donna, ecco tuo figlio! - 3parrocchie

“DONNA, ECCO TUO FIGLIO!”
Gv.19, 25
“DONNA ECCO TUO FIGLIO!”
Prefazione:
NELLA LUCE DI FATIMA Il titolo di queste riflessioni, è tratto dalle parole:
“Donna, ecco tuo Figlio!” , “Ecco la tua Madre!”.
Gesù, dalla Croce su cui era inchiodato, diede un
mandato a sua Madre ed uno al discepolo che Egli amava,
missione che non si limitava all’ ”ora” presente, ma che
avrebbe abbracciato tutti i tempi.
Cercherò di approfondire il senso di queste parole
che sono uscite dalla bocca del Salvatore morente,
sviluppando il loro rapporto con le apparizioni avvenute a
Fatima nel 1917.
Molto è stato scritto e detto, specialmente da Suor Lucia e
da innumerevoli ed esperti teologi; la Chiesa cattolica, sotto
il pontificato di Pio XII° , di Giovanni Paolo II e dell’attuale
papa Benedetto XVI ha espresso il suo parere autorevole
sull’intera vicenda.
Fatima è senza dubbio la più profetica delle apparizioni
moderne.( Cfr. Il Messaggio di Fatima 13 maggio 2010 a
cura della la Congregazione per la dottrina della Fede).
Il libro del Movimento Sacerdotale Mariano, fondato da don
Stefano Gobbi l’8 maggio del 1972, è stato citato
ampiamente nella stesura di queste riflessioni.
Cercherò, pertanto, di raccontare la mia esperienza
personale e di dare il mio modesto contributo alla causa di
Fatima e a chi mediterà queste pagine.
Marko Ivan Rupnik (430x348 - particolare)
Don Rossano Carli.
2

CAPITOLO I
Sotto la croce, accettò, senza domande e senza segni, la
sua interiore immolazione che l’univa al Sacrificio del Figlio.
“DONNA, ECCO TUO FIGLIO” (Gv. 19, 25)
Solo così poté rispondere alla sua nuova missione: “Tu sei
la Madre di Dio, ma, da “Ora” e per sempre, sarai anche
La Madre stava sotto la croce su cui il suo amato Gesù
la Madre del discepolo”.
era stato immobilizzato. La nuova maternità nacque dalla Morte del corpo del Cristo
La testa del Signore era immersa in un fascio di spine
e dall’immenso e perfetto dolore ed amore della Madre del
lunghe e penetranti, i capelli intrisi di sangue, il volto
“Verbo”.
tumefatto, gli occhi gonfi di lacrime, la bocca e la gola riarse,
L’ “ora” di Gesù fu anche l’ “ora “ della Madre. Fu l’”ora”
le mani fissate al legno con lunghi chiodi ribaditi dal martello
della sua nuova maternità.
di un soldato, il corpo maciullato e strappato dai colpi dei
Lo Spirito Santo fece della Vergine, la Madre di Dio; il Verbo
flagelli, i piedi forati e inchiodati su un ceppo di pioppo, le
giunture del corpo tutte slogate; un dolore atroce
Fatto uomo, morente, rese universale la sua maternità.
attraversava tutte le sue membra.
LA SOLITUDINE DELLA MADRE NEL SABATO SANTO
Il respiro affannoso non gli impedì di esprimere ancora, la
sua parola. Alle tre del pomeriggio del Venerdì, Gesù disse: “E’
Il Verbo sussisteva nel corpo assunto e crocifisso.
compiuto!”.
Maria, accompagnata dalle donne e dal discepolo, stava
E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (Gv.19, 30).
con gli occhi umidi di pianto, con l’orecchio teso alla parola
Gesù morì. Il silenzio divino avvolse l’umanità. Fu buio su
del Figlio, col cuore affondato nel mare dell’amore e del
tutta la terra.
dolore, in atto di suprema umiliazione e di abbandono.
Lo sguardo di Maria si fissò sul costato trafitto, da cui uscì
Prima del “Consummatum est”, Gesù disse: “ Donna, ecco
sangue ed acqua. (Cfr. Gv. 19, 33)
tuo figlio”.
Una commozione profonda che scaturiva dal cuore amante
Il “nuovo” figlio stava, con coraggio, sotto la Croce ed
del Figlio, un cuore donato fino all’ultimo palpito,
ascoltava; era mirabilmente e misteriosamente predisposto
prosciugato fino all’ultima goccia di sangue, avvolse la
dalla Provvidenza, che anche lui, fosse lì a ricevere un
Madre; anche il Centurione che si trovava di fronte, vistolo
mandato eccezionale dal suo divino Maestro ed a bere il
morire in quel modo disse: “Davvero quest’uomo era Figlio
fiele del male, confuso e smarrito in un’onda immensa di
di Dio!” (Mc. 15, 28).
solitudine paurosa ed oscura.
Quel capo di una centuria romana, lui fu raggiunto
Maria, addolorata, ascoltò, guardò, e, in silenzio, custodì
nell’intimo del suo essere da un’emozione profonda che lo
nel cuore le richieste. Ella obbedì.
portò ad una sublime professione di fede.
Non fu come al tempo dell’Annuncio dell’Angelo Gabriele:
La Scrittura si compì: “Volgeranno lo sguardo a Colui che
allora, Ella ascoltò, parlò e si donò.
hanno trafitto”.
San Bernardo di Chiaravalle ha scritto che il colpo di lancia
trapassò il cuore della Madre, poiché lei patì nel suo cuore
3
4

quella trafittura che il Figlio non poté sperimentare nel suo
corpo morto.
Si avverò la profezia di Simeone: “Anche a te una spada
trafiggerà l’anima” (Lc.2, 35).
“Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nella profezia
di Simeone, quanto nella storia stessa della passione del
Signore. Egli è posto, dice del bambino Gesù il santo
vegliardo, quale segno di contraddizione, e una spada, dice
poi rivolgendosi a Maria, trapasserà la tua stessa anima (cfr.
Lc 2, 34-35).
Una spada ha trapassato veramente la tua anima, o santa
Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del
Figlio se non passando per l'anima della Madre. Certamente
dopo che il tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente tuo,
era spirato, la lancia crudele, non poté arrivare alla sua
anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la sua
morte, gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun
danno al Figlio tuo. Ma a te sì. A te trapassò l'anima.
L'anima di lui non era più là, ma la tua non se ne poteva
assolutamente staccare.
Perciò la forza del dolore trapassò la tua anima, e così non
senza ragione ti possiamo chiamare più che martire, perché
in te la partecipazione alla passione del Figlio, superò di
molto, nell'intensità, le sofferenze fisiche del martirio.
Non fu forse per te più che una spada quella parola che
davvero trapassò l'anima ed arrivò fino a dividere anima e
spirito? Ti fu detto infatti: «Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19,
26). Quale scambio! Ti viene dato Giovanni al posto di
Gesù, il servo al posto del Signore, il discepolo al posto del
maestro, il figlio di Zebedeo al posto del Figlio di Dio, un
semplice uomo al posto del Dio vero. Come l'ascolto di
queste parole non avrebbe trapassato la tua anima tanto
sensibile, quando il solo ricordo riesce a spezzare anche i
nostri cuori, che pure sono di pietra e di ferro?”
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Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate (Disc. nella
domenica fra l'ottava dell'Assunzione 14-15; Opera omnia,
Cisterc. 5 [1968] 273-274)
Dal Cuore che la lama affilata squarciò, uscì la Sposa del
Verbo: “la Chiesa”, e la “Madre della Chiesa” : “Maria”.
Il discepolo prediletto era “figura” della Chiesa e riceveva il
mandato di custodire Maria.
Paolo VI il 7 dicembre 1965 nell’allocuzione
all’ultima sessione pubblica del Concilio Vaticano II disse:
“parimente e cordialmente imploriamo la protezione di Maria
Santissima, Madre di Cristo e perciò da noi chiamata anche
Madre della Chiesa”. Queste parole del servo di Dio,
commossero i Padri conciliari i quali si alzarono in piedi ed
applaudirono con grande gioia.
Nel giorno che seguì la Parascève, colei che sarà la
“Donna vestita di sole”, restò senza il Figlio.
Nella solitudine, custodì questi eventi meditandoli nel
suo Cuore.
Sola, oppressa nella notte dello spirito, schiacciata sotto lo
spessore della croce, offrì al Padre tutto il suo patire, nel
più completo abbandono alla Sua volontà.
Il suo grande amore cresceva all’infinito per la grazia e la
missione affidatele dal Figlio giacente sulla pietra fredda,
avvolto in un lenzuolo bianco.
Attese, rivolta alla pietra che chiuse il sepolcro, pensando a
Lui, vita della sua vita, trattato così da coloro per cui Egli si
era offerto quale vittima perfetta.
Lei aveva sentito il piccolo cuore pulsare fin dal seno
verginale; lo aveva dato alla luce nella grotta povera e
fredda di Betlemme; lo aveva visto crescere in età,
sapienza e grazia, il più bello fra gli uomini, il più buono, il
più puro, umile, mansueto e generoso, sincero, obbediente,
casto e pieno d’ amore; Lei, rivisitò con la memoria la vita
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pubblica del Figlio che insegnava, annunziava la buona
notizia della salvezza, sanava ogni sorta di malattie,
ridonava la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, la
forza di camminare ai paralitici, il perdono ai peccatori, la
speranza ai disperati, il conforto agli afflitti, il lieto messaggio
ai poveri, la liberazione ai prigionieri del male, la vita ai
morti.
In quella solitudine della Veglia Pasquale ripensò al
testamento del Figlio: “Donna! Ecco, coloro che mi
percossero e mi uccisero, li affido a te”.
” Ecco i tuoi figli”. Coloro che mi perseguitano saranno i tuoi
figli e le tue figlie; tu sarai per loro la mamma più premurosa
e più amorevole, la più paziente, la più dolce e sempre
misericordiosa.
Ti prenderai cura di loro e li riporterai a Me. Alcuni ti
ascolteranno, altri si allontaneranno, ma tu andrai, senza
sosta, a cercarli finché non li avrai ritrovati.
C’erano con lei le pie donne ed il discepolo, ma in quel
giorno, essi non poterono riempire la sua solitudine, fu,
invece, lei a sostenere loro, smarriti e sconvolti.
Maria, Iniziò a vivere la sua nuova maternità.
DALLA TOMBA VUOTA ALLA RISURREZIONE
I quattro evangelisti, sono concordi soprattutto su un
fatto: che tutti coloro che andarono alla Tomba, la trovarono
vuota.
Gesù non era più lì.
I Sinottici concordano anche su un altro evento: “alcuni
angeli annunziarono” che Gesù era risorto.
Agli apostoli, almeno da quanto si può capire dal Vangelo di
Giovanni, Gesù si manifestò direttamente, senza
intermediari.
Giovanni è colui che affermerà nella prima delle sue lettere:
7
“Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito,
quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che
contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo
della vita - 2 la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e
di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna,
che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che
abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi,
perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra
comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo.
4 Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia
piena.”(1Gv. 1-4)
Ecco i testi biblici sulla “Tomba vuota” e sul “Risorto”.
Matteo (Mt. 28,1-ss.)
“Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della
settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a
visitare la tomba. 2 Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un
angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò
la pietra e si pose a sedere su di essa. 3 Il suo aspetto era
come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4 Per lo
spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e
rimasero come morte. L'angelo disse alle donne: "Voi non
abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6 Non è
qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il
luogo dove era stato deposto. 7 Presto, andate a dire ai suoi
discepoli: "È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea;
là lo vedrete". Ecco, io ve l'ho detto".
8
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande,
le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli. 9 Ed
ecco, Gesù venne loro incontro e disse: "Salute a voi!". Ed
esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo
adorarono. 10 Allora Gesù disse loro: "Non temete; andate ad
annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi
vedranno".
8

Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie
giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto
quanto era accaduto. 12 Questi allora si riunirono con gli
anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona
somma di denaro ai soldati, 13 dicendo: "Dite così: "I suoi
discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi
dormivamo". 14 E se mai la cosa venisse all'orecchio del
governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni
preoccupazione". 15 Quelli presero il denaro e fecero
secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è
divulgato fra i Giudei fino ad oggi.
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte
che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
18 Gesù si avvicinò e disse loro: "A me è stato dato ogni
potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli
tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo, 20 insegnando loro a osservare tutto ciò
che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo".
Marco (16,1 – ss.)
“Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di
Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a
ungerlo. 2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana,
vennero al sepolcro al levare del sole. 3 Dicevano tra loro:
"Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?".
4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata
fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5 Entrate nel
sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito
d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro:
"Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il
crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano
9
7
posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: "Egli vi
precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto"".
Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano
piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a
nessuno, perché erano impaurite.
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù
apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva
scacciato sette demòni. 10 Questa andò ad annunciarlo a
quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11 Ma
essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non
credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro,
mentre erano in cammino verso la campagna. 13 Anch'essi
ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero
neppure a loro.
14
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola,
e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore,
perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto
risorto. 15 E disse loro: "Andate in tutto il mondo e proclamate
il Vangelo a ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato
sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.”
Luca (24, 1 – ss.)
“Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse
si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che
avevano preparato. 2 Trovarono che la pietra era stata
rimossa dal sepolcro 3 e, entrate, non trovarono il corpo del
Signore Gesù. 4 Mentre si domandavano che senso avesse
tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito
sfolgorante. 5 Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato
a terra, ma quelli dissero loro: "Perché cercate tra i morti
colui che è vivo? 6 Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi
parlò quando era ancora in Galilea 7 e diceva: "Bisogna che
il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia
10

crocifisso e risorga il terzo giorno"". 8 Ed esse si ricordarono
delle sue parole 9 e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto
questo agli Undici e a tutti gli altri. 10 Erano Maria
Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le
altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli
apostoli.
11 Quelle parole parvero a loro come un
vaneggiamento e non credevano ad esse. 12 Pietro tuttavia si
alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E
tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.
Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in
cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa
undici chilometri da Gerusalemme, 14 e conversavano tra
loro di tutto quello che era accaduto. 15 Mentre conversavano
e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e
camminava con loro.
Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17 Ed egli disse
loro: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra
voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; 18 uno
di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a
Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi
giorni?". 19 Domandò loro: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò
che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in
opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i
capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato
per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi
speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele;
con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose
sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno
sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23 e, non
avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver
avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli
è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno
trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno
visto". Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò
11
26
che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo
patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". 27 E,
cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte
le Scritture ciò che si riferiva a lui.
28
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli
fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi
insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è
ormai al tramonto". Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la
benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono
loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.
32
Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse in noi il
nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via,
quando ci spiegava le Scritture?". 33 Partirono senza indugio
e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli
Undici e gli altri che erano con loro,
i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso
a Simone!".
Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come
l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona
stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37 Sconvolti e
pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli
disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel
vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono
proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne
e ossa, come vedete che io ho". 40 Dicendo questo, mostrò
loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la gioia non
credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete
qui qualche cosa da mangiare?". 42 Gli offrirono una porzione
di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: "Sono queste le parole che io vi dissi quando ero
ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte
su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi".
12

Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46 e
disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai
morti il terzo giorno, 47 e nel suo nome saranno predicati a
tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati,
cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete
testimoni. 49 Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre
mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate
rivestiti di potenza dall'alto".
Giovanni (20, 1 – ss.)
“Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si
recò al sepolcro di mattino,quando era ancora buio, e vide
che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il
Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!".
3 Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al
sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l'altro
discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al
sepolcro. 5 Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
6 Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed
entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7 e il sudario -
che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma
avvolto in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro
discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e
credette. 9 Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura,
che cioè egli doveva risorgere dai morti. 10 I discepoli perciò
se ne tornarono di nuovo a casa.
Maria invece stava all'esterno, vicino al sepolcro, e
piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12 e
vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del
capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
13 Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro:
"Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno
13
14
posto". Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi;
ma non sapeva che fosse Gesù. 15 Le disse Gesù: "Donna,
perché piangi? Chi cerchi?". Ella, pensando che fosse il
custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via
tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo".
Gesù le disse: "Maria!". Ella si voltò e gli disse in ebraico:
"Rabbunì!" - che significa: "Maestro!". 17 Gesù le disse: "Non
mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma
va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre
vostro, Dio mio e Dio vostro"". 18 Maria di Màgdala andò ad
annunciare ai discepoli: "Ho visto il Signore!" e ciò che le
aveva detto.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre
erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli
per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse
loro: "Pace a voi!".
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli
gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo:
"Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io
mando voi".
Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo.
23
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a
coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati".
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con
loro quando venne Gesù. 25 Gli dicevano gli altri discepoli:
"Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo
nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel
segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io
non credo".
26
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era
con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse,
stette in mezzo e disse: "Pace a voi!". 27 Poi disse a
Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi
la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo,
14

ma credente!". 28 Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio
Dio!". 29 Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, tu hai
creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!".
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni
che non sono stati scritti in questo libro. 31 Ma questi sono
stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di
Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Cap. 21
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul
mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano
insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di
Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli.
3 Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero:
"Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla
barca; ma quella notte non presero nulla.
4 Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli
non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro:
"Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No".
6 Allora egli disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra
della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a
tirarla su per la grande quantità di pesci. 7 Allora quel
discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!".
Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la
veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in
mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca,
trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani
da terra se non un centinaio di metri.
9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del
pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: "Portate un po'
del pesce che avete preso ora".
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete
piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero
tanti, la rete non si squarciò. 12 Gesù disse loro: "Venite a
mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi
15
13
sei?", perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si
avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
14
Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli,
dopo essere risorto dai morti.
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro:
"Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?". Gli
rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli
disse: "Pasci i miei agnelli". 16 Gli disse di nuovo, per la
seconda volta: "Simone, figlio di Giovanni, mi ami?". Gli
rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli
disse: "Pascola le mie pecore". 17 Gli disse per la terza volta:
"Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?". Pietro rimase
addolorato che per la terza volta gli domandasse: "Mi vuoi
bene?", e gli disse: "Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti
voglio bene". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecore. 18 In
verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da
solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai
le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non
vuoi". 19 Questo disse per indicare con quale morte egli
avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse:
"Seguimi".”
MARIA MADRE DEL RISORTO
E che dire della Madre del Risorto?
Di lei, della sua presenza alle Apparizioni?
I racconti della Risurrezione dei quattro evangelisti, non
dicono niente.
Il libro degli Atti degli Apostoli, scritto dall’ evangelista Luca,
invece, ne parla: “Tutti questi erano perseveranti e concordi
nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la
madre di Gesù, e ai fratelli di lui. “(Atti 1, 14).
Qui si comprende chiaramente che, “Maria la madre di
Gesù” era unita al gruppo dei discepoli, in attesa della
Pentecoste.
16

Viene spontaneo pensare che Ella sia stata presente anche
a tutti gli altri eventi, nello stile dell’umiltà, del
nascondimento, con l’anima ricolma di spirituali
consolazioni.
Ella diventava maestra nella fede, vivendo ed imparando
perfettamente tutto quanto Gesù le rivelava e le insegnava.
Qualcuno afferma che Gesù risorto sia apparso a Lei per
prima e l’abbia stretta al suo amabilissimo Cuore.
La madre, ha, comunque, sentito parlare dell’evento della
Risurrezione e delle Apparizioni dai figli a lei affidati e ha
custodito queste stupende notizie conservandole e
meditandole nel suo cuore.
Viveva in modo ordinario le cose straordinarie e in modo
straordinario le cose ordinarie.
Maria fin dall’inizio educa i figli a guardare, a conoscere e a
seguire suo Figlio.
San Paolo, parlando di Lei, la chiama semplicemente
“donna”. Si capisce l’importanza della mediazione di Lei,
creatura umana (donna), nel dare al mondo Colui in vista
del quale tutto è stato creato e redento.
“Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo
Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare
quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo
l'adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri
cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!".
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche
erede per grazia di Dio.”(Gal.4, 4).
Maria è sempre presente, durante la vita terrena, nella
storia della salvezza, in sintonia perfetta col volere del
Padre, anche durante e dopo la Pentecoste.
Assunta alla gloria del Cielo, Ella continua ad esercitare,
nello stesso “modo”, la sua funzione materna.
Nella fede ha atteso la sua “ora” di passare da questo
17
mondo al mondo del Figlio, in un’attesa arricchita da grandi
opere di carità verso chiunque si rivolgeva a lei.
Probabilmente ha vissuto col discepolo prediletto con un
amore delicato, accogliente, premurosa, coraggiosa, fedele,
attenta a tutto, sempre pronta e disponibile, capace di
aiutare e di incoraggiare, protesa verso il Figlio suo, intenta
ad indicare il Cielo a chi, come il diacono Stefano era
chiamato a versare il sangue per il Vangelo.
Chi ci dice che non abbia dovuto stare di persona anche
sotto la croce di Stefano primo martire?
Da subito Ella esercitò la sua azione missionaria, annunciò
le meraviglie della salvezza, collaborò con i discepoli alla
diffusione della Chiesa primitiva.
Soltanto la tradizione ci racconta il transito della Vergine: l’
“Assunzione” con cui fu portata dagli angeli in Cielo, sotto
lo sguardo stupito, forse un po’ melanconico, ma anche
fiducioso e ricco di speranza, degli Apostoli, dei discepoli e
delle pie donne che, l’hanno sempre cercata, seguita, e
servita con grande affetto.
IL CULTO DELLA VERGINE
Nei due millenni di storia dopo Cristo, il mondo si è arricchito
di innumerevoli chiese e di Santuari, edificati in onore di
Maria. Tutte le generazioni l’ hanno proclamata beata.
La Chiesa ha ufficialmente e autorevolmente riconosciuto i
privilegi di cui Dio l’ha ricolmata, presentandola ai credenti
nella bellezza della sua persona, elevata ad un’altitudine
ineffabile.
ll concilio Vaticano II ricapitola così’ tutto quello che è stato
detto di Maria:
“ Infatti Maria vergine, la quale all'annunzio dell'angelo
accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio e portò la vita
al mondo, è riconosciuta e onorata come vera madre di Dio
e Redentore. Redenta in modo eminente in vista dei meriti
18

del Figlio suo e a lui unita da uno stretto e indissolubile
vincolo, è insignita del sommo ufficio e dignità di madre del
Figlio di Dio, ed è perciò figlia prediletta del Padre e tempio
dello Spirito Santo; per il quale dono di grazia eccezionale
precede di gran lunga tutte le altre creature, celesti e
terrestri. Insieme però, quale discendente di Adamo, è
congiunta con tutti gli uomini bisognosi di salvezza; anzi, è "
veramente madre delle membra (di Cristo)... perché
cooperò con la carità alla nascita dei fedeli della Chiesa, i
quali di quel capo sono le membra ". Per questo è anche
riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare
membro della Chiesa, figura ed eccellentissimo modello per
essa nella fede e nella carità; e la Chiesa cattolica, istruita
dallo Spirito Santo, con affetto di pietà filiale la venera come
madre amatissima”.(LG. 53)
La presenza costante della beata Vergine Maria ha
illuminato la vita di ogni creatura
Ed anche nell’ “oggi”, La Vergine continua la sua opera e la
sua missione in comunione con la Chiesa di cui Cristo è
I sacerdoti ed i fedeli cristiani erano schiacciati sotto il peso
di una violenza disumana.
Trionfava l’odio e la disperazione.
I potenti cercavano di distruggere anche la Chiesa.
L’esortazione “DUM EUROPA”... non ebbe alcun effetto.
L’Angelo del Portogallo chiamato “Angelo della Pace”,
veniva ad annunciare la fine della guerra e a richiamare il
popolo cristiano alla conversione, come mezzo
indispensabile per ottenere una pace duratura.
Preparò i bambini, attraverso una piccola catechesi sulla
preghiera, a “vedere, con visione interiore”, la Madonna.
PRIMA APPARIZIONE: 13 MAGGIO 1917
Il fulgore della Divina Rivelazione, lo splendore degli
eventi tramandati dai Vangeli, raggiungeva quella povera
terra, come un raggio luminoso dell’unica Fonte Rivelata,
come un’esegesi biblica, mistica e reale, per illuminare i
popoli dei nostri tempi .
Capo e con cui Lei è Madre e Maestra. Il saluto del Risorto, durante le Sue apparizioni fu: “Pace a
CAPITOLO II
FATIMA
Il Risorto fu annunciato dagli Angeli. Poi apparve ai
discepoli.
Nostra Signora di Fatima fu preceduta dall’apparizione dell’
l’Angelo della Pace a tre fanciulli: Giacinta, Francesco e
Lucia.
Infuriava la prima guerra mondiale; la fame, le malattie, la
morte di soldati e di bambini devastavano i popoli.
Dolore e lacrime trafiggevano il cuore dei buoni e del Santo
Padre. San Pio X morì di dolore, nell’imminenza di una
guerra dichiarata.
19
voi”.
In quei momenti storici, così torbidi, in cui filosofi, letterati,
scienziati e politicanti erano intrisi di intellettualismo ateo, di
anticlericalismo, di divisioni nazionalistiche, di corsa al
dominio di una nazione sull’altra, Gesù mandò sua Madre
a spiegare, quelle stupende parole dette da Gesù ai suoi
discepoli: “Pace a voi”.
“Come il Padre ha mandato me, così Io mando voi”.
La Vergine, Stella della Nuova Evangelizzazione, veniva
mandata, quale straordinaria missionaria, ad insegnare al
mondo, con parole comprensibili anche per i più umili, per i
piccoli, la “Via della Pace”.
Il suo Cuore circondato di spine, come vedremo in una
delle apparizioni, simboleggia l’amore trafitto dai peccati,
commessi contro questo Cuore Materno.
20

Il Cuore è, per eccellenza, il simbolo della persona.
La persona ama e soffre.
Maria, in quella situazione storica, soffre tutto il dolore del
mondo: quello causato dal male cercato e voluto e quello
patito dai suoi figli innocenti.
Come rimedio a tanto male, ella indicava il suo Cuore
Immacolato e coronato di spine e veniva a chiedere il
ritorno a Dio attraverso la preghiera e la penitenza.
Scrive Suor Lucia nelle Memorie:
- “Mentre con Giacinta e Francesco giocavamo
sul pendio della Cova d’lria, facendo un muricciolo attorno a
una macchia, vedemmo improvvisamente una specie di
lampo.
– È’ meglio che andiamo a casa – dissi ai miei cugini – sta
lampeggiando, probabilmente viene un temporale.
– Andiamo pure.
Cominciammo a scendere il pendio, spingendo le pecore
verso la strada. Arrivati più o meno a mezza costa, quasi
presso un grande leccio che era in quel luogo, vedemmo un
altro lampo e fatti alcuni passi, vedemmo sopra un leccio
una Signora vestita tutta di bianco, più luminosa del sole,
diffondendo una luce più chiara e intensa d’un bicchiere di
cristallo pieno d’acqua cristallina attraversato dai raggi del
sole più ardente.
Ci fermammo, sorpresi per l’apparizione.
Eravamo così vicini che restavamo immersi nella luce
che La circondava, o che Lei diffondeva. Forse a un metro e
Gesù durante la Trasfigurazione aveva le vesti candide
come la neve, profezia del corpo risorto. Il volto più
splendente del sole.
Ella ha la veste bianca; diffonde la sua luce più potente di
quella del sole, più chiara di quella che attraversa un
bicchiere di cristallo pieno d’acqua cristallina.
Che descrizione suggestiva! Che armonia di colori! Che
esperienza coinvolgente! Che dono sorprendente! Che
visione chiara! Che bellezza di Cielo! : “Vedemmo” sopra
un leccio”.
La luce che avvolge la Signora è la luce con cui Dio la
illumina, di cui la ricolma e in cui Ella è immersa, anima e
corpo.
La “luce” soprannaturale avvolse anche i bambini
come l’abbraccio amoroso della più tenera delle madri.
Una Mamma tutta vestita di Dio, introduceva anche i tre
piccoli in una esperienza tanto misteriosa, quanto vera, di
unione con Dio.
Dopo la visione, ecco la parola, ma non ancora il nome.
Anche sull’Oreb, venne prima il Roveto ardente, poi il
Nome di Dio.
Possiamo, forse, azzardarci a dire, che la Donna è come il
Roveto che arde e che prepara un appello di Dio stesso.
Possiamo dire che Maria assomiglia a Mosé, poiché viene
mandata a salvare il popolo cristiano dalla schiavitù di molti
faraoni.
Allora, la Madonna ci disse:
mezzo di distanza, più o meno”. - Non abbiate paura. Non vi faccio del male.
La donna “vestita di sole” ci ricorda al libro
Anche le donne di Gerusalemme si sentirono dire la
dell’Apocalisse, in cui viene contemplata come “La Donna
stessa cosa, presso la Tomba vuota: “Non abbiate paura”.
vestita di sole che combatte contro il drago”. - Di dove è Lei? – le domandai.
La Signora, vestita di bianco, appare, a Fatima.
Lucia prese alla lettera l’incoraggiamento della Signora ed
gloriosa nel suo corpo.
iniziò, con Lei, il primo dialogo.
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22

