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testi letteratura - Liceo Classico Ragusa

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Amare l'amore più dell'oggetto dell'amore, amare la passione per se stessa, dall'amabam amare di Agostino fino al Romanticismo<br />

moderno, significa amare e cercar la sofferenza. Amore-passione: desiderio di ciò che ci ferisce e ci annienta con il suo trionfo.<br />

Perchè a qualsiasi altro racconto preferiamo quello d'un amore impossibile? Proprio perché ci piace bruciare ed essere coscienti di ciò<br />

che brucia in noi.<br />

Ciò che essi amano è l'amore, è il fatto stesso di amare. (…) Tristano ama di sentirsi amato ben più che non ami Isotta la bionda. E<br />

Isotta non fa nulla per trattenere Tristano presso di sé: le basta un sogno appassionato. Hanno bisogno l'uno dell'altro per bruciare, ma<br />

non dell'altro come è in realtà; e non della presenza dell'altro, ma piuttosto della sua assenza.<br />

L'amore felice non ha storia. Romanzi ne ha dati solo l'amore mortale, cioè l'amore minacciato e condannato dalla vita stessa.<br />

Così abbiamo visto che Tristano ama Isotta non già nella sua realtà, ma in quanto essa desta in lui l'arsura deliziosa del desiderio.<br />

L'amore-passione tende a confondersi con una esaltazione narcisistica<br />

Chiamerò libero un uomo che possiede se stesso. Ma l'uomo della passione, al contrario, cerca di essere posseduto, spogliato, gettato<br />

fuori di sé medesimo, nell'estasi.<br />

il fatto che il desiderio sia o non sia soddisfatto, non cambia niente. La passione, una volta dichiarata, pretende molto più che la<br />

soddisfazione, vuole tutto e soprattutto l'impossibile: l'infinito in un essere finito. Brani tratti da L'amore in occidente di De<br />

Rougemont<br />

Brano sull'amore di J.Krishnamurti, filosofo e poeta indiano<br />

Cos'è l'amore? La parola è talmente falsata e contaminata che non mi va granché di usarla. Tutti parlano di amore - ogni rivista e ogni<br />

giornale, ogni missionario parla incessantemente di amore. Amo il mio paese, il mio re, qualche libro, quella montagna, il piacere, mia<br />

moglie, Dio. L'amore è una idea? Se lo è può essere coltivata, nutrita, accarezzata, comandata a bacchetta, alterata come volete.<br />

Quando dite di amare Dio cosa significa? Significa che amate una proiezione della vostra immagine, una proiezione di voi stessi sotto<br />

certe spoglie di rispettabilità secondo quello che credete sia nobile e santo. (...) L'amore può essere l'ultima soluzione a tutte le<br />

difficoltà, i problemi e le pene dell'uomo, dunque come faremo a scoprire cos'è l'amore? Limitandoci a definirlo? La chiesa lo ha<br />

definito in un modo, la società in un altro, e c'è una gran quantità di deviazioni e di interpretazioni sbagliate. Adorare qualcuno,<br />

dormirci insieme, lo scambio emotivo, l'amicizia - è questo quello che intendiamo per amore? (…) L'amore può essere diviso in sacro<br />

e profano, umano e divino, o c'è solamente amore? L'amore appartiene a uno e non a molti? Se dico, "Ti amo", esclude forse ciò<br />

l'amore dell'altro? L'amore è personale o impersonale? Morale o immorale? E' qualcosa di intimo o no? Se amate l'umanità potete<br />

amare il particolare? L'amore e un sentimento? E' una emozione? E' piacere e desiderio? Tutte queste domande indicano - non è vero?<br />

- che abbiamo delle idee sull'amore, idee su ciò che dovrebbe e non dovrebbe essere; un modello o un codice maturato nella cultura in<br />

cui viviamo. Così per approfondire la questione di cosa sia l'amore dobbiamo come prima cosa liberarci dalle incrostazioni dei secoli,<br />

mettere da parte tutti gli ideali e le ideologie su ciò che dovrebbe o non dovrebbe essere. Dividere qualsiasi cosa in quello che<br />

dovrebbe essere e in ciò che è, è il modo più ingannevole di vivere. Dunque, come farò a scoprire cos'è questa fiamma che chiamiamo<br />

amore - non per esprimerlo a qualcun altro ma per sapere cosa esso sia in se stesso? Come prima cosa devo respingere quello che la<br />

chiesa, la società, i miei genitori e amici, quello che ogni persona e ogni libro ha detto su di esso, perché voglio scoprire da solo cosa<br />

è. (…) Il governo dice: "Va' e uccidi per amore del tuo paese". È amore questo? La religione dice: “Dimentica il sesso per amore di<br />

Dio”. E' amore questo? L'amore è desiderio? Non dite di no. Per la maggior parte di noi lo è - desiderio e piacere, il piacere che è<br />

derivato dai sensi, dalla attrazione sessuale e dalla soddisfazione. Non sono contrario al sesso, ma cercate di vedere cosa in esso sia<br />

implicato. Quello che il sesso vi dà momentaneamente è il totale abbandono di voi stessi, poi finite per ritornate alla vostra confusione<br />

e così volete ripetere e ripetere quello stato in cui non c'è preoccupazione, problema, io. (…) L'appartenere a un altro, l'essere<br />

psicologicamente nutrito da un altro, dipendere da un altro - in tutto ciò deve esserci sempre ansietà, paura, gelosia, colpa, e finché c'è<br />

paura non c'è amore; una mente oppressa dal dolore non saprà mai cos'è l'amore; il sentimentalismo e l'emotività non hanno<br />

assolutamente niente a che fare con l'amore. E così l'amore non ha niente a che fare con il piacere e il desiderio. L'amore non è un<br />

prodotto del pensiero che è il passato. Il pensiero non può assolutamente coltivare l'amore. L'amore non è limitato o intrappolato dalla<br />

gelosia poiché la gelosia appartiene al passato. L'amore è sempre attivo presente. Non è "Amerò" oppure "Ho amato". Se conoscete<br />

l'amore non seguirete nessuno, l'amore non obbedisce. Quando amate non c'è rispetto né irriverenza. Non sapete cosa realmente vuol<br />

dire amare qualcuno – amare senza odio, senza gelosia, senza rabbia, senza volere interferire con quello che l'altro fa o pensa, senza<br />

condannare, senza far paragoni - non sapete cosa vuol dire? Dove c'è amore c'è paragone? Quando amate qualcuno con tutto il cuore,<br />

con tutta la mente, con tutto il corpo con tutto il vostro essere c'è paragone? Quando vi abbandonate completamente a quell'amore<br />

allora non c'è l'altro. Forse che l'amore ha delle responsabilità e dei doveri e ne fa uso? Quando fate qualcosa al di fuori del dovere, c'è<br />

amore? Nel dovere non c'è amore. La struttura del dovere in cui l'essere umano è intrappolato lo va distruggendo. Finché sarete<br />

costretti a fare qualcosa perché è vostro dovere non amerete quello che fate. Quando c'è amore non c'è dovere o responsabilità. (…) Se<br />

ci fate caso potete vedere che tutto ciò accade dentro di voi, Potete vederlo con pienezza, completamente, in uno sguardo, senza<br />

sprecare tempo a farci su delle analisi. Potete vedere in un momento l'intera struttura e natura di questa piccola cosa senza valore<br />

chiamata "io", le mie lacrime, la mia famiglia, la mia nazione, la mia fede, la mia religione - tutte queste brutture sono dentro di voi.


