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16 sangiuseppenwes.pub - Parrocchia San Giuseppe di Collegno

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Numero <strong>16</strong><br />

Giornale della <strong>Parrocchia</strong> <strong>San</strong> <strong>Giuseppe</strong>. Direttore responsabile: Giampaolo Brighenti . Registrazione<br />

Tribunale Torino n° 5590 dell’ 8 aprile 2002. Redazione: via Venaria 11, 10093 <strong>Collegno</strong>. Telefono:<br />

0114023000; Fax: 0114157228 E-mail: sangiuseppe@freemail.it Web page: http://sangiuseppe.dalweb.it<br />

LA DISUMANA LEGGE DEL PIU’ FORTE<br />

IL MERCATO DEL LAVORO SI SCHIERA SEMPRE PIU’ CONTRO I GIOVANI<br />

Nei regimi <strong>di</strong> destra come nei regimi <strong>di</strong><br />

sinistra, c’è un punto in comune: reprireprimere<br />

chi si oppone. La storia dell’ex<br />

Unione sovietica, come delle <strong>di</strong> destra<br />

dell’America Latina, hanno provocato<br />

migliaia <strong>di</strong> torturati, <strong>di</strong> esiliati, <strong>di</strong> morti.<br />

Chi non sostiene le loro idee politiche,<br />

va eliminato o messo a tacere. Certamente<br />

qualcuno mi obietterà che queste<br />

cose sono avvenute anche nella Chiesa.<br />

Si è vero! In passato la Chiesa ha utilizzato<br />

la violenza per affermare la propria<br />

dottrina, l’inquisizione è una delle pagine<br />

più oscure del mondo cristiano. Questa<br />

è stata la conseguenza della cultura del<br />

tempo, che non <strong>di</strong>stingueva la politica<br />

dalla religione. Le trasformazioni sociali<br />

e politiche <strong>di</strong> questi secoli ci hanno portato<br />

a comprendere meglio il messaggio<br />

evangelico della libertà e dell’amore.<br />

Non <strong>di</strong>mentichiamo che la gerarchia della<br />

chiesa in quei secoli era dominata dai<br />

nobili e che il papato era monopolio <strong>di</strong><br />

alcuni. Ringraziando Dio ci siamo liberati<br />

pian piano <strong>di</strong> questa zavorra, e certamente<br />

dobbiamo vegliare che questo<br />

non accada nuovamente. Chi fa gli errori<br />

non è Dio, ma gli uomini, perciò la colpa<br />

non va data alla chiesa tutta, ma ad alcuni<br />

uomini. Non <strong>di</strong>mentichiamo che contemporaneamente<br />

al malvagio e al potente<br />

nella Chiesa, c’era chi era evangelico<br />

e santo. Eppure noi come sempre<br />

guar<strong>di</strong>amo solo al male, non al bene, il<br />

male fa più notizia, il bene no! L’Europa<br />

con grande fatica, tramite guerre, lotte<br />

sindacali e tanta sofferenza <strong>di</strong> uomini e<br />

donne, ha raggiunto degli equilibri molto<br />

importanti: <strong>di</strong>ritti umani, riconoscimento<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo, salute e istruzione garantita<br />

per tutti, un sistema democratico <strong>di</strong><br />

elezione, attenzione a chi è più debole,<br />

bambini, <strong>di</strong>sabili. Tutto ciò e tanti altri<br />

traguar<strong>di</strong> della vita sociale e politica,<br />

sono costati sangue e sofferenza. Ma<br />

ora c’è il rischio che ci sia un inversione<br />

<strong>di</strong> marcia, non solo a livello italiano ma<br />

anche europeo. La scuola sta <strong>di</strong>ventando<br />

un lusso, la sanità <strong>di</strong>venta proibitiva,<br />

(io personalmente ho pagato con la mu-<br />

Domenica 9 Novembre 2003<br />

tua 96 € per l’esame del sangue ed un ecografia!).<br />

Dove è il vantaggio se privatamente<br />

il costo varia solo <strong>di</strong> qualche euro in più? Di<br />

questo passo la salute sarà garantita solo ai<br />

ricchi. I nuovi contratti <strong>di</strong> assunzione per i<br />

giovani sono completamente a favore<br />

dell’impren<strong>di</strong>tore, altro che articolo 18! La<br />

proposta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> legge fatta dal ministro<br />

