e faccio fatica a contenere le emozioni;<br />
finalmente una delle ‘vecchie’ del lago è ‘mia’, una delle<br />
amb<strong>it</strong>e grosse regine del lago. Pochi minuti, il tempo per<br />
scattare una serie di fotografie, e la carpa è di nuovo nel<br />
suo ambiente. La osservo felice mentre lentamente se ne<br />
va e non posso che restare, per l’ennesima volta,<br />
affascinato da questo pesce che tante emozioni sa donarci<br />
chiedendo in cambio solo il rispetto e la cura nel trattarlo<br />
che gli sono dovuti. Dopo questa cattura, nei tre giorni e<br />
2 notti rimanenti non abbiamo più registrato attiv<strong>it</strong>à sulle<br />
nostre canne, come se la cattura (e il rapido rilascio…)<br />
della ‘mia’ panciuta avesse in qualche modo spaventato e<br />
distolto dalla nostra pastura tutte le altre carpe presenti in<br />
zona… mah! Capirei avessimo pescato in canale o<br />
comunque in ambienti di non grande estensione, ma a<br />
200 metri da riva e in un grande lago naturale… misteri<br />
(e fascino) del carpfishing!<br />
Il sabato successivo alla partenza, esattamente una<br />
settimana dopo, sono di nuovo in autostrada , questa<br />
volta in direzione opposta; mentre guido mi assalgono<br />
strane sensazioni, un senso di malinconia misto alla<br />
felic<strong>it</strong>à per il buon es<strong>it</strong>o della battuta e per l’imminente<br />
rivedere la mia ragazza (sarò romantico?...non l’avrei<br />
mai detto, comunque sia quella ragazza poi è diventata<br />
mia moglie). Ripenso inoltre ai miei compagni di pesca<br />
e all’amicizia ulteriormente consolidata, al fatto che se<br />
Nico non mi avesse lasciato un po’ di spazio per inserire<br />
una mia canna (spostandone una sua) la mia bella<br />
‘reginona’ molto probabilmente me la sarei scordata o<br />
magari l’avrebbe catturata proprio lui… eppure nei suoi<br />
occhi e nel suo comportamento non ho letto nessuna<br />
invidia o ripensamento , anzi la sua contentezza era<br />
quasi pari alla mia. Queste sono le cose che aggiungono<br />
valore a questa fantastica disciplina, anche se purtroppo<br />
non è sempre così; le invidie e le ripicche esistono,<br />
ovviamente, anche nel nostro piccolo ‘mondo’, ma<br />
quando si riesce a selezionare un gruppo di persone e di<br />
amici esenti da egoismi, invidie e protagonismi fuori<br />
luogo (mantenendo nel contempo un po’ di sana<br />
individual<strong>it</strong>à, indispensabile a mio parere per crescere<br />
tecnicamente come pescatori-carpisti), credo si creino i<br />
giusti presupposti per ottenere successi ovunque, ma<br />
soprattutto il carpfishing diviene non solo una semplice<br />
disciplina di pesca ma quasi una scuola di v<strong>it</strong>a.<br />
Concludo scusandomi per la lunghezza di questo<br />
racconto con tutti voi che , incredibilmente, siete arrivati<br />
alla fine, ma ve lo avevo detto all’inizio che non mi è<br />
così facile descrivere le emozioni: ammesso che ci sia<br />
riusc<strong>it</strong>o!
FREEDOM<br />
di Fabrizio Morgagni e<br />
Fulvio Gavelli
La pesca in Po si può riassumere<br />
ricordando un episodio di inizio<br />
dicembre. Fabrizio da qualche<br />
settimana stava pescando vicino a<br />
casa, il pesce rispondeva bene e la<br />
possibil<strong>it</strong>à di prendere grosso era<br />
dietro l’angolo. Una sera ci troviamo<br />
davanti al pc guardiamo il livello del<br />
fiume (http://stazioni.agenziapo.<strong>it</strong>/<br />
data/index.htm), le previsioni meteo a<br />
lungo termine e, sembra, che per il<br />
fine settimana successivo ci sia la<br />
possibil<strong>it</strong>à di pescare in Delta. Il suo<br />
commento lo ricorderò per molto “è<br />
un suicidio piscatorio ma..... ,<br />
ANDIAMO”.<br />
Spesso, anche durante i numerosi<br />
trag<strong>it</strong>ti verso il Delta, ci chiediamo<br />
perchè perseverare (errare sarebbe<br />
umano..!) ad affrontare un ambiente<br />
del genere quando esistono opzioni<br />
sicuramente più produttive in fatto di<br />
risultati........si il basso Po è<br />
“imbott<strong>it</strong>o” di belle carpe, e non è poi<br />
difficile prenderle, ma a livello di pesci veramente over non è certo la scelta<br />
migliore, come del resto quasi tutti i fiumi. Siamo sempre stati coscienti di<br />
questo, ma allora cosa ci spinge e cosa spinge sempre più carpisti, sulle<br />
sponde del Grande Fiume? Forse proprio oggi che la natura recede sempre<br />
più dalla v<strong>it</strong>a quotidiana della gente il Po eserc<strong>it</strong>a un fascino unico,
derivante dall'isolamento che,<br />
soprattutto nel delta, ancora lo<br />
contraddistingue, dal senso di<br />
libertà che sa infondere, dalla sua<br />
natura ancora selvaggia e<br />
relativamente alla pesca dal non<br />
riuscire mai a capirne veramente,<br />
fino in fondo, le dinamiche. Qua<br />
la sfida non è, come in tristi<br />
contesti.....agli altri pescatori, ma<br />
a pesci selvaggi e ad un ambiente<br />
scomodo, vastissimo e<br />
variabilissimo che mantiene<br />
s e m p r e i l f a s c i n o<br />
dell'ignoto....anche troppo!<br />
Un ambiente che, ogni qual volta<br />
si riesca a elaborare una teoria,<br />
sembra non aver meglio da fare<br />
che smentirla! Dove dopo anni di<br />
esperienza possiamo dire di non<br />
sapere ancora quasi nulla......e di<br />
non guidare mai il gioco con<br />
sicurezza, come in altri luoghi<br />
può avvenire.<br />
