Trinchero Roberto, Valutare l'apprendimento nell'e ... - Univirtual.eu
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<strong>Trinchero</strong> <strong>Roberto</strong>, <strong>Valutare</strong> l’apprendimento nell’e-learning.<br />
Dalle abilità alle competenze, Erickson Edizioni, I quaderni<br />
di Form@re, Trento, 2006 pp. 290<br />
Recensione di Cristiana Cardinali - 28 luglio 2007 -<br />
Abstract<br />
Il volume propone strategie operative per la valutazione dell’apprendimento nell’e-learning, rileggendone<br />
metodi e strategie alla luce delle potenzialità offerte dalle Tecnologie dell’Informazione e della<br />
Comunicazione. Il libro è una guida pratica per la progettazione, analisi, revisione e messa a punto di<br />
prove di valutazione e per l’integrazione di tali prove in specifici contesti di apprendimento supportato<br />
dalle tecnologie, in un’ottica in cui la valutazione non è il momento finale di un percorso di<br />
apprendimento, ma parte integrante del percorso stesso. La riflessione si articola su scopi, attori e<br />
modalità dell’azione valutativa, tracciando un continuum tra valutazione «oggettiva» (test strutturati) e<br />
valutazione «autentica» (performance assessment ed e-portfolio).<br />
The volume proposes operating strategies for the appraisal of the learning in the e-learning, rileggendo<br />
of methods and strategies in the light of the potentialities offered from the Technologies of the<br />
Information and the Communication. The book is a practical guide for the planning, analysis, review and<br />
putting to point of tests of appraisal and for integration of such tests in specific contexts of learning<br />
supported from the technologies, in an optical in which the appraisal it is not the final moment of a<br />
learning distance, but integrating part of the same distance. The reflection is articulated on scopes,<br />
actors and modality of the valutativa action, tracing a continuum between "objective" appraisal<br />
(structured tests) and "authentic" appraisal (performance assessment and e-portfolio).<br />
Recensione<br />
Il volume di <strong>Trinchero</strong>, affronta il problema della valutazione in ambienti di<br />
apprendimento supportati da tecnologie infotelematiche, Formazione Assistita da<br />
Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione o Technology Enhanced<br />
Learning, un'ampia categoria che include gli ambienti di apprendimento in Rete di<br />
varia natura, ma anche le tecnologie off line di supporto al<strong>l'apprendimento</strong>. Il<br />
concetto di e-learning, è da intendersi in senso letterale e generale di<br />
«apprendimento elettronico».<br />
Il lavoro focalizza la sua attenzione essenzialmente sulle problematiche connesse<br />
alla costruzione di prove di valutazione, non affrontando, volutamente, i problemi<br />
della collocazione dei momenti valutativi nelle varie fasi di un intervento di elearning<br />
e della valutazione delle ricadute economiche del processo operando solo<br />
brevi cenni all'aspetto relazionale della valutazione.<br />
L’analisi è divisa in un'introduzione e quattro capitoli. Nell'introduzione vengono<br />
illustrate in sintesi alcune caratteristiche dell'e-learning e le istanze valutative a cui<br />
queste danno luogo. Il primo capitolo intende introdce il lettore alle problematiche<br />
della valutazione del<strong>l'apprendimento</strong> <strong>nell'e</strong>-learning, presentando alcuni casi<br />
paradigmatici di interventi formativi erogati in e-learning. Il secondo capitolo<br />
illustra il problema della definizione degli obiettivi di apprendimento e le<br />
implicazioni che questa definizione ha sulle pratiche valutative. L'approccio<br />
presentato è quello classico della valutazione per obiettivi. Il terzo capitolo guida il<br />
alla progettazione di un piano di valutazione, soffermandosi sulle questioni con cui<br />
la valutazione deve confrontarsi, sui criteri per ottenere una buona valutazione,<br />
sulle fasi di costruzione di una prova di valutazione e sulla formulazione di consegne<br />
1
valutative efficaci, in grado di rilevare un ampio ventaglio di abilità dell'allievo. Nello<br />
