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manuale della sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ...

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MSFRI<br />

Regione Siciliana<br />

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti<br />

Papardo – Piemonte<br />

Rev.nr 0 Data 10.01.2013<br />

MANUALE DELLA SORVEGLIANZA<br />

FISICA DELLA PROTEZIONE<br />

DALLE RADIAZIONI IONIZZANTI<br />

Rev. data<br />

ai sensi del D. Lgs. 230/95 e s.m.i.<br />

Causale<br />

<strong>della</strong> modifica<br />

00.00 08.01.2013 stesura<br />

Valutata da<br />

Approvata da<br />

Pagina 1/12<br />

Documento Organizzativo<br />

Redatta da Condivisa/Valutata<br />

L’Esperto Qualificato dell’Azienda<br />

Fisico Medico Dr. Giovanni Mannino<br />

Resp. U.O. Qualità<br />

Dr. Gaetano Ferlazzo<br />

Direttore Sanitario<br />

Dr. Francesca Parrinello<br />

Data Atto Formale Approvazione Aziendale<br />

10/01/2013 Prot. N. 124 /CS<br />

Il Commissario Straordinario<br />

Dr. Armando Caruso<br />

Firmato<br />

Dr. Giovanni Mannino<br />

Firmato<br />

Dr. Gaetano Ferlazzo<br />

Firmato<br />

Dr.ssa Francesca Parrinello<br />

Firmato<br />

Dr. Armando Caruso


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MSFRI<br />

1 Introduzione<br />

2 Metodo e criteri<br />

Regione Siciliana<br />

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti<br />

Papardo – Piemonte<br />

Rev.nr 0 Data 10.01.2013<br />

INDICE<br />

3 Classificazione delle aree a rischio e dei lavoratori esposti<br />

4 Verifica periodica delle buone condizioni degli strumenti di misurazione<br />

Pagina 2/12<br />

Documento Organizzativo<br />

5 Verifica dell’efficacia dei dispositivi e delle tecniche di radio<strong>protezione</strong><br />

5.1 Controlli sugli apparecchi a raggi X per diagnostica<br />

5.2 Controlli sulle macchine radiogene utilizzate per radioterapia<br />

6 Valutazione delle dosi individuali per i lavoratori sottoposti a rischio di<br />

irradiazione, per la popolazione e per i gruppi di riferimento<br />

6.1 Irradiazione esterna<br />

6.2 Irradiazione interna<br />

7 Sorveglianza ambientale e valutazione delle esposizioni e contaminazioni negli<br />

ambienti di lavoro<br />

7.1 macchine radiogene e sorgenti sigillate<br />

7.2 misure di contaminazione superficiale rimovibile<br />

7.3 misure di contaminazione non rimovibile<br />

8 Caratteristiche generali e procedure per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi<br />

presso i laboratori di Medicina Nucleare.<br />

9 Le caratteristiche generali e le procedure di radio<strong>protezione</strong> specifiche per il<br />

reparto di radioterapia oncologica.<br />

10 Modalità di comunicazione e registrazione<br />

11 Unita Operative e Figure Professionali Coinvolte<br />

12 Lista di distribuzione<br />

13 La politica <strong>della</strong> radio<strong>protezione</strong>.


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Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti<br />

Papardo – Piemonte<br />

Rev.nr 0 Data 10.01.2013<br />

Pagina 3/12<br />

Documento Organizzativo<br />

1. Introduzione<br />

Nel presente Manuale sono definiti i criteri su cui è basato il programma di <strong>sorveglianza</strong><br />

<strong>fisica</strong> <strong>della</strong> <strong>protezione</strong> <strong>dalle</strong> <strong>radiazioni</strong> ionizzanti presso l’Azienda Azienda Ospedaliera<br />

