Foglio della comunità italiana di Capodistria - CAN Capodistria
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La città<br />
<strong>di</strong> lingue slave.<br />
E l’italiano lo imparerà?<br />
L’italiano Lara lo parla già. Con la nonna parla italiano.<br />
Con me e il nonno parla in serbo. Con la nonna materna<br />
parla in castigliano e con sua madre parla catalano. Quin<strong>di</strong><br />
parla quattro lingue <strong>di</strong>stinguendole perfettamente. E <strong>di</strong>ce<br />
anche qualche parola in inglese.<br />
Di che cosa ti occupi a Barcellona?<br />
Cominciai facendo <strong>di</strong> tutto, poi approfittai <strong>di</strong> quello che<br />
era il miracolo spagnolo legato alla costruzione. Feci<br />
un master <strong>di</strong> prevenzione sui rischi del lavoro. Poi ho<br />
aggiunto alle mie competenze le norme ISO, mi occupo<br />
<strong>di</strong> certificazioni per <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>tte.<br />
È impegnativo?<br />
È impegnativo però ti da anche un grado <strong>di</strong> libertà perchè<br />
puoi pianificarti le cose che hai da fare.<br />
Hai definito la Spagna come un Balkan na Zapadu,<br />
ossia Balcani d’Occidente. Perchè?<br />
Perchè hanno parecchi elementi del carattere balcanico.<br />
Fare le cose lentamente, il gusto <strong>di</strong> fare festa, vivace vita<br />
sociale.<br />
Se penso a Barcellona mi viene in mente innanzitutto<br />
la Sagrada familia <strong>di</strong> Gaudì. Tu che ci vivi, ve<strong>di</strong> la città<br />
con occhi <strong>di</strong>versi…<br />
Barcellona secondo me ha bisogno <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un giorno<br />
per essere visitata. Se uno si cala nella <strong>di</strong>mensione storica<br />
<strong>di</strong> quella che è stata l’evoluzione urbanistica e socioeconomica<br />
<strong>di</strong> questa città, può trovare delle piacevoli<br />
sorprese. Barcellona fa un salto <strong>di</strong> qualità bestiale, a<br />
cavallo tra il XIX e il XX secolo, con notevoli innovazioni<br />
urbanistiche aportate dal piano urbanistico Ildefons Cerdà<br />
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e con il grande architetto dell’art noveau Antoni Gaudì che<br />
incastona delle gemme fantastiche nel nucleo urbano. Ma<br />
non c’è solo Barcellona: nei <strong>di</strong>ntorni ci sono sia citta<strong>di</strong>ne<br />
sia posti con una bellezza naturale <strong>di</strong> rilievo.<br />
Parliamo <strong>di</strong> cucina. Cosa ci puoi <strong>di</strong>re in merito?<br />
La cucina è strepitosa. I dolci sono migliori da noi, ma<br />
il loro prosciutto (il jamon) è il re, non ha rivali nel<br />
mondo. Hanno piatti semplici ma buoni: uno, tipico <strong>della</strong><br />
Catalogna, è il pa am tumata, che vuol <strong>di</strong>re pane col<br />
pomodoro. Prendono il pezzo <strong>di</strong> pane, lo spalmano con<br />
un pomodoro tagliato a metà, un po’ d’olio e <strong>di</strong> sale. E’ un<br />
elemento che accompagna i pasti e non manca mai sulle<br />
tavole catalane.<br />
Cosa ti piace <strong>della</strong> Spagna e cosa ti manca dell’Istria?<br />
Dell’Istria mi manca tantissimo l’aria, la bora. Mi manca<br />
quella sicurezza che ti da lo stare vicino alla tua famiglia,<br />
ai tuoi amici. La Spagna è un paese molto accogliente,<br />
dove si sta molto bene e ha tantissime cose positive che<br />
non basterebbe un’ora per spiegarle tutte.<br />
Non ti hanno mai fatto pesare il fatto <strong>di</strong> essere uno<br />
straniero?<br />
No, mai. Anche se è stato <strong>di</strong>fficile far capire da dove<br />
venivo. Specie quando la Slovenia non era ancora<br />
entrata nella Comunità europea, sapevano qualcosa <strong>della</strong><br />
Jugoslavia, poi confondevano con la Slovacchia. Adesso<br />
questo non succede. Tutti sanno dov’è la Slovenia.<br />
Ti manca il <strong>di</strong>aletto?<br />
Molto. Ma ogni tanto mi scappa qualche ‘nostra’<br />
parolaccia.<br />
Qualche consiglio per visitar la Spagna.<br />
Ciodeve tempo. Merita andar al sud, nord, centro, i paesi<br />
baschi, le Asturie, in Galizia. Xe posti belissimi, la gente<br />
xe fantastica. E po’ andar a Madrid che xe una città<br />
favolosa. E vegnir a Barcellona che ga una vita <strong>di</strong>urna e<br />
notturna portentosa. Qualsiasi stagion va ben, perchè qua<br />
no fa mai fredo, l’unica se i vien in estate fa abastanza<br />
caldo.<br />
Se uno che ti conosce viene a Barcellona, può<br />
contattarti?<br />
Ha l’obbligo <strong>di</strong> contattarmi, se no m’incavolo.<br />
Un saluto a tutti quelli che mi conoscono, mi mancate<br />
tantissimo.