Non vogliamo certo dire che per<br />
noi la grossa cattura non abbia<br />
importanza, ci mancherebbe!<br />
Anzi uno dei motivi che rendono<br />
Purtroppo i pesci grossi portano spesso segni inequivocabili …<br />
Le reti non dovrebbero occupare più della metà del corso<br />
d’acqua..!? Notare le due boe rosse e il tramaglio che le unisce ….<br />
il Po affascinante è proprio la sicura presenza di pesci enormi, vogliamo solo<br />
dire che non è il posto dove è più probabile farli...insomma un posto per<br />
sognatori, i pragmatici vanno a Curton!! O peggio.... Uno degli aspetti più<br />
lim<strong>it</strong>anti della pesca nel Po è la necess<strong>it</strong>à di seguire (e capire) costantemente<br />
il mutevolissimo andamento del livello e della torbid<strong>it</strong>à dell' acqua, necess<strong>it</strong>à<br />
assoluta e dalla quale dipenderà in gran parte l'es<strong>it</strong>o delle pescate. S<strong>it</strong>i<br />
internet, sopralluoghi, telefonate a chi ha la fortuna di vivere vicino al fiume<br />
divengono una costante imprescindibile. Purtroppo l’ideale sarebbe muoversi
appena ci sono le condizioni migliori,<br />
condizioni che nel delta sono rare e<br />
poco durature. Negli ultimi anni basta<br />
infatti una mezza giornata di pioggia in<br />
Lombardia o in Piemonte perchè parta<br />
un'onda più o meno torbida che<br />
percorre poi l'asta fluviale nei giorni e<br />
che bisogna mon<strong>it</strong>orare per decidere<br />
se pescare o pasturare, decisione<br />
spesso non facile. Ciò rende<br />
impossibile programmare e quindi<br />
anche più difficile riuscire a conciliare<br />
questa pesca con gli altri impegni della<br />
v<strong>it</strong>a, che si presume uno abbia... E'<br />
chiaro che in una s<strong>it</strong>uazione del<br />
genere chi ab<strong>it</strong>a vicino al fiume può<br />
meglio cogliere le, spesso fugaci,<br />
condizioni favorevoli e questo sarà<br />
sempre più determinante in futuro.<br />
Beh non volevamo spaventarvi …!! Se<br />
si ama il fiume si “lotta” e ci si toglie<br />
anche delle belle soddisfazioni perchè le River Carp valgono<br />
doppio!! Noi continueremo...anche sul grande fiume, meglio<br />
perdersi nella passione che perdere la passione!! Tanto anche i<br />
lunghi trag<strong>it</strong>ti sono diventati momenti Zen di carica interiore e<br />
quelle poche volte che peschiamo vicino a casa quasi ci mancano!!
Fatto il quadro, la prossima volta inizieremo, forse, a parlare di tecnica,...sicuramente più semplice.
GRANDI SPAZI,<br />
GRANDI DIFFICOLTA’<br />
Di Luca Ruzzenenti
Nell’affrontare un grande lago, qualsiasi esso sia, è<br />
improponibile affidarsi al caso. Vi sono infatti molti libri<br />
tecnici,i quali avendo un minimo di tecnic<strong>it</strong>à e buona<br />
volontà ci aiutano molto nel capire “cosa stiamo<br />
facendo”.Ebbene sembrerà una follia per molti , ma<br />
nella maggior parte delle volte tutte le consapevolezze<br />
che ci creiamo o che abbiamo preso per vere da<br />
riviste e amici ci portano a sonori cappotti. Questo<br />
innesca in noi inev<strong>it</strong>abili dubbi .Il vero bivio è proprio<br />
qui,nella gestione dei momenti pos<strong>it</strong>ivi e di quelli molto<br />
negativi. Partiamo da qualche certezza. Fin dal primo<br />
momento in cui mi sono posto di fronte a una grossa<br />
massa d’acqua ho cap<strong>it</strong>o da sub<strong>it</strong>o quanto fossi<br />
ignorante e disorientato di fronte alla quant<strong>it</strong>à di<br />
informazioni che ancora non conoscevo e altre,<br />
oltretutto, di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza.<br />
Leggo riviste anche estere di carpfishing e devo dire<br />
che al di là di qualche bell’articolo ogni tanto,è<br />
veramente raro imbattersi in carpisti perfezionisti.<br />
Certo la pesca è un’arte e una passione che ognuno<br />
di noi interpreta a modo proprio ,ma quando le nostre<br />
fantasie si spostano ad ambienti naturali selvaggi e<br />
molto estesi c’è poco ad essere allegri e<br />
felici .Andremo incontro a vere batoste morali e<br />
sofferenze talvolta fisiche se non avremo ragionato<br />
bene prima di partire da casa. Ogni lago è un mondo<br />
unico e irriproducibile. Non sempre saremo<br />
consapevoli di ciò che accade attorno a noi perché<br />
esistono troppe variabili indipendenti. Secondo la mia<br />
esperienza ho notato in modo netto come sia<br />
fondamentale capire i cicli biologici di un lago e
apportarli ad un archivio meteo<br />
degli anni precedenti. In questo<br />
modo avremmo un’idea precisa<br />
delle temperature e delle<br />
precip<strong>it</strong>azioni nonché della<br />
pressione atmosferica presenti sulla<br />
massa d’acqua. Se avessimo<br />
inoltre una buona visione<br />
tridimensionale dei venti che più o<br />
meno ciclicamente spirano sul lago<br />
sarebbe più facile stabilire delle<br />
zone appetibili o meno alla pesca.<br />
In un grande lago esistono<br />
movimenti fisici della massa d’acqua<br />
a livello superficiale (onde) e altri<br />
non visibili ai nostri occhi (sesse ,<br />
sesse interne e correnti) le quali ciò<br />
nonostante influiscono su quel<br />
famoso equilibrio che io chiamo<br />
“bio-meteorologico” il quale pian<br />
piano farete vostro a secondo del<br />
lago che andrete ad affrontare. Il<br />
fattore spazio e tempo è importante.<br />
Sperare di catturare pesci nella<br />