Quando ve ne renderete conto con il cuore non con la mente, quando ve ne renderete conto dal più profondo del cuore, allora avrete la<br />

chiave che potrà mettere fine al dolore. (...) Quando chiedete cos'è l'amore, potreste essere troppo spaventati per vedere la risposta.<br />

Essa potrebbe significare un cambiamento radicale; potrebbe frantumare la famiglia; potreste scoprire di non amare vostra moglie o<br />

vostro marito o i vostri bambini - no? - potreste dover distruggere la casa che avete costruito, potreste non tornare più al tempio. Ma<br />

se volete ancora scoprirlo, vedrete che la paura non è amore, che dipendere non è amore, la gelosia non è amore, la possessività e il<br />

desiderio di dominare non sono amore, la responsabilità e il dovere non sono amore, l'autocommiserazione non è amore, l'angoscia di<br />

non essere amato non è amore, amore non è l'opposto di odio più di quanto umiltà non sia l'opposto di vanità. (…) E così siamo<br />

arrivati al punto: può la mente incontrare l'amore senza bisogno di disciplina, pensiero, sforzo, senza alcun libro o maestro o guida -<br />

incontrarlo come si incontra un bel tramonto? (...) Una mente che ricerca non è una mente appassionata e incontrare l'amore senza<br />

cercare è l'unico modo per trovarlo – incontrarlo ignari, e non come risultato di uno sforzo o di una esperienza. Questo amore,<br />

scoprirete non appartiene al tempo; questo amore è sia personale che impersonale, appartiene sia ad uno che a molti. Come per un<br />

fiore profumato che voi potete odorare o trascurare. Quel fiore è lì per chiunque, anche per colui che si prende la pena di odorarlo<br />

profondamente e di guardarlo con piacere. Sia egli molto vicino nel giardino o molto lontano, per il fiore è la stessa cosa, essendo<br />

ricco di quel profumo lo distribuisce a tutti. L'amore è qualcosa di nuovo, fresco, vivo. Non ha ieri né domani. E' al di là della<br />

confusione del pensiero. Solo la mente innocente sa cosa sia l'amore, e la mente innocente può vivere nel mondo che innocente non è.<br />

E' possibile scoprire questa cosa straordinaria che l'uomo ha cercato eternamente, nel sacrificio, nell'adorazione, nel rapporto, nel<br />

sesso, in ogni forma di piacere e di dolore, solamente quando il pensiero arriva a comprendere se stesso e giunge naturalmente a fine.<br />

(...) Potete leggere queste parole ipnotizzati e incantati, ma andare al di là del pensiero e del tempo realmente - cioè andare al di là del<br />

dolore - vuol dire essere consapevoli che c'è un'altra dimensione chiamata amore. Ma non sapete come raggiungere questa<br />

straordinaria sorgente - cosa fate dunque? Se non sapete che fare, non fate niente, non è vero? Assolutamente niente. Allora<br />

intimamente voi siete nel più completo silenzio. Capite cosa vuoi dire? Vuol dire che non cercate non volete, non andate a caccia di<br />

qualcosa; non c'è assolutamente un centro. Allora c'è amore.<br />

"L'uomo senza qualità" di Robert Musil edito da Einaudi<br />

Il sogno di essere due creature e una sola...: in verità l'effetto di questa fantasia in certi momenti non era diverso da quello di un sogno<br />

uscito dai confini della notte, e anche adesso ella oscillava tra fede e negazione in uno stato d'animo cui la ragione non poteva più dar<br />

ordini. Era innanzi tutto l'insindacabile struttura dei corpi che respingeva il sentimento indietro nella realtà. Questi corpi davanti allo<br />

sguardo indagatore sciorinavano il loro essere, poiché si amavano, in meraviglie ed estasi che si rinnovavano come una ruota di<br />

pavone trascinata nei gorghi del desiderio; ma appena lo sguardo si staccava dai cento occhi dello spettacolo che l'amore dà all'amore,<br />

e cercava di inoltrarsi verso l'essere che, dietro l'apparenza, pensava e sentiva quei corpi si trasformavano in carceri crudeli... . Fuori<br />

dalle finestre la pioggia seguitava a riempire l'aria con una cortina palpitante di gocce e con rumori addormentanti attraverso la cui<br />

monotonia la desolazione scorreva giù dai cieli. Sembrava ad Agathe che fossero secoli che il suo corpo era solitario, e il tempo fluiva<br />

come se defluisse insieme con la pioggia.<br />

“E Agathe chiese: - Ma l'amore non esiste proprio? - Certo che esiste! - disse Ulrich. - Ma è un'eccezione. Bisogna distinguere: c'è<br />

innanzitutto un eccitamento fisico che appartiene alla classe degli stimoli epidermici; questo si può provocare come puro piacere<br />

anche senza contorno morale, anzi senza sentimento. Poi ci sono, di solito, turbamenti dell'animo che però sono strettamente legati<br />

alla sensazione fisica, tuttavia con poche varianti restano uguali in tutti gli esseri umani; questi momenti principali dell'amore nella<br />

loro forzata monotonia dobbiamo calcolarli piuttosto fra le vicende fisico-meccaniche che fra quelle della psiche. Terzo c'è l'amore<br />

che è in fondo una commozione spirituale; non ha necessariamente da fare con le altre due forme. Si può amare Dio, si può amare il<br />

mondo...<br />

D'altronde è chiaro che anche noi due psicologicamente appariamo sospetti. Tendenza incestuosa, dimostrabile fin dalla prima<br />

infanzia come l'asocialità e l'atteggiamento di protesta contro la vita.<br />

Sono sempre gli organi interni della psiche. Puoi anche dire che c'è un “bisogno del sultano” di adorare e di essere adorato escludendo<br />

tutto il resto del mondo; nell'antico oriente ha prodotto l'harem, e oggi invece abbiamo la famiglia, l'amore e il cane. E io posso dire<br />

che la smania di possedere una persona così esclusivamente che altri non possa neanche avvicinarla è un segno della solitudine<br />

individuale nella comunità umana, che perfino i socialisti negano raramente. Se vuoi considerarla così, noi non siamo altro che<br />

pervertiti borghesi.”<br />

Il nostro desiderio non è di fare di due creature una sola, bensì di evadere dalla nostra prigione, dalla nostra unità, di diventare due in<br />

una congiunzione, ma meglio ancora dodici, un numero infinito, di sfuggire a noi stessi come in sogno, di bere la vita a cento gradi di<br />

fermentazione, di essere rapiti a noi stessi o comunque si debba dire, perché non lo so esprimere; allora il mondo contiene altrettanta<br />

voluttà quanto estraneità (...). Il solo sbaglio che potremmo commettere sarebbe d'aver disimparato la voluttà dell'estraneità e<br />

immaginarci di fare chi sa quali meraviglie dividendo l'uragano dell'amore in magri ruscelletti che scorrono su e giù fra un essere e<br />

l'altro".