Ospedali Riuniti Papardo – Piemonte di Messina. Vengono descritte le modalità<br />

operative delle attività svolte dall’Esperto Qualificato, in relazione a quanto disposto<br />

dall’art. 79 del D. Lgs. 230/95 e s.m.i.. Nella stesura di questo documento si è fatto<br />

riferimento alle raccomandazioni e guide tecniche emanate sia in sede nazionale che<br />

internazionale. Per tutto quello che non è specificato si fa riferimento alle indicazioni e<br />

disposizioni del D. Lgs. 230/95 e ss.mm.ii e dei suoi allegati.<br />

2. Metodo e criteri<br />

Il programma di <strong>sorveglianza</strong> <strong>fisica</strong> è stato predisposto avendo come obiettivo non solo il<br />

rispetto dei limiti di dose ai lavoratori esposti, ma anche il principio di ottimizzazione, in<br />

base al quale le dosi devono essere mantenute tanto basse quanto ragionevolmente<br />

ottenibile (NCRP 116).<br />

Ai fini di una razionalizzazione e semplificazione <strong>della</strong> interpretazione dei risultati<br />

ottenuti nel corso del programma di <strong>sorveglianza</strong> <strong>fisica</strong>, si è ritenuto opportuno adottare,<br />

per ciascuna delle grandezze oggetto di misura, alcuni "livelli di riferimento", ovvero dei<br />

valori prestabiliti, utilizzati al fine di determinare specifiche sequenze di azioni da<br />

intraprendere ogniqualvolta uno di questi livelli venga superato. Sono stati individuati tre<br />

diversi tipi di livello di riferimento, qui di seguito specificati:<br />

a) livello di registrazione<br />

Il livello di registrazione è un livello al di sotto del quale il risultato numerico <strong>della</strong><br />

misura <strong>della</strong> grandezza in oggetto è talmente basso da non rivestire interesse, o<br />

comunque e tale da confermare pienamente il mantenersi delle condizioni<br />

radioprotezionistiche previste in fase di progetto.<br />

b) livello di indagine<br />

Il livello di indagine è un livello al di sopra del quale il risultato ottenuto è tale da<br />

giustificare una indagine sulle cause che hanno portato a un tale superamento, e che non<br />

deve comunque essere considerato come un fallimento dei dispositivi e dei sistemi di<br />

<strong>protezione</strong>; il livello di indagine viene infatti adottato solo al fine di indurre a verificare<br />

che il risultato ottenuto rientra nelle previste e prevedibili fluttuazioni occasionali dei<br />

risultati <strong>della</strong> misura, comunque previste per le condizioni di lavoro esistenti, e non è<br />

dovuto ad anomalie nelle condizioni di lavoro stesse o nei dispositivi di <strong>protezione</strong>.<br />

c) livello di intervento<br />

Il superamento del livello di intervento comporta la adozione di specifici provvedimenti<br />

al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza.<br />

In particolare tali livelli verranno tenuti in considerazione per la classificazione delle aree<br />

a rischio e per la classificazione di lavoratori, sia in fase preventiva che durante i controlli<br />

periodici.


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Papardo – Piemonte<br />

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Documento Organizzativo<br />

3. Classificazione delle aree a rischio e dei lavoratori esposti (artt. 75, 79 e 80)<br />

Per la classificazione delle aree a rischio e dei lavoratori e <strong>della</strong> popolazione, verranno<br />

richiesti al Datore di Lavoro, o suoi delegati, attraverso apposita modulistica le<br />

caratteristiche degli impianti, degli ambienti in cui sono installate le sorgenti radiogene,<br />

nonché i carichi di lavoro, le mansioni e le tipologie di attività svolte dai lavoratori che<br />

sono esposti al rischio da <strong>radiazioni</strong> ionizzanti.<br />

Aree a rischio<br />

Per ogni nuovo impianto verranno eseguite le valutazioni preventive così come in caso di<br />

rilevanti opere di trasformazione delle condizioni d’uso o <strong>della</strong> tipologia delle sorgenti<br />

già esistenti. Verrà rilasciato apposito benestare a seguito di verifica preliminare delle<br />

ottimali condizioni di radio<strong>protezione</strong> di ogni impianto nuovo o modificato<br />

significativamente, così come verranno redatte le relazioni di prima verifica dopo<br />

l’esecuzione di appositi sopralluoghi per verificare la conformità al benestare rilasciato.<br />

