Anno primo - Numero 02 - ITIS G. Marconi
Anno primo - Numero 02 - ITIS G. Marconi
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<strong>ITIS</strong> “G. <strong>Marconi</strong>” P.le Guardini 1 37138 Verona www. marconivr.it<br />
Pro manoscritto N°2<br />
Auguri a tutti!<br />
Questo numero esce poco prima delle vacanze<br />
di Natale e praticamente alla fine del<br />
<strong>primo</strong> trimestre scolastico. Ci sono le vacanze<br />
e gli scrutini: speriamo bene.<br />
Sono già passati tre mesi di scuola ed anche<br />
il 2008 se ne sta andando…che ne dite? Vi<br />
sentite meglio? Anche quest’anno “tu scendi<br />
dalle stelle”, messaggini “a buso” e tanti<br />
buoni propositi.<br />
Qui in Redazione tutto a posto, ci troviamo<br />
ogni settimana e come avrete notato è possibile<br />
sfogliare il nostro giornalino anche<br />
on-line. Carlo ha registrato un incredibile<br />
aumento nella vendita dei panini dopo la<br />
sua commovente intervista, segno del vostro<br />
buon cuore; il prof. Basile non tiene<br />
dietro alla continua richiesta di autografi e<br />
c’è il pericolo che si stia montando la testa;<br />
il Chievo Verona dopo l’interventoconfessione<br />
di Pietro Tanaglia ha ripreso<br />
slancio e comincia a vincere di nuovo mentre<br />
Valentino Rossi medita di lasciare il motociclismo.<br />
Cavara continua a suonare le<br />
campane incurante dei danni all’udito che<br />
infligge agli abitanti di San Massimo e se<br />
non ci mettiamo tutti a posto Gragnato minaccia<br />
di scrivere altre poesie.<br />
Che dire ancora?<br />
Che siamo contenti di parlarvi, che siamo<br />
contenti di sentirvi e che non ve la caverete<br />
tanto facilmente.<br />
Le ultime righe di questo pezzo impregnato<br />
di alta filosofia per augurare a voi tutti, ai<br />
vostri famigliari ed a tutte le persone che<br />
amate un grandissimo Buon Natale ed uno<br />
strepitoso <strong>Anno</strong> Nuovo.<br />
La Redazione
ROBERTO ROBERTO MARTINELLI<br />
MARTINELLI<br />
JESUS JESUS-ARMONICUS<br />
JESUS ARMONICUS<br />
In 5 Ae è ormai arrivato al quinto anno di Conservatorio in pianoforte<br />
e clarinetto e ci annuncia la sua buona novella.<br />
Ho cominciato ad occuparmi di musica<br />
dalla tenera età di quattro anni, per una<br />
scelta di mio padre.<br />
Lui era un grande appassionato di musica,<br />
suonava e suona tuttora organo e tromba<br />
(in senso buono) e decise così di avviarmi<br />
verso “una carriera” di musicista solista.<br />
Il <strong>primo</strong> strumento che conobbi fu un pianoforte<br />
che mio padre (per due soldi) comprò.<br />
In principio ero un po’ scettico, e fino alla<br />
terza media non mi sono mai applicato più<br />
di tanto.<br />
Poi ho trovato delle motivazioni valide per<br />
proseguire il mio percorso, e ho deciso di<br />
fare della musica il mio futuro.<br />
È una strada che costa fatica e impegno,<br />
infatti dedico almeno tre ore al giorno per<br />
poter ottenere i risultati voluti.<br />
Tante volte mi chiedo anch’ io chi me lo<br />
faccia fare, ma dentro me c’è la speranza<br />
che un giorno potrò diventare qualcuno nel<br />
mondo della musica, non certo ai livelli di<br />
un Beethoven, ma credo di poter anch’io<br />
dire la mia.<br />
Non sempre, ma mi succede che quando<br />
suono trasmetto qualche emozione, le emozioni<br />
degli altri ma anche le mie. Se<br />
suono bene anche le mie . Forse è questa<br />
la molla che mi spinge: riuscire a trasmettere<br />
qualcosa, qualcosa di me a chi mi sta<br />
vicino.<br />
Vi assicuro che non me la sto tirando, ma<br />
è proprio così, sarà capitato anche a voi di<br />
essere avvolti dalla vostra canzone preferita,<br />
di sognare di essere altrove o di non<br />
esserci proprio…a me succede mentre<br />
suono.<br />
Quando mi succede mi dimentico della<br />
fatica e ricomincerei tutto di nuovo.. Per<br />
quei cinque minuti magici è valsa la pena<br />
di spendere tempo ed energie.<br />
I miei gusti musicali spaziano da il classico<br />
Bach al metal dei Children of Bodoom,<br />
apprezzo la qualità dell’esecuzione, l’importante<br />
è che sia suonata con il cuore e<br />
non con un computer.<br />
Spesso mi capita di suonare in occasione<br />
di celebrazioni liturgiche in chiesa, ma<br />
con un gruppo di amici teniamo concerti<br />
nei locali.<br />
Siamo i SoulGuardian, potete incontrarci<br />
su: www.myspace.com/<br />
soulguardianmetalband.<br />
È stato un piacere avere l’opportunità di<br />
scrivere sul giornalino scolastico. CIAO!<br />
Roberto Martinelli
IL IL IL LINGUAGGIO LINGUAGGIO DEL DEL DEL CALCIO<br />
CALCIO<br />
Il calcio è uno<br />
degli sport più<br />
seguiti al mondo.<br />
Tutti, dai bambini<br />
agli anziani, ne<br />
parlano ogni giorno.<br />
Grazie anche<br />
ai giornalisti sportivi,<br />
che ci informanocostantemente<br />
sul calcio,<br />
riusciamo a discutere di questo mondo<br />
che ogni giorno cambia e diventa sempre<br />
più interessante e coinvolgente. Nel corso<br />
della storia, infatti, i vari giornalisti<br />
sportivi hanno inventato un linguaggio a<br />
sé, che rende lo sport del pallone ancora<br />
più affascinante e divertente.<br />
Questa specie di linguaggio è nata negli<br />
anni ’30, grazie al giornalista sportivo<br />
Bruno Roghi, che prese spunto da Orio<br />
Vergani, suo collega in campo ciclistico.<br />
Ecco alcuni esempi del suo fantasioso<br />
linguaggio, oggi sicuramente superato e<br />
cambiato, sono: “Il terzino si aggirava<br />
nell’area di rigore come un leone in cerca<br />
della preda”, “L’ala destra superava<br />
l’avversario con la stessa naturalezza<br />
con cui uno sposo infila l’anello nuziale<br />
alla sposa” e “La folla ammutolì come se<br />
l’avesse colpita la punta di un fioretto”.<br />
Roghi fu anche il <strong>primo</strong> ad utilizzare nomi<br />
sottintesi e spesso sinonimi nei suoi<br />
resoconti calcistici, ad esempio: i calciatori<br />
della Fiorentina hanno la maglia della<br />
divisa di colore viola e lui li chiama “i<br />
viola”; “i bianconeri” sono i giocatori<br />
della Juventus, “i nerazzurri” quelli dell’Inter,<br />
“i rossoneri” quelli del Milan, “i<br />
granata” quelli del Torino.<br />
Interessante citare anche un altro giornalista,<br />
Carlin Bergoglio che, per nominare<br />
le squadre, utilizzava soprannomi, simboli<br />
o nomi d’animali come, per esempio:<br />
“Toro” per il Torino, “Galletto” per<br />
il Bari, perché nello stemma della<br />
squadra c’è appunto un gallo, “Diavoli<br />
“ per il Milan.<br />
Ma Il massimo innovatore del<br />
“calcese” fu Gianni Brera che assegnò<br />
ai calciatori ed agli allenatori del passato,<br />
nomignoli molto azzeccati. Walter<br />
Zenga era soprannominato “il Deltaplano”,<br />
per le sue favolose parate.<br />
Osvaldo Bagnoli (il grande allenatore<br />
che portò il Verona allo scudetto), era<br />
soprannominato “Schopenhauer”, per<br />
il suo tono pessimistico con cui parlava<br />
delle prospettiove della sua squadra.<br />
Claudio Gentile, fu detto Sala-El-Din<br />
perché nato in Libia …<br />
Secondo Brera, che amava il gioco duro,<br />
i veri atleti dovevano essere<br />
“bipallici”, non dovevano “ciabattare”<br />
in campo, e se ci sapevano fare con i<br />
d r i b b l i n g , e r a n o c h i a m a t i<br />
“prestipedatori”. Fu lui il <strong>primo</strong> ad affermare<br />
che il colpo di testa è una<br />
”incornata” e, se si tira un “cannonata”<br />
e si segna, allora è un “prodigio balistico”.<br />
I modi di dire del passato, ma<br />
che in parte sopravvivono nel linguaggio<br />
del giornalismo sportivo e televisivo<br />
attuale, non sono nati per caso, ma<br />
sono frutto della fantasia, della spirito<br />
di osservazione e dell’originalità di<br />
alcuni giornalisti, che hanno scritto la<br />
storia del calcio.<br />
Cavazza Alvise<br />
Di fianco: Gianni<br />
Brera.<br />
In alto a sinistra:<br />
Osvaldo Bagnoli.
