Il Foglietto n. 12 - USI/RdB - Ricerca
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EDITORIALE DITORIALE<br />
UNA RIFORMA ALL’ITALIANA<br />
Nel caos i ricorsi<br />
dei dipendenti<br />
di Rocco Tritto<br />
Per anni, i Tribunali amministrativi<br />
regionali sono stati visti dal<br />
potere politico come strumento<br />
nelle mani dei lavoratori per<br />
ottenere promozioni, inquadramenti,<br />
avanzamenti di carriera<br />
non dovuti.<br />
Nulla di più infondato. I Tar non<br />
hanno mai regalato nulla. Anzi,<br />
solo di fronte alle “straragioni”<br />
del dipendente pubblico e dopo<br />
interminabili attese (dai cinque<br />
a i sette anni in media), una<br />
sentenza, peraltro appellabile<br />
dinanzi al Consiglio di Stato, ha<br />
fatto giustizia.<br />
Questo fino al 1998 quando l'allora<br />
ministro della funzione<br />
pubblica, gran fustigatore dei<br />
pubblici dipendenti, decise di<br />
rendere più difficile l'esercizio di<br />
sacrosanti diritti.<br />
Con il d.lgs. n. 80/98, infatti,<br />
pensò bene di trasferire la competenza<br />
(rectius: la giurisdizione)<br />
in materia di pubblico<br />
impiego al giudice ordinario.<br />
Solo le procedure concorsuali<br />
pubbliche furono lasciate ai Tar.<br />
L'azione venne complicata dall'obbligo<br />
di espletare preventivamente<br />
un inutile quanto dispersivo<br />
tentativo di conciliazione<br />
dinanzi alle direzioni provinciali<br />
del lavoro. A distanza di sei<br />
anni dalla "riforma", il caos è<br />
pressoché totale.<br />
E' di pochi giorni fa, un ulteriore<br />
intervento delle SS.UU. della<br />
Cassazione che, dopo aver<br />
affermato nell'ottobre scorso<br />
che i contenziosi per concorsi<br />
interni devono tornare ai Tar,<br />
con la sentenza n. 10183 del<br />
2004 ha stabilito che quando<br />
essi concorsi non comportano<br />
passaggio ad un'altra area, le<br />
eventuali controversie restano<br />
devolute al giudice ordinario.<br />
Per la serie: il caos continua.<br />
misteri<br />
A.A.A. Capo di Gabinetto<br />
cercasi all’Istat?<br />
Sempre avvolto da mistero la<br />
mancata nomina del capo di<br />
gabinetto dell'Istat, in sostituzione<br />
del dr. Pietro Gambioli, rientrato<br />
alla Corte dei Conti il 1°<br />
febbraio scorso. <strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong> suggerisce<br />
al presidente dell'Istat,<br />
per uscire dall'impasse, di fare<br />
ricorso al democratico strumento<br />
dell'inserzione pubblicitaria.<br />
ATTUALITA’ TTUALITA<br />
SUCCESSO DI <strong>USI</strong>/RDB. ISTAT COSTRETTA AD ARRENDERSI DOPO 50 ANNI<br />
Mandata in «pensione» la parodia<br />
delle solite statistiche sugli scioperi<br />
La metodologia con la quale l'Istat<br />
per decenni ha calcolato il numero<br />
dei lavoratori aderenti agli scioperi<br />
non era mai stata contestata.<br />
Nonostante la sua manifesta infon-<br />
datezza. Infatti, l'unico<br />
strumento nelle mani<br />
della "magistratura del<br />
dato" altro non era che<br />
un questionario compi -<br />
lato dalle questure dei<br />
capoluoghi di provincia<br />
che indicavano ad libi -<br />
tum il numero dei lavoratori<br />
dipendenti aderenti a questo o<br />
a quello sciopero. <strong>Il</strong> fondo l'Istat lo ha<br />
senz'altro toccato in occasione dello<br />
sciopero generale contro la riforma<br />
delle pensioni del 24 ottobre scorso<br />
al quale, secondo i "calcoli" dello<br />
stesso Istat avrebbero aderito non<br />
più di 700.000 lavoratori. Blaterarono<br />
APPROFONDIMENTO<br />
PPROFONDIMENTO<br />
I confederali<br />
non hanno mai<br />
contestato<br />
le modalità<br />
di rilevazione<br />
L'Ispesl - Istituto Superiore per la<br />
