casa & co autunno 2010 - Chiedilo a Nuncas
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Casa and Co. - Euro 0,52 - N.27 - Autunno <strong>2010</strong> - Anno VII
s o m m a r i o<br />
Euro 0,52 - N.27<br />
Autunno <strong>2010</strong><br />
Anno VII Reg. Trib. Milano<br />
N. 211 del 31/03/03<br />
Direttore Responsabile<br />
Luca Mario Manzoni<br />
Editore<br />
<strong>Nuncas</strong> Italia S.p.A.<br />
Via Tonale, 20<br />
Milano<br />
Progetto Editoriale<br />
© 2003 Camelot S.r.l. Milano<br />
Direzione Redazionale<br />
Laura De Chiara<br />
Collaboratori<br />
Rosy Cassata, Paola Luzzini<br />
Lorena Ignazzi, Paola Prella<br />
Lorenzo Sala, Arianna Zanca<br />
Redazione<br />
CAMELOT S.r.l.<br />
Via G. da Procida, 3<br />
20149 Milano (MI)<br />
Progetto Grafi<strong>co</strong><br />
Maura Fattorini<br />
Art Director<br />
Antonio Delbono<br />
Foto<br />
<strong>Nuncas</strong> - Camelot<br />
Fotolito<br />
LINEATRE Milano<br />
Stampa<br />
a cura di A.G.F. Italia<br />
Peschiera Borromeo<br />
n.27<br />
<strong>autunno</strong> <strong>2010</strong><br />
18<br />
1 editoriale “a quattro m a n i”<br />
Grazie a tutte voi che…<br />
2 l’intervista esclusiva di nuncas<br />
Uno sguardo sull’infinito<br />
Una <strong>casa</strong> ai <strong>co</strong>nfini del cielo nel cuore<br />
di Milano.<br />
8 lifestyle in blu<br />
Il vino è servito<br />
Le regole e gli accessori per servire il vino<br />
<strong>co</strong>me un vero sommelier.<br />
12 protagonista di gusto<br />
Oro bian<strong>co</strong><br />
Prezioso e profumato, il tartufo bian<strong>co</strong><br />
trionfa sulle tavole d’<strong>autunno</strong>.<br />
2<br />
8<br />
14<br />
12<br />
14 il futuro in <strong>casa</strong><br />
Metti al sicuro il futuro<br />
Da Fort Knox alla Federal Reserve, la storia<br />
delle casseforti più famose.<br />
17 i <strong>co</strong>nsigli del fiorista<br />
Il <strong>co</strong>lore del sole<br />
L’alchechengi: pic<strong>co</strong>le lanterne per <strong>co</strong>lorare l’inverno.<br />
18 speciale<br />
Come una se<strong>co</strong>nda <strong>casa</strong>...<br />
Uno speciale da <strong>co</strong>llezione<br />
23 charme<br />
Preziosi dettagli<br />
Dettagli di stile: il ritorno dei bottoni-gioiello.<br />
24 nuncas story<br />
Se l’entusiasmo non basta<br />
ec<strong>co</strong> arrivare l’intuito…<br />
23
editoriale “a q u a t t r o m a n i ”<br />
Luca Manzoni<br />
Rosy Cassata<br />
“Per un’azienda <strong>co</strong>me <strong>Nuncas</strong> investire nell’innovazione ha molteplici significati:<br />
uno è sicuramente quello di non porre limiti di budget al reparto Ricerca &<br />
Sviluppo, per realizzare formule sempre più efficaci ma rispettose dell’ambiente,<br />
oppure credere che una nuova sede possa <strong>co</strong>nciliare bellezza, funzionalità ed<br />
e<strong>co</strong>sotenibilità. Questo nostro impegno nell’innovazione è stato premiato nel<br />
giugno di quest’anno <strong>co</strong>n “Made in Lombardy”, un importante ri<strong>co</strong>noscimento<br />
da parte della Regione Lombardia e Finlombardia. Made in Lombardy, infatti, è<br />
un’iniziativa rivolta alle imprese manifatturiere lombarde che hanno fatto, <strong>co</strong>me<br />
<strong>Nuncas</strong>, della qualità il loro obiettivo strategi<strong>co</strong> e la leva distintiva per affrontare la<br />
crisi. Queste aziende, infatti, potranno beneficiare di finanziamenti da investire nello<br />
sviluppo <strong>co</strong>mpetitivo, nella ricerca e nell’innovazione. Un grande ri<strong>co</strong>noscimento<br />
per la nostra azienda nonché un ulteriore stimolo a sviluppare settori strategici<br />
<strong>co</strong>me la Ricerca e l’Innovazione.<br />
GraZie a tUtte<br />
Voi CHE...<br />
“<br />
Ormai avrete imparato a <strong>co</strong>noscermi: attraverso le mie rubriche vi rac<strong>co</strong>nto la mia<br />
esperienza, i sogni, l’entusiasmo, le idee. Non ci si ferma mai. Il reparto Ricerca &<br />
Sviluppo <strong>co</strong>l quale <strong>co</strong>llaboro strettamente crea sempre nuovi prodotti e un altro<br />
esempio lampante del nostro dinamismo è anche la Boutique nel cuore di Milano,<br />
all’avanguardia se si pensa che vendiamo prodotti di pulizia della <strong>casa</strong>.<br />
Una <strong>co</strong>sa, però, mi stava molto a cuore: avere a disposizione un mezzo più diretto per<br />
<strong>co</strong>ndividere <strong>co</strong>n voi la “cultura della <strong>casa</strong>”. Come fare, però ? Nessun modo sarebbe<br />
sufficiente per esplorarlo a fondo, è un argomento in perenne evoluzione, le <strong>co</strong>se<br />
da dire, fare e rac<strong>co</strong>ntare sono infinite. Riflettendo internamente, abbiamo deciso di<br />
affiancare al sito istituzionale www.nuncas.it - s<strong>co</strong>ppiettante, innovativo e già ric<strong>co</strong><br />
di <strong>co</strong>ntenuti - un nuovo portale www.chiediloanuncas.it dedicato a chi ha “la <strong>casa</strong><br />
nel cuore”. L’ideale per noi che vogliamo portare avanti l’idea che “la <strong>casa</strong> è più<br />
bella quando è vissuta”. A distanza di sei mesi, visto il successo ris<strong>co</strong>ntrato, si è<br />
dimostrata un’intuizione vincente. Sono migliaia i <strong>co</strong>ntatti ad oggi e aumentano ogni<br />
giorno di più: domande, suggerimenti, e sì, anche <strong>co</strong>mplimenti!<br />
Lusingati e felici, non possiamo che proseguire su questa strada:<br />
state <strong>co</strong>n noi, perché questo è solo l’inizio....<br />
”<br />
”<br />
1
2<br />
l’intervista E s C l u s i V a d i n u n C a s<br />
Uno sguardo sull’infinito<br />
Dalle grandi vetrate uno sguardo a 360° sui tetti di Milano, le guglie del Duomo e la torre<br />
merlata del Castello Sforzes<strong>co</strong>, <strong>co</strong>n una vista mozzafiato che arriva fino alle Alpi.<br />
