Censimenti 2001: il grande flop - Il Foglietto della Ricerca
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USI/RdB-<strong>Ricerca</strong><br />
Sindacato Nazionale Lavoratori <strong>della</strong> <strong>Ricerca</strong> dell’Unione Sindacale Italiana aff<strong>il</strong>iato alle<br />
Rappresentanze Sindacali di Base<br />
Sede Nazionale Roma Vicolo del Buon Consiglio n. 31 c.a.p. 00184<br />
Tel. e fax : 06. 48.19.930 -06. 69. 20. 20. 80<br />
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<strong>Censimenti</strong> <strong>2001</strong>: <strong>il</strong> <strong>grande</strong> <strong>flop</strong><br />
Tra <strong>il</strong> 1991 ed <strong>il</strong> <strong>2001</strong> si sarebbe verificato a Roma un misterioso fenomeno di<br />
dimensioni gigantesche: la scomparsa di quasi 200.000 persone, <strong>il</strong> 6,8% <strong>della</strong><br />
popolazione. E’ quanto emerge dal 14° Censimento generale <strong>della</strong> popolazione e<br />
delle abitazioni, la più recente fotografia dell’Italia, scattata dall’Istat <strong>il</strong> 21 ottobre del<br />
<strong>2001</strong>.<br />
Sulla base di questo ed altri sconcertanti<br />
risultati, più di qualcuno inizia a sospettare<br />
che al momento del click <strong>il</strong> fotografo non si<br />
sia accorto che non tutti si erano messi in<br />
posa o che qualcosa sia andato storto<br />
successivamente, nella camera oscura in cui<br />
i dati sono stati raccolti ed elaborati. Fatto<br />
sta che questa istantanea più la si osserva e<br />
meno si è convinti che giustifichi <strong>il</strong> costo del<br />
servizio fotografico: 430 m<strong>il</strong>ioni di euro. Per<br />
non parlare delle polemiche sulle violazioni<br />
<strong>della</strong> privacy che ha sollevato (si veda <strong>il</strong><br />
riquadro <strong>Censimenti</strong> itineranti con poca<br />
privacy).<br />
Ma <strong>il</strong> dato censuario è così importante? E’<br />
plausib<strong>il</strong>e che la popolazione <strong>della</strong> capitale<br />
sia diminuita in misura così consistente o ci<br />
troviamo di fronte all’ennesimo <strong>flop</strong><br />
dell’Istat, frutto <strong>della</strong> sciatteria statistica?<br />
Quali sarebbero le conseguenze se la<br />
popolazione che risiede effettivamente sul<br />
territorio comunale fosse di gran lunga<br />
superiore a quella censuaria? A questo punto<br />
è possib<strong>il</strong>e rettificare i dati e in che modo?<br />
Cercheremo di dare una risposta a questi<br />
interrogativi partendo da alcune<br />
considerazioni di carattere generale e<br />
dall’analisi dei dati per <strong>il</strong> comune di Roma,<br />
recentemente resi disponib<strong>il</strong>i dall’Istat.<br />
CENSIMENTI ITINERANTI CON POCA PRIVACY<br />
I censimenti generali <strong>della</strong> popolazione, svoltisi<br />
nell’ottobre del <strong>2001</strong>, continuano a tenere banco.<br />
Chi non ricorda le polemiche sui ritardi, sulla<br />
mancanza di questionari, sulle proteste dei<br />
r<strong>il</strong>evatori: nulla rispetto al contenzioso avviato<br />
dalla società Elsag, che aveva curato la stampa dei<br />
questionari e la registazione dei dati e che ora<br />
chiede all’Istat un risarcimento di quasi 12 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro. Nulla, neppure rispetto alle censure mosse<br />
all’Istituto di Statistica nei giorni scorsi dal<br />
Garante <strong>della</strong> privacy, alla fine di un’istruttoria<br />
durata molti mesi. Era accaduto che alla fine del<br />
2002, a seguito di un articolo-inchiesta del<br />
settimanale Panorama, era venuta alla luce la<br />
stupefacente vicenda dell’invio a Brtonigla, in<br />
Croazia e a Bucarest e dintorni, in Romania, di<br />
m<strong>il</strong>ioni di dati censuari per la videocodifica - una<br />
sorta di video correzione - prima di essere rispediti<br />
in Italia per l’elaborazione. L’articolo attirò<br />
l’attenzione del Garante <strong>della</strong> privacy che avviò<br />
un’istruttoria. A distanza di molto tempo, si<br />
apprende, sempre dal settimanale, che l’Istat,<br />
presieduto da Luigi Biggeri “si è salvato ‘per<br />
decreto’ da una denuncia penale. In barba alla<br />
legge italiana sulla privacy, i dati dell’ultimo<br />
censimento del <strong>2001</strong>, sono stati elaborati in Croazia<br />
e Romania, paesi non dell’Unione Europea che non<br />
assicurano livelli di protezione adeguati.<br />
All’istruttoria del Garante sarebbe seguita una<br />
denuncia per omessa o infedele notificazione<br />
(reclusione da 3 mesi a 2 anni) dell’invio all’estero<br />
dei materiali, se non fosse intervenuto già a fine<br />
<strong>2001</strong> un decreto legislativo che depenalizzava <strong>il</strong><br />
reato. Biggeri l’ha schivata. L’Istat ha fatto<br />
l’ennesima brutta figura”. Per USI/RdB, aver<br />
“esportato” i dati non ha portato alcun beneficio<br />
all’Istat e al Paese. Anzi, rispetto al censimento<br />
<strong>della</strong> popolazione del 1991, i ritardi si sono<br />