CHE SIA UNA BUFALA?!<br />
Lo si è visto in televisione, ha spopolato<br />
su internet, c’è chi pensa sia autentico ed<br />
altri invece che sia un fotomontaggio:<br />
stiamo parlando del video dell’ex pallone<br />
d’oro, Ricardo Izecson dos Santos<br />
Leite, meglio conosciuto con il nome di<br />
Kaká.<br />
Torniamo un po’ indietro nel tempo…<br />
qualche settimana fa, alcuni telegiornali<br />
hanno proposto un video in cui il giocatore,<br />
durante uno spot pubblicitario, si è<br />
cimentato in una serie di palleggi e, dopo<br />
essere stato “sfidato” da un bambino ha<br />
calciato in aria il suo pallone, ricevendone<br />
un altro e facendo goal. Successivamente<br />
ha ripreso con i palleggi ma, questa<br />
volta con ben 2 palloni nello stesso<br />
tempo, girandosi poi per segnare un altro<br />
goal, centrando un faretto luminoso e<br />
provocandone la rottura.<br />
Alcune persone pensano che sia una<br />
grandissima bufala; secondo altri, invece,<br />
Kakà, non sarebbe mai capace di<br />
“falsificare” un video di questo tipo,<br />
mentre, altri ancora dicono “Cosa vuoi<br />
che sia fare 3,4 palleggi con due palloni?”.<br />
E tu che cosa ne pensi? Riusciresti<br />
a farlo? Aspettiamo i vostri commenti,<br />
i n v i a t e l i a l ’ i n d i r i z z o e - m a i l<br />
“urlodelmarconi@marconivr.it”.<br />
Qui sotto potete vedere alcuni fotogrammi<br />
del video ma, consigliamo a chi non<br />
l’ha ancora visto di guardarlo su internet.<br />
Adami Martina
OH, OH, SENTO PUZZA<br />
DI BRUCIATO!<br />
Dipendenza da tabacco, una droga legalizzata<br />
molto diffusa nella nostra società anche<br />
tra giovani e giovanissimi.<br />
Basti notare quanti ragazzi, andando a<br />
scuola, tengono tra le labbra una sigaretta.<br />
Sigaretta apparentemente innocua, che non<br />
provoca danni immediati a chi la fuma<br />
(tranne per il portafoglio), ma da cui è<br />
difficile liberarsi.<br />
Inoltre è scientificamente provata la relazione<br />
tra il fumo di tabacco e diverse malattie,<br />
tra cui tumori, disfunzioni cardiocircolatorie<br />
e respiratorie...non proprio un<br />
raffreddore!<br />
Ma se le nostre amate ed odiate cicche<br />
fanno davvero così male perché in così<br />
tanti iniziamo a fumare?<br />
Cosa ci spinge ad accendere quella sigaretta<br />
poi maledetta da tanti?<br />
Probabilmente lo status simbol della cicca<br />
accesa è un elemento con cui contraddistinguersi<br />
e sentirsi “grandi”.<br />
Crediamo anche, in quanto fumatori, che<br />
le nostre sigarette vadano a colmare un<br />
piccolo vuoto nel nostro animo, ci abituiamo<br />
ad accendere una stizza non appena<br />
qualcosa ci turba o ci fa soffrire.<br />
Una leggera droga, distribuita dallo stato,<br />
che accompagna le nostre giornate.<br />
Okay, ve l'hanno detto praticamente tutti, e<br />
la nostra parola di certo non sarà più importante<br />
delle altre (parliamone), ma adesso<br />
non provate a dire che non ve lo avevamo<br />
detto.<br />
Gianelli, Calonga
A ROVERETO,<br />
MI SONO EMOZIONATO...<br />
Il 28 novembre scorso si e’ svolta un’<br />
uscita didattica con altre quinte a Rovereto,<br />
in tre siti importanti che si accostano<br />
alle vicende storico-letterarie da noi<br />
studiate recentemente: le tre tappe principali<br />
della nostra visita sono state il Sacrario<br />
militare di Castel Dante, il Museo<br />
della guerra ed il Mart.<br />
Tralasciando le parti piu’ didattiche che<br />
riguardavano in particolare i due musei,<br />
vorrei soffermarmi sulla visita all’ Ossario<br />
Militare, una visita che in prima battuta<br />
sembrava doversi svolgere con abbastanza<br />
sterilita’ e celerita’…anche le<br />
caratteristiche architettoniche dell’edificio<br />
sembravano suggerire all’inizio questa<br />
sensazione, era costituito da materiali<br />
freddi ed inespressivi come il cemento<br />
armato ed il granito , era spoglio nell’arredamento<br />
interno costituito quasi esclusivamente<br />
da migliaia di loculi.<br />
Nonostante questi aspetti esteriori che<br />
possono in un <strong>primo</strong> momento condizionare<br />
il visitatore, la forza emotiva che<br />
poi riesce a pervaderlo e’ tale che e’ difficile<br />
che quest’ultimo non si lasci toccare<br />
anche solo in minima parte.<br />
Una volta entrati nell’immensa sala circolare<br />
che ospita i visitatori si e’ subito<br />
presi nel guardarsi attorno quasi consapevoli<br />
di quella nudita’ che ospita solo<br />
due tombe, quelle di Damiano Chiesa e<br />
Fabio Filzi. Li’ abbiamo ascoltato in piedi<br />
una lezione di storia “vera”,<br />
e sono entrato in naturale empatia con i<br />
poveri caduti del grande conflitto; la<br />
mente viene assalita da pensieri di carattere<br />
e spessore quasi infinito, ci si chiede<br />
come fossero umanamente sopportabili<br />
le condizioni della guerra e piu’ in particolare<br />
quelle della trincea. Non possiamo<br />
minimamente avvicinarci alla condizione<br />
umana di quei poveri ragazzi del<br />
’99, cosa volesse dire per esempio<br />
andare a dormire sapendo che all’indomani<br />
saresti stato il <strong>primo</strong> a vedere negli occhi<br />
un nemico e molto probabilmente<br />
quello sarebbe stato il tuo ultimo sonno.<br />
Passeggiare e toccare quelle lapidi e’ stata<br />
un’ esperienza quasi inebriante, si riusciva<br />
a percepire un minimale sensazione di<br />
redenzione, quasi come se si fosse finalmente<br />
attuata una resa dei conti con degli<br />
uomini a cui dobbiamo molto.<br />
Mentre si toccano quei loculi sembra quasi<br />
di accarezzare i visi spaventati di quei<br />
ragazzi che hanno avuto coraggio da leoni…<br />
mi sembrava di portare loro un po’ di<br />
conforto.<br />
Questa visita e’ stata un’esperienza unica<br />
che e’ riuscita a trasmettere un forte mix<br />
di emozioni che certamente servono piu’<br />
di mille documentazioni per far capire la<br />
Grande Guerra.<br />
Alessandro Cavara
I CANTI DI NATALE<br />
Una delle esperienze più belle che un <strong>Marconi</strong>ano può vivere nel periodo natalizio è sicuramente<br />
il canto di Natale, ormai tradizione dagli anni ‘90. Vari presidi nella storia del <strong>Marconi</strong><br />
hanno cercato di bandire questa usanza, ma, nonostante tutto, gli imperterriti studenti<br />
hanno continuano, e continuano tutt’ora, questa tradizione.<br />
Il ritrovo è per tutti al secondo o al terzo piano e al suono della campana si intona il canto<br />
natalizio “Tu scendi dalle stelle”, che può essere integrato dall’inno del <strong>Marconi</strong>.<br />
Per chi non lo conoscesse:<br />
In onore alla legge Merlini<br />
Hanno chiuso tutti i casini<br />
Uno solo ne hanno lasciato<br />
G. <strong>Marconi</strong> lo hanno chiamato...<br />
G <strong>Marconi</strong> sei la mia patria<br />
Sei la partia di tutti i casini<br />
Cinque anni ti fanno cretini<br />
Se ti segan sei proprio c***n... (c***n c***n..)<br />
O mia bella facciamo l’amore<br />
Che è la cosa più bella del mondo<br />
Se la g***i nel giorno fecondo<br />
A vent’anni lo prendi nel c*l ( c*l c*l…)<br />
Sommaggio Simone
IL SEGRETARIO SEGRETO<br />
Intervista al rag. Neddo Castagna D.S.G.A. <strong>ITIS</strong> <strong>Marconi</strong>.<br />
Nato a Villafranca 50 anni fa, attualmente risiede a Custoza. Sposato, con due figli, uno di 17 anni e<br />
una di 13 anni. È stato capo scout fino a 28 anni, ama la fotografia, viaggiare, usare il pc, la bicicletta<br />
e la montagna. È stato assistente amministrativo nella scuola di Sommacampagna fino all'88. Successivamente<br />
ha vinto il concorso ordinario ed è venuto qui al <strong>Marconi</strong>: ha scelto proprio il nostro Istituto<br />
