“CUCINA” CARRARESE E MASSESE - Pico 5 - Scuola Superiore ...
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Rivista di Preistoria, Etnografia e Storia naturale<br />
Istituto Storico Lucchese, 2 (1), 2004<br />
PaoloEmilio Tomei * , Fabiano Camangi **<br />
LA <strong>“CUCINA”</strong> <strong>CARRARESE</strong> E <strong>MASSESE</strong>:<br />
ASPETTI BOTANICI ED ALIMURGICI<br />
Riassunto – Gli autori presentano i risultati di una ricerca etnobotanica condotta nei territori di Massa e<br />
Carrara, relativi ad una tipica zuppa denominata la "cucina", una specialità della tradizione gastronomica<br />
locale.<br />
Parole chiave - Etnobotanica, Toscana.<br />
Abstract – The authors report the results of a ethnobotany research conducted in the territories of<br />
Massa and Carrara. The information are relative to one typical vegetable soup called "cucina", a local<br />
speciality.<br />
Key words - Ethnobotany, Tuscany<br />
L’impiego delle piante selvatiche è oggi adombrato dall’abituale uso delle specie<br />
domesticate dall’agricoltura, che da un punto di vista quantitativo e qualitativo<br />
soddisfano appieno le richieste del consumatore moderno, ma che indubbiamente lo<br />
fanno rinunciare alla peculiarità di certi antichi piatti tradizionali.<br />
In questo lavoro gli autori intendono far conoscere una di queste ricette, quella<br />
relativa ad una zuppa tipica dei territori di Massa e Carrara, chiamata localmente la<br />
“cucína”, per la cui realizzazione sono necessarie numerose specie vegetali selvatiche.<br />
Attraverso un’indagine etnobotanica condotta ad hoc nella provincia di Massa-Carrara, e<br />
da lavori già pubblicati 1,2,3,4 , è emerso che ancor oggi esistono pratiche alimentari - ma<br />
non solo - legate al mondo vegetale; residuo di un più ampio bagaglio culturale<br />
proprio del sapere contadino.<br />
Il comprensorio considerato da un punto di vista della storia, del costume e delle<br />
tradizioni popolari rappresenta un qualcosa a sé stante, pur facendo parte integrante<br />
della Toscana; risente in modo particolare delle influenze emiliane e liguri. Questo si<br />
manifesta anche nel linguaggio, nel lessico popolare adoperato per indicare i nomi delle<br />
piante qui in uso; è il caso di Rumex acetosella L. chiamato "pane e vino", oppure di<br />
* Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agro-ecosistema, via San Michele degli Scalzi, 2 Pisa. Email:<br />
petomei@agr.unipi.it.<br />
** <strong>Scuola</strong> <strong>Superiore</strong> Sant’Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento, piazza Martiri della Libertà, 33<br />
– 56127, Pisa. E-mail: camangi@sssup.it.<br />
1 A.A.VV., 1999 – Erbe selvatiche alimentari delle Apuane e della Lunigiana. Provincia di Massa-Carrara,<br />
Comunità Montana della Lunigiana & Soroptimist Club Apuania. 2 a edizione. Ceccotti Editore, Massa.<br />
2 Navoni G., Vietina B., Bracelli F., Ardara N., 1997 – Erbe spontanee commestibili nella tradizione massese.<br />
Associacione Micologa delle Apuane. Comune di Massa – Assessorato all’Ambiente. Ceccotti Arti<br />
Grafiche, Massa.<br />
3 Uncini Manganelli R.E., Camangi F., Tomei P.E., Oggiano N., 2002 - L’uso delle erbe nella tradizione rurale<br />
della Toscana. Voll. I-II. ARSIA - Regione Toscana, Firenze.<br />
4 Ansaldi M., Tomei P.E. (1997)- Specie vegetali selvatiche e coltivate di uso medicinale nella tradizione popolare delle<br />
Apuane settentrionali. Atti Soc. Tosc. Nat. Mem. Ser. B, 104: 19-34 (1996).