Castelli prevede un inasprimento della<br />

pena per i minori e uno sganciamento da tutti<br />

i supporti psicologici e sociali, perché troppo<br />

costosi, e per i carcerati bisogna spendere<br />

meno, ma punire sempre più severamente e<br />

con durezza, solo così si otterrà or<strong>di</strong>ne e<br />

rispetto. Dietro queste idee c’è una cultura<br />

fascista e <strong>di</strong>ttatoriale. Io vado tutti i mesi a<br />

visitare i carcerati e vi garantisco che le loro<br />

con<strong>di</strong>zioni sono peggiorate negli ultimi anni:<br />

gli indulti vengono sempre bocciati, carceri<br />

che posso contenere 1000 carcerati ne contengono<br />

2000-2500, la spesa è stata tagliata<br />

notevolmente, vi lascio immaginare le conseguenze<br />

sul piano concreto. Quando vado<br />

nella sala colloqui in pieno inverno il riscaldamento<br />

è spento e devo parlare con il detenuto<br />

con il cappotto e i guanti. Ciò che conta<br />

sono i sol<strong>di</strong>, non la persona, l’in<strong>di</strong>viduo. Si<br />

impostano i criteri <strong>di</strong> vita sociale in base al<br />

denaro, detta legge chi ne ha <strong>di</strong> più; il profitto<br />

è ciò che regola i nostri mercati mon<strong>di</strong>ali, non<br />

il bene comune e i governi non sono preoccupati<br />

<strong>di</strong> garantire una vita <strong>di</strong>gnitosa per tutti,<br />

ma leggi <strong>di</strong> mercato che considerano l’uomo<br />

una zavorra o un incidente <strong>di</strong> percorso. Tutti<br />

gridano urrà per il lavoro interinale, ma<br />

non si accorgono che questo sistema sta<br />

minando seriamente il futuro dei giovani,<br />

che nell’incertezza economica non possono<br />

investire sul loro futuro, al punto<br />

che non si sposano o non comprano<br />

casa perché non c’è la sicurezza <strong>di</strong> poter<br />

pagare il mutuo. A mio parere questo<br />

non è progresso, ma la legge del bieco<br />

profitto o del più forte.<br />

Don Clau<strong>di</strong>o<br />

- SOMMARIO -<br />

Pag 2: Facciamo<br />

conoscenza con Gesù.<br />

Pag 2: Agenda.<br />

Pag 3: Chi canta prega due<br />

volte .<br />

Pag 3: Zaino in spalle.<br />

Pag 4: C’è tanto vuoto<br />

dentro.<br />

Pag 4: Donare la pace con<br />

uno sguardo.


Pag. 2<br />

- <strong>San</strong> <strong>Giuseppe</strong> News -<br />

Facciamo conoscenza con Gesù<br />

ECCO IL PERCORSO DEI BAMBINI E ANCHE DEGLI ADULTI.<br />

Voglio incontrare un personaggio<br />

famoso, <strong>di</strong> quelli che ci sono in<br />

televisione! Vorrei vedere, toccare,<br />

parlare con…. Richard Gere,<br />

George Clooney… Del Piero e<br />

chissà quanti altri! Questo desiderio<br />

è tanto <strong>di</strong>ffuso che quando per i<br />

festival o altre manifestazioni i<br />

personaggi famosi si possono anche<br />

soltanto vedere da lontano c’è<br />

sempre una gran folla: vedere toccare<br />

e chissà avere persino<br />

l’autografo! Ci sono poi molti giornali<br />

e trasmissioni televisive che ci<br />

danno continuamente notizie sulla<br />

la vita, gli amori, i matrimoni, le<br />

vacanze, i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vestire e tutto<br />