un po' per ambizione personale, in quanto il più grande della provincia.<br />
1. Cosa vuol dire esattamente D.S.G.A.?<br />
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, praticamente<br />
controlla tutto il personale tecnico e ausiliario,<br />
dalla sorveglianza alla pulizia.<br />
2. In che cosa consiste il suo lavoro all'interno<br />
dell'Istituto?<br />
Mah, praticamente sono l'organizzatore delle risorse<br />
umane cioè, coordino il personale tecnico, gli ausiliari<br />
e gli amministrativi, poi ho la responsabilità<br />
dell'amministrazione di tutta la scuola. Per gli acquisti<br />
e i pagamenti serve sempre la mia firma.<br />
3. Una curiosità che hanno in tanti: ma di chi è la<br />
scuola?<br />
L'edificio è di proprietà della provincia, il personale<br />
è dello Stato mentre l'attrezzatura è dell'Istituto. Come<br />
vedete, si tratta non di un unico proprietario ma<br />
la coesistenza di più enti che collaborano tra loro.<br />
4. Le è mai capitato qualche fatto curioso?<br />
Uno al giorno qui al <strong>Marconi</strong>. Una volta sono stato sequestrato! (Cooosa?!) Sì, sequestrato<br />
da un genitore che non riusciva ad avere un colloquio con alcuni professori. È stato buffo<br />
perchè, sia io che il genitore volevamo chiamare i Carabinieri e lui continuava a trattenermi,<br />
ma questo è successo 12 anni fa.<br />
5. Se non avesse fatto questo lavoro, cosa le sarebbe piaciuto fare?<br />
Mi sarebbe piaciuto fare il consulente del lavoro oppure il commercialista, avrei guadagnato<br />
molto di più ma anche quello che sto facendo ora non mi dispiace.<br />
6. Che idea si è fatto della nostra scuola? Che giudizio le dà?<br />
È senza dubbio una delle scuole più organizzate, credo che sia una buona scuola, fornisce<br />
un'ottima preparazione. Si bada poco all'apparenza e molto alla sostanza. È una struttura<br />
molto aperta e disponibile, siamo in grado di organizzare molti convegni anche a livello provinciale.<br />
7. Per fare un augurio, ora, che cosa direbbe?<br />
Spero che la scuola riesca a superare questo momento particolarmente difficile per gli Istituti<br />
Tecnici. Mi auguro che riesca a prendere la strada migliore per la vita stessa della scuola e<br />
degli studenti. Vorrei che questi avessero sempre la possibilità di trovare un lavoro adeguato<br />
agli studi compiuti e che il territorio possa sempre contare sui nostri tecnici all'altezza della<br />
fama che la nostra scuola si è conquistata negli anni. Sono convinto che potrà essere il vero<br />
motore che farà progredire l'industria veronese.<br />
Crema Lorena
La CONCI… per le feste!<br />
Intervista a Concetta, Personale A.T.A. del terzo piano.<br />
Cara Concetta, ci parli un po’ di lei!<br />
Mi chiamo Concetta Ficara, ho 50 anni. Abito<br />
a Verona già da 12 anni, prima ero nel mio<br />
paese natale, Siracusa.<br />
Ho tre figli: un ragazzo e due gemelle…ed un<br />
nipotino di cinque mesi!<br />
Da quanti anni lavori nel nostro Istituto?<br />
Sono qui al <strong>Marconi</strong> da 7 anni, e da ben 5<br />
anni mi occupo del terzo piano! Prima ho lavorato<br />
al Fermi e al Fracastoro. Inizialmente,<br />
dopo essermi trasferita a Verona, ero personale<br />
ATA in un asilo nido, che belli i bimbi piccoli!<br />
Com’è il rapporto con le sue colleghe?<br />
E’ proprio un bel rapporto! Essendo molto<br />
grande la scuola, c’è molto lavoro da svolgere…ma<br />
tra colleghe superiamo ogni difficoltà! Ci aiutiamo sempre, nessuna di noi cerca di<br />
“superare” l’altra con furbizia od astuzia. Devo dire che, il rapporto che ho con loro, è la cosa che<br />
mi piace di più all’interno dell’Istituto!<br />
Cosa ne pensa degli studenti <strong>Marconi</strong>ani?!<br />
Siete un po’ come figli nostri! Visto che sono nel reparto delle classi prime e seconde, la maggior<br />
parte di quei ragazzi li sto crescendo io!<br />
Devo dire che, in questi ultimi anni, ho notato che i ragazzi del biennio sono molto più “bambinoni”<br />
ed infantili…ma già dal triennio si vede la loro maturità.<br />
Devo comunque dire che mi piacete di più quando siete bravi! Spesso ci mettete in difficoltà, perché<br />
dalla mano tendete a prendere anche il braccio.<br />
Passiamo al suo lavoro…ci sono classi che, al termine delle lezioni, sembrano essere state invase da<br />
animali?<br />
Tutte le classi, ogni giorno, sono veramente sporche!<br />
In tutti gli anni che è qui, qual è stato l’oggetto più “curioso” che ha trovato sotto i banchi?<br />
Emh…vediamo…a parte tutte le cartacce, lattine e fazzoletti che ogni giorno i ragazzi<br />
“dimenticano” sotto i banchi, una volta ho trovato un bicchiere pieno di caffè! Pensavo che fosse<br />
vuoto, ma pulendo mi si è rovesciato addosso! Che rabbia!!<br />
Negli anni scorsi, invece, ho trovato pure un preservativo aperto! Un’altra volta, invece, un giornalino<br />
porno. Sono ragazzi, dai…<br />
Qual è la cosa che proprio non sopporta nei bagni?<br />
Devo essere sincera?! Ogni volta che entro…è una vera schifezza! Sputi sui muri, lattine, sigarette<br />
gettate sul pavimento…ma a casa vostra fate così?<br />
Ragazzi, vi do un consiglio: cercate di fare più possibile centro nella turca, ma nel buco giusto!!! E<br />
poi, quando uscite dai servizi, per l’igiene pubblica, lavatevi le mani! Non dev’essere piacevole toccare<br />
il panino del compagno dopo aver fatto i bisognini, è una cosa grave! Non credete?!<br />
Qual è la frase che, ogni giorno, la accompagna al <strong>Marconi</strong>?<br />
“Ecc…siammo di’nnovvo ca’?!”<br />
Castellotti Sara
LA PROFE BONSAI<br />
Roberta De Beni, ex studentessa del <strong>Marconi</strong>, uscita nel 2005 con il diploma in Informatica,<br />
insegna storia nella nostra scuola dall’inizio del <strong>primo</strong> trimestre.<br />
Si sta laureando in Scienze Storiche presso l’Università di Trento ed ha completato tutti gli<br />
esami del terzo anno, e compie nella nostra scuola un tirocinio di 150 ore.<br />
Abbiamo avuto l’onore di parlare con lei ed ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande...<br />
Raccontaci un po’ della tua storia da <strong>Marconi</strong>ana...<br />
Mi sono sempre trovata bene nell’ambiente scolastico e nell’anno scolastico 2005-<br />
/2006 sono stata anche Rappresentante d’Istituto. Per la verità, quando ho iniziato la<br />
terza mi sono accorta che non era la scuola più adatta alle mie caratteristiche, ma mi<br />
sono comunque impegnata e sono uscita benissimo.<br />
Qual è il più bel ricordo della nostra scuola?<br />
Siccome ero Rappresentante d’Istituto, ricordo di essere stata conivolta parecchio<br />
nella vita della scuola.<br />
Mi fa sorridere il fatto di essere tutt’ora ricordata dai professori non solo per i miei<br />
risultati scolastici ma soprattutto a livello umano.<br />
C’è stato qualche momento brutto o comunque difficile?<br />
Sinceramente ora come ora non mi viene in mente nulla. Forse, l’agitazione per interrogazione<br />
e verifiche che comunque ho mantenuto anche all’università.<br />
Che giudizio dà all’esperienza che sta facendo?<br />
Sono molto soddisfatta del mio lavoro; una grossa mano me la sta dando anche la<br />
prof.ssa Tricomi, mi pare di lavorare bene, in modo particolare con i ragazzi più<br />
grandi, con i quali interagisco meglio, sicuramente a causa della poca differenza di<br />
età.<br />
Un ultimo messaggio, per i ragazzi del <strong>Marconi</strong>, prima di salutarci...<br />
Suggerisco di imparare a trarre il meglio da ogni esperienza scolastica e da ogni insegnante,<br />
simpatico o antipatico che sia.<br />
In bocca al lupo, Roberta!<br />
Crema Lorena
GLI STAGES ESTIVI<br />
Il prof. Francesco Magalini si occupa nel nostro Istituto dei rapporti scuola-lavoro ed in<br />