Casa di Bambola - Ibsen - vedi link nel sito<br />

NORA: Tu non pensi e non parli come l'uomo di cui possa essere la compagna. Svanita la minaccia, placata l'angoscia per la tua sorte,<br />

non per la mia, hai dimenticato tutto. E io sono tornata ad essere per te la lodoletta, la bambola da portare in braccio. Forse da portare<br />

in braccio con più attenzione perché t'eri accorto che sono più fragile di quanto pensassi. Ascolta, Torvald; ho capito in quell'attimo di<br />

essere vissuta per otto anni con un estraneo. Un estraneo che mi ha fatto fare tre figli...Vorrei stritolarmi! Farmi a pezzi! Non riesco a<br />

sopportarne nemmeno il pensiero!<br />

HELMER: Capisco. Siamo divisi da un abisso. Ma non potremmo, insieme... NORA: Guardami come sono: non posso essere tua<br />

moglie.<br />

HELMER: Ma io non ho la forza di diventare un altro.<br />

NORA: Forse, quando non avrai più la tua bambola.<br />

[...] Prima ci sono la curiosità, la divinazione, la sete di confessioni. La fame dell'altro, l'attrazione per i suoi sotterranei. Decifrato il<br />

segreto arrivano le parole, spesso pretenziose e categoriche, che dissezionano, stabiliscono, classificano.<br />

Tutto diventa comprensibile e rassicurante. Allora può cominciare la routine di una relazione o di una indifferenza [...] Andrei<br />

Makine, La donna che aspettava<br />

[…] A lungo lei deve essere rimasta la padrona del suo desiderio, ciò che per lui significava emozione, immensità della tenerezza,<br />

cupa e terribile profondità della carne [...]<br />

Anni e anni dopo la guerra, dopo i matrimoni, i figli, i divorzi, i libri, era venuto a Parigi con la moglie. Le aveva telefonato […] Le<br />

aveva detto che era come prima, che l'amava ancora, che non avrebbe potuto mai smettere d'amarla, che l'avrebbe amata fino alla<br />

morte. Marguerite Duras L'Amante<br />

E lei di nuovo scoppia a ridere.<br />

Si vede che io ho qualcosa che la fa ridere. Poi smette di ridere, ridiventa seria. E poi ancora: sorride un pò, e di colpa, senza<br />

preavviso, scoppia a ridere. E io mangio e mangio, e intanto che mangio mi innamoro sempre di più, m'innamoro in modo definitivo,<br />

assoluto, con tutto il cuore, sarei disposto a baciare quel piedino bianco che continua a dondolarmi davanti.<br />

- Non era troppo zuccherato il mangiare?<br />

- No...andava benissimo... - dico, e divento tutto rosso in faccia.<br />

....E io sono già totalmente innamorato, sono prigioniero del mio amore. Non ho più neanche bisogno di guardarla, perchè ormai l'ho<br />

nel mio cuore.<br />

Qualche volta mormorava nel sonno, con gli occhi ancora chiusi: - Un momento, lasciami solo finire questo sogno - E allora io<br />

aspettavo, seduto sulla sponda del letto, che lei si svegliasse da sola, che sorridesse ancora una volta, che aprisse gli occhi. Poi mi<br />

aiutava a togliermi la giacca del pigiama e i pantaloni. Nel secondo anno, quando aveva già cominciato a lavorare, mi era sempre più<br />

difficile svegliarla all'alba, prima di andare al lavoro. Facevo l'amore con lei mentre era ancora addormentata, mi mescolavo ai suoi<br />

sogni. Abraham B. Yehoshua L'amante<br />

(....)Prima di sposarsi, Emma aveva creduto di essere innamorata, ma la felicità che sarebbe dovuta nascere da questo amore non<br />

esisteva, ed ella pensava ormai di essersi sbagliata. Cercava ora di capire che cosa volessero dire realmente le parole felicità, passione,<br />

ebbrezza, che le erano sembrate così belle nei libri. […]<br />

La conversazione di Charles era piatta come un marciapiede e le idee più comuni vi sfilavano nel loro abito di tutti i giorni, senza<br />

suscitare emozione o risate o fantasticherie. Quando abitava a Rouen, diceva, non aveva mai provato la curiosità di andare a vedere gli<br />

attori di Parigi. Non sapeva nuotare né tirare di scherma o con la pistola, e una volta non seppe spiegarle un termine di equitazione che<br />

lei aveva letto in un romanzo.<br />

Un uomo, non avrebbe dovuto, invece, conoscere tutto, eccellere in molteplici attività, saper iniziare una donna al fuoco della<br />

passione, alle raffinatezze della vita, a tutti i misteri? Ma costui non insegnava niente, non sapeva niente, non desiderava niente... La<br />

credeva felice e lei gliene voleva per quella tranquillità tanto saldamente stabilitasi, per quella pesante serenità, per il piacere stesso<br />

che gli dava. […]<br />

Intanto, seguendo le teorie nelle quali credeva, ella cercò di crearsi l'amore. In giardino, al chiaro di luna, recitava tutte le rime<br />

amorose che sapeva a memoria e sospirava romanze malinconiche, ma non sentiva agitarsi dentro di sé nessuna passione, e Charles<br />

non sembrava né scosso né più innamorato.


Dopo aver tentato invano di far sprizzare la divina scintilla stuzzicando l'acciarino del suo cuore, e, del resto, del tutto incapace di<br />

comprendere quanto non provava come di credere a quanto non si manifestasse nelle forme tradizionali, non faticò a convincersi che<br />

la passione di Charles non era affatto qualcosa di grande.<br />

Le sue espansioni avevano preso un ritmo regolare; la baciava a orari fissi. Era un'abitudine come le altre. Era come un dessert già<br />

previsto dopo un monotono pranzo”. (Gustave Flaubert, Madame Bovary)<br />

“… E il fantasma era una donna, e quando imparai a conoscerla meglio la chiamai come la protagonista di una famosa poesia, la<br />

chiamai l'Angelo del focolare. Era lei che quando scrivevo una recensione si metteva in mezzo tra me e il mio figlio. Era lei che mi<br />

angustiava e mi faceva perdere tempo e mi tormentava a tal punto che alla fine la uccisi. Voi che appartenete ad una generazione più<br />

giovane e più felice forse non capite che cosa intendo per Angelo del focolare. Proverò a descriverla il più brevemente possibile. Era<br />

infinitamente comprensiva. Era estremamente accattivante. Era assolutamente altruista. Eccelleva nelle difficili arti del vivere<br />

familiare. Si sacrificava quotidianamente. Se c'era il pollo, lei prendeva l'ala, se c'era uno spiffero ci si sedeva davanti lei, insomma<br />

era fatta in modo da non avere mai un pensiero, mai un desiderio per sé, ma preferiva sempre capire e compatire… Mi voltai e<br />

l'afferrai per la gola. Feci del mio meglio per ucciderla. La mia giustificazione, se mi avessero trascinata in tribunale, sarebbe stata che<br />

avevo agito per legittima difesa. Non l'avessi uccisa, lei avrebbe ucciso me. Avrebbe succhiato la vita dei miei scritti…” (Virginia<br />