ciò che si può immaginare <strong>di</strong> questi<br />

eroi del mostro tempo: che sono<br />

belli, ricchi e famosi; tutti vorrebbero<br />

essere come loro… sembrano<br />

così felici!! Questo è il mondo dei<br />

sogni, ciò che desideriamo, ciò<br />

che vorremmo, e se a volte siamo<br />

curiosi anche per <strong>di</strong>menticare: la<br />

realtà è così <strong>di</strong>versa! E poi anche<br />

se <strong>di</strong> tutti costoro non mi importasse<br />

nulla, le notizie che li riguardano<br />

sono così invadenti che non posso<br />

fare a meno <strong>di</strong> sapere che .. il principe<br />

si è sposato… che la velina<br />

ha lasciato il giocatore …. Comincia<br />

il catechismo, un dovere! Riusciremo<br />

anche quest’anno a far<br />

quadrare le attività del calcio, del<br />

nuoto, del ballo e anche lo stu<strong>di</strong>o<br />

con quest’ impegno? Che giorno<br />

sarà? Sabato. Ma proprio il sabato?<br />

Io non posso!! Non si potrebbe…<br />

Eppure il catechismo aiuta noi<br />

adulti e i bambini a conoscere<br />

Gesù. Che bello se avessimo lo<br />

stesso desiderio <strong>di</strong> incontro che<br />

abbiamo per quegli eroi famosi<br />

dei giornali. Spesso il catechismo<br />

invece è un incombenza, una cosa<br />

da fare, non un desiderio. Certo <strong>di</strong><br />

Gesù non parlano i giornali, non ci<br />

è imposto, oggi Gesù non fa notizia,<br />

non sembra essere affascinate<br />

né attraente, sembra così antico,<br />

“Rabbì<br />

dove abiti?”<br />

anzi vecchio! Gesù oggi in verità<br />

non si può trovare per caso, eppure<br />

ha ancora tante cose da <strong>di</strong>rci<br />

e, conoscendolo sicuramente<br />

sarà buona compagnia dei nostri<br />

giorni. Per trovare Gesù bisogna<br />

bussare, cercare ed anche impegnarsi.<br />

Gesù non è lontano dal<br />

nostro cuore, solo dobbiamo accoglierlo.<br />

Oggi ci aspettiamo ancora<br />

qualcosa da Gesù oltre<br />

all’impegno settimanale? Che<br />

cosa può dare alla nostra vita?<br />

Conoscere Gesù per seguirlo è il<br />

cammino del catechismo, sia per i<br />

bambini sia per gli adulti, perché<br />

dà un senso alla vita, è una guida<br />

alle scelte che facciamo ogni giorno.<br />

La via con Gesù è bella perché<br />

ricca, certo non <strong>di</strong> denaro o <strong>di</strong><br />

bellezza fisica, ma <strong>di</strong> amicizia, <strong>di</strong><br />

serenità, <strong>di</strong> amore, <strong>di</strong> dono. Che<br />

cosa cerchiamo da Gesù? Gli<br />

apostoli che lo avevano trovato,<br />

si sono sentiti rivolgere questa<br />

domanda proprio da Lui: “Che<br />

cercate? Ed essi risposero “Rabbì<br />

dove abiti?” Disse loro: «Venite e<br />

vedrete». Andarono dunque e<br />

videro dove abitava e quel giorno<br />

si fermarono presso <strong>di</strong> lui; erano<br />

circa le quattro del pomeriggio.”<br />

(Gv 1,38-39) A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> molto<br />

tempo i <strong>di</strong>scepoli ricordano ancora<br />

l’ora <strong>di</strong> quell’ incontro, segno che<br />

quel momento è stato per loro<br />

davvero speciale. A qualunque<br />

ora sarà l’incontro, anche per noi<br />

sarà importante e vitale, purché ci<br />

sia la volontà <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carci con gioia<br />