particolare coordina con le varie aziende gli stages dei nostri studenti; gli abbiamo rivolto<br />
qualche domanda per capire un po’ di più un argomento che siamo sicuri interesserà parecchi<br />
di voi.<br />
In cosa consiste l'esperienza dello stage? Lo<br />
stage offre la grande occasione di mettere<br />
alla prova le proprie competenze fin dal secondo<br />
anno di studio, ovviamente supportati<br />
da due tutor, uno aziendale ed uno scolastico.<br />
L'Istituto organizza infatti tutta la parte burocratica<br />
in accordo con la Camera di Commercio<br />
di Verona e stipula le coperture assicurative<br />
civili e Inail.<br />
Quando si può fare e quanto dura?<br />
Lo stage si effettua nel periodo estivo da un<br />
minimo di quattro settimane ( 160 ore lavorative)<br />
ad un massimo di<br />
due mesi.<br />
Cosa deve fare uno studente che è interessato all'esperienza?<br />
Lo studente può partecipare alle riunioni informative nelle quali viene spiegato tutto l'iter,<br />
oppure contattare me o la Sig.ra Tiziana dell' Ufficio Tecnico.<br />
Quanti ragazzi hanno partecipato nell'estate scorsa?<br />
Ben 157 si sono impegnati in questa esperienza, ricavandone grandi soddisfazioni.<br />
E' un bel numero, le aziende sono sempre disponibili ad ospitare stages?<br />
Purtroppo no perchè le modalità di abbinamento dipendono molto dalle competenze attese e<br />
dalla localizzazione; pertanto nelle riunioni suggerisco caldamente agli studenti di ricercare<br />
tramite le loro conoscenze aziende di loro interesse situate nelle vicinanze della loro abitazione.<br />
Cosa pensano le aziende dei nostri studenti?<br />
Le aziende sono molto contente, generalmente richiedono di avere per più anni di seguito lo<br />
stesso studente conosciuto durante lo stage del secondo anno, ed è capitato spesso che, con<br />
un anno di anticipo, gli offrissero il posto di lavoro una volta conseguito il diploma.<br />
Grazie e buon lavoro<br />
Tommasi Anna
I NOSTRI NUOVI<br />
RAPPRESENTANTI D’ISTITUTO<br />
Dalle ultime elezioni questo è stato il risultato delle urne:<br />
Michele Dall’Ora ——————><br />
Nato il 26 marzo 1989<br />
Vive a San Pietro di Lavagno<br />
Viene dal Liceo Messedaglia, frequenta la 5 Bi<br />
Ama molto il basket e fa l’allenatore.<br />
Matteo Piazzi ——————><br />
Nato il 10 novembre 1990<br />
Vive a Zevio e frequenta la 4 Ai<br />
Ama scrivere e giocare a calcio.<br />
Gioca nello Zevio<br />
IL BIGLIETTO AZZURRO - Capitolo 2<br />
Il sol leone del Medio Oriente ormai si chiudeva nelle aspre lande desolate del deserto iracheno;<br />
i suoi raggi colpivano di un rosso furente le case, i palazzi, i luoghi di culto e le strade,<br />
disegnando tra le vie polverose di Kabul mistici giochi di fuoco e ombre.<br />
La sera era ormai vicina e tra i quartieri Hazara girovagavano ancora qualche mercante di<br />
tarda ora e qualche mendicante che non era riuscito a trovar rifugio per la notte.<br />
Il muezzin, dopo aver osservato il calar del sole, iniziò il richiamo dei fedeli alla moschea<br />
per la regolare ṣalāt al-maghrib.<br />
La sua voce monotona riecheggiava su tutta la città e si mesceva agli ultimi colori e profumi<br />
del giorno; sapendo che dopo questo dolce sapore, la città, sarebbe caduta nell'inferno di sangue,<br />
terrore e ombra che la notte di Kabul avrebbe portato con se.<br />
Un punto nero apparve nel piccolo spicchio di sole ancora aggrappato alla terra. Era un elicottero,<br />
un Black Hawk americano. A bordo c'erano cinque passeggeri: due piloti, due marines<br />
e un'altra persona: era Mark While, detto Smoke.<br />
Con un sigaro Bolivar in bocca, un paio di Ray Ban e un mitragliatore Famas sotto il braccio;<br />
prese dallo zaino del marines seduto a fianco un fascicolo giallo smorto e lo aprì:<br />
Missione: Byblos7<br />
Target: cattura di Al-Fatar<br />
Target 2: ricerca di materiale inerente a: setta pi-greco<br />
Rush point disponibili: 2<br />
Locazione rush point: fognatura numero 3z4<br />
entrata principale negozio “Nuovo Mondo”<br />
Locazione target: indefinita<br />
Locazione target2: indefinita<br />
Uno degli altri due militari stava ascoltando la musica da un i-pod, quando Smoke mosse la<br />
mano e i tre militari si prepararono il microfono e l'auricolare, caricarono le armi e accesero<br />
il mirino Red Dot.<br />
Intanto a nord di Kabul diversi scontri si erano accesi tra le forze francesi e un gruppo di<br />
terroristi: probabilmente volevano attaccare di sorpresa l'ambasciata.<br />
“2 minuti al contatto dall'obbiettivo. Roberts e Mirano rush point due, io entrerò dal rush<br />
point uno. A zulu, flash e ripulire, poi individuare porte e scale; chiaro?” , chiese in maniera<br />
rapida e secca il detective “Sì, Signore”, risposero in tono sicuro i due marines.<br />
Appena il Black Hawk toccò terra due sagome si mossero rapidamente e silenziosamente<br />
verso l'entrata di un edificio di due piani, mentre Smoke prese una piccola boccetta dalla tasca<br />
destra della mimetica, estrasse una goccia del contenuto e lo scagliò con forza su un tombino<br />
vicino: appena lo toccò, il metallo si curvò e riuscì così a spostarlo con facilità.<br />
Prese una barra di magnesio e la gettò di sotto; poi balzò dentro e puntò l'arma nel buio assoluto.<br />
Abbassò il visore notturno e lo accese. Iniziò a muoversi lentamente, con calma. Si trovò<br />
ad una svolta del condotto: sfilò dalla tasca sulla gamba un piccolo visore angolare; estrasse<br />
la testa, piegò il braccio snodabile e vide che la via era libera.<br />
In fondo la fognatura terminava e sulla parte superiore vi era una botola.<br />
“Zulu”, disse nel microfono Smoke e velocemente entrò.<br />
Una cantina molto buia, con molte casse; si avvicinò all'unica porta presente. Già si sentivano<br />
gli spari dalla porta principale. Scardinò la porta con un calcio: una raffica uccise due
terroristi intenti a correre in aiuto alla porta principale. A destra vi erano le scale, a sinistra<br />
due porte.<br />
Due voci agitate risuonavano nella tromba delle scale. Il detective puntò il FAMAS alla porta,<br />
lanciò una granata su per le scale e si gettò nella stanza dove vi erano gli altri due marines.<br />
Una raffica secca alla nuca uccise il <strong>primo</strong> incappucciato nascosto dietro ad un tavolo; il<br />
secondo si alzò da dietro il bancone della reception e venne colpito al petto da Roberts e il<br />
terzo, preso di sprovvista, venne colpito al volto con il calcio del fucile da Mirano.<br />
“Seguitemi. Spostamento al piano superiore”, ordinò Mark While.<br />
Salirono velocemente le scale; arrivarono al corridoio principale: tre porte. Iniziarono a percorrere<br />
lentamente il corridoio: le assi di legno che ricoprivano il pavimento scricchiolavano<br />
sotto stivali dei tre, le pareti scrostate facevano intravedere in alcune parti i mattoni e in altre<br />
le tubature e cavi elettrici, tutto quanto immerso in un buio elettrizzante e un silenzio esasperante.<br />
Una porta si aprì; una raffica improvvisa colpì Mirano sul petto e sul collo.<br />
Roberts e Smoke si tuffarono a terra. Fecero fuoco. Il nemico cadde a terra, ma le altre due<br />
porte si aprirono; si scatenò un fuoco infernale, ma il crepitio degli islamici durò poco perchè<br />
con qualche colpo preciso di Roberts e dell'investigatore, s'accasciarono inermi al suolo<br />
polveroso.<br />
I due si rialzarono, controllarono le stanze e arrivarono nell'ultima: all'interno c'erano una<br />
sedia, un tavolo con un fascicolo e una persona.<br />
Un vecchio, con un bianco turbante avvolto sul capo, una barba bianca e lunga e un bastone<br />