A cura di Lorenzo Sala
l’intervista E s C l u s i V a d i n u n C a s<br />
Domitilla, imprenditrice milanese<br />
da tre generazioni, ci ac<strong>co</strong>glie<br />
nella sua splendida <strong>casa</strong> e ci<br />
rac<strong>co</strong>nta il segreto per <strong>co</strong>nciliare<br />
ogni giorno impegni di lavoro, marito, due figli<br />
adolescenti e… un cane <strong>co</strong>mbinaguai.<br />
La sua <strong>casa</strong> ad un passo dalle nuvole è<br />
un nido in cui si rifugia o un trampolino<br />
da cui si butta nella vita?<br />
Dipende dai momenti, una <strong>casa</strong> che ha <strong>co</strong>me<br />
<strong>co</strong>nfini solo il cielo, mi permette di ritrovarmi<br />
<strong>co</strong>n me stessa, quando ho bisogno di riflettere,<br />
ma al tempo stesso, proprio perché dà<br />
una visione dall’alto delle <strong>co</strong>se, mi infonde<br />
un’energia che assorbo ogni giorno quando<br />
affronto la difficile alchimia di madre che lavora<br />
e che si occupa, più che può personalmente<br />
della <strong>casa</strong>.<br />
Quali sono le <strong>co</strong>se che non delega, del<br />
suo menage domesti<strong>co</strong>?<br />
Non permetto a nessuno di cucinare al posto<br />
mio, è un momento che mi rilassa molto e che<br />
sopra: due sedie e un tavolino in ferro battuto, in puro stile bistrot parigino,<br />
arredano un angolo del terrazzo mentre lo sguardo si perde all’orizzonte.<br />
3
4<br />
l’intervista E s C l u s i V a d i n u n C a s<br />
sopra: l’ampia cucina dai toni di bian<strong>co</strong> e acciaio. Il toc<strong>co</strong> di <strong>co</strong>lore è dato dalle migliaia di pic<strong>co</strong>le<br />
tessere blu che rivestono il pavimento e dalle tende in tinta.<br />
sotto: la scala a chiocciola che porta al piano superiore richiama la “vite infinita” di Leonardo.<br />
mi permette di prendermi cura della mia famiglia:<br />
sa <strong>co</strong>m’è siamo in quattro, e spesso<br />
ognuno ha il suo menu preferito.<br />
A parte la cucina, quali sono le mansioni<br />
domestiche a cui proprio non rinuncia?<br />
Beh, <strong>co</strong>me mia cugina spesso argomenta,<br />
naturalmente prendendomi in giro, mi piace<br />
occuparmi dei pic<strong>co</strong>li dettagli che fanno la<br />
differenza <strong>co</strong>me, ad esempio, quando stendo<br />
i panni ad asciugare: non uso l’asciugatrice<br />
poiché rovina le fibre, ma procedo partendo<br />
dall’interno dello stenditoio <strong>co</strong>n i capi più leggeri<br />
(che si asciugano più velocemente) per
l’intervista E s C l u s i V a d i n u n C a s<br />
<strong>co</strong>ncludere <strong>co</strong>n le felpe ed i capi più pesanti<br />
all’esterno che richiedono più tempo. Di solito<br />
assolvo questo <strong>co</strong>mpito verso mezzanotte,<br />
quando la <strong>casa</strong> dorme, ma il risultato è sicuro.<br />
Una filosofia da grande esperta della<br />
<strong>casa</strong>: <strong>co</strong>me lava i suoi capi?<br />
Con prodotti delicati e peculiari. I miei detersivi<br />
sono circa una decina, non lavo mai un capo<br />
delicato <strong>co</strong>me seta o lana <strong>co</strong>n il detersivo per<br />
lenzuola, men che meno un capo <strong>co</strong>lorato, se<br />
non utilizzando il detersivo specifi<strong>co</strong>.<br />
Questa precisione, ingegneristica, se mi<br />
permette, la usa anche nel lavoro?<br />
Assolutamente sì. Il talento nel gestire un’abitazione<br />
di più di 200 metri quadrati, 2 figli, un<br />
a fian<strong>co</strong> e sotto: intarsi di<br />
legno chiaro per il tavolino<br />
in legno dell’Ottocento, che<br />
appartiene da generazioni<br />
alla famiglia. La seta che<br />
riveste seduta e schienale<br />
della seggiola è an<strong>co</strong>ra quella<br />
originale.<br />
5
l’intervista E s C l u s i V a d i n u n C a s<br />
sopra: uno dei bellissimi quadri della sala da pranzo: la passione per l’arte è insita in tutta la famiglia.<br />
ZOOM<br />
ZOOM<br />
6<br />
ANTICHE MEMORIE<br />
Dalla notte dei tempi il ritratto è uno<br />
dei protagonisti della pittura. Fissato<br />
<strong>co</strong>n i <strong>co</strong>lori sulla tela, non è solamente<br />
una mera riproduzione delle<br />
reali fattezze del soggetto, ma subisce<br />
l’influenza del temperamento dell’artista,<br />
del suo stato d’animo in quel momento,<br />
della società che lo cir<strong>co</strong>nda.<br />
È nel Rinascimento che il ritratto gode<br />
del suo massimo fulgore grazie anche<br />
alla scuola fiamminga di Jan van Eyck,<br />
Albrecht Durer e Hans Holbein: le effigi<br />
dei regnanti e dei personaggi delle<br />
<strong>casa</strong>te più nobili diventano, insieme ai<br />
quadri di soggetto sacro, i veri protagonisti<br />
della pittura di quegli anni.<br />
cane irruento ed un marito, merita le stesse<br />
doti di elasticità, pragmatismo, attenzione alle<br />
regole e metodo che ho nel lavoro. Le mie<br />
aziende sono avviate, traghettate nella quotidianità<br />
da abili manager, ma la mia peculiarità<br />
è quella di sintetizzare in modo efficace problematiche<br />
ed opportunità. Tutto è fatto, <strong>co</strong>me<br />
lei dice, <strong>co</strong>n rigore ingegneristi<strong>co</strong>. Mi piace,<br />
mio padre era ingegnere.<br />
Quando torna a <strong>casa</strong>, diciamo da una<br />
riunione in azienda, magari impegnativa,<br />
quali sono i suoi primi gesti per riappropriarsi<br />
della sua dimensione privata?<br />
Pochi gesti, ma fondamentali. Bacio i miei<br />
due figli, accendo una musica di sottofondo<br />
e, mentre tolgo la giacca, guardo dalle mie<br />
vetrate. Lì mi ritrovo per <strong>co</strong>minciare una sera<br />
in famiglia…<br />
sopra: si chiama “Isabeau” questo ritratto di adolescente dipinto su garza dalla pittrice Carla Bedin<br />
che fa bella mostra di sé nel salotto di Domitilla.