Poiché la Celeste Signora è una creatura, anche se ha già
raggiunto la pienezza della redenzione e la sua risurrezione,
comunicava, una grande fiducia; i piccoli veggenti, invece,
avevano sperimentato il timore, durante l’apparizione dell’
Angelo del Portogallo.
- Sono del Cielo.
Il Cielo non è quello tangibile e visibile ad occhio
umano, ma il luogo da cui la Signora vestita di sole, è
venuta e verso il quale scomparirà come attraversando una
via luminosa che si apriva al suo passaggio, nel suo andare
verso oriente. Verso il “Sole che sorge dall’alto.”
- E cosa vuole da me?
- Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi
consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi
sono e cosa voglio.
Con quanta amabilità e con quanta verità la Vergine
si rivolge ai fanciulli. Ella rispetta la loro libertà ed attende la
loro decisione.
Il primato è sempre di Dio, è Lui che chiama alla preghiera
o ad una missione speciale; alla creatura spetta la risposta.
- E anch’io andrò in Cielo?
Nelle sua semplicità, Lucia ha capito che il cielo della
Signora doveva essere bellissimo e più desiderabile di ogni
altra cosa. Se è così bella Lei, sarà bello anche il suo Cielo.
Che gioia si vivrà là, dove abita Lei!
Questa visione straordinaria dava a Francesco, anche se
così piccolo, una grande responsabilità.
Alla fine quel che contava di più, fu la promessa sicura che
anche lui sarebbe andato in Cielo.
Il bambino, rimase un po’ mortificato per quella specie di
rimprovero della Vergine, si impegnò, tuttavia, a dire tutti i
rosari che Ella volesse.
L’occhio della divina Sapienza coglie anche le più
sottili sfumature delle colpe umane.
Maria ci insegna a guardasi dentro l’anima: c’è in essa una
profondità in cui è impossibile entrare e che solo Dio può
scrutare sino in fondo. “Tu, o Signore, mi scruti e mi
conosci, penetri da lontano i miei pensieri”.
Leggiamo parte del salmo 138 -139 (Bibbia CEI 2008)
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
3
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
4 La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
- Sì, ci andrai.
Ed ecco la promessa per tutti e tre i bambini.
5
Alle spalle e di fronte mi circondi
- E Giacinta? e poni su di me la tua mano.
- Anche lei.
- E Francesco?
6
Meravigliosa per me la tua conoscenza,
- Anche, ma deve recitare molti rosari. troppo alta, per me inaccessibile.
La condizione posta a Francesco fa un po’ pensare.
Come mai, lui avrebbe dovuto recitare molti rosari?
23
7 Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
24

quanto grande il loro numero, o Dio!
Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.
9
Se prendo le ali dell'aurora
18
Se volessi contarli, sono più della sabbia.
Mi risveglio e sono ancora con te.
per abitare all'estremità del mare,
E’ un richiamo a coloro che presumono di ottenere la
salvezza a buon mercato.
10
anche là mi guida la tua mano E’ difficile trovare da soli, risposte giuste ai nostri perché.
e mi afferra la tua destra.
C’è sempre un “oltre” verso cui protendere la nostra
speranza.
11
Se dico: "Almeno le tenebre mi avvolgano - Mi ricordai allora di chiederLe di due ragazze che erano
e la luce intorno a me sia notte",
morte da poco tempo. Erano mie amiche, e venivano a casa
mia per imparare a tessere con la mia sorella maggiore.
12
nemmeno le tenebre per te sono tenebre - Maria das Neves è già in Cielo?
e la notte è luminosa come il giorno;
- Sì, è là.
per te le tenebre sono come luce.
Mi pare che doveva avere sui 16 anni.
La Mamma del Cielo non si sottrae alla domanda,
Sei tu che hai formato i miei reni
poiché Ella sa la risposta. Maria das Neves è là.
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Che gioia grande per Lucia! Ma era morta anche Amelia.
- E Amelia?
14
Io ti rendo grazie: Resterà in Purgatorio fino alla fine del mondo.
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
Mi pare che avesse tra i 18 e i 20 anni.
meravigliose sono le tue opere,
Questa risposta evoca le verità sulla morte, sul
le riconosce pienamente l'anima mia.
Giudizio particolare, sul Paradiso e sulla fine del mondo.
Una risposta sorprendente, e inquietante.
15
Non ti erano nascoste le mie ossa Il Purgatorio è qualcosa di diverso dal Cielo.
quando venivo formato nel segreto,
E’ la destinazione di chi ha qualche conto in sospeso,
ricamato nelle profondità della terra.
qualche peccato da espiare, qualche vizio non vinto, un
cuore non ancora tutto di Dio; è il luogo della preparazione
16
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;
dell’anima all’incontro con Dio in Cielo.
erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati
Il rimorso ed il pentimento per aver amato poco Dio e la
quando ancora non ne esisteva uno.
17
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
consapevolezza di aver perduto, seppur temporaneamente,
un bene infinito, si fondono con la gioia di un futuro felice.
25
26

L’ assicurazione di andare in Cielo predispone
interiormente i fanciulli ad accettare le esigenti richieste:
- Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che
Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con
cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei
peccatori?
- Sì, vogliamo.
- Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il
vostro conforto.
Anche queste parole vanno meditate attentamente:
così piccoli, possono fare l’offerta di sé a Dio, mettersi nelle
sue mani, vivere l’infanzia spirituale fidandosi ciecamente di
Lui, soffrire per Lui, dove, come, quando vuole;
conoscendone, tuttavia, il motivo altissimo: “pagare il
prezzo del riscatto per i peccati che offendono Dio”, unirsi
all’offerta stessa di Gesù Crocifisso, come Maria, in favore
dei peccatori, per la loro conversione, per il loro ritorno sulla
strada della salvezza. Farsi carico del male degli altri, per un
fine grande, rendere a Dio quella gloria che ogni peccatore
Gli toglie. E la vocazione all’amore eroico di Dio e del
prossimo.
La sofferenza accettata e la preghiera hanno il potere di
aiutare Dio a salvare i peccatori.
Il loro sì viene accolto da Maria come un grande atto di
La preghiera, unita al sacrificio è un atto di carità che
commuove le viscere della misericordia di Dio e lo spinge a
perdonare i peccatori.
- Fu mentre pronunciava queste ultime parole (la grazia
di Dio...)
che aprì per la prima volta le mani, comunicandoci una luce
così intensa, una specie di riflesso che da esse usciva e ci
penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci
vedere noi stessi in Dio, che era quella luce, più
chiaramente di come ci vediamo nel migliore degli specchi.
Maria agisce e parla a nome di Dio, le sue parole
sono piene di senso, di verità, di forza, di bellezza, di pace,
di santità, di luce, di profezia, di amore, di Grazia, di fedeltà,
di purezza, di efficacia, di mansuetudine, di umiltà, di
dolcezza.
Aprì le mani, come quando si vuol donare qualcosa di
importante, come quando la mamma ed il bambino se le
protendono vicendevolmente.
Ed il dono superò ogni attesa.
Ella comunicò una luce intensa. Era la luce stessa di Dio da
cui Ella è avvolta .
L’Angelo Gabriele salutò Maria con le parole:
"Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". Lc. 1, 28).
Grazia e Luce coincidono.
amore. ” Dio è Luce”. (Gv.1)
Dovranno soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il loro
Una specie di riflesso che usciva da esse ci
conforto.
penetrava il petto e il più intimo dell’anima.
Nel soffrire avranno una profonda pace del cuore, una vera
Questa Luce, superiore ad ogni altra luce, penetrò il petto,
unione con Dio, una forza intima e nascosta, accompagnate
cioè raggiunse prima i sensi, poi il più intimo dell’anima.
da carismi di sapienza. Due realtà che formano la persona umana: corpo ed anima,
La grazia di Dio che li conforterà, è la vita divina, concessa
intimamente unite e complementari.
nella misura scelta sovranamente da Colui che la dona. La persona nella sua compiutezza è un prodigio, agli
Scrive l’Apostolo Giacomo: “Pregate gli uni per gli altri
per essere salvati” (Gc. 5, 16).
occhi di Dio, e dovrebbe esserlo anche per ogni uomo!
27
28

L’uomo contemporaneo, ateo, crede solo in quello che
può sperimentare con la scienza o con la sua ragione,
escludendo qualsiasi altra possibilità, mettendo se stesso
sullo stesso piano delle altre creature, sul piano degli
animali, e si crea, senza avvedersene, delle convinzioni che
non soddisfano la sete di cui egli soffre nel profondo del suo
cuore.
Nonostante la sua cecità, possiede in sé, per il fatto di
Egli, alla fine della sua opera, nega “Cristo” offertosi per la
salvezza del mondo, liquidando l’ “opera redentrice”. Infatti il
suo pensiero è questo: “L’uomo è una passione inutile”.
La cultura contemporanea, purtroppo, in tutte le sue forme
più elevate e in quelle più popolari, è avvolta dal fumo di
questa filosofia angosciosa ed asfissiante.
Ne soffrono i giovani, assediati da slogan assurdi, attraverso
la produzione letteraria, musicale, artistica e consumistica.
essere persona, l’immagine stessa di Dio. La trasgressione diventa un “modus vivendi” con cui molti
Non riconoscendola, si sente come, drammaticamente
sospeso nel vuoto.
Per lui tutto si riduce a materia, ad emozioni, al
soddisfacimento dei suoi istinti e tutto vuol sottoporre ad una
legge di cui si sente creatore e padrone.
E’ Un atteggiamento di insensata presunzione.
Come è possibile stabilire delle relazioni umane giuste e
vere se non c’è un punto di riferimento che sia “verità per
tutti”?
Nel pensiero “debole” del non credente, la persona risulta
annichilita o, comunque, incomprensibile.
Le conseguenze di una simile visione della vita sono
imprevedibili.
Sfugge il senso ultimo dell’esistere.
L’Universo è figlio del Caos.
L’uomo non vale nulla.
J.P.Sartre, noto filosofo esistenzialista francese, ha scritto,
fra l’altro, un‘opera ampia con il titolo: “L’ essere e il nulla”.
Nelle pagine di questa opera, egli manifesta la disperazione
di chi pensa di esistere per il nulla, dal nulla venire ed al
nulla ritornare.
La sua filosofia si è diffusa a livello mondiale, anche se in
pensieri diversificati, e trae in inganno molti.
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tentano di emergere dal pantano nichilista delle nostre
società fondate sul profitto, sulla ricerca forsennata del
piacere ad ogni costo, senza valori, senza respiro, senza
tempo. Viene a mancare la gioia di vivere. Non si cercano
spazi di silenzio, non ci si guarda “dentro l’anima”, per cui,
non si arriva a scoprire la bellezza di ciò che si possiede; si
trascura la possibilità di ascoltarsi nell’intimo del proprio
essere, di cercare la verità, di relazionarsi gli uni con gli altri
nel rispetto reciproco e di crescere nella fraternità.
Siamo di fronte al trionfo dell’ “io” con cui l’uomo diventa
irrimediabilmente schiavo delle cose e di sé stesso.
Nell’evento di Fatima c’è una risposta chiara a chi
ha modi di pensare e di vivere così.
Forse il grande filosofo francese aveva snobbato quei fatti
straordinari come novelle di menti fantasiose, rifiutandosi di
ammettere o di cercare qualcosa al di fuori del suo pensiero
depresso, e di credere che l’uomo non possa comprendere
se stesso, se non in una luce superiore.
Dio stesso che, a più riprese e in più modi, ha parlato
all’umanità, attraverso i profeti, ha detto la sua parola
definitiva sull’uomo attraverso il suo Figlio Unigenito.
Oggi, manda la Vergine, a chi si sente come
affondato nel mare tenebroso dell’egoismo, avvolto dalla
notte esistenziale, così lontano da Dio e smarrito nella
giungla di vuoti ragionamenti, a spiegargli il Vangelo, la
30

uona notizia, a richiamarlo all’unico ovile sicuro, a credere
in quella Parola, a ricercare in quella Luce, di fronte a cui si
è tappato le orecchie e ha chiuso gli occhi, Dio, attraverso
un umile percorso a ritroso verso di Lui, convertendosi ed
aprendosi all’ amore con cui Egli lo cerca senza mai
stancarsi.
Ogni figlio, ogni creatura umana, è unica, irrepetibile e
non è massificabile.
Dio ama una per una, ogni persona, come fosse l’unica e
allo stesso modo, l’intera comunità umana.
Dio dà la vita all’uomo, Lui solo, può salvarlo.
Non c‘ è altro Nome dato agli uomini, sotto il cielo, in cui
possiamo essere salvati.
Si legge, nel libro degli Atti degli apostoli:
“Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: "Capi del
popolo e anziani, 9 visto che oggi veniamo interrogati sul
beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi
egli sia stato salvato, 10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo
d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi
avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi
sta innanzi risanato.
Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi,
costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. 12 In nessun
altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro
nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi
siamo salvati".(Atti degli Apostoli 4, 8-ss.)
L’evento di Fatima ci dice quanto sia vivo ed attuale, il
Vangelo.
La Rivelazione pubblica di Gesù, che presenta e
manifesta la sua forza negli scritti del Nuovo testamento, in
cui i Vangeli eccellono, continua a diffondere la sua grande
luce nel corso dei millenni e lo Spirito Santo ne accresce la
comprensione attraverso la Chiesa, istituita per insegnare
31
“la verità tutta intera” e per rendere sempre più efficace nei
fatti, la potenza della Parola rivelata.
“Parole e fatti intimamente connessi” formano la Bibbia.
Fatima è uno degli interventi in cui la Parola di Dio
rivelata nel Libro Sacro, diventa fatto concreto e in cui
lo Spirito Santo continua la sua opera di Maestro e di
Santificatore.
Dio dunque viene incontro al suo popolo sofferente e
disperso. Viene a difendere e a sollevare la sua Chiesa
crocifissa.
Sotto la grande Croce su cui la Chiesa è appesa, “sta”
la Madre.
Dio, chiama attraverso Maria, alla preghiera e alla
penitenza ed i tre fanciulli, piccoli agli occhi del mondo, ma
grandi per Lui, accolgono l’invito; essi rispondono alla
chiamata recitando le preghiere imparate dall’Angelo della
Pace ed offrendo le loro sofferenze.
Allora, per un impulso intimo pure comunicatoci,
cademmo in ginocchio, e ripetevamo col cuore:
- Santissima Trinità, io Vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io Vi amo
nel Santissimo Sacramento.
E’ una preghiera ed una catechesi.
I fanciulli si rivolgono a Dio che è uno solo in tre Persone.
Si rivolgono a Lui con la preghiera del cuore: “vi amo”.
Si testimonia la fede nella sua presenza reale
nell’Eucaristia.
In tutti i Tabernacoli della terra dove si conserva l’Eucaristia,
c’è il Corpo ed il Sangue di nostro Signore che si offre al
Padre in riparazione dei peccati di tutto il mondo.
I bambini uniscono la loro offerta a quella del Santissimo
Sacramento, per i meriti di Gesù e del Cuore Immacolato di
Maria; adorazione, preghiera del cuore ed offerta unita a
quella di Gesù e di Maria diventano il programma della loro
vita.
32

Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse:
- Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel
mondo e la fine della guerra. -
La Madonna fa la richiesta di pregare col Rosario,
una preghiera semplice, ma molto efficace per ottenere la
pace e la fine della guerra.
In questa richiesta c’è un profondo significato: Maria media
presso il Figlio le richieste di chi si affida a Lei e la invoca.
La preghiera, posta nelle sue mani, acquista una potenza
inimmaginabile. La nostra preghiera di poveri peccatori sarà
trasformata dalla mediazione della Madre verso il Figlio.
Il Figlio, come alle nozze di Canaan, non potrà che
esaudirla.
- Poi cominciò ad elevarsi serenamente, salendo in
direzione dell’oriente, fino a sparire nell’immensità della
distanza. -
La luce che circondava la Vergine andava quasi aprendo
un cammino nel folto degli astri, motivo per cui qualche volta
dicemmo di aver visto il Cielo aprirsi. -
Il corpo risorto di Maria non conosce le barriere del
tempo e dello spazio, come il suo sarà il nostro , quando il
Signore ritornerà nella gloria.
Maria si sottrae alla visione spazio temporale per rientrare
nella dimensione invisibile del Cielo.
- Mi pare di aver già esposto, nello scritto su Giacinta o in
qualche lettera, che la nostra non fu propriamente paura
della Madonna, ma piuttosto del temporale che credevamo
in arrivo; e da quello, dal temporale, volevamo fuggire.
Le apparizioni della Madonna non incutono paura o timore,
ma sorpresa, sì.
Quando mi chiedevano se avevo provato paura e dicevo di
sì, mi riferivo alla paura dei lampi e del temporale, che
credevo vicino; ed era da questo che volevamo fuggire,
33
poiché eravamo abituati a vedere lampi soltanto quando
tuonava.
I lampi veramente non erano veri lampi, ma piuttosto il
riflesso d’una luce che si avvicinava. Era vedendo questa
luce, che noi dicevamo alle volte di veder venire la Madonna
ma propriamente, la Madonna La distinguevamo in quella
luce, soltanto quando stava già sul leccio. Il fatto di non
saperci spiegare e di voler evitar domande, fece sì che
alcune volte dicessimo di vederLa venire; altre volte, no.
Quando dicevamo di sì, che La vedevamo venire, ci
riferivamo al fatto di veder avvicinarsi quella luce, che poi
era Lei. E quando dicevamo che non La vedevamo venire,
volevamo dire che la Madonna La vedevamo solo quando
stava già sul leccio. -
13 GIUGNO 1917: SECONDA APPARIZIONE
- Vorrei chiederLe di portarci in Cielo.
- Sì; Giacinta e Francesco, li porto fra poco, ma tu resti qui
ancora per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per
farMi conoscere e amare.
Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore
Immacolato.
- Resterò qui da sola? – domandai addolorata.
- No, figlia. E tu ne soffri molto? Non ti scoraggiare. Io non ti
lascerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e
il cammino che ti condurrà fino a Dio.
Fu nel pronunciare queste ultime parole, che aprì le mani e
ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di quella
luce immensa, nella quale ci vedevamo come immersi in
Dio. Giacinta e Francesco sembravano stare in quella parte
di luce che si alzava verso il Cielo, io in quella che si
diffondeva sulla terra.
Davanti alla palma della mano destra della Madonna, c’era
un cuore coronato di spine che vi sembravano confitte.
34

Capimmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato
dai peccati dell’umanità, che voleva riparazione. -
Maria porterà in Cielo Francesco e Giacinta,
mentre Lucia vivrà una missione particolare nella Chiesa.
Come mamma buona assisterà i due fanciulli durante la loro
malattia, conducendoli ad una grande santità attraverso
l’amore, la preghiera e la sofferenza vissuta e offerta
sempre alla perfezione, con una commovente fedeltà ed un
premuroso affetto al “Santo Padre”.(Cfr. Scritti su Giacinta
di Suor Lucia dos Santos).
Li aiuterà a vivere il disegno di Dio su di loro con totale
abbandono, nella più genuina infanzia spirituale.
In Cielo saranno con Lei: “li porterò con Me”.
La dimensione spirituale in cui i fanciulli si vedono proiettati,
fa loro capire e , di riflesso, anche a noi, che l’ ”essere
umano, nella sua verità, rimane nascosto all’arroganza
della ragione, mentre acquista chiarezza nella visione della
fede.
Ai bambini, viene mostrato alla ragione a alla fede, per pura
grazia ed in poco tempo. Infatti, la loro esperienza mistica li
ammaestra.
I dotti arrivano all’ esperienza delle verità rivelate, dopo
lunghi anni di fatiche e di studi. I tre fanciulli, illuminati dallo
Spirito Santo in pochissimo tempo e senza fatica, sono stati
portati a comprendere le stesse verità.
Gli esperti di qualsiasi ramo del sapere umano, storico,
sociologico, filosofico, scientifico, politico, tutta la cultura
sulle cose e sull’uomo, hanno la possibilità di attingere idee
valide, non fasulle, dagli avvenimenti di Fatima.
Non sono fatti inventati, non sono favole.
La natura stessa sembra esserne testimone, come si evince
dalla prodigiosa “danza del sole”.
Il grande miracolo, visto da circa sessantamila persone,
fornisce il materiale per una riflessione sull’esistenza di
35
“qualcosa” di reale, che sfugge all’osservazione puramente
scientifica.
C’è una potenza, superiore a quella dell’universo, da cui
l’universo riceve la sua esistenza e armonia.
I grandi ricercatori, non scopriranno nulla sull’essere,
sull’esistenza, se non guardandosi dentro sé stessi.
Ognuno ha la capacità di guardare ciò che esiste al di fuori
di sé, ma può guardarsi anche dentro, nel “luogo del cuore”.
Nessuno può conoscere l’uomo se non ha imparato a
conoscere sé stesso.
Gesù ci ha rivelato la strada per capire chi siamo
veramente; e a chi cerca, Egli non negherà mai la sua
Luce.
Sant’ Agostino esprime così la sua ricerca:
“Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi
ti ho amato. Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori: lì ti
cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle
tue creature. Eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano
lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero
in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità;
balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti
la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai
ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio
della tua pace.” (Confessioni X, 27.36)
Nell’ evento di Fatima, l’universo appare come
governato da un Essere Superiore, da un Amore grande che
tutto muove, tutto ordina, tutto conosce, tutto spiega, tutto
orienta verso un fine luminoso, verso la pienezza della Vita.
L’universo si china ai piedi della Santa Vergine.
L’uomo, a cui Dio ha sottomesso, in una certa misura, il
Creato, viene aiutato a conoscere il “fine” della vita e le
ragioni della speranza.
Il racconto di Lucia prosegue: “ma tu resti qui ancora
per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farMi
36

conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la
devozione al Mio Cuore Immacolato”.
Suor Lucia, monaca carmelitana, chiuderà la sua missione
Una Luce divina informò l’intelligenza, la volontà ed il
cuore, mostrando alle tre creature il loro valore, la loro realtà
di essere “l’immagine di Dio”.
sulla terra il 13 febbraio 2005. Creati per amore dovevano corrispondere a questo amore,
La misura del tempo nel linguaggio soprannaturale è
con grande riconoscenza.
diversa, in certo senso, dalla nostra”. Lucia eserciterà il
La luce è immensa e riguarda l’Immensità di Dio.
mandato di diffondere la devozione al Cuore Immacolato di
Richiama uno dei termini della teologia classica che tenta di
Maria per ottantotto anni, sotto il pontificato di sette Papi, da
esprimere una verità su Dio: “Immensitas”.
Benedetto XV a Giovanni Paolo II°.
Il cuore circondato di spine faceva comprendere che
La preghiera, la sofferenza, l’offerta dei sacrifici è stata il
la risposta amabile e sincera dell’uomo al dono della vita
suo pane quotidiano
ricevuta non c’era; anzi, le offese allo stesso Amore
Molto a lungo ed in vari modi, in piena comunione con la
avevano passato la misura.
Chiesa ed in particolare con tutti i pontefici e direi, in
I veggenti, erano stati chiamati a riparare le offese
particolare con Giovanni Paolo II°, per il quale ha offerto gli
donandosi completamente per espiare le colpe dell’umanità.
ultimi sacrifici, penitenze, dolori spirituali e fisici.
A questa richiesta, simboleggiata dal Cuore circondato dalle
Ora anche lei è in Cielo insieme alla Madonna del Rosario;
spine, avrebbero dovuto rispondere anche tutti coloro che
nel suo Cuore Immacolato ha terminato la sua corsa.
avrebbero fatto la Consacrazione richiesta dalla Regina del
-... Aprì le mani e ci comunicò, per la seconda volta, il
Rosario.
riflesso di quella luce immensa, nella quale ci vedevamo
Aprì le mani: fu come se si aprisse il Cielo di Dio, in
come immersi in Dio.
cui tutto ciò che esiste è presente.
Giacinta e Francesco sembravano stare in quella parte di
E ci comunicò: mise in comunione con i fanciulli un
luce che si alzava verso il Cielo, io in quella che si
mistero di grazia, si mise in relazione con loro per
diffondeva sulla terra. -
comunicare da vicino e personalmente un riflesso della
Questa visione fu per i fanciulli più efficace di molti libri
divina Verità.
di teologia, di ermeneutica, di esegesi, di tendenze di
Fu un incontro personale coinvolgente.
pensiero filosofico e scientifico, di mille canzoni, poesie,
Ci comunicò il riflesso di quella luce immensa.
romanzi, letteratura, storia, pittura, arte, antropologia.
Il riflesso!
La Luce misteriosa di Dio li avvolse della sua perfetta
“Che significa il riflesso? Come lo potremmo definire? E’
Sapienza e Scienza, in pochi istanti.
possibile dare una spiegazione almeno parziale?”
La luce viene data per la via della “comunicazione”.
Penso di poter dire che dalle mani della Santa Vergine partì
La via della “comunicazione” attraverso cui Dio si fa
una luce divina, ma mediata, che giungeva ai veggenti
conoscere, ci rimanda alla teologia mistica.
facendoli riflettere come in uno specchio, come quando la
stessa luce penetrò il loro petto e il più intimo dell’ anima e
si videro nella luce stessa di Dio.
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38