in legno di cedro siriano; lui , con calma inquietante, disse: ”Io sono il vostro obbiettivo, ma<br />
anche la vostra salvezza da questo mondo”, “Cosa intendi con queste parole, Al-Fatar?”,<br />
chiese dubbioso Smoke, ”Ciò che credi sia giusto un giorno scoprirai che saranno solo specchi,<br />
specchi che si distruggeranno come piume di un angelo trasformato in demone”, rispose<br />
e dopo queste parole prese dalla fondina una pistola e si sparò alla tempia.<br />
Aprì il fascicolo: piano NOW (New Order World).<br />
All'interno c'era una foto, la foto di Johnatan Fillen, il capo della sezione omicidi internazionali<br />
e insieme a lui quella di altri cinquanta poliziotti , militari e importanti politici di spicco<br />
americani: il piano parlava di tutte le guerre scoppiate in tutto il mondo negl'ultimi trent'anni<br />
e di come gli stati più importanti le sponsorizzavano queste guerre e le incentivavano, per<br />
poi guadagnarci con la vendita di armi, con gli aiuti umanitari, con le spedizioni per portare<br />
la democrazia, con i discorsi e i media che venivano manipolati, con la vendita internazionale<br />
di bombe atomiche, di armi batteriologiche e persino di doveri dei cittadini degli stati sottomessi.<br />
Il documento era di una trentina di pagine di puro terrore e l'ultima pagina era piena di tutte<br />
le firme di persone illustrissime provenienti da tutti gli angoli del pianeta. Smoke e Roberts<br />
rimasero esterrefatti.<br />
D'improvviso un colpo infranse la finestra; Roberts cadde a terra trapassato alla testa; una<br />
parete esplose ed entrarono dieci soldati armati con le mimetiche nere. Mark ne fece fuori tre<br />
con una raffica; uno gli saltò addosso con un agile balzo, ma riuscì a liberarsi ed, estraendo il<br />
coltello, lo colpì alla gola. Poi gli ultimi rimasti gli spararono dei proiettili soporiferi.<br />
Si inginocchiò a terra. La vista gli si annebbiò. Cadde a terra.<br />
La luce ad incandescenza davanti a lui gli fece riprendere conoscenza.<br />
Era in una stanza buia, era legato ad una sedia ed era sporco di sabbia e fango.<br />
Un ombra si profilò sulla parete davanti a lui.<br />
“Signor Smoke, Quanto tempo...”<br />
continua nel prossimo numero del giornalino<br />
Castagnini Nicola
A tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno dimenticato<br />
la magia del Natale...<br />
“No! Non voglio andare a dormire!” Quella notte era troppo importante per andare a letto,<br />
Davide non aveva proprio intenzione di ascoltare la mamma: voleva vederlo arrivare sul tetto,<br />
calarsi dal caminetto e lasciare i doni sotto l’albero per poi andarsene scomparendo sulla<br />
sua slitta.<br />
Non era mai stato tanto atteso, il Natale, come quell’anno. Il bambino biondo rimaneva<br />
sdraiato sul grande tappeto davanti al camino spento e guardava la mamma, con aria implorante,<br />
“Vero che posso rimanere qui un altro pochino? Vero, mamma?” “Davide, tesoro, non<br />
puoi rimanere sveglio fino a tardi! Lo sai, che Babbo Natale non arriva finchè i bambini non<br />
sono tutti a letto? Lui non vuole essere visto! Dai, fila a lavarti i denti e poi vai a dormire,<br />
domani mattina troverai tutti i tuoi regali sotto l’albero!” “E va bene!”<br />
Il bambino, trascinando il suo pupazzo preferito saliva le scale un po’ imbronciato. Voleva<br />
vedere a tutti i costi quell’omone vestito di rosso e con la barba bianca. L’aveva sempre immaginato<br />
volare sulla sua slitta trainata da renne, con un enorme sacco pieno di giocattoli<br />
che atterrava su ogni tetto innevato per lasciare dolci e regali per tutti i bambini. Ma immaginarlo<br />
era una cosa, vederlo… un’altra!<br />
“Allora, piccolino? Hai lavato i denti?” Dopo un cenno di assenso impercettibile, la mamma<br />
gli rimboccava le coperte come tutte le sere e gli stampava un bacetto sulla fronte,<br />
“Bravissimo, bimbo mio! Sogni d’oro!” Spenta la luce, Davide si trovava già accanto alla<br />
finestra, accoccolato nel piumone caldo ad osservare attentamente il manto stellato sopra di<br />
lui.<br />
Non aveva mai visto un cielo tanto limpido e sicuramente avrebbe notato l’arrivo della slitta.<br />
Tendeva l’orecchio per riuscire a sentire qualche campanellino. Ovviamente tutte le renne di<br />
Babbo Natale portavano un collare con un campanello.<br />
Nulla. Niente di niente.<br />
Chissà, si sarà dimenticato di me?<br />
Ormai era veramente tardi e gli occhioni verdi di Davide tendevano a socchiudersi. Nel cielo<br />
non si era visto ancora nulla e nessun tintinnio di campanelli si riusciva ad udire, nemmeno<br />
in lontananza.<br />
Di tanto in tanto, nel buio della sua stanza guardava l’orologio con le lancette fosforescenti<br />
appeso alla parete. Mezzanotte e cinque. Le palpebre erano diventate veramente pesanti e,<br />
lentamente si serrarono.<br />
Ecco un campanello tintinnare. Si sente. Si! È arrivato! E intanto le labbra del bambino recitavano<br />
la poesia che la maestra gli aveva insegnato a scuola…
«Non solo fanno la slitta volare<br />
e in ciel galoppano senza cadere<br />
Ogni renna ha il suo compito speciale<br />
per saper dove i doni portare.<br />
Cometa chiede a ciascuna stella<br />
Dov’è questa casa o dov’è quella.<br />
Fulmine guarda di qui e di là<br />
Per sapere se la neve verrà.<br />
Donnola segue del vento la scia<br />
Schivando le nubi che sbarran la via.<br />
Freccia controlla il tempo scrupoloso<br />
Ogni secondo che fugge è prezioso.<br />
Ballerina tiene il passo cadenzato<br />
Per far che ogni ritardo sia recuperato.<br />
Saltarello deve scalpitare<br />
Per dare il segnale di ripartire.<br />
Donato è poi la renna postino<br />
Porta le lettere d’ogni bambino.<br />
Cupido, quello dal cuore d’oro<br />
Sorveglia ogni dono come un tesoro.<br />
Quando vedete le renne volare<br />
Babbo Natale sta per arrivare.»<br />
…una, due, tre… otto! Le renne galoppano nel cielo trainando la slitta di Babbo Natale. Ecco<br />
l’uomo grande, grosso e paffutello, nel suo bell’abito rosso acceso dirigersi verso il tetto<br />
della sua casa, scendere dalla slitta e portarsi sulla spalla un enorme sacco.<br />
Come farà a passare dentro al camino? È troppo grande per passare di lì!<br />
E invece eccolo cadere con un grande tonfo direttamente dentro la casa di Davide, frugare<br />
nel grosso sacco e sistemare i regali sotto all’abete addobbato.<br />
Gli occhi del bimbo brillavano. Non aveva mai visto nulla di così bello e favoloso.<br />
Le renne, sul tetto, scalpitavano rumorosamente, non curanti del fatto che potevano essere<br />
sentite. Ma Davide era lì. Le sentiva. Aveva visto Babbo Natale. Ce l’aveva fatta. Aveva ottenuto<br />
ciò che voleva!<br />
“Davide? Davide, svegliati!” La mamma lo chiamava dolcemente, sorridendogli amorevolmente<br />
“Cosa ci fai qui, vicino alla finestra? Guarda che sono arrivati tutti i tuoi regali e papà<br />
è giù che ci aspetta per aprirli assieme! Ah già, buon Natale, cucciolo!”<br />
La mamma non sapeva quello che lui aveva visto. Non poteva nemmeno immaginarlo.<br />
Con un grande sorriso scese le scale piombandosi a scartare i regali con mamma e papà.<br />
Il trenino, la macchinina telecomandata, cioccolatini e caramelle... E la magia del Natale si<br />
ripeteva anche quell’anno, portando con sé anche un piccolo segreto!<br />
Crema Lorena
LINUX, QUESTO SCONOSCIUTO<br />
Non so quante volte mi è stata posta la domanda: “Ma cos’è Linux?”,<br />
soprattutto quando parlo di questo fantastico Sistema Operativo.<br />
Le cose da dire sono molte e lo spazio poco, ma procediamo con calma...<br />
Un po' di storia:<br />
Il progetto ha inizio nel 1983, quando Richard Stallman* 1 , un programmatore dell'IA*<br />