In caso di mancata conformità, verranno comunicati per iscritto al Datore di Lavoro gli<br />

adempimenti e le opere necessarie all’ottenimento del nuovo benestare all’utilizzo<br />

dell’impianto. Lo stesso dicasi per impianti esistenti che non dovessero soddisfare,<br />

all’atto dei sopralluoghi periodici, le condizioni di radio<strong>protezione</strong> definite al momento<br />

del benestare o comunque tali da potere costituire un rischio per i lavoratore o la<br />

popolazione. Nei casi meno gravi ci si limiterà a comunicare gli adempimenti necessari<br />

per il ripristino di quanto necessario ponendo un termine massimo per adempiere,<br />

superato il quale si ritirerà il benestare all’utilizzo dell’impianto.<br />

Lavoratori esposti<br />

I lavoratori esposti a rischio da <strong>radiazioni</strong> ionizzanti, verranno classificati sulla base dei<br />

dati forniti dai responsabili delle strutture sanitarie a cui afferiscono e delle dichiarazioni<br />

fornite sulla apposita modulistica. Le classificazioni verranno riviste annualmente e<br />

comunque ad ogni comunicazione di variazione del carico di lavoro o <strong>della</strong> tipologia di<br />

sorgenti impiegate o di attività effettuata dal singolo lavoratore. I criteri sono quelli<br />

indicati nella normativa vigente facendo uso di alcuni criteri cautelativi in fase di<br />

valutazione dei carichi di lavoro (sovrastima), del numero di operatori che svolgono la<br />

stessa attività sulla stessa sorgente (sottostima), dalla rotazione del personale, dalla<br />

posizione assunta durante la routine lavorativa rispetto al fascio radiante (la più vicina<br />

possibile), dall’utilizzo di barriere protettive e di indumenti protettivi. Nel caso ci siano<br />

difficoltà nel reperire tali informazioni, verranno effettuati sopralluoghi durante la<br />

normale routine lavorative per acquisire “de visu” le condizioni operative degli stessi.


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Documento Organizzativo<br />

4. Verifica periodica delle buone condizioni degli strumenti di misurazione (art. 79,<br />

comma 1, lettera b 4)<br />

Per la effettuazione dei controlli periodici ambientali viene utilizzata la seguente<br />

strumentazione:<br />

1) Rivelatore a camera di ionizzazione marca Fluke Biomedical mod. 451 P – DE – SI –<br />

RYR s.n. 0000001763.<br />

2) Spettrometro АТ6102 s.n. 61117 <strong>della</strong> Ditta ATOMTEX composto da:<br />

- Scintillatore ad alta sensibilità con cristallo NaI(Tl) da 40x40 mm per misurare<br />

l’equivalente di rateo di dose ambientale H*(10).<br />

- Contatore Geiger-Muller per rivelare le <strong>radiazioni</strong> gamma ed estendere il range di<br />

misura delle <strong>radiazioni</strong> gamma fino a 100 mSv/h.<br />

3) Rivelatori a BF3 con moderatori a tessuto equivalente per la dosimetria dei campi<br />

neutronici.<br />

4) Dosimetri a TLD per raggi X, gamma e neutroni termici.<br />

5) Contaminametro ad ampia superficie.<br />

La verifica di tutti gli strumenti di misura è eseguita con periodicità annuale secondo le<br />

indicazioni fornite <strong>dalle</strong> norme CEI-UNI e comunque tutte le volte che se ne ravvisi<br />