Essi dunque, potevano guardarsi come quando ci si guarda
in uno specchio perfetto.
Vedersi in Dio significava, fare un’esperienza mistica
eccezionale, riflettersi nella stessa bellezza di Dio in cui tutto
è visibile e certo.
Lo specchio era costituito dalla stessa Luce immensa che è
Dio. Si sono visti in Dio per via di “comunicazione”,
comprendendo la loro bellezza umana, immersi nella
immensa Luce divina.
Tale comunicazione raggiungeva intimamente, la fede,
l’intelligenza, ed il cuore dei veggenti.
Il fatto di “vedersi come immersi in Dio” riporta il nostro
ragionamento alla Visione dei Beati in Paradiso.
Una visione interiore e reale di un evento
soprannaturale. Un vedere con gli occhi che implica la
conoscenza di una condizione straordinaria ed umanamente
predicabile, possibile, ma indimostrabile con la scienza e la
ragione.
La fede nella divina rivelazione è necessaria alla
ragione, affinché si possa aderire e credere.
La stessa fede è necessaria, anche ad un altro livello,
ovvero, quando la divina rivelazione viene spiegata da un
evento attuale.
Il fatto che i cugini Francesco e Lucia si vedessero
nella parte che si alzava verso il cielo, poteva significare la
brevità della vita, con cui essi avrebbero portato a termine
la loro missione di preghiera ininterrotta e di offerta
riparatrice del loro patire; che Lucia, invece, si vedesse nella
luce che si diffondeva sulla terra indicava il tempo che
avrebbe dovuto passare lei, da sola, prima di andare in
Cielo, diffondendo la devozione al Cuore Immacolato di
Maria nella Chiesa e nel mondo intero.
Quella immersione in Dio, tanto misteriosa per noi,
quanto reale per loro, deve averli ricolmati di felicità
39
indicibile e di ardore apostolico, superiori a qualsiasi
ostacolo e paura.
Che gran dono fu quella immersione in Dio! In quello
immenso Amore ed in quell’inesauribile gioia di Colui che li
ha pensati dall’eternità e creati nel tempo con un atto di
perfetto amore!
Mistero nascosto, ma vero.
La visione della Luce Immensa è interiore e vera.
Tale Luce ci rimanda alla Risurrezione di Gesù, alla
sua Ascensione gloriosa e all’attesa del Suo ritorno nella
Gloria, in cui il la Redenzione si manifesterà col suo
massimo splendore.
Siamo di fronte al Vangelo della nostra salvezza, spiegato in
modo comprensibile, all’uomo d’oggi.
Un tocco di grazia, un dono ottenuto dall’intercessione della
Madre alla Chiesa e all’umanità intera, che sperimentano la
grande croce dell’incredulità e del loro stesso peccato.
“ECCO TUO FIGLIO”.
Molti giovani, ingannati dai piaceri, si chiudono in sé
stessi a tal punto che non vedono più l’opera di Dio; e
poiché i piaceri del mondo e della carne non li soddisfano,
passano a sentimenti di odio e di morte anche verso gli
altri.
Ad un certo punto vorrebbero distruggere, uccidere,
sacrificare, annichilire.
Un atteggiamento di estrema violenza e di morte.
Si ribellano contro un Dio che non conoscono, altrimenti lo
amerebbero; talvolta si fanno ingannare e accalappiare da
forme occulte di esoterismo.
Fatima ci parla anche di loro. Anche loro sono attesi
dall’amore Misericordioso di Gesù che va in cerca anche del
più perverso dei peccatori per ricondurlo nel suo “ovile”.
- Davanti alla palma della mano destra della Madonna
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c’ era un cuore coronato di spine che vi sembravano
confitte. Capimmo che era il Cuore Immacolato di Maria. -
La luce immensa che penetrò il petto e l’intimo dell’anima,
fece capire ai bambini anche il significato del Cuore
Immacolato coronato di spine: il fatto della corona di spine
ci ricorda quella di Gesù schernito dai soldati romani.
Mentre Gesù fu ferito nel corpo dalle spine della corona
conficcatagli sulla testa fra grida di scherno, Maria viene
oggi ferita nella sua persona, nella sua anima, nei suoi
affetti, nel suo Cuore, sede dell’amore e bersaglio dei
peccatori.
Ma perché i peccati diventano spine nel Cuore della
Chi vuol far parte del suo Regno deve viverne le
caratteristiche: amore, gioia, pace, magnanimità,
benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Per ottenere la capacità di vivere queste realtà deve
mettersi alla scuola dello Spirito Santo. (Cfr., Gal. 5, 22 – 23
e 1 Cor. 13, 1ss.). Chi non accetta l’amore di Dio viene
escluso dal suo Regno. E’, perciò, necessario e giusto,
coltivare il dono del santo Timore di Dio, che mi aiuti a
amarlo con tutte le forze.
Se capitasse una sventura di non ereditare il Regno, si
renderebbe vano il Sangue di Gesù che è, per tutti, fonte
sicura di redenzione.
Mamma? Perché Lei ama tutti, e tutti sono suoi figli. E quindi accogliamo l’invito di pregare gli uni per gli altri per
Qual dolore più grande ci potrebbe essere, per una mamma,
essere salvati.
di quello di venir offesa da un figlio? E quale colpa più
Di fronte al rischio di perdere per sempre il Regno di Dio, è
grande, potremmo addebitare ad un figlio, di quella di
necessario moltiplicare le preghiere ed i sacrifici per
offendere volontariamente la madre che gli ha dato la vita?
La mamma che sperimenta la malvagità del figlio e lo vede
ottenere Misericordia.
precipitare in uno stato di abbandono e di tristezza, entrare
nella notte del male ed esporsi a gravi pericoli per la sua
13 LUGLIO 1917: TERZA APPARIZIONE
anima, soffre pene indescrivibili.
- Pochi minuti dopo che eravamo giunti alla
Ecco perché Maria chiede riparazione: per poter intervenire
Cova d’ lria, presso il leccio, tra la numerosa folla di popolo,
in favore di questi figli più deboli e riportarli sulla via della
mentre recitavamo il rosario, vedemmo il riflesso della solita
Luce e della felicità.
luce e subito dopo la Madonna sul leccio.
Dio non vuole che la sua Figlia prediletta, Madre
- Cosa vuole da me? – domandai.
dell’Unigenito, venga offesa nei privilegi di cui Egli l’ha
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che
adornata.
continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della
Lei è anche la Regina a cui si deve rispetto.
Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la
Tutti hanno il diritto di essere amati e rispettati, a maggior
fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare.
ragione Dio a cui appartiene la gloria . - Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché
Dio non va offeso in nessuna delle sue opere come non va
credano tutti che Lei ci appare.
offeso nella sua Persona divina: Egli è Padre, ma anche
- Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono,
Giusto Giudice.
quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere
per credere.
A questo punto feci alcune richieste, che non ricordo bene.
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42

Quel che mi ricordo è che la Madonna disse che bisognava
Nella prima parte viene mostrata una verità della fede
recitare il rosario per ottenere le grazie durante l’anno.
cattolica.
E continuò: Biblisti e teologi del nostro tempo non parlano più di questo
- Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte,
argomento: “l’Inferno”, la Madonna, invece, lo spiega in
specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: O Gesù,
modo visibile, nella sua terribile realtà, a tre piccoli bambini.
è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in
E’ la spiegazione del Vangelo in cui Gesù rivela questa
riparazione dei peccati commessi contro il Cuore
verità, sul futuro delle anime di coloro che rifiutano la
Immacolato di Maria.
Salvezza.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come
Prima di questa visione c’è il dialogo in cui Lucia chiede,
nei due mesi precedenti.
tra l’altro, un segno, un miracolo che rassicuri tutti
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo
sull’autenticità della apparizioni di Fatima e la Vergine lo
come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e
promette.
le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o
Il miracolo sarà il 13 ottobre. Ecco le parole di Maria:
bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio,
“Dirò chi sono e farò un miracolo che tutti potranno
trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse,
vedere”.
insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte,
Viene rinnovata la richiesta di recitare il Rosario per ottenere
uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi ), senza
la fine della guerra e la Pace; ne segue un’altra: offrite
peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione
qualche sacrificio per la conversione dei peccatori ed in
che suscitavano orrore e facevano tremar di paura.
riparazione dei peccati contro il Cuore Immacolato.
Questa nuova preghiera illustra l’invito biblico di pregare gli
uni per gli altri per essere salvati: “Raccomando dunque,
prima di tutto, che si facciano domande, suppliche,
preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per
tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre
una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio.
3
Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro
salvatore, 4 (Dev’esser stato dinanzi a questa visione che lasciai
scappare quell’«ahi», che dicono di avermi sentito dire).
I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose
di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come
neri carboni roventi.
Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi
alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
- Avete visto l’ lnferno, dove cadono le anime dei poveri
il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e
peccatori.
giungano alla conoscenza della verità.La preghiera diventa
Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al
una forza di intercessione per la conversione dei peccatori e
Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte
di riparazione dei peccati commessi contro il Cuore
anime si salveranno e avranno pace. -
Immacolato di Maria.” (1 Tm. 2 1 – 3)
L’apparizione del 13 del mese di Luglio 1917 ci
Cerchiamo di comprendere il senso della seconda
lascia col fiato sospeso.
parte del “Segreto”.
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44

Questa volta il riflesso delle mani della Vergine penetra la
Gli Angeli ribelli continuano a tentare l’uomo a mettersi
terra. Ed ecco la terribile visione: “Un mare di fuoco”; Il
contro Dio attraverso il peccato.
fuoco si estende a perdita d’occhio, come il mare.
“
Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da
I bambini vedono immersi dentro questo mare di fuoco,
principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il
demoni e anime. Due realtà differenti: gli spiriti angelici
Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.”(1Gv. 3,8)
decaduti: “i demoni” e anime di uomini e donne, anime
Là dove è pianto e stridore di denti, come si legge nei
umane. Le due realtà si distinguono fra di loro: “le anime,
Vangeli.
come se fossero brace, trasparenti e nere, o bronzee, in
Il desiderio di Dio è che nessuno vi cada, ma il rischio c’è, a
forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle
causa dei peccati; tuttavia anche coloro che fanno peccati,
fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di
che non credono, non sperano, non adorano non amano
fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle
Dio, possono salvarsi, se si trova chi prega e chi si sacrifica
scintille nei grandi (incendi ), senza peso né equilibrio, tra
per loro.
grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano
Viene offerto un mezzo per raggiungere questo scopo:
orrore e facevano tremar di paura.
“Stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato
Le anime che fluttuano nell’incendio, che cadono da
di Maria.”
ogni parte, senza peso né equilibrio, non sono più padrone
Non c’è destino più tremendo di quello predetto dal
di sé stesse, preda del fuoco inestinguibile che brucia senza
Vangelo di Matteo nei confronti di coloro che stanno alla
consumare, hanno perso tutto il bene, il Sommo Bene, e
sinistra del Signore:
subiscono un tremendo castigo da cui nessuno potrà
“Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno,
liberarle; nessuno le soccorrerà; non avranno più né riposo,
preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto
né pace, né felicità.
fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non
“I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose
mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto,
di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come
nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi
neri carboni roventi.”
avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore,
I veggenti rimasero atterriti di fronte ad uno spettacolo che li
quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o
atterriva, ad una condizione di irrimediabile pena.
nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?".
La visione, che possiamo chiamare simbolica, parla
Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello
dell’esistenza dell’ Inferno, luogo dei dannati che gridano e
che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non
piangono di dolore e di disperazione, luogo dei demoni
l'avete fatto a me". E se ne andranno: questi al supplizio
riconoscibili dalle forme orribili e schifose di animali
eterno, i giusti invece alla vita eterna". (Mt. 25, 41 – 45).
spaventosi e sconosciuti. La Madonna viene a richiamarci alla conversione per
Gli angeli ribelli sono caduti dal Paradiso in un regno di
non essere maledetti da Dio.
paura, dove domina Lucifero l’angelo più bello che Dio
Cosa ci potrebbe essere di più sconvolgente di questo: -
aveva creato, ma che disse al suo Creatore: “Non serviam”.
ricevere la maledizione da chi ci ha creato per amore e per
45
46

amore ha mandato il Figlio a dare la sua vita per la nostra
salvezza, prendendo su di sé la maledizione del peccato,
perché noi diventassimo gli eredi del suo Regno? -
Il primo capitolo della lettera agli Efesini ci apre
orizzonti commoventi che rivelano i disegni di Dio su
Che pena per lei, la più buona fra le mamme, vedersi
strappare un figlio; sentire il Padre pronunciare la
maledizione su una creatura lavata dal Sangue di Gesù!
Ci sono genitori che maledicono i loro figli, con motivi
più o meno gravi.
ciascuno di noi: Ma come è possibile maledire una persona a cui hai dato
“Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
l’esistenza!
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli
Cari genitori, benedite sempre i vostri figli, anche
in Cristo.
quando fossero degni di ogni castigo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
Soltanto l’amore può trasformare la punizione in
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
benedizione ed aprire i segreti della gioia.
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
I piccoli bambini hanno colto in pieno la trepidazione
mediante Gesù Cristo,
del Cuore Immacolato ed si sono detti pronti ad offrirsi in
secondo il disegno d'amore della sua volontà,
sacrificio per l’ anima altrui.
a lode dello splendore della sua grazia,
Hanno avuto una grande scuola di misericordia.
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Hanno imparato a vivere la misericordia verso i fratelli.
In lui, mediante il suo sangue,
Anche una visione così spaventosa può diventare la
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
scuola dell’amore ed insegnarci a desiderare la felicità di
secondo la ricchezza della sua grazia.
tutti a gloria di Dio, come è, di fatto, avvenuto nel caso di
Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi
Fatima.
con ogni sapienza e intelligenza,
Maria parlando dei peccatori, esposti al rischio della propria
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
perdizione eterna, non li maledice, anzi, li chiama “poveri
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
peccatori”.
per il governo della pienezza dei tempi:
E’ una forma di materna indulgenza che dà a tutti la
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
speranza di poter essere salvati.
quelle nei cieli e quelle sulla terra. Ma, nonostante questo, rimane il timore di non entrare
In lui siamo stati fatti anche eredi,
nel Regno di Dio, di non ereditarlo, come scrive
predestinati - secondo il progetto di colui
l’apostolo Paolo nel primo capitolo della lettera ai
che tutto opera secondo la sua volontà -
Romani.
a essere lode della sua gloria,
Inoltre, nella seconda lettera di San Pietro si legge:
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.”(Ef. 1, 1-ss.)
“Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma
Maria, con la sua intercessione materna vuole che
li precipitò in abissi tenebrosi, tenendoli prigionieri per il
ogni uomo riceva la benedizione di Dio.
giudizio. Ugualmente non risparmiò il mondo antico, ma con
altre sette persone salvò Noè, messaggero di giustizia,
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inondando con il diluvio un mondo di malvagi. Così pure
condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra,
riducendole in cenere, lasciando un segno ammonitore a
quelli che sarebbero vissuti senza Dio. Liberò invece Lot,
uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di
uomini senza legge. Quel giusto infatti, per quello che
vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, giorno dopo
giorno si tormentava a motivo delle opere malvagie. Il
Signore dunque sa liberare dalla prova chi gli è devoto,
mentre riserva, per il castigo nel giorno del giudizio, gli
iniqui, soprattutto coloro che vanno dietro alla carne con
empie passioni e disprezzano il Signore.
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri
gloriosi decaduti, mentre gli angeli, a loro superiori per forza
e potenza, non portano davanti al Signore alcun giudizio
offensivo contro di loro. Ma costoro, irragionevoli e istintivi,
nati per essere presi e uccisi, bestemmiando quello che
ignorano, andranno in perdizione per la loro condotta
immorale, subendo il castigo della loro iniquità. Essi stimano
felicità darsi ai bagordi in pieno giorno; scandalosi e
vergognosi, godono dei loro inganni mentre fanno festa con
voi, hanno gli occhi pieni di desideri disonesti e, insaziabili
nel peccato, adescano le persone instabili, hanno il cuore
assuefatto alla cupidigia, figli di maledizione!
Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di
Balaam figlio di Bosor, al quale piacevano ingiusti guadagni,
ma per la sua malvagità fu punito: un'asina, sebbene muta,
parlando con voce umana si oppose alla follia del profeta.
Costoro sono come sorgenti senz'acqua e come nuvole
agitate dalla tempesta, e a loro è riservata l'oscurità delle
tenebre. Con discorsi arroganti e vuoti e mediante sfrenate
passioni carnali adescano quelli che da poco si sono
allontanati da chi vive nell'errore. Promettono loro libertà,
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mentre sono essi stessi schiavi della corruzione. L'uomo
infatti è schiavo di ciò che lo domina.”(Pt. 2,2-ss.)
Anche queste parole della divina Scrittura trovano nel
“segreto” di Fatima, un’ interpretazione attuale.
L’uomo corrotto ed immorale può trovare il perdono,
purché si converta dalla sua condotta malvagia. Se lo
farà, Dio lo perdonerà, poiché Egli non vuole la morte del
peccatore, ma che si converta e viva.
“Di' loro: Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio ,
io non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si
converta dalla sua malvagità e viva. Convertitevi dalla vostra
condotta perversa!” (Ez. 33, 11)
La preghiera dei santi aiuta i peccatori a ritornare,
pentiti, sulla strada dei Comandamenti .
Ognuno poi è atteso personalmente al cambiamento di
rotta, dopo il pentimento per i peccati commessi, fino
all’ultimo istante della propria vita, come il “buon ladrone”
crocifisso alla destra di Gesù.
"Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno". 43 Gli
rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel
paradiso".(Lc. 23, 42)
Per cui, non c’è spazio per la disperazione in nessun caso,
poiché il Signore è sempre pronto al perdono.
Il Vangelo è un annunzio di gioia, non di tristezza, di
perdono, non di condanna.
Ogni cristiano, inoltre, dovrebbe giudicare chi pecca, con la
misura di Dio e cioè aspettando la sua conversione e
accogliendolo nel suo cuore come fa il Buon Pastore con la
pecorella smarrita. D’altronde, le parole di Gesù agli scribi e
ai farisei, riguardano anche ciascuno di noi:
“Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna
sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero:
"Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante
adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di
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lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Dicevano
questo per metterlo alla prova e per avere motivo di
accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per
terra.
Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse
loro: "Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra
contro di lei". (Gv. 8, 3 - ss.)
Nessuno lo fece, andarono via perché erano consapevoli
dei loro peccati.
Gesù è il vero Liberatore.
Molti si spacciano da liberatori, mentre schiavizzano
bambini, giovani, vecchi secondo le loro condizioni e
situazioni di vita, con proposte che conducono alla perdita
della vera libertà.
Fanno ciò conducendoli a vivere secondo il loro punto di
vista, manipolando le loro coscienze, nascondendosi dietro
il paravento della modernità, demolendo qualsiasi verità,
affermando che ognuno possiede la propria verità, le proprie
emozioni, i propri desideri. Alla fine affermano che non
esiste alcuna verità.
Spacciano come ricerca di libertà la lotta contro qualsiasi
autorità, religione, cultura, morale, diritto.
Anche la trasgressione sembra la strada della liberazione.
Il piacere soddisfatto viene presentato come lo scopo
essenziale del vivere.
Alla fine del processo libertario, l’uomo si trova solo. Senza
morale. Senza principi, senza risposte alla sua vita.
Infelice, incapace di dare e ricevere amore, di essere fedele
ad un ideale; incapace di relazioni umane vere, fondate e
durature. La sua ragione si trastullerà nell’affermazione
drammatica che Dio non esiste, che esiste solo questa vita,
per cui, come i pagani romani, la miglior soluzione si trova
51
nelle parole latine di Orazio scritte nel 30 a.C.: “Carpe diem”
“Cogli l’attimo”, mentre tutto passa, e si procede verso la
morte. L’uomo è perduto.
La sofferenza viene considerata un male assoluto da
abbattere a tutti i costi.
Il trionfo dell’ “io” conduce al trionfo del “male”.
L’evento di Fatima ci risveglia e ci chiama a
guardare al di là di noi stessi, al di là di questo mondo
visibile; ad orientarci verso l’invisibile, a cercare Dio,
consapevoli che Lui in persona ci viene incontro nel creato,
nelle divine Scritture e nella storia del suo Popolo.
Fatima dovrebbe, in certo modo, incuriosire gli scettici e
stimolarli a prendere tra le mani la Bibbia.
Il richiamo della Madre di Gesù è stato davvero straordinario
e ricco di prove visibili.
E’ vero, nonostante tutto, che anche vedendo e toccando,
quando entra in gioco il Mistero, entra in gioco anche la
fede. Senza la fede tutto diventa “come irreale” (Confronta i
Diari di don Divo Barsotti.)
Anche le realtà umane, visibili con gli occhi, sperimentabili
con i mezzi della scienza, verificabili e reiterabili, tangibili,
non possono essere comprese pienamente con la sola
ragione; anche il “visibile” ha bisogno di esser guardato
sotto la luce della fede oltre a quella della ragione.
“Ecco tuo figlio”: le parole spiegano l’intervento di
Maria in questa situazione di grave pericolo per la dignità
dell’umanità.
Il pericolo dell’autodistruzione attraverso le guerre, ed il
pericolo ancor più grave della rivolta contro il Creatore.
La rivolta contro il Creatore conduce all’Inferno.
Per questo, la Madre si fa pellegrina in questo mondo che
soffre, oppresso sotto la croce dei suoi peccati e della sua
solitudine.
52

Ella viene a chiamarci alla penitenza e alla preghiera, a
incontrarci personalmente con Cristo ed ottenere, da Lui,
la salvezza da ogni male ed il privilegio di essere suo
popolo, suoi fratelli e degni figli del Padre Celeste.
La libertà dei figli di Dio è l’unica libertà autentica.
La libertà assoluta è una qualità di Dio solo.
Affidandoci a Lui anche noi possiamo partecipare della vera
libertà e cioè di essere liberati dalla nostra “finitezza” per
essere configurati al Cristo risorto per andare in “Cielo”
come i tre veggenti di Fatima.
LA TERZA PARTE DEL SEGRETO RIVELATO IL 13
LUGLIO 1917 NELLA COVA DI IRIA - FATIMA.
- Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo
comandate per mezzo di sua Ecc.za Rev.ma il Signor
Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato
sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con
una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando
emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il
mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che
Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui:
l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce
forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in
una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si
vedono le persone in uno specchio quando vi passano
davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il
presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi,
Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in
cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi
come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre,
prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in
rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di
53
dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che
incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte,
prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne
ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di
arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni
dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie
persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni.
Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno
con un annaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali
raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le
anime che si avvicinavano a Dio. –
L’ espressione “La luce immensa che è Dio” ritorna
anche nella seconda parte del segreto. Questa luce
immensa ci apre il cuore al ringraziamento. Ti ringraziamo,
o Dio, di aver visitato la tua terra e il tuo popoli con
abbondanza di prodigi e segni del tutto immeritati, ma così
belli ed consolanti!
E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa
di simile a come si vedono le persone in uno specchio
Questa parte del segreto di Fatima è stata spiegata
splendidamente dal Card. Joseph Ratzinger, allora prefetto
della Sacra Congregazione per la fede, attualmente papa
Benedetto XVI.
Trascrivo alcuni passi del documento redatto nel 2000.
“Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate
“private”, alcune delle quali sono state riconosciute
dall'autorità della Chiesa... Il loro ruolo non è quello... di
“completare” la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare
a viverla più pienamente in una determinata epoca storica “.
Questo messaggio può essere un valido aiuto per
comprendere e vivere meglio il Vangelo nell'ora attuale,
perciò non lo si deve trascurare.
54

È un aiuto, che è offerto, ma del quale non è obbligatorio
fare uso.
Nelle rivelazioni private riconosciute dalla Chiesa - quindi
anche in Fatima - si tratta di questo: aiutarci a comprendere
i segni del tempo ed a trovare per essi la giusta risposta
nella fede.
Per quanto riguarda Fatima, si deve interpretare così:
“Si tratta di Visione interiore”.
La « visione interiore » non è fantasia, ma una vera e
propria maniera di verificare, abbiamo detto. Ma comporta
anche limitazioni. Già nella visione esteriore è sempre
coinvolto anche il fattore soggettivo: non vediamo l'oggetto
puro, ma esso giunge a noi attraverso il filtro dei nostri
sensi, che devono compiere un processo di traduzione. Ciò
è ancora più evidente nella visione interiore, soprattutto
allorché si tratta di realtà, che oltrepassano in se stesse il
nostro orizzonte. Il soggetto, il veggente, è coinvolto in
modo ancora più forte.
Ciò lo si può mostrare in tutte le grandi visioni dei santi;
naturalmente vale anche per le visioni dei bambini di
Fatima. Le immagini da essi delineate non sono affatto
semplice espressione della loro fantasia, ma frutto di una
reale percezione di origine superiore ed interiore, ma non
sono neppure da immaginare come se per un attimo il velo
dell'aldilà venisse tolto ed il cielo nella sua pura essenzialità
apparisse, così come un giorno noi speriamo di vederlo
nella definitiva unione con Dio. Le immagini sono piuttosto,
per così dire, una sintesi dell'impulso proveniente dall'Alto e
delle possibilità per questo disponibili del soggetto che
percepisce, cioè dei bambini. Per questo motivo il
linguaggio immaginifico di queste visioni è un
linguaggio simbolico. Il Cardinal Sodano dice al riguardo:
“Non descrivono in senso fotografico i dettagli degli
avvenimenti futuri, ma sintetizzano e condensano su un
55
medesimo sfondo fatti che si distendono nel tempo in una
successione e in una durata non precisate”. Questo
addensamento di tempi e spazi in un'unica immagine è
tipica per tali visioni, che per lo più possono essere decifrate
solo a posteriori. Non ogni elemento visivo deve, al riguardo,
avere un concreto senso storico. Conta la visione come
insieme, e a partire dall'insieme delle immagini devono
essere compresi i particolari. Quale sia il centro di
un'immagine, si svela ultimamente a partire da ciò che è il
centro della “ profezia“ cristiana in assoluto: il centro è là
dove la visione diviene appello e guida verso la volontà di
Dio.
Nella visione anche il Papa viene ucciso sulla strada dei
martiri. Non doveva il Santo Padre, quando dopo l'attentato
del 13 maggio 1981 si fece portare il testo della terza parte
del “segreto “, riconoscervi il suo proprio destino? Egli era
stato molto vicino alla frontiera della morte ed egli stesso ha
spiegato la sua salvezza con le seguenti parole: “... fu una
mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il
Papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte“ (13
maggio 1994). Che qui una « mano materna » abbia
deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una
volta che non esiste un destino immutabile, che fede e
preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e
che alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede
più potente delle divisioni.
Dobbiamo dunque esser ben consapevoli che le visioni
di Fatima tendono a far tornare l’uomo a Dio. In caso
positivo, le sofferenze profetizzate possono esser mutate
dalla benevolenza di Dio. Nel caso di Giovanni Paolo II
l’intervento materno di Maria ha mutato la storia ed il papa
non è morto, come si poteva pensare che accadesse,
secondo la visione del terzo segreto. La visione predice non
56