Woolf, The death of Moth)<br />

Per circa due anni, quasi tutti i giovedì mattina, con il sole e con la pioggia, sono venute a casa mia, e quasi ogni volta era difficile<br />

superare lo choc di vederle togliersi il velo e la veste per diventare di botto a colori. Eppure, quando le mie studentesse entravano in<br />

quella stanza, si levavano di dosso molto di più. Lentamente, ognuna di loro acquisiva una forma, un profilo, diventava il suo proprio<br />

inimitabile sé. Quel piccolo mondo, quel soggiorno con la finestra che incorniciava i miei amati monti Elburz, diventò il nostro<br />

rifugio, il nostro universo autonomo, una sorta di sberleffo alla realtà di volti impauriti e nascosti nei veli della città sotto di noi…<br />

Sedute intorno al tavolino, coperto di mazzi di fiori, entravamo e uscivamo dai nostri romanzi. Guardandomi indietro, mi stupisco<br />

ancora di quanto abbiamo imparato, e senza nemmeno accorgercene. Nabokov lo aveva descritto, quello che ci sarebbe successo:<br />

avremmo scoperto come il banale ciottolo della vita quotidiana, se guardato attraverso l'occhio magico della <strong>letteratura</strong>, possa<br />

trasformarsi in pietra preziosa”. (Azar Nafisi - leggere lolita a teheran)<br />

“… Non credi anche tu che il significato della vita sia semplicemente la passione che un giorno invade il nostro cuore, la nostra<br />

anima, e il nostro corpo e che, quantunque cosa accada, continua a bruciare in eterno, fino alla morte? E non credi che non saremo<br />

vissuti invano, poiché abbiamo provato questa passione? E a questo punto mi chiedo: la passione è veramente così profonda, così<br />

malvagia, così grandiosa, così inumana? Non può essere che si rivolga affatto a una persona precisa, ma soltanto al desiderio di sé?<br />

Questa è la domanda. Oppure, nonostante tutto, si rivolge a una persona ben definita, alla stessa, misteriosa persona che può essere<br />

indifferentemente buona e cattiva, senza che l'intensità del nostro sentimento dipenda in alcun modo dalle sue azioni e dalle sue<br />

qualità? Rispondi, se ne sei capace” dice alzando la voce. “Perché me lo domandi?” replica tranquillamente l'ospite. “Sai bene che è<br />

così”.E si esaminano a lungo, con attenzione. …S. Márai, Le braci<br />

Chi più di me ha scavato nel profondo la miniera d'Amore, dice, dove risiede il centro della sua felicità:ho amato, ho conquistato e<br />

detto, ma se dovessi amare, conquistare e dire, finchè non sarò vecchio, non potrei mai comprendere quel nascosto mistero; oh, non è<br />

che impostura tutto quanto: e come nessun alchimista ha potuto scoprire l'Elisir, ma ugualmente glorifica il suo fecondo vaso se per<br />

caso gli accade di scoprire qualche odorosa sostanza, o nuova medicina, così gli amanti sognano un godimento ricco e prolungato, ma<br />

non trovano altro che una notte estiva simile all'inverno. La nostra pace, il denaro, l'onore e il nostro giorno, questo noi pagheremo,<br />

per questa vana ombra di una bolla d'aria? In questo ha fine amore, che ogni uomo può essere felice come me se può sostenere la<br />

breve vergogna di una farsa nuziale? Quell'infelice amante che afferma non essere i corpi a sposarsi, ma solo gli spiriti, e che pretende<br />

trovare in lei un Angelo, in egual modo esatto parlerebbe dicendo di udire nel quotidiano e rozzo strimpellare roco il suono delle<br />

celesti sfere. Non sperare che la donna possegga intelligenza, al massimo ha estro e dolcezza, e non è, una volta posseduta, altro che<br />

vuota forma. Alchimia d'amore - John Donne<br />

Mi sento una statuina di ceramica, una cosa messa su uno scaffale e dimenticata, oggetto inutile che non trovi il coraggio di buttare.<br />

Ricoperta di sottili impercettibili grani di polvere non riesco a respirare, sogno la favola del soldatino di piombo. Vorrei anche io per<br />

una notte imparare a camminare, cadere e frantumarmi in mille impercettibili grani di polvere. (Cecilia Stein)<br />

Tu vai piuttosto in cerca della felicità di quello di provarla, il tuo cuore agitato, sente sempre una gran mancanza, un non so che di<br />

meno di quello che sperava, un desiderio di qualche cosa, anzi di molto di più. I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta<br />

e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che… (Leopardi)<br />

"L'insostenibile leggerezza dell'essere" - Milan Kundera - ed. gli Adelphi 1989<br />

Lei cercava di vedere se stessa attraverso il proprio corpo. Per questo stava così spesso davanti allo specchio. E avendo paura di essere<br />

sorpresa dalla madre, gli sguardi che dava allo specchio avevano il marchio di un vizio segreto.


Quello che l'attirava verso lo specchio non era la vanità bensì la meraviglia di vedere il proprio io. Dimenticava che stava guardando il<br />

quadro di comando dei meccanismi del corpo. Credeva di vedere la sua anima che le si rivelava nei tratti del suo viso. Dimenticava<br />

che il naso non è che l'estremità di un tubo che porta aria ai polmoni. In esse vedeva l'espressione fedele del proprio carattere.<br />

Si guardava a lungo e a volte la contrariava vedere sul proprio viso i tratti della madre. Allora si guardava con più ostinazione,<br />

cercando con la forza della volontà di cancellare la fisionomia della madre, di sottrarla, così da far rimanere solo ciò che era lei stessa.<br />

Quando ci riusciva era un momento di ebbrezza: l'anima saliva sulla superficie del corpo, come quando un equipaggio irrompe dal<br />

ventre della nave, riempie tutto il ponte di coperta, agita le mani verso il cielo e canta.<br />

Ma era davvero l'amore? Quel voler morire accanto a lei era evidentemente un sentimento eccessivo: era solo la seconda volta in vita<br />

sua che la vedeva! Non si trattava piuttosto dell'isteria di un uomo che, scoprendo nel profondo della sua anima la propria incapacità<br />

di amare, aveva cominciato a fingere l'amore con se stesso? D'altra parte, il suo subconscio era tanto vigliacco da scegliere per la sua<br />

commedia quella povera cameriera di provincia che non aveva praticamente nessuna possibilità di entrare nella sua vita!<br />

Guardava i muri sporchi del cortile e si rendeva conto di non sapere se fosse isteria o amore.<br />

E gli dispiaceva che in una situazione simile, quando un vero uomo avrebbe saputo immediatamente come agire, lui esitava privando<br />

in tal modo l'istante più bello della sua vita (era in ginocchio al capezzale di lei e gli sembrava di non poter sopravvivere alla sua<br />

morte) del suo significato.<br />

Se la prese con se stesso, ma alla fine si disse che in realtà era del tutto naturale non sapere quel che voleva.<br />