migliore posizione invernale in piena<br />
estate è quanto mai una follia. Le<br />
carpe nuotano molto in un lago<br />
aperto e questo ci aiuta perché<br />
questa mobil<strong>it</strong>à talvolta indotta da<br />
fattori esterni gioco forza crea<br />
appet<strong>it</strong>o ai ciprinidi che anche nei<br />
mesi invernali non saranno mai<br />
totalmente apatici e necess<strong>it</strong>eranno<br />
comunque di alimentarsi. Certo<br />
esistono zone di stazionamento ma<br />
in un grande lago comunque le<br />
carpe non rimangono ferme 24 ore<br />
al giorno! Il r<strong>it</strong>mo alimentare è<br />
determinato da numerosi fattori, tra i<br />
quali, in primo luogo, la veloc<strong>it</strong>à di<br />
digestione. Questa, a sua volta, è<br />
strettamente dipendente dalla<br />
temperatura dell'ambiente: così, in<br />
condizioni sperimentali, un pasto<br />
che attraversa l'apparato digerente<br />
di una carpa in 18 ore circa a 10 °C<br />
ne impiegherà solamente 4 e mezza<br />
circa a 26°C. Una grande<br />
disponibil<strong>it</strong>à di cibo però comporta<br />
una notevole riduzione della<br />
quant<strong>it</strong>à di alimento introdotta in un<br />
pasto ed in una sua incompleta<br />
utilizzazione. Questo ci fa ben<br />
capire perché solo in presenza di<br />
grossi banchi di pesce sarà<br />
opportuno pasturare molto o<br />
inev<strong>it</strong>abilmente allungheremo solo il<br />
tempo di abboccata dovuto alla<br />
polverizzazione dei piccoli branchi di<br />
carpe che si muovono in modo<br />
indipendente uno dall’altro. In ogni<br />
lago Italiano i pesci si comportano in<br />
modi totalmente differenti, talvolta<br />
inspiegabili all’occhio di noi semplici<br />
pescatori dilettanti,ma all’occhio di<br />
esperti e di pescatori di professione
d’annata ci sono segni che vengono interpretati in<br />
modo chiaro. Passare molte ore muovendosi e<br />
vivendo il lago che muta aiuta tantissimo, infatti<br />
prima di diventare esploratori del mondo, ognuno di<br />
noi dovrebbe fare esperienza con ciò che ha vicino<br />
casa per arrivare alla giusta consapevolezza che lo<br />
potrà spingere altrove. Che si parta con un lago<br />
piccolo o uno immenso cambia molto poco, ciò che<br />
conta è ottenere molte informazioni reali e statistiche<br />
di come si comporta non solo il pesce che andiamo<br />
a insidiare ma anche gli altri pesci, assicurandoci di<br />
non dimenticare nulla e annotando su una romantica<br />
agenda ogni mutamento e s<strong>it</strong>uazione meteo degna<br />
di nota. Molti carpisti hanno veramente la memoria<br />
corta! Vi stupirete scoprendo che anno dopo anno i<br />
pesci ricompariranno nello stesso luogo dove li<br />
avevate visti o catturati negli anni precedenti e se<br />
questo non accadesse potreste comunque<br />
anticipare le loro mosse seguendo l’andamento delle<br />
temperature in modo da anticipare e pasturare<br />
precedentemente ,ma non troppo, le tappe del loro<br />
orologio biologico. Saremo sempre un passo avanti<br />
e più passerà il tempo più saremo indipendenti da<br />
tempo e spazio. Conosco un paio di carpisti con<br />
molte catture over 20 e over 30 i quali non<br />
possiedono più nemmeno la tenda e il lettino,non gli<br />
serve perché sanno esattamente dove e come<br />
prendere un pesce che sia piccolo per divertirsi o<br />
alla ricerca di un pesce da record. Tra i molti fattori<br />
che voglio c<strong>it</strong>are i quali cost<strong>it</strong>uiscono per me un<br />
ottimo presupposto per la cattura di carpe nei laghi<br />
naturali è quella della tranquill<strong>it</strong>à al primo posto,<br />
ossia che vige la regola che le carpe grosse sono<br />
esattamente dove nessuno si sogna di andarle a<br />
cercarle per la maggior parte dei casi. A seguire<br />
gioca un ruolo fondamentale ossia la temperatura<br />
dell’acqua. Sia come dato a se stante che come<br />
dato comparato. La carpa cercherà sempre una<br />
zona termicamente equilibrata ed essendo un<br />
pesce non in grado di sopportare elevate<br />
escursioni termiche nell'amb<strong>it</strong>o di un clima<br />
rispettivamente freddo o caldo, (pesci stenotemi<br />
caldi), si spingerà istintivamente verso le fonti di<br />
calore e qualora quella fonte fosse anche forn<strong>it</strong>a di<br />
cibo naturale, sarà un hot spot formidabile!<br />
L'azione del moto ondoso sul fondo è da<br />
considerarsi trascurabile a profond<strong>it</strong>à superiori a<br />
10-12 m, quindi il vento è per me un valido alleato<br />
solo in inverno per capire dove eventualmente non<br />
staziona il pesce, ma nel resto dell’anno non lo<br />
reputo eccessivamente dominante seppure sia<br />
un’utile sentinella per la pressione atmosferica e in<br />
quei laghi estesi ma con batimetriche mediamente<br />
basse. La pressione atmosferica riguarda un<br />
cap<strong>it</strong>olo a parte infatti in alcuni laghi per assurdo<br />
anche l’alta pressione favorisce le catture, tuttavia<br />
in linea generale non è assolutamente sbagliato<br />
dire che nei momenti di cambiamento da alta a<br />
bassa e talvolta viceversa vi siano veri e propri<br />
picchi di catture e quindi di alimentazioni da parte<br />
dei ciprinidi. Parlando poi di carpe è bene<br />
osservare la morfologia del fondale e in maniera<br />
per nulla fantasiosa cercare di capire bene il<br />