tragedie inevitabili, ma quello che potrebbe accadere se
l’umanità proseguisse sulla strada del male.
In tutti i casi la visione non è certo di poco conto.
Essenzialmente ci vuol dire una parola di speranza: “La
persecuzione della Chiesa ed il martirio di molti cristiani ha
come risultato la salvezza delle anime”.
Dunque coraggio! “
Alla luce del magistero, riflettiamo su questa parte del
Segreto di Fatima.
Il libro dell’Apocalisse fu scritto per incoraggiare i
cristiani perseguitati, dispersi, uccisi ed esposti allo
scoraggiamento.
In questo ultimo libro della Sacra Scrittura, Maria viene
presentata come la Donna vestita di sole che combatte
contro il dragone rosso. Nella lotta furibonda contro le
potenze del male, la Chiesa non è sola, con lei, combatte la
Donna vestita di Sole.
“ Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna
vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una
corona di dodici stelle. 2 Era incinta, e gridava per le doglie e
il travaglio del parto. 3 Allora apparve un altro segno nel
cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e
sulle teste sette diademi; 4 la sua coda trascinava un terzo
delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si
pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da
divorare il bambino appena lo avesse partorito. 5
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le
nazioni con scettro di ferro,e suo figlio fu rapito verso Dio e
verso il suo trono.” (Apocalisse 12, 1)
L’ evento di Fatima è come lo sviluppo, nel tempo
che stiamo vivendo, della rivelazione apocalittica. La
Chiesa sta vivendo momenti gravi per la fede e per la pace,
come 2000 anni fa. Situazioni di grande sofferenza e di
57
martirio, in cui tutte le membra, papa, vescovi, sacerdoti,
religiosi e laici avanzano verso una croce nuda e sono
chiamati a salire quel calvario dove è piantata la croce, sotto
la quale gli Angeli raccolgono il sangue sparso a causa
delle guerre e delle persecuzioni, per riversarlo sulle anime
e presentarle a Dio con la veste nuziale.
Il XX° secolo è stata un’epoca di guerre e di dolore, di
malvagità e di eroismo, di grandi peccatori e di grandi santi.
La Storia di quel secolo, simboleggiata dal terzo segreto è la
storia di una Chiesa crocifissa . La visione dell’Inferno e
quella della Chiesa nella grande città in rovina sono
strettamente legati. Infatti, per salvare le anime dalla loro
perdizione è stato offerto il sangue di numerosissimi martiri
lungo tutto il secolo.
Le guerre sono state la conseguenza della malvagità
umana, ma anche un mezzo di cui Dio si è servito per
castigare e salvare una moltitudine immensa di anime.
Sotto la Chiesa crocifissa “Ecco tua Madre”.
La visione della Chiesa percossa e umiliata riguarda
in particolare il secolo XX, ma, penso che nella visione ci sia
come un aiuto a prepararsi ad un tempo ancora difficile ed
austero, in cui la Chiesa sarà il bersaglio da colpire ad ogni
costo. Queste conseguenze possono esser dedotte anche
da un’attenta valutazione degli avvenimenti passati e attuali.
Quello che lo studio non può darci è l’aiuto ed il coraggio
che la Madonna di Fatima è venuta ad infonderci per
affrontare serenamente la vita.
La spada scintillante e le sue fiamme che sembravano
incendiare la terra viene fermata dallo splendore che
emanava della mano destra della Madonna, ma ecco
l’Angelo che indicando la terra con la mano destra gridava:
“penitenza, penitenza, penitenza.”
Poi la visione della Chiesa che sale la montagna ripida che
porta verso la Croce, sembra voler dire che soltanto la
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penitenza della Chiesa riuscirà ad evitare la distruzione
della terra. La terza parte del segreto ha spiegato, dunque,
il senso della storia del XX secolo. Tuttavia rimane un
ammonimento per noi e per i nostri figli.
E’ proprio necessario che la Chiesa sia sottoposta a vivere
sempre tra le rovine della grande città e il martirio
consumato sotto i colpi di arma da fuoco e frecce? Non ci
saranno mai giorni di pace, come nel tempo dell’Imperatore
Augusto, quando nacque Gesù ?
Il documento esplicativo di Ratzinger dice: “Montagna e
città simboleggiano il luogo della storia umana: la storia
come faticosa ascesa verso l'alto, la storia come luogo
dell'umana creatività e convivenza, ma allo stesso tempo
come luogo delle distruzioni, nelle quali l'uomo annienta
l'opera del suo proprio lavoro. La città può essere luogo di
comunione e di progresso, ma anche luogo del pericolo e
della minaccia più estrema. Sulla montagna sta la croce —
meta e punto di orientamento della storia. Nella croce la
distruzione è trasformata in salvezza; si erge come segno
della miseria della storia e come promessa per essa.”
Appaiono, poi qui, delle persone umane: il vescovo vestito di
bianco (« abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo
Padre »), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e
finalmente uomini e donne di tutte le classi e gli strati sociali.
Il Papa sembra precedere gli altri, tremando e soffrendo per
tutti gli orrori, che lo circondano. Non solo le case della città
giacciono mezze in rovina — il suo cammino passa in
mezzo ai cadaveri dei morti. La via della Chiesa viene così
descritta come una Via Crucis, come un cammino in un
tempo di violenza, di distruzioni e di persecuzioni. Si può
trovare raffigurata in questa immagine la storia di un intero
secolo. Come i luoghi della terra sono sinteticamente
raffigurati nelle due immagini della montagna e della città e
sono orientati alla croce, così anche i tempi sono presentati
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in modo contratto: nella visione noi possiamo riconoscere il
secolo trascorso come secolo dei martiri, come secolo delle
sofferenze e delle persecuzioni della Chiesa, come il secolo
delle guerre mondiali e di molte guerre locali, che ne hanno
riempito tutta la seconda metà ed hanno fatto sperimentare
nuove forme di crudeltà. Nello « specchio » di questa
visione vediamo passare i testimoni della fede di decenni. Al
riguardo sembra opportuno menzionare una frase della
lettera che Suor Lucia scrisse al Santo Padre il 12 maggio
1982: « la terza parte del “segreto” si riferisce alle parole di
Nostra Signora: “Se no (la Russia) spargerà i suoi errori per
il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I
buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da
soffrire, varie nazioni saranno distrutte” .
Giuseppe De Carli ha scritto, sull’argomento, per
difendere le tesi del Cardinal Bertone riguardanti l’autenticità
e la completezza del segreto, così come commentato dalla
Congregazione per la Fede, mentre Antonio Socci, nel suo
libro “Il quarto segreto di Fatima” sostiene che una parte del
segreto non è stata pubblicata. I commenti, le
interpretazioni, le critiche, sono di vario genere, ma, a me
pare che i due autori, affrontino un po’ tutte le
problematiche. Queste pubblicazioni sono libri interessanti,
tuttavia, a mio parere, non aggiungono, né tolgono nulla
alla drammaticità ed alla novità della terza parte del segreto
di Fatima.
La settantina di righe del testo manoscritto di Suor Lucia,
pubblicate, sono sufficienti a dire molto di più di quanto si
pensi.
Può essere utile leggere i libri sull’argomento, ma,
soprattutto, sara di giovamento spirituale, fare una bella
meditazione sulla vicenda di Fatima nel suo insieme.
Ogni polemica risulta inutile.
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La Chiesa ha esposto in modo chiaro e coraggioso
l’interpretazione dell’evento straordinario ed i sommi
Pontefici hanno posto un autorevole sigillo su Fatima
manifestando la loro sincera devozione al Cuore
Immacolato di Maria, per cui molti che erano indifferenti
hanno capito l’importanza dell’appello di Dio al mondo, fatto
attraverso Cuore Immacolato di Maria.
19 AGOSTO: QUARTA APPARIZIONE
Tredici agosto 1917: I bambini sono in carcere 13 settembre 1917
Lucia sbaglia nell’affermare che l’Apparizione sia stata nello
stesso giorno in cui tornarono dal carcere di Vila Nova de
Ourém. L’Apparizione avvenne la domenica successiva, il
19 agosto.
- Nel frattempo vidi, con Francesco, il riflesso della luce
che noi chiamavamo lampo e, arrivata Giacinta, un istante
dopo, vedemmo la Madonna sopra un leccio.
- Cosa vuole da me?
- Voglio che continuiate a venire alla Cova d’lria il 13; che
continuiate
a recitare il Rosario tutti i giorni. Nell’ultimo mese, farò il
miracolo, affinché tutti credano.
- Cosa vuole che si faccia dei soldi che la gente lascia nella
Cova d’lria?
- Facciano due portantine: una, portala tu con Giacinta e
altre due bambine vestite di bianco; I’altra, la porti
Francesco con altri tre bambini. I soldi delle portantine sono
per la festa della Madonna del Rosario; e quel che avanza è
per la costruzione d’una cappella, che faranno fare.
- Vorrei chiederLe la guarigione di alcuni malati.
- Sì; alcuni li guarirò entro l’anno.
E prendendo un aspetto più triste:
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- Pregate, pregate molto; e fate sacrifici per i peccatori,
perché molte anime vanno all’inferno, perché non c’è
chi si sacrifichi e interceda per loro.
E, come al solito, cominciò a elevarsi verso oriente.-
Preghiera, sacrifici, recita quotidiana del Rosario,
la costruzione d’una cappella sono le richieste della
Madonna nel mese di Agosto.
TREDICI SETTEMBRE: QUINTA APPARIZIONE
- Avvicinandosi l’ora, m’incamminai con
Giacinta e Francesco, in mezzo a molta gente, che ci
lasciava avanzare con difficoltà. Le strade erano affollate di
gente.
Tutti ci volevano vedere e parlare. Là non c’era rispetto
umano.
Numerose persone, perfino signore e signori, riuscendo ad
aprirsi un varco tra la folla che si stringeva attorno a noi,
venivano a gettarsi in ginocchio davanti a noi, chiedendoci
di presentare alla Madonna le loro necessità. Altri, non
riuscendo ad arrivare vicino a noi, gridavano da lontano:
- Per amor di Dio! Chiedete alla Madonna che guarisca mio
figlio, ch’è un povero sciancato!
Un altro: - Che guarisca mio figlio, ch’è cieco!
Un altro: - Il mio, ch’è sordo!
- Che riporti a casa mio marito...
- Mio figlio che è in guerra!
- Che mi converta un peccatore!
- Che mi dia salute, perché son tubercoloso!
Ecc., ecc. Là si vedevano tutte (le) miserie della povera
umanità; alcuni gridavano perfino da sopra gli alberi e i
muri, ove salivano per vederci passare. Dicendo agli uni di
sì, stringendo la mano ad altri per aiutarli a levarsi dalla
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polvere della terra, avanzammo adagio adagio, con l’aiuto di
alcuni signori che ci facevano strada tra la folla.
Adesso, quando leggo nel Nuovo Testamento quelle
scene incantevoli del passaggio di Gesù attraverso la
Palestina, mi ricordo di queste a cui il Signore, benché
ancor così piccola, mi fece assistere nei poveri sentieri
e strade da Aljustrel a Fatima e alla Cova d’lria. E ne
ringrazio Dio, offrendoGli la fede del nostro buon
popolo portoghese. E penso: se questa gente si prostra
così davanti a tre poveri bambini, soltanto perché a loro
è concessa misericordiosamente la grazia di parlare
con (la) Madre di Dio, cosa non farebbero se vedessero
davanti a loro Gesù Cristo stesso?
Bene, ma questo non c’entra per niente. Qui è stata ancora
una distrazione della penna, che mi è scappata dove io non
Nella descrizione che precede l’apparizione Lucia ci
commuove, raccontando lo stato d’animo, la fede e le
richieste di grazie fatte da tanta povera gente accorsa
all’appuntamento dell’ apparizione.
L’apparizione è simile alle altre con una novità: la promessa
della Madonna di farsi vedere nelle vesti dell’Addolorata, e
della Madonna del Carmine. L’Addolorata ce la ricorda
come colei che sta sotto la Croce del Figlio, la Madonna del
Carmine racchiude nella sua spiritualità tutte le altre
devozioni alla Vergine; rappresenta la somma, l’insieme, di
tutti i suoi privilegi. La venuta di san Giuseppe col Bambino
Gesù avrebbe richiamato all’importanza della sua
partecipazione all’opera della salvezza, il modello della
Famiglia sdi Nazaret, l’invito a tutti di tenere fra le braccia i
loro bambini come se fossero altri Gesù.
volevo. Poila Madonna esorta i piccoli a fare sacrifici, ma non
Pazienza! Ancora una cosa inutile; ma non la tolgo, per non
inutilizzare il quaderno.
Arrivammo, infine, alla Cova d’lria, presso il leccio e
cominciammo a recitare il rosario insieme alla gente. Poco
dopo, vedemmo il riflesso della luce e subito dopo la
Madonna sopra il leccio.
- Continuate a recitare il rosario per ottenere la fine della
guerra.
In ottobre verrà anche il Signore, la Madonna Addolorata, la
Madonna del Carmine, S. Giuseppe col Bambino Gesù, per
benedire il Mondo. Dio è contento dei vostri sacrifici, ma non
vuole che dormiate con la corda. Portatela soltanto di
giorno.
- Mi hanno pregato di chiederLe molte cose: la guarigione di
alcuni malati, d’un sordomuto.
- Sì, qualcuno lo guarirò. Altri, no. In ottobre farò il
miracolo, affinché tutti credano.
E cominciando ad elevarsi, sparì come le altre volte.-
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esagerati: Dio non vuole che dormiate con la corda (una
specie di cilizio che i bambini si erano costruito per
aumentare le sofferenze fisiche).
La promessa di alcune guarigioni , sì, altre no,ci pone degli
interrogativi. La risposta più giusta è questa: le guarigioni
fisiche sono soltanto un segno della guarigione dell’anima e
Dio è sovrano, giusto ed infallibile, volendo ed attuando,
nella sua infinita bontà, la cosa migliore per ognuno.
TREDICI OTTOBRE 1917 - ORE 12:00
SESTA APPARIZIONE
-Uscimmo di casa molto presto, prevedendo
già i ritardi del cammino. C’era una gran folla e la pioggia
cadeva torrenziale. Mia madre, temendo che fosse quello
l’ultimo giorno della mia vita, col cuore spezzato
dall’incertezza per quanto sarebbe successo, volle
accompagnarmi. Lungo la strada, le scene del mese
precedente, più numerose e commoventi. Neppure la
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fanghiglia dei sentieri impediva a quella gente
d’inginocchiarsi nell’attitudine più umile e supplichevole.
Arrivati alla Cova d’lria, presso il leccio, spinta da un impulso
interiore domandai alla gente che chiudesse gli ombrelli, per
recitare il rosario. Poco dopo, vedemmo il riflesso di luce e
subito la Madonna sopra il leccio.
- Cosa vuole da me?
- Voglio dirti che facciano qui una cappella in Mio onore;
che sono la Madonna del Rosario; che continuino sempre
a dire il rosario tutti i giorni. La guerra finirà e i soldati
torneranno presto alle loro case.
- lo avrei molte cose da chiederLe: se cura dei malati e se
converte alcuni peccatori, ecc.
- Alcuni, sì; altri, no. Devono emendarsi; chiedano perdono
dei loro peccati.
E prendendo un aspetto più triste:
- Non offendano più Dio Nostro Signore, che è già molto
offeso.
E aprendo le mani, le fece riflettere nel sole; e mentre si
elevava, il riflesso della Sua stessa luce continuava a
proiettarsi nel sole.
Ecco, Ecc. Rev.ma, il motivo per il quale gridai che
guardassero il sole. Il mio intento non era di richiamare
l’attenzione della gente verso il sole, dato che non avevo
neppur coscienza della loro presenza.
Lo feci soltanto mossa da una ispirazione interiore che a ciò
mi spinse. Sparita la Madonna nell’immensa distanza del
firmamento vedemmo, accanto al sole, S. Giuseppe col
Bambino e la Madonna, vestita di bianco, con un manto
azzurro. San Giuseppe e il Bambino sembravano benedire il
mondo, con alcuni gesti in forma di croce tracciati con la
mano. Poco dopo, svanita quest’apparizione, vidi il Signore
e la Madonna, che mi pareva la Madonna Addolorata. Il
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Signore sembrava benedire il mondo, nello stesso modo di
S. Giuseppe.
Sparì questa visione, e mi parve di veder di nuovo la
Madonna, con aspetto simile alla Madonna del Carmine.
Ecco, la Beata Vergine proiettò nel sole il riflesso
delle sue mani, continuando ad emanare la sua luce, più
potente di quella del Sole, mentre saliva verso il Cielo.
Ed il sole si piegò agli ordini di Maria dando origine ad
uno spettacolo mai visto fino ad allora.
I veggenti vedevano i personaggi del Cielo, ma non il
miracolo del sole.
Le circa 60.000 persone presenti vedevano il miracolo del
sole, mentre non potevano vedere la visione dei tre fanciulli.
Dice il documento di Ratzinger: “L'antropologia
teologica distingue in questo ambito tre forme di
percezione o « visione »: la visione con i sensi, quindi la
percezione esterna corporea, la percezione interiore e la
visione spirituale (visio sensibilis - imaginativa -
intellectualis).
Penso che il miracolo del sole si accosti al tipo di
visione con i sensi. I fanciulli infatti stavano in un’altra
dimensione in cui il sensibile era come scomparso per loro e
gli altri vedevano l’impressionante fenomeno del sole, che
giungeva a toccare la punta degli alberi.
Ma non so capire se questo vedere appartenga soltanto
alla sfera dei sensi o anche a quella dell’immaginazione e
dell’intelletto.
Sta di fatto che l’evento ha una somiglianza con i grandi
eventi veterotestamentari. Tenuto conto, s’intende, delle
differenze nell’ordine della fede e della Rivelazione.
A Fatima siamo nell’ambito delle rivelazioni private e non
le paragoniamo alla rivelazione pubblica la quale è l’unico
unico oggetto della fede. Si può pensare ad una
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somiglianza, ad una spiegazione degli eventi biblici e ad un
aiuto a credere più profondamente in quelli.
Si potrebbe chiamare anche progresso nella comprensione
degli atti che Dio ha compiuto nella storia Sacra, uno
sviluppo nella comprensione della Verità rivelata. Possiamo
dire che questo evento miracoloso è, comunque, un
intervento di Dio nella storia umana contemporanea.
Vorrei dire in poche parole, che gli ortodossi sono fermi,
come ingessati sulla tradizione antica, i riformati cambiano
la Verità in un’altra, i cattolici, invece affermano che c’è uno
sviluppo nella comprensione delle Verità rivelate.
Per fare un esempio concreto: se un bambino rimane
bambino, muore, se cambia aspetto si deforma, se cresce
armoniosamente vive.(Cfr. V. di Lerins: “Tradizione e novità
nel cristianesimo - Borla 1994 e J.H.Newman: “Lo sviluppo
della dottrina cristiana ed Jaka Book 2003)
Non mi meraviglio che gli scettici mettano in dubbio
anche il miracolo di Fatima. Per loro, infatti, non esiste
alcuna realtà al di fuori del dubbio.
E il giornale ‘O Seculo’, per la penna di Averlino de Almeida,
dà questa descrizione: "Sulla strada s’incontrano i primi
gruppi di pellegrini che vanno verso il luogo santo, distante
ben più di venti chilometri. Uomini e donne sono quasi tutti
scalzi.
Al sorger dell’alba, nuovi gruppi si avviano intrepidi e
attraversano l’abitato, il cui silenzio viene rotto dall’armonia
dei loro canti. Il sole nasce, ma la volta del cielo minaccia la
pioggia. Le nubi nere si ammucchiano proprio verso Fatima,
ma nulla può arrestare coloro che, da tutte le strade e con
tutti i mezzi di locomozione, confluiscono al paese.
A mezzogiorno del 13 Ottobre 1917 la vallata era un mare di
gente: era piovuto durante tutta la notte e continuava a
piovere, ma l’attesa era grande…, anche se qualcuno era
venuto per deridere e assistere allo spettacolo del grande
fiasco".
Il momento fissato era il mezzogiorno solare. La pioggia
cessò e alcuni istanti dopo i tre bambini vedono il lampo e
Lucia grida: "Silenzio! Silenzio! Viene la Madonna, viene la
IL MIRACOLO DEL SOLE IN UN ARTICOLO DEL
Madonna!".
E la Madonna, per l’ultima volta, viene a posare i suoi piedi
CARDINALE ANGELO COMASTRI
verginali sopra l’elce dei giorni precedenti.
(SULLA RIVISTA MADRE DI DIO) Lucia entra in comunicazione diretta con lei e non sente la
mamma che le dice: "Guarda bene, figlia; guarda di non
La Madonna, per il 13 Ottobre, aveva promesso ai
veggenti di Fatima un grande miracolo, affinché tutti
credessero: man mano che si avvicinava il giorno fatidico,
l’attesa diventava sempre più impaziente e mobilitava folle
mai viste precedentemente.
Riferisce il giornale portoghese ‘O Dia’ in un reportage del
19 Ottobre 1917, che oggi sappiamo essere stato citato da
Dona Madalena de Martel Patricio: "Si erano spopolati
paesi, villaggi e città vicine. Fin dalla vigilia, sulle strade
gruppi di pellegrini si avviavano a Fatima…".
ingannarti!".
Una nube argentea avvolge il candido gruppo come una
tenue voluta di incenso.
Lucia si rivolge con la semplicità di sempre alla Vergine che
le appare: "Che volete da me?" – "Voglio dirti che si
costruisca qui una Cappella in mio onore. Io sono la
Madonna del Rosario. Continuate a recitare il Rosario tutti i
giorni. La guerra sta per finire e i soldati torneranno presto
alle proprie case" – "Ho molte grazie da chiederVi. Le
esaudirete?", esclama Lucia. – "Alcune sì, altre no",
67
68

isponde la Vergine. E aggiunge: "È necessario che i
peccatori si convertano, che chiedano perdono dei loro
peccati".
E, assumendo un’aria di tristezza, continua: "Non offendano
più Gesù che è già troppo offeso". – "Non volete più niente
da me?", domanda infine Lucia. – "Non voglio altro",
risponde la bianca Signora. – "Io pure non Vi chiedo più
nulla", conclude Lucia.
E la Madonna del Rosario si accomiata, per l’ultima volta,
dai suoi tre confidenti.
La visione è più splendente del sole! Mentre i fanciulli
contemplavano estatici, ha inizio il miracolo annunziato:
stupendo come nessuno avrebbe osato sperare.
E furono testimoni del "miracolo del sole" circa sessantamila
persone.
IL "MIRACOLO DEL SOLE" RACCONTATO DA
TESTIMONI.
Una visione grandiosa e tremenda conferma il fatto
dell’apparizione della Vergine ai tre pastorelli e la serietà del
messaggio loro affidato.
Riprendendo il discorso del numero precedente sul
"miracolo del sole" a Fatima, il 13 Ottobre 1917, ascoltiamo
la narrazione di alcuni testimoni oculari.
"Noi guardavamo senza difficoltà il sole – ci racconta il
padre di Giacinta - e non accecava. Pareva che si
spegnesse e si accendesse un po’ in un modo, un po’ in un
altro. Gettava raggi di luce da un lato e dall’altro e colorava
ogni cosa di differenti colori: gli alberi e il popolo, la terra e
l’aria. Ma la cosa più stupefacente è che il sole non faceva
male alla vista.
Tutto era quieto e tranquillo. Tutti tenevano gli occhi rivolti
verso il cielo, quando ad un certo punto il sole si fermò e poi
cominciò a danzare e a saltare: si fermò un’altra volta e
69
un’altra volta cominciò a danzare, fino al punto che sembrò
staccarsi dal cielo e venire sopra di noi. Fu un momento
terribile!…".
Maria da Capelinha ha dichiarato: "Il sole assumeva diversi
colori: giallo, azzurro, bianco; e tremava, tremava tanto che
pareva una ruota di fuoco che venisse a cadere sul popolo!
Tutti gridavano: ‘Ahi, Gesù, qui moriamo tutti! Gesù, qui
moriamo tutti!’.
Altri urlavano: ‘O Madonna, aiuto!’ – e recitavano l’atto di
contrizione. Ci fu persino una signora che fece la
confessione generale, e ad alta voce diceva: ‘Io ho fatto
questo e quest’altro peccato…’.
Infine, il sole si fermò e tutti diedero un gran sospiro di
sollievo. Erano ancora vivi ed era quello il miracolo che i tre
fanciulli avevano annunziato: sessantamila persone là
radunate, credenti e non credenti, testimoniavano il fatto
singolare".
L’incredulo che se la rideva.
Interessantissima è pure la descrizione rilasciata da P.
Ignazio Lourenco: "Avevo allora appena nove anni e
requentavo la Scuola elementare del mio paese, che dista
da Fatima 18 o 19 chilometri. Si era verso mezzogiorno,
quando fummo sorpresi dalle grida ed esclamazioni di
uomini e donne che passavano per la strada, davanti alla
Scuola. La maestra fu la prima a correre sulla strada, senza
poter impedire che noi ragazzi le corressimo dietro. Nella
strada il popolo piangeva e gridava, indicando il sole: era il
miracolo, il grande miracolo che si vedeva distintamente
dall’alto del monte, ove è posto il mio paese. Mi sento
incapace di descriverlo come anch’io lo vidi e sentii allora
[…].
Vicino a me stava un incredulo che aveva passato la
mattinata a ridersi dei creduloni che facevano tutto quel
viaggio a Fatima ‘per vedere una ragazza’. Lo guardai: era
70

come paralizzato, assorto, spaventato, con gli occhi fissi al
sole. Poi lo vidi tremare da capo a piedi e, levando le mani
al cielo, cadere in ginocchio nel fango, gridando: ‘Nostra
Signora! Nostra Signora!’ […].
Passati dieci minuti di fenomeni straordinari e terribili, il sole
tornò al suo posto, nello stesso modo con cui era disceso,
pallido e quasi senza splendore… Quando la gente si
persuase che il pericolo era scampato, fu un’esplosione di
gioia. Tutti proruppero in un coro di ringraziamento:
‘Miracolo, miracolo! Sia benedetta la Madonna!’ ".
Terminato il fenomeno solare, avvenne un fatto
naturalmente inspiegabile: tutta quella gente, inzuppata
d’acqua com’era, si ritrovò completamente asciutta.
La Vergine Santa aveva moltiplicato i suoi prodigi per
confermare la verità delle affermazioni dei piccoli veggenti e,
in definitiva, la verità del Vangelo di Gesù. Perché la
preoccupazione di Maria è una sola: farci capire che quel
che ha detto Gesù è tutto vero, anzi: è la Verità!
CAPITOLO III
1. ECCO TUA MADRE
Davvero la Madre di Gesù è anche la nostra Madre.
Ella ci viene in soccorso in questi tempi di grande sofferenza
per la Chiesa e per l’intera umanità.
Abbiamo detto e lo crediamo, che la sua missione è
disposta da Dio in ogni particolare.
Colei che vive, nella pienezza, l’unione con la Trinità non
prende decisioni personali. Ella agisce secondo i disegni di
Dio perfettamente unita a Lui.
La sua opera è prima di tutto opera di Dio.
Nell’opera di Dio Ella è chiamata ad essere Madre, a
collaborare al Suo progetto, a portare continuamente Gesù
alle anime e le anime a Gesù, come individui e come
71
popolo; accompagna ciascuno dei figli affidati a Lei, dal loro
concepimento al loro transito al Cielo; accompagna la
Chiesa, pellegrina sulla terra, ad orientarsi alla
“Gerusalemme Celeste”, fino al ritorno di Gesù nella gloria.
Come ogni mamma concepisce, dà alla luce e fa crescere
sano e ben educato il proprio bambino, così la Madre di
Gesù aiuta i credenti a rinascere alla vita nuova ricevuta col
Battesimo, a crescere in età, sapienza e grazia davanti a
Dio e davanti agli uomini, ad incontrarsi con il Signore in un
rapporto di profonda amicizia. Ella desidera che si realizzi il
disegno di Dio su di noi e rispettando la nostra libertà in
modo, direi, eccezionale, ci propone la strada che ci porta
alla pienezza della vita. E’ paziente e misericordiosa, per
cui persevera nel richiamarci sulla strada giusta, sulle vie
del Vangelo, per far regnare il Signore anche sulla terra, nel
cuore di coloro che attendono di entrare nella visione
beatifica di Dio.
Ci mostra i peccati da cui Dio è, oggi,offeso.
La luce di Fatima illumina l’ inizio terzo millennio, in cui
gli uomini sono immersi in una marea di fango a causa degli
innumerevoli peccati che continuano a commettere.
Anzitutto si è perso il senso del peccato.
Tutto è ritenuto moralmente lecito.
E si agisce di conseguenza, sia credenti che atei, di ogni
età.
Come ha scritto papa Giovanni Paolo II, nella lettera
apostolica “Rosarium Virginis Mariae” (12 ottobre 2002), la
necessità della recita del Rosario, come chiesto a Fatima,
è attualissima.
Vi si legge:”Numerosi segni dimostrano quanto la Vergine
Santa voglia anche oggi esercitare, proprio attraverso
questa preghiera, la premura materna alla quale il
Redentore moribondo affidò, nella persona del discepolo
prediletto, tutti i figli della Chiesa: “Donna, ecco il tuo figlio! “
72