l'esigenza, facendo ricorso a piccole sorgenti di taratura disponibili oppure a metodi di<br />

confronto (intercalibrazione) con altra strumentazione. La taratura verrà eseguita con<br />

periodicità biennale presso Centri SIT.<br />

Per la dosimetria individuale da irradiazione esterna, ci si avvale di dosimetri a<br />

termoluminescenza, tramite Servizio Esterno. Le letture sono mensili con circa 30-45<br />

giorni di tempo dalla consegna alla trasmissione dei risultati delle misure. Eventuali<br />

superamenti o esposizioni anomale sono comunicate tempestivamente per via telefonica e<br />

fax.<br />

5. Verifica dell’efficacia dei dispositivi e delle tecniche di radio<strong>protezione</strong> (art. 79<br />

comma 1 , lettera b 3)<br />

5.1. Controlli sugli apparecchi a raggi X per diagnostica.<br />

a) controllo sul funzionamento degli indicatori segnalanti la emissione di radiazione,<br />

presenti al tavolo di comando e all'ingresso delle zone controllate;<br />

b) presenza (ove necessari o previsti) dei circuiti di interblocco alle porte di accesso<br />

alle zone controllate verificando che non sia possibile erogare raggi quando il<br />

circuito è attivo (porta/e aperte);<br />

c) per gli apparecchi mobili, verifica <strong>della</strong> presenza di un interruttore con cavo<br />

sufficiente a garantire una minima distanza operatore-tubo di due metri;<br />

d) verifica che il contatto di chiusura del circuito per la erogazione raggi possa<br />

essere tenuto chiuso soltanto mediante pressione continua sull'interruttore<br />

(interruttore tipo "uomo morto");<br />

e) controllo sul funzionamento del dispositivo di interruzione automatica del regime<br />

di scopia dopo un tempo prefissato, comunque non superiore a 10 min;


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f) verifica <strong>della</strong> disponibilità di grembiuli piombiferi, collari e guanti con<br />

equivalente in piombo non inferiore a 0,5 mm, da utilizzare nel caso in cui sia<br />

necessario che l'operatore o altra persona rimanga nella sala trattamento e<br />

comunque secondo quanto previsto nelle norme interne;<br />

g) presenza e integrità <strong>della</strong> segnaletica di avvertimento;<br />

h) presenza delle norme interne di radio<strong>protezione</strong>.<br />

5.2. Controlli sulle macchine radiogene utilizzate per radioterapia.<br />

a) controllo sul funzionamento degli indicatori acustici e/o luminosi segnalanti se<br />

l'apparecchio è o no in funzione, presenti al tavolo di comando, all'interno e<br />

all'ingresso <strong>della</strong> sala trattamento;<br />

b) controllo sul funzionamento dei circuiti di interblocco; tali dispositivi devono<br />

interrompere il trattamento in caso di apertura delle porta di accesso al locale;<br />

dopo tale interruzione deve essere possibile riavviare il trattamento solo dal<br />

tavolo di comando; tali circuiti di interblocco devono essere del tipo "fail safe",<br />

tali cioè da non consentire la produzione di radiazione nel caso di guasto<br />

meccanico o elettrico di una qualsiasi parte del dispositivo stesso;<br />

c) controllo sul funzionamento del dispositivo di apertura <strong>della</strong> porta dall'interno<br />

<strong>della</strong> sala;<br />

d) controllo sul funzionamento del dispositivo di interruzione automatica del<br />

trattamento dopo un tempo o una esposizione prefissati;<br />

e) controllo sul funzionamento del dispositivo di interruzione del trattamento<br />

dall'interno <strong>della</strong> sala;<br />

f) presenza e integrità <strong>della</strong> segnaletica di avvertimento;<br />

i) presenza delle norme interne di radio<strong>protezione</strong>.<br />

Le verifiche sopra riportate vengono di norma eseguite con periodicità annuale o in<br />

