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Sintesi del testo di Cullmann - Luigi Gioia osb

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OSCAR CULLMANN, Cristo e il tempo 1<br />

1. (40) il modo nel quale si esprime il calendario occidentale sembra essere solo il risultato <strong>di</strong> un<br />

processo contingente e anche relativamente recente:<br />

1.1. la datazione dopo Cristo risale a Dionigi il piccolo nel 525<br />

1.2. la datazione prima <strong>di</strong> Cristo si è <strong>di</strong>ffusa nel 17° secolo<br />

2. in realtà questo sistema esprime una verità dal punto <strong>di</strong> vista teologico che corrisponde alla visione<br />

neo-testamentaria <strong>del</strong> tempo:<br />

2.1. la storia intera acquista il suo vero senso solo a partire dall'evento centrale <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong><br />

Cristo (41)<br />

2.2. ciò vale sia per la storia anteriore che per la storia posteriore, che si <strong>di</strong>spiegano su una linea<br />

unica a partire da questo evento centrale<br />

3. (42) il fatto che i vangeli si interessino solo ad eventi particolari e che l'interazione con la storia<br />

generale sia solo occasionale non contrad<strong>di</strong>ce questa affermazione, anzi ne mette in rilievo l'aspetto<br />

centrale: è proprio in quanto eventi particolari, <strong>del</strong>imitati, che hanno un significato universale<br />

i. (45) si tratta <strong>del</strong>la storia <strong>di</strong> un piccolo popolo (insignificante nel quadro <strong>del</strong>la storia<br />

universale)<br />

ii. i vangeli danno un significato assoluto a eventi che potrebbero essere definiti come<br />

"fatti <strong>di</strong> cronaca"<br />

iii. per <strong>di</strong> più frammisti ad eventi storicamente non verificabili (miracoli, risurrezione<br />

etc…)<br />

iv. e trasmessi attraverso il prisma <strong>di</strong> una interpretazione (i Vangeli non sono libri<br />

storici, ma danno una interpretazione <strong>del</strong>la vita e morte <strong>di</strong> Gesù: provano che è Dio<br />

che interviene in modo decisivo nella storia)<br />

4. (44) la storia profana non può accettare questo presupposto:<br />

4.1. nella storia universale, non si può attribuire un significato assoluto ad un evento relativo,<br />

<strong>del</strong>imitato, storico<br />

4.2. invece il cristianesimo attribuisce un valore assoluto agli eventi storici <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong> Cristo<br />

4.3. lo storico cercherà dei criteri in concezioni filosofiche o trascendenti, ma certamente non in<br />

fatti storici<br />

5. (50) La storia biblica è storia <strong>del</strong>la rivelazione e <strong>del</strong>la salvezza, cioè Dio effettivamente si rivela e ci<br />

salva per mezzo degli eventi storici narrati dalla bibbia<br />

5.1. questo però non è "biblicismo": tutto nella bibbia avrebbe lo stesso identico valore (53)<br />

5.2. in questa versione, tutti gli eventi storici <strong>del</strong>la bibbia sono ciò attraverso cui Dio si rivela e ci<br />

salva, ma vi è un evento centrale<br />

6. Si compromette questa verità (cioè tutti gli eventi storici <strong>del</strong>la bibbia sono ciò attraverso cui Dio si<br />

rivela e ci salva) quando si cerca un "nucleo centrale" nel Nuovo Testamento che conterrebbe o<br />

esprimerebbe la salvezza, <strong>di</strong>verso dalla storia <strong>di</strong> cui parla in Nuovo Testamento (cioè dagli eventi<br />

storici presi nella loro unicità e nel loro legame). Esempi<br />

6.1. il "nucleo" sarebbe il comandamento <strong>del</strong>l'amore – ma esso acquista il suo senso<br />

autenticamente cristiano solo se ancorato nella storia <strong>del</strong>la salvezza (50)<br />

a.<br />

1 OSCAR CULLMANN, Cristo e il tempo: La concezione <strong>del</strong> tempo e <strong>del</strong>la storia nel Cristianesimo primitivo, Trad. B. Ulianich, Il<br />

Mulino, Bologna 1965.<br />

1


6.2. il "nucleo" sarebbe l'escatologia – ma anche quest'ultima non può essere separata alla linea<br />

intera <strong>del</strong>la salvezza (52s)<br />

6.3. il "nucleo" sarebbe il rispetto <strong>del</strong>la vita etc… (53)<br />

7. (55) La concezione cristiana <strong>del</strong>la salvezza ha due aspetti caratteristici:<br />

7.1. la salvezza è legata ad una economia, cioè a una successione continua <strong>di</strong> avvenimenti<br />

temporali (oikonomia)<br />

7.2. (56) in questo fatto storico vi è un evento storico unico, la morte e risurrezione <strong>di</strong> Gesù,<br />

avvenuto una volta per tutte – tutto il resto <strong>del</strong>la storia deve confrontarsi con questo<br />

fatto unico avvenuto nella storia (ephapax)<br />

8. Dunque, (59) tutte le affermazioni relative alla fede nel NT hanno un carattere chiaramente<br />

temporale<br />

9. kairos<br />

10. aion:<br />

8.1. i termini impiegati per designare il tempo nel NT sono quelli <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone la lingua greca<br />

(kairos, kronos, aion, emera, ora etc…) – ma assumono un senso teologico<br />

9.1. momento favorevole, tempo stabilito da Dio in vista <strong>del</strong>la realizzazione <strong>del</strong> suo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong><br />

salvezza (61)<br />

9.2. appartiene solo a Dio – solo al Padre (cf. At 1, 7) (62)<br />

9.3. vi sono dei kairoi anche per il cristiano nel tempo presente (cf. p. 65)<br />

9.4. giorno e ora spesso hanno lo stesso senso <strong>di</strong> kairos (66)<br />

10.1. nozione <strong>di</strong> estensione <strong>di</strong> tempo, <strong>di</strong> durata – ma sempre inteso come tempo, mai come<br />

eternità in senso greco o platonico (68)<br />

10.2. è significativo il fatto che sia spesso utilizzato al plurale (68)<br />

10.3. dunque non contrapposizione tra tempo e eternità, ma tra tempo limitato e tempo<br />

illimitato, per mezzo <strong>del</strong> termine aion (69)<br />

11. il NT non concepisce mai il tempo in senso astratto (72)<br />

11.1. il tempo ha inizio con Dio ed è da lui dominato<br />

11.2. Cf. Eb 13, 8: "Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi, negli aiones"<br />

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