Vita cittadina Cari lettori di <strong>Incontri</strong>, a voi tutti voglio augurare una Buona Pasqua, che porti nella vostra vita un senso di gioia, ma non quella gioia intende il mondo, ma la vera gioia, seria e profonda perché basata sul messaggio della risurrezione di Cristo nostro Redentore. Gioia che cambia íntimamente dentro di noi la nostra visione della vita e del mondo che ci circonda. Abbiamo bisogno di gioia, di pace e di sicurezza interiore, mentre vediamo intorno a noi un mondo immerso nell´ ansietà, nella precarietà e nella paura. Ma guardandoci un po’ indietro, due mila anni fa, quando Gesú risuscitó dal sepolcro, le cose non erano per nulla diverse. Apriamo il Vangelo e seguiamo le donne che di buon mattino si incamminano per andare al sepolcro... neanche pensavano alla possibilità della risurrezione, e tanto meno se l´aspettavano. Avevano accettato la bruttezza del mondo con tutte le sue difficoltà, ma Gesù aveva dato loro il dono di una nuova visone della vita. Chi ci sposterà via il masso dall´ingresso del sepolcro? Così dicevano l´una all´altra le donne mentre si recavano la mattina di Pasqua al sepolcro per cospargere di profumi il corpo del Signore, sepolto di fretta la sera del Venerdì Santo. Ma quale non fu la loro immensa sorpresa nell´accorgersi che la pietra era rotolata rotolata via benché fosse molto grande. Fratelli miei, anche noi oggi spesso ci chiediamo chi e quando rotolerà via i macismi dalla vita di ogni giorno. Sono i macigni, che opprimono soprattutto la povera gente: i macigni delle ingiustizie; quelli delle malattie – antiche e nuove – che fanno paura; quelli dei problema sociali sempre piú acuti che non trovano condivisa soluzione. È’ cambiato il modo di vivere di molta gente e tante novità – è inutile nasconderlo, possono fare umanamente paura E se vogliamo insistere nell´esaminare i nostri “macigni” in questo paese non troveremo un granché che ci possa con- . 6 <strong>Incontri</strong> nº 312 solare: i salari più o meno son rimasti come prima, mentre i prezzi sono fortemente cresciuti, e domani potrà essere peggio; e con i pochi soldi che ti rimangono in tasca non trovi sul mercato quello che ti serve per vivere; camminando di giorno per la strada ti guardi attorno e indietro per evitare un attacco brutale; in casa tua ti circondi di mura con fili elettrici spinati, proprio come in prigione; se hai risparmiato, lavorando duramente tutta una vita, preghi di evitare un sequestro, e se ti capitasse, preghi che ti si risparmiasse la vita... e avanti di questo passo. Ma come duemila anni fa la risposta al cruccio delle donne fu la tomba vuota (la vita era risorta, la morte non aveva potuto trattenerla e la speranza rifioriva), così è oggi per noi. È quella tomba vuota il segno della nostra speranza. La certezza che il Cristo è risorto dà senso a tutto ciò che accade nel cammino dell´uomo. Ci assicura che nonostante tutto, la potenza e la bontà di Dio vincono ogni sorta di male, vincono la stessa morte. È il perenne messaggio pasquale che ci fa cantare – sinceramente gioiosi – il canto nuovo dell´alleluia. La risurrezione di Gesù è il faro che illumina ogni vita – questa nostra povera vita – e la storia intera. Con la Pasqua siamo chiamati alla fiducia: una fiducia che non nasce da noi, ma dalla certezza che Dio è fedele alle sue promesse. Lui è vindice del sangue del suo Cristo e di quelli in cui il Cristo si riconosce: i poveri e gli oppressi, gli emarginati, i deboli e gli insignificanti; Lui rovescia i potente dai troni e innalza gli umili. È per questo che la Pascua esclude ogni paura e angoscia. È principio di una fiducia senza limiti, di una gioia pura senza frontiere. Una gioia non ingenua, né frutto di facile utopia: una gioia che si fonda su un fatto, un evento preciso: Egli è risorto. Questa gioia pasquale ci darà la visione cristiana della nostra vita. P. Giuseppe Cogo Buona Pasqua!
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 7