accentuati se è vero, come è, che a tutt’oggi non<br />
una pubblicazione è ancora approdata in libreria.<br />
1
<strong>Il</strong> censimento <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni si svolge ogni 10 anni e serve, in<br />
primo luogo, a determinare la popolazione legale, che ha numerose ripercussioni<br />
sulla vita amministrativa del Paese (si veda <strong>il</strong> riquadro <strong>Censimenti</strong> e popolazione<br />
legale).<br />
L’Istat, seppure a distanza di quasi 4 anni dall’effettuazione dell’indagine, è stata in<br />
grado di rendere disponib<strong>il</strong>i i risultati, non solo a livello nazionale, ma anche per le<br />
diverse suddivisioni territoriali: Regioni, Province, grandi Comuni. Per questi ultimi,<br />
l’analisi viene spinta fino al livello di circoscrizione territoriale, nel caso di Roma i<br />
dati sono disponib<strong>il</strong>i non solo per Municipio, ma anche per Rioni, Quartieri, Suburbi,<br />
Zone.<br />
Nel 1991, la popolazione residente nel Comune di Roma risultava pari a 2.733.416<br />
(al netto <strong>della</strong> XIV Circoscrizione, divenuta nel frattempo Comune di Fiumicino).<br />
Secondo i dati del Censimento del <strong>2001</strong> la popolazione capitolina sarebbe scesa a<br />
2.546.804, con una riduzione di 186.612 unità, pari al 6,8%.<br />
Un vero e proprio esodo di massa, che, in assenza di cataclismi o eventi naturali di<br />
portata straordinaria, necessita, per poter essere accettato, di riscontri oggettivi. A<br />
fronte di una così consistente diminuzione si sarebbe dovuto registrare, ad esempio,<br />
un sostanziale miglioramento del traffico cittadino, una minore richiesta di servizi<br />
sanitari con conseguente accorciamento dei tempi di prenotazione delle prestazioni<br />
specialistiche, una minore necessità di aule scolastiche e di insegnanti, e così via.<br />
Insomma, si sarebbe dovuta percepire una decongestione generalizzata <strong>della</strong> città. Ma<br />
tutto questo non è avvenuto ed è diffic<strong>il</strong>e dimostrare <strong>il</strong> contrario.<br />
Ovviamente questo costituirebbe solo un indizio in base al quale non sarebbe onesto<br />
trarre conclusioni affrettate. Per poter affermare che i dati del Censimento del <strong>2001</strong><br />
sono clamorosamente sbagliati occorrerebbero delle evidenze più nette.<br />
Un primo segnale che qualcosa non fosse andato per <strong>il</strong> verso giusto si è avuto a<br />
febbraio del 2005 allorquando è apparso su un noto quotidiano romano un articolo dal<br />
titolo “La città fantasma: persi 274 m<strong>il</strong>a romani” (cfr. <strong>Il</strong> Messaggero del 5/2/2005,<br />
pag.32), che evidenziava l’incoerenza tra i dati censuari e le risultanze anagrafiche. <strong>Il</strong><br />
numero, secondo quanto riportato, rappresentava la risultante tra 369.000 cittadini<br />
presenti in anagrafe ma non censiti e 94.000 individui censiti ma non presenti in<br />
anagrafe.<br />
CENSIMENTI E POPOLAZIONE LEGALE<br />
Uno degli obiettivi fondamentali del Censimento <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni è quello di determinare la popolazione legale<br />
del Paese, con effetti giuridici ed amministrativi davvero r<strong>il</strong>evanti sia per la vita politica che per gli enti locali.<br />
La popolazione legale viene ut<strong>il</strong>izzata per la determinazione dei collegi elettorali, secondo quanto previsto dagli articoli 56 e 57<br />
<strong>della</strong> Costituzione. Per la Camera dei Deputati, ad esempio, l’ampiezza media di ciascun collegio elettorale è data dal rapporto tra<br />
la popolazione legale a livello nazionale ed <strong>il</strong> numero di rappresentanti dei collegi nazionali, pari a 618. Per l’ampiezza di ciascun<br />
collegio elettorale è previsto uno scarto del più o meno 10%. Analogamente si procede per <strong>il</strong> Senato <strong>della</strong> Repubblica, così come<br />
per l’elezione del Parlamento europeo, dei consigli regionali, provinciali e comunali.Per i Comuni con popolazione superiore ai<br />
15.000 residenti <strong>il</strong> sistema elettorale prevede che <strong>il</strong> Sindaco sia eletto a suffragio universale e diretto, con la maggioranza assoluta<br />
dei voti validi ed eventuale ballottaggio nella seconda domenica successiva, mentre nei comuni minori viene eletto <strong>il</strong> candidato che<br />
ha ottenuto <strong>il</strong> maggior numero di voti.La determinazione <strong>della</strong> popolazione legale è anche importante per determinare la misura<br />
dell’indennità di funzione e dei gettoni di presenza spettanti agli amministratori locali, per l’assegnazione del Segretario comunale,<br />
per <strong>il</strong> numero di consiglieri, per <strong>il</strong> numero massimo di assessori che possono essere nominati e per la facoltà, per i comuni tra<br />
30.000 e 100.000 abitanti, o l’obbligo, per i comuni con più di 100.000 abitanti di istituire forme di decentramento amministrativo.<br />
