l a s toria. s iamo noi - Arenzanotracieloemare.it
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LA PRIMA GUERRA MONDIALE<br />
(1915-1918)<br />
Preludio della fine<br />
Sessanta Caduti. Oltre ai confl<strong>it</strong>ti dei precedenti secoli, che con fantasia<br />
abb<strong>iamo</strong> avuto modo di distinguere tra bui e illuminati, e agli scempi perpetrati<br />
dalle epidemie. Oltre agli inesorabili appuntamenti di morte che nel corso della<br />
s<strong>toria</strong> hanno accomunato interi continenti inutilmente divisi dalle sconsiderate<br />
vicende belliche. Oltre agli accidenti che inev<strong>it</strong>abilmente hanno decimato la<br />
popolazione maschile di genti il cui destino è stato indissolubilmente legato<br />
all’attiv<strong>it</strong>à marinara. Come se non bastassero la fragil<strong>it</strong>à e la difficoltà del vivere<br />
quotidiano già ins<strong>it</strong>e dalla nasc<strong>it</strong>a in ogni creatura sulla faccia della terra. “L’inutile<br />
strage” della Prima Guerra Mondiale ha contribu<strong>it</strong>o a mutilare ulteriormente<br />
anche questa comun<strong>it</strong>à, rannicchiata ma non nascosta tra i monti e il mare in un<br />
angolo di Paradiso. A privare un popolo, pure avvezzo al sacrificio e a rischiare<br />
sulla propria pelle l’incontro con l’ignoto oltre l’orizzonte, di buona parte della<br />
componente sociale più giovane, sana e v<strong>it</strong>ale mortificandone le aspettative per<br />
il futuro. A impoverire Arenzano solo per il fatto di renderla meno arenzanese.<br />
I libri della grande s<strong>toria</strong> raccontano l’odio dell’uomo verso il suo prossimo,<br />
e qualche anello dell’interminabile catena di misfatti porta senz’altro inciso il<br />
nome di chi, anche per conto nostro, ha offeso o difeso. Prima e dopo che le legioni<br />
romane, trans<strong>it</strong>ando per le nostre contrade per fondare e consolidare con le armi<br />
e la violenza l’un<strong>it</strong>à di un impero, intesero esprimere in latino il nome di un<br />
piccolo borgo di agricoltori e pescatori. Prima e dopo che due apostoli di un credo,<br />
fondato sulla forza dell’amore, predicassero agli stessi uomini e donne la necess<strong>it</strong>à<br />
della conversione degli animi e della comunione degli intenti. Ma su quelle pagine<br />
i nomi che ci interessano sono scr<strong>it</strong>ti in caratteri troppo minuti e difficilmente<br />
riusc<strong>iamo</strong> ad interpretare i segni e ad intenderne il significato.<br />
In maniera molto più comprensibile, nonostante gli errori e le omissioni, i<br />
registri del nostro mondo piccolo tramandano invece negli archivi delle ist<strong>it</strong>uzioni<br />
locali i fatti che hanno visto come protagonisti gli Arenzanesi, dentro e fuori i<br />
confini del paese, o le vicende che hanno avuto come scenario Arenzano stessa.<br />
Dagli atti dell’Archivio parrocchiale abb<strong>iamo</strong> già tratto il materiale che è stato<br />
pubblicato nel precedente volume DIES IRAE - Tempi di guerra sui due confl<strong>it</strong>ti<br />
mondiali del XX secolo. Altre brevi notizie riguardanti più antichi avvenimenti<br />
bellici o le epidemie endemiche che hanno interessato la nostra comun<strong>it</strong>à spuntano<br />
qua e là sulle pagine degli altri volumi di questa collana edi<strong>toria</strong>le. Per quanto<br />
riguarda il mal di mare di cui la nostra gente ha sofferto ma anche vissuto, da quegli<br />
stessi registri conservati in Parrocchia trarremo in futuro il racconto di un’altra<br />
parte della s<strong>toria</strong> che ci appartiene.<br />
Prend<strong>iamo</strong> in considerazione in queste pagine gli atti ufficiali delle Ist<strong>it</strong>uzioni<br />
civili che attestano l’appartenenza delle vicende particolari della nostra<br />
gente al contesto sociale del secolo scorso, con la c<strong>it</strong>azione dei nomi e degli episodi<br />
che cost<strong>it</strong>uiscono le tessere del grande mosaico della s<strong>toria</strong>.<br />
“L’elenco dei deceduti per cause di guerra, nella guerra 1915-1918 del Comune di<br />
Arenzano” redatto dal’Amministrazione civica in data 29 Luglio 1926, a firma del<br />
Commissario Prefettizio Virginio Appiani, riporta 53 nomi; “L’Albo d’oro dei<br />
Mil<strong>it</strong>ari del Regio Eserc<strong>it</strong>o, della Regia Marina e della Regia Guardia di Finanza morti<br />
o dispersi nella Guerra Nazionale 1915-1918”, stampato a Roma dall’Ist<strong>it</strong>uto<br />
Poligrafico dello Stato nel 1930 per conto del Ministero della Guerra, e conservato<br />
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