(Gv 19, 26). Sono note le svariate circostanze, tra il
diciannovesimo e il ventesimo secolo, nelle quali la Madre di
Cristo ha fatto in qualche modo sentire la sua presenza e la
sua voce per esortare il Popolo di Dio a questa forma di
orazione contemplativa. Desidero in particolare ricordare,
per l'incisiva influenza che conservano nella vita dei cristiani
e per l'autorevole riconoscimento avuto dalla Chiesa, le
apparizioni di Lourdes e di Fatima, i cui rispettivi santuari
sono meta di numerosi pellegrini, in cerca di sollievo e di
speranza.”(n. 7)
“ Maria vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua
parola: “Serbava tutte queste cose meditandole nel suo
cuore” (Lc 2, 19; cfr 2, 51). I ricordi di Gesù, impressi nel
suo animo, l'hanno accompagnata in ogni circostanza,
portandola a ripercorrere col pensiero i vari momenti della
sua vita accanto al Figlio. Sono stati quei ricordi a costituire,
in certo senso, il “rosario” che Ella stessa ha costantemente
recitato nei giorni della sua vita terrena.
Ed anche ora, tra i canti di gioia della Gerusalemme celeste,
i motivi del suo grazie e della sua lode permangono
immutati. Sono essi ad ispirare la sua materna premura
verso la Chiesa pellegrinante, nella quale Ella continua a
sviluppare la trama del suo 'racconto' di evangelizzatrice.
Maria ripropone continuamente ai credenti i 'misteri' del suo
Figlio, col desiderio che siano contemplati, affinché possano
sprigionare tutta la loro forza salvifica. Quando recita il
Rosario, la comunità cristiana si sintonizza col ricordo e con
lo sguardo di Maria.”(11)
Necessaria è anche la Consacrazione al Cuore
Immacolato, come afferma lo stesso Pontefice nella Lettera
apostolica “Novo millennio ineunte” del 6 gennaio 2001:
”Maria è stata presente nella celebrazione giubilare non
solo attraverso opportuni e qualificati Convegni, ma
soprattutto attraverso il grande Atto di affidamento con
73
cui, affiancato da buona parte dell'Episcopato mondiale,
ho consegnato alla sua premura materna la vita degli
uomini e delle donne del nuovo millennio.”
Il parere autorevole del Beato Giovanni Paolo II ci
incoraggia a continuare sulla strada del grande Atto di
affidamento. Inoltre ci incoraggia a recitare il Rosario anche
nelle famiglie per ottenere al mondo una pace duratura
basata sulla giustizia.
L’attacco dell’11 settembre 2001 alle torri gemelle, nel cuore
degli Stati Uniti d’America, ci richiama drammaticamente
alla possibilità di una guerra senza fine.
Arma importante contro ogni guerra è ancora oggi il
Rosario.
2. I PECCATI DI OGGI
Il cardinal Ratzinger nella meditazione sulla IX
stazione della Via Crucis al Colosseo scrive: “Che cosa può
dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse
ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale,
all’ allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un
secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a
quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A
quante volte si abusa del santo sacramento della sua
presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli
entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza
neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola
viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante
teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella
Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio,
dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta
superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il
sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta,
per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella
sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione
74

indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più
grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore.
Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo
dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt
8, 25).
E questa è la preghiera:
“Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta
per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E
anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che
grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci
sgomentano.
Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti
ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi
gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa,
Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti
trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che
non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu,
essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa,
rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei
rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e
santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.“
Questa meditazione, seguita dalla preghiera è una
sintesi dei mali e dei peccati che affliggono la Chiesa
contemporanea.
Allo stesso tempo è un grido di speranza. Come Gesù si è
rialzato dalle cadute sotto la croce, prima di morire, ora
risorto lo supplichiamo con fiducia di rialzare la sua Chiesa e
di riportarla allo splendore della santità.
Il mondo vive l’allontanamento da Dio e la
trasgressione della sua Legge.
I dieci Comandamenti sono la spiegazione del grande
Comandamento dell’Amore di Dio e del prossimo.
Vediamo quali sono le trasgressioni: molti non credono nel
Dio della Bibbia, altri lo mettono alla pari con altre divinità
75
inesistenti dicendo che tutte le religioni sono uguali e tutte
più o meno vere, altri negano la sua esistenza, altri credono
un po’, ma ne parlano con grande superficialità o secondo il
proprio punto di vista, altri si ribellano contro di Lui come se
non li amasse, o non avesse un disegno di amore sulla loro
vita, o non fosse il Creatore che ha fatto perfette tutte le
creature nel loro ordine, o come uno che si disinteressa
della storia tenendosi al di fuori, o come un Giudice severo e
senza misericordia. Altri mettono al posto di Dio gli idoli: il
politeismo, gli dei e i demoni, il potere, il piacere, la razza,
gli antenati, lo Stato, il denaro, il sesso, il successo, il
proprio “Io”, l’avarizia, l’egoismo, la lussuria, la
superstizione, il disprezzo del Creato e delle creature; la
derisione di ciò che esiste, la malizia, la malvagità, l’inedia,
l’indifferenza, la pigrizia, l’accidia. La mancanza di
compassione, la burla, la trivialità.
Questi peccati si commettono e si testimoniano con il
comportamento.
Si è formato come un esercito di coloro che si ribellano ai
primo comandamento e spingono altri a seguirli diventando
una specie di “ministri” del peccato.
Sovvertono l’insegnamento della Chiesa in questo modo:
“al Comandamento del Signore - non avrai altro Dio fuori di
me - costruiscono altri falsi idoli.
“Al Comandamento - Non nominare il Nome di Dio invano -,
spingono a bestemmiare Dio e il suo Cristo - in tanti modi
subdoli e diabolici, fino a ridurre a un marchio di vendita
indecoroso il suo Nome e a fare dei film sacrileghi sulla sua
vita e sulla sua divina Persona.
Al Comandamento :- “ricordati di santificare le feste”- si
trasforma la Domenica in week end, nel giorno dello sport,
delle gare, dei divertimenti.
76

Al Comandamento:- “Onora il padre e la madre”- si
contrappone un modello di famiglia fondata sulla
convivenza, perfino tra omosessuali.
Al Comandamento: -“non uccidere”- si legittimano l’aborto,
l’eutanasia facendo quasi scomparire il rispetto dovuto alla
vita umana.
Al Comandamento. –“Non commettere atti impuri”-, essa
giustifica, esalta ogni forma di impurità, fino alla
giustificazione degli atti contro natura.
Al Comandamento: -“Non rubare”- si diffondono i furti, la
violenza, i sequestri, le rapine.
Al Comandamento: -“non dire falsa testimonianza”- si
propaga la legge dell’inganno, della menzogna e della
doppiezza.
Al Comandamento: “Non desiderare la donna e la roba di
altri”- si vuol corrompere nel profondo la coscienza,
ingannando la mente e il cuore dell’uomo.
Alle sette Virtù teologali e Cardinali, si oppongono i sette vizi
capitali.
Alla Fede si oppone la superbia; alla speranza , la lussuria;
alla carità l’avarizia; alla prudenza l’ira; alla fortezza
l’accidia; alla giustizia l’invidia; alla temperanza la gola.
Colui che diventa vittima dei vizi capitali viene gradualmente
condotto a togliere il culto che si deve al solo Dio, per darlo
a delle false divinità, che sono la personificazione stessa di
questi vizi.
Lo spirito di ribellione a Dio per cui l’ateismo ha spento ogni
luce di amore e di fede,
la moda sempre più provocante e sconveniente, la stampa,
gli spettacoli, che propagano il male e lo giustificano, i luoghi
di divertimento e di svago diventano i mezzi più efficaci per
corrompere i giovani con la droga, l’alcolismo, l’impurità e la
costruzione di rapporti umani e relazioni fra persone
orientati a soddisfare il piacere sessuale e l’egoismo.
77
Di amore se ne parla, ma a sproposito.
Tale comportamento si chiama più propriamente,
perversione morale.
Il Papa viene deriso, vilipeso, non amato, non seguito,
calunniato, con l’infedeltà al suo magistero, con la
negazione del suo carisma di fede e di carità nella Chiesa.
Gesù ed il suo Vangelo sono traditi.
La Chiesa è divisa.
Anche i luoghi della cultura non sono immuni da questi
peccati, anzi si predicano con forme intellettuali attraenti
nascondendo con la massima cura l’insidia dell’inganno.
Propagano le verità relative. Non esiste alcuna verità,
poiché ce ne sono molte che si contraddicono tra loro.” (Cfr.
La Madonna ai sacerdoti suoi figli prediletti.)
Nel campo della Medicina, si tenta di presentare i
medici come i padroni della salute degli altri, anziché uomini
al servizio dei fratelli sofferenti.
Il lucro, la gloria, il proprio interesse, la freddezza del cuore,
la corsa ai primi posti sono spesso messi al di sopra del
sevizio, della cura che il medico dovrebbe nutrire verso i
propri assistiti. Manca spesso il rispetto della persona e la
pigrizia è molto spesso causa di molte sofferenze, altrimenti
evitabili.
Il commercio è sempre stato motivo di peccato, poiché il
denaro viene messo al primo posto.
La prima preghiera insegnata dall’Angelo ai fanciulli di
Fatima è una preghiera di riparazione per questi peccati:
- Mio Dio! lo credo, adoro, spero e Vi amo! Vi domando
perdono per quelli che non credono, non adorano, non
sperano, e non Vi amano.
78

ALCUNI TESTI BIBLICI TRATTI DALLE LETTERE DEGLI
APOSTOLI SUI PECCATI E LE VIRTU’:
San Paolo apostolo:
- “La carità è magnanima, benevola è la carità; non è
invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, 5 non manca
di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non
tiene conto del male ricevuto, 6 non gode dell'ingiustizia ma
si rallegra della verità. 7 Tutto scusa, tutto crede, tutto spera,
tutto sopporta. (1Cor. 13, 4)”
- “18Ma
se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete
sotto la Legge. 19 Del resto sono ben note le opere della
20
carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria,
stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni,
fazioni, 21 invidie, ubriachezze, orge e cose del genere.
Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi
le compie non erediterà il regno di Dio. 22 Il frutto dello Spirito
invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza,
bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23 contro queste cose
non c'è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno
crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri.
25
Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche
26
secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria,
provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.” (Gal. 5 , 8ss.)
- “Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi
esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che
avete ricevuto, 2 con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità,
sopportandovi a vicenda nell'amore, 3 avendo a cuore di
conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della
pace. 4 Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la
speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra
vocazione; 5 un solo Signore, una sola fede, un solo
79
6
battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di
tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. “(Efes. 4,
1ss.)
- “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di
lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; 2 rivolgete il
pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. 3 Voi
infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in
Dio! 4 Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora
anche voi apparirete con lui nella gloria.
5
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità,
immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è
idolatria; 6 a motivo di queste cose l'ira di Dio viene su coloro
che gli disobbediscono. 7 Anche voi un tempo eravate così,
quando vivevate in questi vizi. 8 Ora invece gettate via anche
voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e
discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca. 9 Non dite
menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell'uomo vecchio
con le sue azioni 10 e avete rivestito il nuovo, che si rinnova
per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha
creato.
12
Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti
di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di
magnanimità, 13 sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli
uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei
riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così
fate anche voi. 14 Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della
carità, che le unisce in modo perfetto. 15 E la pace di Cristo
regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in
un solo corpo. E rendete grazie!
16
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con
salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio
nei vostri cuori. 17 E qualunque cosa facciate, in parole e in
80

opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo
grazie per mezzo di lui a Dio Padre.” (Col, 3, 5ss.)
- “ Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel
Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo
di comportarvi e di piacere a Dio - e così già vi comportate -,
possiate progredire ancora di più. 2 Voi conoscete quali
regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
3 Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che
vi asteniate dall'impurità, 4 che ciascuno di voi sappia trattare
il proprio corpo con santità e rispetto, 5 senza lasciarsi
dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono
Dio; 6 che nessuno in questo campo offenda o inganni il
proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose,
come vi abbiamo già detto e ribadito. 7 Dio non ci ha
chiamati all'impurità, ma alla santificazione.”
“Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo,
ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.” (Ts. 4, 1ss.)
Giacomo:
“Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto
ad ascoltare, lento a parlare e lento all'ira. 20 Infatti l'ira
dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio.
21 Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di
malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata
in voi e può portarvi alla salvezza. 22 Siate di quelli che
mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto,
illudendo voi stessi; 23 perché, se uno ascolta la Parola e non
la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il
proprio volto allo specchio: 24 appena si è guardato, se ne
va, e subito dimentica come era.
Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la
legge della libertà, e le resta fedele, non come un
81
ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in
pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
26 Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non
frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione
è vana. 27 Religione pura e senza macchia davanti a Dio
Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle
sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.”
(Giac. 1- ss)
Giovanni:
“Quello che era da principio, quello che noi abbiamo
udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello
che contemplammo e che le nostre mani toccarono del
Verbo della vita - 2 la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo
veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita
eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -,
quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo
anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E
la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù
Cristo. 4 Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia
piena.
Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi
annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. 6 Se
diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle
tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità.
7 Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce,
siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù,
il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi
e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli
è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci
da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non avere peccato,
facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.”
(Lettera di Gv. 1, 1 ss.)
82

3. LA CONVERSIONE E LA VITTORIA SUL PECCATO.
L’uomo vince, quando si lascia vincere dall’ amore infinito
del suo Dio. E così trova la pace del cuore.
Gesù ha vinto il peccato dell’uomo una volta per
La vittoria di Dio e dell’uomo sul peccato si intrecciano con
sempre pagando personalmente il “prezzo del riscatto”.
un vincolo meraviglioso e sorprendente.
Ma l’uomo resta libero di accogliere il frutto del sangue
Il Padre ama ogni creatura umana vedendo in lei l’immagine
preziosissimo versato, o di rifiutarlo.
del suo Figlio Unigenito.
Infatti è libero di scegliere tra il bene ed il male. Egli stringe al suo Cuore i redenti del Figlio e li chiama alla
Mi pare che una scelta contro Gesù ed il suo Vangelo di
comunione con Sé, facendoli partecipi della sua natura
salvezza sia un peccato più grave di quello compiuto dai
divina.
nostri progenitori nell’ Eden. La conversione vera richiede la conoscenza delle Sacre
Se così determinante risulta la libera scelta dell’uomo,
Scritture e della loro retta interpretazione.
altrettanto determinante è la possibilità che egli ha ricevuto
La misura del giusto comportamento morale si deve cercare
di fare un cammino di conversione dopo il peccato.
e trovare nella Parola di Dio.
Attraverso un cammino di conversione ed il ritorno alla casa
E’ bello leggere, amare, meditare, conoscere e vivere
paterna, come si legge nella parabola del “ Figlio prodigo”,
quanto Dio mi ha rivelato con parole e fatti intimamente
l’ uomo trova sempre un Padre misericordioso che lo
connessi.
aspetta e lo abbraccia restituendogli la dignità perduta. La Storia della Salvezza trasmessa nei libri ispirati della
Lo perdona e lo guarisce.
Bibbia non si ferma, ma opera i suoi prodigi nella storia di
Il primato ed merito sono sempre di Gesù.
sempre, trasformando la cosiddetta “storia umana” in Storia
L’ uomo ha risposto all’ invito a ritornare alla casa paterna, e
della salvezza.
soltanto questo è il suo merito. L’Economia di Dio va avanti nel tempo ed attraversa la vita
I peccati commessi non li può perdonare nessun uomo, ma
di ogni persona, nonostante le apparenze e nonostante
solo Dio, nella sua onnipotenza.
tutto, avanzando verso il suo compimento che avverrà col
Il Padre, ricco di misericordia, anziché coprire con un velo
Ritorno di Gesù nella “Gloria”.
pietoso le colpe commesse dall’uomo peccatore, le cura,
Gesù ci ha rivelato in pienezza l’amore misericordioso
come si curano le ferite, le risana e le guarisce.
del Padre.
L’uomo perdonato ritorna nella condizione della Grazia
Ha voluto fidarsi dei suoi discepoli, assistiti dal suo Spirito,
battesimale. Le ferite dei suoi peccati scompaiono, in virtù
per continuare la sua opera in tutti i tempi, fino alla fine del
della divina potenza. Non resta neanche la cicatrice.
mondo.
Durante la vita si possono ripetere le condizioni
Dal suo Cuore trafitto è nata la Chiesa, Madre e Maestra,
dell’abbandono della fede e della testimonianza cristiana,
Luce delle genti che Egli ha arricchita di tutti i doni e dei
ma il Signore rimane fedele al suo progetto di salvezza ed è
carismi necessari a custodire la fede di coloro che
sempre pronto a perdonare di nuovo, per cui c’è sempre la
speranza di una riconciliazione, per chi crede nell’amore
giusto e misericordioso di Dio.
avrebbero creduto in Lui.
83
84

Ha effuso lo Spirito Santo “Dono Amore” sulla “Sposa” per
renderla feconda.
Come lo Spirito rese fecondo il Seno Verginale di Maria,
così, lo stesso Spirito feconda l’opera santificatrice della
Chiesa.
Parlando di peccato e di conversione non possiamo
fare a meno di ricordarci che Gesù ha affidato ai suoi
Apostoli il Sacramento della riconciliazione.
Li ha resi partecipi del suo potere di perdonare i peccati, e
ha conferito a loro l’autorità di riconciliare i peccatori con la
Chiesa.
Il Vangelo lo attesta: Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi!
Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi".
Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo.
23 A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a
coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati". (Gv.
20, 21 - 23).
Il significato di queste parole di Gesù è molto chiaro e
comprensibile.
La Chiesa, che ha come suo Capo visibile il Successore
di Pietro, interpreta nel modo giusto questo mandato del
Salvatore.
Ogni sacerdote che ha ricevuto il Sacramento
dell’Ordine riceve dalla Chiesa stessa il mandato di
applicare questo Sacramento ai fedeli che ne fanno
richiesta. La “Confessione”, si può ripetere tutte le volte
che è necessario, durante la vita.
Colui che amministra, sia papa, o vescovo, o sacerdote,
agisce “In persona Christi” (nella Persona di Cristo), per cui
quando egli assolve i peccati è Cristo stesso che assolve e
perdona.
E’ una grazia immensa poter confidare a Gesù, presente nel
ministro, le nostre debolezze, il pentimento del peccato
commesso, il proposito di crescere nella santità ed avere la
85
certezza di esser stato sollevato dal peso del peccato
commesso.
Mediante questo sacramento l’omo ritorna nella grazia di
Dio, recupera la purezza battesimale, viene stretto al cuore
dal Salvatore e fortificato da uno speciale dono dello Spirito
Santo che lo rende più forte nella lotta contro il male.
Se il mondo tornerà al Sacramento del perdono con cuore
contrito ed umiliato, scoprirà un tesoro inimmaginabile, che
lo condurrà ad un cambiamento vero nei rapporti con Dio e
con i fratelli.
L’ effetto si vedrà all’interno della famiglia ed anche a più
vasto raggio; infatti, nelle nazioni e nel mondo tornerà a
regnare Cristo, Principe della Pace.
Il mondo è inquieto, insicuro, sofferente, senza pace.
Dovunque si moltiplicano divisioni, odio, guerre ed ogni altro
genere di mali.
Tutto questo dipende dai nostri peccati, dal lasciarsi sedurre
dal maligno, operatore di inquietudine, di divisioni, di lotte, di
guerre. Il maligno vorrebbe distruggere le creature ed il
creato, ma non lo potrà mai fare, fino a quando ci sarà la
Chiesa che soffre, offre, prega e ripara.
Al di sopra di ogni azione affidata alla Chiesa, incluso il
Sacramento della Riconciliazione, eccelle la Celebrazione
Eucaristica che Gesù istituì nella sera dell’ Ultima Cena.
La riconciliazione, come Sacramento, ci predispone a vivere
con frutto, la Celebrazione dell’ Eucaristia.
4 . L’ EUCARESTIA COME RIMEDIO Al PECCATO
NELLA STORIA DEI TRE VEGGENTI DI FATIMA .
La seconda preghiera insegnata dall’Angelo della Pace ci
introduce bene nell’ argomento:
– Santissima Trinità, Padre, Figlio, Spirito Santo, (Vi
adoro profundamente e) Vi offro il Preziosissimo Corpo,
Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in
86

tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli
oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è
offeso. E, per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e
del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione
dei poveri peccatori.
I peccati sono rappresentati dagli oltraggi, sacrilegi e
indifferenze.
Come rimedio ai peccati è data la preghiera di riparazione;
non una qualsiasi, ma quella per eccellenza, la stessa
preghiera con cui Gesù offre se stesso al Padre in Sacrificio
di soave odore.
I fanciulli pregano appellandosi alla preghiera di Gesù
Eucaristico, sempre pronto ad intercedere per i peccatori;
essi capiscono che l’unica preghiera efficace è quella di
Gesù che si dona al Padre.
Soltanto l’offerta di quel Sacrificio, presentata alla Trinità,
dal cuore adorante e puro dei tre bambini poteva ottenere il
perdono dei tanti peccati ricordati nella preghiera insegnata
dall’Angelo del Portogallo.
I bambini pregavano offrendo a Dio gli stessi meriti del
Signore, morto e risorto per la salvezza del mondo.
La preghiera per la conversione dei peccatori si innesta nei
meriti infiniti del Cuore Santissimo di Gesù e nelle
intercessioni del Cuore Immacolato di Maria.
Il simbolo dei Cuori rimanda all’Amore.
In quel tempo, in cui trionfava l’odio, era necessario ritornare
a testimoniare il grande amore a Gesù e a sua Madre.
Una Croce senza confini era piantata sulla terra a causa dei
peccatori.
Ma, dalla Croce, Gesù continuava ad offrire se stesso al
Padre, e sotto la Croce, stava “la Madre”.
La preghiera dell’Angelo prostrato davanti al Calice e
all’ Ostia, sospesi nell’aria, unita a quella dei bambini ,
prostrati con la testa che toccava la terra, ci ricordano la
87
verità della presenza reale del Corpo e del Sangue di Gesù
sotto le specie del pane e del vino consacrati.
Nella preghiera si parla di questa presenza in Corpo,
Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo in tutti i Tabernacoli
del mondo.
Nel Calice e nell’Ostia sospesi in aria viene adorato Gesù
vero.
Dopo l’adorazione accade un fatto imprevisto:
“l’Angelo dà la Comunione a Francesco e a Giacinta
con ciò che era contenuto nel Calice e a Lucia con
l’Ostia.”
Suor Lucia nelle Memorie racconta:
“Dopo si alzò, prese nelle sue mani il calice e l’Ostia. Diede
a me la sacra Ostia, e divise il Sangue del calice tra
Giacinta e Francesco dicendo nello stesso tempo:
- Prendete e bevete il Corpo e Sangue di Gesù Cristo,
orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro
crimini e consolate il vostro Dio.”
I bambini ricevono Gesù oltraggiato orribilmente
dagli uomini ingrati.
L’ingratitudine è già di per sé un oltraggio, ma qui si parla di
oltraggi orribili commessi contro Gesù, presente realmente
nel Sacramento dell’Altare.
Queste parole dovevano infondere una grande pena nel
cuore dei piccoli.
Allo stesso tempo davano a loro anche un incoraggiamento;
essi stessi avrebbero potuto riparare tali crimini e consolare
Gesù.
Di qui si capisce come Gesù associ l’offerta delle sue
creature alla sua offerta sacrificale per la salvezza del
mondo. Si può anche intendere che ogni cristiano può
assumersi questo grande impegno di riparazione in unione
al sacrificio del Crocifisso e riparare, con Gesù, il peccato
umano.
88