Daucus carota L. denominato "bastonaca", termini sconosciuti nel resto della Toscana,<br />
ma noti in Liguria ed Emilia (cfr. "pan e vin" e "bastunaga") 5 .<br />
Le informazioni da noi raccolte, su questa tipica zuppa vegetale della gastronomia<br />
massese e carrarese, sono il risultato di alcune interviste effettuate agli abitanti di questi<br />
luoghi; ogni pianta adoperata in loco è stata raccolta da persona che per tradizione<br />
prepara questo piatto; successivamente i campioni sono stati determinati con l’ausilio di<br />
apposite chiavi dicotomiche 6 e per ciascuno di questi è stato realizzato il relativo<br />
exsiccatum, oggi conservato presso l’Herbarium Facultatis Agrariae, sezione Flora<br />
Economica Toscana, del Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema<br />
dell’Università di Pisa.<br />
Di tale ricetta esistono due versioni, quella del Carrarese e quella del Massese. Qui<br />
di seguito vengono riportate le specie vegetali esaminate, disposte in ordine alfabetico<br />
rispetto al nome scientifico, indicandone il nome vernacolare e la parte utilizzata nella<br />
preparazione della zuppa.<br />
LA <strong>“CUCINA”</strong> <strong>CARRARESE</strong> 7<br />
Allium ampeloprasum L., poro selvatico; bulbo e foglie<br />
Apium nodiflorum (L.) Lag., crescione, c’rson; foglie<br />
Bellis perennis L., margherita di prato, margheritina; foglie<br />
Beta vulgaris L., bieta, bieta selvatica; foglie<br />
Borago officinalis L., boragine, borazna; foglie<br />
Calamintha nepeta (L.) Savi, gnipitella; rametti<br />
Campanula medium L., campanoni di bosco; foglie<br />
Campanula rapunculus L., raponzolo; foglie e radice<br />
Centranthus ruber (L.) DC., favette di bosco; nuovi getti<br />
Cichorium intybus L., cicoria selvatica, radicchio selvatico; foglie<br />
Crepis sancta (L.) Babc., erba fagiolo; foglie<br />
Daucus carota L., bastonaca, carotina; foglie<br />
Foeniculum vulgare Miller, finocchio selvatico; foglie<br />
Hyoseris radiata L., spacca grotta; foglie<br />
Hypochoeris radicata L., ingrassa porco; foglie<br />
Leontodon tuberosus L., castracano; foglie<br />
Malva sylvestris L., malva; foglie<br />
Oenanthe pimpinelloides L., prezzemolo selvatico; foglie<br />
Papaver rhoeas L. e specie affini, rusolina, papaveri; foglie<br />
Picris echioides L., pota pelosa, potta pelosa; foglie<br />
Plantago lanceolata L., orecchie di asino, orecchie di gatto; foglie<br />
Ranunculus ficaria L., spinacio selvatico, faugete; foglie<br />
Raphanus raphanistrum L., rapa selvatica; foglie<br />
Reichardia picroides (L.) Roth., ginestrello, ginestrelo, pizared; foglie<br />
Rumex acetosa L., pane e vino, pan e vino; foglie<br />
Rumex acetosella L., pane e vino, pan e vino; foglie<br />
Salvia verbenaca L., boraggine selvatica 8; foglie<br />
Silene vulgaris (Moench) Garcke, favetta selvatica; getti<br />
Sonchus oleraceus L., cicerbita, cicerbida; foglie<br />
Taraxacum officinalis Weber, radicchio selvatico; foglie<br />
Tordylium apulum L., trina; foglie<br />
Urtica dioica L., ortica, pungia; foglie<br />
5 Penzig O., 1924 - Flora popolare italiana. Voll. I-II, Orto Botanico della R. Università, Genova.<br />
6 Pignatti S., 1982 - Flora d’Italia. Voll. I-III, Edagricole, Bologna.<br />
7 Nel Carrarese questo piatto è noto anche col termine dialettale di zuppa “d’erbi”.<br />
8 Con questo vocabolo dialettale normalmente si fa riferimento a Symphytum tuberosum L., una pianta appartenente alla<br />
famiglia delle Boraginaceae, mentre nel comprensorio carrarese, alcuni intervistati, indicano Salvia verbenaca L.
