Valori e rarità della flora ligure - Ambiente in Liguria
Valori e rarità della flora ligure - Ambiente in Liguria
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Campanula isophylla Moretti<br />
CAMPANULA DEL FINALESE *<br />
LR Tab. C<br />
CAMPANULACEAE Specie vulnerabile<br />
E’ uno dei fiori liguri più pregiati dal punto di vista ornamentale e<br />
scientifico. Vive esclusivamente nelle fessure delle rocce<br />
calcaree e dei muri <strong>in</strong> pietra che caratterizzano un’area di<br />
pochissimi chilometri quadrati compresa tra la Caprazoppa e<br />
Capo Noli, dal mare s<strong>in</strong>o a circa 400 m.<br />
Fiori campanulati azzurri spiccano sulle rosette di foglie<br />
cuoriformi e seghettate e creano splendide macchie di colore<br />
sulle tonalità chiare del calcare. La raccolta delle piante<br />
spontanee dovrebbe essere evitata nel modo più assoluto.<br />
18<br />
© Foto Pellegr<strong>in</strong>o
Campanula sabatia De Not.<br />
CAMPANULA DEL SAVONESE *<br />
LR Tab. A<br />
CAMPANULACEAE EU All. 2 prioritaria<br />
Specie m<strong>in</strong>acciata<br />
Specie endemica esclusiva <strong>della</strong> <strong>Liguria</strong> occidentale, dove si<br />
r<strong>in</strong>viene fra Bergeggi e il conf<strong>in</strong>e con la Francia. Alta 20-60 cm,<br />
presenta numerosi fiori a corolla campanulata, azzurro chiara e<br />
calice coperto da grosse ghiandole sporgenti (papille); le foglie<br />
basali sono cuoriformi-ovate, provviste di picciolo, mentre quelle<br />
sul fusto sono lanceolate.<br />
Predilige luoghi calcarei, sassosi e rupestri, ben soleggiati, dove<br />
fiorisce da maggio a luglio.<br />
E’ <strong>in</strong> forte rarefazione soprattutto per la progressiva espansione<br />
degli <strong>in</strong>sediamenti costieri ed è l’unica specie vegetale <strong>ligure</strong> di<br />
<strong>in</strong>teresse prioritario per l’Europa.<br />
19<br />
© Foto Monego
Centaurea veneris (Sommier) Begu<strong>in</strong>ot<br />
FIORDALISO DI PORTOVENERE *<br />
ASTERACEAE Proposta per l’<strong>in</strong>clusione <strong>in</strong> All.2 EU<br />
Specie endemica a distribuzione estremamente localizzata,<br />
esclusiva delle rupi calcaree del promontorio di Porto Venere e<br />
delle isole antistanti dove fiorisce <strong>in</strong> giugno-luglio.<br />
E’ la più settentrionale del gruppo di Centaurea c<strong>in</strong>eraria, che<br />
comprende specie rare, isolate e localizzate su alcune isole e<br />
promontori del Mediterraneo.<br />
E’ pianta alta 30-50 cm, con fusto un po’ legnoso alla base,<br />
dapprima bianco-lanosa, poi glabrescente, con foglie per la<br />
maggior parte divise e capol<strong>in</strong>i numerosi con squame ad<br />
appendice cigliata, scura e fiori rosa.<br />
20<br />
© Foto Bacc<strong>in</strong>o
Cerastium utriense G. Barberis<br />
PEVERINA DI VOLTRI *<br />
CARYOPHYLLACEAE Proposta per l’<strong>in</strong>clusione <strong>in</strong> All.2 EU<br />
Questa specie che cresce esclusivamente sulle rupi e sui detriti<br />
ofiolitici del Gruppo di Voltri è stata descritta nel 1988 e dedicata<br />
proprio a Voltri (l’antica Utri). Fiorisce da maggio a giugno.<br />
Forma consistenti cusc<strong>in</strong>i di piccole foglie l<strong>in</strong>eari-lanceolate da<br />
cui si ergono graziosi fiorell<strong>in</strong>i bianchi. Aff<strong>in</strong>e a Cerastium<br />
arvense se ne dist<strong>in</strong>gue soprattutto per il peduncolo fruttifero.<br />
21<br />
© Foto Bagh<strong>in</strong>o
Convallaria majalis L.<br />
MUGHETTO<br />
CONVALLARIACEAE<br />
LR Tab. C<br />
Specie notissima per il suo profumo e la sua bellezza, diffusa <strong>in</strong><br />
quasi tutto l’emisfero boreale, questa pianta, alta 15-30 cm,<br />
presenta un rizoma da cui si sviluppano coppie di grandi foglie<br />
lanceolate e <strong>in</strong>fiorescenze arcuate con 6-12 fiori bianco candidi.<br />
Ha proprietà cardiotoniche, diuretiche e sedative, ma il suo<br />
impiego deve essere riservato ai medici, per evitare gravi<br />
avvelenamenti.<br />
Vive nelle radure e sui marg<strong>in</strong>i dei boschi dal piano s<strong>in</strong>o alla<br />
zona subalp<strong>in</strong>a, ma <strong>in</strong> <strong>Liguria</strong> si r<strong>in</strong>viene ormai solo <strong>in</strong> poche<br />