Alla popolazione legale nel comune si fa anche riferimento per <strong>il</strong> riconoscimento di area metropolitana (città con più di 1.000.000<br />
abitanti) e per l’assegnazione dei trasferimenti dall’amministarzione centrale dello Stato, con particolare riguardo alla<br />
contribuzione alla spesa sanitaria delle Regioni.Insomma, un dato veramente importante e delicato, in grado di smuovere gli<br />
equ<strong>il</strong>ibri socio-economici e politici del Paese.<br />
2
L’assessore capitolino alla Semplificazione Mariella Gramaglia, ha attribuito la<br />
discordanza a due cause: i) <strong>il</strong> Comune di Roma, che dal 1961 non ha più effettuato <strong>il</strong><br />
confronto censimento-anagrafe; ii) i residenti stranieri che hanno abbandonato la città<br />
per rientrare nel loro Paese di origine senza notificare <strong>il</strong> cambio di residenza. A<br />
nessuno sembra essere venuto in mente che <strong>il</strong> buco potesse essere proprio nel dato<br />
censuario.<br />
Eppure, non occorre una preparazione statistica raffinata per confrontare i dati del<br />
<strong>2001</strong> con quelli del censimento precedente. Ma evidentemente a nessuno tra<br />
responsab<strong>il</strong>i, esperti e addetti ai lavori è venuto in mente di effettuare una verifica<br />
così banale.<br />
Nel diagramma sottostante sul territorio del comune di Roma, che ha un’estensione<br />
totale di 128.530,6 ettari, sono riportati i saldi <strong>della</strong> popolazione residente al<br />
Censimento del <strong>2001</strong> rispetto a quella del 1991, per municipio.<br />
Censimento <strong>2001</strong>: popolazione del comune di Roma per municipio – Saldi rispetto al 1991<br />
XVIII<br />
XIII<br />
XIX<br />
XVI<br />
XV<br />
-8772<br />
-7077<br />
-19532<br />
+12165<br />
XVII<br />
-21112<br />
XX<br />
+3105<br />
II<br />
-15280<br />
XII<br />
III<br />
-24216<br />
I -25685<br />
IX<br />
XI<br />
VI<br />
IV<br />
-13817<br />
-28456<br />
-13452<br />
+15958<br />
-13925<br />
V<br />
VII<br />
-24560<br />
X<br />
+3846<br />
-8394<br />
-5409<br />
VIII<br />
+8001<br />
3
Censimento <strong>della</strong> popolazione – popolazione residente nel comune di Roma per municipio<br />
Municipio Composizione 1991 <strong>2001</strong> Saldo Saldo %<br />
I<br />
Rioni: Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Parione, Regola S. Eustachio, Pigna, Campitelli, S.<br />
Angelo, Ripa, Trastevere, Esqu<strong>il</strong>ino, Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio (parte)<br />
122157 96472 -25685 -21,0<br />
II<br />
III<br />
IV<br />
V<br />
VI<br />
VII<br />
VIII<br />
IX<br />
X<br />
XI<br />
XII<br />
XIII<br />
XV<br />
XVI<br />
XVII<br />
XVIII<br />
IX<br />
XX<br />
Quartieri: Flaminio, Parioli, Pinciano, Salario, Trieste (parte)<br />
Rioni: Cstro Pretorio (parte); Quartieri: Nomentano, Tiburtino (parte)<br />
Quartieri: Monte Sacro, Trieste (parte), Monte Sacro Alto; Zone: Val Melaina, Castel Giub<strong>il</strong>eo,<br />
Marcigliana, Casal Boccone, Tor S. Giovanni<br />
Quartieri: Tiburtino (parte), Pietralata, Collatino (parte), Ponte Mammolo, S. Bas<strong>il</strong>io; Zone: Settecamini,<br />
Tor Cervara (parte), Tor Sapienza (parte), Acqua Vergine (parte), Tiburtino (parte)<br />
Quartieri: Tiburtino (parte), Prenestino Labicano (parte), Tuscolano (parte), Collatino (parte)<br />
Quartieri: Tuscolano (parte), Prenestino Centocelle, Collatino (parte), Alessandrino, Don Bosco (parte);<br />
Zone: La Rustica, Tor Cervara (parte), Tor Sapienza (parte), Torre Spaccata (parte)<br />
Quartieri: Don Bosco (parte); Zone: Acqua Vergine (parte), Lunghezza, S. Vittorino, Torre Spaccata<br />
(parte), Torre Angela, Borghesiana, Torre Maura (parte), Torrenova (parte), Torre Gaia (parte)<br />
Quartieri: Prenestino Labicano (parte), Tuscolano (parte), Appio Latino (parte)<br />
Quartieri: Tuscolano (parte), Don Bosco (parte), Appio Claudio, Appio Pignatelli (parte); Zone: Torre<br />
Maura (parte), Torrenova (parte), Torre Gaia (parte), Capannelle<br />
Quartieri: Appio Latino (parte), Ostiense (parte), Ardeatino (parte), Appio Pignatelli (parte) ; Zone:<br />
Aeroporto di Ciampino (parte), Torricola, Cecchignola (parte)<br />
Quartieri: Ostiense (parte), Giuliano Dalmata, Europa; Zone: Cecchignola (parte), Castel di Leva (parte),<br />
Fonte Ostiense, Vallerano, Castel di Decima, Torrino<br />
Quartieri: Lido di Ostia Ponente, Lido di Ostia Levante, Lido di Castel Fusano; Zone: Tor de' Cenci<br />
(parte), Castel Porziano (parte), Castel Fusano, Mezzocammino (parte)<br />
Quartieri: Portuense (parte), Gianicolense (parte); Suburbi: Portuense, Gianicolense (parte); Zone:<br />
Magliana Vecchia, Ponte Galeria (parte), La Pisana (parte), Portuense (parte), Gianicolense (parte)<br />
Quartieri: Portuense (parte), Gianicolense (parte); Suburbi: Gianicolense (parte); Zone: Maccarese<br />
Nord (parte), La Pisana (parte), Castel di Guido (parte)<br />
Rioni: Borgo, Prati; Quartieri: Trionfale (parte), Della Vittoria (parte)<br />