caso di importanti interventi di manutenzione e/o riparazione delle apparecchiature o<br />

delle barriere.<br />

Per gli endorali la periodicità potrà essere biennale se ad utilizzo sporadico. E’ ammessa<br />

una tolleranza di 30 giorni per motivi organizzativi.<br />

6. Valutazione delle dosi individuali per i lavoratori sottoposti a rischio di sola<br />

irradiazione esterna, per la popolazione e per i gruppi di riferimento (art. 79,<br />

comma 1, lettera d, comma 7 e art. 103, comma 2, lettera d)<br />

Tutto il personale esposto è sottoposto a sistematico controllo dosimetrico mediante<br />

dosimetri personali. I criteri utilizzati per la valutazione delle dosi personali dei lavoratori<br />

esposti sono quelli raccomandati dal N.C.R.P. Report N. 122 “Use of personal monitors<br />

to estimate effective dose equivalent and effective dose to workers for external exposure<br />

to low - LET radiation”, 1995.<br />

6.1. Irradiazione esterna


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La valutazione delle dosi ai lavoratori esposti dovute ad irradiazione esterna viene<br />

effettuata con periodicità mensile sulla base dei dati dosimetrici forniti da un Ditta<br />

esterna all'Ente, che utilizza dosimetri a TLD per valutare l’irradiazione del corpo intero<br />

alle mani, pelle e cristallino, quando richiesto. Possono anche essere effettuate<br />

valutazioni dirette utilizzando idonea strumentazione e/o riferimenti bibliografici<br />

riconosciuti di valenza nazionale o internazionale in fase di valutazioni preventive.<br />

Vengono pertanto stabiliti i seguenti livelli di riferimento (vedi Tabella 1):<br />

a) Livello di registrazione<br />

Si ritiene opportuno riportare sulla scheda dosimetrica individuale tutti i dati dosimetrici<br />

ottenuti; a fini cautelativi, viene comunque attribuito al lavoratore un valore di<br />

equivalente di dose pari al limite di rivelazione del dosimetro, quando il dato comunicato<br />

dal servizio dosimetrico è nullo, e che può quindi rientrare nel livello di registrazione; il<br />

valore tipico per la dosimetria certificato dalla Ditta che fornisce il servizio è pari a 40<br />

µSv/mese. Questa scelta risulta estremamente cautelativa. Il livello di registrazione è<br />

definito < 2/10 <strong>della</strong> frazione del limite annuale di dose efficace ed equivalente<br />

corrispondente a un mese.<br />

b) Livello di indagine<br />

Il livello di indagine viene posto 2/10 <strong>della</strong> frazione del limite annuale di dose efficace<br />

ed equivalente corrispondente a un mese.<br />

c) Livello di intervento<br />

Il livello di intervento viene posto pari 5/10 <strong>della</strong> frazione del limite annuale di dose<br />

efficace ed equivalente corrispondente a un mese.<br />

Per i lavoratori che operano prevalentemente dietro barriere protettive o comunque non<br />

in prossimità del fascio primario e per i quali non sono previsti indumenti protettivi, il<br />

dosimetro al petto è da ritenersi sempre irradiato in modo omogeneo (condizione di<br />

campo espanso). Il valore di dose efficace rilevato dal dosimetro può quindi essere<br />

considerato pari al valore <strong>della</strong> dose efficace totale.<br />

I lavoratori che svolgono attività nelle immediate vicinanze del fascio primario sono<br />

tenuti ad indossare indumenti protettivi idonei. Per tali operatori il monitoraggio<br />

individuale in atto viene condotto con l’utilizzo dei seguenti dosimetri a TLD:<br />

- Per la stima <strong>della</strong> dose efficace viene utilizzato un dosimetro Hp (10) sotto<br />

camice (sul petto lato destro).<br />

- Per la stima <strong>della</strong> dose equivalente all’estremità viene utilizzato un dosimetro<br />

(bracciale o anello) Hp (0.07).<br />

- Per la stima <strong>della</strong> dose al cristallino un dosimetro indossato alla fronte Hp(0.07).<br />

Nel caso di mancanza di una risposta dosimetrica (smarrimento o danneggiamento del<br />

dosimetro, mancata consegna, ecc.) si attribuirà come valore per quel periodo, il valore<br />

medio <strong>della</strong> dose equivalente assorbita nei 12 mesi precedenti, ferme restando le<br />

condizioni lavorative del lavoratore.