Per poter vivere questa dimensione spirituale ci vogliono
anime generose ed umili.
L’insistenza sulla presenza reale di Gesù nel Sacramento, ci
fa comprendere quanto grave sia il dubbio, l’incredulità di
molti cattolici, e quanti abusi e peccati contro l’Eucaristia si
commettano da parte di chi nega la presenza reale di Gesù
nelle specie consacrate, sia durante che dopo la
Celebrazione dell’Eucaristia, oppure da chi riduce,
addirittura, a puro simbolo quanto accade nella
Consacrazione.
L’apostolo Paolo si raccomanda di non ricevere
indegnamente e cioè in stato di peccato, il Corpo e il
Sangue di Cristo; dalle sue parole si capisce l’importanza e
la necessità di una buona Confessione sacramentale, per
ricevere la Santa Comunione in modo conveniente alla
grandezza e alla bontà di Dio.
Chi la riceve in peccato, mangia e beve la propria
condanna; commette un sacrilegio; offende, quanto di più
sacro e di più bello il Signore ci dona e cioè Sé stesso sotto
le specie e le apparenze del pane e del vino.
Si legge infatti, nella prima lettera ai Corinti:
“Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi
ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva
tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò
e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in
memoria di me". 25 Allo stesso modo, dopo aver cenato,
prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova
alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne
bevete, in memoria di me". 26 Ogni volta infatti che mangiate
questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del
Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia il pane
o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà
colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28 Ciascuno,
dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal
89
29
calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il
corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. 30 È
per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un
buon numero sono morti. 31 Se però ci esaminassimo
attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati;
32
quando poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui
ammoniti per non essere condannati insieme con il
mondo. 33 Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la
cena, aspettatevi gli uni gli altri. 34 E se qualcuno ha fame,
mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna.
Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.”(1Cor.
11, 23 – 30)
Molti cattolici dei nostri tempi, vanno a fare la
Comunione senza confessarsi, talvolta venendo meno alle
leggi della Chiesa e alla voce del Papa; con superficialità
estrema, sì si moltiplicano le offese a Gesù che è tutto
amore, con la nostra presunta giustizia, con la nostra
superbia e la nostra disobbedienza all’autorità stabilita dal
Signore,
Molti dimenticano che la Chiesa è il prolungamento,
nel tempo, del Mistero di Cristo; non si rendono conto della
sua grandezza; non sanno, che la Chiesa ha Cristo stesso
come suo Capo e che il successore di San Pietro lo
rappresenta , autorevolmente davanti agli uomini.
San Paolo definisce la Chiesa Corpo di Cristo, di cui
Cristo stesso è il Capo e noi siamo le membra.
“Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria
parte, sue membra.” (1 Cor. 11, 27)
“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a
offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a
Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi
trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter
discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e
90

perfetto. 3 Per la grazia che mi è stata data, io dico a
ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma
valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la
misura di fede che Dio gli ha dato. 4 Poiché, come in un solo
corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno
tutte la medesima funzione, 5 così anche noi, pur essendo
molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua
parte, siamo membra gli uni degli altri. 6 Abbiamo doni
diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il
dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede;
7 chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si
dedichi all'insegnamento;
8 chi esorta si dedichi
all'esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi
presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di
misericordia, le compia con gioia.La carità non sia ipocrita:
detestate il male, attaccatevi al bene; 10 amatevi gli uni gli
altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
11 Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello
spirito; servite il Signore. 12 Siate lieti nella speranza, costanti
nella tribolazione, perseveranti nella preghiera.
13 Condividete le necessità dei santi; siate premurosi
nell'ospitalità. 14 Benedite coloro che vi perseguitano,
benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono
nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto.
16 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non
nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è
umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi. 17 Non rendete a
nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti
a tutti gli uomini. 18 Se possibile, per quanto dipende da voi,
vivete in pace con tutti.” (Rm. 12, 1 – 18)
“Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
91
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli. “Col. 1, 18 – 20)
Chi non accetta la Chiesa, nega l’Incarnazione di
Gesù.
E’ in virtù dell’Incarnazione, che la Chiesa visibile riceve la
sua verità sacramentale e la sua insostituibile forza.
E’ Gesù che ha voluto la Chiesa ed è sempre Lui che la
guida donandole lo Spirito continuamente.
Il Concilio Vaticano II° afferma: “...la Chiesa è, in
Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo
strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il
genere umano.” (LG. n° 1).
Ancora la “Lumen Gentium al n° 7 si esprime così:
“Ma come tutte le membra del corpo umano, anche se
numerose, non formano che un solo corpo così i fedeli in
Cristo (cfr. 1 Cor 12,12). Anche nella struttura del corpo
mistico di Cristo vige una diversità di membri e di uffici. Uno
è lo Spirito, il quale per l'utilità della Chiesa distribuisce la
varietà dei suoi doni con magnificenza proporzionata alla
sua ricchezza e alle necessità dei ministeri (cfr. 1 Cor 12,1-
11). Fra questi doni eccelle quello degli apostoli, alla cui
autorità lo stesso Spirito sottomette anche i carismatici (cfr.
1 Cor 14). Lo Spirito, unificando il corpo con la sua virtù e
con l'interna connessione dei membri, produce e stimola la
carità tra i fedeli. E quindi se un membro soffre, soffrono con
esso tutte le altre membra; se un membro è onorato, ne
gioiscono con esso tutte le altre membra (cfr. 1 Cor 12,26).
Capo di questo corpo è Cristo. Egli è l'immagine
dell'invisibile Dio, e in lui tutto è stato creato. Egli è anteriore
92

a tutti, e tutte le cose sussistono in lui. È il capo del corpo,
che è la Chiesa. È il principio, il primo nato di tra i morti,
affinché abbia il primato in tutto (cfr. Col 1,15-18). Con la
grandezza della sua potenza domina sulle cose celesti e
terrestri, e con la sua perfezione e azione sovrana riempie
delle ricchezze della sua gloria tutto il suo corpo (cfr. Ef
1,18-23).
Tutti i membri devono a lui conformarsi, fino a che Cristo
non sia in essi formato (cfr. Gal 4,19). Per ciò siamo
collegati ai misteri della sua vita, resi conformi a lui, morti e
resuscitati con lui, finché con lui regneremo (cfr. Fil 3,21; 2
Tm 2,11; Ef 2,6). Ancora peregrinanti in terra, mentre
seguiamo le sue orme nella tribolazione e nella
persecuzione, veniamo associati alle sue sofferenze, come
il corpo al capo e soffriamo con lui per essere con lui
glorificati (cfr. Rm 8,17). Da lui « tutto il corpo ben fornito e
ben compaginato, per mezzo di giunture e di legamenti,
riceve l'aumento voluto da Dio » (Col 2,19). Nel suo corpo,
che è la Chiesa, egli continuamente dispensa i doni dei
ministeri, con i quali, per virtù sua, ci aiutiamo
vicendevolmente a salvarci e, operando nella carità
conforme a verità, andiamo in ogni modo crescendo verso
colui, che è il nostro capo (cfr. Ef 5,11-16 gr.) (LG. n° 7)
La Chiesa durerà e non sarà mai sopraffatta.
Gesù disse a Pietro: "Beato sei tu, Simone, figlio di Giona,
perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre
mio che è nei cieli.
E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la
mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di
essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che
legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che
scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". Allora ordinò ai
discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.(Cfr. Mt.
16 – 18).
93
19. Il Signore Gesù, dopo aver pregato il Padre, chiamò a
sé quelli che egli volle, e ne costituì dodici perché stessero
con lui e per mandarli a predicare il regno di Dio (cfr. Mc
3,13-19; Mt 10,1-42); ne fece i suoi apostoli (cfr. Lc 6,13)
dando loro la forma di collegio, cioè di un gruppo stabile, del
quale mise a capo Pietro, scelto di mezzo a loro (cfr. Gv 21
15-17). Li mandò prima ai figli d'Israele e poi a tutte le genti
(cfr. Rm 1,16) affinché, partecipi del suo potere, rendessero
tutti i popoli suoi discepoli, li santificassero e governassero
(cfr. Mt 28,16-20; Mc 16,15; Lc 24,45-48), diffondendo così
la Chiesa e, sotto la guida del Signore, ne fossero i ministri
e i pastori, tutti i giorni sino alla fine del mondo (cfr. Mt
28,20). In questa missione furono pienamente confermati il
giorno di Pentecoste (cfr. At 2,1-36) secondo la promessa
del Signore: « Riceverete una forza, quella dello Spirito
Santo che discenderà su di voi, e mi sarete testimoni a
Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria, e sino alle
estremità della terra » (At 1,8). Gli apostoli, quindi,
predicando dovunque il Vangelo (cfr. Mc 16,20), accolto
dagli uditori grazie all'azione dello Spirito Santo, radunano la
Chiesa universale che il Signore ha fondato su di essi e
edificato sul beato Pietro, loro capo, con Gesù Cristo stesso
come pietra maestra angolare (cfr. Ap 21,14; Mt 16,18; Ef
2,20). (LG. 20).
Ritorniamo al tema dell’Eucaristia.
La Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa.
Gesù ha istituito prima il Sacerdozio e poi l’Eucaristia.
Infatti è necessario un Sacerdote per fare l’Eucaristia, e non
esiste Chiesa se non si fa l’Eucaristia.
Sacerdozio ed Eucaristia sono inseparabili.
L’Ostia ed il Calice sospesi nell’aria rimandano alla
Celebrazione del Mistero Eucaristico.
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Un Sacerdote ha celebrato l’Eucaristia in cui Gesù,
attraverso l’azione liturgica del ministro, ha rinnovato il
Mistero Pasquale della Redenzione.
Il pane ed il vino da semplici elementi naturali, sono
cambiati.
La sostanza, dopo la consacrazione, è realmente Corpo e
Sangue di Gesù.
Il celebrante ha offerto al Padre la più grande preghiera, il
Sacrificio perfetto e da quell’atto è scesa sull’umanità
peccatrice, la Misericordia infinita di Dio.
Il Padre accetta l’Immolazione del Figlio Unigenito che
rende attuale nella storia di ogni tempo, l’unico e medesimo
Sacrificio del Calvario.
Non sono i meriti umani a guadagnare il favore di Dio, ma i
meriti di Cristo.
Il sacerdote è ministro di questa “Azione di Grazie” ed i
fedeli partecipano attivamente a questa offerta.
E’ un dono veramente ineffabile!
Pensi il sacerdote a quanto grande sia la sua responsabilità!
Ma anche il fedele laico impari a cercare e a vivere questi
momenti di grande misericordia nella Chiesa!
Il mondo non potrebbe sopravvivere se mancasse la
Celebrazione di questo immenso Mistero.
Il primo insegnamento di Fatima riguarda dunque
l’Eucaristia.
I bambini devono prima imparare il valore di
questo Sacramento: nella sua Celebrazione, nella
ricezione della Comunione, nell’ adorazione del Santissimo
Sacramento presente in tutti i tabernacoli della terra, nel
valore della preghiera riparatrice.
Infine c’è la preghiera di domanda al Cuore di Gesù e di
Maria per ottenere la conversione dei peccatori.
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Francesco sentiva così forte, nel suo cuore, questo impegno
di preghiera, che spesso veniva trovato in chiesa a far
compagnia a Gesù nascosto.
5. LA RECITA QUOTIDIANA DEL ROSARIO COME VIA
DELLA CONVERSIONE E DELLA PACE.
Come ultima preghiera, la più umile, la più semplice, la
più accessibile sia alle persone colte, che a quelle meno
colte, la Vergine chiese ai veggenti la recita del Rosario.
Giovanni Paolo II° scriveva nell’introduzione alla lettera
apostolica “Rosarium Virginis Mariae: - Il Rosario della
Vergine Maria, sviluppatosi gradualmente nel secondo
Millennio al soffio dello Spirito di Dio, è preghiera amata da
numerosi Santi e incoraggiata dal Magistero. Nella sua
semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo
Millennio appena iniziato, una preghiera di grande
significato, destinata a portare frutti di santità. Essa ben
s'inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che,
dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza
delle origini, e si sente spinto dallo Spirito di Dio a “prendere
il largo“ (« duc in altum! ») per ridire, anzi “gridare” Cristo al
mondo come Signore e Salvatore, come “la Via, la Verità e
la Vita“ (Gv 14, 6), come “ traguardo della storia umana, il
fulcro nel quale convergono gli ideali della storia e della
civiltà “.
Il Rosario, infatti, pur caratterizzato dalla sua fisionomia
mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà
dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell'intero
messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso
riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat
per l'opera dell'Incarnazione redentrice iniziata nel suo
grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla
scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione
della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della
96

profondità del suo amore. Mediante il Rosario il credente
attinge abbondanza di grazia, quasi ricevendola dalle mani
stesse della Madre del Redentore.”
La Regina del Rosario ci ha fatto l’onore di consegnarci il
Rosario e di poterlo offrire alle sue mani materne, affinché
Ella lo possa presentare a Dio, con la sua intercessione
potente, per ottenere la conversione dei peccatori e la pace
del mondo.
Questa preghiera è il regalo della Mamma ai figli più umili e
disponibili che con grande fiducia si affidano al suo Cuore.
E’ un mezzo con cui si può vincere la battaglia contro le
potenze del male e con cui l’umiltà dei piccoli si oppone
all’azione devastatrice dei superbi.
6 . LA PREGHIERA COMUNITARIA E LA PREGHIERA
PERSONALE.
La preghiera comunitaria per eccellenza è la preghiera
liturgica, preghiera del Capo e del Corpo, di Cristo e delle
Membra, la preghiera della Chiesa.
La preghiera comunitaria è necessaria. L’ha istituita Gesù.
La preghiera per eccellenza, come abbiamo scritto, è
quella liturgica al cui vertice è la Celebrazione
dell’Eucarestia.
Il popolo di Dio vive la preghiera come Chiesa radunata nel
Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutte le azioni liturgiche sono di rilevante importanza.
C’è anche una forma devozionale di preghiera comunitaria: i
“pii esercizi”, come la Via Crucis, molto amata e praticata
nelle giornate Mondiali della Gioventù e fatta al Colosseo
dai Pontefici ogni Venerdì Santo, e come il Rosario.
La pietà popolare devozionale è molto vasta e per questo va
soggetta al vaglio della Chiesa.
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Il Concilio Vaticano II° dice sulla Preghiera personale:
“La vita spirituale tuttavia non si esaurisce nella
partecipazione alla sola liturgia. Il cristiano, infatti, benché
chiamato alla preghiera in comune, è sempre tenuto a
entrare nella propria stanza per pregare il Padre in segreto ;
anzi, secondo l'insegnamento dell'Apostolo, è tenuto a
pregare incessantemente. L'Apostolo ci insegna anche a
portare continuamente nel nostro corpo i patimenti di Gesù
morente, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella
nostra carne mortale. Per questo nel sacrificio della messa
preghiamo il Signore che, “ accettando l'offerta del sacrificio
spirituale “, faccia “ di noi stessi un'offerta eterna”. (Cfr.
SC.12).
Il Padre nostro è la misura di ogni preghiera, anche di quella
personale.
7. COME PREGARE?
A nessuno è dato di imparare la preghiera se qualcuno
non gliela insegna.
C’è chi ha il dono della “contemplazione infusa”, chi impara
per un dono straordinario, come nel caso dei veggenti di
Fatima o di altri personaggi privilegiati.
Ordinariamente dobbiamo imparare da altri e lasciarsi
guidare dal “Maestro interiore”, “Lo Spirito Santo”,
mettendosi in ascolto delle sue mozioni, ascoltando e
meditando frequentemente la Parola di Dio.
E’ dunque necessario imparare facendo tesoro
dell’esperienza e seguendo prima di tutto l ’esempio di
Gesù, di Maria e dei Santi, di coloro che hanno testimoniato
la loro fede con un’intensa vita di preghiera e facendo un
metodico lavoro personale di ricerca; infine ascoltando di
persona gli esperti che hanno il dono di insegnare, i
cosiddetti “padri spirituali” che non necessariamente sono
santi con la maiuscola, ma che sono dotti in materia.
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Quando ci sono queste disposizioni, Dio che ha sempre
l’iniziativa della preghiera e quindi chiama per primo a
pregare, viene incontro con un aiuto particolare.
Dio chiama la persona alla comunione con sé e la persona
chiamata risponde.
Chiamata di Dio e risposta umana formano la preghiera.(Cfr.
CCC 2567)
Nella preghiera sono coinvolte le cosiddette “potenze”:
l’intelletto, la memoria, la volontà, di chi ha un cuore docile,
di chi si dispone come una pagina bianca o una “tabula
rasa” su cui Dio possa scrivere i suoi “progetti”.
E’ necessario e indispensabile che si mettano in pratica le
virtù teologali e cardinali e le virtù morali .
L’anima che si sforza di vivere come dicono le pagine
bibliche, qui sotto riportate, sarà pronto per la preghiera e
potrà per mezzo della preghiera camminare verso la
santità.
Questo cammino interiore dovrà durare tutta la vita.
Quindi, senza scoraggiarsi, intraprendiamo il viaggio
interiore che ci porta a trasformare i nostri anni in Vangelo
vissuto per conformarci a Cristo!
8. PREGHIERA DEL CUORE (Cfr. CCC. Cap. IV)
Preghiera di benedizione
Nel primo capitolo della lettera agli Efesini San Paolo scrive:
“Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli
in Cristo.”
Questo versetto biblico ci fa capire come la creatura
benedica il suo Creatore perché da Lui, sorgente di ogni
benedizione, è stata benedetta con ogni benedizione.
Ogni credente può far sua questa preghiera di benedizione
esprimendola anche con altre parole.
Preghiera di Adorazione
E’ la preghiera di chi conosce la sua piccolezza e si prostra
davanti alla Grandezza del suo Creatore con umiltà e
rispetto, sapendo di trovare in Lui la roccia che sostiene e il
rifugio sicuro.
Preghiera di domanda e di intercessione
Prima di tutto è giusto domandare che venga il Regno di Dio
in tutto il creato ed in tutte le creature. Domandiamo il
perdono delle nostre colpe e di quelle dei nostri fratelli,
domandiamo l’intervento di Dio in ogni necessità e in tutte le
circostanze avverse che fanno parte del nostro limite
creaturale.
L’Intercessore unico, è Gesù, ma lui stesso ci chiama a
partecipare alla sua potenza di intercessione mettendo nelle
sue mani tutte le nostre necessità, le necessità della Chiesa
e dell’intera comunità umana, affinché Egli venga in aiuto.
Preghiera di ringraziamento
La preghiera di ringraziamento per eccellenza è la
Celebrazione Eucaristica in cui Cristo si fa voce per
ringraziare il Padre ed in cui i fedeli partecipano allo stesso
rendimento di grazie.
Il ringraziamento si prolunga in tutti i momenti della vita.
Ogni palpito del cuore può essere un grazie a Dio per
quanto ha operato ed opera in noi.
“In ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di
Dio in Cristo Gesù verso di voi”(1Ts, 5 -18)
Anche quando soffriamo dobbiamo ringraziare Dio, poiché
la sofferenza è la nostra partecipazione al mistero del Cristo
Sofferente.
99 100

Preghiera di lode
La lode è la forma di preghiera che più immediatamente
riconosce che Dio è Dio! Lo canta per se stesso, gli rende
gloria perché EGLI E', a prescindere da ciò che fa. E' una
partecipazione alla beatitudine dei cuori puri, che amano Dio
nella fede prima di vederlo nella Gloria. Per suo mezzo, lo
Spirito si unisce al nostro spirito per testimoniare che siamo
figli di Dio, [Cf. Rm 8,16 ] rende testimonianza al Figlio
Unigenito nel quale siamo adottati e per mezzo del quale
glorifichiamo il Padre. La lode integra le altre forme di
preghiera e le porta verso colui che ne è la sorgente e il
termine: il “solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi
siamo per lui” (1Cor 8,6 ). (Cfr. CCC,2639)
L'Eucaristia contiene ed esprime tutte le forme di preghiera:
è “l'oblazione pura” di tutto il Corpo di Cristo a gloria del suo
Nome [Cf. Ml 1,11 ]. Secondo le tradizioni d'Oriente e
d'Occidente, essa è “ il sacrificio di lode”.(CCC 2643)
Preghiera come lavoro del cristiano
Il teologo mistico don Divo Barsotti, ha scritto una
piccola opera, in cui egli afferma che la preghiera è un
lavoro vero e proprio, il lavoro del cristiano.
E’ bello impostare tutta la giornata pensando a Dio, quando
mi alzo, quando vado a riposare, quando faccio le attività
casalinghe, quando lavoro nella fabbrica o nell’ufficio,
quando creo un’opera d’arte, una pittura, una poesia, un
canto, quando faccio lo scienziato o il filosofo, lo studente o
l’insegnante, quando mi svago. Essere sempre orientati al
Cuore di Dio che ci conosce e ci scruta in ogni istante e direi
in ogni respiro. Respirare Dio, lasciarsi riempire di Lui che è
Amore.
Nel tempo della salute e della malattia. Ad ogni età della
vita.
101
Il tempo speso nella preghiera non è mai tempo perso, ma
un accumulare tesori per il Cielo.
Pregando vivo la fede. Sto in comunione con Dio e col
Paradiso intero.
La preghiera fatta con Maria
Gesù è l’unico Intercessore presso il Padre; Maria partecipa
alla missione di Gesù ed intercede per noi con il Figlio.
Ogni cristiano è chiamato anche a questa forma di preghiera
con Gesù e con sua Madre.
A Fatima risulta chiaro il potere di intercessione che
Dio ha dato alla Madonna del Rosario.
Il nostro ringraziamento va alla Trinità che ha dato al Cuore
Immacolato un così grande potere di intercessione.
Si legge nel Libro “Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna”
(31 – 12 1982”): “...Per questo diventeranno sempre più
numerosi, straordinari e miracolosi gli interventi del mio
Cuore Immacolato. Per questo con Me ringraziate la
Santissima Trinità che si serve di Me – sua piccola serva –
per condurre tutto il creato alla perfetta glorificazione di Dio.”
La Madonna ci invita a pregare con Lei.
Noi abbiamo questo onore di pregare insieme a Lei e lo
possiamo far sempre. Pregando con Lei e affidandole la
nostra preghiera, daremo a Maria, maggior forza di
intercessione presso il Padre, per ottenere al mondo il dono
della divina Misericordia e della Pace.
102

CAPITOLO IV
“Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà”.
La Madonna disse queste parole il 13 luglio 1917, dopo
aver predetto la seconda guerra mondiale, evitabile soltanto
se la Russia si fosse convertita e si fosse consacrata al
Suo Cuore Immacolato.
La Russia non fu consacrata a Maria e venne il flagello della
dittatura comunista con terribili conseguenze per l’intero
pianeta.
Se fosse stata accolta la richiesta, non avrebbe preso il
potere neanche il totalitarismo nazista. Lo deduco dalla
promessa della pace fatta da Maria nel caso che la Russia
avesse fatto la Consacrazione al suo Cuore. E’ un pensiero,
comunque, molto personale.
Per questo motivo, la seconda parte del ”Segreto” ebbe la
sua terribile attuazione.
Dal peccato umano derivò il dolore del mondo e l’inutile
Il terzo “segreto” si è già realizzato, oppure siamo
ancora dentro? Queste domande ce le poniamo non tanto
per fare i profeti di sventura, ma per leggere, nei segni della
storia, se siamo ritornati a Dio, o se, invece, ce ne siamo
allontanati. Se stiamo camminando sul sentiero di Isaia, sul
sentiero della pace, o se stiamo percorrendo altri sentieri
più miserevoli.
Ognuno faccia il proprio esame di coscienza. Si guardi nel
profondo della sua anima dove gli può parlare Dio e ascolti
la Sua voce! Poi risponda a sé stesso.
Le risposte più vere vengono dal nostro dialogo con Dio che
avviene a livello della coscienza.
Lui ci dà le risposte giuste.
Dio si incontra con l’uomo nella coscienza stessa dell’uomo.
La coscienza è veramente il luogo privilegiato dell’incontro
fra Dio e l’uomo.
IL “TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
strage della seconda guerra mondiale.
Quante sofferenze! Quanta fame! Quante lacrime! Quante
La Vergine, cosa intendeva dire con le parole: “Alla
famiglie devastate! Quanto sangue fraterno sparso per la
fine il mio Cuore Immacolato trionferà”?
terra, come il sangue di Abele! Quanti morti! Credo che con questa affermazione Ella abbia voluto
Di questa pagina della storia macchiata di peccati orribili e di
infondere nel cuore dei veggenti e di tutta la loro posterità,
sangue innocente, ci restano molte testimonianze scritte e
la speranza che, nonostante tutto, la vittoria appartiene a
filmate.
Gesù, il quale, una volta per sempre ha vinto le potenze del
Ci sono ancora tanti superstiti che possono raccontare
male e siede alla destra del Padre, mentre noi lo
come, con la guerra, tutto sia stato perduto.
attendiamo nella sua venuta nella Gloria.
Si dice che la storia sia la “magistra vitae”, ma lo abbiamo
La liturgia riprende questo argomento quando per bocca dei
capito l’insegnamento che viene dalle due Grandi Guerre
credenti dice: ”Annunziamo la tua morte, Signore,
del ventesimo secolo?
proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua
Ci siamo resi conto che quegli eventi erano la conseguenza
Venuta”.
dei nostri peccati?: - L’esaltazione dei nostri vizi, la
Gesù Tornerà per la vittoria definitiva alla fine dei tempi.
soddisfazione dei desiderio sfrenato di potenza, la
Adesso, i fedeli vivono, nella speranza, l’attesa del ritorno
negazione del Vangelo e di Dio, Il disprezzo della vita
umana? -
glorioso del Signore. Non sappiamo l’ora, ma il ritorno ci
103
104

sarà ed allora la sua vittoria su tutte le potenze del male si
compirà e il suo Regno avrà la sua piena attuazione.
Nel tempo della storia, le venute di Gesù, cosiddette
Questi frutti indicano la vittoria del Cuore Immacolato di
Maria sul peccato del mondo e su Satana, descritto come il
dragone rosso nel libro dell’ Apocalisse.
intermedie, sono molte e diverse. I segni del trionfo si vedono, crescono e cresceranno, se il
Penso che il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria
rappresenti una di queste venute intermedie.
Questo trionfo non indica eventi eclatanti, stupefacenti,
che attraggano forzatamente l’attenzione delle folle, oppure
sconvolgimenti dell’universo, o miracoli sensazionali mai
visti. Consiste, invece, in una forma di cambiamento
spirituale, che trasformerà il cuore di ogni uomo.
Avverrà a livello interiore e gradualmente. Si può pensare
che il Trionfo sia già in divenire, già cominciato e proceda
verso la sua realizzazione.
In questi tempi si esperimentano i frutti del peccato:
disobbedienza alla Chiesa e al Papa, divisione della
famiglia, guerre, omicidi, odio, perversione, occultismo,
orge, indifferenza, negazione di Dio, mancanza di amore,
litigi, angoscia, disperazione, scoraggiamento, dubbio,
orgoglio, disprezzo della vita e delle persone, scherno,
oppressione, ingiustizia, avidità e avarizia, ribellione e
bestemmia, tradimenti della vita coniugale, corruzione dei
giovani e dei bambini, sfruttamento degli operai e dei
minori, spettacoli, mode e stampa offensivi del pudore,
invidie, gelosie, ira, gola, droga, accidia, furto, inganno,
calunnia, abbandono della fede, trascuratezza
nell’educazione dei piccoli e dei giovani, mancanza di
rispetto verso i genitori, verso gli insegnanti, verso l’autorità
costituita, mormorazioni e maldicenze, giuramenti falsi,
assenza di preghiera e di misericordia e molte altre
malvagità del genere.
Accanto ai frutti dolorosi del peccato ci sono e si
esperimentano anche frutti dello Spirito.
105
cuore umano ritornerà ad essere il Tempio dello Spirito
Santo.
2. SEGNI DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI
MARIA
1. La Consacrazione fatta e vissuta al Cuore
Immacolato, come chiesto dalla Madonna a Fatima.
La prima volta fu Pio XII° a farla il 31 ottobre 1942:
" A voi, al vostro Cuore Immacolato, noi, in quest'ora
tragica della storia umana, affidiamo, rimettiamo,
consacriamo non solo la Santa Chiesa... ma anche tutto
il mondo straziato da feroci discordie..."
Giovanni Paolo II° l’ha rinnovata solennemente in Piazza
San Pietro, per tutto il mondo, il 25 marzo del 1984.
Benedetto XVI° l’ha pronunciata per tutti i sacerdoti, a
Fatima, durante “l’anno sacerdotale” .
In un articolo del giornale “Avvenire” si legge: “È diventato
via via più chiaro, sulla "strada" di Fatima, perché Papa
Ratzinger abbia voluto così strettamente ed esplicitamente
legare questa sua "Visita" all’"Anno Sacerdotale". Perché
la "Chiesa" “ha profondo bisogno di "reimparare" la
"penitenza", accettare la "purificazione", imparare il
"perdono" ma anche la necessità della "giustizia". Questo
già accade, ma deve continuare ad accadere attraverso
"Preti" autenticamente convinti della grandezza del
"Ministero" a cui sono stati chiamati. E’ per questo che
Benedetto ha voluto affidare alla Vergine di Fatima i
106

400 mila "Sacerdoti" del mondo, perché essi “rinnovino la
Chiesa"... trasfigurati dalla "grazia" di Colui che fa "nuove"
tutte le cose”.
Questo "Pellegrinaggio" in "terra portoghese", in un
momento delicato e difficile, s’è così fatto "porta", una
"porta" spalancata sul "futuro" della "Chiesa", che, ogni
giorno, avrà bisogno del sostegno della "Madre del
Signore" per far «rifiorire il deserto delle nostre "solitudini" e
brillare il sole sulle nostre "oscurità"... tornare la calma dopo
la "tempesta", affinché ogni uomo veda la "salvezza" del
Signore, che ha il nome e il volto di Gesù” (Cfr. Avvenire 15
maggio 2010).
2. La diffusione della spiritualità di Fatima.
Fatima è stata accolta dalla Chiesa e da un numero
immenso di fedeli.
Nel mondo c’è un vivo desiderio di una Chiesa obbediente,
penitente, purificata, rinnovata, povera, unita, ricolma di
ardore apostolico, tutta di Gesù, impegnata nella “Nuova
Evangelizzazione” di cui Maria viene detta “la Stella”.
Maria, “Stella della nuova Evangelizzazione”, una
evangelizzazione sotto il suo Segno , sotto la sua
protezione, con la sua intercessione, la sua materna carità,
3, - Una rinnovata attenzione alla famiglia, fondata sul
Sacramento del matrimonio.
In questo momento, l’istituto familiare soffre una crisi
profonda. Molti genitori vivono superficialmente i loro
compiti di sposi cristiani, tante famiglie si sfasciano a causa
dei tradimenti, degli egoismi, della ricerca di se stessi,
dell’assenza di una fede vissuta, della carestia della Parola
di Dio, della perdita del senso del peccato, dell’incertezza
sui valori da trasmettere, del poco tempo disponibile per il
dialogo fra coniugi, fra genitori e figli, della scarsa
credibilità nel loro impegno educativo nei confronti dei figli.
La parola di genitori così poveri interiormente, non
arriva al cuore dei figli, perché non c’è convinzione, non c’è
autorevolezza, non c’è autentica testimonianza, manca la
Grazia di Dio, si prega poco e male, si vive lontani da Dio,
che viene all’ ultimo posto nella graduatoria delle cose da
fare, se un “ultimo posto “c’è.
Anche la famiglia sente la necessità e l’urgenza di una
riconciliazione con Dio, di una fede vissuta, dell’ascolto e
della meditazione della Bibbia, della preghiera quotidiana,
di un amore forte, di coraggio nelle scelte, d’ un amoroso
impegno educativo, di consacrasi al Cuore Immacolato di
Maria, vivendone gli impegni.
la sua dolcezza, il suo splendore, la sua fedeltà. Il desiderio preannuncia un cambiamento.
Una Chiesa fatta Vangelo vissuto. Quando questo avverrà, scenderà una grande luce dal
Orientata all’amore per Gesù e alla salvezza delle anime.
Cielo che farà brillare la famiglia come una “piccola
Una Chiesa che offre, soffre, prega, tace, ripara e dà la sua
Chiesa”, “santuario della vita”, “Chiesa domestica” “culla
testimonianza alla Verità, una Chiesa giusta e operatrice di
dell’amore”, luogo privilegiato dell’educazione e della
pace.
evangelizzazione, e ci sarà tanta gioia e tanta speranza sia
nei momenti facili che in quelli difficili.
Nel cuore di Maria la famiglia potrà trovare il suo rifugio in
cui essere custodita ed aiutata in ogni circostanza.
I genitori saranno ottimi educatori, i figli rispetteranno i
genitori e così Dio sarà amato e glorificato.
107 108