Quartieri: Aurelio (parte), Trionfale (parte), Primavalle (parte); Suburbi: Aurelio, Trionfale (parte); Zone:<br />
Castel di Guido (parte) Casalotti (parte)<br />
Quartieri: Aurelio (parte), Trionfale (parte), Primavalle (parte); Suburbi: Trionfale (parte), Della Vittoria<br />
(parte); Zone: Casalotti (parte)<br />
Quartieri: Della Vittoria (parte), Tor di Quinto; Suburbi: Tor di Quinto, Della Vittoria (parte); Zone: La<br />
Storta (parte), Cesano, Tomba di Nerone (parte), La Giustiniana<br />
135063 110847 -24216 -17,9<br />
63943 50126 -13817 -21,6<br />
205208 191283 -13925 -6,8<br />
174893 178739 3846 2,2<br />
145902 121342 -24560 -16,8<br />
125677 117283 -8394 -6,7<br />
178671 186672 8001 4,5<br />
150578 122122 -28456 -18,9<br />
176678 171269 -5409 -3,1<br />
142659 129207 -13452 -9,4<br />
133722 149680 15958 11,9<br />
161252 173417 12165 7,5<br />
160791 139679 -21112 -13,1<br />
153908 134376 -19532 -12,7<br />
79462 64182 -15280 -19,2<br />
126828 119751 -7077 -5,6<br />
172394 163622 -8772 -5,1<br />
123630 126735 3105 2,5<br />
Totale<br />
Fonte dei dati Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong>;<br />
Composizione territoriale dei municipi: www.comune.roma.it<br />
2733416 2546804 -186612 -6,8<br />
Nel comune di Roma la popolazione residente è scesa tra <strong>il</strong> 1991 ed <strong>il</strong> <strong>2001</strong> di 186.612 unità,<br />
pari al 6,8%, con un -8,1% per i maschi e un -5,7% per le femmine (tavola 1 allegata).<br />
La popolazione è diminuita in 14 municipi su 19. La riduzione più consistente è stata registrata nel<br />
IX municipio (-28.456 unità), seguito dal I (-25.685 unità), dal VI (-24.560 unità) e dal II (-24.216<br />
unità).<br />
Viceversa la popolazione è aumentata nel V municipio (+3.846 unità), nell’VIII (+8.001 unità), nel<br />
XII che ha fatto segnare la maggior crescita (+15.958), nel XIII (+12.165 unità) e nel XX (+3.105<br />
unità.<br />
4
Rispetto alle principali suddivisioni toponomastiche <strong>della</strong> città (tavola 6 allegata) si nota uno<br />
spopolamento di dimensioni bibliche del centro, mentre continua a crescere la periferia.<br />
I rioni perdono 30.592 residenti, avendo tutti un saldo negativo ad eccezione del rione Pigna che<br />
segna una crescita di 1.038 unità. Scomparsi 5.285 residenti all’Esqu<strong>il</strong>ino, 4.832 in Prati, 3.353 nel<br />
rione Monti e 2.493 a Trastevere.<br />
Tra i quartieri che in complesso perdono ben 225.924 residenti, forti flessioni si registrano nei<br />
quartieri Portuense (-20.535 unità), Tuscolano (-20.466 unità), Gianicolense (-19.605 unità),<br />
Prenestino-Labicano (-18.687 unità), Ostiense (-14.817 unità), Trionfale (-13.772), Appio-Latino (-<br />
13.195 unità) e Trieste (-12.657 unità). In crescita solo S. Bas<strong>il</strong>io (+5.616 unità), Ponte Mammolo<br />
(+1.126 unità), Ardeatino (+809 unità) e Lido di Castel Fusano (+96 unità).<br />
Anche i suburbi registrano una flessione di 3.812 unità, con l’unica eccezione del Trionfale che<br />
cresce di 2.663 unità.<br />
Le zone periferiche di Roma hanno visto crescere la popolazione residente tra <strong>il</strong> 1991 ed <strong>il</strong><br />
<strong>2001</strong> di 73.410 unità. Gli aumenti più consistenti sono al Torrino (+10.784 unità), Settecamini<br />
(+7.721 unità), Borghesiana (+5.976 unità), Ac<strong>il</strong>ia Sud (+4.339 unità), Lunghezza (+4.193 unità) e<br />
Castel Fusano (+4.063 unità). In controtendenza le diminuzioni a Val Melaina (-5.274 unità), Fonte<br />
Ostiense (-1.741 unità) e Torre Spaccata (-1.601 unità).<br />
15,0<br />
10,0<br />
5,0<br />
0,0<br />
-5,0<br />
-10,0<br />
-15,0<br />
-20,0<br />
-25,0<br />
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> - saldo % popolazione per municipio<br />
I<br />
II<br />
III<br />
IV<br />
V<br />
VI<br />
VII<br />
VIII<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
IX<br />
X<br />
In termini relativi, cioè con riferimento ai saldi percentuali, i 4 municipi centrali I, II, III e XVII<br />
insieme al IX municipio hanno registrato una flessione <strong>della</strong> popolazione residente tra <strong>il</strong> 1991<br />
ed <strong>il</strong> <strong>2001</strong> nell’ordine di circa <strong>il</strong> 20%. Superiore al 15% la flessione nel VI municipio e al 10% nel<br />
XV e XVI municipio. Una crescita superiore al 10% si è avuta solo nel XII Municipio.<br />
Ancora più forti le flessioni nei rioni Parione (-35,3%), Colonna (-33,4%), Campo Marzio, Ponte e<br />
S.Angelo in cui sfiora in tutti e tre <strong>il</strong> –30%. Curiosa è la situazione del rione Pigna, con una<br />
popolazione in crescita del 72,5%, di cui +139,8% masch<strong>il</strong>e ed appena +14% femmin<strong>il</strong>e.<br />
Tra i quartieri e i suburbi flessioni superiori al 20% si registrano al Flaminio, Tiburtino,<br />
Nomentano, Prenestino-Labicano e Trionfale. Cresce del 30,3% la popolazione di S.Bas<strong>il</strong>io.<br />
Nelle zone periferiche spiccano gli aumenti di Cecchignola (+194,6%), Vallerano (+97,1%),<br />
