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Se cerchiamo il bello facile, non chiediamolo all ... - Luigi Gioia osb

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GIANNI ARDE (1937-2007)<br />

Studi eseguiti con l’anima 1<br />

P. <strong>Luigi</strong> <strong>Gioia</strong><br />

<strong>Se</strong> <strong>cerchiamo</strong> <strong>il</strong> <strong>bello</strong> fac<strong>il</strong>e, <strong>non</strong> <strong>chiediamolo</strong> <strong>all</strong>’arte. <strong>Se</strong> <strong>cerchiamo</strong> una<br />

soddisfazione estetica, un’emozione che ci gratifichi, <strong>non</strong> chiediamola <strong>all</strong>’arte.<br />

<strong>Se</strong> la sola reazione di cui siamo capaci è “mi piace”, “<strong>non</strong> mi piace”, l’opera<br />

d’arte ci sfuggirà, i nostri occhi resteranno chiusi, <strong>il</strong> cuore <strong>non</strong> cambierà, <strong>non</strong> vi<br />

sarà conversione possib<strong>il</strong>e.<br />

Ants, 1980<br />

dettaglio<br />

Gianni Arde vuole “vedere/sentire / oltre / oltre i limiti” 2 , coltiva “<strong>il</strong> vedere<br />

oltre, <strong>il</strong> sentire oltre e seminare / su questa terra” 3 . Questa terra offre certo “i<br />

colori che profumano / sorprendenti da scoprire… in questo tramonto di<br />

Brianza / fascino naturale / musica infinita” 4 , una patria, un angolo d’universo<br />

marginale ma fam<strong>il</strong>iare, luogo di affetti e di riposo, di riconoscimenti e di radici.<br />

Ma lo sguardo acuto, suo malgrado, squarcia <strong>il</strong> frag<strong>il</strong>e velo che protegge questo<br />

nido ed <strong>all</strong>ora le forme si dissolvono, i colori che profumano si attenuano,<br />

emerge un orizzonte monocromo nel quale sopravviviamo solo con <strong>il</strong> nostro<br />

caparbio aderire al suolo, <strong>non</strong> osando sperare altro se <strong>non</strong> un sentiero sul quale<br />

1 Conferenza tenuta <strong>il</strong> 7 novembre 2012 <strong>all</strong>e ore 18:00 al Centro S. Fedele, M<strong>il</strong>ano nel quadro<br />

dell’Omaggio a Gianni Arde, pittore, scultore, fotografo. Per ulteriori informazioni su Gianni<br />

Arde, cf. <strong>il</strong> sito www.gianniarde.com. Le opere fotografiche di Gianni Arde menzionate in questo<br />

intervento sono state pubblicate in L. Cavadini, D. Montalto, Gianni Arde. Tra realtà e<br />

astrazione, Skira Editore, M<strong>il</strong>ano 2006.<br />

2 “Fotografia” in Gianni Arde, Poesie, Gabrieli Editore, Roma 2005, p. 66. D’ora in poi saranno<br />

citati solo i titoli dei poemi e la pagina.<br />

3 Rifugio, 103<br />

4 La luce, 38<br />

1


continuare ad avanzare, per <strong>non</strong> fermarsi, per <strong>non</strong> arrendersi, per <strong>non</strong><br />

disperare.<br />

Gianni Arde dichiara: “risponderò solo <strong>all</strong>a mia anima” 5 . Sa a cosa un tale<br />

proposito lo espone? Così spiega in cosa consista <strong>il</strong> suo vedere oltre, <strong>il</strong> suo<br />

sentire oltre, <strong>il</strong> suo “… e impressiono tutte le superfici” 6 : i suoi quadri, le sue<br />

sculture, le sue fotografie sono “studi eseguiti con l’anima” 7 .<br />

Fabric, 2006<br />

Quale anima? Quella credente? Dipende da cosa si intende per "anima<br />

credente". Per l'artista è prima di tutto l'anima capace di penetrare le pieghe<br />

del visib<strong>il</strong>e per decifrarvi nervature rivelatrici. L’anima è lo sguardo attento <strong>all</strong>a<br />

vita, “la vita […] frutto da cogliere con conoscenza, / conoscenza e acuto studio,<br />

/ osservazioni / occorre guardarsi dentro / verificare / verificare se è diventato<br />

frutto / frutto del lavoro / e dello studio assiduo / come una preghiera” 8 .<br />

Acuto studio, studio assiduo, osservazione, verifica, lavoro: questa è la vita,<br />

questa l’anima, questo lo sguardo capace di rinunciare <strong>all</strong>a compiacenza, di<br />

rinunciare <strong>all</strong>a terra fam<strong>il</strong>iare, per esporsi <strong>all</strong>’altra faccia della realtà, la faccia<br />

astratta, cioè la faccia ascetica, “argento raffinato nel crogiuolo, purificato al<br />

fuoco sette volte”. 9<br />

5 Risposta, 33<br />

6 Spazi, 21<br />

7 Fotografia, 65<br />

8 Fuoco di paglia, 49<br />

9 Salmo 11, 7<br />

2


Platano, 2006<br />

Della realtà, Gianni Arde dice di voler coglier, di voler dipingere i dolori:<br />