l’intervista E s C l u s i V a d i n u n C a s<br />
DELICATO COME<br />
IL MARMO Winto Marmo<br />
Bello, versatile, prezioso, policromo:<br />
il marmo fa parte della cultura<br />
italiana, anche grazie al fatto<br />
che in Italia si trovano le cave<br />
più famose del mondo.<br />
Conosciuto fin dal IV millennio a.C., nasce<br />
grazie al processo di cristallizzazione degli<br />
strati di sedimentazione calcarea e deve le<br />
sue parti<strong>co</strong>lari <strong>co</strong>lorazioni alla presenza di<br />
pigmenti all’interno della sua struttura.<br />
Utilizzato in Grecia per sculture e opere maestose<br />
<strong>co</strong>me il Partenone, fu ben presto “s<strong>co</strong>perto”<br />
anche dai romani che lo utilizzarono in<br />
pic<strong>co</strong>le tessere policrome per i mosaici o in<br />
grandi lastre per rivestire le pareti delle dimore<br />
patrizie.<br />
Oggi sempre più spesso viene utilizzato per i<br />
piani di lavoro di cucine e bagno, dove però i<br />
trattamenti superficiali a cui viene sottoposto<br />
prima di essere posato non bastano per garantire<br />
nel tempo la sua immutata bellezza.<br />
Acidi <strong>co</strong>me suc<strong>co</strong> di limone o aceto, detergenti<br />
dal pH aggressivo o l’anticalcare in bagno<br />
possono rovinarne la superficie, o addirittura<br />
<strong>co</strong>rroderla.<br />
Da qui l’importanza di utilizzare Winto Marmo,<br />
detergente specifi<strong>co</strong> per eliminare polvere,<br />
grasso e spor<strong>co</strong> e Bel Marmo, che<br />
previene l’assorbimento di liquidi grazie ad<br />
un film protettivo che impermeabilizza la superfice.<br />
Detergente specifi<strong>co</strong> per la pulizia di tutti i pavimenti in marmo,<br />
sia interni che esterni. Adatto anche per graniglia, travertino,<br />
maiolica, gres porcellanato e pavimenti in resina.<br />
• ideale per tutti i marmi, sia trattati a cera che non trattati<br />
• formula a pH neutro, rispetta le cerature e tutte le finiture<br />
lucide <strong>co</strong>me le piombature<br />
• non necessita di risciacquo e non lascia aloni<br />
Bel marmo<br />
Prodotto specifi<strong>co</strong> ed innovativo che cura e pulisce velocemente<br />
tutti i piani in marmo della <strong>casa</strong>, anche i più delicati.<br />
Ideale per la pulizia quotidiana di tavoli, piani della cucina e del<br />
bagno, davanzali.<br />
• formula a pH neutro, elimina macchie, polvere e impronte<br />
senza rovinare la superficie<br />
• ric<strong>co</strong> di cera carnauba, ravviva la finitura originale e lascia un<br />
film protettivo che impedisce l’assorbimento di vino, olio,<br />
make-up e calcare<br />
7
8<br />
l i f e s t y l e in b l u<br />
Il vino è servito<br />
Non oc<strong>co</strong>rre essere sommelier professionisti per scegliere il vino giusto e servirlo ai<br />
propri ospiti. Bastano poche regole e qualche “attrezzo del mestiere”.
l i f e s t y l e in b l u<br />
Durante una serata <strong>co</strong>n<br />
gli amici o una cena importante,<br />
il rischio di fare qualche scivolone<br />
nella presentazione<br />
dei vini è sempre in agguato.<br />
Per evitarlo e stupire piacevolmente<br />
i vostri ospiti, s<strong>co</strong>prite<br />
<strong>co</strong>n noi alcune semplici regole<br />
da seguire. Iniziamo <strong>co</strong>n la scelta<br />
dei vini: qual è la successione più <strong>co</strong>rretta?<br />
Si parte dagli spumanti secchi<br />
(che non vanno quindi mai bevuti alla fine<br />
<strong>co</strong>n i dolci) per procedere quindi <strong>co</strong>n i vini<br />
bianchi secchi, i vini rosati, i vini novelli, i<br />
vini rossi (prima quelli giovani, poi quelli più<br />
invecchiati) per poi finire <strong>co</strong>n gli spumanti<br />
amabili, dolci o semi-sec, i vini passiti e i<br />
vini liquorosi, <strong>co</strong>me un eccellente Marsala.<br />
La temperatura: maggiore è la <strong>co</strong>mplessità<br />
e la vecchiaia di un vino, maggiore dev’essere<br />
la temperatura di servizio, che può essere misurata<br />
<strong>co</strong>n un termometro a temperatura rapida<br />
professionale. Di <strong>co</strong>nseguenza i rossi si<br />
servono tra i 14 e i 20 gradi, i bianchi tra gli 8<br />
e i 14 gradi e gli spumanti vanno serviti ad una<br />
temperatura di 6-8 gradi.<br />
Come servirlo. Nel caso serviate un vino<br />
sopra: bellezza e funzionalità si <strong>co</strong>niugano nel set di accessori per servire agli ospiti il vino <strong>co</strong>me<br />
veri sommelier.<br />
sotto: vecchie botti in rovere riposano sotto antiche arcate in mattoni: niente può disturbare il lento<br />
invecchiamento del vino in esse <strong>co</strong>ntenuto.<br />
9
l i f e s t y l e in b l u<br />
10<br />
Contrapposizione & <strong>co</strong>n<strong>co</strong>rdanza<br />
I<strong>co</strong>nsigli dell’esperto: innanzitutto,<br />
a piatti molto strutturati<br />
(una lepre in salmì) vanno ac<strong>co</strong>stati<br />
vini molto strutturati (perfetto<br />
un Barolo), <strong>co</strong>sì <strong>co</strong>me a piatti dolci<br />
si ac<strong>co</strong>stano vini dolci (<strong>co</strong>me un Moscato<br />
d’Asti DOCG), mentre piatti<br />
speziati (un risotto al curry) e piatti<br />
molto aromatici (salumi) devono<br />
essere ac<strong>co</strong>mpagnati da vini molto<br />
intensi, perché altrimenti verrebbero<br />
<strong>co</strong>perti dal sapore del cibo.<br />
Per quanto riguarda le tecniche di<br />
abbinamento “per <strong>co</strong>ntrapposizione”<br />
(quelle precedenti vengono definite<br />
“per <strong>co</strong>n<strong>co</strong>rdanza”) bisogna prestare<br />
attenzione alle “durezze” del cibo,<br />
<strong>co</strong>n caratteristiche <strong>co</strong>me sapidità,<br />
tendenza amarognola e tendenza<br />
acida, che vanno sempre associate<br />
a vini di pari morbidezza.<br />
Un risotto al radicchio, ad esempio,<br />
pianta dalla decisa tendenza amarognola,<br />
dovrà essere ac<strong>co</strong>mpagnato<br />
da un vino che ne ammorbidisca la<br />
durezza, <strong>co</strong>me un bian<strong>co</strong> di Custoza.<br />
Mentre se un cibo presenta una notevole<br />
untuosità, solo la ruvidità di<br />
un vino tanni<strong>co</strong> (<strong>co</strong>me un Brunello<br />
di Montalcino invecchiato) potrà<br />
<strong>co</strong>ntrastarne l’effetto.<br />
Ma se si tratta di un’insalata di crostacei,<br />
un vino bian<strong>co</strong> dotato di<br />
discreta al<strong>co</strong>licità si adatterà alla<br />
rosso a lungo invecchiato in bottiglia e di una<br />
certa importanza, è bene portarlo in tavola <strong>co</strong>n<br />
l’apposito cestello da vino, utilizzato nei più<br />
importanti ristoranti, illustrando ai propri ospiti<br />
la bottiglia (in parti<strong>co</strong>lare il tipo di vino, la<br />
“cantina” o <strong>casa</strong> di produzione), e procedere<br />
quindi alla decantazione utilizzando l’apposito<br />
decanter, per separare gli eventuali sedimenti<br />
rimasti e permettere l’apertura dell’ampio bouquet.<br />
Se il protagonista è uno spumante o uno<br />
champagne, non “fate il botto” (è di pessima<br />
educazione!), ma al limite utilizzate una preziosa<br />
pinza in argento.<br />
Lo spumante, <strong>co</strong>sì <strong>co</strong>me i vini bianchi e alcuni<br />
rosati, va poi lasciato nell’apposito secchiello<br />
per il ghiaccio, denominato glacette, in<br />
cristallo, silver plate o argento, poggiato sulla<br />
<strong>co</strong>lonna portasecchiello.<br />
perfezione, al<strong>co</strong>licità che diviene<br />
fondamentale per <strong>co</strong>ntrastare cibi<br />
molto succulenti <strong>co</strong>me un <strong>co</strong>techino<br />
<strong>co</strong>n le lenticchie, il cui perfetto ac<strong>co</strong>stamento<br />
è <strong>co</strong>n un Lambrus<strong>co</strong> di<br />
Sorbara DOC.<br />
E se servite un’ottima pizza fatta in<br />
<strong>casa</strong>? Potreste stupire i vostri ospiti<br />
<strong>co</strong>n un Asprinio di Aversa, ottimo<br />
vino campano la cui acidità si associa<br />
meravigliosamente alla tendenza<br />
dolce della pizza.<br />
In caso di delicate tagliatelle all’astice,<br />
un ottimo Spumante Metodo<br />
Classi<strong>co</strong>, magari un millesimato<br />
Francia<strong>co</strong>rta, lascerà i vostri ospiti a<br />
bocca aperta.