Settecamini (+91,5%) e Capannelle (+68%).<br />
XI<br />
XII<br />
XIII<br />
XV<br />
XVI<br />
XVII<br />
XVIII<br />
IX<br />
XX<br />
5
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> - popolazione per stato civ<strong>il</strong>e<br />
1991<br />
numero comp. %<br />
<strong>2001</strong><br />
numero comp. %<br />
Saldo Saldo %<br />
Celibi/Nub<strong>il</strong>i 1156504 42,3 1035631 40,7 -120873 -10,5<br />
Coniugati 1308824 47,9 1197686 47,0 -111138 -8,5<br />
Separati 40542 1,5 64611 2,5 24069 59,4<br />
Vedovi 193756 7,1 195775 7,7 2019 1,0<br />
Divorziati 33790 1,2 53101 2,1 19311 57,2<br />
Totale 2733416 100,0 2546804 100,0 -186612 -6,8<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
La popolazione residente nel comune di Roma per stato civ<strong>il</strong>e fornisce alcune indicazioni ut<strong>il</strong>i sulle<br />
caratteristiche dei desaparecidos censuari: in 10 anni sono spariti nel nulla 120.873 tra celibi (-<br />
71.021) e nub<strong>il</strong>i (-49.852) e 111.138 coniugati, di cui 52.791 uomini e 58.347 donne.<br />
Da sottolineare l’aumento di separati e divorziati in tutti i municipi, anche quelli a saldo negativo<br />
(tavole 2 e tavola 7 allegate).<br />
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> - popolazione per classi di età<br />
Anni<br />
1991<br />
numero comp. %<br />
<strong>2001</strong><br />
numero comp. %<br />
Saldo<br />
Saldo %<br />
74 164457 6,0 207631 8,2 43174 26,3<br />
Totale 2733416 100,0 2546804 100,0 -186612 -6,8<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
La struttura per classi di età <strong>della</strong> popolazione residente, se ancora ce ne fosse bisogno, mostra<br />
l’assoluta inconsistenza dei dati censuari <strong>2001</strong> rispetto a quelli del 1991.<br />
Ad eccezione <strong>della</strong> classe 35-44 anni la popolazione romana di età inferiore ai 65 anni è stata<br />
falcidiata nel decennio 1991-<strong>2001</strong>. Gli individui con età compresa tra i 15 e i 24 anni sono<br />
diminuiti di 168.418 unità, pari al 40,1 %. Dove sono finiti? Non sembrano aver subìto una sorte<br />
migliore gli individui in età compresa tra i 25 e i 34 anni (-52.259 unità, -11,6%) e quelli in età tra i<br />
10 e i 14 anni (-31.383 unità, -22,4%). In compenso aumentano gli anziani, +43.616 nella classe 65-<br />
74 anni (+18,7%) e +43.174 per la popolazione di età superiore ai 74 anni (+26,3%) (tavola 3 e<br />
tavola 8 allegate).<br />
La piramide delle età, già fortemente compromessa, subisce uno stravolgimento completo. L’età<br />
media, calcolata in maniera approssimativa - in assenza <strong>della</strong> distribuzione puntuale - attribuendo <strong>il</strong><br />
valore centrale ad ogni classe ed una speranza di vita residua di ulteriori 7,5 anni per le persone che<br />
hanno raggiunto i 74 anni di età, sarebbe passata dai 39,4 anni del 1991 ai 42,4 anni del <strong>2001</strong>, con<br />
un aumento di ben 3 anni in un decennio!<br />
L’indice di vecchiaia, vale a dire <strong>il</strong> rapporto percentuale tra la popolazione di 65 e più anni e quella<br />
con meno di 14 anni, sarebbe passato da 108,7 del 1991 a 148,3 del <strong>2001</strong>, con una crescita di quasi<br />
40 punti.<br />
6
L’indice di dipendenza, vale a dire <strong>il</strong> rapporto percentuale tra la popolazione inattiva (meno di 14<br />
anni e 65 e più anni) e quella potenzialmente attiva (14-65 anni), sarebbe passato da 38,8 del 1991 a<br />
46,8 del <strong>2001</strong>, con una crescita di 8 punti.<br />
L’indice di ricambio sul mercato del lavoro, calcolato come rapporto tra la popolazione prossima<br />
all’uscita (55-64 anni) e quella in entrata (15-24 anni), sarebbe passato da 80,9 del 1991 a 132,6 del<br />
<strong>2001</strong>, con una crescita di oltre 50 punti.<br />
La popolazione attiva, vale a dire quella compresa tra i 15 e i 64 anni è passata da 1.968.902 a<br />
1.734.766, con un saldo di –234.136 unità, scendendo dal 72% al 68,1%.<br />
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> - popolazione per classi di età<br />
(analisi longitudinale)<br />
Classi età<br />
al <strong>2001</strong><br />
1991<br />
numero comp. %<br />
<strong>2001</strong><br />
numero comp. %<br />
Saldo<br />
Saldo %<br />
15-24 254605 11,5 251272 12,5 -3333 -1,3<br />
25-34 419690 18,9 398939 19,8 -20751 -4,9<br />
35-44 451198 20,3 406577 20,2 -44621 -9,9<br />
45-54 379717 17,1 344867 17,1 -34850 -9,2<br />
55-64 378587 17,0 333111 16,6 -45476 -12,0<br />
65-74 339710 15,3 277359 13,8 -62351 -18,4<br />
Totale 2223507 100,0 2012125 100,0 -211382 -9,5<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
Anche l’analisi longitudinale, che mette a confronto la popolazione che al 1991 aveva da 5 a 14<br />
anni con la corrispondente popolazione tra 15 e 24 anni nel <strong>2001</strong> e così via, alimenta ulteriori dubbi<br />
sull’operazione censuaria. Nelle classi centrali, per le quali è possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> confronto, mancano<br />