e impegno alla scoperta <strong>di</strong> chi ci<br />

ha offerto persino la sua vita per<br />

noi, ed è così <strong>di</strong>screto da bussare<br />

alla porta del cuore e attendere<br />

che noi apriamo (Apocalisse 3,20:<br />

Ecco, sto alla porta e busso. Se<br />

qualcuno ascolta la mia voce e mi<br />

apre la porta, io verrò a lui, cenerò<br />

con lui ed egli con me. )<br />

Anna Tessiore<br />

«Venite<br />

e vedrete».<br />

Riflessioni e Agenda<br />

Appuntamenti <strong>di</strong> Novembre<br />

Sabato 8<br />

Ore 15,00: inizio catechismo e oratorio.<br />

Lunedì 10<br />

Ore 18,00: preghiera settimanale<br />

d’adorazione.<br />

Ore 21,00: incontro catechisti.<br />

Giovedì 13<br />

Ore 15,00: inizio missione anziani, incontro<br />

al centro Berlinguer.<br />

Ore 21: incontro biblico con Suor Ene<strong>di</strong>na.<br />

Ore 21,00: incontro genitori catechismo.<br />

Ore 21,00: prove coro.<br />

Venerdì 14<br />

Ore 21,00: incontro con il Vescovo ausiliare,<br />

sulle unità pastorali.<br />

Domenica <strong>16</strong><br />

Giornata Caritas.<br />

Lunedì 17<br />

Ore 21,00:preghiera settimanale<br />

d’adorazione.<br />

Ore 21,00: incontro catechisti.<br />

Giovedì 20<br />

Ore 21: incontro biblico con Suor Ene<strong>di</strong>na.<br />

Ore 21,00: incontro genitori catechismo.<br />

Venerdì 21<br />

Ore 21,00: Consiglio Pastorale.<br />

Lunedì 24<br />

Ore 15,30:preghiera settimanale<br />

d’adorazione.<br />

Ore 21,00: incontro catechisti.<br />

Giovedì 27<br />

Ore 21: incontro biblico con Suor Ene<strong>di</strong>na.<br />

Ore 21,00: incontro genitori catechismo.<br />

Domenica 30<br />

Festa della famiglia: pranzo, anniversari <strong>di</strong><br />

matrimonio.<br />

NECROLOGIO<br />

SONO NELLA GIOIA DI DIO<br />

Cavallo Amabile 08/10/03<br />

Trig. 08/11/03<br />

Beneitone Antonio 19/10/03<br />

Trig. <strong>16</strong>/11/03<br />

Richard Ida 21/10/03<br />

Trig. 23/11/03<br />

Addamo Rosaria 23/10/03<br />

Trig. 23/11/03


Riflessioni commenti - <strong>San</strong> <strong>Giuseppe</strong> News -<br />

Pag. 3<br />

CHI CANTA PREGA<br />

DUE VOLTE<br />

“Chi canta prega due volte”. Così <strong>di</strong>ce<br />

<strong>San</strong>t’Agostino, padre della Chiesa. Vorrei<br />

partire da questa considerazione per far<br />

notare l’importanza <strong>di</strong> un coro all’interno<br />

dell’assemblea liturgica. Il canto é una forza<br />

trascinante, é capace <strong>di</strong> creare unione, <strong>di</strong><br />

aprire le porte alla gioia. Ed é proprio questa<br />

gioia, questo canto, che ogni cristiano, in<br />

quanto cosciente <strong>di</strong> essere salvato ed amato<br />

dalla presenza <strong>di</strong> Cristo vuole esprimere e<br />

portare agli altri. Il canto liturgico é quin<strong>di</strong><br />

espressione dell’essere cristiani. Inoltre, si<br />

deve considerare che i canti per la messa,<br />

sono vere e proprie preghiere accompagnate<br />

da musica e spesso richiamano avvenimenti<br />

e parole evangeliche come nel caso <strong>di</strong><br />

“Dove corri, uomo?”, che riprende un noto<br />

brano del Vangelo (Mt 6, 25-34). Un canto<br />

puo’ contenere profonde riflessioni su Dio<br />

come nel caso <strong>di</strong> “E sono solo un uomo”,<br />

che ci presenta il Padre, il Figlio e lo Spirito<br />

e ci spiega la grandezza <strong>di</strong> Dio che é speranza<br />

dove c’é una croce, sorgente dove c’é<br />

l’amore, vita eterna dove c’é una fine. Oggi il<br />

Coro dei giovani <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giuseppe</strong>, che anima<br />