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Documento Organizzativo<br />

Nel caso non fossero disponibili tali dati, verranno impiegati dati relativi a lavoratori<br />

dell’Azienda Ospedaliera con mansioni e carichi di lavoro similari oppure saranno<br />

calcolati tramite i valori di esposizione ambientale misurati.<br />

I risultati delle letture dosimetriche personali mensili, trasmessi con appositi tabulati dalla<br />

Ditta esterna vengono presi in visione non appena disponibili.<br />

In caso di superamenti dei corrispondenti livelli di indagine o intervento viene svolta nel<br />

primo caso un indagine presso la struttura di afferenza del lavoratore al fine di<br />

verificarne le cause e risolverne i motivi. Nel secondo viene richiamato telefonicamente<br />

e per lettera il lavoratore per verificare le cause del superamento. Ove necessario,<br />

vengono riviste le condizione operative e di <strong>protezione</strong> per indicare opportuni<br />

provvedimenti atti tutelare il lavoratore stesso, compresa la riduzione del carico di<br />

lavoro o la sua riclassificazione.<br />

Le attribuzioni di Legge sono effettuate con periodicità semestrale riportando due volte<br />

all’anno i valori sulle schede dosimetriche personali per i lavoratori di categoria A e<br />

annualmente per i lavoratori categoria B.<br />

Per la valutazione delle dosi ricevute dalla popolazione (lavoratori non esposti e persone<br />

del pubblico) e degli eventuali gruppi di riferimento individuati, verrà effettuata con<br />

frequenza annuale sulla scorta di dosimetrie ambientali, tenuto conto di eventuali<br />

malfunzionamenti o incidenti a carico delle installazioni radiologiche che abbiano<br />

comportato esposizioni indebite <strong>della</strong> popolazione.<br />

6.2 Irradiazione interna<br />

La presenza di un laboratorio di medicina nucleare per esami in vivo SPECT e PET ha<br />

richiesto una valutazione ad hoc ai sensi dell’art. 27/29 del D. Lgs. 230/95 e s.m.i. che<br />

comunque non ha evidenziato in alcun caso contributi significativi per gli operatori ed i<br />

gruppi di riferimento in termini di equivalente di dose impegnata.<br />

7. Sorveglianza ambientale e valutazione delle esposizioni e contaminazioni negli<br />

Zone sorvegliate e controllate (art. 79 comma 1, lettera c)<br />

7.1 Macchine radiogene<br />

In questi casi non sussiste rischio di contaminazione, per cui vengono effettuate, con<br />

frequenza annuale, solo misure <strong>della</strong> radiazione di fuga e misure di equivalente di dose<br />

ambientale H*(10) in alcuni punti significativi, sia all'interno <strong>della</strong> zona controllata e/o<br />

sorvegliata che negli ambienti circostanti, sovrastanti e sottostanti atti a verificare il buon<br />

funzionamento delle barriere protettive fisse e mobili, dei labirinti, delle chiusure, dei<br />

vetri piombati in ogni singola installazione.<br />

Per quanto riguarda la radiazione di fuga si misura il kerma in aria dovuto alla radiazione<br />

di fuga dal complesso tubo-guaina per apparecchi utilizzati in diagnostica; per tale<br />

grandezza, misurata secondo quanto indicato dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI),<br />

vengono stabiliti i seguenti livelli di riferimento:<br />

- di registrazione = 0,1 mGy in un'ora a un metro dal fuoco al massimo carico<br />