Prevenzione e la Sicurezza del<br />
Lavoro - è un ente pubblico con<br />
una storia ricca di fatti da chiarire.<br />
Cominciamo dall'inizio.<br />
Con la legge n. 833/78 fu istituito<br />
il Servizio Sanitario Nazionale,<br />
prevista la soppressione degli<br />
enti di prevenzione, ENPI e<br />
ANCC, e la creazione dell'Ispesl.<br />
Questo venne istituito con DPR<br />
n. 619 del 1980 e collocato alle<br />
dipendenze del Ministro della<br />
Sanità, quale organo tecnico<br />
scientifico. <strong>Il</strong> personale era costituito<br />
dai dipendenti degli enti soppressi.<br />
Compiti del nuovo Istituto<br />
avrebbero dovuto essere: ricerca,<br />
studio e sperimentazione in tema<br />
di prevenzione di infortuni; omologazione<br />
di macchine; raccolta e<br />
divulgazione delle informazioni e<br />
F OGLIETTINO<br />
in tanti, confederali in testa. <strong>Il</strong> giorno<br />
dopo, tutto come prima. Non per<br />
<strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong> che volle andarci a fondo,<br />
avviando una dura battaglia con l'ente<br />
di statistica al quale venne richiesta<br />
copia dei que-<br />
stionari di rilevazione.<br />
Dopo atti di diffida<br />
e solleciti, finalmente<br />
i documenti,<br />
alla rinfusa e mal<br />
copiati, sono arrivati.<br />
La sorpresa è<br />
stata enorme. In<br />
molte città come Roma, Milano,<br />
Bologna, Torino, nemmeno uno scioperante.<br />
Come pure a L'Aquila e a<br />
Bolzano. Possibile che nemmeno i<br />
massimi responsabili delle organizzazioni<br />
confederali avessero aderito<br />
all'importante iniziativa? Per l'Istat<br />
sembra proprio di sì. La vicenda ha<br />
segue p/2<br />
All'Ispesl ci sono molte cose da chiarire<br />
dei risultati; consulenza nei confronti<br />
dello Stato, delle regioni e<br />
delle Unità Sanitarie Locali; pareri<br />
tecnici per la valutazione di<br />
impatto ambientale di insediamenti<br />
produttivi. Tra gli organi collegiali,<br />
uno monocratico: il<br />
Direttore dell'Istituto. Con ampi<br />
poteri e funzioni.<br />
I dipendenti trasferiti presso il<br />
neonato ente dovranno attendere<br />
anni prima di vedere definita la<br />
loro posizione giuridica e, intanto,<br />
si vedono costretti a ricorrere alla<br />
magistratura contro le decisioni<br />
dell'ente, con una quantità<br />
impressionante di ricorsi, tuttora<br />
in gran parte pendenti dinanzi ai<br />
vari gradi di giudizio. <strong>Il</strong> su citato<br />
DpR 619/80 prevedeva che il<br />
Direttore dell'Ispesl fosse una<br />
personalità scientifica. Venne<br />
Cnr, l’annuario del 2002 arriva nel 2004<br />
E' difficile immaginare una direttiva che imponga al Cnr di pubblicare<br />
ogni anno un annuario che fotografi l'ente. Eppure, anche di recente l'ente<br />
ci ha voluto deliziare con l'annuario dell'organizzazione. Peccato,<br />
però, che la pubblicazione fosse oltremodo tardiva, in quanto, finita di<br />
stampare a maggio 2004, si riferisce nientemeno che all'anno 2002. Viva<br />
la tempestività. Nello sfogliare l'ameno ancorché datato almanacco, c'è<br />
stato segnalato tra il personale qualche sussulto alla vista dei nomi di<br />
taluni personaggi che hanno dato un valido contributo alla grave crisi in<br />
cui versa oggi il maggiore ente di ricerca del Paese. C'è da chiedersi se<br />
era proprio il caso di sperperare qualche migliaio di euro per pubblicizzare<br />
un reperto archiviato ormai da tempo.<br />
mercoledì 23 giugno 2004<br />
avuto una vasta eco sulla stampa. In<br />
particolare, sul settimanale<br />
Panorama del 17 giugno 2004 è<br />
apparso un articolo (disponibile sul<br />
sito www.usirdbricerca.it) dal titolo<br />
