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Manoscritti di Luigi Vanvitelli nell'archivio della Reggia di Caserta ...

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<strong>Manoscritti</strong> <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Vanvitelli</strong> 111<br />

Real Novo Palazzo?, ho l’ònor <strong>di</strong> <strong>di</strong>rli che non solo questi scuri,<br />

ma anche gli altri che sono negl’altri quarti conviene dare la tinta<br />

per conservarli, che è quanto devo rappresentare; mentre con tutto<br />

l’ossequio Le B le mani e sono <strong>di</strong> V. E.<br />

Umil.mo Divo.mo et Oblig.mo Servitore<br />

S. E. Il Sig.e Cav.e D. Lor.o M.a Neroni<br />

<strong>Caserta</strong><br />

Parere favorevole del <strong>Vanvitelli</strong> sulla <strong>di</strong>pintura degli scuri delle finestre non solo<br />

<strong>della</strong> Segreteria <strong>di</strong> stato, ma anche degli altri appartamenti del Real palazzo <strong>di</strong> <strong>Caserta</strong>.<br />

100<br />

Napoli 8 marzo 1766 (M.L., b. 3214, f. 37)<br />

Eccellenza<br />

essendomi pervenuta notizia che debbasi porre le mani a rifabricare<br />

la Parochia <strong>di</strong> questa Torre, e ultroneamente vogliasi che il<br />

Capo M.ro Fabricatore Bernasconi la debba <strong>di</strong> suo <strong>di</strong>segno condurre.<br />

V. E. ben sa che il curato mi fece fare il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> questa<br />

Chiesa fin dal tempo del Re Cattolico il quale fu dal curato veduto,<br />

ma non volli darglielo alle mani; lo sa ancora il temerario<br />

Fabricatore, per avermelo veduto più volte, e sa ancora l’impegno<br />

positivo che ho <strong>di</strong> fare detta Chiesa, anzi <strong>di</strong>ppiù nel passato Xmbre<br />

in <strong>Caserta</strong> rinovai la memoria <strong>di</strong> ciò al d.to Fabricatore, non senza<br />

qualche ragione e motivo. Le fabriche delle monache ed ogn’altra<br />

nelle quali la corte à contribuito, io come Arch.to del Re Unico in<br />

<strong>Caserta</strong> co’ miei aiutanti, ne ho dato il <strong>di</strong>segno, così nelle Fornaci,<br />

così nella Vaccaria, così nel Casino <strong>di</strong> Squillace, così nella fabrica<br />

ultimamente fatta alla Segreteria <strong>di</strong> Stato, ma non bene eseguita per<br />

l’ignoranza e superbia insieme del capo M.ro, che sdegnò mai più<br />

parlarmene, per <strong>di</strong>re averla fatta esso come à detto e <strong>di</strong>ce. Laonde<br />

prego V.E. con la sua Prudenza condurre questo affare riponendolo<br />

nelle sue mani, nelle quali confido, stantecché sono per fare qua-

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