all’appello 211.382 individui, con un saldo negativo del –9,5%. <strong>Il</strong> numero di unità censite in meno<br />
nel <strong>2001</strong> tende ad aumentare con <strong>il</strong> crescere <strong>della</strong> classe di età, sia in termini assoluti che relativi. Le<br />
persone che nel 1991 avevano un’età compresa tra i 55 e i 64 anni si ritrovano ad essere 62.351 in<br />
meno tra i 65 e i 74 anni al <strong>2001</strong> (-18,4%). Un bel numero di pensionati che graverebbero in meno<br />
sugli enti di previdenza. Se fosse vero (tavola 4 e tavola 9 allegate).<br />
Un movimento di tale dimensione degli indicatori demografici, in un lasso di tempo così breve,<br />
avrebbe provocato uno sconvolgimento socio-economico nel territorio, che sicuramente non<br />
sarebbe passato inosservato. Eppure, sembra che a nessuno dei suddetti responsab<strong>il</strong>i, esperti e<br />
addetti ai lavori censuari sia venuto in mente di verificare la struttura <strong>della</strong> popolazione e gli<br />
indicatori demografici fondamentali prima di validare e diffondere i dati del Censimento <strong>2001</strong>, ma<br />
soprattutto prima di ut<strong>il</strong>izzarli per la determinazione <strong>della</strong> popolazione legale.<br />
A questo punto sembrano esserci elementi a sufficienza per liquidare come fallimentare l’attività<br />
dell’Istat per quanto riguarda <strong>il</strong> Censimento del <strong>2001</strong> nella città di Roma. D’altronde, chiunque a<br />
Roma è in grado di indicare parenti o amici ai quali <strong>il</strong> modello del Censimento o non è stato affatto<br />
consegnato oppure non è stato successivamente ritirato.<br />
Siamo però in grado di fornire un’ultima prova schiacciante che deriva da una verifica tanto<br />
elementare quanto incontrovertib<strong>il</strong>e.<br />
Supponiamo che effettivamente la popolazione residente sia diminuita di oltre 180.000 unità tra <strong>il</strong><br />
1991 ed <strong>il</strong> <strong>2001</strong>, che <strong>il</strong> centro si sia spopolato, che celibi, nub<strong>il</strong>i e coniugati siano una razza in via<br />
d’estinzione per la quale occorrerà chiedere l’intervento del WWF, che <strong>il</strong> problema occupazionale<br />
sia stato br<strong>il</strong>lantemente risolto grazie alla decimazione <strong>della</strong> popolazione nelle classi centrali di età.<br />
Supponiamo che tutto ciò corrisponda alla realtà di Roma. E le abitazioni? Quelle, almeno<br />
dovrebbero essere rimaste al loro posto. E’ diffic<strong>il</strong>e credere, a meno di qualche fenomeno esoterico,<br />
che anch’esse siano svanite nel nulla e sarà complicato per l’Assessore alla Semplificazione del<br />
Comune di Roma convincerci che gli stranieri residenti a Roma al momento di lasciare la città per<br />
tornarsene nel loro Paese d’origine abbiano impacchettato anche l’appartamento e se lo siano<br />
portato via con loro. D’altronde, la stessa definizione di immob<strong>il</strong>e avrebbe dovuto scoraggiarli.<br />
7
Poiché contestualmente al censimento <strong>della</strong> popolazione si è svolto quello delle abitazioni, andiamo<br />
a vedere i risultati.<br />
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> – abitazioni edificate fino al 1991 per municipio<br />
Municipio 1991 <strong>2001</strong> Saldo Saldo %<br />
I 63627 54516 -9111 -14,3<br />
II 64356 57022 -7334 -11,4<br />
III 32392 28637 -3755 -11,6<br />
IV 82337 83595 1258 1,5<br />
V 67176 68578 1402 2,1<br />
VI 60264 55924 -4340 -7,2<br />
VII 49947 49461 -486 -1,0<br />
VIII 64511 69986 5475 8,5<br />
IX 68926 63065 -5861 -8,5<br />
X 66941 68636 1695 2,5<br />
XI 57933 57011 -922 -1,6<br />
XII 51282 51814 532 1,0<br />
XIII 65737 68584 2847 4,3<br />
XV 62488 59756 -2732 -4,4<br />
XVI 63294 61281 -2013 -3,2<br />
XVII 37237 32289 -4948 -13,3<br />
XVIII 50508 49644 -864 -1,7<br />
IX 70128 69567 -561 -0,8<br />
XX 53850 55350 1500 2,8<br />
Totale 1132934 1104716 -28218 -2,5<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
Per confrontare in maniera omogenea i dati è necessario depurare dal totale delle abitazioni<br />
risultanti al Censimento <strong>2001</strong>, pari a 1.150.547 quelle costruite successivamente al 1991, che sono<br />
45.831, considerando che <strong>il</strong> numero di edifici fatiscenti che nel corso del decennio sono stati<br />
abbattuti è trascurab<strong>il</strong>e e non altera <strong>il</strong> confronto.<br />
Le abitazioni edificate fino al 1991 e censite al <strong>2001</strong> risultano essere 1.104.716, quasi 30.000 in<br />
meno rispetto al censimento precedente, con un calo percentuale del 2,5.<br />
8000<br />
6000<br />
4000<br />
2000<br />
0<br />
-2000<br />
-4000<br />
-6000<br />
-8000<br />
-10000<br />
I<br />
II<br />
III<br />
IV<br />
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> – saldo<br />
abitazioni edificate fino al 1991 per municipio<br />
V<br />
VI<br />
VII<br />
VIII<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