l i f e s t y l e in b l u<br />
Stupite i vostri ospiti <strong>co</strong>n una raffinatezza da<br />
veri sommelier: presentate la bottiglia alla sinistra<br />
e poi servitela alla destra. Infine, <strong>co</strong>me<br />
procedere nel servire il vino agli ospiti?<br />
Le regole del galateo impongono che, nel<br />
caso abbiate un alto prelato tra i vostri ospiti,<br />
sia lui ad essere servito per primo, successivamente<br />
eventuali cariche dello stato e quindi<br />
le signore.<br />
La <strong>co</strong>nservazione. Per <strong>co</strong>nservare le vostre<br />
preziose bottiglie, tenetele su scaffali in legno,<br />
in orizzontale, in una cantina <strong>co</strong>n temperatura<br />
<strong>co</strong>mpresa tra gli 11 e i 15° e un’umidità possibilmente<br />
tra il 65 e il 70%, <strong>co</strong>n lampade di<br />
bassa potenza (mai al neon) e lontano da alimenti<br />
<strong>co</strong>n sapori e profumi intensi.<br />
La soluzione “moderna”: un “armadio a vino”,<br />
uno speciale armadio diviso in s<strong>co</strong>mpartimenti,<br />
ciascuno dei quali regolabile ad una<br />
diversa temperatura.<br />
Biolindo<br />
Detergente <strong>co</strong>ncentrato per capi <strong>co</strong>lorati efficace già a 30°. Perfetto<br />
per tutto il bucato misto perché rimuove spor<strong>co</strong> e macchie.<br />
• evita lo s<strong>co</strong>lorimento dei capi <strong>co</strong>lorati<br />
Corredo & Bian<strong>co</strong><br />
Detergente specifi<strong>co</strong> per la cura e la bellezza dei capi bianchi del<br />
<strong>co</strong>rredo e della biancheria più preziosa. La sua formulazione a base<br />
di enzimi è attiva già alle basse temperature <strong>co</strong>nsentendo la<br />
rimozione delle macchie più ostinate e dell’ingiallimento causato<br />
dal tempo.<br />
• rispetta i tessuti e <strong>co</strong>nserva le fibre<br />
• speciale fragranza “selezione <strong>Nuncas</strong>”<br />
• esalta il bian<strong>co</strong><br />
Vita<strong>co</strong>lor<br />
Additivo speciale smacchiante e ravvivante, mantiene e ravviva<br />
la tinta originaria.<br />
• non <strong>co</strong>ntiene né fosforo né cloro<br />
• ideale per il lavaggio dei capi di bambini e persone <strong>co</strong>n pelle<br />
sensibile<br />
• a mano o in lavatrice<br />
a fian<strong>co</strong>: una <strong>co</strong>llezione di<br />
cavatappi che attraversa tre se<strong>co</strong>li<br />
di storia. L’invenzione del cavatappi<br />
sembra risalire al ’400 e le classi<br />
sociali più elevate solevano farli<br />
realizzare da famosi gioiellieri che<br />
creavano capolavori in oro, argento,<br />
avorio e pietre semipreziose. Verso<br />
la fine dell’Ottocento, grazie alla<br />
sua bellezza e preziosità, le dame<br />
solevano appenderlo alla chatelaine,<br />
una cintura in argento o oro a<br />
cui potevano essere agganciati<br />
accessori indispensabili alla vita di<br />
società.<br />
11
p r o t a G o n i s t a d i g u s t o<br />
12<br />
ORO<br />
BIANCO<br />
Lord Byron lo teneva sulla scrivania<br />
perché il suo profumo gli risvegliasse<br />
la creatività, Alessandro Dumas lo<br />
definì il Sancta Santorum della tavola.<br />
Il tartufo, <strong>co</strong>stituito per la maggior parte da<br />
acqua e sali minerali, nasce e si sviluppa vicino<br />
alle radici di alberi quali pioppo, tiglio e quercia,<br />
che ne determinano anche le caratteristiche:<br />
se cresciuto vicino ad una quercia,<br />
infatti, avrà un profumo più intenso,<br />
se ai piedi di un tiglio sarà più aromati<strong>co</strong>.<br />
Fiore all’occhiello della nostra tradizione<br />
culinaria, il tartufo bian<strong>co</strong> lega<br />
la sua fama ad un nome,<br />
Gia<strong>co</strong>mo Morra,<br />
che negli anni 60<br />
spedì a tutti i potenti<br />
del pianeta il<br />
prezioso fungo, da cui<br />
l’espressione “oro bian<strong>co</strong>”,<br />
<strong>co</strong>n un ritorno di immagine<br />
enorme. Profumatissimo,<br />
da qualcuno ritenuto anche<br />
afrodisia<strong>co</strong>, il tartufo dà quel<br />
toc<strong>co</strong> in più anche ai piatti<br />
più semplici. Essendone<br />
sufficiente una pic<strong>co</strong>la<br />
quantità per insaporire<br />
una pietanza, ben si<br />
presta a molteplici elaborazioni<br />
creative. Oltre che<br />
fres<strong>co</strong>, è disponibile anche in carpaccio,<br />
tagliato cioè a fettine sottilissime, in salse o<br />
in oli: i piatti si trasformeranno in una sinfonia<br />
di profumi e sapori <strong>co</strong>n quello che Rossini non<br />
sbagliò a definire “il Mozart dei funghi”.
