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Agricoltura e Montagna - Archivio Digitale - Inea

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28<br />

La gestione forestale come elemento di<br />

sviluppo rurale<br />

l’esempio del Casentino<br />

Simone Borchi 1 - simoneborchi@alice.it<br />

Alla base di ogni progetto di sviluppo sostenibile deve<br />

stare una risorsa rinnovabile, migliorabile, ampiamente<br />

disponibile: su questa possono esserci costruiti ennesimi<br />

sistemi economico-sociali lievitati dall’incontro fra territorio,<br />

storia e cultura locale, tradizioni, idee e innovazione.<br />

Le foreste italiane rappresentano oggi un caso forse unico<br />

di risorsa largamente disponibile, in continuo incremento<br />

e utilizzabile senza fermarne la crescita; i boschi si espandono<br />

naturalmente non per un brusco calo della popolazione<br />

come succedeva nei secoli passati, ma per una<br />

diversa organizzazione economica, sociale e residenzia-<br />

Simone Borchi<br />

1 Dirigente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, Poppi (AR)<br />

Le Le esperienze<br />

le. Le terre agricole coltivate si riducono non solo per la<br />

continua urbanizzazione distruttiva, ma per l’abbandono<br />

legato alla globalizzazione dei commerci e dei prezzi agricoli<br />

e allo sbilanciamento economico di gran parte delle<br />

coltivazioni principali. Si tratta di un fenomeno probabilmente<br />

temporaneo, destinato a collidere con la prevista<br />

crisi alimentare mondiale, da cui ci può almeno in parte<br />

proteggere proprio quello sviluppo sostenibile che ricerchi<br />

un rapporto equilibrato fra le varie capacità produttive,<br />

valorizzando vocazioni territoriali e salvaguardando le ennesime<br />

nicchie.<br />

In questo contesto i boschi e la materia prima legno beneficiano<br />

del loro principale difetto, il costo dei trasporti,<br />

che, almeno per la gran parte degli assortimenti, limita la<br />

convenienza all’utilizzo entro un raggio limitato, istituendo<br />

un collegamento economico fra risorsa territoriale e bosco<br />

e quindi fra selvicoltura e sviluppo locale.<br />

Partendo da questa condizione, la gestione del bosco<br />

diviene fondamentale elemento di sviluppo rurale su cui<br />

innestare i collegamenti con le produzioni agricole, le<br />

attività faunistico-venatorie (da riformare per trasferire<br />

i benefici ai coltivatori), le attività artigianali, industriali e<br />

turistiche, il tutto cementato da quella manutenzione del<br />

territorio intrinseca al comparto agro-forestale, che consente<br />

la conservazione e il perfezionamento di peculiari<br />

capacità professionali.<br />

Per costituire il substrato di uno sviluppo rurale, la gestione<br />

forestale, che include qualcosa più della selvicoltura,<br />

dev’essere diffusa, quantitativamente rilevante, connessa<br />

con altre attività di filiera, compatibile o addirittura associata<br />

ad altri ambiti lavorativi, a tempo pieno o, all’opposto,<br />

stagionale proprio per consentire l’incastro con attività<br />

stagionali come il turismo.<br />

Un prelievo di ripresa legnosa eccessivamente basso consentirà<br />

a poche imprese boschive di godere di una rendita<br />

di posizione, potendo selezionare le aree di più facile accessibilità<br />

e i prodotti più redditizi in relazione all’andamento<br />

del mercato, ma l’impatto sul sistema rurale sarà<br />

limitato e non avrà quell’effetto di trascinamento sinergico

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