LA <strong>“CUCINA”</strong> <strong>MASSESE</strong><br />
Allium ampeloprasum L., porro selvatico; bulbo e foglie<br />
Bellis perennis L., margheritina; foglie<br />
Beta vulgaris L., bietola selvatica, bieta; foglie<br />
Borago officinalis L., borragine, boraggine; foglie<br />
Campanula rapunculus L., raponzoli; foglie e radice<br />
Cichorium intybus L., cicoria selvatica, radicchio selvatico; foglie<br />
Crepis leontodontoides All., radicchietta; foglie<br />
Foeniculum vulgare Miller, finocchio selvatico; rametti<br />
Hyosers radicata L., spacca grotta; rosetta basale<br />
Hypochoeris radicata L., grassa porci, piastroncello, grugnetti di porco; foglie<br />
Leontodon tuberosus L., palle de can; rosetta basale<br />
Oenanthe pimpinelloides L., prezzemolo selvatico; foglie<br />
Papaver rhoeas L. e specie affini, rosolette; foglie<br />
Plantago coronopus L., capuccina; foglie<br />
Plantago lanceolata L., aginelli, orecchie di gatto; foglie<br />
Ranunculus ficaria L., faugedo; foglie<br />
Reichaerdia picroides (L.) Roth., pinzanelli, pizzarelli; rosetta basale<br />
Rubus ulmifolius Schott, pruno, prun; getti<br />
Rumex crispus L., romcia; foglie<br />
Sanguisorba minor Scop., pimpinela, pimpinella; foglie<br />
Sonchus oleraceus L., cicerbita, cicerbida, cicerbola; foglie<br />
Symphytum tuberosum L., boraggine selvatica; foglie<br />
Taraxacum officinale Weber, radicchio selvatico, piscialetto; rosetta basale<br />
Urospermum dalechampii (L.) Scop., radicchi; rosetta basale<br />
Urtica dioica L., ortica, pungia; foglie<br />
La "cucina" carrarese risulta essere più ricca in termini di piante selvatiche, ben 32<br />
rispetto a quella massese che ne annovera 25. Gli ingredienti e le manipolazioni di tali<br />
miscellanee di "erbe" possono variare da paese a paese, e addirittura spesso ogni<br />
famiglia ha dato origine ad una variante, accogliendo i gusti personali e caratterizzando<br />
in tal modo la pietanza in esame 9 .<br />
A questo elenco di piante spontanee bisogna aggiungerne altre 8, estrapolate da<br />
una recente pubblicazione 10 sulle tradizioni alimentari del Massese, nella quale compare<br />
un'ulteriore versione della "cucina", e da noi non censite sul territorio:<br />
Asparagus acutifolius L., sparaggina, asparagi selvatichi; turioni<br />
Fumaria officinalis L., chicchirichì; getti<br />
Knautia integrifolia (L.) Bertol., sine nomine; foglie<br />
Lapsana communis L., cavoletto selvatico, moglioletta; foglie<br />
Lychnis flos-cuculi L., manine del signore; foglie<br />
Parietaria officinalis L., vetriola, rossola, corniola; foglie e getti<br />
Plantago media L., tirafila; foglie<br />
Primula vulgaris Hudson, primavera, occhio de civetta; foglie<br />
Lista riassuntiva delle piante esaminate con il nome scientifico, la famiglia di<br />
appartenenza, la forma biologica e il tipo corologico.<br />
1. Allium ampeloprasum L./Liliaceae/ Geofita bulbosa/ Euri-Medit.<br />
9 In entrambe le ricette è prevista la preparazione di un soffritto con vegetali orticoli, quali cipolla (Allium<br />
cepa L.), carota (Daucus carota L. subsp. Sativus (Hoffm.) Arcang.) e sedano (Apium graveolens L. var. dulce<br />
Miller). Inoltre nel ricettario compaiono anche cultivar coltivate come fagioli (Phaseolus vulgaris L.),<br />
cavolo (Brassica oleracea L. var. pl.), patate (Solanum tuberosum L.) ed altre ancora.<br />