Non si può mai sapere che cosa si deve volere perchè si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite<br />

precedenti, né correggerla nelle vite future.<br />

E' meglio stare con Teresa o rimanere solo?<br />

Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perchè non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa<br />

subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore può avere la<br />

vita se la prima prova è già la vita stessa? Per questo la vita somiglia sempre a uno schizzo. Ma nemmeno "schizzo" è la parola giusta,<br />

perchè uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno<br />

schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro.<br />

Al mattino, lei lo guardò in maniera strana, con un rispetto strano, malinconico, e disse: "Sai George? Hai proprio preso l'abitudine di<br />

amare."<br />

"Che vuoi dire, cara?"<br />

Lei lo abbracciò con uno sguardo, e sorrise. "Tu vuoi qualcosa da tenere tra le braccia, ecco tutto. Che cosa fai, quando sei solo? Ti<br />

stringi a un cuscino?"<br />

Egli non disse nulla; era ferito fin nel profondo del cuore. Quella frase, "l'abitudine di amare," causò una rivoluzione in George. Era<br />

vero, pensava. Era fuori di sè, disgustato dall'istintiva reazione alla carezza della pelle contro la sua, alla pressione di un seno. Gli<br />

parve di vedere Bobby sotto una luce del tutto nuova. Non l'aveva affatto conosciuta prima. La ragazzina incantevole era scomparsa,<br />

ed egli vide una giovane donna cauta e indurita dalle sconfitte e dai fallimenti, cui egli non aveva mai smesso di pensare. S'accorse<br />

che la tristezza celata dietro quegli occhi neri faceva parte della personalità di lei; scorse il primo barlume grigio tra i capelli lisci di<br />

lei, e s'accorse che la curva gonfia della sua guancia era l'inizio del dolce passaggio alla mezza età. Rimase inorridito del proprio<br />

egoismo. Ora, pensò, l'avrebbe conosciuta sul serio, e, in cambio, lei avrebbe cominciato ad amarlo. ("L'abitudine di amare" Doris<br />

Lessing)<br />

“Innamorarsi di qualcuno è tra le cose più splendide e improvvise di questa terra. Succede sempre così, per caso, per destino, mai per<br />

forza. Succede e basta, perchè non ci si può impegnare ad essere innamorati, come non ci si può imporre la volontà di farlo. Succede e<br />

basta, comincia la magia, il desiderio costante e incessante di possedere quella bacchetta magica, succede e basta, con le persone<br />

meno indicate, con quelle che guardi una volta e credi che con loro non avrai mai nulla a che fare, con quelle che si presentano<br />

quando tutto ti aspetti tranne che loro. Sono le situazioni che fanno le esperienze, frammenti di episodi che accadono oppure no,<br />

emozioni che finiscono, iniziano, si nascondono, birichine e dispettose, e danno spazio a nuove storie. Succede e basta, come quelle<br />

accelerate di cuore che arrivano vedendo lei. Sono innamorato? Sì è successo di nuovo". Alessandro Baricco “Oceano Mare”<br />

"…Rodolphe intravide in quell’amore altri godimenti da assaporare.Giudico’ fuori luogo ogni pudore. Tratto’ l’amante senza il<br />

minimo riguardo. La ridusse alla piu’ assoluta docilita’, alla piu’ convinta corruzione. Emma aveva per lui un attaccamento idiota,<br />

ribollente d’ammirazione, ne ricavava una gran vollutta’, una beatitudine paralizzante: la sua anima si sprofondava in quell’ebbrezza,<br />

vi s’annegava, vi s’annullava come il dice di Clarence nella botte di Malvia"‘Madame Bovary’ di Flaubert<br />

Brani tratti da "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa, edito da Felitrinelli<br />

Non subordinarsi a niente, né a un uomo né a un amore né a un'idea; avere quell'indipendenza distante che consiste nel diffidare della<br />

verità e, ammesso che esista, dell'utilità della sua conoscenza. (...) Appartenere: ecco la banalità. Fede, ideale, donna o professione:


ecco la prigione e le catene. Essere è essere libero. (...) No: niente legami, neppure con noi stessi! Liberi da noi stessi e dagli altri,<br />

contemplativi privi di estasi, pensatori privi di conclusioni, vivremo, liberi da Dio, il piccolo intervallo che le distrazioni dei carnefici<br />

concedono alla nostra estasi da cortile.<br />

Non amiamo mai nessuno. Amiamo solamente l'idea che ci facciamo di qualcuno. E' un nostro concetto (insomma, noi stessi) che<br />

amiamo. Questo discorso vale per tutta la gamma dell'amore. Nell'amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un<br />

corpo estraneo. Nell'amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un'idea nostra. (...) Perfino l'arte,<br />

nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza. Due persone dicono reciprocamente "ti amo", o lo<br />

pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma<br />

astratta di impressioni che costituisce l'attività dell'anima. Oggi sono lucido come se non esistessi. Il mio pensiero è evidente come<br />

uno scheletro, senza gli stracci carnali dell'illusione di esprimere. E queste considerazioni non sono nate da niente: o almeno da<br />

nessuna cosa per lo meno che sieda nella platea della mia coscienza. (...) Vivere è non pensare.<br />

(...) La felicità è fuori dalla felicità. Non c'è felicità se non con consapevolezza. Ma la consapevolezza della felicità è infelice, perché<br />

sapersi felice è sapere che si sta attraversando la felicità e che si dovrà subito lasciarla. Sapere è uccidere, nella felicità come in tutto.<br />

Amare è stancarsi di essere solo: è dunque una vigliaccheria e un tradimento verso noi stessi (e sovranamente importante non amare).<br />

Tutte le lettere d'amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole. Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere<br />

d'amore, come le altre, ridicole. Le lettere d'amore, se c'è l'amore, devono essere ridicole. Ma dopotutto solo coloro che non hanno<br />

mai scritto lettere d'amore sono ridicoli. Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo senza accorgermene lettere d'amore ridicole. La<br />

verità è che oggi sono i miei ricordi di quelle lettere a essere ridicoli. (Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli,<br />

sono naturalmente ridicole).<br />

" Una cosa come l'amore,che è sempre urgente e indifferibile,che richiede la presenza e la consumazione o consuzione immediata, si<br />

può annunciare senza che ancora esista,o essere ricordata davvero quando non esiste più?<br />

O non sarà forse che lo stesso annuncio e il puro e semplice ricordo, già e ancora rispettivamente ,fanno parte di quell'amore?<br />

Lo ignoro,ma quel di cui sono davvero convinto è che l'amore si basa in grande misura sulla sua anticipazione e sulla sua memoria.<br />

E' il sentimento che richiede le maggior dosi di immaginazione ,non soltanto quando chi lo ha sperimentato e lo ha perduto ha bisogno<br />

di spiegarselo,ma anche mentre l'amoresi sviluppa e ha pieno vigore.<br />

Diciamo che è un sentimento che richiede sempre qualcosa di fittizio oltre a ciò che gli procura la realtà.<br />

In altre parole ,l'amore ha sempre una proiezione immaginaria,per quanto possiamo crederlo tangibile o reale in un determinato<br />

momento.<br />

E' sempre sul punto di compiersi,è il regno di quel che può essere.<br />

O anche di ciò che avrebbe potuto essere."<br />

Javier Marìas<br />

Ora che vi ho detto tutto sull'amore, non crediate che io ne sappia più di voi: il ragazzino, il bimbo appena nato ne sanno quanto<br />

me.L'unica differenza è che lui, che non ha anni e ancor meno esperienza, crede ancora a ciò che lo tormenta; mentre noi, che siamo<br />

carichi di anni e di esperienza, cerchiamo di affidarci ad essi per rendere meno dolorose le nostre illusioni. Eppure con tutto ciò,<br />

sappiamo forse amare meglio di lui? - M.Chebel, Il libro delle seduzioni (1996)<br />

