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Margherita - Associazione Toscana Cultura

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Memoria, istinto, ordine<br />

Concetti chiave per<br />

Antonio<br />

Biancalani<br />

L’artista espone<br />

fino al 27 marzo alla<br />

Soffitta di Colonnata<br />

di Sara Sestini<br />

La memoria che<br />

seleziona immagini,<br />

l’istinto che<br />

guida e il bisogno,<br />

pungente, di mettere<br />

ordine che si fa spazio nella<br />

provvisorietà dell’emozione<br />

quotidiana. Tre parole - memoria,<br />

istinto e ordine - in cui<br />

fa sintesi la capacità stilistica<br />

di Antonio Biancalani, artista<br />

autodidatta, da quarant’anni<br />

innamorato della<br />

pittura e del fare arte, artista<br />

internazionale che si sottrae La lettera, 2012, olio su tela, cm. 130x150<br />

a qualsiasi cliché accademico<br />

per lasciarsi guidare dall’istinto e dal cuore. Nascono così le opere di<br />

Biancalani, olio su tela, e non tutte quelle che prendono forma trovano<br />

compimento se non è l’entusiasmo a volerlo. “Non ho bisogno di farmi<br />

emozionare dal quadro che sto facendo - dice l’artista - La mia pittura<br />

nasce all’improvviso: lavoro anche a dieci, venti quadri, li abbozzo poi<br />

vado a cercare e a concludere là dove si accende l’entusiasmo”. Un realismo<br />

esistenziale quello di Biancalani che affonda nella realtà per restituirne<br />

la parte più oscura e sconosciuta: complice anche la vicinanza della<br />

sua abitazione al Padule di Fucecchio, luogo di allagamenti, di giochi e<br />

riflessi di luci e ombre, luogo essenziale per un artista che in pittura ha<br />

bisogno di lasciarsi emozionare. “Da ragazzo - racconta - mi trovavo a finire<br />

un quadro velocemente perché avevo un’idea da sviluppare e accettavo<br />

anche qualche piccolo errore pur di arrivare alla fine. Oggi vado a<br />

cercare l’emozione nei quadri che ho pitturato e riparto da quella”. La<br />

prima mostra di Biancalani è del 1973. Da allora non ha più smesso di fare<br />

arte ed esposizioni: dalle Sale del Bramante a Roma, al Castel dell’Ovo a<br />

Napoli, da Francoforte a oltreoceano, fino a San Diego in California. Nel<br />

1990 le sue tele sono state omaggiate dal Premio Arte Mondadori, un riconoscimento<br />

importante soprattutto per un autodidatta. Ora, precisamente<br />

dal 10 marzo, Biancalani espone a La Soffitta Spazio delle Arti a<br />

Colonnata (piazza Rapisardi, 6 a Sesto Fiorentino). È la prima volta<br />

Omaggio a Alda Merini, 2013, olio su tela, cm. 100x150<br />

Albereta, 2012, olio su tela, cm. 126x140<br />

nell’ambito dei quasi 50 anni di attività dello spazio che l’artista<br />

porta qui le sue opere . Come un ritorno a casa perché gli amici<br />

de La Soffitta sono gli amici di sempre. “Mi hanno invitato pittori<br />

come Francesco Mariani e lo scultore Giancarlo Marini - spiega<br />

Biancalani -. Ho accettato subito con entusiasmo”. Nei locali della<br />

Soffitta ci saranno le “teste grandi” di Biancalani, a cui l’artista<br />

si è dedicato in un periodo recente, tele anche di un m.<br />

1,50x1 come quella dedicata a Alda Merini e diversi autoritratti<br />

(“non per edonismo ma per raccontare stati d’animo”). Ci saranno<br />

anche alcuni interni: uno, in particolare, raffigura un letto disfatto,<br />

un modo per raccontare di un passaggio di persone e di<br />

un’esperienza vissuta, uno “scatto esistenziale” fermato dalla<br />

macchina fotografica prima ancora che dalla tela. E ci saranno<br />

tele su cui prendono forma corpi femminili, altro tema caro alla<br />

produzione artistica di Biancalani. La mostra dal titolo “Nei luoghi<br />

dell’esistere” rimarrà aperta fino al 27 marzo in orario feriale<br />

21/23, festivi 10.30/12.30 - 17/19, sabato 17/19, lunedì chiuso<br />

(info su www.antoniobiancalani.it, info@antoniobiancalani.it).<br />

“Il quadro grande - sottolinea Biancalani - mi entusiasma più di<br />

quello piccolo. Mi piace lavorare su pezzi grandi”. Ma ci saranno<br />

anche bozzetti preparatori. Le tele racconteranno della natura,<br />

delle alberete in cui l’artista è voluto entrare fisicamente per poter<br />

assistere al miracolo della natura selvaggia e incontaminata.<br />

Spazi e silenzi che si ricompongono sulla tela bianca dove il miracolo<br />

torna a compiersi discreto.<br />

Antonio Biancalani<br />

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