località montane fra 600 e 1700 m, dove fiorisce da maggio a<br />
luglio.<br />
22<br />
© Foto Bracchi
Convolvulus sabatius Viv.<br />
VILUCCHIO DEL SAVONESE<br />
LR Tab. A<br />
CONVOLVULACEAE Specie gravemente m<strong>in</strong>acciata<br />
Si tratta di una specie presente solo <strong>in</strong> poche località d’Italia,<br />
Marocco e Algeria, ma per la quale è difficile stabilire se si tratti<br />
di popolazioni <strong>in</strong>digene.<br />
In <strong>Liguria</strong> attualmente la pianta è nota allo stato spontaneo solo<br />
per Capo Noli e immediati d<strong>in</strong>torni; altrove è stata ampiamente<br />
impiegata nei giard<strong>in</strong>i e sulle scarpate da dove è poi sfuggita.<br />
La pianta ha fiori per lo più accoppiati su lunghi peduncoli, con<br />
corolla di 2-4 cm di diametro, azzurro-violacea a fondo giallo e 5<br />
strie più pallide; le foglie sono spatolate-rotondeggianti. Vive<br />
sulle rupi calcaree litoranee e fiorisce da aprile a giugno.<br />
23<br />
© Foto Marsili
Crocus ligusticus M.G.Mariotti<br />
ZAFFERANO LIGURE *<br />
IRIDACEAE<br />
Specie endemica <strong>della</strong> <strong>Liguria</strong>, presente <strong>in</strong> prati, lande, radure e<br />
orli boschivi da 300 a 1200 m, fra Pignone nello spezz<strong>in</strong>o e la<br />
Francia dove sconf<strong>in</strong>a <strong>in</strong> due sole località francesi; è presente<br />
anche sul bordo meridionale del Piemonte <strong>in</strong> Val Bormida.<br />
Fiorisce <strong>in</strong> settembre-novembre e forma le foglie la primavera<br />
successiva.<br />
Pianta bulbosa di 10-30 cm, con bulbo a gua<strong>in</strong>e reticolate; foglie<br />
l<strong>in</strong>eari con una dist<strong>in</strong>ta riga bianca sulla nervatura; fiori solitari,<br />
violacei, più chiari alla fauce, con antere gialle e stimmi divisi <strong>in</strong><br />
lac<strong>in</strong>ie filiformi scarlatte.<br />
Proprio gli stimmi erano impiegati popolarmente come surrogato<br />
del vero zafferano (Crocus sativus), pur non raggiungendo le<br />
stesse qualità aromatiche e cromatiche.<br />
24<br />
© Foto Parisi
Crocus versicolor Ker.-Gawl.<br />
ZAFFERANO DELLA RIVIERA *<br />
IRIDACEAE Specie m<strong>in</strong>acciata<br />
Specie <strong>ligure</strong>-provenzale che fiorisce <strong>in</strong> febbraio-marzo <strong>in</strong><br />
pascoli aridi, lande, radure e garighe <strong>della</strong> Francia sudorientale,<br />
<strong>della</strong> <strong>Liguria</strong> occidentale e del basso Piemonte s<strong>in</strong>o a 1600 m di<br />
quota. E’ segnalato anche <strong>in</strong> Val d’Aveto.<br />
Splendida pianta bulbosa di 10-20 cm, con bulbo scuro, avvolto<br />
da gua<strong>in</strong>e fibrose; foglie più brevi dei fiori; fiori riuniti a 2-4,<br />
delicatamente profumati, con tepali variabili da bianco a lilla o<br />
viola con tre venature più scure, ben evidenti di fuori.<br />
25<br />
© Foto Pellegr<strong>in</strong>o
Cyclamen hederifolium Aiton<br />
CICLAMINO NAPOLETANO<br />
LR Tab. A<br />
PRIMULACEAE CITES<br />
Pianta perenne alta circa 15 cm con un grosso tubero globosodepresso<br />
di 3-10 cm. Fiorisce <strong>in</strong> autunno (settembre-ottobre); le<br />
foglie, che appaiono dopo la fioritura, sono cuoriformi, di colore<br />
verde marmorizzato, lobate o con 5-9 angoli e marg<strong>in</strong>e<br />
irregolarmente dentato. I fiori, <strong>in</strong>odori o appena profumati, hanno<br />
una corolla di 2-3 cm di diametro, rosa o raramente bianca,<br />
ripiegata all’<strong>in</strong>dietro con c<strong>in</strong>que macchie sanguigne alla fauce. Il<br />
peduncolo del frutto si avvita su se stesso a partire dall’apice. Si<br />
tratta di una specie diffusa nel bac<strong>in</strong>o mediterraneo, dalla<br />
Francia ai Balcani. Vive nei boschi di querce, su terreni ricchi di<br />
calcare s<strong>in</strong>o a 1300 m. In <strong>Liguria</strong> è raro, ma localmente<br />
abbondante. Aff<strong>in</strong>e è il Ciclam<strong>in</strong>o delle Alpi (Cyclamen<br />
purpurascens Miller), forse presente ai conf<strong>in</strong>i con la prov<strong>in</strong>cia di<br />
Cuneo. Tutte le specie di ciclam<strong>in</strong>o sono protette dalla<br />
convenzione di Wash<strong>in</strong>gton.<br />
26<br />
© Foto Francesch<strong>in</strong>i