Era troppo amore.Troppo grande,troppo complicato,troppo confuso,e azzardato e fecondo e doloroso. Era tutto quello che potevo<br />

dare,più di quanto mi convenisse. per questo si infranse. non si esaurì,non finì,non morì,semplicemente si infranse, crollò come una<br />

torre troppo alta, come una scommessa troppo alta,come un'aspettativa troppo ambiziosa. "Troppo Amore" di Almudenas Grandes<br />

L'odio mira a trovare una libertà senza limiti di fatto, cioè a sbarazzarsi del proprio impercettibile essere-oggetti-per-l'altro e abolire la<br />

propria dimensione di alienazione. Ciò equivale a proporsi di realizzare un mondo in cui l'altro non esiste.<br />

Sono smarrito di fronte all'altro che vedo e tocco e del quale non so più che fare. E già molto se ho conservato il ricordo vago di un<br />

certo al di là di quello che vedo e tocco, un al di là di cui so precisamente che è ciò di cui voglio impadronirmi. E allora che mi faccio<br />

desiderio. - J.P. Sartre, L'essere e il nulla (1943)<br />

Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa vogliono l'uno dall'altro. Non si può certo credere che solo per il<br />

commercio dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. E' allora evidente che l'anima di ciascuno<br />

vuole altra cosa che non è capace di dire, e perciò la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio. -<br />

Platone, Simposio<br />

La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale.In una relazione puoi sentirti insicuro quanto saresti senza<br />

di essa, o anche peggio.Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia.Finché dura, l'amore è in bilico sull'orlo della sconfitta.Man mano


che avanza dissolve il proprio passato; non si lascia alle spalle trincee fortificate in cui potersi ritrarre e cercare rifugio in caso di<br />

guai.E non sa cosa lo attende e cosa può serbargli il futuro.Non acquisterà mai fiducia sufficiente a disperdere le nubi e debellare<br />

l'ansia.L'amore è un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile.<br />

E' insito nella natura dell'amore il fatto che –come Lucano osservò duemila anni fa e Francio Bacon ripeté molti secoli dopo – esso<br />

non possa che significare il consegnarsi in ostaggio al destino.<br />

Fino a quando le relazioni sono viste come investimenti redditizi, come garanzie di sicurezza e soluzioni ai tuoi problemi non c'è via<br />

di scampo: testa perdi, croce vince l'altro.<br />

Per quanto abbia potuto imparare sull'amore e l'innamoramento, la tua sapienza può giungere solo, come il Messia di Kafka, un giorno<br />

dopo il suo arrivo. - Brani tratti da Baumann, L'amore liquido (2006)<br />

Non amiamo mai nessuno. Amiamo solamente l'idea che ci facciamo di qualcuno. E' un nostro concetto (insomma, noi stessi) che<br />

amiamo. Questo discorso vale per tutta la gamma dell'amore. Nell'amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un<br />

corpo estraneo. Nell'amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un'idea nostra. (...) Perfino l'arte,<br />

nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza. Due persone dicono reciprocamente "ti amo", o lo<br />

pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma<br />

astratta di impressioni che costituisce l'attività dell'anima. F.Pessoa, Il libro dell'inquietudine<br />

L'amore inevitabilmete termina e, in verità, più rapidamente che la bellezza, dunque più rapidamente che la natura. La sua fine non si<br />

inquadra nel declino cosmologico universale, ma è condizionata da se stessa. L'amore dura solo per un breve periodo e la sua fine<br />

compensa la mancanza di ogni altro limite. L'essenza stessa dell'amore, l'eccesso, è il fondamento della sua fine.<br />

Il pagamento della cambiale nel futuro diventa più costoso di quanto ci si fosse aspettato. Spese accessorie, alle quali non si era<br />

pensato, pesano molto e la passione ormai soddisfatta non può più compensarle. La discrepanza viene solo rafforzata ultriormente<br />

dalla struttura riflessiva dell'aspettativa degli amanti. L'uguale inclinazione alla superinterpretazione, che ha fatto da sostegno alla<br />

costruzione del rapporto, così come il confronto tra speranza e realtà accelerano il disfacimento. Il rapporto non è cresciuto alla sua<br />

propria temporalità e si dissolve. Brani tratti da N. Luhmann, Amore come passione.<br />

Le persone “con i piedi per terra” dicono che l'amore è una follia. In realtà ciò che accade è che la fantasia violentemente distorta da<br />

immagini piacevolissime, dove ogni passo ti avvicina alla realtà, viene crudamente riportata alla dura realtà.<br />

L'amore è un fiore delizioso, ma bisogna avere il coraggio di andarlo a cogliere sull'orlo di un abisso spaventoso.<br />

Lasciate lavorare la testa di un innamorato per ventiquattr'ore, ecco che cosa vi troverete: nelle miniere di sale di Salisburgo si usa<br />

gettare nelle profondità abbandonate un ramo privato di foglie dal gelo: due o tre mesi dopo lo si ritrova coperto di fulgide<br />

cristallizazzioni: i più minuti ramoscelli, quelli che non sono più grossi dello zampino di una cincia, sono fioriti d'una infinità di<br />

diamanti nobili e scintillanti, è impossibile conoscere il ramo primitivo. Stendhal, L'amore, Mondadori<br />

“Sedurre significa render fragile. Sedurre significa venir meno. Seduciamo con la nostra fragilità, e mai con poteri o segni forti. È<br />

questa fragilità che noi mettiamo in gioco nella seduzione, e che le conferisce la sua potenza. Seduciamo con la nostra morte, con la<br />

nostra vulnerabilità, con il vuoto che incombe su di noi. Il segreto è saper giocare questa morte in mancanza dello sguardo, in<br />

mancanza del gesto, in mancanza del sapere, in mancanza del senso.”<br />

La seduzione non si basa sul desiderio o sull'attrazione: tutto questo è volgare meccanica fisica e carnale, nulla di interessante. Certo,<br />

il fascino della seduzione passa attraverso l'attrattiva del sesso. Ma, propriamente, vi passa attraverso, la trascende. Per la seduzione,<br />

infatti, il desiderio non è un fine, ma un'ipotetica posta in gioco. Anzi più precisamente, la posta in gioco è provocare e deludere il<br />

desiderio, la cui unica verità è brillare e restare deluso.<br />

Attraverso lo specchio prismatico della seduzione si perviene a un alto spazio di rifrazione. Essa consiste non nell'apparenza semplice,<br />

non nell'assenza pura, ma nell'eclissi di una presenza. La sua unica strategia è esser là e non esser là, e assicurare così una sorta di<br />

ammiccamento intermittente, dispositivo ipnotico che cristallizza l'attenzione al di là di ogni effetto di senso. Qui l'assenza seduce la<br />

presenza. J. Baudrillard, Il destino dei sessi e il declino dell'illusione sessuale, in AA.VV., L'amore, Mazzotta, Milano 1992.<br />

Amare è volere. Se amiamo ciò che ha pregio e risponde all'idealizzazione è perché quell'ideale non c'è e con l'amore lo vogliamo<br />

realizzare… . ora quello che noi vogliamo, appunto perché lo vogliamo, non c'è già al mondo. Noi non volgiamo la terra, ma il<br />

possesso della terra, ossia che la terra sia nostra, da noi posseduta, ed entrata a far parte della nostra vita. Allo stesso modo amiamo un<br />

essere spirituale o umano, una persona. La quale, amata da noi, è ricreata dal nostro amore.