p r o t a G o n i s t a d i g u s t o<br />
Ravioli al tartufo<br />
Per il ripieno: vitello 150 gr • lonza di maiale 100 gr • prosciutto crudo 100 gr •<br />
una noce di burro • un pic<strong>co</strong>lo tartufo bian<strong>co</strong> • 1 uovo • 50 gr di Parmigiano Reggiano<br />
Per la pasta: due uova • 400 gr di farina bianca • sale e pepe q.b.<br />
Per <strong>co</strong>ndire: burro 50 gr<br />
Mettete sul fuo<strong>co</strong> una casseruola <strong>co</strong>n il vitello, la lonza e una noce di burro. Salate, pepate<br />
e lasciate cuocere a fuo<strong>co</strong> lento aggiungendo un po’ alla volta dell’acqua per terminare la<br />
<strong>co</strong>ttura. Tritate la carne e il prosciutto crudo e riponete il tutto in una ciotola. Unitevi circa<br />
metà del tartufo pulito e tagliato a fettine molto sottili, l’uovo e due cucchiaiate di Parmigiano,<br />
amalgamando bene. Con farina, uova e acqua preparate la pasta che stenderete sulla ravioliera<br />
e su cui poserete pic<strong>co</strong>le palline di ripieno. Chiudete <strong>co</strong>n la pasta e fate ben asciugare i ravioli.<br />
Ponete sul fuo<strong>co</strong> una pentola <strong>co</strong>n abbondante acqua salata e cuocete delicatamente i ravioli;<br />
s<strong>co</strong>lateli, disponeteli in un piatto fondo da portata versandovi sopra man mano il burro fuso e il<br />
Parmigiano. Per ultimo, <strong>co</strong>spargete <strong>co</strong>n il tartufo tagliato a fettine sottilissime.<br />
Zuppa di porri, patate e olio tartufato<br />
• 4 patate pic<strong>co</strong>le • 6 porri • mezzo bicchiere di brodo di carne • mezzo bicchiere di vino<br />
bian<strong>co</strong> • 1 bicchiere di latte • sale<br />
Pulite i porri, tenendo solo la parte interna. Tagliateli a rondelle e stufateli in un tegame <strong>co</strong>n po<strong>co</strong><br />
olio e il vino bian<strong>co</strong>. Tagliate le patate a tocchetti, aggiungetele ai porri, irroratele <strong>co</strong>n il brodo e<br />
fatele cuocere. Fate raffreddare. Tenete da parte qualche tocchetto di patata e passate il <strong>co</strong>mposto<br />
<strong>co</strong>n un mixer fino ad ottenere una crema molto fluida. Aggiungete il latte e riscaldate a fuo<strong>co</strong><br />
bassissimo, regolate il sale, aggiungete prima di servirla un cucchiaino di olio tartufato (che<br />
avrete preparato lasciando macerare al buio per tre settimane in un recipiente chiuso ermeticamente<br />
un tartufo tritato finemente in 500 ml di olio di oliva), mes<strong>co</strong>late e servite guarnendo <strong>co</strong>n<br />
i pezzetti di patata precedentemente tenuti da parte e rondelline di porro crudo.<br />
Salsa al tartufo bian<strong>co</strong><br />
• 1 pic<strong>co</strong>lo tartufo bian<strong>co</strong> • 1 cipolla pic<strong>co</strong>la • mezzo spicchio d’aglio • mezzo cucchiaio di<br />
prezzemolo • mezzo cucchiaio di farina bianca • un bicchiere di vino bian<strong>co</strong> • 30 gr di burro<br />
• brodo • sale • pepe • noce moscata<br />
Fate sciogliere il burro a fuo<strong>co</strong> lento in una pic<strong>co</strong>la casseruola. Aggiungete la cipolla, il prezzemolo<br />
e l’aglio tritati finemente e fateli imbiondire. Stemperate la farina nel vino bian<strong>co</strong> e versateli<br />
nella casseruola. Salate, pepate, aggiungete un pizzi<strong>co</strong> di noce moscata e mes<strong>co</strong>late. Appena<br />
la salsa <strong>co</strong>mincia ad addensarsi, allungatela <strong>co</strong>n il brodo, spegnete la fiamma, aggiungete il<br />
tartufo che avrete tagliato a lamelle sottili e mes<strong>co</strong>late <strong>co</strong>n delicatezza. Questa salsa è perfetta<br />
in abbinamento <strong>co</strong>n carni alla griglia o per <strong>co</strong>ndire ravioli e pasta fresca.<br />
13
il f U t U r o in C a s a<br />
Metti al sicuro<br />
il futuro<br />
Una storia lunga due se<strong>co</strong>li per <strong>co</strong>noscere “la cassaforte” più celebre del mondo e<br />
qualche <strong>co</strong>nsiglio per la tua <strong>casa</strong>.<br />
14
il f U t U r o in C a s a<br />
Alexandre Marius Ja<strong>co</strong>b è un nome<br />
s<strong>co</strong>nosciuto ai più, ma nella<br />
Parigi di fine Ottocento era sulla<br />
bocca di tutti e il terrore delle<br />
classi agiate: definendosi “ladro dei ladri”,<br />
nessuna cassaforte riusciva a resistergli e le<br />
sue imprese furono <strong>co</strong>sì clamorose da ispirare<br />
allo scrittore Maurice Leblanc il personaggio<br />
di Arsenio Lupin.<br />
La cassaforte è ormai “entrata” nelle case<br />
italiane, straordinaria evoluzione dei forzieri<br />
egizi, medievali e dell’epopea del West che<br />
possiamo oggi ammirare nei grandi musei di<br />
tutto il mondo.<br />
Non è un caso che sant’ Eligio, il santo protettore<br />
dei fabbri (primi <strong>co</strong>struttori delle casseforti),<br />
noto anche per la sua abilità nel creare<br />
manufatti in oro e <strong>co</strong>struire forzieri, sia lo stesso<br />
degli orafi: dopo aver creato preziosi capolavori,<br />
li proteggeva dai malintenzionati.<br />
Le pareti blindate, che <strong>co</strong>stituis<strong>co</strong>no uno<br />
dei punti di forza della cassaforte, vennero<br />
inventate due se<strong>co</strong>li fa, in piena Rivoluzione<br />
Industriale, e da allora proteggono le riserve<br />
monetarie di banche e stati sovrani o, molto<br />
più semplicemente, gli oggetti preziosi a noi<br />
più cari. Famosi per la loro inviolabilità sono i<br />
caveau di Fort Knox e della Federal Reserve di<br />
New York.<br />
in apertura: leghe metalliche<br />
resistenti anche agli esplosivi<br />
e sofisticatissimi sistemi di<br />
chiusura rendono impenetrabili<br />
le porte dei caveau.<br />
sopra: solida e massiccia, la cassaforte da pavimento degli inizi del ’900 è stata protagonista di<br />
moltissimi film <strong>co</strong>me ad esempio “I soliti ignoti” del 1958 di Mario Monicelli, <strong>co</strong>n Totò, Vittorio Gassman<br />
e Marcello Mastroianni.<br />
15
sopra: niente più chiavi per le casseforti di nuova generazione ma pannelli digitali a prova di scasso.<br />
16<br />
il f U t U r o in C a s a<br />
sopra: un forziere medievale in legno e ferro battuto chiuso da tre solide serrature. Nonostante la sua<br />
principale funzione fosse custodire oro e gioielli, gli abili artigiani che lo hanno realizzato non hanno<br />
rinunciato all’estetica, abbellendolo <strong>co</strong>n gigli lavorati e borchie.<br />
La storia di Fort Knox inizia nel 1933 <strong>co</strong>n l’elezione<br />
a Presidente degli Stati Uniti di Roosevelt:<br />
sull’onda del piano di riforme e<strong>co</strong>nomiche<br />
e sociali che avevano lo s<strong>co</strong>po di risollevare<br />
il Paese dopo la Grande Depressione,<br />
il Congresso votò per rimuovere l’oro dalla<br />
cir<strong>co</strong>lazione <strong>co</strong>me moneta e dichiarò illegale<br />
il suo possesso. Dichiarandone l’illegalità, si<br />
pose il problema di dove <strong>co</strong>nservarlo: nacque<br />
<strong>co</strong>sì “The United States Bullion Depository”,<br />
<strong>co</strong>struito nel 1936 in Kentucky in una base<br />
militare dedicata al generale della guerra rivoluzionaria<br />
Henry Knox: al suo interno sono<br />
custodite circa 4.000 tonnellate di oro in lingotti.<br />
Altrettanto affascinante la storia della Federal<br />
Reserve di New York: pochi sanno che più<br />
di 5.000 tonnellate d’oro sono custodite nel<br />
suo caveau sotterraneo, che ha <strong>co</strong>me prima<br />
inviolabile barriera a sua protezione la dura<br />
roccia su cui è <strong>co</strong>struita Manhattan. Viene definita<br />
la “cassetta di sicurezza del globo” visto<br />
che moltissimi Paesi vi custodis<strong>co</strong>no le proprie<br />
riserve auree: ad ognuno è “affittata” una<br />
stanza e quando un Paese decide di vendere<br />
qualche lingotto ad un altro, solo il personale<br />
della Fed è autorizzato a trasferirlo da una<br />
stanza all’altra.<br />
Nella quotidianità, la scelta della cassaforte si<br />
orienta su modelli a muro: solidi e discreti, si<br />
avvalgono di tecnologie sofisticatissime <strong>co</strong>me<br />
l’apertura tramite la lettura dell’impronta digitale<br />
o la <strong>co</strong>mbinazione elettronica <strong>co</strong>n <strong>co</strong>dici<br />
da 6 a 10 cifre, precedentemente memorizzati.<br />
Proteggere i beni più cari non è mai stato<br />
<strong>co</strong>sì semplice!