nutrimento principale delle carpe in quel<br />
determinato lago. La dieta delle carpe a volte varia<br />
da lago a lago e io credo vi sia in questo non solo il<br />
fatto stesso della divers<strong>it</strong>à degli ecosistemi di ogni<br />
lago , ma anche la morfologia e la tipologia di carpe
che lo vivono. Ad esempio in<br />
laghi dove vi è la presenza<br />
massiccia di gamberi della<br />
Luisiana è quasi da dare per<br />
scontato che essi saranno<br />
un’ottima fonte di proteine e<br />
antiossidanti per i ciprinidi. I<br />
quali scelgono senza pensarci<br />
troppo su l’alimento che<br />
soddisfa a pieno le loro<br />
necess<strong>it</strong>à e le loro carenze , ed<br />
è qui che entra in gioco la<br />
magia delle boiles. Perché<br />
altrimenti non si spiegherebbe<br />
come una carpa in un lago<br />
esteso e mai pescato<br />
preferisca cinque boiles<br />
veramente nutrienti e<br />
probiotiche rispetto al proprio<br />
cibo naturale presente in<br />
abbondanza. Istinto curios<strong>it</strong>à o<br />
necess<strong>it</strong>à? Darei un 33% di<br />
ragione a tutte e tre le opzioni<br />
che ho elencato, purtroppo<br />
però le prove sul campo sono<br />
nettamente a favore del fattore<br />
necess<strong>it</strong>à e questo si amplifica<br />
nei test che leggo vengono<br />
effettuati in cave dove la<br />
pressione di pesca è notevole.<br />
Dove ormai il pesce ha<br />
nettamente la percezione che<br />
l’esca è pericolosa, ma che<br />
può essere un’ottima forma di<br />
nutrimento e di ingrasso<br />
talvolta. Non rari sono i casi<br />
documentati di carpe cresciute<br />
di svariati kg a distanza di<br />
pochi anni tra una cattura e<br />
l’altra. . Nei grandi laghi le carpe<br />
diventano ab<strong>it</strong>udinarie. Seguono<br />
giornalmente percorsi che le hanno<br />
fatto crescere e stare tranquille fino<br />
alla soglia dei 10, 20, 30 kg e<br />
oltre ..questo significa che in questi<br />
percorsi trovano temperatura, cibo,<br />
pace. Se alle carpe togliete uno di<br />
questi fattori loro si sposteranno<br />
migrando o solamente deviando<br />
leggermente il percorso. Migrano<br />
quando la temperatura e altre<br />
condizioni che talvolta sfuggono<br />
dalla mia percezione di essere<br />
umano povero di sensi mutano o<br />
stanno per evolversi ,( cambio<br />
stagionale – frega – nasc<strong>it</strong>a dei micro<br />
organismi di cui si cibano - etc.. ).Le<br />
carpe infatti sono dotate di<br />
straordinari organi di senso, ma<br />
anche di doti fisiche che le rendono<br />
specializzate nell’individuare del cibo<br />
che noi ad occhio nudo ne vediamo<br />
ne percepiamo. La bocca tubolare -<br />
terminale o subterminale infatti, è<br />
protraibile in misura più o meno<br />
notevole.<br />
Ed essendo la carpa tra le specie<br />
bentofaghe essa permette<br />
un’efficiente ricerca della preda nei<br />
sedimenti del fondo con una
penetrazione massima oltre i 12 cm in fondali<br />
fangosi e sabbiosi. Non è raro infatti imbattersi in<br />
buche nella sabbia o nel fondale di notevole<br />
dimensione da cui potremmo evidentemente<br />
capire se nella zona vi siano carpe più o meno<br />
stanziali facendo una carrellata delle buche<br />
fresche (colore omogeneo e chiaro) e quelle di<br />
vecchia data ( scure al centro e con cresc<strong>it</strong>a<br />
talvolta di alghe all’interno). Altro segnale della<br />
presenza di alimentazione sarà anche la presenza<br />
di chiazze a macchia di leopardo di chioccioline<br />
d’acqua dolce completamente tr<strong>it</strong>urate le quali<br />
evidenziano l’attiv<strong>it</strong>à di alimentazione prolungata<br />
nel tempo e la defecazione nello stesso luogo<br />
marchia il fondale per il passaggio di nuove carpe.<br />
In presenza di alghe e folte praterie è utile invece<br />
distinguere ove sia possibile il cambiamento di<br />
colore tra le alghe della stessa specie , in quanto<br />
nel passaggio continuo i pesci le schiacciano<br />
facendole morire ed evidenziando così una sorta<br />
di strada per un passaggio futuro oltre alle sol<strong>it</strong>e<br />
gallerie e strade al disotto delle coltri di ninfee e<br />
quant’altro. Qui il gioco si fa veramente duro e<br />
talvolta i pesci scavano delle vere tane sotto le<br />
radici dei canneti ,ma a quel punto io alzerei<br />
bandiera bianca lasciando il povero pesce in pace<br />
e tranquill<strong>it</strong>à giocando la mia part<strong>it</strong>a dove le<br />
condizioni siano pari per entrambi e ci sia<br />
l’effettiva possibil<strong>it</strong>à di salpare un pesce senza<br />
rovinarlo o impiccarlo per sempre ad un arbusto<br />
sommerso per la nostra negligenza! Ci sarebbero<br />
tante cose da scrivere sull’argomento e non vorrei<br />
annoiare e terminare come in una noiosa<br />
divagazione tecnica.<br />
Concludo solamente con poche righe: “Ognuno<br />
insegue i propri sogni e non sarò io a dirvi qual è il<br />
miglior modo di fare carpfishing !”<br />
Dovrete essere voi a cercarlo dentro voi stessi<br />
magari facendo tesoro di articoli come il mio o di<br />
altri articolisti e pescatori che troverete sulle rive.<br />
L’importante è il rispetto delle nostre amate carpe<br />
e dell’ambiente che le osp<strong>it</strong>a, mettendo al primo<br />
posto queste due cose sono certo che tutti voi<br />
arriverete sempre alla stessa conclusione.<br />
Arrivederci sulle rive !
