Periodico d'informazione della Vallata del Tronto - Il Campanile
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ALIMENTI CRUDI O COTTI?<br />
Meglio un giusto equilibrio<br />
Tutti sanno che mangiare lo<br />
stesso alimento crudo o<br />
cotto non è la stessa cosa,<br />
almeno dal punto di vista<br />
gustativo, ma diverso è pure<br />
l’impegno nella masticazione,<br />
la digeribilità e il valore nutrizionale<br />
che cambia anche in<br />
modo sostanziale con la cottura.<br />
Ma, non dobbiamo dimenticare<br />
che la cottura e tutti i trattamenti a caldo cui vengono sottoposti<br />
gli alimenti, hanno avuto grande ripercussione sulla salute<br />
<strong>del</strong>l’uomo in quanto utili alla prevenzione di molte malattie. <strong>Il</strong><br />
caldo ed ancor più la pastorizzazione e sterilizzazione, trattando<br />
l’alimento ad alte temperature, sono in grado di eliminare batteri<br />
e microrganismi responsabili di numerose malattie.<br />
Ovviamente l’alimento cotto è diverso da quello crudo di partenza<br />
dal punto di vista nutrizionale, in rapporto alla natura <strong>del</strong><br />
prodotto, dalla temperatura raggiunta e dai tempi di trattamento.<br />
Infatti, dopo la cottura il cibo si presenta a minore consistenza,<br />
cambia il profumo (perdita di sostanze aromatiche), perde la<br />
quasi totalità di vitamine e sali minerali, di contro, può risultare<br />
più digeribile ed assimilabile nei suoi costituenti.<br />
Non mancano però alcuni difetti legati ai trattamenti termici<br />
a caldo: la frittura ad alta temperatura con oli ricchi di acidi grassi<br />
insaturi, produce l’acroleina. sostanza tossica per il fegato e<br />
irritante la mucosa gastrica, mentre i cibi tostati, grigliati e abbrustoliti<br />
apportano sostanze cancerogene.<br />
In alcuni casi (patate e melanzane), la cottura è richiesta in<br />
quanto il calore neutralizza alcuni principi aventi azione anticolinesterasi,<br />
mentre la cottura al forno di carne e pesce è consigliata<br />
perchè facilita la digeribilità <strong><strong>del</strong>la</strong> proteina in esse contenuta.<br />
Tuttavia, quando si ha certezza dal punto di vista salutistico<br />
(igienicità), è consigliabile consumare cibi crudi che richiedono<br />
minor tempo di preparazione, ed è la forma giusta per<br />
gustare la molteplicità degli aromi, la croccantezza, la sapidità<br />
e quindi non privarsi <strong>del</strong> preziosissimo corredo di vitamine e<br />
sali minerali. Poi i cibi crudi sono diversi dagli stessi cotti per<br />
altri aspetti: i secondi sono quasi sempre a diverso aroma in<br />
quanto con la cottura si perdono gran parte di quelli originali<br />
mentre si acquisiscono altri per complesse reazioni che avvengono<br />
a caldo, inoltre, gli alimenti cotti sono quasi sempre più<br />
calorici per i prodotti usati nella preparazione (olio ed altri<br />
condimenti, salse, farciture, ecc.).<br />
La ricetta <strong>del</strong> mese<br />
Piconi<br />
Ingredienti<br />
Ripieno: 4/5 uova, 600g di formaggio grattugiato (pecorino, auricchio, parmigiano).<br />
Esterno: 500 g farina, 25g strutto o burro, un pizzico di sale e zucchero, latte freddo o acqua.<br />
Sopra: 2 rossi d’uovo.<br />
Lavorazione<br />
Impasto interno: in una ciotola amalgamare bene le uova con il formaggio.<br />
Impasto esterno: disporre la farina a fontana e mettere al centro gli ingredienti,<br />
poi impastare bene.<br />
Stendere la pasta con la macchina per pasta in strisce con spessore al penultimo scatto.<br />
Mettere in ogni striscia la pasta di formaggio e chiudere come si fa per i ravioli. Tagliare come ravioli.<br />
Spennellare ogni “picone” con il rosso d’uovo sbattuto. Infornare fino a cottura (15-20 minuti a 180°).<br />
il <strong>Campanile</strong><br />
di Marino Felicioni<br />
Le trasformazioni di natura chimica e biologica<br />
e le modificazioni strutturali che l’alimento subisce durante<br />
la cottura sono tantissime e non <strong>del</strong> tutto note, comunque incidono<br />
non poco sia sulla digeribilità che sul valore nutritivo.<br />
I glucidi (zuccheri) semplici, caramellizzano ma in presenza<br />
di proteine formano sostanze brune (reazione di Maillard)<br />
poco utilizzabili dall’organismo. L’amido a caldo forma molecole<br />
più piccole e digeribili di colore bruno dette destrine,<br />
digeribili e caratteristici dei prodotti da forno. La cellulosa<br />
subisce una frammentazione <strong>del</strong>le fibre (favorita dalla presenza<br />
di bicarbonato di sodio) e l’alimento (ortaggi in particolare)<br />
diventa più morbido e digeribile.<br />
I protidi (proteine) fino a 65-70°C, non subiscono riduzione<br />
sensibile <strong>del</strong> valore nutritivo ed a caldo aumenta la loro<br />
digeribilità; se trattati a caldo in ambiente acido (presenza di<br />
succo di limone, aceto, vino, salsa di pomodoro) si formano<br />
molecole più piccole come avviene nella digestione. Quando<br />
la carne o pesce sono trattate ad alte temperature, le proteine si<br />
denaturano, perdono la capacità di legare l’acqua. Quando la<br />
carne viene messa in acqua fredda non salata, man mano che<br />
procede la cottura, le proteine solubili passano in acqua ed alla<br />
fine si ha un ricco brodo ed un pessimo lesso.<br />
I lipidi (grassi) subiscono alterazioni quando le trasformazioni<br />
avvengono ad alte temperature (oltre il punto di fumo) ed<br />
in presenza <strong>del</strong>l’ossigeno. Le modificazioni riguardano sia i<br />
grassi contenuti nell’alimento che l’olio aggiunto, motivo per<br />
il quale, quando possibile è buona norma condire con olio<br />
crudo dopo la cottura. Sconsigliabile è il riutilizzare più volte<br />
l’olio di frittura a causa di prodotti tossici (acroleina ed altri)<br />
che si formano ad ogni riscaldamento.<br />
I sali minerali, durante la cottura, passano facilmente in<br />
soluzione e quindi diventano irrecuperabili; se possibile, la<br />
cottura degli ortaggi va fatta in poca acqua, a vapore o sulla<br />
griglia.<br />
La perdita di vitamine a caldo, è piuttosto consistente,<br />
maggiore quella di vitamina C, PP e B1, specie in presenza di<br />
acqua e temperature elevate. In molti ortaggi, il riscaldamento<br />
comporta la riduzione di vitamine e l’aumento <strong>del</strong> contenuto di<br />
antiossidanti.<br />
<strong>Il</strong> tema “crudo o cotto” è stato oggetto di numerose ricerche<br />
i cui esiti concordano nell’affermare che la soluzione va trovata<br />
attraverso un’alimentazione che sappia contemperare cibi cotti a<br />
temperatura non elevata o a vapore e crudi (almeno al 50%).<br />
marino.felicioni@ilcampanile.info<br />
di Antonietta Buratti