10 Ibidem, Navoni G., Vietina B., Bracelli F., Ardara N., 1997. Cfr. p. 91.
2. Apium nodiflorum (L.) Lag./ Umbelliferae/ Emicriptofita scaposa/ Euri-Medit.<br />
3. Asparagus acutifolius L./ Liliaceae/ Geofita rizomatosa/ Steno-Medit.<br />
4. Bellis perennis L./ Compositae/ Emicriptofita rosulata/ Circumbor.<br />
5. Beta vulgaris L./ Chenopodiaceae/ Emicriptofita scaposa/ Euri-Medit.<br />
6. Borago officinalis L./ Boraginaceae/ Terofita scaposa/ Euri-Medit.<br />
7. Calamintha nepeta (L.) Savi/ Labiatae/ Emicriptofita scaposa/ Medit.-mont.<br />
8. Campanula rapunculus L./ Campanulaceae/ Emicriptofita bienne/ Paleotemp.<br />
9. Campanula medium L./ Campanulaceae/ Emicriptofita bienne/ N-W-Medit.-mont.<br />
10. Centranthus ruber (L.) DC./ Valerianaceae/ Camefita suffruticosa/ Steno-Medit.<br />
11. Cichorium intybus L./ Compositae/ Emicriptofita scaposa/ Cosmop.<br />
12. Crepis leontodontoides All./ Compositae/ Emicriptofita rosulata/ W-Medit.-mont.<br />
13. Crepis sancta (L.) Babc./ Compositae/ Terofita scaposa/ Euri-Medit.<br />
14. Daucus carota L./ Umbelliferae/Emicriptofita bienne/ Subcosmop.<br />
15. Foeniculum vulgare Miller/ Umbelliferae/Emicriptofita scaposa/ S-Medit.<br />
16. Fumaria officinalis L./ Fumariaceae/ Terofita scaposa/ Subcosmop.<br />
17. Hyoseris radiata L./ Compositae/ Emicriptofita rosulata/ Steno-Medit.<br />
18. Hypochoeris radicata L./ Compositae/ Emicriptofita rosulata/ Euro-Caucas.<br />
19. Knautia integrifolia (L.) Bertol./ Dipsacaceae/ Terofita scaposa/ Euri-Medit.<br />
20. Lapsana communis L./ Compositae/ Terofita scaposa/ Paleotemp.<br />
21. Leontodon tuberosus L./ Compositae/ Emicriptofita rosulata/ Steno-Medit.<br />
22. Lychnis flos-cuculi L./ Caryophyllaceae/ Emicriptofita scaposa/ Euro-Sib.<br />
23. Malva sylvestris L./ Malvaceae/ Emicriptofita scaposa/ Subcosmop.<br />
24. Oenanthe pimpinelloides L./ Umbelliferae/ Emicriptofita scaposa/ Medit.-Atl.<br />
25. Papaver rhoeas L./ Papaveraceae/ Terofita scaposa/ E-Medit.<br />
26. Parietaria officinalis L./ Urticaceae/Emicriptofita scaposa/ Euro-Asiat.<br />
27. Picris echioides L./ Compositae/ Terofita scaposa/ Euri-Medit.<br />
28. Plantago coronopus L./ Plantaginaceae/ Emicriptofita rosulata/ Euri-Medit.<br />
29. Plantago lanceolata L./ Plantaginaceae/ Emicriptofita rosulata/ Cosmop.<br />
30. Plantago media L./ Plantaginaceae/ Emicriptofita rosulata/ Euro-Asiat.<br />
31. Primula vulgaris Hudson/ Primulaceae/ Emicriptofita rosulata/ Euro-Caucas.<br />
32. Ranunculus ficaria L./ Ranunculaceae/ Geofita tuberosa/ Euro-Asiat.<br />
33. Raphanus raphanistrum L./ Cruciferae/ Terofita scaposa/ Circumbor.<br />
34. Reichardia picroides (L.) Roth./ Compositae/ Emicriptofita scaposa/ Steno-Medit.<br />
35. Rubus ulmifolius Schott/ Rosaceae/ Nanofanerofita/ Euri-Medit.<br />
36. Rumex acetosa L./ Polygonaceae/ Emicriptofita scaposa/ Circumbor.<br />
37. Rumex acetosella L./ Polygonaceae/Emicriptofita scaposa/ Subcosmop.<br />
38. Rumex crispus L./ Polygonaceae/Emicriptofita scaposa/ Subcosmop.<br />