Mai come in questa “<strong>rivista</strong>”,<br />
mi sembra appropriato parlare<br />
dei miei approcci verso le<br />
grandi acque libere. Un<br />
ringraziamento iniziale è<br />
doveroso al caro amico Willy<br />
che mi ha inv<strong>it</strong>ato a far parte di<br />
questo magnifico gruppo e ne<br />
sono orgoglioso.<br />
Ho intenzione di analizzare<br />
alcune mie teorie sull’impiego<br />
delle boilies in funzione della<br />
loro dimensione.<br />
Negli ultimi anni, o forse da<br />
sempre, lo stereotipo di “esca<br />
grande, pesce grande” è<br />
impresso nella mente dei<br />
pescatori. Purtroppo, o per<br />
fortuna, non è sempre così<br />
perché prendere per part<strong>it</strong>o<br />
preso questo stereotipo<br />
popolare potrebbe veramente<br />
farci perdere l’opportun<strong>it</strong>à di<br />
abbracciare molti pesci.<br />
Non nego assolutamente che<br />
per lungo tempo sono stato il<br />
primo che portava avanti<br />
questa teoria. Inneschi<br />
grandi e voluminosi spesso<br />
mi lasciavano a bocca<br />
asciutta, ma la “leggenda”<br />
narrava che le carpe<br />
aspirano cozze dalle<br />
dimensioni spaventose e<br />
quindi in me l’unica giustificazione plausibile era<br />
che le carpe non erano entrate in pastura o<br />
“mangiavano male”. Per anni ho coltivato le mie<br />
ingenue teorie ottenendo obiettivamente risultati<br />
appena sufficienti. Convinto delle mie idee ricercavo<br />
sempre i motivi dei miei insuccessi in fattori o<br />
avvenimenti non legati alla dimensione dell’esca.<br />
Sicuramente in molti, storcendo il naso, hanno già<br />
ben cap<strong>it</strong>o dove voglio parare ma r<strong>it</strong>engo sia giusto<br />
condividere con voi le mie esperienze e le mie teorie<br />
che hanno determinato negli ultimi anni tutti i miei<br />
approcci di pesca. Sono obbiettivo nel constatare che<br />
moltissimi carpisti pescano con inneschi voluminosi<br />
e comunque catturano carpe, anche di taglia<br />
notevole. Sono convinto però del fatto che quelle<br />
catture avrebbero potuto essere molte di più<br />
impiegando bocconi molto più piccoli.<br />
Molti di noi pescano tassativamente solo in acque<br />
libere per giusta libera scelta personale. Da questo<br />
punto di partenza possiamo sviluppare molteplici<br />
ragionamenti concatenati tra loro. Come si vede nella<br />
foto di corredo all’articolo, una bella carpa comune<br />
mi lascia durante la notte una manciata di piccole<br />
vongole di dimensioni variabili dal mezzo centimetro<br />
a forse due centimetri in origine quelle spezzate.<br />
Questo riscontro mi è cap<strong>it</strong>ato sia in grandi laghi che<br />
in grandi fiumi. Semplicemente non ricordo volta,<br />
pescando solo in acque libere abbastanza vaste, di<br />
aver trovato all’interno della sacca di contenimento,<br />
escrementi che mi potessero far supporre che la<br />
carpa catturata potesse aver inghiott<strong>it</strong>o bocconi<br />
molto più voluminosi di quelli appena descr<strong>it</strong>ti. In<br />
alcune cave di grandi dimensioni ho trovato alcune
chele di gamberi e a mia memoria<br />
sono l’ultimo ricordo di residui<br />
voluminosi. Non escludo, anzi lo<br />
vorrei sperare per quei poveri<br />
pesci, che quelle chele le avessero<br />
vom<strong>it</strong>ate. La carpa all’interno di<br />
quel carp sac nuota in un lago<br />
dove sui fondali sabbiosi vi sono<br />
molte cozze “sol<strong>it</strong>arie” che<br />
lasciano simpatiche scie sul fondo,<br />
ma dei loro gusci rotti neanche<br />
l’ombra. Ho pescato diverse volte<br />
in quel lago ma mai le ho trovate.<br />
Come si spiega? Cozze di 3-7cm<br />
sono già troppo grandi e le piccole<br />
vongoline risultano più appetibili?<br />
Oppure è sempre stato solo un<br />
caso non averle trovate?<br />
Non credo molto al caso se la<br />
questione si ripete in modo<br />
sistematico. Per una ragione o per<br />
un’altra, apparentemente sembra<br />
che queste carpe inghiottano<br />
tendenzialmente bocconi di<br />
piccole dimensioni. Un motivo<br />
plausibile potrebbe essere quello<br />
sostenuto da Willy, e cioè che le<br />
carpe riescano ad aprire le cozze e<br />
mangiare solo il mollusco<br />
contenuto al loro interno, ma<br />
ancora non sappiamo come.<br />
Questo spiegherebbe perché non<br />
troviamo resti di gusci derivati da<br />
bivalvi di grosse dimensioni nelle<br />
sacche, ma conferma anche il fatto che le<br />
carpe in realtà si nutrono di piccoli<br />
bocconi. In quelle acque, non solo per quel<br />
motivo, ho iniziato ad approcciarmi non<br />
più con inneschi doppi del 24, ma con dei<br />
doppi da 15mm ed ho ottenuto risultati più<br />
che gratificanti. La scelta di pescare quasi<br />
esclusivamente con questi inneschi in<br />
realtà fa parte del mio modo di pescare non<br />
solo in segu<strong>it</strong>o a quell’osservazione, ma<br />
dopo aver iniziato a catturare, qualche<br />
anno fa, alcune belle carpe con boilies<br />
piccole. L’innesco del 24<br />
singolo affondante lo impiego<br />
solo quando pesco in un<br />
determinato lago per tutte le<br />
altre mie sessioni scelgo<br />
inneschi compresi tra il<br />
singolo 15mm e l’omino<br />
20-15. A dire il vero, quello<br />
che mi ha fatto divertire di più<br />
è l’omino 15-15 che risulta<br />
meravigliosamente<br />
controbilanciato.<br />
Negli ultimi anni ho notato<br />
quindi che sugli inneschi<br />
piccoli le carpe cadevano più<br />
facilmente, sia pescando in<br />
lago che in fiume, dove in<br />
quest’ultimo ho avuto qualche<br />
soddisfazione veramente<br />
eccezionale. Ho riflettuto<br />
molto a lungo e ho trovato una<br />
infin<strong>it</strong>a serie di buoni motivi<br />
per cui una carpa di taglia<br />
possa preferire e scegliere più<br />
velocemente una piccola esca.<br />
Innanz<strong>it</strong>utto il nostro<br />
obbiettivo è quello di catturare<br />
pesci eccezionali nel minor<br />
tempo possibile. Per prima<br />
cosa una piccola esca<br />
“sconosciuta” di dimensioni<br />
simili al cibo consueto delle<br />
carpe è sicuramente accettata
molto più velocemente di una<br />