IX<br />
X<br />
XI<br />
XII<br />
XIII<br />
XV<br />
XVI<br />
XVII<br />
XVIII<br />
IX<br />
XX<br />
8
In 12 municipi su 19 <strong>il</strong> numero di abitazioni censite nel <strong>2001</strong> fa registrare una flessione rispetto al<br />
1991. Tutti i municipi, ad eccezione del IV e del X, per i quali è stata riscontrata una diminuzione<br />
<strong>della</strong> popolazione residente hanno anche un minor numero di abitazioni. Al centro <strong>della</strong> città si<br />
registrano le diminuzioni più consistenti: municipio I (-9.111 unità), municipio II (-7.334 unità), III<br />
municipio (-3.755 unità), XVII municipio (-4.948 unità). Particolare risulta essere anche la<br />
situazione del IX municipio dove è stata registrata una flessione di 5.861 unità abitative. Anche se<br />
in alcuni casi, soprattutto nelle zone centrali <strong>della</strong> città, può essersi verificato un cambio di<br />
destinazione d’uso dell’appartamento o dell’intero fabbricato, <strong>il</strong> calo sembra essere così evidente da<br />
non poter essere giustificato in tal modo. In crescita di 5.875 unità le abitazioni dell’VIII municipio,<br />
che ha fatto anche registrare un consistente aumento <strong>della</strong> popolazione.<br />
Anche i saldi percentuali confermano la diminuzione delle abitazioni censite, con picchi che<br />
sfiorano <strong>il</strong> –15% nel I e nel XVII municipio e che superano <strong>il</strong> -10% nel II e III municipio.<br />
Nei rioni cittadini sono scomparse 11.278 abitazioni, con diminuzioni che in alcuni casi superano<br />
1/4 delle abitazioni censite nel 1991 (Trevi, Colonna, S.Angelo). Significativi i cali riscontrati<br />
all’Esqu<strong>il</strong>ino (- 1.996 ; -16,1%), a Prati (-1.894 ; -20,1%), a Campo Marzio (-1.022 ; -23,3%), a<br />
Castro Pretorio (-909 ; -24,3%).<br />
Nei quartieri le abitazioni scomparse sono 37.307. In consistente diminuzione <strong>il</strong> Prenestino-<br />
Labicano (-3.968 ; -10,4%), <strong>il</strong> Portuense (-3.919 ; -9,3%), <strong>il</strong> Trionfale (-3.834 ; -12,5%), <strong>il</strong><br />
Tuscolano (-3.392 ; -6,3%), <strong>il</strong> Nomentano (-2.935 ; -11,6%), <strong>il</strong> Gianicolense (-2.855 ; -6%).<br />
10,0<br />
5,0<br />
0,0<br />
-5,0<br />
-10,0<br />
-15,0<br />
-20,0<br />
I<br />
II<br />
III<br />
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> – saldo %<br />
abitazioni edificate fino al 1991 per municipio<br />
IV<br />
V<br />
VI<br />
VII<br />
VIII<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
IX<br />
X<br />
XI<br />
XII<br />
XIII<br />
XV<br />
XVI<br />
XVII<br />
XVIII<br />
I suburbi hanno visto un aumento di 532 abitazioni, con un saldo negativo a Tor di Quinto e Della<br />
Vittoria e positivo a Portuense, Gianicolense, Aurelio e Trionfale.<br />
Le zone periferiche hanno visto aumentare <strong>il</strong> numero di abitazioni censite nel <strong>2001</strong> di 19.710 unità,<br />
con aumenti consistenti a Borghesiana (+1.920 ; +20,4%), Torre Angela (+1.555 ; +6,4%), Casalotti<br />
(+1.508 ; +16%), Casal Palocco (+1.277 ; +15%).<br />
L’analisi delle abitazioni censite per anno di costruzione fornisce risultati ancora più sconcertanti.<br />
IX<br />
XX<br />
9
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> – Abitazioni<br />
edificate fino al 1991 per periodo di costruzione e municipio – saldi<br />
Municipio<br />
Prima<br />
del 1919<br />
dal 1919<br />
al 1945<br />
dal 1946<br />
al 1971<br />
dal 1972<br />
al 1981<br />
dal 1982<br />
al 1991<br />
Totale<br />
I -5110 -2454 -1366 -88 -93 -9111<br />
II -818 -3816 -2783 125 -42 -7334<br />
III -468 -2589 -532 -137 -29 -3755<br />
IV 18 -133 600 -366 1139 1258<br />
V 397 -661 -1759 1555 1870 1402<br />
VI -336 -504 -2693 -556 -251 -4340<br />
VII 548 -184 -1782 852 80 -486<br />
VIII 281 -89 399 901 3983 5475<br />
IX -159 -3287 -1936 -447 -32 -5861<br />
X 140 -74 226 1506 -103 1695<br />
XI 163 -246 -2234 375 1020 -922<br />
XII 224 102 -1282 -69 1557 532<br />
XIII 425 -275 -2389 2046 3040 2847<br />
XV 2 -395 -5298 969 1990 -2732<br />
XVI -116 126 -3171 386 762 -2013<br />
XVII -1204 -2599 -1391 262 -16 -4948<br />
XVIII 160 -292 -1560 416 412 -864<br />
IX 181 -1195 -1425 -1047 2925 -561<br />
XX -94 -122 -1132 142 2706 1500<br />
Totale -5766 -18687 -31508 6825 20918 -28218<br />
% -8,1 -12,3 -4,7 4,2 24,9 -2,5<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
<strong>Il</strong> numero di abitazioni costruite anteriormente al 1971 e censite in meno nel <strong>2001</strong> rispetto al<br />
1991 è pari a 55.961. Le abitazioni costruite prima del 1919 si riducono dell’8,1%, quelle costruite<br />
tra <strong>il</strong> 1919 ed <strong>il</strong> 1945 del 12,3% e quelle costruite dal secondo dopoguerra al 1971 del 4,7%.<br />
Aumentano del 4,2% le abitazioni costruite tra <strong>il</strong> 1972 ed <strong>il</strong> 1981 ed addirittura del 24,9% quelle<br />
costruite tra <strong>il</strong> 1982 ed <strong>il</strong> 1991.<br />
