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le piante nella magia e nella superstizione - Pico 5 - Scuola ...

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dalla testa ai piedi; la paura sarà scemata allorquando l'acqua raccolta da torbida e filamentosa<br />

risulterà essere perfettamente limpida.<br />

Un argomento ampiamente trattato con l'uso della <strong>magia</strong> e del<strong>le</strong> “erbe” è il malocchio;<br />

per verificarne la presenza si gettano alcune gocce di olio d'oliva, meglio se benedetto, in<br />

acqua 38 : se queste si “rompono” il responso è positivo ed allora il “guaritore” attuerà sulla<br />

persona colpita dal malocchio particolari e talvolta segreti riti magici. La ruta (Ruta sp.pl.) 39 è<br />

la pianta per eccel<strong>le</strong>nza più usata per tenere lontano il malocchio assieme all'aglio (Allium<br />

sativum L.) 40 , mentre in Alta Garfagnana, in passato, si usavano fare bagni col decotto del<strong>le</strong><br />

foglie di vitalba (C<strong>le</strong>matis vitalba L.) 41 . L'impiego di amu<strong>le</strong>ti, variamente preparati, sono usati<br />

per scongiurare il malocchio. In Lunigiana (MS) se ne prepara uno siffatto: fra due <strong>le</strong>mbi di<br />

stoffa si pongono tralci di luppolo (Humulus lupulus L.), tre “chicchi” di grano (Triticum<br />

aestivum L.), altrettanti frutti di finocchio (Foeniculum vulgare Mil<strong>le</strong>r), una foglia di olivo<br />

benedetto (O<strong>le</strong>a europaea L.), un frammento di quella di palma (Chamaerops humilis L.) ed un<br />

rametto di faggio (Fagus sylvatica L.) necessariamente raccolto sull'Alpe di San Pel<strong>le</strong>grino 42 .<br />

Nel Pistoiese, per conquistare la persona amata si utilizza il latice che geme dai fusti<br />

spezzati dell'insalata selvatica (Lactuca serriola L.), per confezionare filtri d'amore 43 ; mentre sul<br />

Monte Amiata, i ragazzi di una volta, impiegavano <strong>le</strong> foglie della coronilla (Coronilla emerus L.),<br />

chiamata localmente “erba dell’amore” per verificare il grado d’innamorato della persona<br />

amata 44 .<br />

Numerose ed eterogenee - diverse da località a località - sono i riti di buon auspicio: la<br />

fioritura, nel giorno dell'Ascensione, di Sedum dasyphyllum L. è sentore di un anno fortunato 45 ;<br />

petali di rosa (Rosa sp.pl.) benedetti il giorno di Santa Rita (22 Maggio) vengono mangiati da<br />

ogni singolo componente della famiglia in segno beneauguarante 46 ; corone di edera (Hedera<br />

helix L.) si donano al<strong>le</strong> novel<strong>le</strong> coppie di sposi per augurare un'unione salda e duratura 47 ; ai<br />

bambini appena nati si fa assaggiare un cucchiaino di mela (Malus domestica Borkh.) cotta per<br />

“avviarli alla vita” 48 ; al<strong>le</strong> giovani spose si regalano spighe di grano (Triticum aestivum L.) 49 quali<br />

simboli di fertilità; il giorno di Pasqua e per tutta la Quaresima si porta indosso un rametto di<br />

bosso (Buxus sempervirens L.), per ottenere la buona fortuna durante tutto l'anno 50 , così pure<br />

bruciare, la notte della vigilia di Nata<strong>le</strong>, rami di ginepro (Juniperus communis L.), di elicriso<br />

(Helichrysum italicum (Roth) Don) e di ginestra (Spartium junceum L.) nei cosiddetti “Nata<strong>le</strong>cci”<br />

di Gorfigliano in Garfagnana 51 .<br />

38 Ibidem Uncini Manganelli R.E., Camangi F., Tomei P.E., Oggiano N., 2002. Cfr. p. 186.<br />

39 Ibidem Uncini Manganelli R.E., Camangi F., Tomei P.E., Oggiano N., 2002. Cfr. p. 234.<br />

40 Ibidem Uncini Manganelli R.E., Camangi F., Tomei P.E., Oggiano N., 2002. Cfr. p. 36.<br />

41 Pieroni A., 1999 - Piante spontanee della tradizione ed immaginario col<strong>le</strong>ttivo in Alta garfagnana (Lucca): un centro di<br />

documentazione sulla cultura ora<strong>le</strong>. Inf. Bot. Ital. 31 (1-3): 183-189. Cfr. p. 185.<br />

42 Ibidem Tomei P.E., Uncini Manganelli R.E., 2000. Cfr. p. 162.<br />

43 Ibidem Uncini Manganelli R.E., Tomei P.E., 1998b. Cfr. p. 146.<br />

44 De Bellis A., 1986 - Uomini e <strong>piante</strong> dell’Amiata. Editori del Grifo, Montepulciano (SI). Cfr. p. 37.<br />

45 Ibidem Uncini Manganelli R.E., Tomei P.E., 1998b. Cfr. p. 152.<br />

46<br />

Ibidem Pieroni A., 1999. Cfr. p. 186.<br />

47 Nel Casentino (AR), in verbis.<br />

48 Camangi F., Stefani A., Tomei P.E., 2003c - Recupero e valorizzazione di vecchie cultivar di Melo (Malus domestica<br />

Borkh.) nel Casentino (Arezzo - Toscana), nei territori di Poppi e Bibbiena". In: Atti 98° Congresso S.B.I., 24-<br />

27.09.2003, Catania. Cfr. p. 127.<br />

49 Ibidem Uncini Manganelli R.E., Camangi F., Tomei P.E., Oggiano N., 2002. Cfr. p. 277.<br />

50 Ibidem Uncini Manganelli R.E., Camangi F., Tomei P.E., Oggiano N., 2002. Cfr. p. 63.<br />

51 Ibidem Pieroni A., 1999. Cfr. p. 186.<br />

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