biglia da 30mm o più. Inoltre, il<br />
nostro obbiettivo è portare<br />
velocemente le carpe sull’innesco.<br />
L’effetto “nocciolina” (scusate la<br />
definizione stupida) di una piccola<br />
esca è enormemente maggiore<br />
rispetto ad una massiccia 30mm.<br />
Per avere il peso di una 30mm ci<br />
vogliono 8 boilies da 15mm. Cap<strong>it</strong>e<br />
quindi che per avere lo stesso<br />
livello di sazietà una carpa<br />
mangerà molte più esche piccole e<br />
le probabil<strong>it</strong>à di incappare nel<br />
nostro innesco sono<br />
matematicamente aumentate di 8<br />
volte. A prescindere dalle<br />
statistiche, il principio vale anche<br />
per noi esseri umani, alimentarci<br />
poco per volta ci consente di<br />
mangiare molto di più rispetto ad<br />
azzuffarci sul piatto e riempirci la<br />
bocca deglutendo grossi bocconi.<br />
Quindi sicuramente una piccola<br />
esca abbassa molto velocemente le<br />
difese delle grosse carpe e la<br />
induce a mangiarne di più.<br />
Consideriamo inoltre che un pesce<br />
è portato a mangiare tanto più<br />
velocemente quanto più alimento<br />
trova, in quanto il suo metabolismo<br />
accelera per poter ingerire di più.<br />
Ovviamente questo a discap<strong>it</strong>o<br />
sicuramente dell’assimilazione ma
sicuramente a nostro vantaggio<br />
e questo non è altro che istinto<br />
di sopravvivenza. Una piccola<br />
esca è veloce da inghiottire,<br />
spaccare ed ingerire. Un grossa<br />
boilies, magari un po’ dura,<br />
potrebbe richiedere alla carpa<br />
anche più di un minuto per<br />
essere interamente inghiott<strong>it</strong>a e<br />
cap<strong>it</strong>e quanto questo rallenti la<br />
fase di alimentazione. In acque<br />
vergini il principio è lo stesso.<br />
Sicuramente l’impiego di<br />
piccole boilies è uno dei modi<br />
migliori per farle conoscere<br />
velocemente alle carpe. Altri<br />
vantaggi, come ad esempio la<br />
consistenza dell’esca piccola,<br />
ci aiutano ad entrare in pesca in<br />
modo sempre più rapido. Una<br />
boilies da 30mm molto dura<br />
creerà non poche difficoltà alla<br />
carpa per essere inghiott<strong>it</strong>a.<br />
Piccole esche, anche se dure,<br />
verranno rotte molto più<br />
rapidamente e rallenteranno<br />
molto meno l’azione di<br />
alimentazione del pesce.<br />
Riassumendo, r<strong>it</strong>engo che<br />
esche di ridotte dimensioni<br />
destino sicuramente molti<br />
meno sospetti nelle carpe di<br />
taglia riuscendo anche a<br />
generare piuttosto rapidamente una forte<br />
frenesia alimentare. Questo principalmente<br />
per la veloc<strong>it</strong>à con cui le carpe riusciranno a<br />
reperirle e ad aspirarle. Inoltre avranno<br />
necess<strong>it</strong>à di molte più esche per essere sazie e<br />
questo può tornare solo a nostro vantaggio.<br />
Infine, molti si chiederanno come si può fare<br />
per selezionare la taglia con esche di ridotte<br />
dimensioni. Lo si può indubbiamente fare<br />
anche se la maggior parte delle difficoltà è<br />
affidata a noi pescatori e non più all’esca. Una<br />
grossa 30mm viene tralasciata da molti pesci<br />
di disturbo, comprese carpette<br />
da 1-2kg. Ovviamente non<br />
avviene lo stesso per boilies da<br />
15mm. Quindi, molte nostre<br />
esche verranno mangiate da<br />
pesce di disturbo. Anche se<br />
sembrerebbe scontato, ma non<br />
lo è, dovremo cercare di<br />
pescare in settori con elevata<br />
presenza di carpe di taglia. Non<br />
è facile individuarli ma con un<br />
po’ di esperienza sarà possibile<br />
capire quali zone ci potranno<br />
dare maggiori soddisfazioni.<br />
Inoltre con boilies piccole<br />
indubbiamente i quant<strong>it</strong>ativi di<br />
esche da impiegare saranno<br />
sicuramente molti di più.<br />
Spesso è fondamentale, se non<br />
basilare, sfamare nel vero senso<br />
della parola, le piccole carpe<br />
per arrivare a quelle di mole<br />
maggiore. Mi spiego meglio.<br />
Con esche piccole l’azione di<br />
pesca sarà più rapida e non di<br />
rado inizierete catturando<br />
piccole carpe ma questo, anche<br />
se non è grad<strong>it</strong>o a molti, è il<br />
modo migliore per far arrivare<br />
più velocemente i pesci più<br />
grossi in pastura. La cattura di<br />
piccoli pesci smarrisce il<br />
branco e le carpe di taglia si
possono avvicinare<br />
tranquillamente alla zona di<br />
pesca. Cosa che<br />
tendenzialmente non avviene se<br />
c’è molto pesce che le<br />
infastidisce. In presenza di<br />
molte esche grosse sul fondale<br />
che non riescono a produrre<br />
catture di piccole carpe, ci<br />
vorrà più tempo perché queste<br />
si allontanino in quanto non si<br />
spaventeranno da altre<br />
compagne allamate. In questa<br />
s<strong>it</strong>uazione le carpe più grosse<br />
tarderanno ad avvicinarsi<br />
all’area pasturata. Preferisco<br />
sempre iniziare con qualche<br />
cattura di poco rilievo per<br />
allontanare e sfamare il branco<br />
delle più piccole in attesa di un<br />
momento di quiete dove quasi<br />
sicuramente mi verrà a vis<strong>it</strong>are<br />
qualche bell’esemplare. Quindi<br />
in realtà non esiste un vero<br />
metodo per selezionare la taglia<br />
con piccole boilies. Il lavoro<br />
duro lo dovremo fare noi<br />
interpretando la sessione e<br />
dosando adeguatamente i<br />
quant<strong>it</strong>ativi di pastura cercando proprio<br />
di portare ad un allontanamento delle<br />
carpe più piccole. Raggiunto questo<br />
obbiettivo, credetemi non sarà troppo<br />
difficile, se una grossa carpa arriverà<br />
nell’area pasturata e si troverà un<br />
piccola esca, ben presentata,<br />
difficilmente saprà resistergli.<br />
L’impiego di piccole boilies mi ha<br />
veramente rivoluzionato il modo di<br />
pescare e negli ultimi anni sono riusc<strong>it</strong>o<br />
ad avere meravigliose soddisfazioni.<br />
Con questo mio articolo non voglio né<br />
denigrare o cr<strong>it</strong>icare chi impiega esche di<br />
dimensioni generose, intendo solo<br />
sottolineare l’importanza che hanno<br />
nelle mie esperienze le piccole boilies.