la messa domenicale delle 11.00, é un<br />

vero e proprio coro con ruoli ben definiti: la<br />

<strong>di</strong>rettrice, i cantori, gli strumentisti, i tecnici, il<br />

gruppo liturgico che si occupa <strong>di</strong> accostare i<br />

canti alle letture. Eppure Mariapina Catania,<br />

colonna portante del coro da sempre, racconta<br />

come tutto é iniziato molti anni fa con<br />

un grande prato verde (quando ancora la<br />

nostra chiesa non era sorta) e tanti giovani<br />

desiderosi <strong>di</strong> cantare al Signore. Con il<br />

tempo il coro si é specializzato, si é dato da<br />

fare per trovare nuovi canti, piu’ adatti ai<br />

tempi moderni, ma ancora capaci <strong>di</strong> rendere<br />

lode al Signore. E ancora oggi cerchiamo <strong>di</strong><br />

rinnovarci: abbiamo inserito tra i canti per la<br />

messa anche canzoni in lingua inglese, in<br />

lingua spagnola, in <strong>di</strong>aletto africano nonche’<br />

canzoni accompagnate da gesti, vere e proprie<br />

coreografie. L’attuale animatrice del<br />

coro, Francesca Malara, cerca sempre <strong>di</strong><br />

sottolineare il carattere gioioso e allo stesso<br />

tempo <strong>di</strong> riflessione che il coro deve avere.<br />

Soprattutto negli ultimi tempi, il coro é vissuto<br />

come un vero e proprio servizio all’assemblea<br />

e da tempo é anche un servizio agli<br />

sposi che richiedono la nostra presenza nel<br />

loro giorno più bello. In questo caso, il compito<br />

del coro non si ferma al canto ma va<br />

oltre: si scelgono insieme i canti, le letture, si<br />

preparano i bellissimi libretti dei canti e delle<br />

letture (a cura <strong>di</strong> Cathy e Margherita) che<br />

vengono offerti all’assemblea e che sono<br />

anche un ricordo per gli sposi. Io penso che<br />

la grande forza del coro sia stata quella <strong>di</strong><br />

rimanere legati a Cristo, quella <strong>di</strong> aprirsi a<br />

tutte le età: adulti, giovani e giovanissimi. Il<br />

coro, in fondo, é una piccola comunità <strong>di</strong><br />

persone, unite dall’amore. Un amore che<br />

crea un legame, una gioa ed un’energia<br />

capace <strong>di</strong> coinvolgere il cuore. Insomma, se<br />

tu che leggi questo articolo, qualsiasi sia la<br />

tua età se vuoi unirti a noi fallo: ti aspettiamo…<br />

Antonio Conte<br />

ZAINO IN SPALLE.……….. SI PARTE<br />

Un viaggio, un’avventura per crescere nella fede, con gioia e in allegria.<br />

Ottobre è arrivato, è tempo <strong>di</strong> riprendere il<br />

nostro viaggio dopo il lungo periodo estivo<br />

in cui (forse) abbiamo mandato in vacanza<br />

anche Dio. Lasciamoci quin<strong>di</strong> coinvolgere<br />

da questa nuova avventura, facciamo<br />

in modo che i nostri sabati <strong>di</strong>ventino<br />

occasione <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> educazione alla<br />

fede con lo spirito che anima chi vuole<br />

vivere emozioni, esperienze, amicizia,<br />

sensazioni e gioie, in compagnia <strong>di</strong> coloro<br />

che vogliono con<strong>di</strong>videre un modo nuovo<br />

<strong>di</strong> stare insieme. Abbiamo pensato <strong>di</strong> scegliere<br />

come simbolo e segno <strong>di</strong> riconoscimento<br />

<strong>di</strong> questo nuovo cammino, lo ZAI-<br />

NO. Perché lo zaino è: VIAGGIO, AV-<br />

VENTURA, FATICA, FARE SCELTE E<br />

ANDARE CONTROCORRENTE. E’ viaggio<br />

perché ogni sabato sarà una tappa,<br />

una sosta, una fermata in cui accogliere<br />

gli ultimi arrivati, ma è anche entrare volta<br />

per volta dentro la PAROLA DI DIO che<br />

sarà il nostro sostegno, il nostro punto <strong>di</strong><br />

riferimento, la bussola che ci guiderà verso<br />

la nostra meta: GESU’. E’ avventura ,<br />

per <strong>di</strong>ventare responsabili <strong>di</strong> fronte<br />

all’esperienza della vita, per avere il coraggio<br />

<strong>di</strong> andare avanti anche <strong>di</strong> fronte<br />

alle <strong>di</strong>fficoltà. E’ fatica: la fatica nel porta-<br />

<strong>Parrocchia</strong><br />

<strong>Collegno</strong><br />

www.sangiuseppe.dalweb.it<br />

re lo zaino, è la fatica per portare avanti ciò<br />

in cui si crede. E’ fare scelte: in uno zaino<br />

non ci può stare <strong>di</strong> tutto, bisogna quin<strong>di</strong><br />

