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COLEStEROLO LItFIBA muSICA POP - Piceno33

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Spettacolo<br />

di Claudio Siepi<br />

Reunion in una notte di mezz’estate<br />

Il casello è pieno, anche troppo per la<br />

sua consueta tranquillità, l’aria è umida,<br />

il cielo minaccioso e gonfio sembra<br />

non approvare questo baccanale estivo<br />

nella piccola e docile Grottammare.<br />

Il popolo di El Diablo sta arrivando: la<br />

polizia si prende gioco di qualche adolescente<br />

fumoso; c’è chi si prepara annegandosi<br />

lo stomaco di birra di pessima<br />

qualità, l’odore fetido dei panini<br />

ambulanti ingombra le vie di una cittadina<br />

poco abituata ai riti del rock. Non<br />

posso fare a meno di distinguere però,<br />

chiaramente e distintamente, due<br />

generazioni lontane, così differenti da<br />

rendere incomprensibilmente eterogeneo<br />

il pubblico steso sul prato dello<br />

stadio Pirani: da una parte frotte di<br />

adolescenti a petto nudo e bicchiere in<br />

mano, occhio perso nel nulla, testimoni<br />

reali della loro generazione; dall’altra<br />

famiglie di tranquilli 40enni, col marsupio<br />

sulla spalla e nella testa i ricordi<br />

di quelle canzoni urlate col mangianastri<br />

della loro fiat uno. Il cielo si sgonfia,<br />

come a voler lasciar posto ai sogni, i<br />

back liners scaldano il palco, l’aria è frizzante,<br />

le luci si spengono e… entrano<br />

due anzianotti. Ghigo, sudaticcio e appesantito,<br />

sembra un vecchietto da sala<br />

dei videopoker. Se ne sta lì con la sua<br />

chitarra, suonata sempre egregiamente,<br />

ma senza grinta, nè passione. Ogni<br />

tanto si ricorda del resto del gruppo e<br />

lancia sorrisi stentati qua e là. Piero, attaccato<br />

dai segni della vecchiaia, cerca<br />

di mantenere la sua fama di tuscanico<br />

belzebù: si riempie il pacco delle<br />

urla dei fan, cerca il suo pubblico come<br />

un gatto con il topo, muove le mani in<br />

cerca di energia dal cielo. Lancia la sua<br />

sfida agli intoccabili di questa italietta<br />

di cui lui, volente o nolente, è figlio. Entrambi<br />

però sembrano prenderci il gusto<br />

e l’energia aumenta col passare dei<br />

minuti: pezzi come Proibito, El Diablo,<br />

Tex, Maudit, Cangaceiro sono la loro sfida<br />

con la storia, e il pubblico di Grottammare<br />

sembra volergli dare una mano.<br />

Quando lo spettacolo deve ancora<br />

iniziare ecco fare capolino i due nuovi<br />

pezzi, stentata giustificazione dell’album<br />

live: Sole Nero e Barcollo. Pezzi discreti,<br />

ma appesantiti dalla malinconia<br />

della discografica rimpatriata. E poi ancora<br />

Resta, Gioconda, Paname, Dio, Ritmo,<br />

Tex; Piero mantiene alto il pathos<br />

del live bevendo bottigliette di succo<br />

di frutta, un liquido che per sua natura<br />

è decisamente rock’n’roll. La serata<br />

si conclude con un Lacio Drom, poesia<br />

malinconica di una notte che termina<br />

con l’invasione di campo dei fan sul<br />

palco. Piero si abbevera del sudore dei<br />

suoi fan, Ghigo annega nel suo… e poi<br />

festa festa fino al mattino.<br />

piceno33@servizifas.it<br />

www.piceno33.it<br />

27 |<br />

AzIEndE VItIVInICOLE

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