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le cinque feste dell'anno giapponese

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TRADIZIONI 58<br />

11. L’Assessore Anna<br />

Castellano e il Conso<strong>le</strong> Takeshi<br />

Goto, Addetto Cultura<strong>le</strong><br />

del Consolato Genera<strong>le</strong><br />

del Giappone di Milano,<br />

pronunciano il discorso<br />

inaugura<strong>le</strong> di Kodomo no Hi,<br />

“Festa dei Maschietti”.<br />

12. I bambini partecipano<br />

al “Gioco del<strong>le</strong> Carpe Volanti<br />

e dell’Acchiappadiavoli”,<br />

intrattenimento ideato,<br />

prodotto e curato dal Comune di<br />

Genova per Kodomo no Hi.<br />

12<br />

11<br />

tica <strong>le</strong>ggenda di origine cinese.<br />

Nell’èra degli dèi due stel<strong>le</strong> che<br />

abitavano sul<strong>le</strong> sponde opposte<br />

del Fiume Ce<strong>le</strong>ste (Amanogawa,<br />

la Via Lattea) s’innamorarono perdutamente:<br />

<strong>le</strong>i era Shokujo, figlia<br />

di Tentei l’Imperatore Ce<strong>le</strong>ste, la<br />

“Principessa Tessitrice” Tanabatatsume<br />

che creava stoffe meravigliose<br />

per vestire <strong>le</strong> divinità, lui<br />

era Kengyu _ , il Mandriano, chiamato<br />

anche Hikoboshi, “Principe<br />

Stellare”. Presi da fol<strong>le</strong> passione<br />

amorosa, si dedicarono totalmente<br />

l’una all’altro, dimenticando<br />

ogni cosa e trascurando i loro doveri<br />

per lungo tempo: Shokujo<br />

smise di tessere, Kengyu _ tralasciò<br />

di portare il suo toro alla pastura,<br />

facendolo diventare pel<strong>le</strong> e<br />

ossa. Quando gli dèi protestarono<br />

di non avere più di che vestirsi,<br />

l’Imperatore Ce<strong>le</strong>ste si adirò: decretò<br />

così che i due innamorati<br />

tornassero a vivere separati, sul<strong>le</strong><br />

sponde opposte del Fiume Ce<strong>le</strong>ste,<br />

concedendo loro un solo incontro<br />

all’anno, nella settima notte<br />

del settimo mese. Ma il Fiume<br />

Ce<strong>le</strong>ste è ampio, impetuoso, privo<br />

di ponti, diffici<strong>le</strong> da attraversare:<br />

così, quando giunge la fatidica<br />

notte, stormi di uccelli compassionevoli<br />

volano fino alla Via Lattea<br />

e, affinché Tanabatatsume vada<br />

ad incontrare il suo amato sulla<br />

sponda opposta, formano un ponte<br />

con <strong>le</strong> ali aperte. Il desiderio<br />

d’amore, divenuto struggente e<br />

tormentoso nella lunga attesa,<br />

viene così finalmente esaudito.<br />

Ma dopo il breve incontro gli<br />

amanti debbono dividersi nuovamente:<br />

voce popolare dice che <strong>le</strong><br />

copiose piogge di mezza e tarda<br />

estate sono in verità <strong>le</strong> molte lacrime<br />

di Tanabatatsume e Hikoboshi<br />

costretti a separarsi.<br />

Decorazione principa<strong>le</strong> della festa<br />

sono frondose canne di bambù sistemate<br />

un po’ ovunque - in filari<br />

per strada, davanti al<strong>le</strong> case, lungo<br />

<strong>le</strong> gronde dei tetti, sugli usci e<br />

nel<strong>le</strong> stanze: queste e<strong>le</strong>ganti verzure<br />

vengono ornate di “cartigli di<br />

<strong>cinque</strong> colori” (goshiki no kami)<br />

recanti poesie in lode di Tanabatatsume,<br />

composte e scritte in<br />

bella calligrafia la sera della vigilia<br />

da giovinette e bambini (fig. 1d).<br />

L’inchiostro usato per scrivere <strong>le</strong><br />

poesie viene diluito con la rugiada<br />

raccolta durante la notte precedente<br />

nel cavo di grandi foglie di<br />

loto o di altre piante. Nell’antichità,<br />

quando la tessitura era una<br />

del<strong>le</strong> più importanti attività femminili,<br />

<strong>le</strong> ragazze pregavano per diventare<br />

abili tessitrici e ricamatrici,<br />

oltre che per trovare un marito<br />

affettuoso e fede<strong>le</strong> come Hikoboshi,<br />

mentre bambini e ragazzi offrivano<br />

orazioni per progredire negli<br />

studi e nella calligrafia, sperando<br />

inoltre di avere un giorno una<br />

sposa amorevo<strong>le</strong> e laboriosa co-<br />

me Tanabata. Altri emb<strong>le</strong>mi della<br />

festa, talora esposti in casa quali<br />

offerte al<strong>le</strong> divinità, sono il koto<br />

(cetra <strong>giapponese</strong>) e il flauto -<br />

strumenti musicali che, formando<br />

un duo melodioso, simbo<strong>le</strong>ggiano<br />

donna e uomo e rappresentano<br />

l’armonia coniuga<strong>le</strong> (fig. 10). Si<br />

offrono anche incenso e fiori, foglie<br />

di gelso kaji, aghi speciali a<br />

<strong>cinque</strong> crune con fili di <strong>cinque</strong> colori<br />

e, infine, un abito bellissimo<br />

deposto su uno specia<strong>le</strong> caval<strong>le</strong>tto<br />

di lacca (iko _ ).<br />

Tanabata è dunque, per tutti, notte<br />

di desideri d’amore adempiuti,<br />

notte di speranza, di musica e di<br />

poesia.<br />

Kiku no Sekku, festa dei crisantemi<br />

Ce<strong>le</strong>brata il nono giorno del nono<br />

mese, la festa dei crisantemi (kiku)<br />

coincideva con l’inizio della stagione<br />

fredda e concludeva il periodo<br />

attivo e creativo dell’annata: poiché<br />

nella corolla di crisantemo è<br />

sempre stata ravvisata l’immagine<br />

del disco solare circondato dalla<br />

sua corona di raggi, la ce<strong>le</strong>brazione<br />

aveva lo scopo d’impedire il decadimento<br />

della luce solare e il calo<br />

dell’energia vita<strong>le</strong> degli uomini,<br />

garantendo il benessere della comunità.<br />

Altri nomi di questa festa<br />

sono Ju _ goya o Cho _ yo _ no Sekku:<br />

questa seconda denominazione<br />

si può tradurre “festa dello yo _ raddoppiato”,<br />

dove yo _ corrisponde al<br />

cinese yang e significa “principio<br />

attivo” - cioè solare, cioè maschi<strong>le</strong>,<br />

dell’universo. Come ben noto, la<br />

corolla stilizzata di un crisantemo<br />

a sedici petali è l’emb<strong>le</strong>ma della<br />

Casa Imperia<strong>le</strong> <strong>giapponese</strong>, che<br />

secondo la tradizione deriva la<br />

propria <strong>le</strong>gittimità dall’investitura ricevuta<br />

dalla dea del so<strong>le</strong> Amaterasu.<br />

Infatti, per Kiku no Sekku la<br />

corte dà una “festa per la contemplazione<br />

dei crisantemi” (kangikukai),<br />

invitando ospiti di grande<br />

distinzione e rango.<br />

Dunque, la festa era in origine<br />

dedicata al so<strong>le</strong> e, col tempo, fu

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