“dipingere… [i] dolori della realtà” 10 . Dolori che fanno eco a quelli che portiamo<br />

dentro, <strong>all</strong>e cicatrici mal richiuse, che <strong>non</strong> ci lasciano pace -­‐ ferite aperte<br />

attraverso le quali “guardarsi dentro…” -­‐ labbra socchiuse che sussurrano -­‐<br />

attraverso le quali lo “studio assiduo” diventa “preghiera”.<br />

Corteccia, 2006<br />

Fotografia<br />

10 Fotografia, 65<br />

<strong>Se</strong>ntimenti nob<strong>il</strong>i<br />

purezza d’animo<br />

atto unico di teatro della vita<br />

emozioni / atti d’amore / fantasie irripetib<strong>il</strong>i<br />

concezioni create col cuore.<br />

Studi eseguiti con l’anima<br />

equazioni sulla natura /sul reale<br />

cogliere tutto con la mente,<br />

dipingere con la macchina / fascino / emozioni del creato<br />

dei dolori della realtà<br />

realtà tragica / mali<br />

decifrare tutto.<br />

Logica certa del creato / Arte<br />

dipingere, dipingere, dipingere<br />

3


Sparkling, 2006<br />

con la macchina / vedere / sentire /<br />

vedere e sentire / la logica / la quintessenza<br />

sentire l’energia espressa / nella logica<br />

logica dei colori di Colui che ha creato<br />

Amore / amare / atto unico<br />

<strong>Se</strong>ntire / cogliere / attimo / s<strong>il</strong>enzio / pensiero<br />

fisso<br />

sul mondo<br />

sul creato / oltre a linea euclidea<br />

sull’insieme di punti / vedere / sentire<br />

oltre / oltre i limiti.<br />

E credere<br />

in Lui.<br />

Esporsi a quest’altra faccia della realtà, la faccia astratta, la faccia ascetica, <strong>non</strong><br />

lascia indenni. “Credere in Lui” è possib<strong>il</strong>e solo “oltre, oltre i limiti”. Solo Lui,<br />

solo <strong>il</strong> Signore, <strong>il</strong> Dio compassionevole, abbraccia pienamente “i dolori della<br />

realtà”, <strong>il</strong> gemito del creato, ne asciuga ogni lacrima. Un Dio che <strong>non</strong> chiude gli<br />

occhi, un Dio che vede, scruta, conosce ogni gesto, ogni pensiero, ogni parola.<br />

L’anima di Gianni Arde, anima che studia, che coglie, conosce, verifica, decifra la<br />

realtà tragica, i mali -­‐ quest'anima deve poi lottare ancora per trovare un<br />

linguaggio capace di esprimerli.<br />

You and me, 2004<br />

Chi vuole cogliere questo linguaggio <strong>non</strong> cerchi quello che gli piace, <strong>non</strong> cerchi<br />

<strong>il</strong> <strong>bello</strong> fac<strong>il</strong>e, <strong>non</strong> cerchi la comodità. <strong>Se</strong> è la realtà che incontriamo, se sono<br />

4


questi dolori, questi gemiti, queste lacrime, i soffi, i gesti, i pensieri, le parole, le<br />

cicatrici, le ferite -­‐ <strong>all</strong>ora esporsi ad essi <strong>non</strong> è una gita sul lago, <strong>non</strong> è un<br />

godimento estetico, <strong>non</strong> lascia spazio ad alcun compiacimento. <strong>Se</strong> l’artista è<br />

autentico, se lo spettatore è onesto, <strong>all</strong>ora possono solo lasciarsi entrambi<br />

disturbare, dislocare, sospendere, talvolta anche turbare. <strong>Se</strong> Dio <strong>non</strong> chiude gli<br />

occhi sui nostri mali, i nostri dolori, le<br />

nostre vergogne, le nostre colpe, le nostre passioni -­‐ quanto saremmo ipocriti<br />

noi se, in nome di una pretesa fedeltà <strong>all</strong>a sua purezza, cercassimo di volgere lo<br />

sguardo altrove.<br />

Quarzi, 2008<br />

Fin dove avremo <strong>il</strong> coraggio di sostenere questa ascesi, fin dove riuscirà a<br />

penetrare la nostra anima, fin dove sapremo lasciarci condurre d<strong>all</strong>o sguardo<br />

creatore, redentore che “scruta e conosce”, che “penetra fino al punto di<br />

divisione dell’anima e dello spirito”.. fin dove? Ciò dipende forse d<strong>all</strong>a nostra<br />

autenticità, d<strong>all</strong>a nostra integrità. Ma chi è autentico, chi è integro? “Perché mi<br />

