Periodico d'informazione della Vallata del Tronto - Il Campanile
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LA POLITICA NEL PALLONE<br />
di Athos Capriotti<br />
<strong>Il</strong> calcio è un fenomeno multilivello, e anche se<br />
all’apparenza sembrerebbe non avere nessuna<br />
connessione con il mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> politica, in realtà<br />
tra i due ambiti intercorrono interessi di grande peso, a tal punto<br />
da condizionare l’uno l’evolversi degli eventi <strong>del</strong>l’altro.<br />
Analizzando la questione dal punto di vista calcistico, avviene<br />
una sorta di strumentalizzazione nell’acquisto di figure di<br />
rilievo <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>lo sport, come se lo scopo fosse quello di<br />
incrementare i consensi politici <strong>del</strong> proprio partito.<br />
Perché noi viviamo la politica come una partita di calcio,<br />
sventoliamo le bandiere <strong>del</strong> nostro partito come veri capi ultrà<br />
allo stadio, vivendo il periodo pre-elettorale con lo stesso fervore<br />
<strong>del</strong> calciomercato estivo, sperando che il presidente <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
nostra squadra <strong>del</strong> cuore o <strong>del</strong> partito politico, ingaggi il fuoriclasse<br />
in grado di far sognare i tifosi nello stesso modo in cui speriamo<br />
faccia la scelta giusta nella stesura dei punti <strong>del</strong> proprio programma elettorale, arrivando al punto di votarlo affinché continui<br />
ad investire nella squadra.<br />
Le analogie tra i due universi, tutt’altro che paralleli, si evidenziano anche nelle tifoserie calcistiche con continui riferimenti<br />
a schieramenti politici estremisti, che portano ad una nociva contaminazione <strong>del</strong> mondo calcistico, ormai in declino da anni.<br />
Anche gli stessi calciatori, facendo forza sulla loro influenza verso il grande numero di appassionati, cercano di deviare il popolo<br />
italiano verso una scelta piuttosto che un’altra, in uno scenario in cui le due parti se la giocheranno al fotofinish nel concorso<br />
“il più corrotto d’Italia”, e chissà se anche quello sarà truccato…<br />
athos.capriotti@ilcampanile.info<br />
LA FESTA DELLE DONNE:<br />
La sua storia<br />
La giornata internazionale <strong><strong>del</strong>la</strong> donna (comunemente definita<br />
festa <strong><strong>del</strong>la</strong> donna) ricorre l’8 marzo di ogni anno per<br />
ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche<br />
<strong>del</strong>le donne, sia le discriminazioni e le violenze che purtroppo<br />
ancora oggi subiscono.<br />
Questa celebrazione si è tenuta per<br />
la prima volta negli Stati Uniti nel 1909,<br />
mentre in Italia nel 1922.<br />
Le celebrazioni furono interrotte<br />
dalla Prima guerra mondiale in tutti i<br />
paesi belligeranti, fino a quando l’8<br />
marzo 1917 a San Pietroburgo, le donne<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> capitale guidarono una grande<br />
manifestazione che rivendicava la fine<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> guerra. La pigra reazione dei<br />
cosacchi inviati a reprimere la protesta,<br />
incoraggiò successive manifestazioni<br />
che portarono al crollo <strong>del</strong>lo zarismo,<br />
ormai completamente screditato.<br />
Per questo motivo, e in modo da fissare<br />
un giorno comune a tutti i Paesi, il<br />
14 giugno 1921, durante la Seconda<br />
conferenza internazionale <strong>del</strong>le donne comuniste, tenuta a<br />
Mosca una settimana prima <strong>del</strong>l’apertura <strong>del</strong> III congresso<br />
<strong>del</strong>l’Internazionale comunista, fissò all’8 marzo la «Giornata<br />
internazionale <strong>del</strong>l’operaia».<br />
Nel settembre <strong>del</strong> 1944 si creò a Roma l’UDI (Unione<br />
Donne in Italia), per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al<br />
PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla<br />
Democrazia <strong>del</strong> Lavoro e fu appunto l’UDI a decidere di celebrare,<br />
l’8 marzo 1945, la prima giornata <strong><strong>del</strong>la</strong> donna, nelle<br />
zone <strong>del</strong>l’Italia libera.<br />
Mentre a Londra, veniva approvata e inviata all’ONU una<br />
Carta <strong><strong>del</strong>la</strong> donna contenente richieste di parità di diritti e di<br />
lavoro.<br />
il <strong>Campanile</strong><br />
di Marina Premici<br />
Con la fine <strong><strong>del</strong>la</strong> guerra, l’8 marzo (<strong>del</strong> 1946),<br />
fu celebrato in tutto il nostro Paese, e vide la<br />
prima comparsa <strong>del</strong> suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio<br />
nei primi giorni di marzo, un’idea questa di Teresa Noce,<br />
Rita Montagnana e Teresa Mattei.<br />
L’8 marzo 1972 la manifestazione<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> giornata <strong><strong>del</strong>la</strong> donna si tenne a<br />
Roma in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò<br />
anche l’attrice americana Jane<br />
Fonda, che pronunciò un breve discorso<br />
di adesione, mentre un folto reparto di<br />
polizia era schierato intorno alla piazza<br />
nella quale, inalberavano cartelli con<br />
scritte inconsuete e scandalose come<br />
“Legalizzazione <strong>del</strong>l’aborto”, “Liberazione<br />
omosessuale”, e veniva fatto circolare<br />
un volantino che chiedeva che<br />
non fossero lo Stato e la Chiesa, ma la<br />
donna ad avere il diritto di amministrare<br />
l’intero processo <strong><strong>del</strong>la</strong> maternità.<br />
Quelle scritte sembrarono intollerabili,<br />
perché la polizia caricò, manganellò<br />
e disperse le manifestanti. <strong>Il</strong> 1975 fu designato come “Anno<br />
Internazionale <strong>del</strong>le Donne” dalle Nazioni Unite, e l’8 marzo le<br />
organizzazioni femminili celebrarono in tutto il mondo proprio<br />
la giornata internazionale <strong><strong>del</strong>la</strong> donna, con rappresentazioni che<br />
onoravano gli avanzamenti <strong><strong>del</strong>la</strong> donna e ricordavano la necessità<br />
di una continua vigilanza per assicurare che la loro uguaglianza<br />
fosse ottenuta e mantenuta in tutti gli<br />
aspetti <strong><strong>del</strong>la</strong> vita civile.<br />
Oggi viene più comunemente festeggiata<br />
andando in pizzeria o regalando la mimosa,<br />
ma è interessante sapere l’importante<br />
storia che c’è dietro.<br />
marina.premici@ilcampanile.info