- di indagine = 0,3 mGy " " " "<br />

- di intervento = 0,8 mGy " " " "


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Per quanto riguarda le misure ambientali, per la valutazione dell'equivalente di dose<br />

ambientale dovuto a irradiazione esterna, H*(10), in ciascun punto di misura si utilizzano<br />

le seguenti formule:<br />

H*(10) /(mSv . anno -1 ) = _j H j<br />

dove H j è il contributo all'equivalente di dose ambientale per la j-esima condizione d'uso<br />

<strong>della</strong> macchina, valutato nel modo seguente:<br />

H j = (K/I*60)*W . 50 . U . T<br />

dove:<br />

K = rateo di kerma in aria misurato, in mGy/h<br />

I = intensità <strong>della</strong> corrente anodica utilizzata nel corso <strong>della</strong> misura, in mA<br />

W = carico di lavoro, in mA . min/sett<br />

60 = coefficiente di conversione ore/min<br />

50 = numero di settimane lavorative/anno<br />

U = fattore d'uso<br />

T = fattore di occupazione<br />

Per l'equivalente di dose ambientale H* (10), valutato come descritto in precedenza,<br />

vengono adottati i livelli di riferimento (in mSv) di Tabella 2 così definiti per ciascuna<br />

zona:<br />

- di registrazione = 1/10 del limite<br />

- di indagine = 3/10 " "<br />

- di intervento = 8/10 " " .<br />

7.2. Misure di contaminazione superficiale rimovibile<br />

Per queste misure viene utilizzata la tecnica di "smear-test", che consiste nella analisi<br />

radiometrica di un dischetto di materiale assorbente, precedentemente strofinato su una<br />

determinata area da esaminare. Tali verifiche vengono eseguite all’occorrenza su<br />

particolari superfici dove un dischetto viene strofinato su un'area prefissata in modo da<br />

trasferire, parzialmente, la contaminazione dalla superficie al dischetto; viene quindi<br />

effettuato il conteggio <strong>della</strong> attività contenuta nel dischetto tramite sonda a<br />

scintillazione. Per valutare la contaminazione superficiale rimovibile, CS, si fa uso <strong>della</strong><br />

seguente formula:<br />

CS/(Bq . cm -2 ) = (C-C0)/ A . T . µ . <br />

dove<br />

C = conteggio del campione<br />

Co= conteggio del fondo<br />

T = tempo di misura, in secondi (uguale per C e per C0)<br />

A = area <strong>della</strong> superficie esplorata, in cm 2<br />

µ = efficienza di conteggio (conteggi/decadimenti)<br />

= efficienza di trasferimento <strong>della</strong> contaminazione dalla


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superficie esplorata al dischetto<br />

Nel caso in cui lo strumento utilizzato fornisca direttamente il valore di rateo di<br />

conteggio, RC, la formula precedente diventa:<br />

CS/(Bq . cm -2 ) = RC-RC0 /A . µ . <br />

dove questa volta µ converte RC in decadimenti/secondo.<br />

L'efficienza di conteggio viene determinata tramite sorgente di calibrazione, mentre per<br />

l'efficienza di trasferimento si assume cautelativamente un valore pari a 10%. Si<br />

assume un unico livello di intervento, pari a 2 kBq ( 0,05 µCi) di attività trasferita.<br />

7.3 Misure di contaminazione non rimovibile<br />

Viene effettuata con contaminametro ad ampia superficie.<br />

8. Caratteristiche generali e procedure per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi<br />

presso i laboratori di Medicina Nucleare.<br />

La presenza di un laboratorio di medicina nucleare per esami in vivo SPECT e PET ha<br />

richiesto una relazione di radio<strong>protezione</strong> ad hoc redatta ai sensi dell’art. 27/29 del D.<br />