stesso capitolo, la riflessione si sofferma sugli attori dell'azione valutativa,<br />
prendendo in considerazione la costruzione di prove di autovalutazione e di<br />
valutazione tra pari, e fornisce spunti per l'integrazione di strategie valutative e<br />
strategie didattiche, anche attraverso l'implementazione di prove di valutazione su<br />
software appositi. Il quarto capitolo offre suggerimenti teorici e operativi per<br />
passare dalla valutazione di abilità alla valutazione di competenze, definendo un<br />
possibile modello e alcuni esempi di applicazione. Nel quinto capitolo vi si trovano<br />
alcune ipotesi di soluzione ai problemi di valutazione posti nel capitolo iniziale e<br />
ulteriori esercizi con cui cimentarsi.<br />
Il presente volume si focalizza sulle questioni legate alla valutazione<br />
del<strong>l'apprendimento</strong>, inteso come raggiungimento da parte dei discenti degli obiettivi<br />
che l'intervento si era prefissato. Lo studio sistematico delle procedure di<br />
valutazione del<strong>l'apprendimento</strong>, in particolare dei sistemi di votazione, del<br />
comportamento degli esaminatori e degli esaminati, è il compito primario della<br />
docimologia, la scienza che si occupa della valutazione del<strong>l'apprendimento</strong> e del<br />
profitto scolastico. Saranno quindi i contributi teorici della docimologia a guidare<br />
nella determinazione di strategie valutative adeguate per l'e-learning.<br />
La valutazione del<strong>l'apprendimento</strong> può essere messa in atto con scopi differenti. Se<br />
l'obiettivo è certificare il possesso di determinati saperi da parte del soggetto, allora<br />
si parla di valutazione certificativa. Se questa avviene al termine di un intervento<br />
formativo, tale valutazione si dice anche sommativa. Se l'obiettivo è individuare<br />
possibili lacune nei saperi di un soggetto, si parla di valutazione diagnostica. Se<br />
questa avviene durante un percorso formativo, allo scopo di aiutare il soggetto a<br />
prendere coscienza delle proprie lacune e consigliare interventi di recupero, si parla<br />
di valutazione formativa. Se la valutazione avviene a distanza di tempo, dopo un<br />
intervento formativo, allo scopo di studiare l'impatto che questo ha avuto<br />
sull'allievo e sul contesto in cui vive e opera, si parla di valutazione successiva o di<br />
impatto. Se l'obiettivo è prevedere quali difficoltà potrà incontrare un discente in un<br />
percorso di apprendimento, anche al fine di consigliare un percorso personalizzato,<br />
la valutazione si dice prognostica. Se tale valutazione viene messa in atto prima di<br />
iniziare un percorso formativo, essa si dice iniziale. Se lo scopo è stimolare il<br />
soggetto ad acquisire nuovi saperi, la valutazione si dice proattiva. Se lo scopo è<br />
indurre a riflettere sulla precedente acquisizione di saperi, la valutazione si dice<br />
retroattiva. Se la valutazione punta a «fotografare» una situazione qui e ora, si dice<br />
di determinazione della situazione o sincronica, se invece punta a comparare<br />
situazioni degli stessi soggetti lungo un arco temporale, si dice valutazione di<br />
progresso o diacronica.<br />
Nella progettazione di un piano di valutazione occorre quindi decidere lo scopo della<br />
valutazione che stiamo mettendo in atto, così la valutazione dei saperi acquisiti dai<br />
soggetti pone una serie di problemi inerenti alle 5 questioni con cui deve<br />
confrontarsi la ricerca educativa: ontologica, epistemologica, metodologica, tecnicooperativa<br />
e, non ultimo, assiologica, che nella valutazione assume un ruolo<br />
particolarmente rilevante.<br />
Quali caratteristiche dovrebbe avere una buona valutazione del<strong>l'apprendimento</strong>?<br />
Anzitutto, dovrebbe insistere sul carattere formativo e proattivo e inserirsi a più<br />
livelli nel processo di apprendimento dell'allievo. Secondo l’autore una buona<br />
valutazione dovrebbe essere organizzata in modo da orientare verso lo sviluppo di<br />
un atteggiamento positivo nei confronti della materia trattata, penalizzando<br />