2 del MIT* 3 , stanco della possibilità di non poter cambiare i sorgenti di un programma,come<br />
in passato, decide di fondare il progetto GNU* 4 partendo da Unix* 4,1 .<br />
All'inizio GNU non era altro che un insieme di programmi che soddisfavano le principali<br />
richieste informatiche.Dopo poco tempo Stallman si rese conto che c'era bisogno<br />
di un kernel* 5 , perciò si dedicò all'estensione di TRIX* 6 .<br />
Nel 1991, lo studente universitario finlandese, Linus Torvalds volle cambiare il Kernel<br />
Minix* 7 il quale veniva rilasciato con una licenza che non prevedeva la modifica<br />
dei sorgenti.Si dedicò perciò alla prima versione di quello che poi sarà il vero e proprio<br />
kernel Linux.<br />
Il progetto diventò, perciò, GNU/Linux, supportato dalla Free Software Foundation<br />
fondata da Stallman nel '85.<br />
Oggi:<br />
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando,per la prima volta, Linux ha fatto capolino<br />
per la prima volta. I programmatori di tutto il mondo si sono dedicati (e si dedicano)<br />
ogni giorno alla modifica del kernel ampliandolo e rendendolo sempre migliore,<br />
per questo, dopo non poco tempo dall'uscita del kernel, comunità di programmatori<br />
si sono uniti per formare delle fondazioni che sviluppano diversamente il kernel e<br />
l'ambiente integrato.<br />
Per questo motivo non esiste solo una versione di Linux ma è possibile trovare più di<br />
100 distribuzioni (Rimando al sito www.distrowatch.com per osservarne la moltidudine<br />
e per le caratteristiche di ognuna).<br />
GNU/Linux ha raggiunto una maturità tale che molte aziende hanno deciso di usarlo<br />
sui Server, e dal 2007/2008 aziende del calibro di Dell hanno aperto al grande pubblico<br />
computer con Linux preinstallato, dimostrandone l'affidabilità.<br />
La potenza dell'Open Source:<br />
Il lavoro di milioni di programmatori su uno stesso Kernel permette di correggere i<br />
bug in brevissimo tempo, ottenendo non solo una maggiore sicurezza ma anche una<br />
stabilità maggiore. Ma la forza dell'Open non consiste solo in questo, distribuendo i<br />
sorgenti delle modifche qualsiasi programmatore che legge il codice aumenta il suo<br />
bagaglio di esperienza, migliorando le proprie capacità.<br />
Perchè passare a linux:<br />
Elencherò solo 10 motivi del perchè passare a linux ,ma ce ne sono molti altri:
Tutte le distribuzioni per uso domestico non devono essere acquisate,<br />
ma sono liberamente scaricabili e redistribuibili.(risparmiate 150 euro di licenza<br />
Microsoft).<br />
Non esistono virus! La cosa potrà suonarvi strana ma su Linux non avrete bisogno<br />
di nessun antivirus o altri programmi per tutelare il vostro computer!<br />
Ritorno alla legalità, diciamocelo, chi di noi non ha un programma crackato sul<br />
proprio computer? Con linux potrete evitare questi mezzucci! Non solo molti<br />
software sono gratuiti ma ne esistono molti per eseguire quella stessa funzione,<br />
sarete SEMPRE nella condizione di scegliere cosa usare e cosa no.<br />
Non dovrete riavviare il pc ogni volta che fate qualcosa, Linux ,avendo un kernel<br />
diverso, non va riavviato tutte le volte che installate o aggiornate.<br />
Non vedrete MAI più il vostro computer bloccarsi,infatti il sistema è molto più<br />
stabile e non si impianterà più.<br />
Stufi di dover cambiare ogni anno un pezzo perchè Windows rallenta troppo?<br />
Linux fa volare anche i pc più vecchi.<br />
Ormai quasi tutti i programmi di windows possono essere emulati su Linux<br />
tramite il software Wine.<br />
la possibilità di utilizzare più aree di lavoro quando si hanno troppe finestre.<br />
Non dovrete più deframmentare il disco, linux usa un Filesystem* 8 diverso da<br />
windows e non dovrete compiere più quella fastidiosa operazione.<br />
E per finire...<br />
Desktop 3D di nuova generazione, riproduttori multimediali di ottima qualità<br />
Tanta documentazione, e Help Online (ogni distribuzione ha un suo forum in<br />
italiano), fanno si che linux possa essere usato da tutti.<br />
Nel prossimo numero, GUIDA A UBUNTU.<br />
Richard Stallman,<br />
Programmatore ed<br />
“inventore” di Linux<br />
De Francesco Giovanni
ZOO-MARCONI…<br />
UN NOME,UNA GARANZIA!!!<br />
“A Natele puoi…fare quello che non puoi fare mai…È Natale, a natale si può fare di più! È<br />
Natale, a Natale si può dare di più! per noi…A Natale puoi!”<br />
Che bello svegliarsi la mattina con questa canzoncina che, da un mese a questa parte, non<br />
facciamo altro che cantare!<br />
Non parliamo poi di quando usciamo di casa per andare a scuola, con quel freddo assurdo<br />
che ti penetra nelle ossa… (e sempre la stessa canzoncina che ti risuona nella testa!).<br />
Una volta giunti in P.le Guardini, col nebbione che nasconde il nostro <strong>Marconi</strong>, corriamo<br />
tutti<br />
“felici e contenti” a scuola, sperando di impossessarci del termosifone!<br />
Beh, con questo “caloroso” pensiero natalizio, (☺!!) speriamo che il gruppo delle “Bestie” vi<br />
possa strappare un sorriso con la nuova sezione dello Zoo.<br />
Questo mese vi proponiamo un test per capire che tipo di studenti siete, tante battute e qualche<br />
nota trovata tra i vostri (e nostri) registri!<br />
E con questo, passo e chiudo!<br />
ORA DI CALCOLO…<br />
Professor G.: “ Ed ora una domanda interrogativa…”<br />
…leggendo il quaderno di un alunno: “Qui ci vorrebbe un microscopio per<br />
cellule staminali!”<br />
Prof: “Quando vedo una ragazza che fa fatica a fare le derivate mi si rizza a<br />
tutto!”<br />
…durante la stessa lezione…<br />
Prof: “Ma cosa lo mette dietro…va messo davanti!!”<br />
Alunno: “Che differenza c’è tra dietro e davanti?!”<br />
La risposta nel prossimo numero…
Ti Ti Ti accorgi accorgi di di essere essere schiavo schiavo da da internet<br />
internet<br />
quando:<br />
quando:<br />
di: Dall’Ora Michele<br />
Ti alzi alle 3 del mattino per andare in bango e prima di<br />
arrivarci ti fermi per vedere se sono arrivati dei messagi<br />
per te.<br />
Ti fai un tatuaggio che dice: Questo corpo si vede meglio<br />
utilizzando Mozilla Firefox 3.0 o superiore.<br />
Chiami i tuoi figli: Eudora, Mozilla e IOL.<br />
Quando spegni il modem, ti prende un senso di vuoto, come<br />
quando ti lasci con la tua ragazza.<br />
Per tutto il viaggio aereo hai tenuto il protatile sulle ginocchia<br />
e il tuo bambino nello scomparto superiore.<br />
Decidi di frequentare l’università per due o tre anni in più<br />
solo per avere accesso gratuitamente ad Internet.<br />
Quando qualcuno ti dice che viagga a 2 mega, gli ridi in<br />
faccia.<br />
Incominci ad usare le faccine anche nella posta normale.<br />
Ti si è rotto l’hard disk. Non ti sei più connesso per più di due ore. Incominci ad avere le<br />
convulsioni. Prendi il telefono, componi il numero del tuo provider e cerchi di dialogare<br />
con il modem a fischi... e ci riesci!!!<br />
Ti trovi a digitare .com dopo ogni .com<br />
Quando vai in bagno dici che vai a fare un download.<br />
Quando ti presenti a qualcuno non dai il tuo nome ma il tuo User ID<br />
Tutti i tuoi amici hanno un @ nei loro nomi.<br />
Il tuo gatto ha la sua “Home Page” e il suo profilo su facebook.<br />
Non chiami più tua madre...lei non ha un modem.<br />
Controlli la tua posta, ma un messaggio dice che non ci sono nuovi messaggi....così la<br />
controlli di nuovo.<br />
La tua bolletta telefonica non arriva più in busta ma in pacco.<br />
Non sai più di che sesso sono i tuoi migliori amici, perché loro usano un User ID neutro<br />
e tu non vuoi chiederglielo.<br />
Quando devi prendere un taxi per tornare a casa dai come indirizzo :<br />
http://via.mameli.34/<br />
Quando devi sorridere inclini la testa di 90 gradi.
