Cenerentola a Portofino - Area Marina Protetta Portofino

Danzarono più di un’ora. Per Cenerentola e il principe il tempo
sembrava essersi fermato e non si accorsero neppure degli
sguardi pieni d’odio e invidia di tutte le ragazze presenti.
Anche la matrigna e le sorellastre, tra le tante persone presenti
in quella sala, ebbero l’occasione di guardare attentamente la
misteriosa ragazza, e furono colpite dalla grande somiglianza con
la fanciulla che ospitavano nella loro casa, ma quando notarono un
neo sulla sua spalla destra non ebbero dubbi: era proprio lei!
Per Cenerentola la serata non continuò ancora per molto.
Sapendo che stava per giungere mezzanotte, si allontanò con una
scusa dalla sala e corse a casa dove si sdraiò sul misero
pagliericcio vicino al camino, addormentandosi solo dopo aver
pensato a lungo a quel che le stava accadendo.
Era passata solo un'ora quando la matrigna la svegliò con un calcio,
iniziando a inveire verso di lei: “Non so come tu abbia fatto a
venire al ballo, ma domani farai i conti con me! Ci hai preso in giro
tutte quante, vuoi prenderti gioco anche del principe? Aspetta
che venga a sapere chi sei e per averlo ingannato, spacciandoti
per una ragazza di buona famiglia, ti farà provare il sapore della
frusta!”
La fanciulla con la testa bassa, abbozzò timidamente una risposta:
“Non ero io, ma qualcuna che mi somigliava, come avrei potuto, non
ho nemmeno un vestito se non questo misero straccio e poi sono
rimasta a casa come mi avevate ordinato.”
Cenerentola non aveva mai detto una bugia e non avrebbe mai
voluto fingere, tanto che non ne era nemmeno capace, ma sapeva
che il castigo sarebbe stato terribile; in fondo era convinta di non
aver fatto nulla di male.
“Invece eri proprio tu, non mentirmi! Non solo sei andata al ballo,
ma anche con quel bel vestito. Così sei anche una ladra. Questa
volta ti castigherò duramente!” Disse ancora la matrigna, uscendo