<strong>l'apprendimento</strong> meccanico e premiando quello significativo.<br />
Presentando la valutazione come un'attività che si situa sullo stesso piano di altre<br />
attività formative, come un momento del normale processo didattico, strettamente<br />
legato e inscindibile da esso, l'allievo può rompere il binomio valutazione-giudizio in<br />
favore del binomio valutazione-formazione. Opportune scelte possono favorire lo<br />
sviluppo di questo atteggiamento: scelte basate sull'analisi dei casi, sulla<br />
2
simulazione, sul problem solving offrono buoni esempi di integrazione tra<br />
valutazione e didattica.<br />
L'allievo dovrebbe concepire la valutazione come un momento di confronto più che<br />
come un momento di giudizio. Il confronto, anche a fini valutativi, non deve essere<br />
vissuto con timore, ma deve essere occasione di crescita. Nessun giudizio valutativo<br />
è una «sentenza». Il successo dell'intervento formativo dipende dalla misura in cui<br />
è il gruppo nel suo complesso, e non solo il singolo allievo, a raggiungere gli<br />
obiettivi di apprendimento previsti, quindi il successo dell'opera del tutor si misura<br />
in relazione a quanto egli riesce a portare tutti gli allievi agli obiettivi previsti. Anche<br />
il successo del singolo allievo dovrebbe essere misurato in relazione alla sua<br />
capacità di contribuire al successo dell'intero gruppo di formazione e non solamente<br />
al proprio.<br />
Per predisporre l'allievo a un rapporto positivo verso la valutazione, è importante<br />
definire con precisione gli elementi di processo e di prodotto che sono desiderabili<br />
(o almeno ammessi) e quelli che non lo sono, non nell'ottica di «premiare chi sa»,<br />
ma in quella di «formare chi (ancora) non sa». Questo può essere fatto con<br />
responsi chiari e comprensibili, che includano la corretta elencazione degli obiettivi<br />
raggiunti e non raggiunti, dei processi considerati accettabili e di quelli migliorabili.<br />
Il responso valutativo deve essere corredato da specifiche ipotesi su problemi di<br />
apprendimento (ad esempio sul perché gli obiettivi non sono stati raggiunti), sui<br />
possibili margini di miglioramento e sulle strategie per ottenerli, con suggerimenti<br />
su eventuali percorsi di recupero, basati su attività mirate alle esigenze specifiche<br />
di ciascun allievo. Un buon processo di valutazione non si deve quindi fermare ad<br />
aspetti superficiali del<strong>l'apprendimento</strong>, ma deve essere in grado di indagare in<br />
profondità le acquisizioni dello studente; in altri termini, non deve limitarsi a<br />
rilevare gli esiti, ma deve cercare di gettare luce anche sulle cause che li<br />
determinano, dato che solo in questo modo sarà possibile definire interventi<br />
correttivi realmente efficaci. Una buona valutazione è quindi una valutazione che<br />
non si limita a rilevare se e quanto la situazione osservata è difforme da quella<br />
attesa, ma soprattutto perché lo è.<br />
Inoltre l'intervento formativo dovrebbe puntare a favorire lo sviluppo nello studente<br />
di una specifica sensibilità all'autovalutazione, ossia un atteggiamento di costante<br />
disponibilità all’'automonitoraggio e alla messa in discussione delle proprie<br />
strategie. L'allievo che percepisce l'importanza di autovalutare il proprio<br />
raggiungimento degli obiettivi e le strategie che mette in atto allo scopo ha<br />
maggiori possibilità di sviluppare abilità di autoregolazione metacognitiva del<br />
proprio apprendimento.<br />
È importante che i momenti valutativi siano pensati in modo da favorire nell'allievo<br />
lo sviluppo della consapevolezza delle proprie potenzialità e l'espressione di esse.<br />
Difficilmente l'allievo può giungere a questo livello di consapevolezza senza un aiuto<br />
esterno. È qui che il supporto del tutor diventa particolarmente importante. Egli<br />
deve aiutare l'allievo nell'analisi delle proprie performance, operando con gli<br />
strumenti della valutazione formativa e diagnostica presentando strategie<br />
alternative di soluzione e dimostrando perché una strategia è più efficace di<br />