39. Salvia verbenaca L./ Labiatae/ Emicriptofita scaposa/ Medit.-Atl.<br />
40. Sanguisorba minor Scop./ Rosaceae/Emicriptofita scaposa/ Subcosmop.<br />
41. Silene vulgaris (Moench) Garcke/ Caryophyllaceae/ Emicriptofita bienne/ Paleotemp.<br />
42. Sonchus oleraceus L./ Compositae/ Terofita scaposa/ Subcosmop.<br />
43. Symphytum tuberosum L./ Boraginaceae/Geofita rizomatosa/ S-E-Europ.<br />
44. Taraxacum officinalis Weber/ Compositae/ Emicriptofita rosulata/ Circumbor.<br />
45. Tordylium apulum L./ Umbelliferae/Terofita scaposa/ Steno-Medit.<br />
46. Urospermum dalechampii (L.) Scop./ Compositae/ Emicriptofita scaposa/ Euri-Medit.<br />
47. Urtica dioica L./ Urticaceae/ Emicriptofita scaposa/ Subcosmop.<br />
Le piante selvatiche utilizzate nella realizzazione di questo piatto, assommate fra<br />
loro, risultano 47. Queste appartengono in prevalenza alle famiglie delle Compositae (13),<br />
delle Umbelliferae (5), delle Polygonaceae (3) e delle Plantaginaceae (3). Da un punto di vista<br />
della forma biologica primeggiano le Emicriptofite (31) - ed in particolare H scapose<br />
(17) e H rosulate (10) -, seguono le Terofite (10), le Geofite (4), le Camefite (1) e le<br />
Nanofanereofite (1). La maggior parte di questa flora alimentare - volendo esprimere<br />
alcune considerazioni di carattere fitogeografico - appartiene all'area mediterranea, con<br />
una forte presenza delle Euri-medit. (10) e delle Steno-Medit. (6); evidenziando in tal<br />
modo il trait d'union tra le differenti culture delle popolazioni del bacino del
Mediterraneo, in ambito gastronomico. Altro cospicuo contingente è individuato dalle<br />
Eurasiatiche (9) e da quelle ad ampia distribuzione, ossia le Subcosmopolite (8) e le<br />
Cosmopolite (2).<br />
Le parti delle piante maggiormente adoperate sono rappresentate dalle foglie della<br />
rosette basale, raccolte in abbondanza per dare corpo alla zuppa (cfr. Borago officinalis L.,<br />
Hyoseris radiata L., Hypochoeris radicata L., Sonchus oleraceus L., Taraxacum officinalis Weber);<br />
altre, invece, vengono dosate con cura perché amare (cfr. Cichorium intybus L.,<br />
Urospermum dalechampii (L.) Scop.), acidule (cfr. Rumex acetosa L., R. acetosella L.), di sapore<br />
fortemente aromatico (cfr. Foeniculum vulgare Miller, Calamintha nepeta (L.) Savi, Oenanthe<br />
pimpinelloides L.), di consistenza coriacea e filamentosa (cfr. Plantago lanceolata L., P.<br />
coronopus L.), o addirittura potenzialmente tossiche (Borago officinalis L. 11 , Ranunculus ficaria<br />
L. 12 , Symphytum tuberosum L. 13 ). Come addensante naturale è stato evidenziato l'uso della<br />
malva (Malva sylvestris L.); questa pratica trova un riscontro scientifico in relazione al<br />
ricco contenuto, nelle foglie, di mucillagini.<br />
Nella realizzazione di questo piatto troviamo alcune piante il cui uso è originale; a<br />
titolo esemplificativo citiamo la “spacca grotta ” (Hyoseris radiata L.), conosciuta ed<br />
apprezzata un pò in tutta la Toscana nella preparazione di insalate o di verdure cotte 14 ,<br />