Poiché la famiglia è il cuore della società umana, la
cellula principale, la sorgente di nuova vita, ecco che la
sua trasformazione secondo il progetto di Dio, sarà alla
base della trasformazione dell’intera società.
La comunità umana, vivificata dalle famiglie cristiane
sarà solidale, giusta e fraterna e, come frutto, otterrà il dono
della pace.
Ciò non vuol dire che si esaurisca la lotta fra il bene
ed il male, ma che il bene trionferà sul male.
La Chiesa e la Famiglia che vivono il progetto di Dio
sono e saranno segni visibili del Trionfo del Cuore
Immacolato.
4 - Il ritorno all’Eucaristia, all’Adorazione Eucaristica
rappresenta un grande segno del Trionfo.
La Chiesa diventerà sempre più povera, evangelica,
casta, spoglia di tutti gli appoggi in cui confida, santa, bella,
senza macchie e senza rughe, ad imitazione della Mamma
Celeste. Perché nell’Eucaristia è la sorgente d’acqua viva
che purificherà la sua aridità e rinnoverà il deserto in cui è
ridotta; solo lì è il segreto della Vita e la fonte della sua
rinnovata santità.
Il popolo di Dio metterà al primo posto, nel giorno della
Domenica, la partecipazione all’Eucaristia e ritornerà a fare
l’Adorazione nelle chiese dove si conservano le Sacre
Specie.
Nel Santissimo Sacramento c’è la presenza reale di Gesù,
nell’atto della sua offerta al Padre per la salvezza del
mondo. Al tabernacolo attingerà forza, coraggio e grazia
per vivere nella verità il progetto di Dio e glorificare la
Santissima Trinità.
L’Adorazione Eucaristica riporterà al centro della fede, il
Cristo nel suo mistero pasquale e, nella sua presenza
109
sacramentale, ognuno avrà luce per attuare nel quotidiano
il Comandamento dell’amore gratuito.
Ricordiamo l’insegnamento contenuto nella preghiera
insegnata dall’Angelo del Portogallo!
Lo Spirito santo verrà donato in abbondanza e tutto
rifiorirà.
Nell’ Ostia Consacrata c’è Gesù e con Lui la Trinità , il
Paradiso con Maria, le schiere degli Angeli, dei Santi e
delle anime ancora in via di purificazione e infine la Chiesa
di questa terra che prega adorando, amando, ringraziando,
offrendo e soffrendo per la gloria di Dio e per la propria
salvezza.
5 - Un forte desiderio della Parola di Dio muoverà i
cristiani a conoscere, amare ed approfondire la divina
Rivelazione contenuta nella Sacra Scrittura.
In ogni casa si leggerà il Vangelo; nelle chiese, nelle
celebrazioni liturgiche, nelle assemblee, nei gruppi si
ascolterà la spiegazione, per conoscere con esattezza ciò
che Dio ha detto, e che vuol continuare a comunicarci
attraverso la Sua Parola, eterna e sempre attuale.
L’opera dello Spirito Santo accompagnerà chi insegna
e chi ascolta e darà la luce per accogliere in un cuore ben
disposto e di attuare nella vita, la volontà di Dio racchiusa
nella Parola.
6 - La Fede ritrovata.
Dalla fede scaturirà una nuova volontà di vivere la Carità
fraterna, la capacità di vedere Gesù in ogni persona,
specialmente la più umile, povera, malata ed emarginata.
7 - Maria è Il più grande segno della vittoria di Dio.
110

Dio vincerà su ogni forma di ateismo teorico e pratico, del
bene su ogni forma di male e di peccato, dell’Amore su ogni
forma di violenza e di odio, della Verità su ogni forma di
errore e di falsità.
8 - Lo Spirito Santo mostrerà al mondo il suo peccato.
Alla luce della Sua Verità, tutta l’umanità comprenderà
l’abisso in cui si è lasciata condurre da Satana, che, in lei e
per mezzo di lei, ha voluto ripetere il gesto orgoglioso del
suo rifiuto di Dio e della sua Legge. E’ arrivata a costruire
una civiltà senza Dio, si è data una morale contraria alla
sua Legge, ha giustificato ogni forma di male e di peccato,
si è lasciata sedurre dal materialismo, dall’odio, dalla
violenza e dalla impurità.
Dal Fuoco dello Spirito Santo essa verrà
completamente purificata, perché possa tornare quel nuovo
giardino in cui la Santissima Trinità riceverà la sua gloria
più grande.
E’ la testimonianza dello Spirito che rinnoverà
profondamente la Chiesa.
Alla luce della sua Verità, la Chiesa vedrà se stessa in tutta
la sua umana debolezza e verrà guarita dalla sua crisi di
fede, sarà liberata dalle insidie degli errori, che hanno
diffuso in lei la piaga profonda dell’apostasia e della
infedeltà.
Rinnovata dal fuoco dello Spirito Santo, tutta la Chiesa
rifletterà la gloria del suo Signore e tornerà sposa fedele e
casta, tutta bella. Alla luce della sua Verità, a tutti apparirà
la forza salvifica del Vangelo di Gesù, che diffonderà
ovunque il suo divino splendore. E così Gesù sarà ascoltato
nella sua Parola, seguito sulla via da Lui tracciata, imitato
nella sua vita, glorificato nella sua Persona.
L’umanità riconoscerà Gesù Cristo come suo
Redentore e come suo unico Salvatore.
111
Allora lo Spirito Santo aprirà i cuori e le anime ad
accogliere Cristo che ritornerà nella Gloria.
Questo Ritorno è nella Gloria, poiché Gesù ha sofferto una
volta per tutte la sua Passione e adesso vive nella Gloria.
E’ sicuro il suo Ritorno alla fine dei tempi, ma non ne
conosciamo la data. Gesù non l’ha rivelata.
Si intende indicare un ritorno che coincide con il Trionfo del
Cuore Immacolato di Maria e non la seconda Venuta con la
fine del mondo.
Poiché il ritorno di Gesù nella gloria, col suo corpo glorioso,
è vicino, il credente è chiamato a vivere nella speranza,
nella pace del cuore e nella preghiera; nella fede e nella
gioia; nella Grazia e nella purezza; nell’amore e nella
santità.
Egli è nostro Redentore, Salvatore e Re.
9 - Il Trionfo del Cuore Immacolato avverrà nel Trionfo
della divina Misericordia.
Gesù si è offerto quale vittima di espiazione, perché
l’amore misericordioso del Padre potesse accogliere, nella
sua comunione di vita, questa umanità ormai redenta e
salvata.
Il trionfo della divina misericordia si compie nella vittoria del
bene sul male, della Grazia sul peccato, dell’amore
sull’odio, della vita sulla morte. Il trionfo della divina
misericordia si compie su Satana e su tutti gli spiriti maligni,
perché questo segna il momento della loro più grande
sconfitta.
10 – La nuova civiltà dell’Amore
Con Il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria si attuerà
la nuova civiltà dell’Amore di cui ha tanto detto e scritto e
scritto il venerabile papa Paolo VI.
112

Gesù crocifisso è, ancora segno di speranza e di sicura
vittoria, è la salvezza per la Chiesa, suo mistico Corpo, che
vive ora le stesse vicende della sua Passione e della sua
Immolazione. E’ nella sua Chiesa che Gesù rinnova il
Sacrificio della Redenzione, comunica il dono della sua
Grazia e toglie, col suo perdono, tutto il peccato e il male
del mondo. In Lui crocifisso sono le radici della civiltà
dell’amore. Ed è’ nella Chiesa crocifissa che Gesù diventa
salvezza per l’umanità di questi ultimi tempi della
purificazione e della grande tribolazione.
IN SINTESI
Come sintesi dei segni del trionfo cito il messaggio
del 7 ottobre 1995 tratto dal libro “Ai sacerdoti figli
prediletti della Madonna “.
Le anime dei miei figli, illuminate dalla Grazia, possedute
dalla vita divina cantano con Me il Magnificat perenne della
perfetta gloria alla Santissima Trinità
.La mia vittoria si compie nella Chiesa, che Io illumino
della mia fede, assisto con la mia presenza, conforto con la
mia tenerezza materna. Io stessa la conduco per mano in
questo tempo della purificazione, verso il suo più grande
splendore, che la rivestirà, facendo di essa la più grande
luce per tutte le nazioni della terra.
La mia vittoria, avviene ogni giorno su questa povera
umanità tanto ammalata e lontano da Dio e che ha voluto
costruire una nuova civiltà senza di Lui. Io apro vie nuove
per il suo ritorno al Signore, che l’attende con l’amore di un
Padre. Chiamo i miei piccoli figli a diventare strumenti di
salvezza per tutti e così, nel silenzio e nel nascondimento,
ogni giorno preparo e diffondo il Regno di Dio.
“Sono la Regina del santo Rosario. La mia completa vittoria avverrà con il Trionfo del mio
Sono la Regina delle vittorie. Il compito che mi è stato
affidato dalla Santissima Trinità è di guidare la battaglia e di
condurre alla vittoria la schiera dei figli di Dio che combatte
contro il potente esercito degli schiavi di Satana e degli
spiriti del male. “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la
tua discendenza e la sua discendenza: essa ti schiaccerà la
testa e tu le insidierai il calcagno” (Gn. 3,15). Ogni giorno Io
porto avanti questa lotta ed ottengo la mia vittoria.
La mia vittoria avviene nei cuori di tutti i miei figli, che si
consacrano al mio Cuore Immacolato e si lasciano formare
e condurre da me come bambini.
Io apro questi cuori alla purezza dell’amore e così posso
ottenere la vittoria su ogni forma di egoismo, di odio, di
violenza e diffondere ovunque il soave profumo della divina
carità.
La mia vittoria è ottenuta sulle anime che sono da Me
aiutate a combattere e a vincere ogni forma di peccato.
113
Cuore Immacolato nel mondo. Allora il miracolo della divina
Misericordia, nella potenza dello Spirito Santo, rinnoverà la
faccia della terra ed essa tornerà un giardino profumato e
prezioso, in cui la Santissima Trinità si rifletterà compiaciuta
e riceverà da tutto l’universo creato la sua gloria più
grande.”
CAPITOLO V
IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
ATTRAVERSO LA VIA DELL’INFANZIA SPIRITUALE.
L’infanzia spirituale nel Vangelo.
"Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo
impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio.
15 In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo
accoglie un bambino, non entrerà in esso". 16 E, prendendoli
114

tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro”.
(Mc. 10,15)
“In quel tempo Gesù disse: "Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste
cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o
Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il
Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il
Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
28
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi
darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che
sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra
vita.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero". (Mt. 11, 25
– 28)
“ In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito
Santo e disse: "Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e
della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e
ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così
hai deciso nella tua benevolenza.” (Lc. 10 – 21)
"In verità io vi dico: se non vi convertirete e non
diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei
cieli. 4 Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino,
costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un
solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.Chi
invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono
in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una
macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. 7 Guai
al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano
scandali, ma guai all'uomo a causa del quale viene lo
scandalo!”(Mt. 18, 3 – 7)
115
Gesù è modello di questa virtù.
Davanti al Padre Egli si fa piccolo e in questo modo si
relaziona con Lui: Gesù chiama Dio: Abbà, che in ebraico
significa: papino. E' diminutivo di "Ab", che è come dire : -
Padre -.
Gesù era affascinato da suo Padre, come un bambino che
confida, che ama, che si rifugia e sente sicurezza. Per lui il
padre è sempre il più grande. Nel Vangelo possiamo vedere
questa virtù nella vita di Gesù. Nell'ultimo momento, nella
maggiore disperazione, nella notte totale, Egli si consegna
ciecamente nelle braccia del Padre: "Nelle tue mani
consegno il mio spirito" (Lc 23,46). Dal fondo del pozzo,
vede le braccia del Padre. Abbiamo bisogno di imparare a
confidare con semplicità nelle cure e nell'amore paterno di
Dio, affinché siamo da Lui accolti. Egli ci fa sentire sicuri in
tutte le necessità, anche nelle turbolenze. Tutta la spiritualità
deve strutturarsi a partire da questa virtù. Ma noi non
abbiamo questo tipo di relazione con il Padre. Siamo
diventati complicati, tesi, stressati”. (Cfr. P.L.C. De Oliveira
Redentorista)
La piccolezza in Maria e in chi a Lei si affida.
Maria, l’umile serva del Signore, è la prima creatura in
assoluto che ha vissuto la via dell’ ”infanzia spirituale”
La via dell’infanzia spirituale è anche la via di coloro che si
lasciano condurre da Maria per essere trasformati ad
immagine di Gesù, per imparare ad abbandonarsi
totalmente a Dio, per vivere come figli fiduciosi nella divina
misericordia la quale guarisce tutti i difetti e i peccati,
sentendosi vuoti, emarginati, non considerati, nel lasciarsi
116

cambiare il cuore affinché la Mamma Celeste metta il suo
Cuore e quello di Gesù al posto del loro cuore, per riflettere
nel mondo l’Amore invincibile e perfetto di Dio.
Chi è piccolo è anche umile, povero, obbediente, paziente,
perseverante, fiducioso, dedito alla preghiera ed alle opere
di carità anche nelle più piccole cose di tutti i giorni, quelle
che sembrano insignificanti, senza valore, nascoste agli
In questa nostra epoca di grandi cambiamenti, di
grandi opportunità e di grandi incertezze, la Madonna di
Fatima ci insegna a pregare, offrire, soffrire, riparare, tacere,
mentre un diluvio di parole inutili, sommerge il mondo che si
è allontanato da Dio, a causa del suo orgoglio, della sua
superbia, della sua autosufficienza; un mondo che presume
di poter espellere Dio dalla vita.
occhi di tutti. Gli umili, i poveri, i semplici, i piccoli, gli emarginati,
Maria è stata la piccola serva del Signore e per questo
pienamente abbandonati ai disegni che Dio porta avanti
ha potuto dare un Corpo a Gesù.
attraverso sua Madre, formano come il calcagno di Maria.
A Gesù Maria ha dato le cose piccole agli occhi dei potenti.
Il calcagno di Maria schiaccerà la testa del serpente antico
Lo ha generato in una grotta umile, povera, fredda, isolata
della Genesi, colui che continua a tentare l’uomo ed a
da tutto.
tentarlo di mettersi contro Dio per portarlo alla perdizione
Per prima ha vissuto la nudità della fede, ma quel vuoto lo
eterna.
ha riempito amando con tutta se stessa il piccolo Gesù,
Nel calcagno di Maria ci sono tutti coloro che vivono
adagiato nella mangiatoia di Betlemme.
fedelmente la Consacrazione come chiesto a Fatima.
Nella sua piccolezza ha potuto rispondere alla volontà del
La lotta fra il grande drago dell’Apocalisse e la Donna
Padre e per opera dello Spirito Santo concepire l’Unigenito
vestita di sole è in atto anche nel nostro oggi e le creature
di Dio.
sono coinvolte, anche se non possono afferrare il mistero di
Nella sua piccolezza, nella sua umiltà ha accolto il Creatore
tale combattimento. Questa lotta, infatti, avviene ad un
fattosi in Lei, creatura; con generosità splendida ha dato al
livello superiore alla nostra comprensione, a livello di spiriti.
mondo il suo Gesù.
Tutto il male che soffre l’uomo trova la sua causa
Sotto la Croce ha ricevuto il testamento dal Figlio di essere
principale nel fatto che in questa battaglia, non si affida
la Madre dei credenti.
totalmente alla misericordia di Dio.
Da allora Ella, che ha portato Gesù all’umanità, ha ricevuto
Portandoci alla fiducia piena nella volontà di Dio, la
la missione di riportare l’umanità al Figlio.
Vergine Immacolata, tutta pura e santa, senza macchia di
Affidandosi alla Beata Vergine, ogni cristiano si lascia
peccato, ricolma di carità e di Grazia, ci fa vincere la
da Lei condurre a compiere la volontà di Dio con tutto se
battaglia, fa sì che a regnare ritorni l’unico che ne ha il
stesso, confidando nel suo grande amore, nella sua grande
diritto, il vero Re, il vero Sovrano: “Gesù”. Nel Regno di
misericordia nella sua opera di salvezza. Chi si consacra al
Gesù trionfa sempre l’amore ed il bene.
Cuore Immacolato di Maria, lascia che sia Lei a rivivere in
“ Chi è veramente umile sa che Gesù Cristo è Re,
lui, con tutte le sue alte virtù. Con Lei, per mezzo suo,
perché è il Verbo eterno, l’unigenito Figlio del Padre,
imitandola, invocandola, confidando come fa il bambino in
collo alla mamma, accoglie la sua mediazione materna.
Immagine della sua sostanza, Splendore della sua gloria.
117
118

Per mezzo di Lui tutto è stato creato e dunque, ogni cosa
che esiste al di fuori di Dio, è soggetta al suo regale ed
universale dominio.
“Oracolo del Signore al mio signore:
"Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi".
2
Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!
A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell'aurora,
come rugiada, io ti ho generato.
Il Signore ha giurato e non si pente:
"Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek".
5
Il Signore è alla tua destra!
Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira,
6 sarà giudice fra le genti,
ammucchierà cadaveri,
abbatterà teste su vasta terra;
7 lungo il cammino si disseta al torrente,
perciò solleva alta la testa. “
SALMO 110 (109)
119
Gesù Cristo è Re anche a motivo della sua conquista.
Infatti, nel momento dell’Incarnazione, il Verbo assume,
nella sua Persona divina, la natura umana e, in questa
Unione Ipostatica, l’umanità viene elevata ad una personale
comunione con la stessa divinità.
Con l’opera della redenzione compiuta sul Calvario, Gesù
libera l’universo creato, dalla schiavitù di Satana a cui è
stato sottomesso a causa del peccato di Adamo, pagandone
Lui stesso, sulla Croce, il prezzo dovuto alla divina Giustizia.
Così tutto l’universo, redento e liberato dal maligno,
ricondotto ad una piena comunione di vita col Padre
Celeste, appartiene al dominio regale di Cristo e partecipa al
suo stesso disegno di vincitore del peccato e della morte, di
figlio di Dio e di cittadino della Gerusalemme Celeste.
“Io sono il Primo e l’Ultimo, il Vivente. Io ero morto,
ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra
gli inferi. Al vincitore, che persevera fino alla fine nelle mie
opere, darò autorità sopra le nazioni; le pascolerà con
bastone di ferro e le frantumerà come vasi di argilla, con la
stessa autorità che a me fu data dal Padre mio. E darò a Lui
la stella del mattino.
Non cancellerò il suo nome dal libro della vita ma lo
riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi Angeli.
Il Vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio
Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del
mio Dio e della Città Santa, della nuova Gerusalemme, che
discende dal Cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio
nome nuovo”.(Cfr.Apocalisse, cap. 21).
Gesù Cristo è Re, perché appartiene alla sua divina
missione riportare l’universo creato alla perfetta
glorificazione del Padre, purificandolo con il fuoco bruciante
dello Spirito Santo, in modo che venga completamente
liberato da ogni Spirito del male, da ogni ombra di peccato,
120

e possa così aprirsi all’incanto di un nuovo Paradiso
terrestre.
Allora il Padre verrà glorificato ed il suo Nome sarà
Sono diventati, per partecipazione, mediatori nel Cuore della
Mediatrice di Tutte le Grazie, in unione con Gesù
Eucaristico, unico Mediatore.
santificato da tutto il Creato. Nella via della piccolezza sono stati anime eucaristiche.
In questa creazione, rinnovata da una perfetta comunione
Lucia ha vissuto la sua Infanzia spirituale per altri 88
di vita col Padre, Gesù Cristo instaurerà il suo Regno di
anni.
Gloria, perché l’opera della sua divina Redenzione, possa
Per tutta la vita non è mai venuta meno alle richieste della
avere il suo perfetto compimento.
Madonna e da Lei si è lasciata guidare, fino al giorno della
Lo Spirito Santo aprirà i cuori e le menti, in modo che
sua nascita al Cielo, il 13 febbraio 2005.
tutti possano adempiere il Volere del Padre e del Figlio, così
Nel Cuore Immacolato, suo rifugio, ha vissuto la via
che, come in cielo, anche sulla terra sia perfettamente
dell’infanzia spirituale.
compiuta la Divina Volontà.
La sua sottomissione a Dio, a Maria e alla Chiesa è stata
A Cristo Re rendiamo l’omaggio di una fede eroica, di
esemplare.
una sicura speranza, di una ardente carità.” ( Ai Sacerdoti...
Obbedire a Dio è meraviglioso, ma non facile; obbedire alla
22 novembre 1992).
Chiesa è un onore, ma anche un autentico sacrificio.
A questo Regno si partecipa vivendo la via dell’
“infanzia spirituale”.
La via dell’infanzia spirituale come scelta di vita
cristiana viene chiaramente indicata dalla Vergine nelle
apparizioni di Fatima.
La Regina del Rosario ha scelto i piccoli per manifestarsi.
Ha chiesto il loro consenso. Attraverso i piccoli ha portato
nel mondo una speranza nuova.
I tre fanciulli hanno saputo vivere il loro affidamento a Maria
con tanto amore, con tanta sollecitudine, senza ritardi.
Francesco e Giacinta hanno accolto la sofferenza e la
morte, quando erano ancora bambini; hanno offerto senza
lamentarsi, tacendo, riparando, per la salvezza dei poveri
peccatori. Hanno vissuto la malattia sempre immersi nel
GIACINTA - LUCIA - FRANCESCO
Cuore della Regina del Rosario che stava premurosa sotto
la loro croce.
Padre Stefano Gobbi, che è stato l’apostolo di Fatima
Hanno offerto al Padre Celeste il loro commovente
per i sacerdoti di tutto il mondo, a cominciare dall’8 maggio
sacrificio.
1972, nelle sue meditazioni, diceva sempre a sacerdoti e a
Disprezzati dai potenti, esaltati da Dio.
vescovi di tutti i continenti: “Voglio essere come un bambino
di due mesi in braccio alla Mamma celeste”.
121
122

Quanto diceva, lo ha vissuto fino al giorno in cui è finito il
suo compito in questo mondo, il 29 giugno 2011.
Nel Biglietto di ricordo del 40° della sua ordinazione
sacerdotale riportava le parole scritte per la sua prima
Messa, celebrata a Roma il 19 dicembre 1964:
“ PER UN CAMMINO LUNGO E DOLOROSO
MA ILLUMINATO DAL TUO SGUARDO
VERGINE MARIA
OGGI MI HAI PORTATO ALL’ALTARE
AL TUO CUORE IMMACOLATO
CONSACRO IL MIO SACRDOZIO
PER ESSO
I PECCATORI TROVINO SALVEZZA
GLI SMARRITI LA STRADA
I DELUSI GLI STANCHI GLI AFFLITTI
LA BEATITUDINE DELLA SPERANZA
I POVERI L’ANNUNZIO DEL TUO REGNO
TUTTI IL TUO AMORE DI MAMMA”
Si è speso, senza risparmiarsi per portare i lontani, gli
affaticati, i peccatori, gli afflitti, i dubbiosi, nel sicuro rifugio
del Cuore Immacolato di Maria.
Un “vagabondo” che ha visitato tutte le nazioni, sconosciuto
ai potenti.
E’ morto spoglio di tutte le sicurezze umane, tanto da fargli
dire, dopo l’ arresto cardiaco che lo avrebbe portato alla
morte: “morirò come Giacinta, solo”.
Non ha mai fatto pesare le sue fatiche, le ha vissute con la
gioia di chi sapeva che sotto la sua croce c’era la Madre:
“Donna ecco tuo figlio”, crescendo giorno dopo giorno, nella
piccolezza evangelica e nella conformazione alle virtù di
Maria.
La Messa esequiale fu celebrata, presente il suo corpo
morto, a Collevalenza, nella Basilica dell’Amore
123
Misericordioso, il giovedì 30 giugno, da 16 vescovi sotto la
presidenza del Cardinale Ivan Diaz e da 270 sacerdoti
provenienti da ogni nazione dei cinque Continenti.
Erano in corso gli Esercizi spirituali internazionali del
Movimento Sacerdotale Mariano; purtroppo, lui non poté
dirigerli.
Un gruppo di giovani equadoregni appartenenti al
Movimento mariano, erano venuti, eccezionalmente, per
poterlo incontrare vivo, ma hanno potuto soltanto cantare
una canzone “Nos semos los soldados de Maria”, accanto
alla sua bara, tra la commozione generale.
Anche i Vescovi piangevano.
Alcuni vescovi e sacerdoti di tutto il mondo hanno espresso
in questo modo la loro riconoscenza ed il loro affetto a chi
ha loro indicato, nell’arco di quattro decenni, la via luminosa
della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Con la sua morte, questo sacerdote ci ha dato una
splendida lezione di fede e di fedeltà al Vangelo e alla
Chiesa.
La grande Concelebrazione si è conclusa con il canto del
Magnificat, il cantico della Vergine, il cantico dell’umile serva
del Signore che ha accolto sotto il suo manto glorioso
questo suo piccolo figlio.
Il Santo padre Benedetto XVI, il giorno dopo, appresa la
notizia della morte di don Gobbi, dal Cardinal Ivan Diaz, ha
detto di lui : “E’ andato dritto in Paradiso”.
Chi vive l’infanzia dello spirito, ha riposto il suo cuore
nel Cuore di Gesù; come Lui, si è abbandonato in Dio, con
tutte le forze e con una fiducia totale. Tutto il suo essere
vive di Lui, a Lui completamente configurato, da Lui nutrito e
guidato, nel suo agire quotidiano.
L’infanzia spirituale è, tuttavia, un punto di arrivo, una meta
verso cui tendere.
E’ prima di tutto, un dono ed una chiamata di Dio.
124