CHE STUDENTE SEI?!<br />
Piccolo e semplice test per capire di che stoffa realmente sei<br />
fatto… (scolasticamente parlando)<br />
1. Ore 6.30 di un lunedì mattina. Suona la sveglia. Il tuo <strong>primo</strong> pensiero:<br />
a. Finalmente è mattino! Corro a scuola a dare il “Buon Giorno” ai miei professori!<br />
b. ?!?!zgj§*\hfw?!?!.... ZzZzZzZzZ…. Ancora cinque minuti, pietà di me!<br />
c. Ma che giorno è oggi? No, non è la sveglia, è solo frutto della mia immaginazione.<br />
2. Ore 8:00 di un qualsiasi giorno. Suona la campanella:<br />
a. Sono seduto di fronte alla cattedra con già i libri e i quaderni aperti.<br />
b. Sono letto o al Master a giocare…non sento nessun rumore fastidioso e deleterio.<br />
c. Mi aggiro mezzo addormentato alla ricerca della mia classe.<br />
3. Un tuo amico ti chiede di fare ritardo, che rispondi?<br />
a. Scherzi?! E poi chi porta i fiori alla professoressa?!<br />
b. Ritardo? No, no al Master oggi devo essere puntuale che mi aspettano.<br />
c. Sono così tante le scale al <strong>Marconi</strong>, che faccio ritardo anche se non voglio...<br />
4. Compito di matematica. Un tuo compagno ti chiede di passargli tutte le risposte, che fai?<br />
a. Poteva studiare perdincibacco! E poi la mia insegnante non vuole.<br />
b. Se vuoi ti passo il mio fidato bigliettino…<br />
c. Chi sono? Dove sono? PARANOIAAAAA…<br />
5. Suona la campanella delle 10:30. Cosa fai?<br />
a. Mangio la merenda preparata da mia mamma e ripasso per l’ora dopo.<br />
b. Carloooooo!! UN TOSCANO!!<br />
c. Cerco di svegliarmi dopo aver passato le prime tre ore a dormire.<br />
6 Entri in bagno e trovi un ragazzo con una sigaretta in mano. Come reagisci?<br />
a. Ma che fai? Accipicchia….chiamo i vigili del fuoco!<br />
b. Ciao, non è che mi offri una sigaretta per favore??<br />
c. Cos’è sta nebbia? Vorrà dire che faccio pipì nel cestino.<br />
7. Come ti vesti per andare a scuola?<br />
a. Camicia e cravatta, anche se preferirei il grembiulino.<br />
b. Le prime cose che trovo quando apro l’armadio.<br />
c. Non mi vesto, i vestiti creano soltanto una maschera!<br />
8. Che fai dopo scuola?<br />
a. Studio fino alle 21 e poi…a nanna!<br />
b. …saranno anche fatti miei, no?!<br />
c. Cerco di conquistare il mondo, partendo dalle piccole cose!<br />
9. Il giorno dopo hai un compito in classe, cosa fai nel pomeriggio?<br />
a. Ripasso, tanto avevo già studiato tutto quando hanno spiegato.<br />
b. Mi metto d’accordo con gli amici sul ritrovo della mattina dopo per una visita alla città.<br />
c. Arrivo a casa e apro per la prima volta il libro. Poi studio fino a mezzanotte con le dovute<br />
pause (creps alla nutella, TV, PC, WC...) pregando nella sufficienza.
10. Il giorno dopo hai un compito in classe, cosa fai nel pomeriggio?<br />
a. Ripasso, tanto avevo già studiato tutto quando hanno spiegato.<br />
b. Mi metto d’accordo con gli amici sul ritrovo della mattina dopo per una visita alla città.<br />
c. Arrivo a casa e apro per la prima volta il libro. Poi studio fino a mezzanotte con le do-<br />
vute pause (creps alla nutella, TV, PC, WC...) pregando nella sufficienza.<br />
11. Prendi mai note sul registro?<br />
a. Note?! Vade retro!! Ma per chi mi avete preso??<br />
b. Una ogni tanto, altrimenti mi annoio.<br />
c. Sono io che le faccio ai professori.<br />
12. Che rapporto hai con i tuoi compagni?<br />
a. Di solito mi chiudono nell’armadio, ma non so il perché.<br />
b. Li chiudo nell’armadio…è fantastico!<br />
c. Nel mio mondo esistono soltanto folletti.<br />
13. Qual è la tua materia preferita?<br />
a. Matematica o Calcolo.<br />
b. Ho fatto 2 giorni di scuola su 45...tra quali materie devo scegliere!?!?<br />
c. Ricreazione & Vacanze!!!<br />
14. Progetti per il futuro?<br />
a. Università facoltosa con a seguire rapida carriera fino ai vertici del potere.<br />
b. Starmene il più lontano possibile da p.zle Guardini!!!<br />
c. Oggi il <strong>Marconi</strong>, domani....IL MONDO!!<br />
Maggioranza di a: Sei il solito studente secch...ehm...molto studioso che si siede in prima<br />
fila ed è l’unico che risponde alle domande dei prof. Se prendi un<br />
9 meno meno meno meno vai in lutto per una settimana e non fai<br />
altro che studiare, studiare, studiare (cosa che tra l’altro facevi<br />
già). Possiamo già dire che, alla fine di quest’anno, sarai sulle pagelle<br />
d’oro e con il sollievo dei compagni bocciati, passerai alla<br />
classe successiva con le lodi dei professori. Questo non fermerà<br />
certi recidivi, che ti procureranno una sicura sistemazione in uno<br />
degli armadi della scuola.<br />
Maggioranza di b: Studente-medio <strong>Marconi</strong>ano. Lo studio è importante ma non fondamentale,<br />
ti impegni, ma solo in ciò che realmente ti interessa. Probabilmente,<br />
una volta uscito dal <strong>Marconi</strong>, avrai talmente tanta confidenza<br />
con i prof. che passerete il sabato sera insieme! (E’ il minimo,<br />
dopo esser stato segato in ogni classe!).<br />
Magari possiamo azzardarci a dire che, almeno un po’, ti dedichi<br />
allo studio, restando comunque nei limiti! Una cosa comunque è<br />
sicura: tu sei nato per divertirti!<br />
Maggioranza di c: Forse è meglio che la mattina ti lavi la faccia.<br />
Arrivare a scuola e non sapere nemmeno di esistere non ti sarà certo<br />
di aiuto! La scuola non è sicuramente il tuo habitat naturale ma cerca<br />
di viverci nel miglior modo! SVEGLIAAAA!
L’alunno sporca ovunque e viene richiamato,<br />
si allontana dall’aula e quando torna scopa tutta la classe.<br />
L’alunno C., dopo aver preso una nota sul libretto personale,<br />
contrariato, calcia in modo in modo inopportuno il banco.<br />
Al cambio della 4-5 ora la classe viene<br />
piu’ volte ripresa dalle bidelle per il disordine creato.<br />
M. si rivolge al docente con aria di sfida.<br />
A. fa versi e disturba durante la lezione di diritto,<br />
M. usa un linguaggio scurrile..<br />
SUO FIGLIO MANO METTE SPINE PC.<br />
M. e S. durante il cambio dell’ora si sono picchiati.<br />
Durante la 5 ora la classe lancia violentemente penne e tappi all’altra<br />
parte della classe.