"Scioperi, l'Istat dà i numeri" che, nel<br />
riportare la piena "confessione"<br />
dell'Istat (dopo più di cinquant'anni)<br />
circa l'infondatezza metodologica<br />
dell'indagine, dà atto dell'iniziativa di<br />
<strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong>-<strong>Ricerca</strong> che di fatto con la<br />
propria azione ha mandato in pensione<br />
quella che possiamo definire la<br />
parodia delle statistiche. Con ciò tutelando<br />
anche gli interessi dei confederali<br />
che, evidentemente, distratti da<br />
altre impellenti problematiche, come<br />
ad esempio, la previdenza integrativa,<br />
non hanno avuto tempo per<br />
accertare ed eventualmente contestare<br />
le modalità di rilevazione degli<br />
aderenti alle loro iniziative.<br />
Sapete che...<br />
Contratto ricerca:<br />
qualcosa si muove<br />
Riunito all'Istituto Superiore di<br />
Sanità, sotto la presidenza del<br />
prof. Enrico Garaci, il comitato<br />
di settore per esaminare e contro<br />
dedurre in ordine alle osservazioni<br />
formulate dal Ministero<br />
del Tesoro sull'atto di indirizzo<br />
per il rinnovo del ccnl del personale<br />
tecnico/amministrativo<br />
degli enti di ricerca. Superati gli<br />
ostacoli e ottenuto disco verde<br />
dal Governo, potrà finalmente<br />
partire (dopo l'estate e a due<br />
anni e mezzo dalla scadenza del<br />
precedente contratto) la trattativa.<br />
Nulla, invece, per ricercatori<br />
e tecnologi. Si tratta indubbiamente<br />
del primo"risultato" del<br />
contratto separato.<br />
Alle 17.17 del 17 giugno<br />
<strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong> incontra l'IGV<br />
Alle ore 17 e 17 del 17 giugno scorso,<br />
<strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong> ha incontrato il direttore<br />
generale e il direttore amministrativo<br />
dell'Istituto di Geofisica e<br />
Vulcanologia. Chiarito l'equivoco<br />
sulla mancata convocazione del<br />
sindacato alle trattative integrative,<br />
i massimi organi di gestione dell'ente,<br />
nell'assicurare la convocazione<br />
di <strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong> sin dalla prossima<br />
riunione, hanno illustrato la<br />
situazione attuale dell'Istituto.
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Necessari interventi per eliminare ingiustizie e paradossi nella gestione del personale<br />
Di fronte alla sperequazione economica<br />
e normativa cronica esistente<br />
tra il personale di diversa<br />
provenienza dell'Agenzia per la<br />
protezione dell'ambiente e per i<br />
servizi tecnici (Apat) i provvedimenti<br />
apparentemente "equitativi"<br />
che la Direzione sta adottando,<br />
anche a seguito di alcuni<br />
accordi sindacali, appaiono sempre<br />
più ingiusti e ingiustificati.<br />
Innanzitutto, l'indennità di<br />
responsabilità per il personale<br />
EPR chiamato a dirigere le varie<br />
strutture dell'Agenzia che è stata<br />
attribuita in modo "equo" (in percentuale<br />
dello stipendio) sulla<br />
base del livello di responsabilità<br />
(15% per le strutture dirigenziali,<br />
10% per le strutture non dirigenziali).<br />
Sorprendente è, inoltre,<br />
apparsa la decisione della<br />
Direzione di riconoscere il<br />
Servizio coordinamento attività<br />
ispettive come struttura di particolare<br />
rilievo (art. 9 CCNL 94/97)<br />
senza fornire nessun tipo di<br />
motivazione generale e/o parti-<br />
dagli enti<br />
<strong>Il</strong> Ministero per le Politiche<br />
Agricole e Forestali, dopo le<br />
proteste di <strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong> per il mancato<br />
rispetto delle norme contrattuali, in<br />
particolare per le progressioni di<br />
