Censimenti 2001: il grande flop - Il Foglietto della Ricerca
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Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> - popolazione per stato civ<strong>il</strong>e<br />
1991<br />
numero comp. %<br />
<strong>2001</strong><br />
numero comp. %<br />
Saldo Saldo %<br />
Celibi/Nub<strong>il</strong>i 1156504 42,3 1035631 40,7 -120873 -10,5<br />
Coniugati 1308824 47,9 1197686 47,0 -111138 -8,5<br />
Separati 40542 1,5 64611 2,5 24069 59,4<br />
Vedovi 193756 7,1 195775 7,7 2019 1,0<br />
Divorziati 33790 1,2 53101 2,1 19311 57,2<br />
Totale 2733416 100,0 2546804 100,0 -186612 -6,8<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
La popolazione residente nel comune di Roma per stato civ<strong>il</strong>e fornisce alcune indicazioni ut<strong>il</strong>i sulle<br />
caratteristiche dei desaparecidos censuari: in 10 anni sono spariti nel nulla 120.873 tra celibi (-<br />
71.021) e nub<strong>il</strong>i (-49.852) e 111.138 coniugati, di cui 52.791 uomini e 58.347 donne.<br />
Da sottolineare l’aumento di separati e divorziati in tutti i municipi, anche quelli a saldo negativo<br />
(tavole 2 e tavola 7 allegate).<br />
Comune di Roma - <strong>Censimenti</strong> 1991 e <strong>2001</strong> - popolazione per classi di età<br />
Anni<br />
1991<br />
numero comp. %<br />
<strong>2001</strong><br />
numero comp. %<br />
Saldo<br />
Saldo %<br />
74 164457 6,0 207631 8,2 43174 26,3<br />
Totale 2733416 100,0 2546804 100,0 -186612 -6,8<br />
Fonte: Istat, <strong>Censimenti</strong> <strong>della</strong> popolazione e delle abitazioni 1991 e <strong>2001</strong><br />
La struttura per classi di età <strong>della</strong> popolazione residente, se ancora ce ne fosse bisogno, mostra<br />
l’assoluta inconsistenza dei dati censuari <strong>2001</strong> rispetto a quelli del 1991.<br />
Ad eccezione <strong>della</strong> classe 35-44 anni la popolazione romana di età inferiore ai 65 anni è stata<br />
falcidiata nel decennio 1991-<strong>2001</strong>. Gli individui con età compresa tra i 15 e i 24 anni sono<br />
diminuiti di 168.418 unità, pari al 40,1 %. Dove sono finiti? Non sembrano aver subìto una sorte<br />
migliore gli individui in età compresa tra i 25 e i 34 anni (-52.259 unità, -11,6%) e quelli in età tra i<br />
10 e i 14 anni (-31.383 unità, -22,4%). In compenso aumentano gli anziani, +43.616 nella classe 65-<br />
74 anni (+18,7%) e +43.174 per la popolazione di età superiore ai 74 anni (+26,3%) (tavola 3 e<br />
tavola 8 allegate).<br />
La piramide delle età, già fortemente compromessa, subisce uno stravolgimento completo. L’età<br />
media, calcolata in maniera approssimativa - in assenza <strong>della</strong> distribuzione puntuale - attribuendo <strong>il</strong><br />
valore centrale ad ogni classe ed una speranza di vita residua di ulteriori 7,5 anni per le persone che<br />
hanno raggiunto i 74 anni di età, sarebbe passata dai 39,4 anni del 1991 ai 42,4 anni del <strong>2001</strong>, con<br />
un aumento di ben 3 anni in un decennio!<br />
L’indice di vecchiaia, vale a dire <strong>il</strong> rapporto percentuale tra la popolazione di 65 e più anni e quella<br />
con meno di 14 anni, sarebbe passato da 108,7 del 1991 a 148,3 del <strong>2001</strong>, con una crescita di quasi<br />
40 punti.<br />
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