Per raggiungere la meta sono necessarie una risposta
perfetta ed una tensione verso l’incontro con Dio, che duri
tutta la vita.
Dio chiama continuamente l’uomo peccatore a convertirsi e
a staccarsi dal suo “io”.
L’uomo, libero di scegliere, procederà verso Dio e lo
incontrerà quando la sua volontà e la Volontà divina
saranno fuse insieme.
La via dell’infanzia esige anche la piena adesione a Maria.
La Vergine è l’ Icona della vita cristiana. E’ modello per chi
vuol percorrere la via della piccolezza. E’ anche la
Mediatrice di ogni percorso spirituale dei battezzati.
Ella aiuta, con la tenerezza della migliore delle madri, i figli
ad andare verso il Padre come.
Il modello da imitare per camminare nella piccolezza è Lei
con le sue mirabili virtù.
Siamo chiamati a vivere questa via dello spirito con Lei.
Pensare con Lei, agire come Lei, guardare con i suoi occhi,
amare col suo Cuore, camminare con i suoi piedi, lavorare
con le sue mani, ascoltare con le sue orecchie.
Affidandoci al suo Cuore, la troveremo sempre attenta al
nostro progresso nella fede e nelle opere dell’amore
fraterno.
Madre della Chiesa, ci insegnerà ad essere Chiesa, ad
amare la Chiesa, ad obbedire alla Chiesa, a credere la
Chiesa come prolungamento del Cristo nella storia.
La fedeltà alla Chiesa è il segno tangibile della fedeltà a
Cristo. La Chiesa, mossa dallo Spirito Santo, ci farà
progredire nella conoscenza della verità, senza errori, come
vuole Gesù.
In tempi in cui ci troviamo di fronte a grandi
rinnovamenti e rivolgimenti, la Chiesa è la l”uce delle genti “
che indica, nel dubbio, qual è la decisione da prendere, o la
strada da seguire.
125
Leggiamo due salmi due passi profetici che ci dicono,
come questa “via della piccolezza”, sia stata rivelata da Dio
al popolo eletto, già prima di Cristo:
“O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
3
con la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
5 che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell'uomo, perché te ne curi?
Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
7 Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
8 tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
9 gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
10
O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!”
(Salmo 8)
126

“Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.
Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l'anima mia.
Israele attenda il Signore,
ora e sempre.”
Salmo 130
PENSIERI SCRITTI SULL’INFANZIA SPIRITUALE.
Santa Teresa di Lisieux
Santa Teresa di Lisieux nella sua autobiografia scrive:
« voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via
ben diritta, molto breve, una piccola via tutta nuova. Siamo
in un secolo d' invenzioni, non vale più la pena di salire gli
scalini, nelle case dei ricchi un ascensore li sostituisce
vantaggiosamente. Vorrei anch'io trovare un ascensore per
innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per
salire la dura scala della perfezione. »
“11
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
12
Perché così dice il Signore:
"Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
13
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.” Isaia ( 66, 11-13)
Teresa si abbandona totalmente alla divina misericordia:
“La piccola via di Teresa è l’abbandono, che porta
sicuramente fra le braccia di Dio. La monaca carmelitana
non ha altro desiderio che nascondersi fra le braccia di Dio,
per lasciarsi accarezzare da Lui, per lasciarsi inondare
dall’oceano della sua Misericordia. L’abbandono è il gesto di
fiducia più definitivo ed autentico, perché è la rinuncia
completa alla propria volontà ed è la sottomissione totale
alla volontà del Padre.”
Santa Teresa continua:
“Allora ho cercato nei libri santi l'indicazione
dell'ascensore, oggetto del mio desiderio e ho letto queste
parole uscite dalla bocca della Sapienza Eterna: “Se
“ 4
Io li traevo con legami di bontà,
con vincoli d'amore,
ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia,
mi chinavo su di lui
per dargli da mangiare.” Osea (11, 4)
qualcuno è molto piccolo, venga a me”. Così sono arrivata
ad intuire che avevo trovato quello che cercavo. E volendo
sapere, o mio Dio, che cosa faresti al molto piccolo che
rispondesse alla tua chiamata, ho continuato le mie ricerche
ed ecco quello che ho trovato: "Come una madre accarezza
il figlio, così io vi consolerò: vi porterò in braccio e vi cullerò
sulle mie ginocchia!". Ah, mai parole più tenere, più
melodiose hanno rallegrato la mia anima! L'ascensore che
127
128

mi deve innalzare fino al Cielo sono le tue braccia, o Gesù!
Per questo non ho bisogno di crescere, anzi bisogna che io
resti piccola, che lo diventi sempre di più. O mio Dio, hai
superato ogni mia aspettativa e io voglio cantare le tue
misericordie. (Manoscritto C 2v-3r)
“Restare una bambina piccola davanti al buon Dio è
riconoscere il proprio nulla, aspettare tutto da Lui, come un
bambino piccolo aspetta tutto da suo padre; è non
inquietarsi di nulla, non guadagnare ricchezze. Anche fra i
poveri si dà al bambino quel che gli è necessario, ma
appena diventa grande suo padre non vuole più mantenerlo
e gli dice: Adesso lavora, puoi bastare a te stesso.
E' per non sentirmi dire così che non ho voluto crescere,
sentendomi incapace di guadagnarmi la vita, la vita eterna
del Cielo. Quindi sono sempre rimasta piccola, non avendo
altra occupazione che quella di cogliere fiori, i fiori
dell'amore e del sacrificio, e di offrirli al buon Dio per suo
piacere.
Essere piccolo vuol dire anche non attribuirsi affatto le virtù
che si praticano, credendosi capaci di qualcosa, ma
riconoscere che il buon Dio pone questo tesoro nella mano
del suo piccolo bambino perché se ne serva quando ne ha
bisogno; ma il tesoro è sempre del buon Dio. Infine è non
scoraggiarsi affatto delle proprie colpe, perché i bambini
cadono spesso, ma sono troppo piccoli per farsi molto
male.”
(Ultimi colloqui, 6 agosto)
Beata Elisabetta della Trinità'
“ Egli ha messo nel mio cuore una sete infinita e un
grandissimo bisogno d’amare che Lui solo può saziare.
Allora io vado a Lui come il bambino va dalla madre perché
Egli colmi e invada tutto e mi prenda in braccio. Bisogna
essere semplici così col buon Dio.
129
- Mio Dio, Trinità che adoro,
aiutami a dimenticarmi completamente, per fissarmi in Te,
immobile e tranquilla, come se la mia anima fosse già
nell'eternità.
Nulla possa turbare la mia pace, né farmi uscire da Te, o
mio Immutabile,
ma che ogni istante m'immerga sempre più nella profondità
del tuo mistero.
Pacifica la mia anima, rendila tuo cielo, tua dimora prediletta
e luogo del tuo riposo.
Che non ti ci lasci mai solo, ma che io sia tutta là,
completamente desta nella mia fede,
tutta adorante, tutta consegnata alla tua azione creatrice.
O mio Cristo amato, crocifisso per amore,
vorrei essere una sposa per il tuo Cuore.
vorrei coprirti di gloria, vorrei amarti... fino a morirne!
Ma sento la mia impotenza e ti chiedo di "rivestirmi di te",
di identificare la mia anima a tutti i movimenti della tua
anima,
di sommergermi, di invadermi, di sostituirti a me,
affinché la mia vita non sia che un'irradiazione della tua Vita.
Vieni in me come Adoratore, come Riparatore e come
Salvatore.
O Verbo eterno, Parola del mio Dio,
voglio passare la mia vita ad ascoltarti,
voglio rendermi perfettamente docile per imparare tutto da
Te.
Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze,
voglio fissare sempre Te e rimanere sotto la tua grande
luce.
O mio Astro amato,
affascinami perché non possa più uscire dalla tua
irradiazione.
130

O Fuoco consumante, Spirito d'amore, "discendi in me",
affinché si faccia nella mia anima come una incarnazione
del Verbo:
che io sia per Lui un'aggiunta di umanità
nella quale Egli rinnovi tutto il suo mistero.
E Tu, o Padre, chinati sulla tua povera piccola creatura,
"coprila della tua ombra",
non vedere in lei che il "Diletto nel quale hai posto
tutte le tue compiacenze".
O miei Tre, mio Tutto, mia Beatitudine,
Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo,
mi consegno a voi come una preda.
Seppellitevi in me perché io mi seppellisca in Voi,
in attesa di venire a contemplare
nella vostra luce l'abisso delle vostre grandezze. “
Santa Bernadette Soubirous
“Io amo tutto ciò che è piccolo”.
R. Voillaume
E’ necessario che la croce generi in noi, anno dopo anno, il
piccolo bambino, il solo ammesso a varcare con Gesù le
porte del Regno dei cieli.
Il filosofo E. Mounier
Sai tu cos’è l’infanzia spirituale? E’, molto semplicemente,
l’avere un’anima toccata dalla grazia, che può non aver fatto
nulla nella vita, ma che ha ricevuto da Dio il dono di uno
sguardo semplice rivolto a Lui e quella freschezza dove a
Dio deve esser tanto caro riposarsi, visto che non vi sono
più se non uomini preoccupati, tesi, inaspriti dal lavoro e
dalla serietà. Dio non vuole gente che abbia della virtù, ma
131
fanciulli che Egli possa prendere come si solleva un
bambino, in un momento, perché è leggero e ha dei grandi
occhi; poi, è un’altra questione, che ci sollevi più o meno in
basso, più o meno in alto.
Lo scrittore G. Bernanos
Ho perso l’infanzia e non la potrò riconquistare se non
attraverso la santità.
LA VIA DELL’ INFANZIA SPIRITUALE DI FRONTE ALLE
SFIDE NEL TERZO MILLENNIO
La Vergine ci viene in soccorso in questi nostri tempi
così complessi.
La terra è diventata piccola. Le distanze sono quasi
annullate. O perlomeno si procede verso una prossimità
sempre maggiore, poiché tutto è diventato più visibile,
udibile e veloce.
La tecnica ha fatto progressi inimmaginabili.
Gli strumenti di morte sono più ricercati ed efficaci degli
strumenti in favore della vita.
A questo punto non è in gioco l’arte, la letteratura, la
filosofia o la teologia, ma il bene primario dell’uomo: “la sua
stessa vita.”
Gli stati si sono dotati di arsenali bellici potentissimi e
distruttivi.
L’uomo contemporaneo ha la possibilità e la libertà di
distruggere il pianeta in pochi minuti.
Soltanto la fede può venire in soccorso a questa umanità.
Solo il Vangelo di Gesù è la speranza di un mondo nuovo.
L’assenza della fede, blocca la storia nel vuoto e fa
stagnare i singoli e i popoli nell’ angoscia.
Chi predica e vive l’ateismo, distrugge la vita.
132

L’ateo professo ha sete di grandezza, di prestigio, di plauso
ed è accecato dalla superbia.
Egli, ponendosi consapevolmente contro Dio sfida l’uomo e
la sua dignità.
L’ateo in ricerca , invece, si distingue dall’ateo sicuro di sé;
egli è disposto ad accogliere la verità, scosso com’è, dal
dramma esistenziale, tuttavia, amante della vita, ma anche
così incalzato dalla realtà della propria fine.
Chi è onesto nel suo animo, , anche se si trova nel buio
dell’ignoranza, non è lontano da Dio.
Pur non avvertendola, la luce di Dio l’ha già sfiorato.
Manca il passo successivo di una ricerca più approfondita
In ogni caso, a tutti è data la grazia di potersi ravvedere.
Riflettendo alla superbia della scienza e del pensiero, alla
voglia di dominio e di malintesa libertà, alla violenza e
all’odio, alla ricerca esasperata del piacere che sembrano
padroni di tutto, si può concludere che il cuore umano è
gravemente inquinato e partorisce tristezza. La via
dell’infanzia spirituale mi pare la più necessaria ed attuale
per combattere e vincere su ogni forma di maledella verità
del Vangelo. .
Con la preghiera hanno potuto oltrepassare la barriera del
proprio “io”, la muraglia dell’ateismo, l’oscurità del “non
senso”. La loro conversione, è passata attraverso la
mediazione della Vergine Maria.
Oggi, è necessario ripartire da Lei, per ottenere da Dio
il rimedio ai peccati.
La sua presenza, si è fatta particolarmente forte perché
l’umanità sta precipitando nel vuoto della fede.
Senza la fede è diventata indifferente, incapace di amare, di
reagire al male e di affrontare la vita con i suoi innumerevoli
problemi.
Dio stesso ci ha dato il “Cuore Immacolato” come rifugio
nella battaglia che si combatte nei cuori, e che in molti paesi
del mondo si trasforma in guerra armata e sanguinosa tra
fratelli.
La Madre può fermare le guerre, se noi la invochiamo con
fiducia.
Ella custodisce nel suo Cuore ogni famiglia a Lei
consacrata.
Molte famiglie soffrono la divisione; Maria intercede per le
famiglie che la invocano ed ottiene la loro unità.
Riporta la pace e provvede a tutte le loro necessità.
CAPITOLO VI I genitori trovano difficoltà ad educare i figli.
Anche in questo loro insostituibile compito otterranno , con
IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO NELLA TRAMA
DEI GIORNI.
la preghiera, la luce necessaria.
Talvolta si sentono oppressi dalle responsabilità; affidandosi
Ogni creatura può pregare, anzi, è chiamata alla
preghiera. Questa vocazione alla preghiera è una splendida
iniziativa con cui Dio stesso ci pone nella sua presenza.
Illustri protagonisti della storia, della filosofia, della
letteratura, dell’arte, della scienza e dello spettacolo
aprendosi alla preghiera, hanno trovato, in Dio, la risposta
alla loro profonda inquietudine.
a Maria saranno sorretti e sostenuti, vinceranno le paure e
lo scoraggiamento.
Nessuno è dispensato dalla fatica del vivere quotidiano, ma
con l’aiuto che viene dall’alto, sarà tutto, non solo
sopportabile, ma gratificante, poiché il frutto buono verrà.
133
134

I figli sono un dono inestimabile, l’oggetto principale
dell’amore dei genitori, li vorremmo vedere crescere felici,
raggiungere la meta dei loro sogni, ma non è semplice,
l’amore è esigente.
Senza sacrificio non otteniamo nulla di buono.
Donare significa distaccarsi dai propri comodi per andare
incontro alle esigenze dell’altro.
Cercare il bene ad ogni costo è il programma più bello.
Nel costo c’è il prezzo della preghiera, anche la preghiera
che è sacrificio, è indispensabile per educare alla fede.
Dalla fede vissuta nasce l’amore come dono, nasce il
perdono.
Dobbiamo amare e fare con amore il lavoro quotidiano,
come se dovessimo farlo per noi stessi. Qualsiasi
occupazione io abbia scelto o sia costretto a fare per
bisogno.
Amare la casa e il luogo dove abito, eseguire con impegno i
miei obblighi, esercitare con scrupolo ed onestà la mia
Nel tempo della salute ci viene dato l’entusiasmo per
operare il bene, in quello del dolore, la forza della
consolazione, nella malattia l’aiuto per guardare a Gesù
sofferente, a Maria che sta sotto la croce, e, così associare
il nostro al loro patire; nel momento ultimo della vita, la
speranza di incontrare e di vedere Dio, nel suo Regno
glorioso, nella beatitudine senza fine.
Quando passeremo dal mondo all’eternità, se avremo
amato, saremo introdotti nella visione beatifica della
Santissima Trinità, in compagnia della Regina del Cielo e
della terra, dei Cori infiniti degli Angeli, della moltitudine dei
santi e di tutti i nostri familiari e fratelli che abitano il
Paradiso.
La vita va, comunque, vissuta in tutta la sua bellezza e
ampiezza, nella gioia e nel dolore; è dono di Dio, è dono
d’amore, non possiamo sprecarla.
Non dobbiamo disprezzare nulla e nessuno, ma
soltanto il male morale ed il peccato.
professione. Tutto ciò che esiste ha un perché più grande di quanto
Preghiera e azione fatti con amore, cambiano la società ed i
possiamo capire.
rapporti umani. Tutto è mirabilmente ordinato dalla Provvidenza.
Maria ci è maestra di vita anche in questo.
Questa visuale della vita si raggiunge con la Grazia di
Guardiamo a Lei, ed imitiamola anche nelle circostanza
Dio e con la fede in Gesù, aderendo alla Verità espressa
concrete del vivere quotidiano!
dalla Chiesa unita al Papa.
Maria intercede secondo le nostre necessità,
Il Santo Padre è rappresentato dal “Vescovo
invochiamola come Madre e Sorella!
vestito di bianco” della terza parte del “segreto” di
Maria è la “Stella della nuova evangelizzazione”, diventiamo
Fatima.
anche noi testimoni del Vangelo! Potremmo scrivere tante storie di famiglie e personalità
Non c’e situazione che Lei non possa aiutarci a risolvere
straordinarie, per offrire un esempio a tutti, ma l’evento di
secondo i disegni divini.
Fatima mi suggerisce e mi impone un’altra convinzione: “le
famiglie che si impegnano a vivere la fede nella trama
135
136

ordinaria dei giorni, sono chiamate ad essere la vera
Voglio gustare il tuo dolce sorriso,
opera straordinaria del Cuore Immacolato, in questi tempi di
la tua ineffabile umiltà
crisi”. Le famiglie dei veggenti ed i veggenti stessi
ed il profumo delle tua purezza!
hanno vissuto la loro vita con una semplicità ed un’umiltà
Tu sei davvero umile,
commoventi; così, come loro, sono chiamate ad essere le
il tuo sguardo non ferisce,
nostre famiglie, quando fanno la Consacrazione al Cuore
il tuo sorriso consola e intenerisce.
Immacolato di Maria.
Sei tanto pura e piccola, o Mamma,
Nelle famiglie che faranno l’ “affidamento”, si
che sto davanti a Te,
realizzerà il Trionfo del Cuore Immacolato. confuso.
Lo stesso trionfo si realizzerà anche nel cuore di
Nel tuo Cuore c’è il Paradiso,
coloro che vivono una speciale consacrazione, come i
lì, voglio vivere con te.
“religiosi” e in chi è partecipe del “sacramento dell’Ordine”
Se vuoi, Tu puoi esaudirmi!
di ogni grado.
Prendimi come sono!
Non c’è da aspettarsi qualcosa di sconvolgente, di
Grazie!
eclatante, di sorprendente, di appariscente, ma che, nella
Tanti peccati si affacciano alla mente: -
trama dei giorni, ognuno, sia fedele alla propria vocazione e
Il bene non fatto e trascurato,
alla propria missione.
miserie su miserie,
Il miracolo del Trionfo del Cuore Immacolato
nell’ozio delle ore.avverrà
nel segreto del cuore, nel nascondimento,
Ma, Gesù mi perdona;
nell’umiltà.
vivo di nuovo,
risanato dalla sua misericordia.
CAPITOLO VII
Che gioia esser con Lui,
alla sua mensa,
VIVERE CON MARIA MADRE DI DIO E MADRE NOSTRA
rinato,
mentre, la scia del male ormai svanisce, al suo comando.
Preghiera:
La tua mano, o Maria,
mi porta al tuo Figlio divino,
Vergine di Fatima,
Il tuo passo sicuro mi conduce,
Madonna del Rosario,
il tuo amore caldo mi solleva,
Madre di Dio e Madre mia,
come fa la mamma col bambino
che stai sotto la mia croce,
che tende a lei, le sue piccole braccia.
Ti accolgo nei volger dei miei giorni,
Grazie,
ti guardo con gli occhi dell’anima,
per trovare nei tuoi, la bellezza di Dio.
Madonna del Rosario!
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CONSIGLI PER VIVERE LA VITA QUOTIDIANA CON
Illuminate, insegnate, correggete!.
MARIA: Il tempo vissuto in famiglia è prezioso.
Come sarebbe bella un po’ di preghiera insieme,
Vorrei dire a voi che leggete: anche il Rosario,
come ha chiesto la Madonna di Fatima.
“Quando vi alzate, guardate il cielo,
Dio l’ha creato per voi!
Parlate con Dio!, Lui vi ascolta.
Mettete nel suo Cuore le vostre ansie, il dolore,
il presente ed il futuro!
Il giorno vi è dato come un tempo di semina,
iniziatelo con una preghiera,
quella che il cuore vi detta ,
o quella che sapete,
con fiducia, abbandono filiale e con pazienza!.
Egli sa di che cosa avete bisogno.
Lasciate che i cattivi pensieri si sciolgano
nel fuoco del suo amore!.
Leggete la Bibbia: un salmo o un brano di Vangelo!
Affidatevi a Maria!
Il vostro posto di lavoro o di studio vi aspetta,
partite senza farvi troppe domande!.
Quando farete ritorno nella vostra casa,
portate un sorriso, come frutto della fatica!
Poi la notte fa calare il silenzio.
Non dimenticate il colloquio con Dio, la sua Parola,
non addormentatevi senza aver invocato “la Vergine Maria”
e l’Angelo Custode!
Nel silenzio riflettete, domandate perdono,
chiedete la grazia di restare fedeli all’Amore
e di perseverare nel bene!.
Beneditevi a vicenda,
siano benedetti i figli che Dio vi ha affidato!.
Voi, figli, benedite i genitori e pregate con loro e per loro!.
Preparate con cura, nell’arco della settimana,
la santificazione della Festa.
Alla Santa Messa, partecipate sempre, senza ritardi,
consapevoli del dono immenso offertovi!
La vostra famiglia, “piccola Chiesa” si unisca alle altre
“piccole chiese” dei fedeli,
per vivere il mistero eucaristico,
l’offerta di Gesù al Padre per la salvezza del mondo!”.
Fate fiorire la gioia in famiglia,
il cibo necessario vi sazi e l’affetto reciproco
CON MARIA TUTTO E’ POSSIBILE
vi riempia di pace!. E’ possibile ai coniugi restare uniti, vivere
Nella “chiesa domestica” che vi appartiene,
gioiosamente il sacramento del loro matrimonio.
Dio e Maria sono con voi. Con l’aiuto di Maria, l’amore dei coniugi non può finire. La
C’è anche il tempo per gli interessi culturali, per i notiziari,
Mamma difende i suoi figli, soprattutto si prende cura della
per il gioco, lo svago e le gioie più semplici e umane.
I vostri figli piccoli, o grandi, guardateli negli occhi
e parlate con loro!
Essi vi aspettano, vi credono, vi seguono.
Date spazio al dialogo!
famiglia “culla dell’amore e santuario della vita”.
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La famiglia occupa un posto importantissimo nella Chiesa;
ha nella Chiesa, popolo di Dio, un punto di riferimento
indispensabile e necessario. Il popolo di Dio è stato affidato
al Papa, successore dell’apostolo Pietro e a tutti i vescovi
che sono in comunione con lui.
I ministri che hanno ricevuto il sacramento dell”Ordine” sono
preposti alle comunità cristiane, come amministratori della
Grazia di Dio.
La famiglia si può servire di queste persone scelte da Dio,
per affrontare tutti i problemi che possano presentarsi al suo
interno.
La Chiesa, famiglia di famiglie, è un grande appoggio per i
fedeli laici, un grande aiuto a cui ciascuno può ricorrere. La
Chiesa venera Maria come sua Madre, quindi Maria è
Madre anche di ogni singola famiglia, “piccola chiesa”.
Fare le cose con Maria significa, dunque, farle in unione con
la Chiesa.
Nella Chiesa, Maria Santissima agisce a tutti i livelli. La
Chiesa la vedi, puoi fare esperienza della sua azione nella
tua vita. La Chiesa prolunga nel tempo, l’Incarnazione del
Verbo. Gesù è il Capo della sua Chiesa . Attraverso l’aiuto
della Chiesa tu ricevi l’aiuto dello stesso Gesù e di sua
Madre. Seguendo la Chiesa sarà più facile stare sulla strada
giusta.
E’ possibile attraversare la crisi attuale e salvare la famiglia,
poiché nulla è impossibile a Gesù. Maria, sua e nostra
Madre, conduce la famiglia, dolcemente e fermamente,
sulle strade del Figlio, sulle strade del Vangelo, della sua
eterna Parola. In questo modo la salva dai pericoli che
incombono.
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Per rivivere Maria ci vuole il coraggio della fiducia. Quando
la invoco, mi intrattengo con Lei viva, che ascolta, che
sente, che comprende.
Le sue immagini sono importanti come segno ed mezzo per
aiutare la preghiera e favorire l’incontro personale, ma devo
saper guardare oltre, la Vergine è una Persona viva.
La fiducia spinge ad una invocazione forte, fatta con tutto il
cuore. La fiducia aspetta con la speranza di ottenere le
grazie richieste.
Alcune volte saremo esauditi, altre, non lo saremo. Così
avvenne anche quando Lucia , durante le apparizioni chiese
la guarigione di alcuni malati: alcuni li avrebbe guariti, altri
no. Anche se non ottengo quello che vorrei, non significa
che il colloquio con Maria sia stato inutile, ma che significa
è un invito all’insistenza, alla perseveranza, alla vigilanza,
alla crescita nella preghiera, alla conversione del cuore, a
cercare, prima di tutto, il Regno di Dio.
Con Maria è possibile mantenere la fede, la speranza, la
carità in tutte le attività che si svolgono e a tutte le età e
condizioni di vita.
E’ possibile affrontare le malattie con rassegnazione,
superare stati d’animo resi complessi dalla depressione,
dalla sfiducia, dallo scoraggiamento. Imitandola,
diventeremo più forti nelle virtù Teologali ed in quelle morali;
più attenti alla parola di Dio; più fermi nei buoni propositi, più
umili nell’accettare la volontà di Dio su di noi.
Con Maria sarà più facile scoprire i disegni di Dio sulla
nostra storia e sulla storia umana.
Se a Fatima tutto questo è avvenuto in modo straordinario,
nella vita quotidiana avverrà in modo ordinario, attraverso
una luce che Lei ci ottiene continuamente dallo Spirito Santo
di cui è la Sposa castissima.
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CONCLUSIONE.
L’evento delle apparizioni di Fatima è stato e resta un
momento di Grazia immensa per il Popolo di Dio in generale
e per ciascuno in particolare; per ogni persona di qualsiasi
età e condizione sociale, dal concepimento alla fine.
Chi ama la vita, ama Colui che l’ha creata. La Madonna ha
fatto vedere ai bambini la bellezza della vita nella luce di
Dio.
Francesco è morto dopo una grave e dolorosa malattia,
durante la quale non si è mai lamentato, aveva dieci anni.
Giacinta è morta con una malattia sconosciuta e da sola.
Quando morì i suoi genitori non erano accanto a Lei.
Lucia è rimasta “un altro poco”, perché doveva diffondere
nel mondo la devozione al Cuore Immacolato, è morta
serenamente nel 2005, all’età di 98 anni, offrendo le sue
ultime sofferenze per il Santo Padre Giovanni Paolo II°.
Tutti e tre hanno amato, nella sofferenza offerta per i
peccatori, il loro Dio; Maria è venuta a prenderli nel loro
ultimo respiro per portarli in Cielo con sé, secondo la
promessa.
Sono tre esempi da seguire.
Chi disprezza la vita, specialmente quando è dura e
disperata, disprezza il Creatore.
Non ha capito la grandezza del suo Creatore e neanche la
sua grandezza di figlio di Dio.
Questo è il peccato più grave dell’epoca in cui viviamo.
Da questo peccato ci vuol salvare il Signore, attraverso
l’azione potente e materna di Maria.
Da questo peccato e dalle sue terribili conseguenze.
Affretta, o Madonna del Rosario il Trionfo del tuo Cuore
Immacolato!
Siamo tuoi figli, Tu sei la nostra Madre. E’ Gesù che ti ha
affidato questa povera umanità.
“Donna, ecco tuo figlio!” , “ figlio, Ecco tua Madre!”.
Ugnano, Firenze 6 gennaio 2012
Madonna di Fatima
Fatima è un invito ad una rinnovata speranza. Particolare pittura ad olio su tela di
“Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”. .Cifariello.Chiesa di Uugnano
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