05.06.2013 Views

Periodico d'informazione della Vallata del Tronto - Il Campanile

Periodico d'informazione della Vallata del Tronto - Il Campanile

Periodico d'informazione della Vallata del Tronto - Il Campanile

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

12<br />

ALIMENTI CRUDI O COTTI?<br />

Meglio un giusto equilibrio<br />

Tutti sanno che mangiare lo<br />

stesso alimento crudo o<br />

cotto non è la stessa cosa,<br />

almeno dal punto di vista<br />

gustativo, ma diverso è pure<br />

l’impegno nella masticazione,<br />

la digeribilità e il valore nutrizionale<br />

che cambia anche in<br />

modo sostanziale con la cottura.<br />

Ma, non dobbiamo dimenticare<br />

che la cottura e tutti i trattamenti a caldo cui vengono sottoposti<br />

gli alimenti, hanno avuto grande ripercussione sulla salute<br />

<strong>del</strong>l’uomo in quanto utili alla prevenzione di molte malattie. <strong>Il</strong><br />

caldo ed ancor più la pastorizzazione e sterilizzazione, trattando<br />

l’alimento ad alte temperature, sono in grado di eliminare batteri<br />

e microrganismi responsabili di numerose malattie.<br />

Ovviamente l’alimento cotto è diverso da quello crudo di partenza<br />

dal punto di vista nutrizionale, in rapporto alla natura <strong>del</strong><br />

prodotto, dalla temperatura raggiunta e dai tempi di trattamento.<br />

Infatti, dopo la cottura il cibo si presenta a minore consistenza,<br />

cambia il profumo (perdita di sostanze aromatiche), perde la<br />

quasi totalità di vitamine e sali minerali, di contro, può risultare<br />

più digeribile ed assimilabile nei suoi costituenti.<br />

Non mancano però alcuni difetti legati ai trattamenti termici<br />

a caldo: la frittura ad alta temperatura con oli ricchi di acidi grassi<br />

insaturi, produce l’acroleina. sostanza tossica per il fegato e<br />

irritante la mucosa gastrica, mentre i cibi tostati, grigliati e abbrustoliti<br />

apportano sostanze cancerogene.<br />

In alcuni casi (patate e melanzane), la cottura è richiesta in<br />

quanto il calore neutralizza alcuni principi aventi azione anticolinesterasi,<br />

mentre la cottura al forno di carne e pesce è consigliata<br />

perchè facilita la digeribilità <strong><strong>del</strong>la</strong> proteina in esse contenuta.<br />

Tuttavia, quando si ha certezza dal punto di vista salutistico<br />

(igienicità), è consigliabile consumare cibi crudi che richiedono<br />

minor tempo di preparazione, ed è la forma giusta per<br />

gustare la molteplicità degli aromi, la croccantezza, la sapidità<br />

e quindi non privarsi <strong>del</strong> preziosissimo corredo di vitamine e<br />

sali minerali. Poi i cibi crudi sono diversi dagli stessi cotti per<br />

altri aspetti: i secondi sono quasi sempre a diverso aroma in<br />

quanto con la cottura si perdono gran parte di quelli originali<br />

mentre si acquisiscono altri per complesse reazioni che avvengono<br />

a caldo, inoltre, gli alimenti cotti sono quasi sempre più<br />

calorici per i prodotti usati nella preparazione (olio ed altri<br />

condimenti, salse, farciture, ecc.).<br />

La ricetta <strong>del</strong> mese<br />

Piconi<br />

Ingredienti<br />

Ripieno: 4/5 uova, 600g di formaggio grattugiato (pecorino, auricchio, parmigiano).<br />

Esterno: 500 g farina, 25g strutto o burro, un pizzico di sale e zucchero, latte freddo o acqua.<br />

Sopra: 2 rossi d’uovo.<br />

Lavorazione<br />

Impasto interno: in una ciotola amalgamare bene le uova con il formaggio.<br />

Impasto esterno: disporre la farina a fontana e mettere al centro gli ingredienti,<br />

poi impastare bene.<br />

Stendere la pasta con la macchina per pasta in strisce con spessore al penultimo scatto.<br />

Mettere in ogni striscia la pasta di formaggio e chiudere come si fa per i ravioli. Tagliare come ravioli.<br />

Spennellare ogni “picone” con il rosso d’uovo sbattuto. Infornare fino a cottura (15-20 minuti a 180°).<br />

il <strong>Campanile</strong><br />

di Marino Felicioni<br />

Le trasformazioni di natura chimica e biologica<br />

e le modificazioni strutturali che l’alimento subisce durante<br />

la cottura sono tantissime e non <strong>del</strong> tutto note, comunque incidono<br />

non poco sia sulla digeribilità che sul valore nutritivo.<br />

I glucidi (zuccheri) semplici, caramellizzano ma in presenza<br />

di proteine formano sostanze brune (reazione di Maillard)<br />

poco utilizzabili dall’organismo. L’amido a caldo forma molecole<br />

più piccole e digeribili di colore bruno dette destrine,<br />

digeribili e caratteristici dei prodotti da forno. La cellulosa<br />

subisce una frammentazione <strong>del</strong>le fibre (favorita dalla presenza<br />

di bicarbonato di sodio) e l’alimento (ortaggi in particolare)<br />

diventa più morbido e digeribile.<br />

I protidi (proteine) fino a 65-70°C, non subiscono riduzione<br />

sensibile <strong>del</strong> valore nutritivo ed a caldo aumenta la loro<br />

digeribilità; se trattati a caldo in ambiente acido (presenza di<br />

succo di limone, aceto, vino, salsa di pomodoro) si formano<br />

molecole più piccole come avviene nella digestione. Quando<br />

la carne o pesce sono trattate ad alte temperature, le proteine si<br />

denaturano, perdono la capacità di legare l’acqua. Quando la<br />

carne viene messa in acqua fredda non salata, man mano che<br />

procede la cottura, le proteine solubili passano in acqua ed alla<br />

fine si ha un ricco brodo ed un pessimo lesso.<br />

I lipidi (grassi) subiscono alterazioni quando le trasformazioni<br />

avvengono ad alte temperature (oltre il punto di fumo) ed<br />

in presenza <strong>del</strong>l’ossigeno. Le modificazioni riguardano sia i<br />

grassi contenuti nell’alimento che l’olio aggiunto, motivo per<br />

il quale, quando possibile è buona norma condire con olio<br />

crudo dopo la cottura. Sconsigliabile è il riutilizzare più volte<br />

l’olio di frittura a causa di prodotti tossici (acroleina ed altri)<br />

che si formano ad ogni riscaldamento.<br />

I sali minerali, durante la cottura, passano facilmente in<br />

soluzione e quindi diventano irrecuperabili; se possibile, la<br />

cottura degli ortaggi va fatta in poca acqua, a vapore o sulla<br />

griglia.<br />

La perdita di vitamine a caldo, è piuttosto consistente,<br />

maggiore quella di vitamina C, PP e B1, specie in presenza di<br />

acqua e temperature elevate. In molti ortaggi, il riscaldamento<br />

comporta la riduzione di vitamine e l’aumento <strong>del</strong> contenuto di<br />

antiossidanti.<br />

<strong>Il</strong> tema “crudo o cotto” è stato oggetto di numerose ricerche<br />

i cui esiti concordano nell’affermare che la soluzione va trovata<br />

attraverso un’alimentazione che sappia contemperare cibi cotti a<br />

temperatura non elevata o a vapore e crudi (almeno al 50%).<br />

marino.felicioni@ilcampanile.info<br />

di Antonietta Buratti

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!