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Aa. Vv. (a cura di G. Sommo) - Gruppo Archeologico Vercellese

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36<br />

38 Luoghi fortificati fra Dora Baltea, Sesia e Po<br />

37. Veduta aerea<br />

del castello <strong>di</strong><br />

Caresana. Ripresa<br />

da sud.<br />

(Foto R. Malerba)<br />

Caresana<br />

Tipo: castello.<br />

Localizzazione: Comune <strong>di</strong> Caresana, nel'angolo nord est del centro abitato.<br />

Superficie: 2500 mq la rocca, il complesso circa 20.000 mq.<br />

Attestazione: 987 (PANERO 1985, p. 26).<br />

Del luogo <strong>di</strong> Caresana, <strong>di</strong> antica origine e ricco <strong>di</strong> testimonianze archeologiche <strong>di</strong> epoca<br />

romana (BUSSI 1975, p. 69 sgg.; SOMMO 1990, p. 142 sgg.), è fatta menzione per la prima<br />

volta in un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Carlo il Grosso dell'882 nel quale la signorìa sulla località venne<br />

restituita alla Chiesa <strong>di</strong> Vercelli (BUSSI 1975, p. 82), che quin<strong>di</strong> ne doveva avere<br />

anteriormente il possesso. Un recinto fortificato, con tonimen (palizzata) e fossato, è<br />

attestato nel 987 (SETTIA 1984, pp. 215 e 218) nell'atto <strong>di</strong> donazione del marchese Corrado<br />

e della moglie Richilda della «corte <strong>di</strong> Caresana» , con recinto e cappella situata fuori <strong>di</strong><br />

esso, e nelle sue successive conferme (BUSSI 1975, p. 84; SETTIA 1984, p. 278 e 280 nota<br />

43). La Chiesa vercellese, e i canonici <strong>di</strong> S. Eusebio dal 1170, ebbero giuris<strong>di</strong>zione su<br />

Caresana sino all'inizio del XIII secolo, quando, nel 1233, me<strong>di</strong>ante patto <strong>di</strong> affrancamento,<br />

la Chiesa sollevò gli abitanti da ogni genere <strong>di</strong> servitù, costituendo praticamente<br />

Caresana in borgo franco sotto la protezione del Comune <strong>di</strong> Vercelli, che assicurò<br />

particolari privilegi daziari. La corte <strong>di</strong> Caresana, comprendente un vasto territorio che si<br />

spingeva a sud sino al bosco e grangia <strong>di</strong> Gazzo (BUSSI 1975, p. 85), fu il piú importante<br />

possesso fon<strong>di</strong>ario della Chiesa eusebiana, che non cessò <strong>di</strong> esercitarvi <strong>di</strong>ritti signorili<br />

anche in epoca comunale, dopo il 1255, anno in cui il Comune <strong>di</strong> Vercelli intervenne per<br />

rinnovare l'affrancamento e costruire un nuovo borgo che, posto ai margini dell'antica<br />

villa <strong>di</strong> Caresana, ne potesse accogliere la popolazione (PANERO 1981, p. 22). Caresana,<br />

insieme a Gazzo e ad altre terre sulla riva destra della Sesia, subì l'occupazione da parte<br />

dei conti <strong>di</strong> Lomello, che la tolsero ai canonici <strong>di</strong> S. Eusebio sino al 1254 (AVONTO 1980,<br />

p. 275).<br />

Il castello venne affidato poi, nel 1256, ad un membro della famiglia patrizia<br />

vercellese dei Dionisio e tale famiglia mantenne la signorìa sulla «rocca» fino al XVII<br />

secolo (BUSSI 1975, p. 95; BUSSI 1982, p.72). Il perimetro della fortificazione (il<br />

fossatum ville è attestato nel 1156: SETTIA 1984, p. 483 nota 45; il fossatum castri nel<br />

1167, ACV, I, CCIII, p. 244), che nel IX secolo misurava 3981 mq, è con ogni

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