OPPOSTE FAZIONI<br />
Più o meno un mese fa mentre ero in giro per Roma,<br />
come al sol<strong>it</strong>o per lavoro, ricevo una chiamata del<br />
mio carissimo amico Luca Tribuzio, e mentre si parla<br />
del più e del meno mi dice che Willy sta lavorando ad<br />
un progetto on line, una sorta di “<strong>rivista</strong>/blog” e che<br />
se mi interessava avrei potuto far parte della famiglia.<br />
All'inizio non fui molto entusiasta, non essendo mai<br />
stato articolista e non essendo un “consumatore” di<br />
riviste del settore magari sarei potuto cadere nel<br />
banale, poi però mi è tornato in mente quello che alla<br />
fine Luca mi aveva detto, che sarebbe stata una cosa<br />
semplice creata dai pescatori per i pescatori, senza<br />
scopi di lucro per nessuno, senza vincoli di aziende o<br />
altro, ma che parli di esperienze di pesca in acque<br />
di Maurizio Pelatelli<br />
libere, senza l’obbligo di mostrare pesci da<br />
fantascienza.. una cosa molto tranquilla insomma.<br />
L’input che mi diede il coraggio di intraprendere<br />
questa esperienza è stata la frase: "hai carta bianca,<br />
fai come vuoi"!<br />
Da lì mi sono buttato a capof<strong>it</strong>to su cosa scrivere, su<br />
cosa raccontare alla gente, tartassandomi il cervello di<br />
domande su cosa poteva essere interessante del mio<br />
approccio con il carpfishing, purtroppo non<br />
arrivando alla soluzione in nessun modo, e scartando<br />
ogni idea che mi è balenata in testa.<br />
Il problema era che non avevo ancora cap<strong>it</strong>o il trend<br />
del magazine RealFishing, il voler cercare di far<br />
arrivare ai propri lettori semplici emozioni di pesca, la
voglia di fantasticare con la mente in attesa di una<br />
pescata, senza la foto obbligata di una over, idea tra<br />
l’altro che abbraccio da sempre, e così ho iniziato a<br />
scrivere.<br />
E' il Carp<strong>it</strong>aly 2011 a Gonzaga, e finalmente conosco<br />
Luca Tribuzio di persona dopo esserci parlati<br />
“telematicamente” e telefonicamente, grazie a<br />
Bernardo Bruschi amico di sempre. Si fanno un sacco<br />
di chiacchiere, e ci si lascia a fine fiera con la<br />
promessa di una pescata assieme.<br />
Ci si organizza per un week end di inizio luglio,<br />
periodo ideale, visto che Luca voleva venire dalle mie<br />
parti per provare ad insidiare i giganti amur.<br />
Prendo il venerdì di ferie e insieme al mio amico e<br />
compagno di pesca Fabio Canteri mi reco il giovedì<br />
sera, dopo lavoro, nella postazione dove pesco<br />
sol<strong>it</strong>amente, e dove mi avrebbe raggiunto Luca, per<br />
approf<strong>it</strong>tare di una notte in più prima del suo arrivo,<br />
la mattina seguente.<br />
La prima notte passa tranquilla senza nessuna<br />
partenza nonostante ci sia stato rollio di pesce in<br />
continuazione. Luca ci raggiunge in mattinata e dopo<br />
qualche ora Fabio ci lascia per andare a lavorare.<br />
Il nuovo arrivato prepara tutti i suoi inneschi optando<br />
principalmente su granaglie e boilies pop up, sotto<br />
mio consiglio visto il fine della sessione; faccio<br />
preparare a Luca dei terminali con ami del 4 modello<br />
c4 hooks dell'azienda Prologic per poter innescare<br />
piccole boilies e granaglie viste le ab<strong>it</strong>udini alimentari<br />
dell'erbivora. Secondo la mia esperienza infatti, non<br />
serve un amo particolarmente grande, bensì una<br />
minima rotazione e la giusta lunghezza del rig stesso,<br />
il quale in molti casi, è risultato efficace non solo per<br />
gli amur, ma anche con le carpe.<br />
La prima pallina ad essere provata dal mio compagno,<br />
vista la sua veloc<strong>it</strong>à di entrata in pesca, è stata la Kiwi<br />
Crustacean, sul secondo innesco due chicchi di mais<br />
con due spugnette per renderlo pop up e sul terzo una<br />
tiger nut bilanciata: forata e riemp<strong>it</strong>a con del sughero,<br />
il tutto contornato con una palla di fioccato di solo<br />
mais, mescolato con un semplice method e<br />
posizionata su tutti e tre i piombi con il terminale<br />
infilato all'interno.<br />
Montando in barca con Luca discutiamo sul dove<br />
possa essere più proficuo calare.. a mani basse senza<br />
pensarci oltre, gli consiglio alcuni spot che hanno<br />
spesso reso bene: la prima canna, con mais pop up,<br />
viene posizionata a vista vicino la sponda su una<br />
profond<strong>it</strong>à di 2,5 metri, con una spolverata di<br />
granaglie e boilies (circa mezzo kg) tutto intorno, la<br />
seconda, con tiger nut bilanciata, in prossim<strong>it</strong>à di un<br />
albero sommerso sui 4,5 metri e la terza, con boilies<br />
pop up, su un leggero cambio di livello sui 7,5 metri;<br />
mentre stiamo posizionando l'ultimo innesco gli<br />
