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Aa. Vv. (a cura di G. Sommo) - Gruppo Archeologico Vercellese

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20<br />

22 Luoghi fortificati fra Dora Baltea, Sesia e Po<br />

11. Castello <strong>di</strong><br />

Palestro. Veduta<br />

aerea. Ripresa da<br />

sud.<br />

(Foto R. Malerba)<br />

Robbio<br />

Tipo: castello.<br />

Localizzazione: Comune <strong>di</strong> Robbio (PV), nel centro abitato.<br />

Superficie: 2500 mq.<br />

Attestazione:1151 (PANERO 1985, p. 27).<br />

Il luogo, già compreso nell'elenco delle pievi del secolo X (PANERO 1985, p. 20), ha<br />

restituito interessanti materiali <strong>di</strong> epoca romana (GARDINALI 1976, p. 16). Nei secoli si<br />

alternano, come signori <strong>di</strong> Robbio, i vescovi <strong>di</strong> Vercelli, attestati secondo l’Orsenigo fin<br />

dal 908 (ORSENIGO 1909, p. 309), i da Robbio, i De Besate, i Visconti <strong>di</strong> Milano e, nel<br />

Settecento, i Savoia. Quando nel 1202 i «da Robbio» si sottomisero al Comune <strong>di</strong> Vercelli,<br />

che necessitava <strong>di</strong> una posizione avanzata verso Pavia, fra le clausole venne inserita la<br />

seguente: [...]si necessaria fuerint, castra sua Rodobi et Palestri et Conflencie vercellensibus<br />

propter guerram quam haberent cum papiensibus illa castra ipsis vercellensibus concedere<br />

debent ad eorum utilitatem contra papienses et eorum partem [...], che provocò l'imme<strong>di</strong>ata<br />

reazione <strong>di</strong> Pavia. I Pavesi infatti presero e incen<strong>di</strong>arono il castello <strong>di</strong> Robbio, per<br />

restituirlo poco dopo, pagati i danni, in seguito ad una sentenza dei consoli <strong>di</strong> Milano<br />

(GARDINALI 1976, p. 84).<br />

Sorto nel XIV secolo, probabilmente in sostituzione <strong>di</strong> un fortilizio piú antico<br />

risalente all’XI-XII, il castello attuale ha subìto moltissime mo<strong>di</strong>ficazioni e restauri.<br />

Un’eccezionale descrizione del fabbricato della metà del XVII secolo (e quin<strong>di</strong> prima dei<br />

gran<strong>di</strong> restauri stilistici, databili alla fine dell’Ottocento e inizio Novecento, che hanno<br />

mo<strong>di</strong>ficato notevolmente soprattutto le facciate che danno sul cortile), è riportata dal<br />

Gar<strong>di</strong>nali (GARDINALI 1976, pp. 185-188). In essa compare il castello, posto su un colle,<br />

circondato da un fossato con ponte levatoio, e dotato <strong>di</strong> due chiese, S. Michele e S.S.<br />

Trinità, due oratori e una torre, la stessa ancor oggi conservata.<br />

Attualmente, nonostante il castello funga da abitazione privata, lo stato <strong>di</strong><br />

conservazione può essere ritenuto sufficiente, l’antico impianto quadrangolare a<br />

corte è ancora visibile, così come molte aperture, mo<strong>di</strong>ficate dai restauri, e, «in<br />

alcune facciate esterne, la merlatura originale a merli bifi<strong>di</strong>, oggi occlusa» (CONTI<br />

HYBSCH VINCENTI 1990, p. 158). [f. t.]

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