Lgs. 230/95 e s.m.i.<br />

9. Le caratteristiche generali e le procedure di radio<strong>protezione</strong> per il reparto di<br />

radioterapia oncologica sono riportate nella relazione tecnica ad hoc redatta ed<br />

allegata al presente <strong>manuale</strong>.<br />

10. Modalità di comunicazione e registrazione (artt. 61, 80 e 81).<br />

I risultati delle valutazioni, delle verifiche periodiche, dei provvedimenti di<br />

radio<strong>protezione</strong>, delle prescrizioni e di quanto in relazione all’attività dell’Esperto<br />

Qualificato ai sensi dell’art. 79, sarà riportato sui registri di radio<strong>protezione</strong> custoditi<br />

presso il servizio di Fisica Sanitaria del P.O. Papardo di Messina in forma di allegati e/o<br />

relazioni tecniche e/o lettere inviate al Datore di Lavoro ed agli organi aziendali coinvolti<br />

in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 81 e dall’allegato XI del D. Lgs. 230/95 e<br />

s.m.i..


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11.Unità Operative Coinvolte e figure professionali<br />

U.U.O.O.<br />

Figure Professionali<br />

Radiologia Medici Radiologi-TSRM - Infermieri<br />

Fisica Sanitaria Esperto Qualificato – Fisici Medici<br />

Medicina Nucleare Medici Nucleari – TSRM - Infermieri<br />

Radioterapia oncologica Medici Radioterapisti-TSRM-Infermieri<br />

Pagina 11/12<br />

Documento Organizzativo<br />

Cardiologia<br />

(Sale di Emodinamica ed elettrofisiologia)<br />

Medici Emodinamisti-TSRM-Infermieri<br />

Complesso Operatorio<br />

Medici, infermieri e anestesisti di sala<br />

(Ortopedia, Neurologia, Medicina, chirurgia operatoria<br />

toracica, chirurgia generale)<br />

Rianimazione Anestesisti – TSRM - Infermieri<br />

Urologia Urologi - Infermieri<br />

Ematologia Addetti all’irradiatore Biologico<br />

12. Lista di distribuzione<br />

La lista di distribuzione comprende tutte le figure professionali coinvolte di cui al punto<br />

11.<br />

Tabella 1: Valori dei livelli di riferimento di dose efficace e di dose equivalente<br />

espressi in µSv/mese (arrotondati per difetto).<br />

Livello<br />

(Categoria A)<br />

Corpo<br />

intero<br />

Cristallino Mani, pelle,<br />

estremità<br />

Registrazione < 330 < 2500 < 8300<br />

Indagine 330 2500 8300<br />

Intervento 800 6250 20800<br />

Livello Corpo Cristallino Mani, pelle, estremità<br />

(Categoria B) intero<br />

Registrazione < 100 < 750 < 2500<br />

Indagine 100 750 2500<br />

Intervento 250 1850 6250


Sigla Documento:<br />

MSFRI<br />

Regione Siciliana<br />

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti<br />

Papardo – Piemonte<br />

Rev.nr 0 Data 10.01.2013<br />

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Documento Organizzativo<br />

Tabella 2: Livelli di riferimento per l'equivalente di dose ambientale annuale (in mSv)<br />

valutato tramite misure di H*(10).<br />

Livello<br />

Zona<br />

controllata<br />

Zona sorvegliata<br />

Registrazione < 0.6 < 0.1<br />

Indagine 1.8 0.3<br />

Intervento 4.8 0.8<br />

Per le zone non classificate si considera un unico limite ottimizzato secondo NCRP 116<br />

(0.25 mSv/anno).<br />

Allegati:<br />

1. Norme interne di radio<strong>protezione</strong> radiodiagnostica<br />

2. Norme interne di radio<strong>protezione</strong> radioterapia oncologica<br />

3. Norme interne di radio<strong>protezione</strong> medicina nucleare<br />

4. La politica <strong>della</strong> radio<strong>protezione</strong>

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