chiami buono? Nessuno è buono se <strong>non</strong> Dio solo”.<br />

L’artista <strong>non</strong> è più autentico o più onesto di ogni altra persona per virtù o per<br />

scelta, lo sappiamo, ma è forzato a più autenticità, a più onesta per bisogno, per<br />

ossessione. Cosa spingeva Gianni Arde a eseguire più di diecim<strong>il</strong>a foto <strong>all</strong>’anno,<br />

par<strong>all</strong>elamente <strong>all</strong>a sua attività di pittore e scultore? Perché scrutare così<br />

incessantemente <strong>il</strong> visib<strong>il</strong>e, perché inabissarsi nei suoi antri, oltre <strong>il</strong><br />

riconoscib<strong>il</strong>e, lasciando emergere forme, colori che meravigliano e sconcertano<br />

tutt’insieme? Un’immensa fut<strong>il</strong>ità, uno spreco, una velleità -­‐ oppure la ricerca<br />

febbr<strong>il</strong>e di un linguaggio.<br />

5


Net, 2005<br />

Non virtù, neanche scelta, ma bisogno e ossessione. Per Gianni Arde “la verità<br />

g<strong>all</strong>eggia nell’aria” 11 e egli <strong>non</strong> può rassegnarsi <strong>all</strong>a sua evanescenza,<br />

<strong>all</strong>’evanescenza nella quale la relega la follia idolatra dell’uomo e della donna.<br />

Gli occhi di Adamo ed Eva si aprirono sulla loro nudità, ma si chiusero<br />

irrimediab<strong>il</strong>mente <strong>all</strong>a loro verità, <strong>all</strong>a verità di quanto li circondava. Da <strong>all</strong>ora<br />

viviamo un paradosso: pensiamo di avere gli occhi aperti, ma restiamo ciechi<br />

<strong>all</strong>a verità della realtà che ci circonda. Chi, per dono o per missione, per grazia o<br />

per disgrazia, ha preso coscienza di questa cecità, l'artista, è costretto ad una<br />

lunga ascesi, a una lunga lotta, per respirare, per conquistare questa verità che<br />

g<strong>all</strong>eggia, che sfugge, che si lascia trovare solo da chi la cerca con l’anima, con<br />

tutta l’anima.<br />

Blue water, 2006<br />

“Ripartire da un grammo di poesia” 12 . Non che la realtà <strong>non</strong> celi incanti, <strong>non</strong> che<br />

<strong>non</strong> offra sprazzi di grazia e di armonia, <strong>non</strong> che la verità per essere tale debba<br />

solo turbare, sconcertare, dislocare. Non che ogni attimo di riposo o di gioia<br />

siano vanità. Non che sia bandito ogni godimento, ogni appagamento. Un<br />

grammo di poesia è l’indistruttib<strong>il</strong>e proposito di benevolenza, di mitezza e<br />

anche di ironia che preservano la giusta percezione, del mondo e di noi stessi.<br />

Solo in questo modo l’artista sopravvive <strong>all</strong>a sua solitudine, neutralizza <strong>il</strong> suo<br />

orgoglio, sfugge <strong>all</strong>a tentazione di mettersi in posa e soprattutto di<br />

assolutizzare la sua visione facendone un mito, sottraendosi <strong>all</strong>a storia, <strong>all</strong>a<br />

11 Rifugio, 103<br />

12 Poesia, 26<br />

6


critica. E soprattutto solo in questo modo l’artista può accettare l’inadeguatezza<br />

<strong>all</strong>a quale sarà sempre condannato -­‐ al divario incolmab<strong>il</strong>e tra quello che vede<br />

e quello che riesce a rappresentare. Solo in questo modo saprà perdonarsi i<br />

m<strong>il</strong>le istanti di compiacenza ai quali neanche lui potrà sfuggire.<br />

* * * * *<br />

Gianni Arde ci offre una lezione di umanità. Non si può <strong>non</strong> ammirare l’onestà<br />

del suo percorso, la modestia consapevole nella quale si è contenuto anche a<br />

prezzo di una marginalizzazione si direbbe quasi scelta, quasi parte del<br />

linguaggio pazientemente, lungamente, instancab<strong>il</strong>mente affinato nel corso del<br />

suo lungo percorso.<br />

Forse in questo ci è dato di discernere la differenza cristiana. L’artista cristiano<br />

<strong>non</strong> è colui che si fa apologeta del suo credo -­‐ ciò facendo perderebbe la<br />

gratuitá, suo onere e suo priv<strong>il</strong>egio. Cristiano, cioè trasparente <strong>all</strong>’eloquenza<br />

divina, l'artista lo diventa attraverso la sua ricerca di autenticità, la sua fedeltà<br />

a se stesso e <strong>all</strong>e cose, la sua benevolenza, <strong>il</strong> suo studiare con l’anima.<br />

7

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