valutare cosa prendere e cosa lasciare,<br />

bisogna imparare ad essere essenziali.<br />

E’andare controcorrente: affrontando questo<br />

viaggio è proprio quello che vogliamo<br />

fare, alla faccia <strong>di</strong> chi vuole le persone del<br />

2000 “fatte su misura”, conformiste, egoiste<br />

ed in<strong>di</strong>vidualiste. Noi infatti vogliamo fare<br />

incontrare bambini e ragazzi, vogliamo accompagnarli<br />

nella loro crescita, facendogli<br />

capire che insieme si sta bene, che in pace<br />

si può e si deve vivere,che si possono passare<br />

momenti <strong>di</strong>vertenti, con semplicità,<br />

senza ricorrere sempre “al meglio, al massimo,<br />

all’eccesso”. Diamo, pertanto, la possibilità<br />

ai bambini e ai ragazzi <strong>di</strong> salire sul<br />

NOSTRO TRENO, <strong>di</strong> far parte della nostra<br />

comitiva ( questo lo chie<strong>di</strong>amo ai genitori),<br />

perché possiamo viaggiare insieme per la<br />

nostra strada, che è la strada “dell’amare il<br />

prossimo come noi stessi”, come Gesù ci<br />

ha insegnato e che, ovviamente e fortunatamente,<br />

sarà la nostra guida. Perciò….. ZAI-<br />

NO IN SPALLE….SI PARTE! E…… BUON<br />

VIAGGIO A TUTTI !<br />

Giuseppina Loi


Pag. 4 - <strong>San</strong> <strong>Giuseppe</strong> News -<br />

Esperienze<br />

C’E’ TANTO VUOTO DENTRO<br />

LA VITA PUO’ DIVENTARE UNA COSA INUTILE, SENZA SIGNIFICATO<br />

E’ strano. E’ come se vivessi l’attesa <strong>di</strong><br />

quel momento! Mancherebbe una settimana,<br />

ma io, mancherò a<br />

quell’appuntamento! Non ci potrò essere.<br />

Sarà per il sabato successivo. L’attesa è<br />

lunga ed estenuante. Ho paura <strong>di</strong> non<br />

farcela. E, proprio per paura ho chiesto<br />

aiuto a tante persone, le più <strong>di</strong>verse, e i<br />

consigli sono stati tutti <strong>di</strong>versi, tutti utili,<br />

ma allora perché non riesco a seguirli?<br />

Perché quando guardo il mondo provo<br />

così schifo e dentro non sento niente se<br />

non vuoto ? E pensare che le persone mi<br />

<strong>di</strong>cono che sono “elettrica”! Già un elettricità<br />

vuota. O, meglio, a intermittenza.<br />

Perché ci sono momenti in cui il vuoto<br />

sparisce. Allora mi sento viva. Allora<br />

hanno regione sono elettrica. Mi sento<br />

così male a sapere che ci sono persone<br />

per cui la cosa più importante sono i<br />

sol<strong>di</strong>.. mi basta guardare i miei coetanei:<br />

scarpe e vestiti firmati, cellulari.. tutto<br />

nuovissimo. Beh, forse è roba utile, ma<br />

non in<strong>di</strong>spensabile. Perché passare il<br />

DONARE LA PACE CON UNO SGUARDO<br />

GUARDARSI NEGLI OCCHI PER CREARE INTESA, AMORE E FRATELLANZA<br />

"Marina, ciao!" "Ciao, Casimira!" E così<br />

al ' Dì per dì , tra patate, albicocche e<br />

bottiglie <strong>di</strong> vini <strong>di</strong>versi, comincia il nostro<br />