La persona amata è quella ricreata dal nostro amore. E' ricreata immediatamente e mediatamente: essa, cioè, è un nuovo essere per noi<br />

fin da quando prendiamo ad amarla; ma si fa realmente un essere sempre nuovo, si trasforma, continuamente in conseguenza del<br />

nostro amore, che agisce su di essa, conformandola a grado a grado sempre più energicamente al nostro ideale. Insomma, l'oggetto<br />

dell'amore, qualunque esso sia, non preesiste all'amore, ma è da questo creato. Vano quindi cercarlo con l'intelligenza astratta, che<br />

presume di conoscere le cose come sono in se stesse. Su questa via non può trovarsi se non la mancanza di ciò che si ama ed è degno<br />

d'essere amato. Si trova il difetto, il male, il brutto: ciò che non si amerà mai, perché, per definizione, è ciò che invece si odia. Brani<br />

tratti da Frammento di una gnoseologia dell'amore, Giovanni Gentile<br />

“L'uomo e la donna sono due flussi che devono lottare, che possono impadronirsi alternativamente l'uno dell'altro o separarsi<br />

dedicandosi alla castità, che è a sua volta una forza, un flusso. [...] Noi non dobbiamo giudicare gli altri esistenti, ma sentire se ci<br />

convengono o ci sconvengono, ossia se ci apportano delle forze oppure ci rimandano alle miserie della guerra, alle povertà del sogno,<br />

i rigori dell'organizzazione. Come aveva detto Spinoza, è un problema di amore e di odio, non di giudizio: ‘La mia anima e il mio<br />

corpo [...] sono una cosa sola [...]. Tutto quanto la mia anima ama, anch'io l'amo. Tutto quanto la mia anima odia, anch'io l'odio [...].<br />

Sono tante le forma della simpatia: amore, odio o semplice vicinanza' ”.<br />

L'amicizia può forse nutrirsi di osservazione e di conversazione, ma l'amore nasce e si nutre d'interpretazione silenziosa. L'essere<br />

amato appare come un segno, un ‘anima': esprime un mondo possibile a noi sconosciuto. L'amato implica, include, imprigiona un<br />

mondo che occorre decifrare, e cioè interpretare” (Gilles Deleuze, Critica e clinica)<br />

[...] Un incontro non avviene soltanto in un preciso momento della vita, ma è da sempre preparato negli anfratti dell'anima. Il<br />

trascorrere del tempo - il tempo della coscienza e della realtà esterna - può solo tradurre in eventi vissuti ciò che nell'anima esiste da<br />

sempre [...]<br />

E' entrata nei miei sogni come l'immagine di qualcuno che ho molto amato. Conoscevo già la perturbante emozione che ho provato al<br />

risveglio. Lei era in me, da sempre, col suo sguardo penetrante, innocentemente crudele nel suo rivelarmi a me stesso. Dentro di me<br />

c'era un vuoto pronto ad accoglierla, un'assenza, una lacuna, un bisogno d'amore. Ecco: d'amore. [...] Aldo Carotenuto, Riti e miti<br />

della seduzione<br />

“Sedurre” significa riuscire a trasportare un'altra persona all'interno del nostro universo psicologico, attraendola con l'impeto di<br />

un'energia emotiva alla quale non potrà opporre alcuna resistenza.<br />

… La seduzione è un'arte, è l'esercizio della fascinazione e, in quanto tale, è l'espressione delle caratteristiche psicologiche del<br />

seduttore, il risultato del suo bagaglio emotivo. Aldo Carotenuto Il gioco delle passioni<br />

...l'amore nella sua forma più piena è un susseguirsi di morte e rinascita. Muore la passione e rinasce... Amare significa abbracciare e<br />

nel contempo sopportare molte molte fini, e molti molti inizi - il tutto nella stessa relazione.<br />

Il corpo è un essere multilingue. Parla con il suo colore e la sua temperatura, l'ebbrezza del riconoscimento, lo splendore dell'amore, le<br />

ceneri del dolore, il calore dell'eccitazione, la freddezza della mancanza di convincimento. Parla con la sua lieve danza, con il battito<br />

accelerato del cuore, con il crollo e la ripresa della speranza. Il corpo ricorda [...]<br />

Talvolta, durante il sonno, una lacrima scivola giù dall'occhio di chi sogna; non sappiamo mai quale sorta di sogno la provoca, ma<br />

sappiamo che è un sogno di tristezza o di struggimento. Clarissa Pinkola Estés Donne che corrono coi lupi<br />

RIFLESSIONI UTILI SULLA SEDUZIONE<br />

«Certo, come un tempo avevo detto ad Albertine:<br />

• “Non vi amo” perché lei mi amasse,<br />

• “Dimentico quando non vedo” perché mi vedesse molto spesso,<br />

• “Ho deciso di lasciarvi” per prevenire qualsiasi idea di separazione,<br />

così adesso era,<br />

• perché volevo assolutamente il suo ritorno, che le dicevo: “Addio per sempre”;<br />

• perché volevo rivederla che le dicevo: “Riterrei pericoloso vedervi”;<br />

• perché vivere separato da lei mi sembrava peggio della morte che le scrivevo: “Avete avuto ragione, insieme saremmo<br />

infelici”».


Marcel Proust<br />

Per secoli uomini e donne cercarono radici di mandragora e altre sostanze per preparare pozioni d'amore. Poi, a cavallo tra il XIX e il<br />

XX secolo, un medico ebreo di Vienna scoprì il segreto dell'amore. Effettivamente, il modo di far innamorare un altro essere umano<br />

esiste, e la ricetta è di straordinaria semplicità:<br />

1. mantenere l'ambiente esterno il più possibile costante. Lasciare che la persona, nella quale si desidera suscitare l'amore, parlì<br />

liberamente di tutto ciò che le passa per la testa;<br />

2. intromettersi il meno possibile nell'evoluzione dei sentimenti e delle reminiscenze, e soprattutto non disturbare il flusso dei<br />

ricordi d'infanzia;<br />

3. prestare particolare attenzione alla rievocazione di amori dimenticati o rimossi. Dare a tali sentimenti d'amore la possibilità<br />

di emergere dalla rimozione e di essere rivissuti;<br />

4. mostrare alla persona nella quale si desidera suscitare l'amore che dopo ogni delusione si sono sviluppati in lei meccanismi di<br />

difesa che ostacolano gli amori futuri. Spiegare che la frustrazione del desiderio di amare e di essere amati si è trasformata in<br />

sintomi e tratti del carattere sgradevoli, usati per erigere una barriera di sospetto e di sfiducia nei confronti dell'amore.<br />