faccio presente che lo spot dove stavamo poggiando il<br />
terminale è sempre stato quello più prolifico della<br />
postazione.<br />
Per quanto riguarda le mie canne ho sent<strong>it</strong>o durante<br />
la notte precedente continui salti vicino alla sponda in<br />
prossim<strong>it</strong>à di un gruppo di grandi pietre, che ho
notato facilmente dalla barca senza<br />
ecoscandaglio, grazie all'acqua<br />
cristallina del lago, quindi decido di<br />
spostare una mia canna su una<br />
profond<strong>it</strong>à di 3 metri proprio in<br />
quello spot pasturando con un buon<br />
quant<strong>it</strong>ativo di granaglie e circa 1 kg di<br />
boilies scoberry (Black Label Ba<strong>it</strong>s),<br />
invece le altre decido di lasciarle dove<br />
erano state posizionate la sera prima:<br />
una con innesco affondante su di<br />
uno scalino a 5,5 metri con fondale<br />
particolarmente duro, in<br />
prossim<strong>it</strong>à di alcuni sassi ed<br />
un'altra invece con mais pop up
verso i 9 metri di profond<strong>it</strong>à su di un piccolo letto di<br />
alghe alte più o meno 15 cm.<br />
Parlando un po’ scherzosamente delle esche utilizzate<br />
per la sessione Luca mi fa notare di aver usato le kiwi<br />
crustacean ed esclama: stai attento che quando ci<br />
sono in acqua le kiwi le altre sono scansate dalle<br />
carpe! Ok staremo a vedere gli rispondo!<br />
Fin<strong>it</strong>o di posizionare le canne e parlando del<br />
fantastico lago dove stavamo pescando, faccio notare<br />
a Luca, che la postazione dove eravamo, ha regalato a<br />
me il personal best durante la sessione successiva a<br />
quella di Bernardo Bruschi e Manuele Benedetti,<br />
spiegandogli lo spir<strong>it</strong>o di collaborazione, che c'è<br />
sempre stato tra noi, nonostante i diversi marchi che<br />
promuoviamo e lui non stenta un attimo ad<br />
abbracciare pienamente la nostra filosofia, l’amicizia<br />
prima di tutto.<br />
Come cala la luce, la canna di Luca, innescata con la<br />
pop up posizionata sul leggero cambio di livello, parte<br />
all' impazzata e dopo un discreto combattimento<br />
portiamo a guadino una bella regina e lui sub<strong>it</strong>o<br />
esclama scherzosamente: vedi le kiwi? Ok questa<br />
volta hai vinto tu, dopo aver ammirato la livrea e i<br />
colori del pesce catturato lo rilasciamo nel massimo<br />
della cura.<br />
Il mio compagno continua a dare fiducia alle boilies<br />
scelte in precedenza e dopo aver sistemato il<br />
terminale riporta quest'ultimo nello stesso spot<br />
aumentando leggermente la pasturazione a circa 1 kg<br />
di boilies e altrettante tiger nut, per fermare le carpe<br />
che continuano a rollare in superficie nella zona<br />
dell'innesco.<br />
Verso le 3 di notte, sulla mia canna spostata proprio<br />
la sera prima viene a far vis<strong>it</strong>a un amur che ingannato<br />
dal mio innesco pop up dopo qualche violenta<br />
ripartenza viene a guadino. Ammiriamo per qualche<br />
minuto e qualche scatto il fantastico esemplare di<br />
erbivora che sprigiona tutta la sua potenza anche al<br />
di fuori del suo elemento naturale, infatti durante il<br />
rilascio, essendo un pesce che dà tutto se stesso nel<br />
combattimento, è molto stanco stenta a ripartire, così<br />
devo passare un po’ di tempo in acqua con lui per<br />
farlo riprendere correttamente non facendo l'errore<br />
di lasciarlo a se stesso; essendo tanto potente quanto<br />
delicato attendo che recuperi al cento per cento,<br />
aiutando l'eliminazione dell'aria inger<strong>it</strong>a,<br />
massaggiando dalla pinna anale salendo verso la<br />
bocca con una leggera pressione circa una decina di<br />
volte; effettuato questo "massaggio" e constatato il<br />
perfetto recupero lo rilascio nelle acque del suo lago.<br />
Purtroppo per la nostra sessione, non ci furono altre<br />
catture, nonostante i nostri tentativi di fermare il<br />
pesce concentrando la pasturazione sugli spot, le<br />
provammo tutte, ma non ci fu nulla da fare.<br />
Pesci a parte, che sono solo il coronamento degli<br />
sforzi fatti, porto con me il ricordo di una bella<br />
pescata, dove, smentendo ancora una volta le voci da<br />
bar che fra tester ci si faccia la guerra per far credere<br />
di avere le esche migliori a catalogo, e prendere<br />
sempre e solo big e non permettere a nessuno di<br />
pescare vicino, si è stati in armonia e amicizia, tra<br />
uno sfottò e l’altro sempre in tono scherzoso,<br />
veramente due piacevoli giornate. Due giornate, dove<br />
ho potuto conoscere meglio Luca, che avevo sempre<br />
solo sent<strong>it</strong>o per via telematica, con il quale son sicuro<br />
dividerò ancora sessioni come questa, anche se siamo<br />
di "opposte fazioni".<br />
Ciao alla prossima.