<strong>di</strong>alogo. Il linguaggio del volto, dello<br />

sguardo viene dal profondo ed ha<br />

un’intensa pregnanza comunicativa e<br />

associativa. Parole ed espressioni del<br />

viso si susseguono e si compenetrano,<br />

confermano, qualche volta contrad<strong>di</strong>cono<br />

quanto è detto a parole, ad<strong>di</strong>rittura<br />

contro la volontà <strong>di</strong> chi parla. Lo sguardo<br />

annulla la <strong>di</strong>stanza e crea presenza,<br />

può creare la pace perché guardare<br />

significa entrare nel campo della coscienza.<br />

Si pensi alle frasi come "L’ho<br />

capito dallo sguardo", "ha due occhi<br />

che parlano", "basta che mi guar<strong>di</strong>". Il<br />

linguaggio degli occhi crea interazione<br />

e <strong>di</strong>alogo, apre la ricchezza della nostra<br />

umanità e la nostra <strong>di</strong>sponibilità<br />

all’ascolto della sofferenza e della gioia<br />

degli altri. Col nostro sguardo noi possiamo<br />

ricreare o <strong>di</strong>struggere una persona,<br />

restituirla alla vita o seppellirla prima<br />

del tempo, con uno sguardo possiamo<br />

parlare d’amore o d'in<strong>di</strong>fferenza se<br />

non ad<strong>di</strong>rittura d'o<strong>di</strong>o, possiamo <strong>di</strong>re ad<br />

una persona "Per me tu sei molto" oppure<br />

"Per me tu sei niente", Quale responsabilità<br />

umana e cristiana! Tutti<br />

noi, ma particolarmente i giovani, hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> incontrare persone capaci<br />

<strong>di</strong> capire, amare, gioire e soffrire con<br />

gli occhi prima che con le parole. E'<br />

necessario che impariamo l’arte <strong>di</strong><br />

guardare dritto negli occhi degli altri per donare<br />

sicurezza, per creare mon<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, per<br />

offrire la nostra compartecipazione <strong>di</strong> simpatia<br />

e comprensione. Guardare l’altro negli<br />

occhi è <strong>di</strong>rgli: so che ci sei e per me sei importante,<br />

in questo momento esisti solo tu<br />

per me. Vogliamo conoscere i sentimenti<br />

che circolano in una comunità? Facciamo<br />

attenzione al modo col quale le persone si<br />

guardano: gioia, in<strong>di</strong>fferenza, amicizia, antipatia,<br />

affiatamento, freddo <strong>di</strong>stacco dagli<br />

altri... Ricordo come i miei alunni, memorizzassero<br />

meglio le cose e capissero meglio<br />

se raccontandole o esponendole, li guardavo<br />

bene negli occhi. “Gesù guardandolo lo<br />

tempo chiusi nei gran<strong>di</strong> magazzini e non<br />

si viene qui a portare un sorriso? Non lo<br />

so, spesso (anzi troppo spesso) mi chiedo<br />

se sono io che sono anormale o se il<br />

mondo <strong>di</strong> oggi è superficiale. Avete mai<br />

provato la gioia <strong>di</strong> portare un sorriso a un<br />

bambino? Essere riconosciuti per strada<br />

e salutati con baci e abbracci? Essere<br />

presentato a un genitore perché si è<br />

fatto qualcosa <strong>di</strong> buono per quel ragazzo?<br />

Non sono tante belle parole scritte<br />

su un pezzo <strong>di</strong> carta. È la realtà. Chi<br />

con<strong>di</strong>vide ogni giorno questa realtà mi<br />

sa comprendere. An<strong>di</strong>amo! Questa casa<br />

é nostra! Diamoci da fare tutti per migliorarla!<br />

Così si smetterà <strong>di</strong> provare quel<br />

vuoto dentro che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> essere<br />

noi stessi. Perché donando felicità si<br />

avrà in cambio niente , nemmeno il denaro<br />

potrà comprarla. Io chiedo il vostro<br />

aiuto, ma la solitu<strong>di</strong>ne non mi spaventa.<br />

Io cerco <strong>di</strong> donare sorrisi e lo farò finché<br />

avrò vita… Qualcuno vuole farmi compagnia?<br />

Serena<br />

amò e gli <strong>di</strong>sse”: in questo modo Gesù si<br />

rivolge al giovane ricco. Naturalmente lo<br />

sguardo nasce dal nostro profondo, dai<br />

nostri sentimenti, da come viviamo abitualmente,<br />

specie quando nessuno ci guarda e<br />

capiamo che solo "UNO" ci guarda e ci<br />

scruta ogni momento: il Signore, perché<br />

LUI ci tiene nella SUA mano. Vogliamo<br />

tentare <strong>di</strong> vivere nello sguardo del Signore<br />

per potere un po' anche noi guardare gli<br />

altri come LUI ci guarda? Forse cambieremo<br />

un tantino il nostro sguardo e impareremo<br />

a donare PACE cambiando il mondo<br />

attorno a noi. Buona fortuna!<br />

Suor Casimira

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