Peanut & Jeff Dunham<br />
Questo “fumetto” è tratto da uno show americano (ovviamente noi l’abbiamo tradotto) che<br />
potrete vedere anche su Youtube.<br />
J: Stai bene Peanut?<br />
P: Oh si, tu invece?<br />
J: Sto bene!<br />
P: Bene, bene, beeeneee!!<br />
J: Allora ti piace stare qui?<br />
P: Oh sono contentissimo di essere a DC!!<br />
E’ fantastico! E mi piace stare in questo<br />
teatro…<br />
J: …Il Warner…<br />
P:…Il Warner teather è fantastico! E hanno<br />
un sito veramente forte, il nostro link del<br />
sito è Jeff Dun-Ham, dot com e penso<br />
che…<br />
J: Aspetta…<br />
P: …Io penso…<br />
J: Peanut…<br />
P: Penso…<br />
J: Fermati<br />
P: Io…<br />
J: Fermati…<br />
P: COSA!? Che diavolo ti succede! Non<br />
possiamo parlare tutti e due allo stesso<br />
tempo! Io parlo, tu parli, io parlo, tu parli<br />
COSI!! Concentrati!<br />
Sono così stanco di questa porcheria!<br />
Ho provato a fare da solo.<br />
J: Com’è andata?<br />
P: Continuavo a cadere da questo cavolo di<br />
Coso!!!<br />
Perché mi hai interrotto?<br />
J: Hai sbagliato la pronuncia del mio<br />
Cognome!<br />
P: Lo so!!!<br />
J: E’ Dunham!<br />
P: No, se tu leggi bene è Dun-Ham,<br />
Haaaam! Tu sei l’altra carne bianca!<br />
J: Non confondere la gente è Dunham<br />
P: E’ Dun-Haaaamm!! Jeff-fa-fa!!<br />
Ti sto facendo incazzazzare??? Jeff-fa-fa!<br />
Sapete la cosa più divertente è che lo sto<br />
veramente facendo arrabbiare, e lui<br />
vorrebbe uccidermi! Ma non lo farà<br />
perché è una forma di suicidio. Tu vuoi<br />
uccidermi?<br />
J: No non voglio!<br />
P: Si che vuoi!<br />
J: No<br />
P: Si<br />
J: No<br />
P: Si<br />
J: No
P: Cerca dentro di te,Jeff-fa-fa!!<br />
…A un certo punto, Peanut, con una smorfia, si allontana...<br />
J: Che c’è??<br />
P:Ragazzo ti serve una tic tac!<br />
Sai di cosa puzza il tuo alito? Dun-Haam!<br />
Dot cooom!<br />
…Jeff si tocca il naso…<br />
P: che diavolo era?<br />
J: cosa?<br />
P: cosa hai appena fatto!!??<br />
J: non ho fatto niente!<br />
P: TI SEI APPENA SCACCOLATO! L’avete<br />
Visto anche voi?? Oh mio Dio!!!! Ti sei<br />
Appena……SCACCOLATOOOO!!!<br />
…Peanut osserva il naso di Jeff…<br />
J: CHE C’E’!??!!<br />
P: Non hai fatto un ottimo lavoro…C’è ancora<br />
Qualcosa lì!<br />
J: Dacci un taglio!!<br />
P: Devi prenderla, sta scappando!<br />
J: Finiscila!<br />
P: Oh tu sei un ventriloquo, fallo parlare!<br />
Sarebbe divertentissimo! E dagli un accento<br />
francese<br />
…Peanut comincia a imitare un francese…<br />
P: Aaah Bonjour! Vorrei uscire dal tuo naso!<br />
Ha ha ha!!<br />
J: Smettila!!<br />
P:Bè tua moglie come sta?<br />
J: Mia moglie bene…<br />
P:Bene, la famiglia?<br />
J: Stanno bene<br />
P: OK..<br />
J: Quindi..<br />
P:Mi stavo solo chiedendo…<br />
J:va bene grazie<br />
P: Quindi tutto apposto?<br />
J: Si è tutto apposto…<br />
P:volevo solo essere sicuro<br />
J: ok, allora…<br />
P: sono preoccupato…<br />
J:Ma su cosa?<br />
P: Sai stavo pensando..noi siamo in viaggio<br />
Molto Spesso…<br />
J: Si…?<br />
P: E sei lontano da casa..Molto Spesso..<br />
J: Si.<br />
P:E tua moglie è a casa da sola…Molto Spesso<br />
J:Si.<br />
P: Ecco…e non è esattamente brutta<br />
J: lo so<br />
P: E’ mooolto bella, ed è nel fiore degli anni adesso, tu<br />
lo eri vent’anni fa…e adesso è a casa da sola…ne sei<br />
sicuro?<br />
J: Si…<br />
P: Come lo sai?<br />
J: Mi fido di lei…<br />
P: Pffui!<br />
Franchina Vita
CANZONE<br />
CANZONE<br />
Note di una canzone,<br />
di una canzone che non capisco<br />
e che non so leggere.<br />
Note di una canzone,<br />
di una canzone che vorrei scrivere<br />
e di cui non faccio parte.<br />
Siete tutti così distanti<br />
e io qui da solo,<br />
con le note di una canzone.<br />
Dolce melodia dell'abbandono.<br />
Poesie, Poesie, poesie, poesie, poesie, poesie, poesie...<br />
poesie...<br />
Andy<br />
PIUME<br />
PIUME<br />
Hai mescolato<br />
Il mio cuore<br />
Con acido solforico<br />
e…<br />
Mentre lo sorseggiavi lentamente,<br />
stretto in una morsa ti due cubetti di ghiaccio,<br />
squarciavi la candida veste bianca della mia<br />
anima intrinseca di passione<br />
con spine di rosa rosso sangue.<br />
E io immobile<br />
legato a quella infame sedia del fato<br />
ti guardavo<br />
e quando la mia maschera ridente<br />
con il suo cadere inesorabile<br />
ha mostrato il mio volto<br />
straziato dalle lacrime<br />
un angelo delicato e soave<br />
è sceso da me,<br />
e con una delle piume più delicate delle sue ali<br />
ha asciugato il mio viso<br />
e oltre l’immenso universo mi ha gettato.<br />
Tainted Love<br />
OCCHI<br />
OCCHI<br />
Oscuri…opachi…spenti<br />
Un timido e finto sorriso<br />
Cerca di nasconderli,<br />
una fievole e inutile felicità<br />
prova a renderli bugiardi<br />
costringendoli a non mostrare quel male che lacera e<br />
massacra l’anima…<br />
Non basta,<br />
lo sguardo ingenuo e sincero di un bambino<br />
non basta,<br />
il profumo di una rosa<br />
non basta,<br />
il calore della mano di un amico<br />
non bastano<br />
non riescono a soppiantare ciò che<br />
solo lei sa darti<br />
e non riusciranno mai a riaccendere<br />
il bagliore dei tuoi occhi.<br />
Occhi che non riescono<br />
A nascondere nulla e che<br />
Riflettono la veste nera dell’animo<br />
Nessuno,<br />
può fare a meno di vedere e…<br />
Nessuno<br />
potrà aiutarmi a riavere i tuoi “OCCHI”…<br />
Tainted Love
Ritorna il concorso...<br />
Edizione 2008/09<br />
Si partecipa con un racconto che abbia come inizio uno dei due temi:<br />
Se il computer potesse parlare<br />
Nel labirinto del <strong>Marconi</strong> ho incontrato…<br />
Oppure con una o piu’ poesie (max 3)<br />
Questo te lo dico in versi<br />
I lavori vanno consegnati entro il 28 febbraio 2009 (v. regolamento)<br />
REGOLAMENTO:<br />
Art.1 ) il concorso, diviso in una sezione per il biennio e una per il triennio, e’ aperto a tutti<br />
gli studenti dell’ <strong>ITIS</strong> <strong>Marconi</strong><br />
Art.2) Si partecipa con un racconto o con una poesia.<br />
Il racconto ha come inizio uno dei due temi:<br />
Se il computer potesse parlare…<br />
Nel labirinto del <strong>Marconi</strong> ho incontrato…<br />
Le poesie sono a tema libero (max 3 per studente):<br />
Questo te lo dico in versi<br />
Il racconto dovra’ essere di circa 10.000 caratteri (spazi compresi), redatto in forma cartacea<br />
e copia su floppy-disk o CD.<br />
Art.3) Il racconto e la poesia dovranno essere inediti, mai pubblicati su riviste del settore o<br />
antologie e mai premiati in altri concorsi.<br />
Art.4) Tutto il materiale dovra’ pervenire entro, e non oltre, il 28 febbraio. Consegna in busta<br />
chiusa presso la Segreteria Didattica alla sig.ra Lucia.<br />
Art.5) La giuria sceglierà dieci racconti e dieci poesie che verranno pubblicati in un libro edito<br />
dalla casa editrice del <strong>Marconi</strong>.<br />
Art.6) Nella valutazione la giuria terrà conto dei seguenti criteri: a) creatività ed originalità b)<br />
Coesione e ritmo c) Fluidità e padronanza della lingua italiana.<br />
Art.7) Il libro con le opere prescelte verrà presentato alla scuola ed alla popolazione durante<br />
una pubblica manifestazione che si terrà nel mese di maggio del 2009 presso l’ Itis <strong>Marconi</strong>.<br />
Art.8) Il materiale raccolto non verrà restituito.<br />
Art.9) La partecipazione al concorso implica l’accettazione del<br />
presente argomento.<br />
Per info Lorenzo.facci@tiscali.it<br />
...SCRIVERE AL MARCONI
E PER FINIRE…<br />
...la soluzione nel prossimo numero!<br />
*.* LA LA REDAZIONE<br />
REDAZIONE REDAZIONE *.*<br />
• Domatore: Prof. Facchinetti Paolo.<br />
• Equilibriste: Castellotti Sara, Crema Lorena.<br />
• La Banda: Gianelli Andrea, Mele Mario, Ravanini Paolo.<br />
• Trapezisti: Adami Martina, Cavazza Alvise.<br />
• I Mimi: Crema Lorena, Castagnini Nicola, Tommasi Anna, Masotto Andrea,<br />
Dall’Ora Michele.<br />
• I Prestigiatori: Franchina Vita, Braz Igor, Mike Banana (?!).<br />
• I Contorsionisti: Pasotto Andrea, De Francesco Giovanni.<br />
• Le Bestie: Castellotti Sara, Crema Lorena, Markovic Dragan, Gabuleac<br />
Andrian, Zangrandi Andrea, Tosatto Samuele, Agnilleri Efrem, Sommaggio<br />
Simone.<br />
Per il pubblico: Equilibriste - Segretarie di Redazione, La Banda - Area Musica,<br />
Trapezisti - Area Sport, I Mimi - Area “L’angolo del <strong>Marconi</strong>”, I Prestigiatori<br />
- Area Fumetti, I Contorsionisti - Area Tecnologica, Le Bestie - Area “Zoo<br />
<strong>Marconi</strong>”.