livello, ha risposto che "la scrivente<br />
Amministrazione nello svolgimento<br />
delle procedure ex art. 54 del CCNL<br />
ha puntualmente rispettato le disposizioni<br />
previste dal CCNL". Infatti,<br />
con oltre due anni di ritardo deve<br />
concludere il concorso ex art.54<br />
(progressioni per tecnici ed amministrativi).<br />
Mentre, con l'evidente<br />
silenzio-assenso delle altre sigle<br />
sindacali, ha deciso di non fare i<br />
concorsi ex art. 64 (per <strong>Ricerca</strong>tori<br />
e Tecnologi).<br />
mercoledì 23 giugno 2004<br />
Apat, continuano le sperequazioni<br />
APPROFONDIMENTO<br />
PPROFONDIMENTO<br />
dapprima nominato Direttore l'esimio<br />
prof. Floriano Ghezzo, il<br />
quale, però, ben presto morì. In<br />
maniera del tutto inattesa, venne<br />
nominato il suo successore.<br />
Rappresentava, nel 1983, quella<br />
personalità scientifica richiesta<br />
per legge per dirigere l'Ispesl?<br />
Nel 1966, l'insignito risulta in<br />
forza al CNEN con qualifica di<br />
Funzionario - gruppo 1 - catego-<br />
colare,con il risultato di apparire<br />
come un mero strumento di integrazione<br />
economica ad personam<br />
analogamente a quanto già<br />
avviene con gli incarichi di studio<br />
utilizzati, sempre come strumento<br />
di integrazione economica ad<br />
personam, per altra tipologia di<br />
Flash occhio all’Ici<br />
C'è tempo fino al 30 giugno, per<br />
pagare l'ICI. <strong>Il</strong> pagamento può<br />
essere effettuato in unica soluzione<br />
oppure in due rate. La seconda<br />
dovrà essere saldata entro il 20<br />
dicembre. La prima rata del 2004<br />
si può pagare sulla base delle aliquote<br />
e delle detrazioni 2003. Chi<br />
paga sullo storico del 2003, entro<br />
il 30 giugno versa il 50% dell'ICI<br />
dovuta nei dodici mesi dell'anno<br />
precedente. Al momento del<br />
saldo, però, dovrà tenere conto di<br />
eventuali variazioni dell'imposta<br />
introdotte dal comune all'interno<br />
del quale trovasi l'immobile.<br />
dirigenti Apat. Tale situazione<br />
appare sempre più insostenibile<br />
anche alla luce di norme contrattuali<br />
ancora da applicare come<br />
l'art. 64 che potrebbe almeno in<br />
parte contribuire a sanare le anomale<br />
carenze di sviluppo del personale<br />
presenti all'interno<br />
dell'Agenzia.<br />
Coscienti che anche l'applicazione<br />
di questa norma non potrà<br />
sanare tutti i problemi creati dal<br />
reinquadramento forzoso imposto<br />
per legge a tutto il personale<br />
trasferito in Apat, la richiesta<br />
forte di <strong>USI</strong>/<strong>RdB</strong> <strong>Ricerca</strong> era, e<br />
rimane, comunque l'adozione di<br />
un intervento perequativo vero<br />
basato sulle analoghe funzioni e<br />
sull'anzianità di servizio di ogni<br />
singolo dipendente che può<br />
essere inserito anche all'interno<br />
del "Verbale di accordo sulle<br />
tabelle di equiparazione e sulle<br />
norme di primo inquadramento<br />
da applicare al personale transito<br />
all'Apat".<br />
SPIGOLATURE PIGOLATURE PERLOPIÙ IGNORATE DAGLI ALTRI<br />
PISTELLA AL CNR. POLEMICHE PER MENSI ALL'IMONT<br />
Col voto favorevole del centro-destra e contrario del centro-sinistra, la<br />
commissione Cultura, Scienze ed Istruzione della Camera, nella<br />
riunione del 16 giugno scorso ha dato il proprio parere favorevole alla<br />
nomina del prof. Fabio Pistella alla presidenza del Cnr. Spetterà ora al<br />
Consiglio dei Ministri nella prima seduta utile formalizzare la nomina<br />
che, prima di diventare operativa, dovrà essere registrata dalla Corte<br />
dei Conti. Nel corso della stessa seduta, la Commissione ha espresso<br />