un'altra. Anche la presenza nell'intervento formativo di attività di verifica continue<br />
su obiettivi di prestazione limitati e alla portata dell'allievo può favorire in lui lo<br />
sviluppo del suo senso di autoefficacia: abituandosi a confrontarsi con piccoli<br />
obiettivi di prestazione alla sua portata, l'allievo acquisisce consapevolezza della<br />
differenza tra ciò che sapeva fare prima e ciò che sa fare dopo una singola attività<br />
didattica<br />
Il processo di valutazione consta quindi di due momenti. Il primo è quello della<br />
rilevazione, il quale comprende un insieme di procedure operative volte a<br />
raccogliere evidenza empirica (ossia dati fattuali, osservabili e rilevabili) e a trarre<br />
da essa informazioni secondo i canoni della ricerca scientifica su un insieme di<br />
aspetti differenti di un dato processo formativo. Il secondo momento è quello della<br />
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valutazione vera e propria, ossia dell'assegnazione di significato e valore al<br />
raggiungimento degli obiettivi previsti dalla situazione attesa o alle eventuali<br />
discrepanze. E questo secondo momento a portare all'assunzione di specifiche<br />
decisioni operative, che possono riguardare l'allievo, ma anche l'intervento<br />
formativo.<br />
L'evidenza empirica raccolta nella valutazione di un processo formativo può<br />
riguardare quindi le strutture coinvolte, gli attori e le loro intenzioni, gli obiettivi del<br />
processo e la pertinenza di questi con le intenzioni degli attori, la sostenibilità del<br />
processo stesso, la sua messa in atto, i suoi esiti, la sua rilevanza, la sua efficienza<br />
ed efficacia, la sua utilità, ossia l'impatto effettivo sulla realtà in cui si inserisce e la<br />
sua coerenza con gli obiettivi esplicitati nel progetto formativo.<br />
Il testo è quindi rivolto a formatori e insegnanti che intendono avvalersi delle<br />
tecnologie infotelematiche per progettare prove di valutazione efficaci, sia in<br />
contesti di formazione a distanza, sia in contesti di formazione in presenza assistita<br />
da tecnologie, o nel caso di una combinazione delle due modalità (blended). Scopo<br />
principale è quello di guidare il lettore alla progettazione di consegne valutative<br />
efficaci, sfruttando appieno i suggerimenti che derivano dalla ricerca<br />
sul<strong>l'apprendimento</strong> supportato da tecnologie infotelematiche.<br />
Indice<br />
Prefazione; Introduzione; 1. E-learning: casi di formazione e istanze di valutazione<br />
dell’apprendimento; 2. Definire gli obiettivi dell’apprendimento; 3. Progettare un<br />
piano di valutazione; 4. Dalla Valutazione di abilità alla valutazione di competenze;<br />
5. Esempi ed esercitazioni; Indice analitico; Bibliografia e sitografia<br />
Autore<br />
<strong>Roberto</strong> <strong>Trinchero</strong> insegna Metodologia della ricerca educativa e Pedagogia<br />
sperimentale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli<br />
studi di Torino. Si interessa di ricerca empirica in educazione, di docimologia e di<br />
tecniche di valutazione (valutazione di competenze e valutazione di sistema). Tra i<br />
suoi interessi figurano anche la progettazione di ambienti di apprendimento e la<br />
formazione assistita da tecnologie infotelematiche<br />
Bibliografia essenziale dell’autore<br />
<strong>Trinchero</strong> <strong>Roberto</strong>, Parola Alberto, Vedere, guardare, osservare la TV. Proposte di<br />
ricerca-azione sulla qualità dei programmi televisivi per minori, Franco Angeli,<br />
Milano 2006.<br />
<strong>Trinchero</strong> <strong>Roberto</strong>, I metodi della ricerca educativa, Laterza, Bari 2004.<br />
<strong>Trinchero</strong> <strong>Roberto</strong>, Manuale di ricerca educativa, Franco Angeli, Milano 2002<br />
<strong>Trinchero</strong> <strong>Roberto</strong>, Todaro Patrizia, Nuovi modi per apprendere. Principi di<br />
formazione a distanza in rete, Tirrenia Stampatori, 2000.<br />
Links<br />
http://hal9000.cisi.unito.it/wf/E-learning/Risorse/Pubblicazi/trinchero.doc_cvt.htm<br />
http://www.apprendimentocooperativo.it/?ida=5911<br />
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