i c o n s iG l i d E l fiorista<br />
Il <strong>co</strong>lore del sole<br />
Diffuso in tutta Europa, l’alchechengi, protagonista dell’<strong>autunno</strong>, racchiude in sé bellezza<br />
e bontà.<br />
Elegante, originale e <strong>co</strong>lorato, l’alchechengi<br />
ci stupisce <strong>co</strong>n la sua forma che ri<strong>co</strong>rda le<br />
lanterne di buon augurio appese all’entrata<br />
dei ristoranti cinesi.<br />
Originario della Cina, viene spesso <strong>co</strong>ltivato in giardino<br />
o in vaso a s<strong>co</strong>po de<strong>co</strong>rativo: giungendo infatti alla<br />
piena maturazione in <strong>autunno</strong>, crea una gradevolissima<br />
macchia di <strong>co</strong>lore sia sul bal<strong>co</strong>ne che in <strong>casa</strong>.<br />
Grazie alla sua pigmentazione molto resistente (il bel<br />
<strong>co</strong>lor aranciato non sbiadisce per molti mesi), può essere<br />
utilizzato per creare bellissime <strong>co</strong>mposizioni: è<br />
infatti possibile realizzare mazzi <strong>co</strong>mposti da ortensie<br />
bianche, alchechengi e canne palustri, dal vellutato<br />
<strong>co</strong>lor castagna, che racchiudono in sé sia i <strong>co</strong>lori estivi<br />
che quelli autunnali.<br />
L’alchechengi, però, non è solo bello; all’interno della<br />
“lanterna” si cela il frutto, dal <strong>co</strong>lore arancione brillante,<br />
<strong>co</strong>mmestibile e ric<strong>co</strong> di vitamina C: può infatti essere<br />
<strong>co</strong>nsumato crudo aggiungendolo intero alle insalate<br />
o se ne possono ricavare gustose marmellate, dal<br />
gusto molto parti<strong>co</strong>lare.<br />
Il <strong>co</strong>nsiglio del fiorista: l’alchechengi mal sopporta<br />
i raggi diretti del sole, specialmente quelli “infuocati”<br />
delle ore più calde del pomeriggio. Scegliamo un giardino<br />
o sul terrazzo una posizione riparata e a mezz’ombra,<br />
mentre in <strong>casa</strong> non poniamolo troppo vicino alle<br />
finestre. Manteniamo sempre umida la terra, evitando<br />
però il ristagno d’acqua e nutriamolo <strong>co</strong>n un <strong>co</strong>ncime<br />
liquido ogni 15 giorni.<br />
17
18<br />
s p e c i a l e<br />
COME UNA<br />
SECONDA CASA…<br />
L’auto è, per molti di noi, non solo un mezzo di trasporto ma un luogo dove tras<strong>co</strong>rriamo,<br />
per lavoro o per diletto, un po’ del nostro tempo. Impariamo a prendercene cura.
s p e c i a l e<br />
Con l’arrivo dell’<strong>autunno</strong> si fanno<br />
i buoni propositi – tornare in città<br />
organizzati e pronti a ripartire<br />
<strong>co</strong>n entusiasmo è uno dei più<br />
<strong>co</strong>muni. Per molti, tornare al lavoro significa<br />
tra le altre <strong>co</strong>se anche riprendere l’auto lasciata<br />
in parcheggio durante la pausa estiva. La<br />
nostra vettura ci segue fedelmente rendendo<br />
possibili spostamenti che un tempo erano impensabili.<br />
In un certo senso è <strong>co</strong>me se fosse<br />
una se<strong>co</strong>nda <strong>casa</strong> – soprattutto oggi che le<br />
auto sono molto meno care e più accessibili<br />
di un tempo. Interno in tessuto o in pelle, carrozzeria<br />
metallizzata o meno, la macchina ci<br />
ac<strong>co</strong>glie, ma può essere anche il luogo dove<br />
riporre in ordine ciò che ci potrebbe essere<br />
utile in caso di emergenza, <strong>co</strong>me il giubbino<br />
catarifrangente e il triangolo per il soc<strong>co</strong>rso.<br />
Se anche tu sei una di quelle che si ripara<br />
dietro alla scusa “non ho mai il tempo di lavarla”<br />
sappi che il club è ben nutrito ma non per<br />
questo ci si può vantare pubblicamente. In auto<br />
si accumulano smog, polveri sottili e spor<strong>co</strong>.<br />
Eliminarli è indispensabile per poter vivere<br />
la macchina in sicurezza e poterla <strong>co</strong>nsiderare<br />
davvero una pic<strong>co</strong>la – ma utilissima! – se<strong>co</strong>nda<br />
<strong>casa</strong>. I prodotti necessari sono davvero pochi:<br />
ec<strong>co</strong> alcuni <strong>co</strong>nsigli per sceglierli.<br />
in apertura: polvere, smog e ditate<br />
devono essere rimossi <strong>co</strong>n facilità<br />
da volante e crus<strong>co</strong>tto <strong>co</strong>n detergenti<br />
efficaci e anallergici.<br />
sotto: ogni giorno all’interno<br />
dell’auto si depositano polvere<br />
e residui di ogni tipo che<br />
devono essere rimossi in<br />
profondità mantenendo il<br />
rispetto per i materiali.<br />
19
20<br />
s p e c i a l e<br />
sotto: gli interni in pelle necessitano di attenzioni parti<strong>co</strong>lari per la loro pulizia. La pelle, infatti, oltre<br />
che pulita deve essere nutrita, per mantenere inalterata nel tempo la sua elasticità e morbidezza.<br />
Vuoi <strong>co</strong>ntinuare a<br />
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VETRI PERFETTI<br />
Prima di tutto i vetri, la parte più importante<br />
da mantenere sempre perfettamente pulita.<br />
Un velo quasi impercettibile di polvere e<br />
smog li ri<strong>co</strong>pre in pochi giorni. È più spesso<br />
in <strong>co</strong>rrispondenza delle bocchette di aspirazione<br />
dalle quali l’aria atmosferica spesso<br />
non pulita viene immessa nell’abita<strong>co</strong>lo. È<br />
una patina che si vede po<strong>co</strong> finché un raggio<br />
di sole radente al tramonto trasforma il<br />
vetro in una superficie bianca che ci toglie<br />
la visibilità per qualche se<strong>co</strong>ndo. Nulla di più<br />
peri<strong>co</strong>loso, vero?<br />
Per tenerli puliti ed eliminare anche qualche<br />
ditata di troppo (magari il disegno di un bambino<br />
fatto al vetro appannato) oc<strong>co</strong>rre un<br />
prodotto veloce che non lasci aloni e soprattutto<br />
che <strong>co</strong>ntenga agenti antiappannanti,<br />
che non servono nei normali detergenti per<br />
