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Il tocco del maestro Chua k'a - massaggio di un giorno - Giano Bifronte

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<strong>di</strong> Sh<strong>un</strong>yam R. Deretta<br />

http://www.dhyan.it/rebalancing/articoli/articolo3.htm<br />

Articolo apparso su AAM Terranuova - febbraio '98<br />

"IL TOCCO DEL MAESTRO"<br />

Come <strong>di</strong>ventare consapevoli attraverso il <strong>massaggio</strong>,<br />

entrando in contatto col dolore e la paura per poi lasciarli andare<br />

<strong>Il</strong> paziente? Ogni approccio me<strong>di</strong>co lo tratta in modo <strong>di</strong>verso. Di certo la terapia<br />

olistica si pone <strong>di</strong> fronte a chi soffre in maniera totalmente <strong>di</strong>versa rispetto a quella<br />

tra<strong>di</strong>zionale. Non più <strong>un</strong> rapporto basato sull'intento <strong>di</strong> sconfiggere il male o vincere la<br />

malattia, ma <strong>un</strong> incontro per dare energia allo star bene e infondere il convincimento<br />

che non è necessario ammalarsi. Naturalmente tutto ciò è passibile <strong>di</strong> variazioni e<br />

sfumature, tenendo soprattutto conto <strong>del</strong>le molteplici tecniche <strong>di</strong>sponibili e che oggi<br />

sono rifiorite.<br />

Uso il termine rifiorire, fiorire <strong>di</strong> nuovo, nel senso che tutte le tecniche corpo/mente<br />

tanto in auge, in realtà tornano ad affrontare il problema <strong>del</strong>la salute richiamandosi,<br />

chi più chi meno, a scuole <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> terapia <strong>del</strong> passato, a volte risalenti a<br />

millenni fa.<br />

UN PASSO INDIETRO<br />

All'origine <strong>di</strong> ogni tecnica <strong>di</strong> <strong>massaggio</strong> profondo - l'esempio mi viene spontaneo,<br />

essendo io <strong>un</strong> terapista <strong>di</strong> Rebalancing - c'è il <strong>Chua</strong> <strong>k'a</strong>, sviluppato qualche millennio fa<br />

dagli antichi Mongoli Samurai. Questi hanno condotto <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o molto attento su ciò<br />

che oggi chiameremmo psicosomatica, arrivando a valutare che le parti <strong>del</strong> corpo sono<br />

sede <strong>di</strong> blocchi energetici e <strong>di</strong> tensioni dovute a <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> paura. Intuirono che il<br />

corpo ha <strong>un</strong>a memoria degli eventi penosi, psichici o fisici, capitati; e questa memoria<br />

ha sede non nel cervello, ma nelle <strong>di</strong>verse parti <strong>del</strong>l'organismo. La scoperta cadde nel<br />

<strong>di</strong>menticatoio per l<strong>un</strong>go tempo, per poi essere riscoperta solo nel ventesimo secolo<br />

grazie a Wilhelm Reich, Alexander Lowen ed altri.<br />

I Samurai <strong>del</strong>la Mongolia ritenevano che dopo ogni fase acuta la memoria <strong>del</strong> dolore è<br />

rimossa, e contemporaneamente la parte che duole viene isolata: intorno a questa zona<br />

i muscoli non si muovono o, se lo fanno, è con il minimo movimento possibile. Un<br />

trattenersi, per non sentire dolore o <strong>di</strong>menticarlo, che mo<strong>di</strong>ficherà l'atteggiamento<br />

naturale ed equilibrato <strong>del</strong> corpo.