Numeri davvero incredib<strong>il</strong>i ed inspiegab<strong>il</strong>i, che rendono superfluo qualsiasi ulteriore commento.<br />
Così come privi di qualsiasi logica appaiono i saldi delle abitazioni per municipio e per le<br />
suddivisioni toponomastiche <strong>della</strong> città (tavola 5 e tavola 10 allegate). Evidentemente, bisogna<br />
giungere alla conclusione che sui dati censuari del <strong>2001</strong> non sono state effettuate neanche le più<br />
elementari verifiche.<br />
Le tavole e i grafici sopra esposti dimostrano in maniera inequivocab<strong>il</strong>e che <strong>il</strong><br />
XIV Censimento <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni svoltosi <strong>il</strong> 21 ottobre del<br />
<strong>2001</strong> nella città di Roma, ha prodotto risultati completamente inattendib<strong>il</strong>i,<br />
frutto di una disorganizzazione generalizzata che non ha risparmiato alcuna fase<br />
dell’indagine.<br />
Un vero e proprio fallimento, che se non provocasse conseguenze gravi potrebbe<br />
essere archiviato come l’ennesimo esempio di sperpero di denaro pubblico e di<br />
inefficienza ed inaffidab<strong>il</strong>ità dell’Istat, che da un po’ di tempo a questa parte<br />
sembrano essere all’ordine del giorno.<br />
Ma così non è. Perché i dati censuari del <strong>2001</strong> vengono ut<strong>il</strong>izzati e stanno provocando<br />
danni gravissimi, in quanto alterano gli equ<strong>il</strong>ibri socio-economici e politici del Paese.<br />
In primo luogo, se come appare probab<strong>il</strong>e, saranno ridisegnati, sulla base dei dati<br />
attuali, i collegi elettorali in vista delle elezioni politiche del 2006, Roma si<br />
10
vedrebbe scippata di 2 Deputati e di 1 Senatore. E poiché per ammissione <strong>della</strong><br />
stessa Istat, in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale mancano all’appello 961.949 unità, per lo<br />
più nell’Italia centrale e quasi un terzo a Roma, si può concludere che, grazie all’Istat,<br />
le prossime elezioni politiche saranno falsate in partenza.<br />
Si deve anche considerare che la sottostima <strong>della</strong> popolazione di oltre 200.000 unità<br />
sta comportando un danno di circa 150 m<strong>il</strong>ioni di euro in termini di minori<br />
trasferimenti dallo Stato alla Regione Lazio per la spesa sanitaria.<br />
La mancata conoscenza o la visione distorta <strong>della</strong> struttura demografica ed abitativa<br />
<strong>della</strong> città rappresentano un ostacolo insormontab<strong>il</strong>e per la programmazione e la<br />
realizzazione di una seria politica sociale, economica, sanitaria ed educativa.<br />
Senza i numeri di base qualsiasi iniziativa di sv<strong>il</strong>uppo urbanistico o di<br />
monitoraggio dell’ed<strong>il</strong>izia abitativa è destinata a fallire.<br />
Passiamo alle statistiche. Tutte le indagini campionarie dell’Istat sulle famiglie<br />
stanno producendo risultati distorti e fuorvianti. Non stiamo parlando di<br />
r<strong>il</strong>evazioni di poco conto, ma dell’indagine sui consumi o di quella sulle forze di<br />
lavoro, che a loro volta alterano i conti nazionali e gli indici dei prezzi al<br />
consumo. Praticamente, tutta la produzione statistica ufficiale.<br />
Anche la recente affermazione del Sindaco Veltroni (cfr. La Repubblica – Roma del<br />
25/7/2005), sulla maggior crescita occupazionale di Roma rispetto all’Italia appare<br />
inevitab<strong>il</strong>mente viziata dalle distorsioni strutturali provocate dai dati censuari, che<br />
mostrano una diminuzione degli individui in età lavorativa nella capitale in<br />
controtendenza con <strong>il</strong> resto d’Italia.<br />
Danni gravissimi. Ai quali occorre porre immediatamente rimedio. In che modo?<br />
Innanzitutto, con <strong>il</strong> commissariamento dei vertici dell’Istat - a partire dal<br />
presidente Luigi Biggeri, recentemente confermato per un altro quadriennio - e<br />
l’allontanamento dei responsab<strong>il</strong>i dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma,<br />
che avendo entrambi ampiamente dimostrato la loro attuale incapacità di gestione<br />
devono essere sostituiti al più presto per garantire una parvenza di legalità alla<br />
popolazione legale.<br />
In secondo luogo, rimboccandosi le maniche ed avviando una urgente azione di<br />
recupero <strong>della</strong> voragine statistica provocata dall’ultimo Censimento, andando alla<br />
ricerca – per sezione di censimento – delle abitazioni r<strong>il</strong>evate nel 1991 ma non nel<br />
<strong>2001</strong>, partendo dal centro e spostandosi verso la periferia. Si tratta del metodo<br />
certamente meno oneroso per far tornare in vita decine di migliaia di cittadini romani<br />
che l’ultimo censimento si è scordato di fotografare relegandoli al ruolo di<br />
desaparecidos.<br />
USI/RdB-<strong>Ricerca</strong>, dal canto suo, è pronta ad elaborare, gratuitamente, su richiesta,<br />
analisi censuarie relative ad altri Comuni italiani.<br />
11