vetri ma che in macchina sono indispensabili.<br />
Questi parti<strong>co</strong>lari ingredienti rimangono fissati<br />
alla superficie e impedis<strong>co</strong>no all’umidità
speciale<br />
di <strong>co</strong>ndensare. La visione sarà <strong>co</strong>sì sempre<br />
nitida anche nelle giornate umide e piovose.<br />
Alla pulizia del parabrezza esposto all’esterno<br />
spesso pensano i tergicristalli, ma una<br />
pulizia generale frequente è importante per<br />
evitare che granelli di polvere depositatisi<br />
sulla gomma che rimuove l’acqua non righino<br />
i vetri. Meglio scegliere prodotti capaci di<br />
formare un film protettivo che aiuti l’acqua a<br />
scivolare via. Ne osserviamo l’effetto soprattutto<br />
sui finestrini laterali dove l’azione dei<br />
tergicristalli a volte manca proprio.<br />
CRUSCOTTI COME NUOVI<br />
A volte importa po<strong>co</strong> se la carrozzeria dell’auto<br />
è infangata e sporca, ma quella polvere<br />
sul crus<strong>co</strong>tto davanti agli occhi è davvero<br />
fastidiosa!<br />
Il mercato offre molti prodotti per la sua pulizia<br />
e scegliere quello giusto spesso non è<br />
semplice. Al potere sgrassante indispensabile<br />
per togliere le impronte di cibo lasciate<br />
dai bambini affamati, o il sudore che inevitabilmente<br />
si accumula sul volante, deve<br />
essere associata un’azione idratante che<br />
mantenga nel tempo l’elasticità di plastica e<br />
similpelle evitando screpolature.<br />
Meglio evitare prodotti <strong>co</strong>ntenenti cere o sili<strong>co</strong>ni<br />
e preferire quelli <strong>co</strong>n antistatici naturali<br />
capaci di tenere lontana la polvere senza alterare<br />
la finitura originale del materiale o dare<br />
lucentezza a meravigliose superfici opache.<br />
In un pulitore per crus<strong>co</strong>tti non possono<br />
mancare filtri UV, che proteggano la superficie<br />
dallo s<strong>co</strong>lorimento inevitabile altrimenti<br />
<strong>co</strong>n la <strong>co</strong>ntinua esposizione al sole.<br />
Vetri Puliti Antiappannante<br />
Detergente specifi<strong>co</strong> a base di al<strong>co</strong>ol di origine biologica per rimuovere<br />
impronte, fuliggine e smog da vetri e specchi retrovisori.<br />
• pulizia immediata e senza aloni<br />
• azione antistatica e idrorepellente<br />
• rispetta guarnizioni e tergicristalli<br />
Brilla Crus<strong>co</strong>tto ipoallergeni<strong>co</strong><br />
Detergente specifi<strong>co</strong> che assicura una pulizia delicata di tutte le superfici<br />
in plastica e similpelle all’interno dell’auto. Protegge dai raggi<br />
del sole e tiene lontana la polvere.<br />
• dermatologicamente testato<br />
• protegge le superfici da s<strong>co</strong>lorimento e screpolature<br />
Deodorante alla Soia ipoallergeni<strong>co</strong><br />
L’esclusivo agente attivo derivato dalla soia ingloba e disgreda le mole<strong>co</strong>le<br />
maleodoranti, eliminando sia l’odore di fumo che l’aria viziata<br />
dall’abita<strong>co</strong>lo.<br />
• dermatologicamente testato<br />
• azione igienizzante su poggiatesta, seggiolini per bimbi, tappetini<br />
e sedili in tessuto<br />
• bombola non infiammabile<br />
Pelle Latte Detergente<br />
Prodotto specifi<strong>co</strong> per la pulizia quotidiana di tutti gli arti<strong>co</strong>li in pelle,<br />
anche i più preziosi. Rimuove polvere, impronte ed aloni senza disidratare<br />
la pelle o alterarne la <strong>co</strong>lorazione.<br />
• arricchito <strong>co</strong>n lanolina<br />
• effetto idratante<br />
• prati<strong>co</strong> e veloce<br />
Neutro Pelle Crema Nutriente<br />
Prodotto specifi<strong>co</strong> per nutrire e impermeabilizzare efficacemente tutti i<br />
tipi di pelle liscia, di tutti i <strong>co</strong>lori, rendendola elastica e brillante.<br />
• elevato <strong>co</strong>ntenuto di cera carnauba<br />
• ideale per pelli pregiate<br />
• profumo Selezione <strong>Nuncas</strong><br />
21
22<br />
s p e c i a l e<br />
Un valore importante per questi prodotti è<br />
l’ipoallergenicità perché le nostre mani rimangono<br />
a volte per ore a <strong>co</strong>ntatto <strong>co</strong>ntinuo<br />
<strong>co</strong>n il volante; no allora a profumi <strong>co</strong>n allergeni,<br />
no a derivati idrocarburici e a formule<br />
irritanti.<br />
UN PROFUMO E UNA PERSONALITÀ<br />
Il profumo che percepiamo aprendo la portiera<br />
è la prima <strong>co</strong>sa che notiamo e ahimè<br />
spesso non è <strong>co</strong>sì piacevole. Nell’abita<strong>co</strong>lo<br />
dell’automobile, sempre chiuso o quasi, si<br />
accumulano odori diversi, il fumo impregna<br />
tessuti ed imbottiture e anche aprire i finestrini<br />
non serve a molto.<br />
Per ridare freschezza e profumo è possibile<br />
utilizzare spray attivi <strong>co</strong>n azione deodorante,<br />
che disgreghino l’odore e non solo lo<br />
<strong>co</strong>prano, fissandosi sulle parti porose per<br />
garantire anche una azione a lunga durata.<br />
Se si desidera mantenere la <strong>co</strong>nfezione in<br />
macchina oc<strong>co</strong>rre scegliere <strong>co</strong>nfezioni pic<strong>co</strong>le<br />
che stiano nelle tasche della portiera,<br />
sempre a portata di mano e soprattutto non<br />
infiammabili, che possano sopportare in sicurezza<br />
le alte temperature che in estate si<br />
raggiungono.<br />
Uno spray ipoallergeni<strong>co</strong>, che non <strong>co</strong>ntenga<br />
solventi, è il massimo da utilizzare in ogni<br />
momento anche se <strong>co</strong>n noi viaggiano bambini<br />
o non abbiamo tempo di lasciar aperto<br />
l’abita<strong>co</strong>lo per qualche minuto.<br />
In alcuni situazioni è importante unire alla<br />
azione deodorante anche quella igienizzante<br />
per rigenerare soprattutto sedili, poggiatesta<br />
e seggiolini per bambini.