Ecco come il dolore fisico si riflette sulla psiche e viceversa.<br />

Quando si lavora sul corpo seguendo i concetti <strong>del</strong> <strong>Chua</strong> <strong>k'a</strong> occorre tenere presente il<br />

modo <strong>di</strong> porsi dei Mongoli Samurai nei confronti <strong>del</strong> concetto <strong>di</strong> energia e corpo<br />

umano. Credevano all'esistenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>'energia capace <strong>di</strong> pervadere ogni cosa, il Kath:<br />

tutte le volte che siamo in tensione o proviamo paura e ci contraiamo, scateniamo <strong>un</strong><br />

blocco dentro <strong>di</strong> noi che impe<strong>di</strong>sce o limita l'energia nel suo naturale fluire. Lo yoga<br />

chiama questa energia Prana, lo Zen <strong>di</strong> Lao Tzu Tao.<br />

MASSAGGIO CON SENTIMENTO<br />

Nell'effettuare <strong>un</strong> <strong>massaggio</strong>, seguendo il principio <strong>del</strong> <strong>Chua</strong> <strong>k'a</strong>, ogni momento <strong>del</strong>la<br />

terapia è <strong>un</strong> tentativo <strong>di</strong> riconnettere il corpo con il Kath, con l'energia. Questa nuova<br />

riconnessione, il rinnovato fluire energetico è la vera e propria guarigione. Principi che<br />

possono essere applicati a qualsiasi tecnica <strong>di</strong> <strong>massaggio</strong>, è però d'obbligo che ogni<br />

movimento sia fatto con sentimento e con attitu<strong>di</strong>ne riverente.<br />

Gli antichi Mongoli lo esprimevano <strong>di</strong>cendo: "Questo non è il tuo corpo, non l'hai fatto<br />

tu. Esso è il Corpo Umano". Insomma <strong>un</strong> senso <strong>di</strong> riverenza che viene dal riconoscere il<br />

corpo come <strong>un</strong> mezzo da utilizzare nel Cammino (la sede che la nostra anima usa in<br />

questa vita nel suo processo evolutivo). A causa <strong>del</strong> nostro Karma (la legge <strong>un</strong>iversale<br />

<strong>di</strong> causa/effetto) ci siamo allontanati dal Cammino, recando quin<strong>di</strong> danno anche al<br />

nostro fisico. È questa la ragione per cui i Mongoli - ma non solo loro - sono certi che<br />

occorra correggere i nostri errori apportando consapevolezza.<br />

Consapevolezza è <strong>di</strong>ventata oggi<strong>giorno</strong> <strong>un</strong>a parola chiave: essere consapevoli <strong>del</strong><br />

proprio corpo significa avere il coraggio <strong>di</strong> sentire <strong>di</strong> entrare in contatto col dolore e<br />

le <strong>di</strong>fferenti paure e quin<strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> passarci attraverso e lasciarle andare.<br />

Ogni parte dei corpo conserva <strong>un</strong> particolare aspetto <strong>di</strong> paura e la più recente è<br />

sempre la peggiore in quanto si accumula alle precedenti. Le aree per le quali pensiamo<br />

<strong>di</strong> non avere problemi sono invece quelle dove il blocco energetico è totale. Lì la<br />

tensione è cresciuta a tal p<strong>un</strong>to che la coscienza è in capace <strong>di</strong> passare.<br />

Quando praticate <strong>un</strong> <strong>massaggio</strong> fatelo con la profonda consapevolezza <strong>del</strong>l'energia<br />

Kath. Lasciate che le vostre mani chiamino e attraggano l'energia nella zona che state<br />

trattando: mani in armonia con l'energia, che sanno cosa fare, lasciatele lavorare! <strong>Il</strong><br />

<strong>massaggio</strong> col metodo <strong>del</strong> <strong>Chua</strong> K'a, eseguito correttamente, risulta sempre piacevole,<br />

<strong>un</strong> piacere al confine col dolore. Ma attenzione, se <strong>di</strong>venta doloroso allora il corpo<br />

assorbirà nuove paure, per cui non allontanatevi mai dalla sensazione <strong>di</strong> piacere. I<br />

Samurai sentenziavano: "se stai godendo <strong>del</strong> <strong>Chua</strong> <strong>k'a</strong>, questo è il segno che è fatto<br />

correttamente ".


http://deste.cjb.net<br />

deste@thepentagon.com

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