parere positivo, sempre col voto favorevole del centro-destra e contrario<br />
del centro-sinistra, per la nomina del signor Edoardo Mensi alla<br />
presidenza dell'Istituto nazionale della montagna (Imont), finanziato<br />
dal Miur. <strong>Il</strong> voto negativo del centro sinistra è stato motivato, in parte,<br />
con la mancanza di laurea del designato, ma soprattutto per l'asserita<br />
carenza di titoli scientifici da parte dello stesso, che risulta essere<br />
sindaco di Forza Italia della cittadina di Breno, nel bresciano, nonché<br />
presidente del consorzio Bim (bacini imbriferi di montagna) della<br />
Valcamonica, della relativa società di servizi, della cooperativa alpini<br />
e della federazione nazionale dei Bim.<br />
ria F8. A seguito del DpR 411/76<br />
diventa Collaboratore Tecnico<br />
Professionale. Comandato presso<br />
il CNR nel 1980, gli viene<br />
assegnato, per la durata di un<br />
anno rinnovabile, l'incarico di dirigente<br />
superiore, con decorrenza<br />
19 marzo 1980, e viene preposto<br />
all'unità per la sicurezza del lavoro<br />
e protezione sanitaria dell'ente.<br />
Nel 1983, viene pubblicato il<br />
segue da pag. 1<br />
Decreto del Presidente della<br />
Repubblica del <strong>12</strong> maggio 1983,<br />
in cui si legge, tra l'altro:<br />
"Ritenuto di conferire l'Ufficio (di<br />
direttore dell'Ispesl, ndr) al…dirigente<br />
superiore incaricato del<br />
Servizio Sicurezza del Lavoro e<br />
protezione sanitaria del CNR". A<br />
questo punto, ci sono due cose<br />
da chiarire.<br />
(continua)<br />
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giurisprudenza<br />
Se si è massoni,<br />
bisogna comunicarlo<br />
Devono considerarsi legittime una<br />
norma ed una previsione statutaria<br />
regionali che, ai fini del conferimento<br />
di un incarico pubblico a favore di un<br />
soggetto, impongono al beneficiario<br />
dell'incarico medesimo - con la sanzione<br />
della relativa decadenza per il<br />
caso di inosservanza - l'obbligo di<br />
comunicare alla P.A. l'eventuale<br />
appartenenza ad una loggia massonica;<br />
e ciò sul rilievo che il suddetto<br />
obbligo di comunicazione imposto<br />
dalla legge regionale è correlato alla<br />
particolare posizione funzionale rivestita<br />
dal soggetto designato o nominato<br />
ad una pubblica funzione, e giustificato<br />
da preminenti interessi pubblici<br />
e generali direttamente assistiti<br />
da garanzia costituzionale (Cons. di<br />
Stato, sez. IV, sent. n. 5881/2003,<br />
Pres. Trotta, Est. Mollica).<br />
La vivisezione materia<br />
esclusiva dello Stato<br />
La Corte Costituzionale, con sentenza<br />
11 giugno 2004 n. 166, nel<br />
giudizio promosso con ricorso del<br />
presidente del consiglio dei ministri -<br />
ha dichiarato l'illegittimità costituzionale<br />
dell'art. 2 della legge della<br />
Regione Emilia-Romagna 1° agosto<br />
2002, n. 20 (Norme contro la vivisezione),<br />
per violazione dell'art. 117,<br />
terzo comma, della Costituzione,<br />
poiché essa incide sulle materie<br />
della ricerca scientifica e della tutela<br />
della salute, attribuite alla potestà<br />
legislativa concorrente delle<br />
Regioni, in violazione dei principi<br />
fondamentali stabiliti dallo Stato.<br />
ILFOGLIETTO<br />
DELL’<strong>USI</strong>/RDB<br />
Supplemento a <strong>Il</strong><strong>Foglietto</strong><br />
Agenzia di informazione on line<br />
reg.Trib Roma 136 dell’8/4/2004<br />
Editrice: Nameless Line Inc<br />
Anno I numero <strong>12</strong><br />
• Direttore responsabile Maurizio Sgroi<br />
Redazione via Flavia 47 - Roma -<br />
email: redazione@ilfoglietto.it<br />
• Progetto grafico : Bios