c h a r m e<br />
Preziosi dettagli<br />
La prima ad intuirne l’importanza fu Co<strong>co</strong> Chanel: oggi i bottoni-gioiello tornano da veri<br />
protagonisti dei capi <strong>autunno</strong>-inverno <strong>2010</strong>/2011.<br />
Sono oggetti di uso quotidiano<br />
che molto spesso passano<br />
inosservati, ma scegliere quelli<br />
giusti può cambiare lo stile di<br />
un abito e dargli personalità ed unicità. Madreperla,<br />
tartaruga, <strong>co</strong>rno, argento, cristallo,<br />
smalto, legno, di foggia antica o moderna,<br />
i bottoni hanno alle spalle se<strong>co</strong>li di storia.<br />
Ideati nel XIII° se<strong>co</strong>lo, sostituis<strong>co</strong>no le po<strong>co</strong><br />
pratiche fibbie e spille dando <strong>co</strong>sì via libera<br />
alla fantasia dei creatori di abiti dell’epoca:<br />
nati per esigenze pratiche, stabiliranno ben<br />
presto i dettami della moda. Nel Diciassettesimo<br />
se<strong>co</strong>lo i nobili facevano realizzare i bottoni<br />
da orafi e pittori, dei veri e propri pezzi<br />
unici di rara bellezza che riproducevano ritratti<br />
femminili o tenute di famiglia. Dopo un<br />
lungo declino, negli anni Venti la mitica Co<strong>co</strong><br />
Chanel rilancia il bottone-gioiello, tanto<br />
da diventare uno dei segni distintivi del suo<br />
stile. La sua ris<strong>co</strong>perta ne farà il vero must<br />
delle prossime <strong>co</strong>llezioni <strong>autunno</strong>-inverno<br />
<strong>2010</strong>/2011: non sarà più un dettaglio ma<br />
un elemento su cui la moda italiana punterà.<br />
Fattura artigianale, pietre semipreziose incastonate<br />
<strong>co</strong>me in un vero gioiello e il gusto<br />
per la bellezza tutto italiano daranno vita a<br />
veri e propri bagliori di stile e scintillanti armonie:<br />
non ci resta che s<strong>co</strong>prirli nelle vetrine<br />
al nostro prossimo giro di shopping!<br />
sopra: i bottoni delle nuove <strong>co</strong>llezioni di moda sono punti luce che impreziosis<strong>co</strong>no anche abiti<br />
dai tagli classici e rigorosi.<br />
sotto: una antica <strong>co</strong>llezione di bottoni inglesi dipinti a mano dell’Ottocento.<br />
23
24<br />
n U n c a s s t o r y<br />
A cura di Rosy Cassata<br />
SE L’ENTUSIASMO NON BASTA<br />
ECCO ARRIVARE L’INTUITO…<br />
Ri<strong>co</strong>rdo <strong>co</strong>me se fosse ieri il mio ingresso<br />
in azienda: fresca di laurea, <strong>co</strong>n tante belle<br />
speranze, pronta a mettermi in gio<strong>co</strong> ogni<br />
giorno. Da dove <strong>co</strong>minciare però? Come<br />
ogni donna, ero affascinata dal mondo delle fragranze:<br />
perché quindi non pensare a dei fagottini profumati<br />
per cassetti, che racchiudessero ricercate e raffinate<br />
profumazioni? Da sempre sono uno dei simboli della<br />
cura che le donne italiane riservano alla loro biancheria,<br />
dalla più preziosa a quella di ogni giorno. Il primo passo<br />
da fare era sottoporre l’idea a mio papà Salvatore.<br />
Ricevuto il suo benestare, inizia la pianificazione. Ec<strong>co</strong><br />
sorgere però il primo osta<strong>co</strong>lo: la struttura di base del<br />
profumatore era <strong>co</strong>stituita da un “cubetto” di gesso<br />
che, in un se<strong>co</strong>ndo tempo, doveva essere impregnato<br />
<strong>co</strong>n l’essenza profumata. Dopo vari, infruttuosi (e ahimè<br />
s<strong>co</strong>raggianti) tentativi <strong>co</strong>n le vaschette per il ghiaccio in<br />
cui avevamo “<strong>co</strong>lato” il gesso, ec<strong>co</strong> farsi largo l’idea di<br />
utilizzare <strong>co</strong>me stampo quello usato per i… cioc<strong>co</strong>latini!<br />
Il passo successivo era quindi quello di trovare un<br />
laboratorio artigianale in cui venivano realizzate queste<br />
delizie dove avrei potuto acquistarlo. Dopo una scrupolosa<br />
ricerca telefonica (allora non esisteva Internet)<br />
e qualche tentativo sul campo fallito, approdai in un laboratorio<br />
di <strong>co</strong>rso Indipendenza dove si fabbricavano<br />
cuori di cioc<strong>co</strong>lato. Ri<strong>co</strong>rdo an<strong>co</strong>ra quel giorno <strong>co</strong>me<br />
se fosse oggi e la perplessità del maestro cioc<strong>co</strong>latiere<br />
quando spiegavo il motivo della mia visita. Non avevo<br />
<strong>co</strong>munque intenzione di schiodarmi da lì fino a quando<br />
non avessi visto lo stampo: dovevo tornare in azienda<br />
<strong>co</strong>n la soluzione del problema, in primo luogo per fare<br />
<strong>co</strong>ntento il papà, poi gli altri obiettivi andavano di <strong>co</strong>nseguenza.<br />
L’intuizione dello stampo era giusta, i cubetti<br />
di gesso perfetti; dopo averli imbibiti di profumo, li avvolgemmo<br />
nella bambagia (un vocabolo ormai desueto,<br />
ma che richiama in noi ri<strong>co</strong>rdi di candore e sofficità) e<br />
poi in sacchetti di preziosa stoffa dai <strong>co</strong>lori pastello o<br />
a pois, trovati dopo lunghe ricerche nei negozi di bomboniere,<br />
una delizia per la vista e l’olfatto, quasi quanto<br />
i cioc<strong>co</strong>latini a cui mi ero ispirata! Sono passati anni da<br />
quella mia prima esperienza e tante <strong>co</strong>se sono mutate<br />
<strong>co</strong>l tempo: oggi in <strong>Nuncas</strong> c’è un reparto Ricerca &<br />
Sviluppo all’avanguardia, che sorriderebbe di fronte ai<br />
miei stampi per cioc<strong>co</strong>latini… Una <strong>co</strong>sa però mi ac<strong>co</strong>rgo<br />
è rimasta immutata: l’entusiasmo, la passione e le<br />
attenzioni che metto nelle <strong>co</strong>se in cui credo.
Ec<strong>co</strong> il detergente “i<strong>co</strong>na”,<br />
simbolo di cura e raffinatezza<br />
per seta e lingerie.<br />
Intimo&Seta è l’uni<strong>co</strong> detergente speci-<br />
fi<strong>co</strong> per i capi di biancheria in seta, pizzo<br />
ed elasticizzati che mantiene inalterate le<br />
fibre dei tessuti, la loro elasticità, lavaggio<br />
dopo lavaggio. Le speciali proteine ve-<br />
getali di cui è ric<strong>co</strong> lubrificano e nutrono<br />
i tessuti garantendo il rispetto dei <strong>co</strong>lori<br />
più difficili, facilitando anche la stiratura.<br />
Il suo profumo è scelto accuratamente<br />
dalla “selezione nuncas del 1990”: la rosa<br />
francese che caratterizza la fragranza av-<br />
volge irresistibilmente i capi fino al lavag-<br />
gio successivo.<br />
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