ma mai nella preparazione delle zuppe.<br />
Sotto il medesimo nome dialettale si celano, spesso, piante diverse - è il caso dei<br />
"radicchi " (cfr. Cichorium intybus L., Taraxacum officinale Weber, Urospermum dalechampii (L.)<br />
Scop.) - o specie affini come nel gruppo dei papaveri (cfr. Papaver rhoeas L., P. dubium L.,<br />
P. hybridum L., P. argemone L.). Questo accade perché da un punto di vista di habitus e di<br />
habitat, nonché di proprietà nutrizionali ed organolettiche, non sussistono sostanziali<br />
differenze tali da suscitare nella popolazione locale un distinguo.<br />
Infine è da evidenziare che molte di queste piante hanno proprietà medicinale (cfr.<br />
Taraxacum officinale Weber, Cichorium intybus L., Foeniculum vulgare Miller, Bellis perennis L.,<br />
Borago officinalis L., Centranthus ruber L., Parietaria officinalis L., ecc.), utilizzate in fitoterapia<br />
per vari scopi: diuretico, depurativo, eupeptico, lassativo, etc. L'inserimento di queste<br />
specie nel regime alimentare testimonia a favore della saggezza popolare; infatti l'uso<br />
regolare di tali piante migliora la funzionalità dell'organismo o può addirittura prevenire<br />
certe patologie, specialmente quelle a carico dell'apparato gastro-intestinale o urinario.<br />
L’importanza di queste indagini, volte alla tutela delle tradizioni popolari, si palesa<br />
nella ricchezza di informazioni che ancor oggi si possono reperire. Essendo gli anziani i<br />
maggiori depositari di tali usanze alimentari è auspicabile, in tempi rapidi, una capillare<br />
opera di recupero. Questo permetterebbe di disporre di un'ampia documentazione<br />
sull'alimurgia toscana al fine di analizzare, e meglio comprendere, le origini e le<br />
evoluzioni gastronomiche avvenute in questa regione.<br />
Oggi, che viviamo in una società che mira alla globalizzazione, all’uniformità di<br />
pensiero e al livellamento di ogni attività umana, appare più che mai lecita la<br />
problematica della conservazione di tali usi popolari, che rappresentano una piccola, ma<br />
ricca fonte di diversità culturale.<br />
Ringraziamenti:<br />
Gli autori ringraziano tutti coloro che hanno fornito le notizie etnobotaniche utili alla stesura di<br />
questo articolo ed in particolar la Signora Augusta Corsi.<br />
11 Le foglie presentano un alto contenuto di alcaloidi pirrolizidinici potenzialmente cancerogeni. AA. VV.,<br />
1994- '95 Le monografie tedesche. Vol. I-V, Studio Edizioni, Milano. Cfr. vol. I.<br />
12 La pianta contiene anemonina, un glucoside irritante e vescicatorio. Duke J. A., 1985 - Handbook of<br />
medicinal herbs. CRC Press, Inc., Boca Raton, Florida. Cfr. p. 564.<br />
13 Il genere Symphytum contiene alcaloidi pirrolizidinici potenzialmente cancerogeni. AA. VV., 1994 -<br />
Repertorio fitoterapico. O.E.M.F., Milano. Cfr. p. 418.<br />
14 Ibidem, Uncini Manganelli R.E., Camangi F., Tomei P.E., Oggiano N., 2002. Cfr. p. 138.
“La cuoca” di Pieter Aertsen, 1559.