Prima o poi, se si segue questo metodo per un certo periodo, in questa persona nascerà l'amore di transfert, soprattutto se chi ascolta il<br />

racconto partecipa attivamente alla riesumazione dell'amore infantile rimosso.<br />

M.S.Bergmann - Anatomia dell'amore - Einaudi Editore<br />

La recita della seduzione, per quel poco che ne sapevo - sono e sono stata sempre ruvida grezza disarticolata incapace di sedurre<br />

persino un pesce rosso - passava attraverso rituali ovvi, banali. Ma era proprio quello che difettava nella mia vita, l'ovvietà, la<br />

banalità. Nella mia vita c'era solo eccezionalità, singolarità. Per la prima volta la messinscena della seduzione poteva concedermi un<br />

salutare assaggino di banalità. Ci volevano incensi e candele per sedurre, assicuravano esperti sui rotocalchi femminili. Poichè<br />

l'appartamento era grandissimo, cominciai dalle sette del pomeriggio ad accendere ceri rossi, di tutte le dimensioni, alcuni anche alti<br />

un metro, e incensi, dopo avere chiuso le porte-finestre sul terrazzo a mare, perchè l'appartamento, grandissimo, si prendesse d'odore.<br />

La casa doveva impregnarsi d'odore per non dare l'idea - che sarebbe stata oltretutto veritiera - di chi volesse inscenare la patetica<br />

strategia della seduzione. Lo aspettai sul pianerottolo, ruotata a tre quarti sulla porta, dava un'aria sensuale misteriosa, il trequarti, lo<br />

avevo sentito dire in televisione. Ecco a cosa serviva la televisione! A soccorrermi, nel bisogno, e mi soccorse. Gli indicai il salotto e<br />

richiusi la porta alle mie spalle. La concentrazione d'incenso, nel salone, era da camera a gas, non avevo provveduto ad aprire le<br />

vetrate, nè potevo prevedere che Rolando fosse allergico.<br />

(da "7 UOMINI 7 peripezie di una vedova", di Silvana Grasso)<br />

Di seguito fornirò una serie di suggerimenti ai fini della seduzione con una modalità insolita. Il "decalogo" se così vogliamo<br />

chiamarlo, si baserà su riflessioni utili dettate dai grandi pensatori di ogni tempo.<br />

Una definizione generale:<br />

"La seduzione non si basa sul desiderio o sull'attrazione: tutto questo è volgare meccanica fisica e carnale, nulla di interessante. Certo,<br />

il fascino della seduzione passa attraverso l'attrattiva del sesso. Ma, propriamente, vi passa attraverso, la trascende. Per la seduzione,<br />

infatti, il desiderio non è un fine, ma un'ipotetica posta in gioco. Anzi più precisamente, la posta in gioco è provocare e deludere il<br />

desiderio, la cui unica verità è brillare e restare deluso.<br />

Attraverso lo specchio prismatico della seduzione si perviene a un alto spazio di rifrazione. Essa consiste non nell'apparenza semplice,<br />

non nell'assenza pura, ma nell'eclissi di una presenza. La sua unica strategia è esser là e non esser là, e assicurare così una sorta di<br />

ammiccamento intermittente, dispositivo ipnotico che cristallizza l'attenzione al di là di ogni effetto di senso. Qui l'assenza seduce la<br />

presenza." J. Baudrillard.<br />

REGOLE DELLA SEDUZIONE<br />

• ATTENDERE: ATTESA - tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi<br />

(appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni)… “Sono innamorato? – Si, poiché sto aspettando”. L'altro, invece non aspetta mai.<br />

Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo<br />

gioco, io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La


fatale identità dell'innamorato non è altro che: io sono quello che aspetta. (Nel transfert, si aspetta sempre – dal medico, dal<br />

professore, dall'analista. Ancora più evidentemente se sto aspettando allo sportello d'una banca, o alla partenza d'un aereo,<br />

subito stabilisco un rapporto aggressivo con l'impiegato, con l'hostess, la cui indifferenza svela e irrita la mia sudditanza; si<br />

può così dire che, ove vi è attesa, vi è transfert: io dipendo da una persona che si fa a mezzo e che impiega del tempo a darsi<br />

– come se si trattasse di far scemare il mio desiderio, d'infiacchire il mio bisogno. Fare aspettare: prerogativa costante di<br />

qualsiasi potere, “passatempo millenario dell'umanità”)…. R. BARTHES "Frammenti di un discorso amoroso" Einaudi<br />

•<br />

• INDUGIARE: Guarda [...] cerca di capire dalle stesse parole se egli finga o ti preghi sinceramente e ansioso, e rispondi<br />

dopo un breve indugio: l'indugio eccita sempre gli innamorati, sempre che abbia una durata breve; ma non ti offire<br />

arrendevole al giovane che ti prega; e tuttavia non gli rifiutare quel che chiede con parole troppo dure. OVIDIO "Arte di<br />

amare".<br />

•<br />

• TIMORE E SPERANZA: Fa che tema e speri insieme; e tutte le volte [...] gli venga una speranza più certa e una paura<br />

minore.<br />

I TRE VOLTI DELL'AMORE: ANTEROS, HIMEROS E PHOTOS<br />

“Mi sembra sia simile agli dei quell'uomo che di fronte a te siede e da vicino ti ascolta parlare dolcemente e ridere così da eccitare il<br />

desiderio, e ciò a me turba il cuore nel petto: infatti, quando appena ti vedo, allora non mi è più possibile parlare, ma la lingua si<br />

spezza, e sottile un fuoco scorre subito sotto la pelle, e nulla cogli occhi vedo, e rombano le orecchie, e freddo sudore si effonde, e un<br />

tremito mi prende tutta, e sono più verde dell'erba, e mi sembro poco lontana dall'esser morta…” (fr. 31 V. Saffo)<br />

Per gli antichi greci l'amore (Eros) aveva 3 volti.<br />

Anteros è l'amore corrisposto. Fratello di Eros erano inseparabili; racconta la leggenda che un giorno Afrodite si lamentò con la Dea<br />

Temi del fatto che il piccolo Eros non crescesse,così la saggia Temi le rispose che Eros non sarebbe mai cresciuto finché non avesse<br />

avuto l'amore di un fratello. Afrodite si unì ad Ares e generò Anteros e da quel momento i due fratelli crebbero insieme,ma ogni<br />

qualvolta Anteros si allontanava da Eros, quest'ultimo ritornava fanciullo. Questo grazioso mito insegna che l'amore (Eros) per<br />

crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).<br />

Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente ed immediato che chiede di essere soddisfatto.<br />

Photos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo. Photos, come volto di una dimensione amorosa, nostalgica,<br />

irrangiungibile è quell'amore idealizzato che si esplica nel soffire e nel cercare l'anima gemella.<br />

Riunificando i tre volti dell'amore, si può dire che Anteros e Himeros , vivono nel presente, mentre Photos, vive nel passato o nel<br />

futuro.<br />

Se volessimo trasporre il tutto nel campo delle problematiche e dipendenze affettive potremmo dire che quest'ultime si nutrono della<br />

presenza di Photos

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